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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/04/20 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, partecipo con il mio Tornese 6 Cavalli 1789 Posto foto del taglio dei miei pezzi del 89-90-91 a partire da Sx. Posto 4 foto del Tornese fatte con luce diversa spero siano di vostro gradimento. Saluti Alberto3 punti
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Un nominale a cui tengo particolarmente, cedutomi da un caro amico. Sul fatto che sia rara penso possiamo essere d'accordo tutti. Moneta che forse non fece in tempo a vedere la fine della peste, io non so esattamente da quando furono coniate le santa giustine a nome dell' Erizzo ma mi piace pensare che furono tra le monete del rilancio economico di Venezia dopo la terribile crisi dovuta all' epidemia.3 punti
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Questo denaro che possiamo definire “civico” cioè emesso da un autorità differente rispetto alla chiesa tergestina, che in grandi difficoltà economiche cede al comune tra le altre cose il diritto di zecca, presenta, oltre che alla raffigurazione del Santo, martire e patrono Giusto, quello che a prima vista potrebbe sembrare un edificio a tre torri. Le rappresentazioni della Trieste medievale giunte fino a noi, che possono essere d’ausilio in questa ricerca sono negli affreschi e nei dipinti della cattedrale di San Giusto, alla scultura linea del Santo Patrono conservata presso il Museo della Fondazione Scaramangà e nel disegno su pergamena noto come “veduta di Trieste nel 1508” in collezione privata. Il documento si presenta come una veduta della città, presa dal lato mare. L’attenzione del disegnatore si è concentrata sulle strutture difensive e sullo sviluppo della cinta muraria. In tempi recenti questa pergamena è stata sottoposta ad analisi per datarla, ne risulta che sia stata creata verso la metà del XVII secolo, tuttavia il disegno è stato ottenuto con l’ausilio di fonti più antiche, una “ricopiatura” di documenti non più rintracciabili. Nella pergamena, a differenza delle altri fonti a noi disponibili, viene dato risalto all’area portuale. Il porto, detto mandracchio (dal greco “mandra” cioè recinto), che appare protetto dai due moli entrambi fortificati con prosecuzione delle mura sino alle due torri («boccole») poste all’imboccatura, durante la notte l’imboccatura del Mandracchio viene chiusa da una pesante catena stesa tra queste. Secondo le cronache locali esse vengono abbattute o fortemente danneggiate dal terremoto del 1511. Il mandracchio, il porto, …..interesse economico, ma anche iconografico della città. Di conseguenza... È puramente una idea [emoji6]3 punti
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Città di Trieste Comune (1251-1254) Denaro Argento D/ (globetto) SANTVS (globetto) IVSTVS (globetto), San Giusto stante tra due torri regge un libro con la mano sinistra e una palma con la mano destra R/ + CIVITAS TERGESTVM, edificio composto da tre torri di cui quella centrale coperta da una cupola e dotato di porta, le altre due merlate Rif.: CNI VI, 2; Bernardi C Questo denaro di Trieste è l'unico a non portare il nome di un Vescovo a causa della lotta fra quest'ultimo e il Comune. Il suo peso è di circa 1,10 grammi e diametro di circa 20 millimetri. Il San Giusto è rappresentato nello stesso modo che sui denari di Volrico, mentre è notevole l'incisione dell'edificio posto sul rovescio. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Patriarcato di Aquileia Pietro Gera (1299-1301) Denaro Argento D/ (rosetta) PETRVS (anello) PATh'A, il patriarca seduto sul faldistorio regge un libro borchiato con la mano sinistra e il pastorale con la destra R/ + (rosetta) AQVILE (rosetta) GENSIS (rosetta), aquila ad ali spiegate con la testa rivolta a sinistra, sul petto stemma dei Gera Rif.: Passera-Zub 135; CNI VI, 1; Bernardi 33 Pietro Gera da Ferentino fu patriarca per un breve periodo. Il suo denaro lo rappresenta seduto sul faldistorio in una ricca veste e con un libro con cinque borchie. Sul rovescio è rappresentata un'aquila che sul petto porta le armi dei Gera. Il peso di questi denari è di circa 1,10 grammi e il diametro di 21 millimetri. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Ciao a tutti, volevo condividere con voi l'ultimo arrivo. Si tratta di una moneta del 1797 da due baiocchi e mezzo che per chi non è avvezzo a questa monetazione viene chiamato abitualmente "sanpietrino". Purtroppo il lato con San Pietro è molto malconcio a causa (credo) di un difetto iniziale della lamina di rame utilizzata ma al rovescio la scritta "Ascoli" (la mia città) è abbastanza evidente ed è quello che mi interessava maggiormente per fare coppia e affiancarla all'altra moneta di Ascoli che possiedo: una moneta da cinque baiocchi sempre dello stesso anno meglio conosciuta come "madonnina". Sanpietrino Peso: 7,52 grammi Diametro: 28 mm Madonnina Peso: 16,62 grammi Diametro: 31 mm Non colleziono monete di questo periodo ma ci tenevo ad avere almeno queste tipologie e vista la rarità di questo tipo di monete non è facile trovarle ad un prezzo "decente": mi ci è voluto tempo e molta pazienza per trovare l'occasione giusta. A voi la parola Saluti Simone2 punti
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Buonasera, posto anche foto del taglio dei mie 3 pezzi di Tornese Cavalli 6. A partire dalla Sx 89-90-91 Saluti Alberto2 punti
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Il decreto che introduceva il fascio come contrassegno di stato è del 19 maggio 1926, pubblicato in GU, e quindi entrato in vigore, il 24 dello stesso mese. A stretto rigore, non sarebbero quindi i biglietti col fascio a essere "illegali", ma semmai quelli che continuarono a essere stampati col contrassegno decreto. Il catalogo Gigante (ed. 2015) riporta come stampati col fascio i biglietti dalla serie A596 alla V609, comprendenti quindi anche la tua M599, e li considera R4. Segnala però che l'inizio con la serie 596 non è certo, potrebbero esistere biglietti "fascio" anche di serie precedenti (da A590 a V595), ufficialmente con contrassegno "decreto". petronius2 punti
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Lo scopriremo solo condividendo ? I tagli dei Tornesi da 6 Cavalli : Lisci, a treccia con rigatura obliqua e sferette?2 punti
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Nel libro "Trenta monete d'argento. Le monete nel Nuovo Testamento" di Cesare Colombo è riportata una teoria degli anni '50 dello studioso Arie Kindler, condivisa anche da Meshorer e altri illustri esperti di monetazione biblica, secondo la quale i due spiccioli gettati dalla vedova non sarebbero neanche prutot, ma lepta, cioè nominali ancora più piccoli, equivalenti a mezza prutah. A suffragio di questa tesi ci sono i numerosissimi pezzi rinvenuti del peso di circa un grammo, che non costituirebbero, secondo questa interpretazione, delle prutot sottopeso, ma delle frazioni ulteriori delle medesime. Ovviamente "lepton" è il vocabolo con cui viene reso in greco, nel Vangelo, questo nominale. Ti dico questo per segnalare come non si sappia neppure a che tipo di moneta corrispondano i due spiccioli della vedova (prutah, o mezza prutah), figurarsi avere la certezza che l'obolo della vedova sia proprio la prutah di Alessandro Ianneo con ancora e ruota! Per quanto riguarda la risposta alla tua domanda, forse il tentativo (velleitario) di attribuzione è avvenuto sulla base di considerazioni di ordine statistico (magari era la più numerosa tra le tipologie in circolazione, anche se aveva oltre un secolo di vita al tempo di Gesù)? Mi pare di ricordare qualcosa del genere, ma è soltanto un ricordo sbiadito, quindi di questo non ti fidare!2 punti
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Qualche parola sulla frequente raffigurazione di edifici sacri sulle monete battute nell'Oriente greco. Spesso le città orientali si univano a formare leghe (koinà; sing. koinon) che, in epoca romana, avevano come elemento di aggregazione il culto imperiale. Le città principali di ciascuna di queste leghe, che possedevano uno o più templi per il culto imperiale, venivano spesso definite nei documenti ufficiali neokoroi, letteralmente "guardiane del tempio". Essere neokoroi era considerato un onore prestigioso, per il quale le città greche lottavano tra di loro; il procedimento comportava tre gradi di giudizio positivo, presso il koinon, l'imperatore e il senato romano. Le città che ottenevano questo onore raffiguravano spesso il tempio (o i templi) sui rovesci delle loro coniazioni. Per chi volesse approfondire, il principale studio sull'argomento è "Neokoroi" di Barbara Burrell, dove largo spazio è dato proprio alle testimonianze numismatiche.2 punti
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Carrellata di monete fantastiche! Questa discussione resterà nella storia2 punti
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Medaglia N° 5 anno di emissione 1977 Lato A - Y ASIMESMO LUEGO SE RESUCITABA Lato B - Y UNO DE ELLOS FUE PUESTO POR SOL Y EL OTRO POR LUNA2 punti
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Tornese da 6 Cavalli 1789 Magliocca 331 Comune. Riportati tutti con taglio liscio. Ho appena controllato i miei, uno è con taglio liscio, l'altro no Secondo voi com'è?2 punti
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Confermo listino di vendita Baranowsky del 2012. Se non erro la moneta è attualmente in vendita quindi mi limito a riportare solo quanto richiesto.2 punti
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Repubblica di Venezia Ranieri Zeno (1253-1268) Quartarolo Mistura D/ + (globetto) RA (globetto) ZENO DVX (globetto), lettere V N C E disposte a croce accantonate da cinque globetti R/ + (globetto) S (globetto) MARCVS (globetto), croce potenziata accantonata da quattro gigli Rif.: Zub-Luciani 17.5 Il quartarolo è la moneta dal valore più basso fra quelle coniate dalla zecca di Venezia. La coniazione iniziò con Enrico Dandolo (1192-1205) e si concluse con Giovanni Soranzo (1312-1328). Il peso è di circa 0,90 grammi e il diametro di 16 millimetri. Vennero coniati anche doppi quartaroli, oggi estremamente rari. Da notare la notevole cura degli incisori nel forgiare le lettere, molte come le A e le V con una cornice. Arka Diligite iustitiam2 punti
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È ovviamente realizzato per fusione, peraltro poco accurata ....2 punti
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Negli anni '70 la Fundacion del Centavo e il Circulo Numismatico de Guatemala, a fondo benefico per lo sviluppo del Guatemala, emisero una serie di medaglie in argento (coniazione fondo a specchio) con il tema "La creazione" dell'uomo vista dal popolo Maya. Le immagini sul D/ e il R/ delle medaglie penso siano state prese dal Popol Vuh. Le medaglie hanno un diametro di 40 mm. e il peso da 24,35 a 25,20 g. Nel contorno recano la scritta GUATEMALA C.A. 1976 FUNDACEN N° x Sono riuscito a trovare tre medaglie nel cofanetto in legno con le scritte ufficiali FUNDACION DEL CENTAVO e CIRCULO NUMISMATICO DE GUATEMALA1 punto
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Un saluto a tutti i Cartamonetai in questo caso Volevo porvi la questione riguardo questa banconota facente parte della mia collezione, che modestamente a mio avviso versa in condizioni MB/BB - BB La data è quella del 8 Settembre 1926 ed ha il contrassegno Fascio, quando invece dovrebbe averlo Decreto. Qualcuno di voi ne sa qualcosa in merito, sia numismaticamente che storicamente riguardo questo "errore di stampa" dei contrassegni?? Vi ringrazio Stefano.1 punto
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prova a confrontarlo con questa RIC 5 (VII, Siscia) AE3 Obv: IMPCONSTANTINVSPFAVG - Laureate head right. Rev: IOVICONSERVATORI Exe: /SIS - Jupiter standing left, holding Victory on globe and scepter; eagle with wreath in beak to left. [Same as RIC 229a (vol. VI)]. 313-315 (Siscia).1 punto
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Diciamo un po tutti la stessa cosa. Io però provavo a spingermi oltre e, prendendo spunto da una precedente osservazione di Luciano @417sonia, ho buttato li una riflessione volta a pensare che questa presunta tesaurizzazione, e successiva riconiazione, possa essere avvenuta nell'area arabo-egiziana-mediorientale. Questo per una serie di considerazioni, che di seguito provo a illustrare. A) A partire da quel periodo Venezia amplifica sensibilmente l'espansione della sua politica economica, interagendo principalmente con l'area arabo-mediorientale e in tal modo implementando fortemente la sua ricchezza; e questo sia come Stato sia come classi mercantili. B) L'area arabo-mediorientale è comunque avvantaggiata rispetto a Venezia perchè, da un lato ha promosso con anticipo il suo sviluppo commerciale ed è quindi meglio organizzata, secondo perchè geograficamente meglio posizionata in quanto "cuscinetto" tra l'estremo oriente e Venezia, e da qui traendo un maggior vantaggio dagli scambi che transitano nella triangolazione di quest'area. C) La maggior ricchezza che raccoglie l'area arabo-mediorientale quindi, unita ad una oculata gestione dello "Stato", mi porta a ritenere probabile che vengano tesaurizzate ingenti quantità di argento (e quale se non uno dei migliori; il Grosso, appunto). Peraltro, è logico ritenere che i momenti economici in cui uno Stato può permettersi di tesaurizzare "moneta" sono condizionati anche da fattori esogeni/endogeni, slegati tra loro e occasionali. Quindi potrebbe benissimo essere successo che tale tesaurizzazione, sempre se avvenuta, si sia concentrata maggiormente durante la circolazione del Grosso del Dandolo, mentre in altri periodi le condizioni economiche non consentivano la tesaurizzazione, o la consentiva in misura più modesta. D) Nel momento di carenza di argento, vedi la crisi di inizio '400, le scorte tesaurizzate nei decenni/secoli precedenti fungono da principale "miniera" interna a sostegno del lavoro di Zecca. Supposizioni le mie; certo, ma con un piccolo fondo di razionalità. Un saluto. Paolo1 punto
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Mi voglio "nikitizzare" ( di solito è lui che pubblica Dec. Leggi etc ) quindi, giusto per completezza, allego copia della G.U. a cui fa riferimento @petronius arbiter1 punto
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Stilisticamente la lamina presenta una compenetrazione con l'arte bizantina che l'arte longobarda delle prime generazioni immigrate non aveva.1 punto
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L'abbazia di Cava fu fondata nel 1011 e la medaglia in tuo possesso è stata coniata dalla ditta Johnson di Milano nel 1911 per commemorare i 900 anni della sua fondazione.1 punto
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Sottolineo il fatto che non vi sarebbero dubbi sull'autenticita sia del manufatto che della scritta.1 punto
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Ciao a Tutti, non conoscendo e non collezionando Banconote ( sono un lascito di famiglia ) mi arrischio a postarne ben due. Chiedo scusa se ho sbagliato data ( @nikita_ mi ha insegnato di considerare la data più recente che compare ). La prima è un Falso d'epoca. Per me, in questo caso, è un ulteriore difficoltà nel proporla, perchè non so se questi falsi abbiano una valenza storica o siano da buttare (chiedo pareri in proposito). La Banconota è traforata con la scritta "FALSO", tagliata in tre parti e malamente incollata con dello Scotch sicuramente di molti anni fa. Domanda: nel caso convenga tenerla, esiste un metodo per migliorare la situazione ? Ecco il Falsone: Molte Grazie a chi mi risponderà. Ciao Beppe1 punto
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Medaglia N° 2 anno emissione 1976 Lato A - FUERON DE PALO HECHOS POR EL CRIADOR Lato B - Y SE HIZO UN GRAN DILUVIO QUE VINO SOBRE ELLO1 punto
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Abbastanza rara e comunque difficile da reperire in buona conservazione e soprattutto ben battute. È un denaro che presenta spesso debolezze di conio col risultato che soprattutto le legenda risultano mal coniate.1 punto
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Grazie Simone. Per risultati così ci vuole moltissima ricerca e soprattutto taaaaaaanta pazienza Ma credo che in fondo questi siano gli aspetti più belli del collezionare. Saluti Simone1 punto
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Allora per dovere di cronaca, ti dico che quello della NAC 35 che ho postato, ha realizzato 1121 euro (diritti inclusi) Michele1 punto
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La moneta è quella indicata, della zecca di Chur, ed è stata coniata dal 1624 al 1766, ovviamente con qualche piccola variante. Qui trovi un catalogo, la tua, con date diverse è in fondo alla pagina.1 punto
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Ci sono tratti accostati alle V , soprattutto a quella della seconda foto che farebbero pensare alla E in nesso, ma mi pare ci siano entrambe le E e che siano siano retrograde. Interessante moneta. Probabilmente un falso d'epoca.1 punto
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Ogni tanto capita, nell'osservare l'immagine di una moneta nello schermo, che sia in incuso ... è uno strano effetto ottico. Se si chiudono gli occhi e poi si riaprono tutto torna nella norma.1 punto
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200 d.C. circa, poco lontano dall’odierna Lublino (Polonia) c’è un accampamento, o forse un villaggio, dove una delle tante popolazioni germaniche, probabilmente Vandali, ha deciso di fermarsi, forse per un po’, forse per sempre. Ma “sempre”, in quei turbolenti anni di migrazioni di popoli barbari del Nord Europa, è una parola che non ha molto senso. I Goti sono numerosi, ben armati e combattivi. Guerrieri Goti I Vandali non si arrendono senza combattere, anzi. In Polonia ci sono molti cimiteri di guerrieri vandali, sepolti con le loro armi, a dimostrazione che avevano combattuto Guerrieri Goti valorosamente. Ma in quel campo vino a Lublino forse capiscono che non hanno più modo di fronteggiare l’avanzata dei Goti. Nel fuggi-fuggi generale, quando salvare la vita è l’unico obiettivo possibile, qualcuno seppellisce un tesoro di monete romane d’argento, forse sperando di poterlo, un giorno, recuperare. Speranza vana: immagine di Stanisław Staszic – Muzeum Hrubieszów Questa storia ce la raccontano 1.753 denari (moneta d’argento) ritrovati per puro caso in un terreno agricolo nei pressi di Cichobórz, un villaggio della Polonia orientale nei pressi del confine con l’Ucraina. Immagine di Stanisław Staszic – Muzeum Hrubieszów Nel 2019 un contadino, Marius Dyl, è alla ricerca di palchi di cervo abbandonati quando vede ben altro, delle monete che intuisce subito essere antiche. I denari non sono tutti nello stesso posto, ma sparpagliati nel raggio di un centinaio di metri, sparsi dalle macchine agricole usate per dissodare il terreno. Dyl avvisa subito il museo della vicina città di Hrubieszów (che ha diramato la notizia il 30 marzo scorso), e gli archeologi non possono credere ai loro occhi. Andrzej Kokowski dell’Istituto di Archeologia di Lublino gongola: Questo tesoro sarà la corona dell’archeologia polacca Immagine di Stanisław Staszic – Muzeum Hrubieszów Le monete, del peso complessivo di cinque chili, risalgono al primo e al secondo secolo dopo Cristo, e costituivano, se non un tesoro, una somma davvero considerevole per chiunque le possedesse. Secondo gli archeologi polacchi, le monete raccontano la storia di un Vandalo che aveva guadagnato quelle monete commerciando con i romani, o prestando servizio nelle legioni. I denari erano conservati forse in una cassetta di legno o in una borsa di cuoio, ma qualunque cosa fosse aveva dei rivetti d’argento, ritrovati insieme alle monete. Il tesoro racconta anche che i Vandali dovettero allontanarsi in tutta fretta, sospinti dalla violenza dei Goti, che andarono a stanziarsi nell’odierna Ucraina. Più avanti nel tempo i Vandali e sopratutto i Goti contribuirono alla dissoluzione dell’impero romano d’occidente, ma questa è un’altra storia… I denari romani, che saranno studiati anche da esperti dell’Università di Varsavia, sono a tutti gli effetti di proprietà del Museo di Hrubieszów, che in tempi di Coronavirus le metterà in mostra virtualmente, aspettando giorni migliori per mostrarle ai visitatori dal vivo. https://www.vanillamagazine.it/scoperto-in-polonia-un-tesoro-di-1-753-monete-romane-dargento-1/1 punto
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Ruggiero Romano, Prezzi, salari e servizi a Napoli nel secolo XVIII (1734-1806)1 punto
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buongiorno, bellissima discussione. vorrei chiedervi se ci sia una ragione di questi diversi simboli (un simbolo di zecca zecchiere o altro) o è ancora in fase di ricerca? a breve posto anch'io alcune foto per dare un contributo. grazie saluti1 punto
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Concordo con te su tutto. Ogni generazione di "vecchi" critica la rispettiva generazione di "giovani". Il mondo cambia non si può pretendere di studiare la numismatica solo su testi del 1800 o dei primi del '900. La mia idea è che ci voglia un "vecchio" inteso come esperto, che abbia voglia di scrivere dei libri con un linguaggio adatto al nostro tempo. Purtroppo la voglia di studiare e capire la numismatica c'è, ma i testi di difficile comprensione non sono un piccolo scoglio da superare, per quello serve la vera passione che matura negli anni, per iniziare a studiare ci vogliono cose più semplici e comprensibili in modo da poter entrare facilmente nel mondo numismatico, oltre a ricevere accoglienza dai "vecchi" come, al momento, mi pare di aver ricevuto in questo forum.1 punto
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Non abbiamo nulla a parte una sola foto, un peso non verificato e l'opinione fideistica del proprietario ....in ogni caso direi che siamo di fronte ad un falso.1 punto
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