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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/05/20 in tutte le aree
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Scusa, ma è un'affermazione senza senso. Il valore di una moneta non è stabilito a tavolino, unico modo per cui si potrebbero standardizzare certi parametri. Ma evolve in modo del tutto autonomo per ciascuna moneta, perché, come detto, coinvolge tantissimi parametri (alcuni più importanti di altri), parametri che oltretutto evolvono e cambiano in continuazione nel tempo. Se poi nelle analisi che si tenta di fare si coinvolgono solo una parte dei parametri utili, ecco che si fa solo una gran confusione. Nell'esempio da te citato (Vaticano/Monaco) ad esempio dimentichi che esistono evidenti differenze tra le due emissioni: Vaticano è un 2€ ordinario, emesso in divisionale con gli altri 7 tagli, che esiste proof ma anche in versione normale, e che non è stato emesso solo nel 2002 ma pure nei tre anni successivi. Ecco che chi cerca un 2€ con l'effige di questo papa ha ormai solo l'imbarazzo della scelta. Non per niente la serie in questione nel 2002 aveva raggiunto valori di mercato altissimi (prossimi ai 2000€), valori crollati poi nel tempo. Il 2€ monegasco è tutta un'altra cosa, perché non esiste in qualità di normale FDC (e quindi anche chi non apprezza il proof, ossia gran parte dei collezionisti, è praticamente obbligato a ricercarlo), è un commemorativo (tipologia che ha richiesta ben più alta dei 2€ ordinari), e quei 20mila esemplari sono gli unici esistenti. Se a questo aggiungiamo che è stato oggetto di distribuzione fortemente limitata a pochi soggetti che hanno poi fatto il bello e cattivo tempo sul mercato il quadro è completo. In definitiva, voler trovare regole univoche per capire i valori commerciali delle monete è un esercizio pretestuoso ed inutile. I parametri sono troppi da combinare tra loro, e solo l'esperienza può fare capire perché una moneta è maggiormente quotata rispetto ad un'altra. Il mercato bisogna viverlo nel momento, e solo così determinate dinamiche possono essere comprese, non c'è alcun ragionamento in tal senso che possa essere stabilito a tavolino!5 punti
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Posto anch'io il mio piccolo contributo alla discussione che sta crescendo benissimo. Soldino Marin Falier (1354-1355) Peso gr. 0, 55. Massaro S Scusate la foto me non posso farne di meglio. La foto non rende l'idea della qualità purtroppo.4 punti
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zecca di Verona Grosso da 20 denari piccoli ( a partire dagli anni trenta del XIII sec. fino al 1280 ) rif. C.N.V vr 284 punti
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Rocco, non prendertela se ti anticipo? Questa è la pagina nella quale la moglie di Giovanni Bovi spiega la passione del marito; peccato che né qui né nelle tavole è indicato il materiale, oltre al gesso, utilizzato per i calchi3 punti
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Per quello che posso vedere dalle foto a mio parere la moneta è autentica, e i problemi di evanescenza evidenziati compatibili con usura e pulizia. Poi potrei sbagliarmi, il regno non è il mio principale interesse seppure io abbia queste monete in collezione da diversi anni, ma visti i pareri a favore dell'autenticità di altri utenti sicuramente più autorevoli di me concorderai che questa tua affermazione è quantomeno azzardata, perché vera o falsa che sia di certo questa non è affatto la solita "brutta patacca da bancarella probabilmente in alpacca" che compare regolarmente nella sezione identificazioni e che si riconosce da un chilometro di distanza. Se anche questo fosse un falso sarebbe quantomeno ben fatto, e dall'aspetto direi probabilmente anche in argento.3 punti
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DE GREGE EPICURI A Cargnacco (Udine) esiste il Tempio del Soldato Ignoto, in rapporto con la Campagna di Russia del 1942. Nel 1992, a cura della Sezione Friulana dell'UNIRR (Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia) è stata coniata questa medaglia. Il mio esemplare è in metallo bianco, pesa 25,3 g. e misura 35 mm.2 punti
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Salve a tutti, E' tanto che non faccio un post sul forum, mi dedico a leggere perlopiù, visto che ho più da imparare che da insegnare. Con questo spirito apro questo post, proprio perchè ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a capirne di più. Finito il prologo partiamo con la medaglia di oggi, che come da titolo è una medaglia Premio, battuta durante il periodo di dominazione Murattiana. Come molti sanno grazie agli studi presentati in merito esistono dei riconi parigini postumi di sudetta medaglia: - Una delle grosse difformità sussiste nel fatto che la medaglia originale presenta degli esuberi di metallo dovuti a rotture del conio, mentre i riconi non presentano questa caratteristica; - Differenze nella decorazione e nello stile del tripode; Arrivati a questo punto dobbiamo convenire che l'esemplare presentato sia più vicino alla corrente Napoletana che a quella Parigina, ma, c'è sicuramente un ma, forse tanti tra di voi (come sto facendo io) staranno pensando "ehi, ma questa medaglia non mi sembra coniata, mi sembra pressofusa! ?" ...l'esemplare presenta una diffusa porosità e dei dettagli per certi versi troppo grossolani, ma anche le medaglie fuse (allego tre immagini) non presentano gli esuberi di metallo, allora, se non è un riconio parigino, non è un originale, non è una presso-fusione di quelle note, cos'è? Il peso è di circa 34-35 grammi. Come avrete notato mi sono documentato un pochettino, e mi farebbe tanto piacere sentire dei pareri articolati e non dei giudizi sommari, sarebbe bello addure qualche giustificazione alle proprie tesi in modo da imparare qualcosa di nuovo e classificare questa medaglia in modo quanto più possibile scientifico. Grazie per essere arrivati sin qui e buona domenica a tutti2 punti
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@demonetis scusami ricordavo male, lo avevo letto nel primo volume del Catalogo della collezione nella "storia della Collezione" La medaglia di @UmbertoI non è una copia fatta dal Dott Bovi... ma mi piace pensarlo. ? Non lo sapremo mai2 punti
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E' quello che ipotizzavo anche io nel post #13 quindi stiamo concludendo che con una medaglia originale si sono ricavate delle matrici e usate per pressofusioni ? Almeno abbiamo risolto il mistero, grazie ragazzi2 punti
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Da queste nuove foto del taglio, credo sia stata ottenuta per fusione da stampi di un originale.2 punti
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Allora intanto ringrazio tutti quelli che sono intervenuti! grazie del vostro tempo e per le vostre valide disamine, provo a rispondere a tutti con ordine: Ciao Alberto, puoi essere più preciso? è difficile ci siano delle iniziali perchè questa medaglia è non attribuita a nessun incisore proprio per l'assenza di firme, indicaci il particolare che ha catturato la tua attenzione, nel frattempo grazie Buonasera Luca e grazie anche a te per essere intervenuto, non ho avuto modo di vedere la medaglia de visu (è nelle mani di mio fratello) che possa essere una coniazione postuma lo escludo perchè la cosa che ci fa titubare più di tutte è l'aspetto butterato, se fosse stata coniata si presenterebbe in maniera diversa, a meno che non abbia subito qualche processo di danneggiamento tramite uso di acidi. Per quanto riguarda la frattura essa come fa notare il grande Rocco ha vari stadi di avanzamento quindi può presentarsi più o meno ampia, se era questo l'aspetto a cui facevi riferimento. Tutto ciò detto, propenderei più per una pressofusione moderna a scopo di truffa. Ovviamente caro Rocco sei sempre oltre le aspettative, ti faccio i complimenti per la tua ex medaglia veramente un bellissimo esemplare, niente a che vedere con il nostro ! Ti ringrazio anche per tutte le ricerche che hai fatto, per quanto riguarda il peso è tra i 34 e i 35 grammi, mentre per quanto riguarda gli assi ti faccio sapere appena mio fratello mi risponde ? Per il taglio effettivamente è molto strano... ma non ci sembrano due lamine incollate2 punti
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A proposito dei dazi mi è venuto in mente un episodio carino. Nel 1431 il Sultano dell'Egitto pensò bene di aumentare tutti i dazi per le merci. I Veneziani per un anno non comprarono nulla dall'Egitto e nel 1433 tutti i dazi tornarono al livello precedente... Questo per dire come erano i Veneziani nel medioevo... Tosti. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao @UmbertoI, ho avuto questa bella medaglia del 1811 di Murat.... Purtroppo mi son rimaste solo le foto. Anche il mio esemplare riportava la lesione del conio al rovescio. Riporto quanto scritto dal Siciliano: " Questa Medaglia fu istituita come premio per una Fiera Campionaria annuale che si tenne a Napoli dal 1809 al 1813; È probabile che solo 50 Medaglie d'argento furono consegnate come Premio agli espositori. Gli esemplari di bronzo vennero distribuiti solo a titolo d'incoraggiamento. " Ho fatto una piccola ricerca sul Catalogo d'asta della Christie's del 30 Aprile 1992 Una esemplare in argento ( lotto 84) di grande rarità, e il lotto successivo : un esemplare in bronzo, Nessun riferimento al peso. L'esemplare in bronzo ha un leggero accenno di lesione in quel punto. Altra ricerca sul Varesi UTRIUSQUE SICILIAE, 18 Aprile 2007 parte seconda, Le Medaglie. Lotto 147, Medaglia in argento con appiccagnolo, In nota veniva riportato che secondo il Siciliano e il Ratto, di questo esemplare ne vennero coniati solo 9 esemplari e altri 52 senza appiccagnolo, sempre in argento. Peso 48,8 grammi, diametro 43,5 mm Qui la lesione è all'inizio. Le foto della mia ex Medaglia2 punti
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sono due discussioni che stanno avvenendo in contemporanea. Diciamo che una completa l'altra, anche perchè molte monete erano accettate o imitate in tutta l'area. Ci voleva una discussione cosi. Bravo Artur2 punti
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Spero che sia anche educativo da un punto di vista sanitario: una valutazione più corretta di quanti accessi al PS potrebbero essere evitati, quante visite ed esami potrebbero essere effettuati in tempestiche molto più lunghe.... E parlo da un punto di vista sia del prescrittore che dell'utente: evitare accertamenti inutli che intasano laboratori e radiologia ed evitare di pretendere che il proprio medico di famiglia prescriva il controllo del colesterolo ogni 2 mesi.2 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, posto il mio grano, taglio rigato obliquo.2 punti
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Patriarcato di Aquileia Ottobono de' Razzi (1302-1315) Denaro (1312-1315) Argento Peso: 1,05 g Diametro: 21 mm D/ (rosetta) OTOBO - NVS (globetto) PA (globetto), il Patriarca seduto sul faldistorio con pastorale e libro con stella R/ (globetto) A - QVILE - GENSI - S, scudo partito con aquila nella parte superiore e stemma del Patriarca in quella inferiore Rif.: Passera-Zub 151; CNI VI, 5; Bernardi 35 Questa è la seconda emissione di Ottobono. Al dritto c'è la consueta rappresentazione del Patriarca. Al rovescio uno scudo partito accantonato dalla legenda. La cesura della legenda del rovescio può essere un globetto, come in questo caso, una croce o una stella. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Una moneta @Hyperion estremamente rara (forse solo 2 esemplari noti) dal V sec. A.C. in Cipro. Se rapportata agli alberi che sta abbattendo, la figura nuda al centro del campo del diritto, forse un dio, si potrebbe a buona ragione definire "titanica" .2 punti
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Medaglia N° 12 anno di emissione 1978 Lato A - ERA VALIENTE Y LE TRIBUTARON TODOS LOS PUEBLOS Lato B - QUICAB . COMO EL RAYO QUE DA EN LA PIEDRA2 punti
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6 - Il secondo Rajah, Charles Johnson Brooke: Non certo dotato del carisma naturale e del fascino da avventuriero dello zio, nondimeno Charles Brooke fu quello che si può definire un ottimo amministratore, egli infatti, durante il suo lungo regno (1868-1917), riuscì a stabilizzare l'intera regione ed a portare il regno di Sarawak alla massima estensione territoriale. Continuò nell'attività di contrasto contro la schiavitù, la pirateria ed i cacciatori di teste che proliferavano nell'area e contestualmente si adoperò per promuovere i commerci e le infrastrutture pubbliche, specie nella capitale Kuching, contribuendo ad una rapida crescita dell'economia locale. Charles, nel 1870, edificò a Kuching anche il palazzo reale, denominato Astana, come dono di nozze per la moglie Margaret Alice Lili de Windt, che ebbe anch'essa un ruolo importante nel nuovo regno, componendone persino l'inno nazionale - "Gone Forth Beyond the Sea" - nel 1872. Il nuovo Rajah era un convinto sostenitore della necessità di avere un maggiore sostegno dalla Gran Bretagna e, come avevamo anticipato, nel 1888 ottenne il protettorato britannico, dopo che analoghe richieste, nel 1869 e nel 1879, erano state rifiutate. In questo modo, la Gran Bretagna, oltre a coadiuvarne la politica estera, si sarebbe occupata anche della protezione militare di Sarawak, unitamente ai Rangers, già istituiti nel 1862 durante il regno dello zio James. Nel 1905, Sarawak, inglobando dei nuovi territori dal Brunei, raggiunse la sua massima estensione territoriale, più che raddoppiando i territori originari. (Charles Johnson Brooke, secondo Rajah di Sarawak) (Veduta frontale del Palazzo Reale di Kuching, denominato Astana)2 punti
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Le monete sono molto belle, ma più che delle emissioni in edizione limitata per collezionisti sembrano delle idee creative per fare cassa. Aggiungo anche che il Canada è stata la prima nazione ad emettere una moneta colorata per la circolazione ordinaria (l'esemplare della foto è stato reperito in circolazione)2 punti
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Stando a Jacques Le Goff in "Lo sterco del diavolo; il denaro nel Medioevo", deriva dal risentimento nei confronti degli ebrei nel periodo del medioevo in cui ai cristiani era vietato fare prestiti ad interesse, in quanto all'epoca ritenuti forme di sfruttamento dei bisognosi, mentre gli ebrei non avevano nessun divieto simile. Probabilmente è proprio da lì che deriva il mito degli ebrei strozzini tanto caro a comunnazisti e ultranazionalisti vari.2 punti
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Con questo post vorrei fare riflettere tutti, e non scandalizzate: Prima o poi il coronavirus scompartirà, la paranoia antisemita no Le teorie complottiste anti-ebraiche sul coronavirus non sono che l’ultima mutazione di una piaga che ha alle spalle una lunga tradizione Di Manfred Gerstenfeld Manfred Gerstenfeld, autore di questo articolo La pandemia da coronavirus ha portato a una rapida proliferazione di una serie di teorie complottiste di stampo antisemita. Il fenomeno purtroppo non sorprende, giacché la tendenza a incolpare gli ebrei per ogni disgrazia generale è vecchia di secoli. Una delle prime teorie complottiste anti-ebraiche venne registrata dallo storico ebreo dell’epoca romana Giuseppe Flavio, il quale riferisce che, secondo l’odiatore di ebrei Apione, grammatico e sofista alessandrino, gli ebrei avevano rapito un greco, lo avevano tenuto prigioniero nel Tempio di Gerusalemme, lo avevano sacrificato e lo avevano mangiato. Siamo di fronte a un’anteprima della calunnia del sangue, una delle principali varietà della menzogna complottista antisemita. Saltiamo a oggi. L’ex presidente dell’Agenzia Ebraica Nathan Sharansky ha recentemente dichiarato: “Stanno incolpando gli ebrei, accusandoci di voler distruggere l’economia per fare soldi”. Sharansky ha sottolineato che quest’ultima virulenta propaganda antisemita, che incolpa gli ebrei per l’epidemia da coronavirus, ha presso le mosse in Iran, in Turchia e altri paesi ostili a Israele e agli ebrei. In Iran, i mass-media controllati dallo stato accusano dell’epidemia “i sionisti” e avvertono le persone di non usare nessun vaccino contro il coronavirus che venisse sviluppato da scienziati israeliani (anche se poi il grande grande ayatollah iraniano Nasser Makarem Shirazi ha detto che l’uso di un eventuale vaccino israeliano sarebbe consentito se non ci fossero alternative). L’Anti-Defamation League riporta la convinzione dei suprematisti bianchi che gli ebrei abbiano creato il virus per incrementare il loro controllo su una popolazione decimata e trarne profitto finanziario: un messaggio che si sta diffondendo rapidamente su piattaforme tradizionali come Twitter, YouTube, Instagram e Reddit. Alcuni teorici della cospirazione insinuano che il virus sarebbe stato prodotto da Stati Uniti e Israele per colpire rivali politici come Cina e Iran. Un ospite della televisione di stato turca ha dichiarato: “Ebrei e sionisti hanno organizzato e progettato la vicenda del coronavirus come un’arma biologica, esattamente come l’influenza aviaria, allo scopo di ridisegnare il mondo, impadronirsi di paesi e isterilire la popolazione mondiale”. Giugno 2016: davanti al Parlamento europeo, Abu Mazen accusa rabbini ebrei d’aver esortato il governo israeliano ad avvelenare i pozzi dei palestinesi Anche i palestinesi sono impegnati a promuovere teorie complottiste anti-israeliane, mentre ricevono l’aiuto d’Israele nella lotta alla pandemia (si veda: Il premier di Abu Mazen accusa i soldati israeliani d’essere “untori” dell’epidemia da coronavirus, ndr). Il quotidiano dell’Autorità Palestinese al-Hayat al-Jadida ha pubblicato il 16 marzo una vignetta con il coronavirus sotto forma di carro armato israeliano che minaccia un povero palestinese con in braccio un bambino. Il quotidiano al-Quds di Gerusalemme est ha scritto che il coronavirus è un’arma biologica che Stati Uniti e Israele hanno schierato contro la Cina e l’Iran non essendo riusciti a danneggiarli con mezzi convenzionali. Sulla stessa falsariga, la Guida Suprema iraniana ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato che la sanità americana viene utilizzata per diffondere il virus e che il virus è stato appositamente progettato per colpire l’Iran utilizzando dati genetici iraniani ottenuti in qualche modo dagli Stati Uniti. Ha anche sostenuto che gli Stati Uniti vogliono mandare medici in Iran non per aiutare a combattere la crisi epidemica, ma per verificare gli effetti dell’arma che essi stessi hanno prodotto. Il predicatore laico svizzero Ivo Sasek, fondatore del gruppo svizzero “Organic Christian Generation”, aveva già affermato in passato che i cospiratori ebrei si stanno apprestando a ridurre la popolazione mondiale a 500 milioni attraverso stragi di massa nell’ordine di miliardi di vite. Durante la crisi attuale, il gruppo ha diffuso un volantino che sostiene che il coronavirus è un’arma biologica lanciata sul mondo dall’ebreo ungherese-americano sopravvissuto alla Shoà George Soros. L’estremista di destra austriaco Martin Sellner, un personaggio con migliaia di seguaci, membro del gruppo neo-fascista “Identitäre”, diffonde l’idea analoga secondo cui la Fondazione di Soros “Open Society” sarebbe responsabile della crisi da coronavirus. Questa idea non è limitata a figure marginali di antisemiti europei: la candidata repubblicana al Congresso Usa Joanne Wright ha dichiarato che il virus è collegato a Soros e a Bill Gates. Lo scorso 24 marzo il pittore italiano Giovanni Gasparro ha postato sulla sua pagina Facebook una sua opera dedicata a Simonino da Trento, attribuendogli l’onore della santità sebbene il culto sia stato formalmente abrogato nel 1965. Della morte del bambino nel 1475 furono falsamente accusati alcuni ebrei locali, in seguito torturati e trucidati. Il quadro del Gasparro rappresenta gli ebrei, dipinti secondo il classico stereotipo antisemita con tanto di candelabro, che consumano il presunto omicidio rituale Le teorie complottiste antisemite hanno una lunga storia. La convinzione che gli ebrei siano collegati alla diffusione delle malattie è un’altra delle più consolidate menzogne complottiste, dopo la calunnia del sangue. Risale al Medioevo, quando gli ebrei furono accusati per le pestilenze come Morte Nera del XIV secolo: in quella occasione gli ebrei vennero accusati d’aver avvelenato i pozzi. Il tema dell’avvelenamento e delle malattie è stato rilanciato dal presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen nel 2016, durante una sessione plenaria del Parlamento europeo davanti alla quale ha sostenuto che dei rabbini avevano esortato il governo israeliano ad avvelenare l’acqua potabile palestinese. Alla fine dell’intervento, Abu Mazen ha ricevuto una standing ovation da parte di molti parlamentari europei. Il presidente del parlamento europeo dell’epoca, il socialista tedesco Martin Schulz, definì il discorso di Abu Mazen “inspiring”. Due giorni dopo, Abu Mazen dovette ammettere che non c’era nessun rabbino che avesse detto una cosa del genere. Palestinian Media Watch ha pubblicato un lungo elenco di versioni palestinesi contemporanee dell’antica calunnia. Ad esempio, l’accusa secondo cui Israele avrebbe diffuso l’Aids all’interno della comunità palestinese mediante donne promiscue. Altre mutazioni dello stesso tema comprendono l’accusa secondo cui dei medici sarebbero stati pagati per diffondere malattie tra i palestinesi: il che richiama alla memoria l’Unione Sovietica di Stalin dove medici ebrei furono arrestati e incriminati con l’accusa d’aver progettato di avvelenare Stalin e la dirigenza sovietica. L’idea che ebrei e Israele vogliano dominare il mondo è un terzo importante filone delle teorie complottiste antisemite. Il testo fondamentale alla base di questa teoria è I Protocolli dei Savi di Sion, il celebre falso russo di epoca zarista tradotto e ristampato in gran numero per decenni. I Protocolli dei Savi di Sion vengono regolarmente ripubblicati e diffusi sia nel mondo musulmano che in Occidente. Poche settimane fa, la ong di inefficienza britannica Oxfam ha dovuto rimuoverne due edizioni dal suo negozio on-line dopo una protesta da parte di Mark Regev, ambasciatore d’Israele nel Regno Unito. La calunnia del sangue (cioè di omicidio rituale) nel mondo cristiano risale all’anno 1144 nella città di Norwich, nel Regno Unito. Nel corso dei secoli è stata ripetuta in tutta Europa. Nel XV secolo nella città italiana di Trento se ne ebbe un famigerato esempio (il culto della presunta vittima, San Simonino da Trento, è stato abolito dalla Chiesa nel 1965, ndr). Scrive Raphael Israeli nel suo libro Blood Libel and Its Derivatives: The Scourge of Antisemitism (La calunnia del sangue e i suoi derivati: il flagello dell’antisemitismo): “I cristiani hanno introdotto la calunnia del sangue nel mondo islamico. Nel 1840, il console francese a Damasco e alcuni monaci affermarono falsamente che un prete cristiano di quella città, padre Thomas, era stato assassinato da ebrei che ne avevano usato il sangue. La calunnia fu promossa anche dai nazisti. La loro pubblicazione antisemita Der Stürmer pubblicò un numero speciale nel 1934. In prima pagina campeggiava l’illustrazione di un ragazzino tedesco disteso su un tavolo circondato da ebrei con lunghe barbe e treccioline che ne succhiavano il sangue”. Aggiunge Israeli, riguardo all’uso arabo della calunnia del sangue: “Mustafa Tlas, che è stato ministro della difesa siriano dal 1972 al 2004, ha avallato la calunnia dedicandovi la sua tesi di dottorato nella quale trattava la calunnia del sangue come se fosse un fatto storico, e non una menzogna antisemita”. Israeli fornisce molti altri esempi di uso arabo della calunnia. Una versione postmoderna della calunnia del sangue sostiene che Israele uccide i palestinesi per riciclarne gli organi. Il 17 agosto 2009 la sezione culturale del maggiore quotidiano svedese, il socialdemocratico Aftonbladet, pubblicò un articolo a firma Donald Boström intitolato ” Våra söner plundras på sina organ” (“I nostri figli vengono depredati dei loro organi”) in cui l’autore riferiva “voci” secondo cui le Forze di Difesa israeliane ucciderebbero i palestinesi e ne trarrebbero gli organi per trapianti in combutta con l’establishment medico israeliano. Lo storico Richard Landes afferma che attualmente “assistiamo a un risveglio delle teorie complottiste, e le società musulmane sono le più rilevanti nella produrle, diffonderle e crederle vere. La teoria complottista più nota è probabilmente quella secondo gli attacchi terroristici dell’11 settembre sarebbero stati perpetrati dagli stessi americani, o dal Mossad israeliano, e non dai jihadisti di al-Qaeda. Questa convinzione è ampiamente diffusa nelle élite in tutto il mondo musulmano”. Continua Landes: “Le teorie complottiste che provengono dal mondo musulmano sono accompagnate da un altro fenomeno sorprendente. In passato i complottisti incolpavano un nemico malvagio: gli ebrei, i lebbrosi, le streghe, i comunisti. Ora troviamo complottisti occidentali che accusano l’Occidente, per esempio per l’11 settembre, abbracciando le teorie paranoiche dei loro nemici. La sirena complottista postmoderna suona così: siamo noi i colpevoli, i nostri nemici sono innocenti”. https://www.israele.net/prima-o-poi-il-coronavirus-scompartira-la-paranoia-antisemita-no Comunque la si pensi questo è uno spunto.1 punto
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A parte le battute, se la storia fosse studiata e ben conosciuta da economisti e politici, certe stupidate forse verrebbero evitate. Quello che hai scritto @Arka andrebbe fatto leggere e imparare a memoria ai vari Trump... e ritorsionisti Cinesi... Paolo1 punto
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La gens Coelia appare sulla scena politica romana nel II secolo d.C. Sappiamo da Cicerone che erano homines novi; diciamo subito che il loro nomen non ha alcunché a che vedere con il noto colle di Roma, che era Caelius e derivava il toponimo (secondo la tradizione) da Caelius Vibenna, condottiero etrusco là acquartieratosi ai tempi dei Tarquini. I nostri, invece, si chiamavano originariamente Coilius. A un certo punto della loro storia acquisirono - chissà perché - il cognomen (che in Latino, ricordo, era un soprannome) Caldus, "caldo". Infine mutarono il nomen in Coelius, forse assecondando un'evoluzione manifestatasi nella lingua parlata.1 punto
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Ciao,hai ragione sono buoni spesa e non banconote poco importa in questo momento per effettuare acquisti di viveri dalle famiglie che sono in difficolta'. Comunque quando usiamo bancomat o carte di credito lo stesso non usiamo banconote o monete ma qualcosa che ci permette di pagare.1 punto
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Il primo rappresentante della gens è Lucius Coilius, legato nel 170-169. Comandante di legioni in Macedonia, fu aspramente criticato dai contemporanei per non essere riuscito a riconquistare la città di Uscana. Il secondo è Gaius Coilius Caldus. Era tribuno della plebe nel 107, quando l’esercito del console Lucius Cassius Longinus, figlio dell'omonimo soprannominato Ravilla, fu sconfitto dagli Helvezi Tigurini e il legato Gaius Popilius, avendo ereditato il comando supremo per la morte del console stesso, venne a patti con il nemico. Appena tornato nell'Urbe, Popilius fu accusato di alto tradimento da Caldus che, per essere sicuro di ottenere la sua condanna propose una lex tabellaria (è oggi nota come lex Cloelia tabellaria, anche se in effetti il promotore sin chiamava ancora Coilius, non Coelius) al fine di estendere a quel reato il voto segreto introdotto proprio da Ravilla nel 127. Fu eletto console nel 94 (unico della sua gens) e combattè valorosamente in Spagna Ulteriore, durante il consolato o subito dopo, da proconsole. Sappiamo poi che Gaius ebbe due figli, Gaius e Lucius. Infine, un Gaius Coelius Caldus (si noti che, nel frattempo, il nomen è mutato) fu questore nel 50 in Cilicia, sotto il governatorato di Cicerone, che lo nomina nel suo epistolario. Si discute se egli fosse il figlio del console, oppure suo nipote, e in questo secondo caso se foglie figlio di Gaius o di Lucius.1 punto
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Regno d'Italia Ottone I - Ottone II (962-983) Zecca Verona Denaro Argento D/ OTTO INPERATOR, croce in cerchio R/ VE // RO, ai lati N - A, croce in cerchio Rif.: CNI VI, 13 Il denaro a bordo rialzato dei primi Ottoni pesa circa 1,30 grammi e ha 21 millimetri di diametro. Sul dritto la legenda è incisa a mano sul conio e sul rovescio ha un andamento molto curioso. Si potrebbe dire che la legenda del rovescio va letta come il segno della croce: in alto, in basso, a sinistra e a destra. Il bordo è largo e alto. Interessante è il confronto con il contemporaneo denaro dei primi Ottoni della zecca di Venezia che è possibile vedere nella discussione ''Collezionare monete di Venezia'' nella sezione di competenza. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Sei stato criticato soprattutto per la tua poca educazione e la tua risposta da conferma sul tipo di persona che sei.1 punto
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Proseguendo con la zecca di Verona. Denaro - emissioni comunali, tra la fine del XII sec. e la fine del XIII sec rif. C.N.V vr271 punto
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Ti ringrazio per l'apprezzamento. Anche io ne capisco poco nel senso, non le colleziono sistematicamente, però mi affascinano per la loro natura "semi-industriale" nel senso che non sono perfette come quelle moderne ma comunque nemmeno "artigianali" come quelle più antiche perchè comunque venivano prodotte a macchina. (Da quello che ho capito venivano prodotte con un sistema a rulli). Allego una madonnina di conio romano per un confronto. In teoria la conservazione dovrebbe essere decisamente buona ma con delle debolezze di conio che hanno fatto "saltare" varie lettere. Adesso un ulteriore obiettivo sarà trovare un sanpietrino romano da affiancare a quello ascolano. Saluti Simone1 punto
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Se vuoi avere i passaggi storici delle monete dei Savoia esiste - limitatamente a quelle con ritratto ( che pero’ sono spesso le piu rare e pregiate e per il periodo 1450-1800 - la pubblicazione di Ravegnani Morosini che riporta per le monete con ritratto di tutti i duchi inpassaggi in asta da fine 1800 al 1980, citando il catalogo d’asta, lotto, prezzo realizzato e conservazione. Questo sia per le tipologie principali che per le varianti piu’ rilevanti.1 punto
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zecca di Arelate (TARL in esergo) https://www.acsearch.info/search.html?id=4406414 [email protected]1 punto
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Complimenti al nostro Gionata per lo splendore della sua Giustina. È una delle mie monete preferite, frazioni comprese. Anche perché Santa Giustina è uno dei patroni di Padova... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao Savoiardo Ringrazio per l'identificazione, sempre gentilissimo e disponibile, grazie. Domini1 punto
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Buonasera, Fratello Rocco, @Rocco68 complimenti un bel Grano il tuo, colgo l'occasione per mettere sotto la luce dei riflettori anche il mio. Noterete un bel puntone dopo SICILIAR e un bel pasticcio di esuberi credo, al rovescio. Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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DE GREGE EPICURI Di rovesciato c'è solo la S, basta ruotare la moneta di 180°. La moneta sembra antica e autentica; io mi orienterei per una imitativa. Non si vede benissimo, ma anche la scritta al rovescio è anomala: dovrebbe essere AVGVSTVS TRIBUNIC POTEST su 3 righe, mentre qui manca qualcosa e vi sono delle sovrapposizioni. Le imitative bronzee del periodo augusteo non sono rarissime, anche se una così non mi è mai capitato di vederla.1 punto
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Il decreto che introduceva il fascio come contrassegno di stato è del 19 maggio 1926, pubblicato in GU, e quindi entrato in vigore, il 24 dello stesso mese. A stretto rigore, non sarebbero quindi i biglietti col fascio a essere "illegali", ma semmai quelli che continuarono a essere stampati col contrassegno decreto. Il catalogo Gigante (ed. 2015) riporta come stampati col fascio i biglietti dalla serie A596 alla V609, comprendenti quindi anche la tua M599, e li considera R4. Segnala però che l'inizio con la serie 596 non è certo, potrebbero esistere biglietti "fascio" anche di serie precedenti (da A590 a V595), ufficialmente con contrassegno "decreto". petronius1 punto
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La moneta del diavolo Lungo una via ghiacciata dal gelo, un giorno un vecchio mendicante ricevette una moneta da uno sconosciuto. Tintinnava dentro il barattolo vuoto, come a dire: “Ehi! sono qui, prendimi!” Il vecchio la raccolse. Avrebbe voluto ringraziare quel signore. “Dio ti benedica!”, gli avrebbe detto. Ma ormai quell’uomo era già lontano; così lontano da non sembrare vero. La moneta, però, era reale, d’oro zecchino gli dicevano i denti. E tintinnava e tintinnava, rotolando dal barattolo fino alle sue dita segnate dalla miseria. “Con questa moneta mangerò per giorni; mi laverò e dormirò lontano dalla strada”, si diceva il vecchio. Così strinse nel pugno il suo tesoro, si diresse dal fornaio e disse: “Preparami quanto più pane puoi, ti pagherò con questa moneta”. Il fornaio si strinse il cappello in mano: non aveva mai visto prima di allora una moneta d’oro. E cominciò a lavorare, ad impastare ed accendere un bel fuoco. Poi, d’un tratto, al vecchio venne in mente una cosa: “E se spendo tutto in pane? a me cosa resta?” E scappò via, senza il suo pane. Nel pugno aveva ancora il suo oro. E d’improvviso al vecchio venne molto freddo. Così si diresse dall’altra parte della via, dove c’era una calda locanda. Bussò, entrò; l’oste vide un vecchio mendicante con in mano una moneta d’oro zecchino. “Dammi la tua stanza migliore e un camino acceso. Preparami un bagno caldo ed io ti ripagherò con questa”. L’oste guardò la moneta appoggiata sulla mano sporca del vecchio. Tintinnava a modo suo, come a dire: “Ehi! sono qui, prendimi!” E stava quasi per afferrargliela, quando il vecchio la ritrasse di scatto, e disse: “Prima la stanza!” Così l’oste ordinò al garzone di fare tutto ciò che il vecchio chiedeva. E il giovane cominciò a lavorare: prese l’acqua da scaldare, rassettò la stanza e accese un bel fuoco. E poi, ancora una volta, al vecchio venne in mente che se avesse speso tutto non gli sarebbe rimasto più niente in mano. E se ne andò, lasciando il garzone solo nella stanza. Il vecchio ritornò lungo la via. In mano stringeva ancora il suo tesoro. E d’un tratto lo sorprese una forte tosse. Un colpo di tosse, un altro e un altro ancora: il torace gli duoleva. “Mi serve un dottore” si diceva. E si diresse al di là della via ghiacciata. Bussò alla porta e un medico, vedendolo così mal concio, lo fece accomodare in casa. “Sto male, ma posso pagarti. Guariscimi, ti prego” implorò il mendicante. Il dottore guardò la moneta, che sembrava dire: “Ehi! sono qui, prendimi!” Così il dottore fece sdraiare il vecchio sul letto. Lo svestì per pulirlo, gli diede del pane e gli accese un bel fuoco nel camino. Quand’ecco che il vecchio pensò: “E una volta guarito, cosa mi rimane?” Il vecchio stringeva ancora in mano il suo oro. Ma da quel letto non si sarebbe mai più alzato. Piano piano la sua mano cominciò ad aprirsi, facendo cadere per terra la moneta che tintinnava e tintinnava a suo modo. E mentre cadeva rotolava in mezzo al fuoco che ardeva e sembrava dire: “Ehi! sono qui, prendimi!” (di: Carlo-Maria Negri)1 punto
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Errore di punteggiatura, in questo caso il punto è in più Ferdinando II Tornese uno 1835 FERD. II. D. G. REGNI. VTR. SIC. ET. HIERREX Forse non riuscendo ad inserirlo in mezzo a HIER e REX lo ha messo dopo REGNI ? Variante inedita.1 punto
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Al retro della moneta di Scribonio è effigiato il Puteal Scribonianum (Pozzo Scriboniano). Nel Foro era originariamente presente un sacello dedicato al dio Vulcano, presso cui Romolo aveva tenuto le prime adunanze di popolo. Il sacello era stato colpito da un fulmine e si era quindi deciso di lasciarlo a cielo aperto, a guisa di pozzo, per rispetto egli dei che avevano scagliato la folgore. Il pozzo fu poi monumentalizzato nel Puteal Scribonianum, che le fonti descrivono con due ordini di ornamenti: festoni di frutti e sorretti da lire, sul giro superiore; strumenti per il conio delle monete (martello, incudine, tenaglia e conio) su quello inferiore. Tali decori celebravano le imprese di L. Scribonio Libonio, avo del monetario; infatti, Livio narra che egli da edile curule (nel 193) aveva offerto (con il collega C. Attilio Serrano) per la prima prima volta i giochi scenici megalensi, a favore di tutti i Senatori e del popolo, mentre da pretore aveva fatto condannare per usura numerosi pecuniarii (prestatori di denaro) e, con il denaro raccolto dalle mute, aveva fatto coniare ed erigere monumenti (fra l’altro, apponendo gli scudi sul tempio di Giove). Il tema del Puteal era connesso con quello dei prestiti: si trattava era infatti del luogo presso cui si si riunivano i pecuniarii e presso cui il pretore conosceva delle cause di usura. Su questa moneta si assiste a un importante cambiamento nell'arte romana avviene, frutto di una lenta evoluzione: si abbandonano i canoni ellenistici e inizia l' “arte plebea”, che adotta una forma di messaggio più immediato (il martello, le tenaglie, etc.), prediligendo il significato alla forma1 punto
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@apollonia Molto interessante. E' un argomento su cui so veramente poco. Ho trovato molto utile la spiegazione tecnica sulla formazione delle patine, anche mastico poco di chimica. Per mia utilità, provo a semplificare. Se ho ben capito, per le monete di rame, il primo passaggio è la formazione di ossido rameoso da cui, per ulteriore ossidazione si arriva a ossido rameico (tenorite), responsabile, insieme a residui di vario tipo, a quelle che vengono definite "patine deserto". Poi, a seconda di varie interazioni con CO2 dell'aria e umidità (aria/acqua) e con altri composti (tipo zolfo) si possono avere tutte le altre patine che hai descritto. E' corretto? Questo tuo post potrebbe essere un utile commento a questa discussione: Dove @domenico.mura chiede delucidazioni su una moneta e su un tipo particolare di patina e dove @Xenon97 chiede informazioni sulle patine sulle monete d'argento. Magari sarebbe utile se potessi aggiungere qualcosa anche tu. Ti ringrazio per il contributo, davvero curato. Buona serata da Stilicho1 punto
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Non ricordo in quale discussione sulla patina dell’argento mi è stato chiesto se potevo dire qualcosa di “chimico” anche sulla patina del rame. Ho pensato di riprendere questa discussione sul mio secondo sesterzio per farlo. Il rame è l’elemento chimico di numero atomico 29 e la configurazione elettronica dell’atomo di rame con la distribuzione dei 29 elettroni attorno al nucleo centrale (sede di 29 protoni in modo che l’atomo risulta elettricamente neutro) è illustrata in figura. Gli atomi del metallo sono disposti in maniera ordinata nello spazio tridimensionale a formare una struttura cristallina che nel caso del rame è cubica con facce centrate. Il legame che unisce gli atomi viene chiamato legame metallico, che si può definire come un legame delocalizzato di natura elettrostatica che si instaura tra gli elettroni di valenza e gli ioni positivi metallici, con gli elettroni delocalizzati su un orbitale esteso a tutto il metallo e liberi di muoversi. Questo modello porta a raffigurare il cristallo metallico come formato da ioni positivi fissati nelle posizioni reticolari e tenuti insieme da un “mare” di elettroni fluttuanti, la cui libertà di movimento conferisce al metallo le caratteristiche di conducibilità elettrica e termica. Nel caso del rame entrambe le proprietà sono elevatissime, superate solo da quelle dell’argento. Anche la duttilità e la malleabilità del rame e dei metalli in genere sono associate a questo tipo di legame. Il rame è un metallo di un tipico colore rosato o rossastro caratteristico, detto appunto “rosso rame”, perché, grazie alla sua struttura elettronica a bande, quando è illuminato dalla luce bianca è in grado di assorbire una parte dello spettro della luce visibile e di riflettere la parte rimanente che, componendosi del rosso e dell’arancione, appare appunto di questo colore. Per quanto concerne gli stati o numeri di ossidazione del rame, i due più comuni del rame sono +1 (ione rameoso Cu+) e +2 (ione rameico Cu2+). Il primo passo nello sviluppo di una patina per reazione del rame con l’ambiente circostante è la combinazione del metallo con l’ossigeno atmosferico all’aria umida (all’aria secca il metallo è stabile), con formazione di ossido rameoso Cu2O (cuprite) di colore rosso bruno (Equazione 1). Equazione 1 4 Cu + O2→ 2 Cu2O Si noti che la possibilità di ossidazione del rame da parte dell’ossigeno atmosferico è dovuta al potenziale standard della coppia elettrochimica Cu2++ 2 e– → Cu che a 25 °C vale 0,337 V, inferiore a quello della semireazione di riduzione dell’ossigeno O2 (g) + 2 H2O + 4 e- → 4 OH– che vale 0,40 V. Per questo gli elettroni alla superficie di rame vengono catturati dall'ossigeno atmosferico disciolto nel velo di umidità condensata secondo l’ultima reazione. Solo i metalli che hanno potenziale di riduzione > 0,40 V resistono alla ossidazione da parte dell’ossigeno dell’aria in condizioni standard e quindi, mentre il rame (0,34 V) si ossida, nelle stesse condizioni l’argento (0,80 V) resiste e l’oro (1,5 V) è il metallo più difficile da ossidare e si trova in natura solo allo stato metallico. L’ossido rameoso che si forma nell’Equazione 1 si presenta fisicamente come uno strato superficiale molto resistente, ben ancorato al metallo sottostante che viene così protetto dall’ossidazione (passivazione). Ciò non toglie tuttavia che l’ossido rameoso possa subire trasformazioni chimiche come l’ulteriore ossidazione ad ossido rameico CuO, di colore grigio nero, costituente il minerale tenorite, secondo l’Equazione 2. Equazione 2 2 Cu2O + O2→ 4 CuO Notare che se l’aria contiene tracce di zolfo, dovuto ad esempio dalla combustione di combustibili fossili, si forma anche il solfuro di rame nero (CuS) secondo l’Equazione 3. Equazione 3 Cu + S → CuS Nel corso degli anni, CuO e CuS reagiscono lentamente con l’anidride carbonica (CO2) dell’atmosfera e gli ioni idrossido (OH–) dell’acqua formando vari sali come Cu2CO3(OH)2 (Equazione 4), Cu3(CO3)2(OH)2 (equazione 5) e Cu4SO4(OH)6 (Equazione 6), i costituenti della patina di colore verde e verde azzurro. Equazione 4 2 CuO + CO2+ H2O → Cu2CO3(OH)2 carbonato basico di colore verde (malachite) Equazione 5 3 CuO + 2 CO2 + H2O → Cu3(CO3)2(OH)2 carbonato basico di colore azzurro (azzurrite) Equazione 6 4 CuO + SO3 + 3 H2O → Cu4SO4(OH)6 solfato basico di colore verde azzurrino (brochantite) L’umidità e la concentrazione degli elementi nell’aria (composti dello zolfo, cloruri, ecc.) hanno un impatto significativo sulla velocità di sviluppo della patina, nonché sul rapporto relativo dei tre componenti.1 punto
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Eravamo a gennaio 1998, io ero un giovane studente delle superiori con la passione per le monete del Regno d'Italia. Avevo chiesto a Raffaele Negrini di ricevere il suo catalogo dell'Asta per Corrispondenza n° 7, così appena arrivato andai a segnare le monete del regno di mio interesse. Mancando ancora oltre un mese alla chiusura dell'asta sfogliai anche la prima parte del catalogo, quella che di solito saltavo a pie' pari, e rimasi ipnotizzato. C'era una bellissima collezione di monete romane, principalmente denari imperiali e antoniniani, a prezzi davvero interessanti. Fu un colpo di fulmine: chiusi la collezione del Regno, feci il conto di quelle che erano tutte le mie finanze e scrissi a Negrini, elencandogli le monete di mio interesse (che erano tantissime, praticamente tutti i denari gli antoniniani a buon prezzo) e gli diedi il budget a disposizione, chiedendogli di acquistarmi con quei soldi tutto quello che fosse possibile. Il budget era tutto ciò che possedevo, fino all'ultima lira, tanto grande era l'amore per ciò che avevo visto. Non riuscivo a stavvare gli occhi da quelle monete, avrò sfogliato quelle pagine del catalogo migliaia di volte, chiedendomi cosa sarei riuscito ad aggiudicarmi. Giunto il giorno dell'asta non riuscii a dormire, quando mi addormentai feci incubi stranissimi sul fatto che alla fine non mi ero aggiudicato neanche una moneta... Invece di monete me ne aggiudicai eccome: 18 denari e 9 antoniniani, al di là delle mie più rosee aspettative. Negrini fece i conti precisi sul mio budget e per farci stare un'ultima monetina mi diede anche la spedizione con pagamento in contrassegno omaggio. Il giorno in cui arrivò il corriere con il mio pacchetto fu uno dei più emozionanti della mia vita: fortunatamente Negrini fu rapidissimo - credo che le monete fossero arrivate un paio di giorni dopo l'asta - altrimenti sarei uscito di testa. Quella fu la mia prima volta con le romane, e devo dire che da allora non ho più provato emozioni numismatiche così intense. Ma la Negrini per Corrispondenza n° 7 del marzo 1998 resterà sempre l'asta del mio cuore. Qui sotto uno dei denari di allora.1 punto
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1 - Iniziamo dalla fine: Il 1 luglio del 1946, Vyner Brook, l'ultimo Rajah bianco, decise di cedere il paese all'Inghilterra in quanto non si riteneva più in grado di poter rimediare, da solo, alle devastazioni causate dalla II Guerra Mondiale e dall'occupazione giapponese. Nel dicembre 1941, infatti, i nipponici occuparono Sarawak avendo facilmente la meglio sul piccolo esercito personale del Rajah (i c.d. Ranger), il quale peraltro, durante l'invasione, si trovava in visita di stato in Australia. Vyner Brooke riuscì a tornare a Kuching, la sua capitale, soltanto nell'aprile del 1946 e, ben presto, decise di abbandonare definitivamente il governo rendendo Sarawak una colonia britannica. Probabilmente, oltre alla mancanza delle risorse finanziarie necessarie per la ricostruzione, Vyner Brooke prese questa decisione poichè già anziano, privo di figli ed allettato dal ricco vitalizio che ebbe in cambio dall'Inghilterra. In seguito il nipote, Anthony Brooke, forte dell'appoggio del Concilium Negri (il parlamento di Sarawak) dichiarò di non voler riconoscere la "cessione" all'Inghilterra e scoppiarono gravi disordini, tuttavia, alla fine, fu costretto ad abbandonare il paese, anche se continuò per anni a considerarsi il legittimo Rajah in esilio. (Charles Vyner Brooke - Rajah di Sarawak 1917-1946)1 punto
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ciao a tutti, se non mi sgridate dico la mia. credo, anzi ne sono sicura a volte si va a cercare la pagliuzza e non si vede la trave che si ha nell occhio. mamma mia che pignoleria, ma é un forum di numismatica o un forum di cura contro la depressione? ESSUVVVIAAAA su con la vita che la NUMISMATICA é NA COSA BELLA ciao a tutti CRISTINA1 punto
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