Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/26/20 in tutte le aree
-
Per il piacere tuo e di chi seguirà questa discussione, ti posto il mio miglior esemplare e una visione d'insieme della mia raccolta: :-)5 punti
-
Non è mia abitudine partecipare a discussioni a sfondo politico perchè è chiaro che sono sempre viziate da pregiudizi non superabili. Il 25 aprile è, da quando è stato istituito, la festa della liberazione dal nazifascismo. In questa festa, fino al 1989 (forse fino al 1996) si sono sempre riconosciuti tutti i partiti dell'arco costituzionale (ricordate questo termine? solo l'M.S.I. non ne faceva parte). La Costituzione, i rappresentanti dei partiti che la votarono, le radici stesse della repubblica, sono figli della resistenza e degli ideali che dall'antifascismo presero la loro linfa. Tutti i partiti dell'arco costituzionale avevano partecipato alla resistenza e vi si riconoscevano. Punto. Il 25 aprile fu istituito per avere un momento di identificazione nazionale che esaltasse la funzione catartica della resistenza e dell'antifascismo... perchè era l'unica immagine spendibile di un'Italia che fino al 1943 aveva fatto parte dell'asse, aveva partecipato ad aggressioni territoriali e si era macchiata di brutalità incredibili (mai sentito parlare dell'isola di Rab, del lager di Gonars, dei rastrellamenti e delle fucilazioni in Slovenia e in Grecia?)... altrochè "italiani brava gente". In un'Italia da ricostruire, all'interno di un'alleanza antisovietica, non ci poteva essere posto per l'analisi della storia recente e così finirono in cavalleria le brutalità italiane in Jugoslavia e quelle tedesche in Italia (ricordate l'armadio dimenticato con tutta la documentazione delle stragi nazifasciste?), e così anche la questione dei profughi dalmati e delle foibe non doveva e non poteva entrare a scuotere le coscienze... Dopo tangentopoli la maggior parte dei partiti tradizionali si estinsero; l'M.S.I. divenne un partito "meno fascista" e in breve tempo il leader della maggioranza poteva affermare che Mussolini "ha fatto bene.... non ha mai ammazzato nessuno... mandava gli avversari politici in vacanza al confino... etc.etc." e il suo alleato di governo "Mussolini fu il più grande statista del 900"... ATTENZIONE!! Non voglio polemizzare su queste frasi che sono nella storia, ma voglio solo evidenziare come, da quel momento in poi, il 25 aprile venne lasciato e abbandonato nelle mani delle coscienze di sinistra, che se ne investirono della cura e della custodia; perchè , per anni quelle celebrazioni furono in pericolo. Nelle celebrazioni del 25 aprile ci sono le bandiere di chi ancora ci si riconosce... E' triste che vengano fischiati gli emblemi della brigata ebraica, è ancora più triste che a 70 anni di distanza ancora si polemizzi sul colore delle bandiere e non si abbia l'intelligenza di parlare degli ideali, dello spirito di sacrificio, dell'amor di patria e dello spirito di servizio che ancora oggi sarebbero indispensabili per uscire dal pantano in cui ci siamo infilati. Buon 25 aprile a tutti Mario P.S. Sono cresciuto in una famiglia che ha patito le brutalità fasciste ma che ha anche avuto caduti in Russia e fra i "repubblichini"... insomma una famiglia che si è dovuta confrontare con il problema dell'analisi storica e della riconciliazione quando ancora nessuno ne parlava...5 punti
-
Un caro saluto a tutti. Per il raggiungimento delle 200 pagine di questa discussione voglio ringraziarvi con questo piccolo quadretto di Ferdinando II.5 punti
-
Non è stato ancora riportato su nessun testo. La rarità la deciderà il tempo, sicuramente ne verranno fuori ancora. Te li ho messi in coppia così puoi confrontare le due tipologie di busto.4 punti
-
Grazie di Cuore Amico mio. Busto particolare questo, lo troviamo per la prima volta nei 30 Ducati del 1839 e nei 10 Tornesi sempre del 1839, nella Piastra del 1840 e nei primi 10 Tornesi del 1840, poi nei 30 Ducati 1844 ed infine in un rarissimo 10 Tornesi del 1847 da me scoperto....di cui ad oggi ne conosco solo due esemplari.4 punti
-
Rocco ti faccio i complimenti in quanto questa sezione l'hai resa vivace tu, postando pezzi memorabili, sempre con un bagaglio di studio dietro ad ogni moneta, invogliando gli altri utenti a condividere i propri magnifici pezzi, tutti, dal modello base a pezzi in conservazioni eccellenti, che hanno reso questa discussione un modello da seguire. Poi per le piastre del 34, tra quelle postate qui e quelle condivise nella sezione "Le varianti delle piastre di Ferdinando II, penso che si sarebbe potuta aprire una discussione solo su quelle.3 punti
-
https://www.interno.gov.it/sites/default/files/modulistica/circolare_festa_liberazione_2020.pdf Non mi soffermo sul merito: il Viminale, d’intesa con Palazzo Chigi, ritiene che, nonostante l’emergenza, siano consentite le celebrazioni dell’anniversario, e che a esse prendano parte anche le Associazioni partigiane e combattentistiche, col doveroso rispetto delle regole del distanziamento. La Presidenza del Consiglio peraltro, con un comunicato sempre del 22 aprile, rispondendo all’ANPI-ass.partigiani d’Italia, ha voluto rimarcare che dalle cerimonie l’Associazione non è in alcun modo esclusa. Non mi soffermo sul merito, pur se vi sarebbe da osservare che ai cattolici italiani è stata preclusa pochi giorni fa qualsiasi memoria pubblica della loro festa più importante, la Pasqua, senza tentare di conciliare la partecipazione alla Messa col possibile rispetto delle regole di distanziamento e di igiene (per non dire delle celebrazioni interrotte dalle forze di polizia). E che non solo ai cattolici ma a tutti gli italiani è preclusa da due mesi, a norma di decreto legge e di dPCM, di assistere alla cerimonia cui ogni civiltà collega il commiato con un proprio caro: per un funerale non sono permesse neanche dieci persone in una chiesa che ne contenga trecento. È vietato e non si discute! Mi soffermo su due aspetti non di merito, ma non per questo non marginali del provvedimento. Il primo. Una circolare di un Ufficio di Gabinetto deroga a due chiarissime norme a essa sovraordinate, che prescrivono il contrario. L’art. 1 comma 2 lett. h) del decreto legge 25 marzo 2020 n. 19 include espressamente fra le misure di contenimento la “sospensione delle cerimonie civili e religiose”. In attuazione di tale disposizione l’art. 1 comma 1 lett. i) ultimo periodo del dPCM 10 aprile 2020 conferma che “sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”. La parola chiave è “cerimonie”; non vi è eccezione fra “civili” o “religiose”: sono tutte inderogabilmente “sospese”, al punto che – come è accaduto – se un prete celebra la Messa davanti a 13 persone distanziate metri l’una l’altra intervengono i Carabinieri. La medesima parola chiave “cerimonia” compare nella circolare del Viminale: “si potranno (…) ritenere consentite forme di celebrazione della tradizionale cerimonia di deposizione di corone ecc.”. Quelle “cerimonie”, che un atto avente forza di legge e un dPCM espressamente “sospendono”, una circolare del Gabinetto del ministro dell’Interno consente, con l’avallo della Presidenza del Consiglio. Secondo aspetto. Riprendo il passaggio appena riportato senza saltare alcun termine: “si potranno, in qualche modo, ritenere consentite forme di celebrazione della tradizionale cerimonia ecc.”. “In qualche modo”? Qual è il senso giuridico dell’espressione “in qualche modo”? Una condotta o è permessa, o è vietata, o è permessa nel rispetto di condizioni che però vanno esplicitate: “in qualche modo” pare rientrare nella terza categoria, ma qual è il “modo”? Ciascun prefetto viene delegato a far svolgere cerimonie vietate da una norma di legge, secondo modalità che – certo col necessario distanziamento – potranno variare per ognuna delle cento province d’Italia.https://www.centrostudilivatino.it/liberazione-in-qualche-modo-come-una-circolare-del-viminale-sul-25-aprile-libera-dal-diritto/ https://live.sloode.com/Video/rete7/49a71a1e-bd36-4d5d-b04d-46b6402bae3e_16_9.mp4 L’inerzia del carabinieri di ieri stride terribilmente con l’arroganza del militare che sale sull’altare per impedire a don Lino Viola di celebrare Messa. È evidente che il problema non sono i carabinieri, ma gli ordini di scuderia che essi hanno ricevuto ed è evidente che la tolleranza rispetto all’inosservanza della legge è stata decisa per via politica. L’effetto è sgradevole: nel giorno della libertà si certifica che c’è qualcuno più libero di altri. Conte, Zingaretti, Renzi, Di Maio… c’è qualcuno che dopo aver finito la spaghettata antifascista ha voglia di dirci qualcosa? https://lanuovabq.it/it/loro-in-piazza-noi-a-casa-senza-liberta-prove-di-regime Nel giorno della libertà si certifica che c’è qualcuno più libero di altri.Cruda verità3 punti
-
3 punti
-
Buongiorno, lo stemma del Portogallo presenta una marea di varianti , nella mia piastra del 33 addirittura con 4 torrette. C'è da sbizzarrirsi a censirle tutte, ci sono una infinità di versioni. Saluti e buona Domenica Silver3 punti
-
«Decidemmo (Minucio,Ottavio,Cecilio) di recarci a Ostia, piacevolissima città, affinché i bagni di mare fungessero da blanda cura adatta a prosciugare gli umori del mio corpo… In quel momento infatti, superato il solstizio d'estate, l'autunno volgeva ad un clima più temperato. All’alba dunque ci dirigemmo al mare per passeggiate su e giù sulla spiaggia, affinché l’aria, spirando dolcemente, vivificasse le nostre membra, e per provare il grande piacere di sentire la sabbia cedere mollemente sotto i nostri passi... Attraversato ormai lo spazio interno della Città ci trovammo sul libero lido. Lá un’onda leggera si distendeva bagnando l’estremo lembo sabbioso della spiaggia, e quasi livellandolo per la nostra passeggiata. Così, camminando lentamente e tranquillamente, costeggiavamo il litorale appena incurvato, ingannando la via con racconti... Ma una volta consumato uno spazio di cammino bastante al nostro discorso, volti indietro i passi ripercorremmo la stessa strada: e giunti dove alcune piccole imbarcazioni, tratte in secca, riposavano poggiate su travi di quercia perché il contatto con la sabbia umida non le rovinasse, vedemmo dei bambini che, gesticolando, facevano a gara nel gioco del lancio dei cocci in mare». A questo punto Cecilio propone: «Ora sediamoci su questi frangiflutti di pietre costruiti per proteggere le terme e protesi in profondità verso il mare: potremo così riposarci del cammino e discutere più seriamente» Alcuni cenni Leggendo il testo in apertura che io tanto amo e spesso cito (lo avevo fatto anche in un altro post su Ostia che però non trovo) molti che vivono a poco distanza dal mare potranno riconoscere come le abitudini antiche siano come quelle attuali, una passeggiata in spiaggia respirando brezza marina, affondando i piedi nella sabbia e guardando bambini giocare con l’acqua. La città costiera ha vissuto alterne fortune, anche successivamente all’apertura di Portus che ne ridimensionò l’importanza come porto relegandola a un ruolo amministrativo. Nelle sue vie risiedevano quelle gilde, corporazioni e uffici di rappresentanza che permettevano gli scambi commerciali tra le varie provincie e Roma. Ostia ha permesso uno studio diverso rispetto a Pompei, la seconda è rimasta sigillata a quell’autunno del 79 d.C. lasciando più o meno intatto tutto fino a quel fatidico momento, Ostia invece ci permette di viverne le alterne vicissitudini fino al decadimento completo. La zecca Nonostante Meiggs ritenga che Ostia abbia battuto monete a ridosso della seconda guerra punica con certezza possiamo solo affermare che la zecca è stata attiva per quasi un quinquennio tra il 308 e il 313 d.C. La zecca venne qui stabilita per coniare in un luogo lontano dai tumulti interni, lontano dagli insicuri confini e sicuramente per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. I motivi quindi appaiono svariati, l’iconografia con busti militari fu presente sin da subito proprio per la remunerazione delle truppe, la necessità di avere un luogo sicuro lontano dalla tumultuosa Roma in cui coniare moneta in metallo nobile trova riscontro nella sequenza delle emissioni dove appare evidente che inizialmente venisse coniato solo oro e argento entrambi con marchio di zecca POST, nella seconda emissione gli argentei successivamente mutano dall’iniziale POST(delta) a MOSTB, MOST(gamma) e MOST(delta), segno di zecca presente poi nelle primissime emissioni bronzee. Le maestranze ostiensi non provenivano da Cartagine come saltuariamente viene riportato, ci sono evidenti differenze sia stilistiche che produttive con la zecca africana, il personale che operò a Ostia proveniva da Roma, zecca con la quale lavorerà in stretta collaborazione pur rimanendo comunque completamente autonoma. Vienne, Kunsthistorisches Museum, Münzkabinett, 25338. Londres, The British Museum, Department of Coins and Medals, R 0137. La zecca operò in tre distinte fasi, la prima in cui conio solo aurei e argentei, la seconda in cui coniò tutti e tre i metalli e la terza più duratura in cui la produzione si attesto su moneta aurea e bronzea. L’ubicazione della zecca è ancora oggi a noi sconosciuta, probabilmente ubicata all’interno delle vecchie mura della città, sarebbe plausibile immaginarla sotto al tempio capitolino, dove il tesoro cittadino veniva conservato ma tesi comunque difficile accettare se si pensa al caos che il centro cittadino doveva generare. Le quattro officine ostiensi batterono indistintamente moneta bronzea e argentea mentre la moneta aurea venne coniata esclusivamente dalla prima officina. L’iconografia dominante nella monetazione ostiense di Massenzio, tipologia emessa per tutto il periodo, è rappresentata dai Dioscuri con legenda AETERNITAS AVG N, riferimenti alla tradizione navale della città quali protettori dei marinai e riferimento a quella propaganda messenziana che enfatizza i simboli di Roma, restituzione dei principi classici da parte dell’imperatore. La produzione monetaria di Massenzio si concentrava su due tipi principali, AETERNITAS AVG N per Ostia e CONSERV VRB SVAE per Roma. Diritto: IMP C MAXENTIVS P F AVG, busto nudo con lancia e scudo visto da dietro. Rovescio: AETE-RNITAS AVG N, I Dioscuri Castor e Polluce l’uno di fronte all’altro tengono i cavalli per briglie, all'esergo MOSTQ. RIC VI Ostia - (2 esemplari censiti) L’iconografia come accennato in precedenza è fortemente incentrata sin dall’inizio sulla campagna militare e rappresentata da busti militari e sin dal 309 d.C. appare la FIDES sui rovesci argentiferi cosa che non avviene a Roma nel medesimo periodo, coniazioni destinate al pagamento dei soldati e alla costruzione della flotta per la campagna militare. Diritto: IMP C MAXENTIVS P F AVG, testa laureata rivolta a destra. Rovescio: AETERN-I-T-AS AVG N, la Fides stante a sinistra tiene due stendardi, all'esergo MOSTS. RIC VI Ostia 43 Massenzio non abbracciò la riforma monetaria attuata da Constantino in Gallia nel 310 d.C. che porto il nummo argentifero a 1/72 di libbra romana, mantenne un peso teorico di circa 6 grammi con un modulo di circa 24mm equivalente a 1/48 di libbra romana. Altri due nominali bronzei si affiancavano alla produzione di nummi argentiferi, una moneta dal peso teorico di 3,25 grammi che potremmo definire mezzo follis e quello che viene oggi chiamato terzo di follis con peso che arrivava a quasi 2 grammi. Nel secondo periodo il mezzo follis ostiense è conosciuto con la raffigurazione di Massenzio in pelle leonina, è un nominale coniato limitatamente ed è completamente assente il modulo più piccolo. Nel terzo periodo invece il mezzo follis è piuttosto frequente, ipotizziamo un valore di 12,5 denari comuni ma qui fa la sua apparizione il terzo di follis che a sua volta è piuttosto raro. Personali conclusioni mi portano a fare due riflessioni, il circolante nel primo periodo non necessitava di nominali più piccoli, veniva largamente utilizzato il nummo argentifero e sporadicamente si aveva bisogno di moneta di taglio inferiore come il mezzo follis forse perché era ancora largamente circolante la frazione radiata diocleziana, immediatamente dopo però si è avuta la necessità di coniare un modulo più piccolo, forse per un livellamento dei prezzi al ribasso, come potrebbe essere per la documentata carestia che si ebbe nel 309 causata dalla mancanza di approvvigionamento di grano da parte dell’africa, si ha quindi necessità di circolante per quei servizi essenziali come le terme o le latrine e sulle quali sarà importante tornare più avanti. La penisola italica si presenta ancora instabile e tumultuosa, dal 310 d.C. vediamo un tentativo di Massenzio di legittimare la porpora imperiale agli occhi del popolo con delle emissioni di consacrazione dinastiche in cui vengono rappresentati i legami con il padre Massimiano, il genero Galerio e il cognato Constanzo. Diritto: DIVO MAXIMIANO PATRI MAXENTIVS AVG, testa velata rivolta a destra. Rovescio: AETERNA MEMORIA , un'aquila rivolta a destra sulla cupola del tempio esastilo, porta destra aperta, all'esergo MOSTT. RIC VI Ostia 25 Dopo la morte di Massenzio la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese coniando moneta aurea e bronzea a 1/72 di libbra romana quindi adeguandosi alla riforma monetaria costantiniana attuata nel 310 d.C. I nummi argentiferi vengono coniati per i tre augusti, Costantino, Licinio e Massimino, rappresentati con busti Laureati e corazzati, laureati drappeggiati e corazzati e laureti drappeggiati e corazzati visti da dietro. Il RIC riporta anche un quarto busto laureato e drappeggiato accoppiato al rovescio GENIO POP ROM presente nell’ANS ma del quale non si trova traccia. C’è pero un quinto busto (o quarto se non si considera quello ANS) laureato e corazzato visto da tre quarti che ho iniziato a catalogare differentemente nonostante i testi non riportino tale variante, ha una rappresentazione stilistica differente sia nella ritrattistica sia appunto per il busto leggermente spostato. Sulla sinistra dell'immagine seguente sono riportati i busti canonici più comuni, sulla destra la variante. I rovesci coniati sono principalmente GENIO POP ROM, SOLI INVICTO COMITI e S P Q R OPTIMO PRINCIPI quest’ultimo tipo forse per riconoscenza verso Domizio Alessandro con il quale Costantino aveva stretto un’alleanza contro Massenzio qualche anno prima. Queste tre coniazioni sono piuttosto abbondanti e presentano alcune varianti stilistiche. La chiusura della zecca avvenne nel 313 d.C. con la necessità di Costantino di decentralizzare la produzione e di onorare il supporto della provincia Gallica aprendo nella città una nuova zecca. Arles celebra l’avvenimento con due belle monete in cui viene rappresentata la partenza e l’arrivo della moneta in città. E’ importante sottolineare come si possa notare che venga rappresentata Roma che lascia partire la moneta, questo sottolinea la visione dell’amministrazione costantiniana che vedeva nella zecca di Ostia una succursale di quella di Roma, proprio contrariamente a quanto aveva fatto Massenzio. Arles quindi batte moneta stilisticamente di scuola italiana, le maestranze ostiensi infatti raggiunsero in parte Arles e in parte Roma mentre il maestro di zecca continuò a lavorare a Ticinum. Paris, Bibliothèque nationale de France, Département des monnaies, médailles et antiques, acq. 1985/380. Paris, Bibliothèque nationale de France, Département des monnaies, médailles et antiques, acq. 2005/211. Ma cosa circolava, come si viveva, come si spendeva e risparmiava a Ostia? Lo vedremo più avanti.3 punti
-
Buonasera a tutti, posto uno dei miei acquisti compulsivi di tarda serata, per intenderci quando si inizia a vedere doppio. Non è in conservazione eccelsa, ma mi fa piacere averla presa, mi mancava come millesimo, magari più in là vedrò di sostituirla, anche se conoscendomi sarà difficile privarmene.. ? Piastra Ferdinando II 1848 Magliocca 556 Saluti Alberto3 punti
-
Oggi grazie all'allentamento leggero delle restrizioni, ho potuto passeggiare oltre 200 metri da casa ed ho scelto di raggiungere la cattedrale di Trieste. Sorta nel medioevo sulle rovine della città romana, è ricca di marmi di recupero utilizzati in modo a volte curioso. Ad esempio, il portale è costituito da due lastre sepolcrali familiari romane della famiglia Barbia. Il ritratto di uno dei componenti (Tullia Secunda) è stato modificato (credo nel medioevo, chiedo conferma ad @Illyricum65) per trasformarlo in San Sergio mediante l'aggiunta di una alabarda ed un'aureola.2 punti
-
Ed ecco il soldino con croce gigliata sempre di Pietro Loredan. Cambia la croce al dritto, qui è gigliata, ma cambia soprattutto il peso che scende a 0,44 grammi circa e il diametro a 13 millimetri. Oltre che da Loredan fu coniato da Alvise Mocenigo I (rif.: Zub-Luciani 53.1). Arka Diligite iustitiam2 punti
-
Continuo con un mezzo Dirhem non presente nello Spahr e di non facile reperimento2 punti
-
Aggiungo altro robai di Al Hakim tipologia differente2 punti
-
@azaad sono d'accordo con te che il top sarebbe essere perfettamente autosufficienti è un po frustrante ma a me affascina troppo il periodo Arabo Normanno siciliano per cui da buon ariete testa dura continuo imperterrito cercando di imparare qualcosa in più ogni giorno. Mi trascrivo tutte le parole e simboli arabi in modo da compararli tra loro ogni volta, studio e vado avanti cosi.2 punti
-
Me tocca andare a ricercare... so che era un monumento funebre dei Barbii ma non conosco dettagli specifici... per i riusi in antico vedi anche dei fregi riutilizzati sia all'esterno della stessa cattedrale sia del campanile che, cambiando zona, nella torre tardo antica che c'è vicino alla scalinata che porta a Santa Maria Maggiore... Intanto http://www.carbonaio.it/immagini trieste - san giusto 18.htm Riusi del Propileo cui appartengono le colonne inglobate nella base del campanile. Pure questa statua alla base del campanile è un riuso medioevale di una di epoca romana. http://triestestoria.altervista.org/chiese/cattedrale.html Poi vedo se ne esce qualcosa d'altro... Ciao Illyricum2 punti
-
Fagiolino lungi da me cancellare il tuo intervento. Però capisci bene che dare delle pecore a chi non la pensa come te è semplicemente offensivo. Dato che non sei capace di discutere serenamente di questo periodo storico mi sembra il caso che tu lasci questa discussione.2 punti
-
2 punti
-
Una cosa saggia fatta alla fine della guerra fu l'amnistia. Ne beneficiarono persone di ambo le fazioni. C'era bisogno di pacificazione nazionale proprio perché fu una guerra civile; anche se questo di fatto rese impuniti molti crimini (sempre di ambo le parti). Ritengo sia il caso di metterci una pietra sopra anche noi. Oltretutto qui non mi sembra il posto per litigarci sopra no? (e poi siamo già al 26 quindi siamo fuori tempo massimo :D)2 punti
-
A pensarci bene, oggi che ho dormito un po', il bezzo vale 6 bagattini non 6 soldi... Arka Diligite iustitiam2 punti
-
@apollonia Andrea del Pup nel suo libro Tecniche ed errori di coniazione così distingue il bordo dal contorno (ossia taglio):2 punti
-
Forse perché quella che tu chiami guerra civile, in tanti la chiamano guerra di liberazione, da un occupante straniero e da una dittatura. Parlare di guerra civile a proposito di quanto successo in Italia dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, significa mettere sullo stesso piano, e riconoscere pari dignità, ai repubblichini che combattevano a fianco degli occupanti tedeschi, collaborando anche al rastrellamento e alla deportazione degli ebrei, e ai partigiani che combattevano a fianco degli Alleati. Questo è un falso storico e morale, perchè non è moralmente giusto mettere sullo stesso piano chi ha combattuto per un regime infame e chi per abbattere tale regime, le vittime e i carnefici, gli oppressi e gli oppressori. petronius2 punti
-
@Lugalbanda La materia e’ molto complessa e sfaccettata (basta fare un giro sul forum) e richiederebbe tempo nonché competenze specifiche che io, da semplice appassionato, non posseggo. Proverò comunque a semplificare, per quanto possibile. Il follis è stata la moneta che ha caratterizzato la riforma monetaria di Diocleziano del 294. Era una grande moneta di bronzo (del peso di circa 10 grammi) rivestita da una sottile lamina d'argento con sul dritto l'effige laureata dell'imperatore. È interessante notare come anche il temine di follis sia convenzionale: non se ne conosce infatti il reale nome utilizzato dagli antichi. Col tempo e fino agli esordi dell'era costantiniana, a causa delle continue svalutazioni monetarie, il suo peso era sceso fino circa 2 grammi. Il “follis” scomparve poi definitivamente con la cosiddetta riforma monetaria di Costante e Costanzo II del 348 d. C. che introdusse nuovi piccoli nominali di bronzo. La sigla AE deriva dal termine latino aes che significa bronzo. E' infatti utilizzata per cercare di classificare questi piccoli bronzi. E' stata ideata dall'inglese David R. Sear e si basa sul diametro delle monete: Classificazione delle monete di bronzo post-Costantino secondo D. R. Sear Terminologia Diametro Æ 1 maggiore o uguale a 25 mm Æ 2 maggiore o uguale a 21 mm Æ 3 maggiore o uguale a 17 mm Æ 4 inferiore a 17 mm Per le monete a cavallo dei confini di separazione dei gruppi si sogliono riportare entrambi i gruppi, separati da una barra (ad es., con Æ 3/4 si indica una moneta di diametro attorno ai 17mm). Questo perché in effetti non sappiamo come si chiamassero davvero queste piccole monete di bronzo. Ci sono giunti i termini (e non in maniera chiara e diretta) di maiorina (o pecunia maiorina), centennionale, nummo, ma noi oggi non sappiamo abbinare nomi e monete. La maiorina dovrebbe essere la moneta piuttosto grande visto il nome. Il centennionale dovrebbe essere più piccolo della maiorina. Il nummo dovrebbe essere ancora più piccolo, ma il condizionale è d'obbligo. Altrettanto dicasi per i rapporti di valore tra di loro Pertanto, per quanto riguarda la tua moneta, teoricamente potrebbe semmai essere un nummo, ma è più corretto etichettarla secondo lo schema AE, considerato anche che, convenzionalmente, dopo la riforma del 348, il “follis” scompare (e Teodosio diventa imperatore nel 379). Spero di essermi spiegato. Sempre disponibile ad accettare correzioni ed integrazioni da chi ne sa più di me. PS: ti allego un articolo sul follis follis.pdf Ciao da Stilicho2 punti
-
Buona sera, @Saturno cerco di spiegare perchè il 25 aprile non può essere divisivo. il 25 aprile è la festa della liberazione dalla dittatura nazi-fascista. La liberazione fu merito di tutti i partiti aderenti al comitato di liberazione nazionale (CNL). Vi aderirono Socialisti (PSI) Democrazia Cristiana (DC), comunisti (PCI), liberali (PLI), partito d'azione (PdA) ma collaborarono attivamente anche i monarchici, ecc. ossia tutti i partiti che furono poi l'ossatura della repubblica che stava per nascere. La liberazione è quindi merito di uomini aderenti a varie linee di pensiero, da quella comunista a quella liberale. La componente comunista è sempre stata molto presente nelle commemorazioni, e forse il partito ha fatto più di qualche tentativo di affibbiarsi, furbescamente, il merito della liberazione, che non è ovviamente sua esclusiva. Dopo 75 anni dobbiamo essere in grado di riconoscere la storia dalla strategia politica. E la storia dice che la festa di liberazione è di tutti gli italiani. Se non ti piace che vi siano solo le bandiere rosse alle manifestazioni (che poi io dalle mie parti non ne vedo mai), scendi con la bandiera che più ti rappresenta e festeggia il fatto che puoi portare con te la bandiera che ami, qualunque essa sia. Consiglio di ascoltare questo intervento di Alessandro Barbero, che mi è piaciuto veramente molto.2 punti
-
Si, d'accordo. Dovrebbero. Ma a chi non è d'accordo con i rossi, perchè ha un' altra opinione che fa ? Hai provato ad andare a qualche cerimonia con la bandiera USA o Britannica o peggio della Brigata Ebraica, di cui si parlò prima? E perchè ci stanno le bandiere Palestinesi ? Che c'entrano? Dove sono i rappresentanti dell'esercito regio Italiano cobelligerante ? Tutti morti di vecchiaia ? E i partigiani dell'ANPI che sono, immortali ?2 punti
-
Purtroppo c'è sempre qualcuno che lo dimentica Poco fa, lo staff ha oscurato un post in cui si diceva che questa discussione è off topic fin dall'inizio. L'autore del post ha poi segnalato la discussione al CdC, sostenendo che "in un forum di monete bisogna essere neutrali e non inneggiare a particolari partiti/eventi storici". Se inneggiare, nel giorno della ricorrenza, alla liberazione di un paese, del NOSTRO paese, da una dittatura, significa non essere neutrali, allora sì, il forum non è neutrale, ma è, e sarà sempre, dalla parte della libertà e della Costituzione. E se qualcuno non è d'accordo, è libero di andare a portare le sue idee da un'altra parte... libero, grazie a tutti quelli che si sono sacrificati perché arrivasse il 25 aprile. Ringrazio @Sirlad per aver proposto la discussione, e @aka6969 per i bellissimi esemplari che ci ha mostrato.2 punti
-
1832 Regno delle due Sicilie - Ferdinando II° - 10 Tornesi2 punti
-
Ciao a tutti, riguardando gli acquisti degli ultimi tempi, ho osservato meglio questa moneta e mi è sembrato che la conservazione data dal venditore sia un po' penalizzante. Ci sono piccoli segnetti nei campi, soprattutto al diritto, ma mi sembra sia in una conservazione più che apprezzabile. Mi piacerebbe perciò avere un vostro parere di conservazione. Ho deciso di mostrarvela oggi in quanto ho tentato di migliorare la qualità delle mie foto e questa volta penso che il risultato sia gradevole. Grazie a chiunque esprimerà un parere. Saluti1 punto
-
Buona sera,volevo condividere questa bella monetina coniata a napoli nel 1813 sotto Gioacchino Murat ,cognato di Napoleone I bonaparte e percio' conosciuto anche come Gioacchino Napoleone, che fu re di Napoli dal 1808 al 1815,succeduto a Giuseppe Bonaparte,fratello di Napoleone per il solo napoletano,mentre in sicilia si era rifugiato Ferdinando IV con la corte. L'esemplere da me postato e' in condizioni di assoluto fdc https://ibb.co/RvJ9Rpx https://ibb.co/TYDfVmS1 punto
-
Buonasera! Ottimo, lo ricordo, lo vidi dal vivo in negozio. Davvero bello e soprattutto più raro degli altri fratellini del 91. Ha infatti la corona più "schiacciata" che si allarga ai lati, diversa rispetto alla corona più "slanciata" e stretta, più comune:1 punto
-
Se posso integrare il tuo contributo, FERDINANDVS compare anche nei 4 quattrini del 1782 (vedi foto sopra) mentre nei 4 del 1798 è FERDINAN. Nei 2 quattrini del 1798 abbiamo FERDINAN, nel quattrino di tutte e tre le emissioni FERDIN. Quindi FERDI lo troviamo solo nel 2 del 1782 e del 1791.1 punto
-
Non trovo granchè in merito, solo accenni su testi datati... Ciao Illyricum1 punto
-
Proseguendo con le monete della seconda metà del '500, questo è il soldino con croce a balaustra coniato per la prima volta da Pietro Lando (1539-1545) fino a Pietro Loredan (1567-1570). Ecco il soldino di quest'ultimo doge. Sul dritto è presente la croce a balaustra e sul rovescio il leone in soldo. La moneta pesa circa 0,59 grammi e misura 16 millimetri (rif.: Zub-Luciani 52.4). Arka Diligite iustitiam1 punto
-
Ovvio, essendo una anastatica. Ma l'originale resta l'originale. È la stessa differenza che passa tra un riconio e una moneta autentica1 punto
-
Meraviglioso! Adoro i riusi, in qualsiasi campo, dall'architettura alla glittica. Bello, ancora, ancora...1 punto
-
Ciao a tutti, ho acquistato ieri su asta live di Bertolami questa moneta di Suessa Aurunca per un hammer di 40 GBP. Allego foto e descrizione, in attesa di vostre gradite considerazioni in merito, per le quali anticipatamente vi ringrazio. Moneta di lecita provenienza e non in vendita. Northern Campania, Campania, Suessa Aurunca, c. 265-240 BC. Æ (19mm, 4.68g, 6h). Laureate head of Apollo l.; O behind. R/ Man-headed bull standing r.; above, Nike flying r., crowning bull. Sambon 884; HNItaly 450. Near VF1 punto
-
e a Torino corso Unione Sovietica e via Palmiro Togliatti. Col sottofondo della canzoncina di quello che si sveglia e trova l'invasor. Saluta la sua bella (che se la godano gli invasor) e va a fare il partigiano. Discussione da chiudere ...e intervento questo da cancellare perchè va contro le idee dominanti nel gregge.1 punto
-
Se ti può consolare, ieri mi sembrava tutto perfetto..! Comunque è ovvio che sia stato un lapsus. Arka Diligite iustitiam1 punto
-
REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - 5 LIRE 1832 GE1 punto
-
10. La monetazione di Vyner Brooke. Come abbiamo anticipato, Vyner Brooke, salì al trono nel 1917, in piena Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto va ricordato anche che egli si arruolò, in incognito, nella marina britannica per proseguire la tradizione iniziata con James Brooke. Premetto con il dirvi che, le monete di Vyner sono le più comuni e facilmente reperibili sul mercato, anche se non mancano di certo le date rare, pertanto, i tondelli emessi sotto questo Rajah, costituiscono sicuramente la via più semplice per iniziare a collezionare le monete di Sarawak. Le prime monete con la sua effigie furono coniate a partire dal 1920. Come avvenuto anche nel Regno Unito, vista la scarsezza di metallo prezioso alla fine della Prima Guerra Mondiale, venne diminuito il titolo di argento nella monetazione. Molto presto i tagli da 5 e 10 cents furono sostituiti da analoghi esemplari in rame-nickel e soltanto i 20 ed i 50 cents rimasero in argento, ma furono ridotti peso e diametro, inoltre venne diminuito considerevolmente anche il titolo passando ad una lega in argento '400 (argento '500 solo per i 50 cents). Inizialmente anche la moneta da 1 cent, fortemente rimpicciolita rispetto al passato, fu coniata in rame-nickel, tuttavia, in seguito, si tornarono ad emettere centesimi in rame che riprendevano, fedelmente, l'iconografia delle monete emesse dai precedenti Rajah. Come abbiamo già raccontato all'inizio di questa narrazione, dopo lo scoppio della II Guerra Mondiale, nel dicembre del 1941, Sarawak fu invaso dalle forze giapponesi, mentre Vyner Brooke si trovava in visita di stato in Australia, egli pertanto rimase con la famiglia in esilio a Sidney per tutta la durata del conflitto. Oltre che sul rarissimo pezzo da 1 cent del 1941 (conosciuto in soli 50 esemplari), la guerra incise anche sul centesimo del 1942, che, secondo i registri annuali della Royal Mint, sarebbe stato coniato in 1.002.227 esemplari presso la zecca di Birmingham; tuttavia, ad oggi, nessun esemplare con tale data è mai stato rinvenuto, si pensa quindi che furono tutti fusi per il riutilizzo del metallo a scopi bellici, oppure che la tiratura vada ricompresa in quella del millesimo precedente. Con la fine dell'occupazione giapponese e l'abdicazione di Vyner, che, come abbiamo già visto cedette il suo regno alla Gran Bretagna, che lo trasformò in una colonia, si concluse la dinastia dei Brooke, che aveva regnato su Sarawak per oltre un secolo. La monetazione dei Rajah continuò ad essere utilizzata ancora per qualche tempo, soltanto a partire dal 1953, infatti, venne ritirata dalla circolazione e sostituita con le nuove monete emesse con l'effigie della regina Elisabetta II e la denominazione "Malaya and British Borneo". Siamo giunti, dunque, alla fine della nostra narrazione, anche se proseguirò ancora, nei prossimi giorni, mostrandovi qualche altro esemplare proveniente dalla mia collezione. Spero che questa storia, tanto poco conosciuta quanto ricca di fascino, vi abbia appassionato come ha fatto con me e che abbiate apprezzato la relativa monetazione. (Un esemplare del nuovo 10 cents con il ritratto della regina Elisabetta II e la denominazione Malaya and British Borneo).1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao Galenus, con un po' di fortuna la si dovrebbe trovare.... Molti ancora non la sanno riconoscere. Purtroppo fra non molto, a causa della crisi dovuta alle restrizioni molti venderanno e la rete sarà piena di occasioni. ?1 punto
-
Buongiorno, il testo è tratto da “Ottavio” scritto da Marco Minucio Felice nel 197 d.C. Sinceramente non riesco a identificare le onde nelle due monete di Arles, le galee hanno effettivamente un’andatura differente ma la identificherei dalla prua e dalla posizione dei remi.1 punto
-
Martita Il crepitio dei ceppi riscalda vecchi cuori vivi e perduti amori e ti sveglia, Martita, tu che hai dormito la vita, che hai sperato nel Covid 19 per non uscire per non sperare per non amare per abbracciare il buio per baciare il silenzio per tracannare gocce dell'assenzio che mi hai versato dentro la tua ampolla e bere e poi morire e aspettar fine aprile o il 4 maggio e trovare il coraggio di dire che la vita è libertà o servaggio e la tua pelle mia dolce, mia Martita è come un tratto lieve di matita.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1832 Austria, Francesco I, 20 kreutzer, arg. 583, Vienna (A)1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
