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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/28/20 in tutte le aree

  1. Ravvivo la sezione con l'ultima arrivata, presa in asta su ebay dal buon Luca Iacovino Non rara ma affatto male, e decisamente migliore dal vivo che in foto
    5 punti
  2. In tempo di chiusura in casa magari a qualcuno interessa leggere un articolo sulle monete del Vescovo di Trento Nicolò di Brno. Mi permetto di mettere il collegamento ad un articoletto che ho scritto nella rivista Studi Trentini di Scienze Storiche. https://www.academia.edu/42880410/Le_coniazioni_del_vescovo_di_Trento_Nicolo_Alreim_di_Brno Buona lettura!
    5 punti
  3. Visto che si parla del Vescovo Nicolò di Brno mi permetto di mettere il collegamento ad un articoletto che ho scritto sulle sue monete nella rivista Studi Trentini di Scienze Storiche. https://www.academia.edu/42880410/Le_coniazioni_del_vescovo_di_Trento_Nicolo_Alreim_di_Brno Buona lettura!
    5 punti
  4. Buongiorno a tutti. Le combinazioni dritto/Rovescio nei 10 Tornesi 1840 di Ferdinando II mi fanno impazzire ? Questo che condivido oggi presenta il dritto con ancora il busto del 1839, ma con simbolo diverso della stellina a 5 punte. Il rovescio ha la Corona Reale come nei 1839 senza rigature verticali, la dicitura TORNESI stretta, la barra grossa e la data 1840 grande. Riusciremo a classificare tutte le varianti?
    5 punti
  5. Da appassionato di foto, almeno allo stesso livello del trekking in alta quota e forse anche del collezionismo di monete posso dirvi che per fare una foto... la macchina fotografica non è mai la cosa più importante Tralasciando la composizione (nel caso di una moneta... non è che si può inventare) nella fotografia di nummi la cosa più importante è senza dubbio l'illuminazione, che deve essere uniforme ma allo stesso tempo puntiforme per poter risaltare le tonalità e i rilievi della moneta. In secondo ordine l'obiettivo che deve avere una buona luminosità e capacità macro (poter cioè riprodurre 1:1 il soggetto. Ho iniziato a scattare con una canon 450D e un canon 100mm macro... la lente che uso oggi è la stessa, il corpo macchina è cambiato in una 5D IV ma solo perchè la macchina fotografica la uso principalmente in foto di paesaggio... notturno, dove oggettivamente il sensore fa la differenza (*). Il mio set up per l'illuminazione invece è autocostruito, ho preso spunto da un aggeggio in vendita (a carissimo prezzo) e devo dire che funge per lo scopo. Ho costruito e uso una cosa simile a questa http://www.quickpx.com/ Per chi vuole approfondire l'argomento "fotografia numismatica" consiglio un sito fatto bene, http://coinimaging.com/photography.html e il libro dell'autore (in lingua inglese) Numismatic-Photography-2nd-Mark-Goodman * Non vi posto foto di mie monete (che potete trovare nelle diverse discussioni che ho avviato) ma una foto di una indimenticabile serata di un bivacco in quota nel settembre scorso, scattata a 2800m sopra alla Forcella de Miel (Pale di San Martino, tra Veneto e Trentino), davanti alla luna che sorge dietro l'Agner e illumina la Valle d'Angheraz (1500m di dislivello con uno zaino da 15kg per arrivarci, solo per questo sarebbe stato indimenticabile :P) @ilnumismatico vi saprà illuminare su tutti i segreti della fotografia numismatica
    4 punti
  6. Visto che Marco @DOGE82 ha aperto le danze, e il gioco si fa "pesante", posto questo Scudo del Donà. A Luigi @gigetto13 promettiamo di non superare uno scudo a settimana..... ??..... a testa ovviamente. Paolo
    4 punti
  7. Buonasera, approfittando di questo periodo di quarantena ho ripreso in mano l’intera collezione, e mi sono messo a guardare tutte le monete che non vedevo da un po’. Osservando attentamente questa lira del 1902 presa qualche hanno fa ho notato che la “N” di regno sembra ribattuta: non ho trovato niente in proposito, e volevo chiedervi se eravate a conoscenza di questo particolare e se qualcuno possiede un esemplare di questo tipo. Grazie a tutti Giacomo
    3 punti
  8. Ciao @Arka, di tanto in tanto aggiungo volentieri le monete che ho e che mancano. Posterò tanti scudi per fare un dispetto a @gigetto13, scherzo ovviamente... ?
    3 punti
  9. Scudo della croce Nicolò da Ponte. Il primo doge a coniare questa tipologia di moneta. Esiste anche senza le iniziali dei massari. Questo è la versione con massaro. In questo caso AD cioè Andrea Dolfin o Andrea Diedo.
    3 punti
  10. Buonasera a tutti. 120 grana 1834, variante 4 torrette+11 torrette nello stemma del Portogallo. Stesso conio di quella segnalata da Pin al cod. P481. Rovescio.
    3 punti
  11. Torniamo a Trento. Qualche pagina fa abbiamo visto il denaro piccolo di Nicolò da Brno (1338-1347) postato da @ak72 . Qui è illustrato il quarto di grosso. Sul dritto è rappresentato il busto del Vescovo e sul rovescio un'aquila ad ali spiegate. Questa emissione ha delle varianti che si distinguono dai simboli che dividono le legende. Il peso è di circa 0,50 grammi e il diametro di 15 millimetri (Rif.: Rizzolli T 79; MIR Triveneto 246). Una curiosità personale. Sul Corpus, ma anche sul MIR, il nome del Vescovo è Nicolò da Bruna. Per parecchio tempo ho pensato che Bruna fosse un paese nel trentino. Solo dopo parecchi anni ho scoperto che Bruna corrisponde a Brno, capitale della Moravia, dove tra l'altro ebbe le sue prigioni Silvio Pellico... Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  12. Buon Lunedì a tutti!! Sta mattina condivido quest'altra monetina in rame. Vorrei sentire i vostri pareri sulla conservazione di sto tondello... 4 quattrini del 91 D _ FERDINANDVS.IV.D.G.SICILIAR.REX sotto il busto P. R _ REALI/PRESIDI/QUATTRINI/17IIII91 A.P. ai lati della corona 5,96 grammi 25mm taglio con treccia in rilievo caratteristica dei 4 quattrini del 91, la corona più alta e bombata. Grazie!
    2 punti
  13. Avendo recentissimamente perso un paio di aggiudicazioni di lotti su diverse piattaforme... mi sono chiesto: "Quali sono le "sconfitte" alle aste che più rimpiango?" Credo che a tutti quanti noi sia capitato, vuoi per dimenticanza (la scadenza del lotto), vuoi perché qualcuno è andato oltre al nostro budget, perché c'era la moglie col randello che vedeva quello che facevate... Le mie più recenti sono queste: una perché la banconota ha raggiunto una cifra eccessiva per i miei gusti/tasche, l'altra perché (idiota io) sono arrivato tardi al pc (poi magari l'avrei persa comunque). Quali sono le vostre?
    2 punti
  14. La vedo veramente dura. Il mio attuale "capitale" di 32 monete arriva si e no al valore della lira in condizioni medie, E ormai ho il fiatone. Speriamo nel proverbiale colpo di cu.fortuna.
    2 punti
  15. Denaro Gherardino. La C è gotica.
    2 punti
  16. American Indians in the Space Program La moneta da un dollaro del 2019 è dedicata agli indiani d'America nel programma spaziale, I Nativi americani hanno partecipato al programma spaziale sin dal suo inizio. Il loro contributo è culminato nelle passeggiate spaziali di John Herrington, membro della Nazione Chickasaw, sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2002. Herrington, nato nel 1959 in Oklahoma, dopo aver conseguito la laurea in matematica, è entrato nella Marina degli Stati Uniti, e nell'aprile 1996 è stato selezionato come astronauta dalla NASA, seguendo per due anni l'addestramento al Johnson Space Center, dopo di che è stato qualificato come specialista di missione. Ha volato con lo Shuttle nella missione partita il 24 novembre 2002 e diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale nel corso della quale ha compiuto tre passeggiate spaziali per un totale di 19 ore e 55 minuti. È rientrato sulla Terra il 7 dicembre 2002, primo Nativo americano ad aver volato nello spazio. Questo e altri risultati pionieristici sono dovuti anche all'opera di Mary Golda Ross (1908-2008), della Nazione Cherokee. Considerata il primo ingegnere Nativo americano nel programma spaziale statunitense, la Ross ha contribuito a sviluppare la navicella spaziale Agena per i programmi Gemini e Apollo. Il dollaro del 2019, disegnato da Joseph Menna e inciso da Emily Damstra, li onora entrambi, presentando in primo piano Mary Golda Ross intenta ai suoi calcoli, alle sue spalle un razzo Atlas-Agena che si lancia nello spazio, con un'equazione inscritta nella sua nuvola di fumo. L'equazione, che indica l'energia necessaria per lasciare la Terra e raggiungere l'orbita di un pianeta distante, rappresenta gli importanti contributi della Ross al programma spaziale. Un astronauta, attaccato al bordo della moneta, simbolicamente John Herrington (Herrington è vivo, quindi non credo possa essere ritratto esattamente su una moneta, come invece la Ross), passeggia nello spazio, mentre un gruppo di stelle nel campo indica lo spazio esterno. Valore e UNITED STATES OF AMERICA nel giro completano il tutto. Tiratura di 1.400.000 per Philadelphia, 1.540.000 Denver, e 1.027.462 per San Francisco. Da notare l'incremento delle coniazioni proof di San Francisco, che tornano a superare il milione (non accadeva dal 2013), probabile segno di un rinnovato interesse dei collezionisti per questa tipologia. Ricordo che tutti questi dollari, sia "normali" che proof, sono coniati per i collezionisti e non per la circolazione. petronius
    2 punti
  17. Segnalo un'interessante galleria : https://antonionataleartist.com/gallery/
    2 punti
  18. Mi sono espresso sicuramente male io, e ne chiedo scusa. Siccome si parlava che ci fosse su quell'asta una cifra minima da raggiungere per la Lira Tron in questione attorno ai 900 euro suggerivo di aspettare di meglio e se uno ne ha la possibilità e proprio ne può spendere. Tutto qui. Mi scuso per l'incomprensione. Non volevo fare i conti in tasca a nessuno, anche perchè sono proprio l'ultimo che può permetterselo, lo assicuro. Il mio discorso sulla moneta da sogno come la lira in condizioni migliori rimane, appunto, un sogno nel cassetto sapendo che dovrei spendere attorno alla cifra che dici tu (e anche anche) visti gli attuali prezzi visti, ad esempio, all'ultimo Veronafil per questa tipologia. Spero di aver chiarito @Faletro78
    2 punti
  19. La moneta postata sopra da Arka è storicamente importantissima per la regione trentina: infatti raffigura l'aquila di San Venceslao, che venne concessa dal re Giovanni di Boemia al principe vescovo Nicolò da Brno (Brünn in tedesco, italianizzato in Bruna/Bruno), di origine appunto morava, come stemma del vescovado trentino. Abbiamo ancora il diploma, datato 9 agosto 1339. L'aquila è arrivata fino a noi come stemma della Provincia autonoma di Trento.
    2 punti
  20. Buongiorno a tutti Dicono che quando qualcuno è giù di morale ( e solo Dio sa quanto lo sono) bisogna concedersi qualche sfizio e allora mi sono fatto un regalino: questa bella emidracma di Argos ( ed il prezzo era anche molto buono). Peso e misure tuto giusto. Volevo solo sapere qualcosa di più: magari l'epoca di coniazione o il magistrato sotto cui è stata coniata. La polis di Argos mi ha sempre affascinato per la sua scelta di rimanere sempre fuori dai conflitti (Atene-Sparta o Greci-Persiani). Grazie.
    2 punti
  21. @ARES III Di nulla, figurati. Nell’identificazione mi hanno soccorso in primo luogo la mitologia in quanto dall’Argolide proveniva Perseo, l’eroe greco figlio di Zeus e di Danae, la figlia del re di Argo Acrisio. Perseo viene ricordato soprattutto per l'uccisione della Gorgone Medusa e per realizzare questa impresa ebbe in dono da Ermes un falcetto di diamante affilatissimo col quale l'eroe avrebbe decapitato il mostro. In secondo luogo alcuni tetradrammi di Alessandro Magno della zecca di Argo che nel campo a sinistra del rovescio raffigurano questo falcetto che il Price illustra così tra i simboli particolari. Il falcetto è stato identificato come l’arma usata da Crono per castrare e deporre suo padre Urano e Perseo, nipote di Crono, è anche raffigurato in statue e sculture armato di un’Harpa a memoria della sua impresa. apollonia
    2 punti
  22. Purtroppo piaccia o non piaccia c'è un interesse a dividere le nostra comunità e a rendere più deboli i governi che pian piano si avvicendano in Italia e più in generale in Europa. Tra l'altro questo metodo di indebolire l'avversario l'abbiamo inventato noi, o meglio i nostri antenati Romani: Divide et impera. Dato che non si può parlare di attualità, sarebbe interessante iniziare una discussione sull'argomento in Agora. La storia del divide et impera. Magari inserendo qualche monetina a riguardo. Non sia mai che leggere come il divide et impera ha agito in passato possa costituire un monito per il presente. Cosa ne pensate? Se l'idea piace posso cominciare una nuova discussione sull'argomento.
    2 punti
  23. Argos, AR Triobol, c. 260s-250s BC Argos , Argolis. AR Triobol (12-14 mm, 2.58 g), c. 260s-250s BC. Obv. Forepart of wolf at bay left, Θ above. Rev. Large A; above, Π - Y; below, eagle standing on harpa; all within incuse square. BCD Peloponnesos 1111; BMC 79-80. Nicely toned. Extremely fine. From the De La Tour collection; ex Hess-Divo AG 307 (2007), 1183 and Münzen & Medaillen AG Basel, Fixed Price list 424 (1980), 29 (380 CHF).
    2 punti
  24. Buongiorno a tutti, Mi piacerebbe approfondire con voi le possibili cause della mancanza in SICILIARVM della lettera M nel 5 Tornesi 1819. Errore? Segnatura della partita di metallo? Altri possibili motivi? Grazie a chi vorrà intervenire.
    2 punti
  25. Buongiorno a tutti, oggi vi presento la mia normalissima Piastra del 54, mi mancava come millesimo, avevo solo il falso moderno. Magliocca 564 Noto delle differenze rispetto al modello base come direbbe Fratello Sergio @motoreavapore. Ho notato un differente carattere per la R di REX rispetto al resto della leggenda. Anche la punteggiatura non è completa. Ho fatto foto del diritto e rovescio con inquadratura e luce diversa. Aspetto vostri commenti. Saluti Alberto
    2 punti
  26. 1933 Regno d'Italia Banca d'Italia - 50 Lire Azzolini/Cima tipo Barbetti (matrice-fascio) FALSO D'EPOCA La datazione di un biglietto falso è imperfetta, in questo specifico caso, se la banconota fosse stata autentica, la data da prendere in considerazione è il 1933, la più recente delle cinque presenti sul biglietto (tre al fronte e due al retro), ma non è detto che lo sia anche per le banconote contraffatte che riportano la stessa data. I falsari hanno sicuramente utilizzato un biglietto DECR. MIN. 21 novembre 1933 autentico a "modello", possibilmente l'avranno avuto alla fine del '33, ma molto probabilmente ne sono entrati in possesso nel 1934 se non oltre. In buona sostanza le banconote contraffatte DECR. MIN. 21 novembre 1933 sono state prodotte negli anni successivi.
    2 punti
  27. 1933 New Zealand, Giorgio V, 3 pence, arg. 500.
    2 punti
  28. Grazie. Trovata in RPC, vol. VII.1, 39.
    2 punti
  29. Buonasera a tutti, ho recentemente acquisito una Piastra di Ferdinando II millesimo 1848, mi ha molto colpito per una particolarità, sembra avere la cifra 1 ribattuta, ed è in fase di accertamento nella sezione Napoletane. La mia prima esclamazione vedendola è stata... qui c'è stato un 48..? Mi sarebbe piaciuto postarla in una mia vecchia discussione, ma ogni tanto bisogna rinnovarsi. Da qui la mia idea, propongo che ognuno di noi posti qui la sua 48, indipendentemente dal regnante e dal valore nominale , non devono essere per forza Napoletane, anzi facciamo una cosa senza confini, purché siano del 1848. Sarebbe carino se ognuno accompagnasse la moneta ci qualche notizia o aneddoto del 48 e perché no, un modo di dire facciamo un quarantotto nel proprio dialetto per esempio. Inizio io con la mia Piastra, buona partecipazione. Piastra 120 grana 1848 Ferdinando II. La Rivoluzione in Sicilia Tra 1837 e il 1847 in Sicilia si manifestarono segnali di un malcontento popolare che poi sfociarono con prepotenza nei moti rivoluzionari del ’48. Nel 1837 una gravissima epidemia di colera aveva causato in Sicilia quasi 70 mila morti che avevano provocato nella popolazione un sentimento di diffidenza e di recriminazioni nei confronti del potere, accusato di avere diffuso volontariamente la pestilenza inquinando l’acqua e l’aria. La tensione sociale sfociò in una rivolta popolare scoppiata a Siracusa e a Catania. L'ostilità dei Siciliani nei confronti del dominio borbonico era dovuto ad un complesso di ragioni, che comprendevano la soppressione d'ogni forma d'autonomia ed il predominio degli elementi napoletani, la condizione di povertà dell'isola, il duro regime poliziesco e le violazioni degli impegni presi da parte dei governi di Napoli. A queste proteste Re Ferdinando rispose in maniera rapida e spietata: inviò in Sicilia, con poteri straordinari, il marchese Francesco Saverio Del Carretto, ex-liberale famoso per aver stroncato i moti del Cilento del 1828, che ripristinò l'ordine con metodi brutali e oppressivi. Inoltre mise in atto una politica di repressione che non si limitò a colpire soltanto le persone, ma anche le istituzioni: la proclamazione della legge della promiscuità, la quale sancì l’abolizione dell’attribuzione di cariche pubbliche riservate rispettivamente ai sudditi dei due regni, costituisce un esempio emblematico. In seguito a questo provvedimento, i funzionari napoletani che furono spostati in Sicilia andarono a ricoprire le cariche amministrative più importanti, mentre i siciliani, furono obbligati a spostarsi nelle provincie di minore importanza. Oltre ai provvedimenti punitivi, contribuirono a creare tensione, anche le profonde contraddizioni presenti tra lo sviluppo delle società e l’assetto politico del sistema borbonico, esasperate dalla crisi dell’industria zolfifera, e dalla ripartizione delle terre demaniali municipali che provocarono una diffusa conflittualità tra nobiltà e borghesia, contadini ricchi e poveri. Da questa conflittualità sociale scaturì la politicizzazione di larghi ceti popolari e borghesi che precedentemente non si erano schierati.Lo storico Gaetano Cingari sostiene che la politica borbonica nei confronti della Sicilia durante la Restaurazione fu guidata da tre linee guida: l'avversione al costituzionalismo, all'autonomismo ed alla nobiltà siciliana.Non si deve poi trascurare il ruolo della tradizione culturale ed intellettuale dell'autonomismo siciliano, che affermava una specifica identità regionale in contrasto a quella di Napoli. L'opera del ministro della polizia e capo della gendarmeria di Ferdinando II, il cavaliere dell'Ordine di S. Giorgio e marchese Del Carretto, contribuì ulteriormente a destare l'odio dei siciliani nei confronti del governo napoletano, poiché questi alle misure poliziesche in senso proprio «aggiunse per malvagio animo gli atti della più bestiale ferocia, permettendo, ordinando uccisioni inutili, arsioni, stupri, saccheggi, banchetti empii, in cui le superstiti fanciulle, disonorate, dovevano celebrare la morte dei propri i parenti e il trionfo della regia autorità, rappresentata da un'orda ladra e sanguinaria di sgherri e di birri napolitani. Alle rappresaglie, ai balordi rigori della censura ed ai polizieschi atti di ferocia, rispose il più intenso odio del popolo Siciliano.» La rivoluzione siciliana del 1848 iniziò il 12 gennaio 1848. Il moto siciliano fu il primo a scoppiare in un anno colmo di rivoluzioni e rivolte popolari, avviando quell'ondata di moti rivoluzionari che sconvolse l'Europa e che viene definita primavera dei popoli. La rivoluzione siciliana portò alla proclamazione di un "nuovo" Regno di Sicilia. indipendente, che sopravvisse fino al maggio del 1849. In Campania si usa dire '' È succiess nu 48'' Saluti Alberto
    2 punti
  30. Dopo la discussione sulla Obligation pour la roulette de Monte Carlo, un'altra occasione di coniugare arte e numismatica mi viene offerta dalla mostra visitata ieri a Palazzo Strozzi, a Firenze Inganni ad arte Tra le opere esposte, spicca il capolavoro dell'artista americano (di origine tedesca) Otis Kaye. Il titolo dell'opera D'-jia-vu? The Stock Market, è un gioco di parole tra l'acronimo DJIA (Dow Jones Industrial Average, il più noto indice della Borsa di New York) e il termine francese Déjà vu, già visto. Il quadro illustra, attraverso un grafico composto da banconote e titoli azionari, l'andamento dell'economia americana a partire dalla Grande Crisi del 1929, a cui è seguita una ripresa, finita però con un'altra crisi, anche se meno grave, nel 1937. Il quadro è stato appunto dipinto nel 1937, e Otis Kaye dice....non vi sembra qualcosa di già visto? Si notano, tra gli altri, il bel biglietto da 10 dollari del 1901 con il bisonte, che apre il grafico, 500 dollari Gold Certificates del 1928, e ancora biglietti da 5, 20 e 50 dollari. Ci sono poi due certificati azionari, della Norman Oil e di una società di cui si legge solo Midland (Midland Bank?). Sul ripiano più basso (potremmo dire, in esergo :lol:) due rotolini di monete e, agli angoli, due monete da mezzo dollaro, a sinistra con data 1929, a destra 1937. Nella foto non si riesce a vederlo, ma guardando il quadro da vicino si può notare che il classico motto In God we trust è stato sostituito da In Coin we trust nella moneta del 1929 e da In Money we trust in quella del 1937. petronius B)
    1 punto
  31. Esemplare appena ricevuto : Vittorio Amedeo III Soldi 7,6 1793 - Mir Savoia 993h
    1 punto
  32. Buona serata Certo, la fusione di questi "venetiani" per ricavarne zecchini ufficiali è la più probabile; questo non esclude che tanti si siano "salvati", perché tesaurizzati o perché hanno preso altre strade commerciali, che dalle coste africane possono essere approdati in Grecia, nei Balcani ed anche oltre. Piuttosto qualche informazione sui "Maidini" ce l'ho e riguarda il loro valore commisurato ai Grossetti da navigar. Da Marin Sanudo - Diarii: “ancora preseno a dì ….... nel dito consejo di X con la zonta, di far in zecha marche d'arzento 6000 in grossi di valuta di soldi 4 ½ l'uno per Levante, zoè a condur con le galie, maxime in Alexandria, dove vanno a l'anno grandissima quantità di arzenti. Et questo feno acciò li marcelli et mocenigi non andasseno fuora di la terra, et questi de lì corerano per soldi 5 l'uno chome fa li maidini. Et cussì fo facti li dici grossi, acciò con le galie potesseno andar, et come sara facti, quello sarà suso scrito noterò” (M. Sanudo, tomo I, col. 903) Grazie al Sanudo la nebbia che avvolge questa moneta (Grossetto da navigar) viene in parte sollevata; sappiamo così che questo grosso non è coniato perché circoli nel dominio, non deve avere alcuna correlazione di peso e valore con i “Mocenighi” od i “Marcelli”, ed in generale con nessun'altra moneta veneziana, ma deve essere usato solo per il commercio in Oriente, soprattutto verso Alessandria, in sostituzione delle verghe o pezze d'argento, dei “Mocenighi” e dei “Marcelli”, così che questi non vengano più esportati. Ci viene detto anche che, una volta arrivato in Levante, deve correre al valore di 5 soldi al pari dei “Maidini” e non al valore di 4 ½ soldi citato nella deliberazione che ne ha determinato la creazione; ci troviamo quindi inequivocabilmente di fronte ad una operazione meramente speculativa, che comporta un guadagno di ½ soldo per ogni grosso. Trovo necessario fare anche qualche accenno riguardo ai “Maidini” citati nel testo del Sanudo. Il termine “Maidino” è prettamente “venezianizzato”, così come spessissimo succede, ancora oggi, ai termini usati a Venezia e deriva dal nome “Maydin”, che in occidente è stato attribuito al mezzo Dirham in uso in Egitto nel XV Secolo. La carenza d'argento in Egitto provocò la sospensione della coniazione del Dirham nel periodo che va dal 1397 al 1412; solo successivamente si riprese la sua coniazione, ma la nuova moneta era più piccola e leggera della precedente, pur conservando un buon titolo d'argento. Oltre a questa venne coniato il mezzo ed il quarto di Dirham. Riguardo al suo valore, dobbiamo prestare fede a ciò che scrive il Sanudo, cioè 5 soldi veneziani. saluti luciano
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  33. San Marino Posto questa curiosità trovata sette anni fa per un euro dentro una ciotola di oggetti metallici vari, carcasse di orologi, borchie, gettoni, parti di accendini d'epoca ecc. ecc. (guardatele sempre anche se non ci sono monete, ogni tanto ci scappa qualcosa d'interessante) Un ciondolo che riproduce a grandezza naturale la moneta di San Marino da 20 lire in argento del 1933. Bronzo - 24,50 grammi e 45,00 mm. di diametro. C'era inserito l'occhiello che appare nella scansione, magari per una catenella. A San Marino l'uso di medagliette che riproducono monete da appendere a braccialetti, ad orologi da taschino ecc. era molto diffuso. E' solo un curioso gadget, ma non pacchiano, le fattezze del conio se notate non sono grossolane, la produzione sembrerebbe essere coeva o di poco successiva. Per la comparazione: l'autentica postata la settimana scorsa per il 1932.
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  34. Chiedo venia se ritorno su una parentesi già trattata, ma visto che frà poco mi tocca sorbirmi i patacconi comprati a peso? è meglio che mi porto avanti con una domandina non così semplice. Considerato che di zecchini del Venier non propriamente in linea ne abbiamo un ampia diffusione; vedasi il seguente da asta Naumann del 2020, non è che per caso ci sia una chiara provenienza? Quello che intendo dire è che sono sì grossolani, ma rientrano in certi canoni. E' quindi naturale escludere anche per la moltitudine di monete presenti nel mercato il falsificatore/ri sia/siano occasionale/i. Ora la quaestio è la seguente. Con la muda del 1580 da Aleppo si imbarcano 18.000 venetiani. Il "venetiano" è modellato sul ducato di Venezia e a metà 500 equivale esattamente allo zecchino. Più tardi non può non sottrarsi alla svalutazione turca: nel 1606/1609 un "venetiano moneta di Aleppo" viene valutato a Venezia 5 lire di piccoli (moneta di Venezia) quindi mezzo zecchino (ASVe Archivio Notarile, Not. Catti varie carte. "Quando occorre pagar et saldar conto a Venetia di moneta di Soria nominata venetiani, si valuta et si paga lire cinque de piccoli de questa moneda de Venetia" Tucci scrive che il venetiano era in rapporto fisso col maidino, che ne era la quarantesima parte e col deremo che ne era la duecentesima (Tucci Lettres d'un marchan venitien, Andrea Berengo 1553-1556 PARIGI 1957). Come potete notare le date del Tucci corrispondono con quelle del Francesco Venier 1554-1556. Ed ora mi appare chiaro come un Varesi descrivendo un altra moneta sempre del Francesco Venier affermi: Lot 436. ZECCA INCERTA DEL LEVANTE - Ducato al tipo di Venezia a nome di Francesco Venier (1554-1556). D/ San Marco ed il Doge R/ il Cristo benedicente. Au g 3,38 - BB Ci sono arrivato vicino? O sono colpito pesantemente dal Coronavirus? E' un ipotesi intrigante? Perchè altrimenti che fine hanno fatto tutti i venetiani che sono arrivati a Venezia? Alla prossima e buona serata a tutti. Fabry
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  35. 1 punto
  36. la terza è un follis di Leone VI il saggio (886-912). Dovrebbe essere autentica.
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  37. Robettina va...??
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  38. Ciao @Gallienus, personalmente se mi venissero proposte queste due piastre e dovessi sceglierne una, sceglierei quella senza la montatura, proprio per il fatto che a me le monete montate o con esiti di appiccagnolo non piacciono proprio. Ritengo che anche da un punto di vista meramente commerciale una moneta montata si deprezzi molto di più rispetto ad un'altra con usura omogenea magari più accentuata, ma scevra da montatura. I rilievi della tua piastra e la patina sono sicuramente migliori di quella di Zenzero, ma se entrambe le monete dovessero comparire una di seguito all'altra nella stessa asta, quella senza appiccagnolo probabilmente spunterebbe comunque un realizzo migliore. Ovviamente parere personale Michele
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  39. Sempre 40 soldi di Sebastiano Venier, ma del massaro H M, ovvero Gerolamo Morosini. Peso: 8,94 g Diametro: 32 mm Rif.: Zub-Luciani 98.2 Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  40. @417sonia Il mio era un discorso generico Luciano, basato solo su tentativi, falliti, di avere un Tron meglio di quello che ho postato nell'altra discussione. Ho sempre trovato chi ha offerto di più, purtroppo... ?☺️ Arka Diligite iustitiam
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  41. Certamente interessante il parallelo per la statuaria anche se i Greci Antichi avevano a disposizione esempi di molte altre culture precedenti ( sumeri / assiro-babilonesi) che potrebbero ver fornito anche altri modelli . Ma per la moneta occorrerebbe dapprima che vi fosse stata una moneta primigenia cui ispirarsi in egitto - cosa della quale non abbiamo alcuna prova. in autunno sarebbe prevista una conferenza di un egittologo ( corona permettendo - altrimenti si spostera’ in primavera) capo della missione archeologica italiana a Luxor che ci parlerà proprio di questo argomento o meglio di come avvenivano gli scambi economici nell’antico Egitto visto che di monete di età faraonica proprio non ne abbiamo prova. Sara’ interessante fare il punto su questo tema.
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  42. complimenti....chi non lo vorrebbe nella propria collezione !!!!
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  43. Qui siamo oltre lo SPL... Arka Diligite iustitiam
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  44. La prima medaglia a sx rappresenta S. Onofrio, anacoreta del IV sec., è in bronzo /ottone, della seconda metà del XVII sec., produzione meridionale.- R/ Tre santi, dall'immagine troppo scura non riesco ad identificarli? Medaglia non comune.- La seconda medaglia e una lauretana cuoriforme, bronzo/ottone del XVII sec.- Marche.- D/ La Santa Casa di Loreto con sopra la Vergine e Gesù Bambino.- R/ S. Francesco in ginocchio riceve le stimmate davanti al crocefisso. Ciao Borgho
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  45. Questa ha realizzato 6000 franchi svizzeri
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  46. Ciao! Sono d'accordo. Se avessi da spendere €. 900 per questa moneta, potrei benissimo aspettare e spenderne anche 1.200 per una migliore. saluti luciano
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  47. Segnalo questo Oppius con stella nella prossima asta Nomisma...
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  48. taglio         2 euro TDR paese     Finlandia anno 2007 tiratura 1.367.900 condizioni bb città Milano
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  49. .....si, in effetti andava aggiornato, Bravo. :good: Quindi possiamo dire che mentre durante l'Amministrazione del De Rosa troviamo sempre le iniziali M.P. dopo il suo cognome (tranne che per le due uniche eccezioni Rarissime di cui abbiamo discusso), sotto l'Amministrazione del Ciccarelli si hanno sia le sigle M.P. che D.G. :pleasantry:
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