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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/05/20 in tutte le aree

  1. Siccome di Alvise III Mocenigo non è stato ancora pubblicato niente, pubblico lo scudo, per la gioia di @gigetto13. Ex raccolta Zoppola, classificata molto rara.
    6 punti
  2. Ciao! Discussione molto piacevole; complimenti ad Artur che l'ha fatta nascere e complimenti anche a coloro che hanno contribuito ad implementarla con pezzi magnifici e spesso non facilmente vedibili. Certamente i "venetici" hanno fatto la "parte del leone" (appunto), ma abbiamo visti anche altri utenti, non appassionati di monetazione veneziana, che sono intervenuti (che ringrazio) e non era certo scontato. E' un segno che il fascino della Serenissima influenza anche chi, generalmente, rivolge i suoi interessi verso altre monetazioni. Stiamo vedendo monete di ogni tipo e diversissime tra loro, da quelle piccole e nere (quelle che io definisco dal fascino di un letto sfatto) ai grandi moduli d'argento (quelli che @gigetto13definisce patacconi ingombranti); è vero, la presenza di tanti Ducatelli e frazioni, rispetto agli Scudi e frazioni, ha sorpreso (piacevolmente) anche me. Ovviamente ognuno ha i suoi legittimi gusti e preferire uno Scudo, rispetto ad un Ducatello, risponde a logiche personali e come tali molto poco sondabili. A me piace di più l'aspetto iconografico del Ducatello; dal punto di vista artistico lo preferisco a quello dello Scudo e, a quanto vedo, questo fascino contagia molti. Ancora grazie a tutti coloro che stanno partecipando; da curatore sono ben lieto di essere "fermo al palo", ma con una discussione così coinvolgente, ho poco da sollecitare altri argomenti ..... saluti luciano
    5 punti
  3. 1934 Stati Uniti d'America - 10 Dollari Series 1934 A for Military Use in North Africa & Sicily Occupazione americana della Sicilia: Yellow Seal Dollars I dollari con sigillo giallo furono prodotti nel 1942 espressamente per l'invasione del Nord Africa ma con date antecedenti (1934 e 1935). Dopo lo sbarco in Sicilia (10 luglio 1943) i dollari con sigillo giallo incominciarono a circolare dapprima nel sud e centro Italia, successivamente su tutto il territorio nazionale. Il governo Badoglio ne decretò il corso legale dal 24 settembre 1943 fino a quando il Governo Militare Alleato non li mise fuori corso (31 luglio 1945), il valore fu fissato in 100 lire italiane per 1 dollaro. Chi avesse ancora detenuto tale valuta dopo il 1° settembre del 1945 poteva essere denunciato al Tribunale Alleato, quindi spero che, presentando questo biglietto di mia proprietà a distanza di 75 anni dalle norme di cui sopra, di non andare incontro ad infrazioni di nessun genere La diversità di colore del sigillo del Tesoro rispetto i dollari “Silver Certificate” con sigillo blu normalmente in uso dagli americani, fu utilizzata per proteggere l’economia del paese nel caso in cui ingenti quantità di denaro fossero finite nelle mani del nemico, in questo modo sarebbe stato sufficiente metterli fuori corso e non avrebbero più avuto nessun valore. La inserisco in questa data perché sul biglietto spunta 1934 e non 1942, gli altri due valori della stessa serie li posterò in base alla data della loro produzione.
    4 punti
  4. Io con voi non parlo. Vi riempite gli occhi e le tasche... ehm i vassoi di quella paccottiglia ingombrante ?
    4 punti
  5. Segnalo l'uscita del n. 361 di Panorama Numismatico Da questo numero sul sito web dell'editore l'indice contiene anche un breve abstract degli articoli Per le curiosità numismatiche: Tra le medaglie curiose e oggi quasi dimenticate si può citare la medaglia d’onore per le madri di famiglie numerose, istituita con la legge n. 917 e promulgata il 22 maggio 1939 da Vittorio Emanuele III, concessa alle madri di famiglie costituite da almeno sette figli. Ne parla Gianni Graziosi in Medaglie d’onore per madri prolifiche. Per la monetazione antica: Intorno al 220 d.C. Roma toccò il punto più basso della sua lunga storia, a causa di… un teen ager folle e perverso sul trono: Elagabalo: del giovanissimo imperatore, che cercò di imporre il culto del dio sole, tratta Corrado Marino in questo articolo che unisce biografia e numismatica. In questo numero diamo inzio a una serie di articoli, a firma di Roberto Diegi, sugli aurei e i solidi dell’Impero romano d’Occidente che, da Augusto, giungerà fino a Romolo Augustolo. In questa prima parte si parlerà degli Aurei della Dinastia Giulio-Claudia: da Augusto a Nerone. Per la monetazione italiana medievale e moderna: Andrea Keber e Italo Vecchi esaminano Una bolla plumbea del doge Pietro Tradonico (836-864): utilizzate dai veneziani per autenticare i documenti, le più antiche bolle conosciute andrebbero fatte risalire al IX secolo. Nel corso del Duecento la zecca di Ancona emise grandi quantità di grossi agontani e denari ma cosa accadde nel secolo successivo? Ne parla Lorenzo Bellesia in La monetazione di Ancona nel Trecento. Per la monetazione estera: Il titolo di Difensore della Fede, riportato sulle monete inglesi, risale al 1521 e fu conferito a Enrico VIII da papa Leone X, come racconta Giuseppe Carucci in Fidei Defensor. Per la medaglistica: Della rarissima medaglia di Filippo II assegnata alla zecca di Milano esiste un secondo esemplare nel Gabinetto numismatico del Kunsthistorischen Museum di Vienna, come illustra Alberto Castellotti in Sono due le celebri medaglie milanesi col Calvario di Filippo II di Spagna, Giuseppe Carucci racconta la storica impresa compiuta da Gromov, Jumashev e Danilin e ricordata in due medaglie commemorative, in Un volo record. Per la cartamoneta: Le autorità italiane non predisposero alcuna emissione per l’occupazione della Tunisia. Qual è, dunque, l’origine del biglietto con la scritta “Banca d’Italia” rintracciato da Renzo Bruni? L’autore esamina le varie possibilità in Un biglietto “sovrastampato” per l’occupazione italiana della Tunisia (novembre 1942-maggio 1943)? Per la rubrica I falsi monetari, Eros Marchetti illustra il 5 lire o scudo 1821 Vittorio Emanuele I Regno di Sardegna. Per la rubrica Notizie dal Mondo Numismatico, si parla dell’iniziativa dell’Associazione Italiana Cartamoneta per l’individuazione del “Migliore articolo 2018” e “Migliore articolo 2019” pubblicato sulla rivista semestrale «AIC Magazine». Si pubblica, inoltre, il regolamento del Concorso a premio per tesi di laurea in numismatica “Pro Mario Traina”, giunto alla terza edizione (2019-2020), aggiornato secondo le ultime disposizioni rese indispensabili dai recenti decreti legislativi.
    3 punti
  6. Nuovo esemplare per la collezione di marenghi sabaudi : 20 Lire Carlo Felice 1829 (P) Torino
    3 punti
  7. proseguendo con Merano.. Zecca di Merano Mainardo II ( dal 1335 - III gruppo ) Piccolo Tirolino mist. gr. 0,17 cat. Per. n. 5 Rizz. M 229a
    3 punti
  8. Nell'anno 1622 venne aperta un'apposita Officina Monetaria, quelle del R° Arsenale per battere le monete da Due Grani....prima con il motto POPVLORVM QVIES, Rarissime, e poi la PVBLICA COMMODITAS....e se notate il dritto del POPVLORVM QVIES, ha la stessa testa di Filippo IV utilizzata per la Pubblica. [.....] ai mastri di banca Matteo Catuogno e Germano Pacifico, si dava la possibilità di fabbricare moneta di rame a getto e a cola; i suddetti erano persone pratiche nella coniazione mediante questo sistema e venne risoluto che ad Essi si mettessero a disposizione i locali della fonderia del R°Arsenale; la coniazione doveva interessare monete di rame da due Grana.
    3 punti
  9. .. non so' se sono già stati postati. Michele Steno ( 1400 - 1413 ) Mezzanino o Soldo gr. 0,53
    3 punti
  10. In attesa delle foto risolutive, possiamo dire che le 5 Lire 1956 iniziarono ad essere falsificate quando divennero d'interesse collezionistico ed incominciarono a perdere interesse per la circolazione. Esistono tre tipi di falsi: - 1° tipo: prodotto agli inizi degli anni '70 era facilmente riconoscibile perché di fattura assai rozza e difficilmente potevano ingannare il collezionista, men che meno l'esperto; - 2° tipo: nel 1978 come c'informa Emilio Tevere “…nel 1978 ci fu la seconda grande ondata: i pezzi falsi da 5 lire del 1956 erano stavolta accompagnati da numerosi ed altrettanto falsi esemplari da 2 lire del 1958; la "zecca" probabilmente era a Milano: infatti è dal mercatino di via Armorari di Milano, tramite un ingenuo operatore che godeva della stima di tutti, che vennero distribuiti in tutta Italia i falsi (dico ingenuo perché, visto il grandissimo quantitativo di monete, fino ad allora molto rare che gli era stato offerto, non si era posto l'interrogativo sulla loro autenticità). Quasi perfetti, i falsi hanno tratto in inganno tutti, anche i commercianti più esperti, i quali incominciarono ad avere dubbi soltanto quando si resero conto che sul mercato ce n'era una grande inspiegabile quantità. L'ingenuo operatore ebbe un grandissimo danno poiché dovette riprendersi le monete false e restituire le somme percepite. Tutto ciò si svolse nell'arco di circa tre mesi. “ - 3° tipo: Probabilmente in circolazione già dagli anni '80 del secolo scorso, di qualità raffinata e, quindi, piuttosto insidiosa anche per gli occhi allenati. Qui sotto due esemplari per un primo confronto fra vera e falsa:
    3 punti
  11. Ah, un conto è il gusto e un conto il commercio. Da rivendere, per farci soldi, meglio 1 FDC che 2 SPL, nella gran parte dei casi. Per la mia collezione, meglio 2 SPL che 1 FDC, senza il minimo dubbio, e ugualmente senza il minimo dubbio meglio 4 BB che 2 SPL. Sugli 8 MB meglio di 4 BB dipende: ammetto che non amo quando la moneta è troppo circolata al punto da non essere leggibile, ma se parliamo di monete pienamente leggibili ma magari con problemi quali colpi, saggi, appiccagnolature (presenti o rimosse), o fori allora preferisco gli 8 MB ai 4 BB. Insomma ho sempre preferito, preferisco e preferirò sempre mille volte 8 monete forate e appiccagnolate a 1 FDC perfetto perfettissimo eccezionale eccezionalissimo MVP (mai visto prima) e slabbato MS100 NGCMSSUAEMDDV (Non Guardarmi Che Mi Si Sposta Un Atomo E Mi Dimezzo Di Valore). So' gusti, a me piace l'oggetto vissuto proveniente dal passato con il suo carico di storie, mi piace rigirarmelo tra le mani (senza guanti) come hanno fatto i miei antenati e del lustro me ne importa una ceppa.
    3 punti
  12. 2 punti
  13. Ma se poi osservate bene le monete che ultimamente escono alle aste, e si aggiudicano anche, quando dichiarate perfettamente nella loro conservazione, senza quei +, - oppure quasi, e tutto il contorno alla conservazione, raggiungo e rispecchiano effettivamente le quotazioni riportate nel Manuale.....eh....ehhhh... !!!
    2 punti
  14. Un caso eccezionale, lo reputo, in questo mio intervento di pulitura a secco,qualche anno fa. Un risultato così e stato possibile , grazie ad alcuni fattori; mancanza di "malattia del bronzo", mancanza di corrosioni e un metallo ottimo. Poi metti tanta esperienza e sicurezza durante l'intervento. Un intervento così, non invasivo è ben accettato dai collezionisti COLLEZIONISTI. Sicuramente, chi ha pulito ( scolpito ), il sesterzio di Traiano postato sopra, chissà cosa avrebbe combinato su questo medaglione di Gordiano III.
    2 punti
  15. @Rex Neap Ero un po’ interessato a questo Grano di Filippo V ma ha preso il volo nell’asta live di VARESI e l’ho perso senza dispiacere. Complimenti all’aggiudicatario.?
    2 punti
  16. @El Chupacabra i tuoi interventi sono sempre mirati. Complimenti. E che professionalità nel mostrare il confronto tra la vera e la falsa. Complimenti. PizzaMargherita
    2 punti
  17. Interessanti le pagine di R. Giuffrida (La lunga crisi monetaria del Regno di Sicilia tra Settecento e Ottocento, pp. 44-46) dove l'autore narra con date, personaggi e leggi la nascita e l'epilogo della singolare monetazione di rame a nome di Ferdinando II. Personalmente molte informazioni a me erano sconociute.
    2 punti
  18. Azz "approssimativi"? Sono a dir poco ridicoli! Un sito che si blocca perché non regge qualche migliaia di richieste... nemmeno le patatine fritte può vedere! Eppure potevano migliorarsi sulla base della precedente figuraccia... Non occorre tra l'altro nemmeno potenziare i server, ma ritengo che sia più che sufficiente creare la coda così come fa Monaco, in modo tale da consentire a tutti di acquistare il proprio pezzo in santa pace!
    2 punti
  19. ..tornando a Padova ( non mi sembra sia stata postata ) Zecca di Padova Francesco I da Carrara ( 1355 - 1388 ) Carrarese da quattro soldi ag. - gr. 1,68 D/ .F. D. KRARIA. PA...DV E. E .CETERA. - carro fra le lettere F F in cornice R/ S DANIEL . L . MAR...TIR. - il santo stante cat. C.N.I n. 11 - Per. n. 9 ..sperando che la catalogazione sia corretta, aspettando Arka...che ringrazio.
    2 punti
  20. queste monete ,battute per la terraferma, ( in questo caso per Verona e Vicenza ) ho preferito collocarle in questa discussione, anzichè nelle zecche del Triveneto, essendo state giustamente coniate dalla zecca di Venezia.
    2 punti
  21. Dai raga porca miseria io dalle 11 che sto collegato e nn riesco a prenderlo. mi compare solo l ordine annullato, che non ho mai pagato e voi cercate di prendere la seconda. fate prendere le prime nostre almeno vi prego non mi fa proprio andare aventi una volta selezionato il metodo di spedizione
    2 punti
  22. mi sono ritrovato nel carrello la 2 € Grace Kelly...
    2 punti
  23. Riprendendo gli scudi... Eccone uno di Antonio Priuli (1618-1623). Massaro Zan Antonio Venier, peso 31,44 grammi, rif.: Zub-Luciani 110.7. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  24. Parla l'esterofilo. Sei un Cattarino.....?
    2 punti
  25. Questa è della terra di mezzo, tra lira e Euro.. ?
    2 punti
  26. Buonasera a tutti, oggi ho ripreso in mano le mie sabaude, mi sentivo un po' in colpa per averle sfrattate dai vassoi dove hanno alloggiato per un quarto di secolo.. Ne ho osservato a lungo una in particolare, la protagonista, ispiratrice e narratrice del racconto. '' Adda Veni Baffone '' Estate del 1976 casa dei nonni paterni, in un afosa campagna Calabra, interminabili giornate che io da piccolo trascorrevo in giro con la Nonna al mattino, per botteghe a far la spesa, le soste nella masseria della comare per un saluto e una limonata fresca sulla strada del ritorno, intorno il canto delle cicale che ancora mi sembra di sentire ritornando ai ricordi dell'infanzia, poi si arrivava a casa e si metteva a posto la spesa e iniziava il rito della cucina. Pomeriggio trascorso rigorosamente ascoltando i racconti della mia bisnonna, una graziosa nonnina che a malapena sfiorava il metro e 50 per 45 kg. tanto esile e tanto forte, vedova di guerra, che aveva tirato su mio nonno tutta da sola nella Calabria durante ben due conflitti mondiali. L'appuntamento però che mi dava tanta trepidazione era quando il nonno mi portava con sé al dopo lavoro ferroviario, qualche tavolino e qualche sedia sgangherata, i ferrovieri tra cui mio nonno si facevano la partitella a carte dopo il lavoro, premetto che il nonno viveva in uno di quei caselli ferroviari di una volta, lontano dal centro abitato ma per fortuna vicinissimo ad una piccolissima stazione ferroviaria di un tempo, mi piaceva molto andare con lui, ci guadagnavo sempre un dolcetto, o un gelato o una semplice gazzosa, che gustavo mentre loro giocavano a carte, si parlava di politica, di sport, di lavoro, qualcuno si infervorava, uno in particolare, un simpatico signore che veniva da Napoli, esordiva sempre con la stessa frase, che anch'essa mi è rimasta stampata in testa, diceva '' Adda Veni Baffone '' queste parole mi incutevano un certo timore, le sentivo come una sorta di avvertimento, ero curioso di saperne il significato ma avevo paura di chiederlo. Spesso al ritorno a casa, il nonno mi permetteva di entrare nel suo studio, dove la facevano da padrone degli orologi a cucu' e una scrivania che era per me come la grotta del tesoro dei 40 ladroni, nei cassetti il nonno custodiva i suoi orologi, li aggiustava come hobby ma anche per i conoscenti ed amici, penne stilografiche, matite, gomme per cancellare giganti, a me ragazzino sembrava veramente un tesoro, ma ecco che all'improvviso il mio sguardo fu rapito da un qualcosa di meraviglioso e al tempo stesso come la rivelazione di un mistero, la mia esclamazione fu '' Ecco qua a Baffone'' e mentre lo gridavo mi brillavano gli occhi, il nonno si giro' di scatto verso di me, e dopo una grossa risata mi disse.. Non è Baffone è Re Umberto I. Era una moneta d'argento da 2 Lire di Umberto I. Allora presi coraggio e chiesi al Nonno maggiori spiegazioni a proposito dell'esclamazione 'Adda' veni Baffone '' e se aveva a che fare con la moneta, allora mi spiegò con parole semplici, quello che poi ho meglio capito e approfondito negli anni, che si usava dire per Auspicare la venuta di un qualcuno che avrebbe messo a posto le cose, una sorta di monito. Ecco vi presento il mio Baffone. Spero vi sia piaciuto questo racconto. Saluti Alberto
    2 punti
  27. Gionata, siamo stati "diffidati" da Luigi .... @gigetto13 ..... anzi, secondo me gli abbiamo mandato di traverso anche i Ducatelli.... ?? Paolo
    2 punti
  28. Del mezzanino per Verona e Vicenza di Michele Steno se n'era accennato nel post #106, ma mancava l'immagine. Ora, grazie ad @ottone , abbiamo riempito la lacuna. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  29. Buongiorno, aggiungo alcune pagine fotografate del libretto del Castromediano in cui esorta il de Donno ad iniziare una collezione con le monete trovate. Il conteggio totale delle monete sarebbe 373 (180 vendute da Oronzo Gasparro di Lecce, 80 da Giuseppe Nervegna di Brindisi , 113 o112 rimaste al de Donno). Si potrebbe cercare nei registri dell'epoca ( se esistono) del Gasparro e del Nervegna .
    2 punti
  30. lei prenderebbe due SPL in cambio del suo FDC ?
    2 punti
  31. Tanti collezionisti tengono molto alle loro monete e sono sempre più interessati alla loro conservazione. Visto che è un argomento molto utilizzato proviamo a parlarne nello specifico. Stando molto tempo a casa, causa di forza maggiore che tutti conosciamo, oggi è possibile per chi ha un po di manualità provare ad iniziare il progetto da tanto tempo pensato e sognato; la costruzione di un Monetiere, il consiglio che posso dare a tutti è di non risparmiare assolutamente su la cosa più importante, il Velluto. La moneta vi poggerà sopra per molti anni e questo sarà per lei quello che è per noi il materasso. Se volete fare un buon lavoro non bisogna assolutamente risparmiare su questa materia prima, un velluto di cotone100% sarà l'ideale, Il colore potrà essere di vostro gradimento, sappiate però che per essere di qualità non potrà costare meno di 15€ al metro lineare (100 x 140), non deve contenere al suo interno assolutamente acrilico o poliestere, una cosa da fare per capire questo è la prova del fuoco, bruciandone un piccolo pezzetto la bruciatura dovrà essere lenta e il tessuto non rattrappirsi come se fosse la bruciatura di una busta di plastica. Al tatto dovrà essere morbido e non ruvido. Ad occhio nudo lo possiamo riconoscere la differenza perchè il naturale non brilla, la comparazione vi sarà mostrata nelle 2 foto sottostanti. Spero che questo consiglio vi sia utile. Buon lavoro!! Nel caso di poca manualità o mancanza di tempo vi consiglio questo link per la scelta di qualche monetiere pronto all'uso https://www.albertozecchi.com/ . . verde cotone- blu sintetico
    1 punto
  32. Allora !!!......anche stavolta ti è sfuggito ?..... chissà quanto altro tempo dovrai aspettare.... per trovarne un'altro così.....in questa conservazione. Però sei stato coerente....non sei andato oltre al prezzo che avevo trascritto nel Manuale.....ah...ahahahah !! P.S. ma hai visto pure il lotto n. 150 ? ...credo che @Alberto Varesi, con le conservazioni stia anche un pochino sotto !! per me il lotto 150 è Fdc...e comunque anche in questo caso, ha raggiunto quello riportato. Belle monete !!!
    1 punto
  33. Ottimo acquisto... Noto due bottoncini sul colletto del Re...
    1 punto
  34. Un benvenuto all'aspirante cittadino che alla sua prima discussione, sbatte sulla pagina -identifica le tue monete-, senza preamboli, un paio di immagini alquanto discutibili per qualità e conservazione. Si tratta di un fronte e retro? Il fronte con Kennedy, il retro con papa Giovanni XXIII bucata. Mi intriga. Penso che passerò insonni l'intera notte, fino a identificazione avvenuta.
    1 punto
  35. Cercherò di farti notare la differenza minima fra i due La mia 1848 8 su 7 presenta il busto "più piccolo"
    1 punto
  36. Con questa logica però andrebbe rivalutato il kreuzer di Leonardo per la Contea di Gorizia che ho postato nelle monete del Triveneto (e prima di me @Arka), che è stato coniato nella zecca di Lienz. Infatti Federico @mfalier nel suo libro la riconduce all'area monetaria Veronese in quanto basata sul "piede" Veronese. E tutto il libro è impostato, in linea con l'orientamento ben evidenziato anche dal prof Rizzolli, che il "valore" attributo alle monete non dipende tanto dall'autorità emittente, bensì dalla reputazione e dal livello di accettazione che la moneta riceve dagli operatori di mercato, incurante spesso dei confini geografici stabiliti dalla politica. Paolo
    1 punto
  37. Buonasera, aggiungo la mia prima Pubblica Commoditas di Filippo IV 1622 Diametro 33 mm Peso 13,30 grammi
    1 punto
  38. @ottone Il Carrarese che ho postato io lo trovi al post #109. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  39. Qualche notizia in più sull'emissione di questa medaglia commemorativa. https://www.cronacanumismatica.com/riccione-spegne-70-candeline-e-si-regala-una-medaglia/ Saluti Simone
    1 punto
  40. Scudo di Giovanno CornerI (1625-1629). Massaro Andrea Falier, peso 31,66 g, rif.: Zub-Luciani 110.9; CNI VIII, 44. Esemplare proveniente dalla collezione Marquis Alb. von Hoenkubin. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  41. La collezione che è servita per il libro del Biaggi è stata poi venduta o affidata, non so, ad un commerciante straniero. Anni fa, passando nel suo negozio, ho avuto modo di guardare un po' di bronzi ex libro. Premetto che i migliori non c'erano più, evidentemente venduti, ma il nucleo rimaneva consistente. Opinione personale: erano meglio, molto meglio, in foto. Si presentavano mediamente male, con ritocchi, anche visibili senza particolari problemi (non sono certo un genio, né lo sono le persone che erano con me, ma un po' di monete le abbiamo viste). Alcune, guardando il libro, le avrei acquistate o trattare, se fossi stato un collezionista di romane. Guardando in mano, neanche per idea.
    1 punto
  42. Non solo gli Unni ma anche altri Popoli barbari avevano questa usanza: "Mode d’altri tempi: i crani allungati dei Goti I casi di decesso infantile sono piuttosto diffusi nell’antichità, e ciò non stupisce gli archeologi né tantomeno gli antropologi. Il caso della necropoli alpina sul Fruenberg, nella Bassa Austria, scavata tra gli anni 1991 e 1996 e di epoca gota, merita comunque di essere ricordata non perché siano stati ritrovati quattro scheletri infantili (il numero è basso rispetto all’intero campione di soggetti qui sepolti), ma perché la loro morfologia risulta essere piuttosto curiosa. I quattro scheletri, tra l’altro gli unici infanti attestati in questo cimitero, presentano una struttura cranica notevolmente “allungata”, che non è frutto di un infelice patrimonio genetico, ma di una pratica artificiale diffusa tra le popolazioni gote (e di conseguenza tra quelle sotto la loro influenza) e attuata a scopo sociale. La deformazione intenzionale del cranio sembra essere stata introdotta in Europa solo tra il IV e il V secolo d.C., quando gli Unni, popolazione barbarica di origine asiatica, si insediarono nel bacino dei Carpazi. Recenti studi condotti in Ungheria sottolineano come gli Unni “possano essere considerati solo come dei trasmettitori e non gli sviluppatori di questa tradizione”(1). Sembra infatti verosimile che essi abbiano appreso questa tecnica nelle terre d’Oriente e l’abbiano diffusa tra le popolazioni dell’Europa centrale con cui entrarono a contatto nel periodo del loro dominio. “E’ concepibile che i popoli germanici abbiano adottato le abitudini degli Unni (inclusa l’intenzionale deformazione cranica) in primo luogo perché volevano essere integrati nell’Impero Unno e adattarsi ai conquistatori.”(2), affermano gli studiosi dell’Università di Debrecen e del College of Nyiregyhaza in Ungheria. Il costume di deformare il cranio si diffuse in Europa all’incirca fino al VII secolo d.C., con modalità diverse e seguendo diverse direttive, giungendo nelle zone delle Alpi orientali attraverso il popolo dei Goti. Nella Bassa Austria è stata attestata, sin dai primi anni del XIX secolo, la presenza di crani deformati nelle necropoli gote o locali, ma pur sempre sottoposte all’influenza gota. Il caso che andrò qui a trattare, perché particolarmente notevole, riguarda il cimitero sul Frauenberg, presso Leibnitz. Di oltre 400 sepolture presenti in questa necropoli, che si data agli ultimi decenni del V secolo d.C., la caratteristica del cranio deformato compare su soli cinque individui,di cui quattro sono bambini (dai 2 ai 10 anni). Nonostante l’esiguo numero di soggetti con tale modificazione, le sepolture presentano diverso orientamento e collocazione all’interno della necropoli, il che suggerisce che non si tratti di “un nucleo isolato e distinto all’interno della comunità”(3). Di particolare interesse archeologico è anche il fatto che di queste cinque sepolture, solo una presenti elementi di corredo, ed è relativa a una bambina di 6-7 anni (tomba F 162), mentre nelle altre tre, riferibili a individui maschili rispettivamente di 10 anni (tomba F 131), 6 anni e mezzo (t. F140) e 2/3 anni (t. F 132), il corredo è del tutto assente. Ciò ha portato gli studiosi a ritenere che la bambina fosse ben integrata all’interno della comunità locale, “di cui condivideva la cultura materiale e certo alcune usanze”(4). La deformazione del cranio nella necropoli sul Frauenberg sembra essere comunque stata abbandonata dopo poco tempo, data la bassa incidenza di casi con tale caratteristica. Il fatto che questa pratica sia stata riscontrata quasi esclusivamente sui bambini, però, non deve sorprenderci: le ossa dei neonati sono più “duttili” e facilmente modificabili, pertanto sin dalla nascita si applicavano aste di legno fissate con bendaggi in modo da far assumere al cranio la forma “allungata”. La modificazione artificiale a cui alcuni bambini goti venivano sottoposti, e che oggi può sembrare una tortura senza senso, in realtà aveva una forte motivazione culturale e sociale. Già Darwin aveva notato come “sia nel Vecchio che nel Nuovo Mondo la forma del cranio veniva anticamente modificata durante l’infanzia nel modo più straordinario, come è ancora il caso in molti luoghi, e cosiffatte deformità sono considerate ornamentali”. Il cranio allungato era quindi simbolo di uno status sociale elevato, riservato alla classe elitaria, che attesta come la “moda” non sia solo un concetto riservato al mondo moderno. Note bibliografiche: 1-2 Journal of Neuroscience, Apr 2014 / Vol. 36 / No. 4 (http://thejns.org/doi/abs/10.3171/2014.1.FOCUS13466) 3-4 M. Buora, “La deformazione dei crani in Europa dal Tardoantico all’Alto Medioevo. Un aggiornamento” in “Goti nell’arco alpino orientale a cura di M. Buora e L. Villa” (2006)" http://gazzetta.arkekairos.org/mode-daltri-tempi-crani-allungati-dei-goti/
    1 punto
  43. Due osservazioni : Primo . Complimenti a chi ha classificato e letto le legende per la casa d'asta Bertolami deve possedere una ottima vista . Personalmente trovo difficile leggere qualcosa , avrei molti dubbi che corrispondano esattamente al citato Mir 259 e anche se fosse questa tipologia e' stata cassata da Carlo I . Secondo. E' evidente come osserva Savoiardo che si tratta di un denaro di Carlo II . Il vecchio Mir Savoia aveva erroneamente inserito al n. 259 un denaro di Carlo II come bianchetto di Carlo I. Avendo sottomano una copia di lavoro del nuovo Mir posso anticipare che il n.259 del vecchio Mir ora corrisponde al n. 438c del nuovo Mir , si tratta di una variante di legenda
    1 punto
  44. @Asclepia, complimenti gran bella moneta.
    1 punto
  45. Sul volantino postato leggo che è prevista un'emissione di medaglia commemorativa , penso , riferita all'evento. Qualcuno sa se in passato ne sono state coniate altre per il convegno di Riccione ?? Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondere
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  46. Spero di fare cosa gradita accludendo il link per risentire questa conversazione di Lucia Travaini che ho apprezzato veramente https://www.raiplayradio.it/audio/2020/04/Radio3-suite---Magazine--Excalibur-nella-Sicilia-normanna-con-Lucia-Travaini-bfaaa81d-49e4-45c5-8293-4acd93db66aa.html
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  47. dybala ha fatto il tampone solo perché è un giocatore della juve.. a una persona comune non lo avrebbero fatto perché non aveva sintomi, dopo 14 gg sarebbe potuto uscire e infettare tutti.. per legge non avrebbe avuto alcuna colpa. io voglio proteggere me stesso e gli altri... ma l' ISS non ha mai menzionato gli occhi come canale di facile contagio.. l'ho saputo da altre fonti.. potevano anche dirlo visto che sono tutti scienziati di un certo livello
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  48. ....... chiedo scusa per le foto, ma le ho tratte dal catalogo !! Per gli amanti del vicereale ecco una chicca > lotto 1210 Filippo IV Tarì al busto giovanile rivolto a sx moneta a dir poco rarissima mai vista in vita mia.
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