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  1. Francesco1984

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/07/20 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutta la sezione, vi mostro una bella piastra da 120 grana per Ferdinando lV 1785 appena entrata in collezione...
    9 punti
  2. Ho una famiglia di 4 persone, e inevitabilmente mi sono messo a fare quattro conti in questa quarantena, per capire quanti soldi fossero indispensabili. Io sono un po' folle, nel senso che da quando convivo mi annoto le spese di tutti gli anni... Beh dagli anni passati mi sono accorto che per vivere in 4 bastano 950 euro al mese (senza mutuo). Il grande problema di quelli che fanno le cambiali è il fatto di fare il passo più lungo della gamba. Se posso permettermi una Punto non comprerò a rate un BMW serie 5 no? Mi compro la Punto senza fare le rate! Se posso permettermi Cattolica (senza nulla togliere a Cattolica dove vado quasi tutte le estati perché la adoro), non vado alle Maldive o a Miami! Ho conosciuto persone che facevano minimutui per la vacanza a Cancun, colleghi che per avere l'automobile più bella degli altri fanno rate su rate, per finire con quelli che fanno le rate dell'iPhone non potendoselo permettere! È facile fare le cicale e cantare tutta estate, poi quando arriva il momento di crisi la formica sta al calduccio delle quattro mura, la cicala va al banco dei pegni. Ovvio che ci sono le eccezioni eh, le disgrazie possono capitare tutte in fila e resti con le pezze al sedere, ma in generale quelli che si lamentano che non hanno soldi è perché li spendono sempre tutti, alla minima problematica sono senza.
    4 punti
  3. I Supereroi con la mascherina omaggiati da Banksy. L'artista inglese non si ferma, anzi, ha voluto lasciare con una sua opera un personale tributo a tutti gli operatori della sanità impegnati nella lotta al coronavirus. Si tratta di un disegno, grande circa un metro quadrato, che è stato appeso vicino al pronto soccorso dell'ospedale di Southampton. L'opera vede ritratto un bambino che gioca con alcuni supereroi e fra questi prende in mano un pupazzo con le sembianze di una infermiera e tanto di mascherina. Questo a significare l'eroismo mostrato dal personale sanitario nella pandemia che ha sconvolto il Paese.
    4 punti
  4. Nasce attorno al 960 da nobile famiglia sassone . I sassoni, un tempo tribù barbare e pagane, tra il 772 ed il 785 sono sanguinosamente conquistati e trascinati nella civiltà carolingia del suo nuovo impero, da CarloMagno . Dopo 150 anni, nel 936, il Sassone Ottone I diventa re di Germania e con il figlio Ottone II ed il nipote Ottone III, fattisi imperatori, gettano le basi di quello che dopo di loro sarà il nuovo Sacro Romano Impero . Bernoardo, formatosi alla scuola cattedrale di Hildesheim, diventa negli anni una sorta di segretario di Ottone II e poi precettore di Ottone III : fatto vescovo di Hildesheim nel 993, ne vuole una nuova cattedrale (S. Michele) che viene iniziata nel 1010 ed alla cui costruzione e completamento sovrintende direttamente come committente, appoggiandosi a maestranze ed officine (bronzisti) locali, facendo di questa chiesa una delle più importanti realizzazioni dell'arte ottoniana . Gli Ottoni, nelle zecche un tempo longobarde e poi carolingie di Italia, produrranno una monetazione argentea imperiale, spesso di incerta attribuzione .
    3 punti
  5. Di solito quando si parla di crani allungati si pensa solitamente o agli alieni o alle civiltà mesoamericane e pochi penserebbero che anche nell'Europa centrale questo tipo di rituale potesse essere praticato: "RITROVATE IN UNGHERIA DOZZINE DI CRANI DALLA FORMA ALLUNGATA RISALENTI ALL'IMPERO ROMANO È stato scoperto, in Ungheria, un cimitero contenente numerosi resti di individui con un caratteristico cranio dalla forma allungata, risalenti al V secolo dopo Cristo. I resti sono stati trovati all'interno di un cimitero, in Ungheria, che prende il nome di Mozs-icsei-dulo e risalente al V secolo dopo Cristo. All'interno di questo antico sepolcreto sono stati trovati i resti di novantasei persone e, alcuni dei teschi trovati, presentavano una particolare deformazione: avevano una forma allungata molto accentuata. A studiare questi resti peculiari ci hanno pensato due gruppi di archeologi: il primo proveniente dalla Curt-Engelhorn Center, Germania, ed il secondo, l’Eotvos Lorand University proveniente dall'Ungheria. La ricerca ha riguardato l’esame dei 96 resti ed è stata pubblicata su Plos One. Dallo studio dei resti si è scoperto che, in quella particolare zona, vivevano dei gruppi culturali molto diversi e che 51 teschi erano allungati in maniera caratteristica. Probabilmente, per deformare in questo modo le ossa della scatola cranica venivano utilizzate delle bende e delle stoffe che venivano legate strettamente intorno al capo. All'interno del cimitero, inoltre, sono stati rinvenuti tre gruppi culturali diversi, spalmati in due o tre generazioni differenti. Tutto questo si spiega e si intreccia, ci dicono gli archeologi, con gli eventi storici che vedono come protagonista il lento declino dell’Impero Romano d’Occidente. All'epoca, l’Impero romano stava conoscendo la sua fine. Tumulti, conflitti con i barbari, assassini e ribellioni lo resero estremamente instabile e, in quel periodo, una delle province che andarono perdute fu proprio la Pannonia dove si trovava il cimitero con i teschi allungati. Ed è così che, durante le invasioni degli Unni, molti gruppi culturali diversi si sono riversati in Pannonia nell'arco di due-tre generazioni. Infatti, all'interno del cimitero sono emerse tombe di chiara foggia romana, un secondo gruppo, che proveniva da una zona diversa e che seppelliva i morti con particolari merci e oggetti e che praticava l’allungamento del cranio, ed un terzo gruppo, temporalmente più avanti rispetto agli altri due, che praticava l’allungamento del cranio e le cui tombe erano un ibrido tra le prime due e che probabilmente ha sostituito e fuso le due culture precedenti. Non si sa, tuttavia, da dove provenga questa pratica che, sicuramente, non faceva parte della tradizione dell’Impero Romano. Probabilmente, però, l’allungamento delle ossa del cranio rappresentava un qualche status sociale specifico". https://tech.everyeye.it/amp/notizie/ritrovate-ungheria-dozzine-crani-forma-allungata-risalenti-impero-romano-443648.html
    2 punti
  6. Grazie @motoreavaporeper la dettagliata spiegazione. E complimenti a @Francesco1984 una Piastra come la tua si vede raramente! Ciao a Tutti
    2 punti
  7. Questo è il problema della società moderna, hanno spinto per decenni col concetto di comprare a debito che ormai fare rate per avere qualcosa di estremamente superfluo è diventata una cosa normalissima. Mio padre se un amico mi prestava 1000 Lire per comprare Tex in edicola quando tornavo a casa me le dava a due a due finchè diventavano dispari. Tempo fa avevo un amico/collega di lavoro che amava cambiare l'auto ogni 2/3 anni massimo. Nulla di male a poterselo permettere, peccato che le comprava sempre rigorosamente a rate, e le cambiava senza nemmeno aver finito di pagare le rate dell'auto precedente!! Non ne faccio nemmeno una colpa a chi si comporta così, come detto è questo tipo di società che ti spinge ad avere sempre la roba nuova, e devi averla a prescindere dalle tue possibilità. Un'altra persona che conosco ama dire "i soldi bisogna spenderli, non te ne fai niente quando sei nella tomba!" Per carità, concetto anche giusto, ma poi non lamentarti se appena c'è il minimo problema che porti a una drastica riduzione delle entrate (e nella vita stai sicuro che prima o poi capita), ti ritrovi in braghe di tela dopo due mesi.....
    2 punti
  8. Queste sono: 1835 - 1835 (co 5 modificato a 6), e il 1836. Ma qualche volta iniziamo anche a farci domande e dare delle rispote.....del perchè....come mai....ecc.ecc.
    2 punti
  9. Mi permetto di rispondere, sentendomi chiamato in causa. Tecnicamente una moneta si definisce tooled quando nella pulitura sono stati spianati i campi o sono stati ritoccati dei particolari. Una moneta a cui sono state rimosse delle ossidazioni a mio parere non è cleaned in quanto la stragrande maggioranza delle monete hanno delle ossidazioni quando ritrovate e queste vengono quasi sempre rimosse senza che questo vada e venga descritto. Nel caso di questa moneta, visto che proveniva da altra asta, sarebbe stato corretto scrivere (expertly conserved since). Cosa che sarà fatta. Sul fatto che la moneta sia stata ripatinata mi sentirei di dissentire e allego una foto presa dall’iphone per confermare quanto dico.
    2 punti
  10. Personalmente non sto a giudicare chi va al monte dei pegni, ne tantomeno voglio dire che si faccia male a leggere queste notizie. Però poi, come Fxx, tendo a giudicare il fenomeno, e ridurlo a un "ah, sto coronavirus ha affossato tutta questa gente tanto che c'è la fila al monte dei pegni" mi sembra una visione alquanto distorta del problema. I monti dei pegni esistono da più o meno sempre; non so quanta clientela possano avere giornalmente, però se stanno in piedi vuol dire che di gente ne va parecchia ogni giorno. Mi pare evidente che qualsiasi attività che rimanga ferma per due mesi, al momento della riapertura abbia un accumulo di clientela esagerato, acuito pure dal fatto che per i protocolli anti-corona si deve antrare uno alla volta e mantenere il famigerato metro di distanza. Chi ha bisogno del monte dei pegni, in tempi di virus o in tempi normali che siano, non può certo rimandare, perchè vuol dire che ha urgente bisogno di liquidi. Ammettiamo che in una giornata lavorativa a un monte dei pegni si rechino in media 10 persone (cifra sparata a casa tanto per discutere un pò) ... moltiplica queste 10 persone per 40 giorni lavorativi di fermo... vuol dire che alla riapertura ci saranno ben 400 persone che tutte insieme avranno bisogno di questa attività. Mettici pure che la situazione abbia anche aumentato un pò la potenziale clientela (non nego certo questa possibilità) e quindi le 400 persone diventino 600, mettici i vari protocolli anticoronavirus a far sì che quello che prima si faceva in 10' adesso abbisogni di una tempistica raddoppiata, e vedi che non c'è nulla di strano a vedere la coda di gente fuori dai pegni.... Questo lo dico senza voler apparirer cinico ne tantomeno sottovalutare il problema, ma semplicemente per criticare le semplificazioni giornalistiche atte semplicemente a far vendere una copia in più o meglio ancora a elemosinare un click su Internet. Se veramente ci sarà un aumento smisurato dei clienti della clientela dei monti dei pegni non lo vediamo certo adesso ma lo vedremo tra qualche tempo.... se tra un mese continuerà ad esserci coda fuori da questi edifici, allora sì che ci sarà da preoccuparsi.....
    2 punti
  11. Non fraintendiamo: nessuno nega che ci sia la fila fuori dal monte dei pegni. Dico solo che quando la gente va al monte dei pegni in epoche normali nessuno scrive nulla, scriverlo oggi in epoca di coronavirus fa scendere la lacrimuccia in più. O vogliamo pensare che tre mesi fa nessuno andasse a impegnare oro e gioielli? Non è che oggi c'è la coda solo e semplicemente perchè i monti dei pegni sono stati chiusi per due mesi? Voglio vedere quando riapriranno i parrucchieri se mostreranno la coda di gente in fila per farsi tagliare i capelli....
    2 punti
  12. Mi sembra un articolo un po'montato ad hoc per far commuovere le persone. Purtroppo questo corona virus ci ha spiegato una volta in più a non credere ai media perché raccontano sempre quello che vogliamo sentirci dire.
    2 punti
  13. I denari con PILI sono inconfondibili anche se non si vedono le quattro lettere sul libro ..
    2 punti
  14. Alcune annate li riportano lisci, a treccia o con rigature. Purtroppo il taglio non viene quasi mai descritto nelle vendite. Cristiano, ti ho fotografato i tagli dei miei 9 cavalli, dal basso iniziano con il 1788 e l'ultimo è il 1804.
    2 punti
  15. Ravvivo la sezione con l'ultima arrivata, presa in asta su ebay dal buon Luca Iacovino Non rara ma affatto male, e decisamente migliore dal vivo che in foto
    1 punto
  16. Passata in Bertolami Fine Art – Asta 79 – 02/05/2020 – Lotto 534 con errata attribuzione si tratta della rarissima versione della Lira con il Duca che indossa la “gorgiera spagnola” invece delle diverse varianti di colletti, più o meno ampi. Da notare che nella stessa asta, lotto. 533, veniva erroneamente presentata come “gorgiera spagnola”, una normale lira senza data, con colletto molto ampio: Alcuni collezionisti hanno capito l’errore in quanto il lotto 534 pur partendo da 25€ ha raccolto una ventina di offerte, mentre l’altro è rimasto invenduto. La “gorgiera spagnola”, che si vede chiaramente sulla moneta, è un ampio colletto a forma di corolla fittamente pieghettato ed increspato, di moda in Europa tra il XVI e il XVII sec e molto diffuso in Spagna e nei Paesi Bassi, si veda il dipinto seicentesco sotto: Anche nelle monete di Ferdinando II è frequente trovare il Duca con questo accessorio, come nella bella piastra sotto: La lira di Ferdinando II con “gorgiera spagnola”, è considerata di estrema rarità, R5, dai cataloghi, logicamente è sempre difficile disquisire sulla rarità di questo tipo di monete, resta il fatto che, ritengo sia l’unica apparsa in asta non voglio dire da sempre, ma almeno da tempo immemore e questo, aldilà della scarsa conservazione ne fa un pezzo assai importante. Peraltro e con altra errata attribuzione era già comparsa in asta Bertolami del 2018, ma all’epoca era passata inosservata, anche a cifra inferiore a quanto raggiunto stavolta.
    1 punto
  17. Buonasera genny, era quello che intendevo esprimendomi forse male... Sono al corrente dei punti tra i 10 gigli presenti anche su altre piastre come la 1787,1795 per esempio...! Saluti ?
    1 punto
  18. C'è n'è anche uno a sinistra della cartella del valore. Trovo affinità con i punti segreti apposti dall'incisore Lavy per le monete del 1773 a nome di Vittorio Amedeo III. Fonte: Comunicazione n. 72 della SNI.
    1 punto
  19. magnifica conservazione,complimenti, Francesco!
    1 punto
  20. Complimenti Francesco, pezzi magnifici come questo valorizzano una Collezione e la rendono Unica.
    1 punto
  21. Quella strana moneta che non era una moneta. Ho imparato a conoscere le monete e le banconote come quasi tutti i bambini di città facevano a quell'epoca, con mamma o papà che ti affidavano il malloppo e ti mandavano a fare una commissione al negozietto di fronte. E all'inizio prendevo quel compito molto sul serio: dovevo compiere la "missione" senza intoppi, senza che il denaro mi venisse magari rubato da qualche giovinastro più grande o senza perderlo. Ricordo ancora quando attraversavo la strada per andare nella letteria gestita da quella simpatica signora col camice e compravo mezzo litro di latte con 550 lire, il biglietto Mercurio e la 50 Vulcano. Oppure andavo alla sala giochi per un magnifico pomeriggio di svago, infilando le 100 Minerva nel coin-op a cui giocavo a Juno First o a Choplifter, sullo sfondo del juke box impegnato nella magistrale esecuzione di successi come Wild Boys dei Duran Duran. Ogni tanto capitava che al posto delle 200 lire qualcuno mi desse di resto gettoni del telefono, e in un certo periodo nientemeno che caramelle (evviva!), scatole di cerini (che me ne faccio?) o francobolli (carini, ma non mi piace scrivere). Non erano monete ma funzionavano come le monete, quindi andavano bene lo stesso, l'importante era avere la dovuta grana. Anzi, erano pure più comodi: oltre che per pagare potevi usarli in quei simpatici telefoni pubblici grigi a disco combinatore, col tasto rosso per la restituzione dei gettoni incastrati dentro e la finestrella con lo sportello di plastica, in cui ogni tanto qualcuno piazzava un petardo per far saltare il serbatoio e rubare i gettoni. Ricordo che un giorno, durante un giro con mia nonna in una delle vie principali della città, quella pseudomoneta è stata protagonista di un episodio bizzarro. A un certo punto vediamo un assembramento e ci dirigiamo da quella parte. Facendomi strada nella ressa di persone tutte più alte di me sbuco su uno spiazzo libero dove un artista di strada sta disegnando per terra con dei gessetti colorati. Non mi sovviene il soggetto, ma era fatto molto bene e tutti osservavamo con ammirazione. Monete di ogni taglio venivano lanciate ogni tanto da lontano dentro due scatolette piazzate davanti all'opera, con la scritta "grazie" tracciata in bianco davanti ad ognuna, ma spesso cadevano fuori fermandosi lì nei pressi o rotolando direttamente sul dipinto. Anch'io voglio dare il mio contributo, quindi chiedo a mia nonna una moneta e lei mi consegna un gettone. Va bene lo stesso, penso fra me e me: sono come 200 lire, e in più una volta finito il suo capolavoro il disegnatore potrà usarlo per chiamare a casa. Lo prendo e cerco di lanciarlo in una delle scatole, mancandola. Niente di grave, si fermerà comunque lì per lì... e invece con mio disappunto quel disgraziato del tondello scanalato comincia a rotolare, attraversando parte dell'opera e allontanandosi verso il lato opposto della folla. Finisce la sua corsa contro la scarpa di un distinto signore in camicia e giacca che come nulla fosse si piega, lo raccoglie e lo infila in tasca. Rimango interdetto, senza avere il coraggio di guardare mia nonna. Mi sento in colpa perchè ho sbagliato così clamorosamente il lancio, io che mi vantavo di essere così bravo ai giochi con le biglie, permettendo a quel maleducato di rubare la dimostrazione tangibile del mio apprezzamento per il lavoro dall'artista (che in pratica ebbe la faccia di rubare l'elemosina a un poveraccio). Niente più soldi, niente più telefonata. Ancora oggi non so se mia nonna si accorse di quell'incidente, chiamiamolo così, ma in caso affermativo evidentemente ritenne che non valesse la pena di andare a protestare col farabutto in questione e continuammo per la nostra strada. Ogni tanto mi torna in mente questa cosa, all'apparenza insignificante ma in realtà densa di metaforici significati che compresi solo molti anni dopo.
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  22. Buongiorno Odjob. Ho fatto una piccola ricerca al riguardo, consultando anche il buon testo "L'esercito delle Due Sicilie" di Stefano Ales, senza trarne purtroppo alcun dato certo. Nella uniformologia degli eserciti europei si può dire che non ci sia Paese che non abbia usato come fregi da apporre su berretti, divise e bottoni, elementi quali il Corno e i numeri attribuiti alle Unità (Divisionali e reggimentali soprattutto) che componevano i propri eserciti. Anche quello Borbonico li usò entrambi largamente, ma quel bottone in particolare che hai mostrato non sono riuscito a trovarlo e mi spiace. Mostro sia un bottone con un numero che dovrebbe appartenere ad una uniforme borbonica, ed il disegno che ho tratto dal testo sunnominato. Saluti.
    1 punto
  23. Questo è il nuovo 10 soldi sempre di Giovanni Corner II. Stessi soggetti del 15 soldi, ma con un'unica rosetta in esergo al rovescio. Peso 2,27 g, diametro 22 mm, rif.: Zub-Luciani 82.1. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  24. Se c'è e si nota il metallo che congiunze l'occhiello in basso del 5 con l'astina orizzontale della stessa cifraè considerata l'intenzionalità di modificarlo a 6, ma per corretteza d'informazione vanno tutte e tre elencate.....e poi la mezza Piastra con queste caratteristiche, non è la sola che in quell'anno ebbe queste modifiche, prima di approntare la corretta cifra del 6 !!
    1 punto
  25. Non vado in aereo, e nemmeno in treno o in bus; non vado al cinema, ne al teatro, ne in palestra. E non perchè non ne abbia la possibilità, ma perchè mi muovo con mezzi diversi e non mi interessa minimamente di frequentare cinema e teatri. Nei bar e ristoranti che frequento io, salvo qualche eccezione, i coperti occupati sono sempre stati una minima parte rispetto al locale completo. Personalmente mi è capitato molto di rado negli ultimi dieci anni di vedere un ristorante pieno, cosa che invece era piuttosto normale fino a una quindicina di anni fa. Magari inizialmente alcuni ristoranti effettueranno qualche rincaro per compensare la perdita di clientela dovuta al distanziamento ; ma piano piano i locali inizieranno a cercare soluzioni per attirare più gente all'interno del locale, perchè ospitare 5 persone a prezzo raddoppiato è sempre peggio che ospitarne 20 a prezzo normale. Da quel che so poi, in realtà bar e ristoranti durante questa chiusura forzata si stanno già attrezzando con pannelli e quant'altro per permettere di ospitare lo stesso numero di clienti pur salvaguardando l'incolumità delle persone. Per il resto, l'articolo mi sembra abbastanza inutile, come buona parte degli articoli che si leggono ai nostri tempi. il distanziamento sociale sarà un problema ancora per qualche mese, nel peggiore dei casi per un altro anno. Ma non durerà per sempre. Chi è ricco sarà sempre ricco. Chi è povero lo sarà probabilmente ancora di più. Ma proprio per questo non credo che se ne farà un cruccio se l'abbonamento alla palestra o viaggiare in aereo costerà un pò di più. E che la scala sociale debba misurarsi con i viaggi in treno od aereo o le serate al ristorante, è una cosa abbastanza ridicola.
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  26. va bene. buon lavoro allora!
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  27. No, il 1836 vero si presenta inciso correttamente e con cifre più grandi. Non Escludo che la tua sia una 1835.....potresti mandare foto più chiare e meno sfocate?
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  28. Buon giorno amici Lamonetiani, vi propongo 2 pezzi di 10 C 1911 cinquantenario, entrambi chiusi da periti in FDC. Per ciascuno, vedete in alto un tondello proveniente "da Rotolino", sostanzialmente quasi mai toccato, se non con le precauzioni dedicate ad una moneta da collezione, mentre il secondo è pur sempre un bell'esemplare, senza dubbio. Il confronto delle due monete in mano ma anche da foto permette di apprezzare come il pezzo meno "passato di mano in mano", non dico circolato ovviamente, perda di freschezza in punti salienti quali , al D/: naso orecchie e baffo del Re; al R/: soprattutto veste della donna più visibili alle grandi pieghe anteriori e al seno, più da ossidazione che da contatto, o meglio: da ossidazione favorita dalla manipolazione in condizioni ambientali normali. a voi ogni considerazione e commento. Mi scuso per le foto non ottime anche per i riflessi da bustina, ho cercato di ottimizzare alcuni aspetti con il mio iphone 11. Ho provato per la verità anche a fotografare (risultati imbarazzanti, poi non ho pazienza) con lo stativo, preso su e-bay, un mostruoso accrocco tedesco di pessima fattura, alla faccia della tecnologia tedesca, che ora giace in ripostiglio ed è causa di litigi con la mia signora che vorrebbe sbarazzarsene. Ma io resisto.
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  29. Non saranno due mesi di chiusura a obbligarci a venderci gli oggetti preziosi. Se una normale famiglia non ha via soldi per campare qualche mese senza stipendi, secondo me ha qualche cosa di fondo che non funziona. Per l'amor del cielo ci sono situazioni in cui veramente si ritrovano marito e moglie senza lavoro per sei mesi o un anno e devono veramente vendersi le lacrime per mangiare, ma io vedo gente, che so per certo portare a casa 1800 2000 euro al mese, che ogni mese è lì a cercare i soldi per tirare il giorno della busta paga. In questo caso il problema è tuo, li spendi tutti! O li giochi o li bevi o li fumi in ogni caso sono problemi tuoi se non arrivi a fine mese. Pochi giorni fa su YouTube ho visto un video sulla stessa riga commoventistica dell'articolo del corriere, dove una mamma si lamentava di non avere i soldi per la connessione internet per fare studiare la figlia da casa. Adesso io dico, internet con 25 euro al mese te lo danno, chi non ha 25 euro al mese per una situazione del genere? Poi magari ne hanno 100 di euro per le sigarette o il bianchino alle 10 la mattina.
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  30. La 1848 di una discussione di cui ne parlavo é diversa, e oltre alla nota nel Manuale sarà anche inserita nel volume prove e progetti di Attardi/Gaudenzi. C'era una discussione tempo fa...
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  31. Ciao, Gli slittamenti di conio sono relativamente frequenti nel III secolo, leggermente meno nel IV, ma l'errore di coniazione, il difetto... Ci sta ed è insito in ogni emissione. Quello che cambia nel corso dei secoli e dei periodi è l'accortezza e il controllo di qualità degli addetti di zecca. Puoi per caso inserire foto e dati della moneta? Sarebbe interessante contestualizzare meglio il pezzo, imperatore, tipo ecc...
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  32. Inoltre è una linea retta, non segue la sagoma della M...
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  33. a mio parere quel sesterzio, in realtà ha grossi problemi, in particolare numerose stuccature, sbagliate di colore e dalla apparenza diversa dalla tessitura tipica della patina, "plasticose", in particolare le lettere del rovescio, ma anche molti dei rilievi della figura…. Il diritto non è stato risparmiato, sui rilievi, capelli, e lettere…. fateci mente locale alle differenze di colore…. Quella lettera A si è semplicemente staccata la riparazione, essendo fatta su una base fragile, com edoveva essere la moneta originariamente, motivo per cui sono state fatte le ampie integrazioni. a paragone metto una foto in uno stato precedente, in cui si vedono ancora più nettamente i cambi di colore e superficie ( a tacere della forme de molte lettere non corretta, V, S etc.... Un cordiale saluto, Enrico P.S. anche nel fondo…... P.P.S. osservate come staccano le superfici di quel verdino innaturale la resto del fondo...e le forme… le forme…. P.P.P.S I salti di patina, fragilissima, sono evidenti sui bordi, in particolare al rovescio a ore 3 e ore 5/7
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  34. Ciao, il mio consiglio è quello di desistere dall 'acquisto di questa moneta trattandosi di una patacca bella e buona, un falso pacchiano ma d'altronde un R3 a 20 euro... ?
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  35. @ART ma non sarai mica il CEO di Bankinter?
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  36. La mia mail di conferma ordine (VVFF nelle due finiture e argento Raffaello) è delle ore 19,43, mentre l' accettazione dell' addebito da parte della BNP è delle 19,36. Ho un secondo ordine confermato e con l' importo addebitato alle ore 20,10 esatte, relativo all' acquisto in extremis della Montessori Proof, che in un primo momento era stata caricata nel carrello del primo ordine salvo comparire, al momento della selezione del metodo di pagamento, con la dicitura "prodotto esaurito". Panico totale, conferma e chiusura dell' ordine in tutta fretta con i soli primi tre prodotti e frenetico reinserimento di un nuovo ordine (con buona pace dei 10 € di spese di spedizione) per la Montessori. Come detto l' addebito è stato eseguito, l' ordine risulta in stato "confermato" (come l' altro) ma di questo non mi è arrivata la mail di conferma. Speriamo bene... Spero di essere stato utile, soprattutto a Papillon e a tutti quelli che hanno giustamente espresso le loro rimostranze: io non lavoro, e quindi ieri ho praticamente passato la giornata dalle 10,45 fino alla conclusione delle dette operazioni tra computer e smartphone, ma chi ha impegni ben diversi e più importanti e vorrebbe trovare un momento di evasione da dedicare alla sua passione (alla quale destina, per inciso, un impegno finanziario talvolta non proprio esiguo) con tranquillità e rilassamento meriterebbe maggiore considerazione. Un saluto a tutto il forum.
    1 punto
  37. Buon pomeriggio a tutti, non è una 1848 ma una bella 1851 che voglio condividere con tutti voi... arrivata stamattina finalmente...! Saluti a tutta la sezione...
    1 punto
  38. Buongiorno a tutti ecco le nuove foto la moneta è arrivata a tempo di record già ieri...non sono proprio il top, perchè c'è una luce di m... sta mattina, almeno qui in provincia di Vicenza è nuvoloso. Ecco le foto e poi chiedo a chi a sto nominale...come sono i vostri tagli? Lisci? Grazie
    1 punto
  39. ..tornando a Padova ( non mi sembra sia stata postata ) Zecca di Padova Francesco I da Carrara ( 1355 - 1388 ) Carrarese da quattro soldi ag. - gr. 1,68 D/ .F. D. KRARIA. PA...DV E. E .CETERA. - carro fra le lettere F F in cornice R/ S DANIEL . L . MAR...TIR. - il santo stante cat. C.N.I n. 11 - Per. n. 9 ..sperando che la catalogazione sia corretta, aspettando Arka...che ringrazio.
    1 punto
  40. Nell'anno 1622 venne aperta un'apposita Officina Monetaria, quelle del R° Arsenale per battere le monete da Due Grani....prima con il motto POPVLORVM QVIES, Rarissime, e poi la PVBLICA COMMODITAS....e se notate il dritto del POPVLORVM QVIES, ha la stessa testa di Filippo IV utilizzata per la Pubblica. [.....] ai mastri di banca Matteo Catuogno e Germano Pacifico, si dava la possibilità di fabbricare moneta di rame a getto e a cola; i suddetti erano persone pratiche nella coniazione mediante questo sistema e venne risoluto che ad Essi si mettessero a disposizione i locali della fonderia del R°Arsenale; la coniazione doveva interessare monete di rame da due Grana.
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  41. Buonasera a tutti, oggi ho ripreso in mano le mie sabaude, mi sentivo un po' in colpa per averle sfrattate dai vassoi dove hanno alloggiato per un quarto di secolo.. Ne ho osservato a lungo una in particolare, la protagonista, ispiratrice e narratrice del racconto. '' Adda Veni Baffone '' Estate del 1976 casa dei nonni paterni, in un afosa campagna Calabra, interminabili giornate che io da piccolo trascorrevo in giro con la Nonna al mattino, per botteghe a far la spesa, le soste nella masseria della comare per un saluto e una limonata fresca sulla strada del ritorno, intorno il canto delle cicale che ancora mi sembra di sentire ritornando ai ricordi dell'infanzia, poi si arrivava a casa e si metteva a posto la spesa e iniziava il rito della cucina. Pomeriggio trascorso rigorosamente ascoltando i racconti della mia bisnonna, una graziosa nonnina che a malapena sfiorava il metro e 50 per 45 kg. tanto esile e tanto forte, vedova di guerra, che aveva tirato su mio nonno tutta da sola nella Calabria durante ben due conflitti mondiali. L'appuntamento però che mi dava tanta trepidazione era quando il nonno mi portava con sé al dopo lavoro ferroviario, qualche tavolino e qualche sedia sgangherata, i ferrovieri tra cui mio nonno si facevano la partitella a carte dopo il lavoro, premetto che il nonno viveva in uno di quei caselli ferroviari di una volta, lontano dal centro abitato ma per fortuna vicinissimo ad una piccolissima stazione ferroviaria di un tempo, mi piaceva molto andare con lui, ci guadagnavo sempre un dolcetto, o un gelato o una semplice gazzosa, che gustavo mentre loro giocavano a carte, si parlava di politica, di sport, di lavoro, qualcuno si infervorava, uno in particolare, un simpatico signore che veniva da Napoli, esordiva sempre con la stessa frase, che anch'essa mi è rimasta stampata in testa, diceva '' Adda Veni Baffone '' queste parole mi incutevano un certo timore, le sentivo come una sorta di avvertimento, ero curioso di saperne il significato ma avevo paura di chiederlo. Spesso al ritorno a casa, il nonno mi permetteva di entrare nel suo studio, dove la facevano da padrone degli orologi a cucu' e una scrivania che era per me come la grotta del tesoro dei 40 ladroni, nei cassetti il nonno custodiva i suoi orologi, li aggiustava come hobby ma anche per i conoscenti ed amici, penne stilografiche, matite, gomme per cancellare giganti, a me ragazzino sembrava veramente un tesoro, ma ecco che all'improvviso il mio sguardo fu rapito da un qualcosa di meraviglioso e al tempo stesso come la rivelazione di un mistero, la mia esclamazione fu '' Ecco qua a Baffone'' e mentre lo gridavo mi brillavano gli occhi, il nonno si giro' di scatto verso di me, e dopo una grossa risata mi disse.. Non è Baffone è Re Umberto I. Era una moneta d'argento da 2 Lire di Umberto I. Allora presi coraggio e chiesi al Nonno maggiori spiegazioni a proposito dell'esclamazione 'Adda' veni Baffone '' e se aveva a che fare con la moneta, allora mi spiegò con parole semplici, quello che poi ho meglio capito e approfondito negli anni, che si usava dire per Auspicare la venuta di un qualcuno che avrebbe messo a posto le cose, una sorta di monito. Ecco vi presento il mio Baffone. Spero vi sia piaciuto questo racconto. Saluti Alberto
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  42. Quando il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha iniziato a conquistare la Cina dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’allora leader Mao Zedong adottò una strategia singolare, nota come «circondare la città con la compagna». Questa strategia ha permesso all’esercito del Partito Comunista Cinese di evitare lo scontro diretto. Essa consisteva infatti nel prendere gradualmente il controllo dei terreni agricoli circostanti e delle risorse necessarie alla sopravvivenza delle città, e si rivelò particolarmente efficace: quando gli avversari comprendevano quello che stava accadendo, era ormai troppo tardi. Una strategia simile, denominata ‘tattica del salame’ era già stata utilizzata dall’Unione Sovietica, mentre il Pcc più recentemente ha adoperato la cosiddetta ‘strategia del cavolo’ (o della cipolla) nel Mar Cinese Meridionale. Entrambe operano partendo dallo strato più esterno di un problema per poi conquistare tutto, raggiungendo gradualmente il centro, strato dopo strato. Sotto il regime sovietico questa strategia ha assunto molte forme diverse, una delle quali consisteva nell’influenzare e compromettere gradualmente i politici stranieri, mentre altre consistevano nel creare fazioni opposte all’interno di partiti politici già esistenti, o nel fondare movimenti locali per fomentare scontri e discordie. E va specificando che mentre i sovietici conducevano la loro ‘tattica del salame’, una degli obbiettivi fondamentali da tenere a mente era che le loro vittime non si rendessero conto di quello che stava accadendo. A maggio del 2013, l’allora ammiraglio Zhang Zhaozhong ha descritto come avrebbe conquistato il Mar Cinese Meridionale usando un metodo simile. Zhaozhong ha spiegato che per prendere il controllo del territorio conteso, il Pcc avrebbe mandato prima barche da pesca, poi imbarcazioni della sorveglianza marittima e alla fine navi da guerra. Ha precisato infatti: «L’isola, quindi, è coperta strato dopo strato come un cavolo […] la strategia del cavolo ha preso forma. Per molte cose si deve cogliere il momento giusto per agire». Dal punto di vista della strategia bellica tradizionale dell’antica Cina, secondo cui bisogna osservare i cambiamenti nella società per comprenderne il futuro, l’Europa è diventato un campo di battaglia che potrebbe essere colpito tramite lo strumento della sovversione. Questo è una delle più comuni strategie di sovversione: osservare le tendenze distruttive presenti in una società e amplificarle. Per il Pcc il nome del gioco è divide et impera. È difficile andare contro le grandi nazioni e fronteggiarle apertamente (ed onestamente), ma se queste possono essere divise, fratturate, spezzettate, per poi essere affrontate singolarmente allora il gioco diventa molto più facile. Ho estrapolato alcune cose da questo articolo,mi sembrano interessanti visto l'argomento della discussione https://www.epochtimes.it/news/la-strategia-cinese-del-divide-et-impera-per-indebolire-leuropa/
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  43. La spartizione della Polonia La crisi della Polonia del diciottesimo secolo è uno degli esempi più lampanti di come una nazione ricca e popolosa possa perdere nell'arco di un secolo la propria indipendenza a causa di una crisi indotta dagli stati confinanti e gestita tramite il più classico del Divide et impera. La Polonia del 1700, o meglio la confederazione polacco-Lituana era una nazione enorme, comprendente gran parte dell'attuale Polonia, la Bielorussia e parte dell'Ucraina, Lituania e Lettonia. Mentre nelle nazioni limitrofe si era sviluppata la monarchia assoluta. In Polonia vigeva la cosiddettà Libertà dorata. In questo sistema, tutta la nobiltà (la szlachta) godeva degli stessi diritti e degli stessi privilegi. La szlachta controllava la legislazione (nel Sejm cioè l'assemblea parlamentare) e il re eletto della Confederazione. Fin qui niente di male, la costituzione polacca, per i tempi era forse tra le più democratiche al mondo. La degenerazione di questo sistema parlamentare, tuttavià sfociò nel diciottesimo secolo, nel "liberum veto". Ossia qualsiasi atto legislativo andava approvato dall'intera assemblea dei nobili per essere valido. Il liberum vetum era una condizione catastrofica, poichè dava potere anche ad un solo nobile di bloccare l'assemblea legislativa e impedire l'approvazione delle leggi. E' questa la condizione 1 di cui ho parlato nel post precedente. Ossia la condizione di debolezza su cui basare l'indebolimento della nazione polacca. Questa occasione era troppo ghiotta per non essere sfruttata dalle nazioni confinanti per paralizzare totalmente l'attività legislativa polacca (condizione 2). Il divide et impera consistette nella corruzione capillare dei parlamentari, al fine di rendere impossibile qualsiasi attività legislativa del parlamento, e rendere ancora più limitata l'autorità del sovrano. Gli stati vicini, cioè la Prussia, l'Austria e la Russia, firmarono un accordo segreto per mantenere lo status quo: nello specifico, si vollero assicurare che le leggi della Confederazione non potessero mutare. Questa alleanza divenne nota in Polonia come l'"Alleanza delle Tre Aquile Nere", poiché ognuno dei tre stati utilizzava un'aquila nera come simbolo di stato (in contrasto con l'aquila bianca simbolo della Polonia). La Russia di Caterina II arrivò a corrompere quasi tutta la nobiltà e a guidare quasi totalmente gli affari del Camera dei deputati della Polonia. La Polonia era un regno elettivo, e in principio il sovrano era eletto dal parlamento. Lo stato della crisi era tale che la successione del 1733 fu scelta sui campi di battaglia dalle nazioni confinanti. Nel 1772 Le tre nazioni confinanti attuarono la prima spartizione della Polonia, approfittando dello stato di debolezza Polacco. Dopo aver occupato i loro rispettivi territori, le tre potenze spartitrici pretesero che il re Stanislao II Augusto Poniatowski e il Parlamento approvassero la loro azione. Il Re si appellò alle nazioni dell'Europa occidentale in cerca di aiuto, ma vedendo che nessuna nazione estera aveva offerto il suo aiuto e che le potenze avevano occupato Varsavia per forzare la convocazione dell'assemblea, non ci fu alcuna alternativa che la tacita sottomissione. I senatori che si pronunciarono contro l'invasione furono arrestati ed esiliati in Siberia dai rappresentanti di Caterina II di Russia. Alla fine del Settecento, tra 1788 e 1792, il Grande Sejm tentò di ripristinare la sovranità della Confederazione e riformarla politicamente ed economicamente. Il grande successo del Sejm fu l'adozione della Costituzione del 3 maggio 1791, progettata appunto per correggere i difetti politici della Confederazione polacco-lituana e il sistema della Libertà dorata. La Costituzione introdusse l'uguaglianza politica tra cittadini e nobiltà, mise i contadini sotto la protezione del governo e abolì il liberum veto; Le riforme istituite dal Grande Sejm e dalla Costituzione del 3 maggio 1791 trovarono l'opposizione, di una parte della nobità a causa delle disposizioni che ne limitavano i privilegi. Questi si riunirono il 27 aprile 1792 si riunirono a San Pietroburgo su impulso dell'Imperatrice Caterina II di Russia, costituendo 14 maggio 1792 la Confederazione di Targowica, dal nome della località dove venne stipulato il testo dell'atto fondante della confederazione, e il 18 maggio, due eserciti russi entrarono in Polonia, dando inizio, senza dichiararla, ad una nuova guerra russo-polacca, nella quale le forze della Confederazione di Targowica sconfissero le forze leali alla Confederazione Polacco-Lituana, il Sejm e il re Stanislao II Augusto Poniatowski nella guerra in difesa della costituzione. La loro vittoria portò ad una parziale spartizione della Polonia da parte dei paesi confinanti (Prussia e Russia) e pose i presupposti della terza spartizione e della dissoluzione finale della confederazione nel 1795, attraverso una nuova spartizione tra Russia, Austria e Prussia. Molti storici vedono le due ultime spartizioni come una risposta alle riforme che avrebbero rafforzato la Confederazione ed alla paura che le riforme stesse suscitavano negli stati vicini.
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  44. La dott.ssa Sara Airò, funzionario archeologo del MArTA, ci presenta uno dei reperti più interessanti del museo: il tesoretto monetale medievale.
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  45. Code Talkers Con il termine Code Talker (in italiano "parlante in codice") si indica una persona che parla usando un linguaggio codificato. Esso è frequentemente usato per indicare i 400 Nativi americani che prestarono servizio come Marines degli Stati Uniti, il cui lavoro principale era di trasmettere messaggi tattici segreti. I code talkers trasmettevano questi messaggi attraverso reti telefoniche o radio, usando codici linguistici sviluppati sulle loro lingue native. I più famosi tra loro sono stati sicuramente i Navajos, reclutati specialmente durante la seconda guerra mondiale per le operazioni nel Pacifico contro i giapponesi. I code talkers, ebbero però come pionieri gli indiani Choctaw che prestarono servizio nella prima guerra mondiale e che venivano chiamati Choctaw code talkers. Anche code talkers appartenenti ad altre tribù di nativi furono impiegati durante la seconda guerra mondiale, tra essi i Cherokee, i Choctaw, i Lakota, i Mesquakie e i Comanche. Ma i più famosi restano i Navajos, la cui lingua possiede una grammatica molto complessa, al punto che non si riesce ad avere una mutua intelligibilità con nessun'altra lingua. Viene parlata solo nelle terre Navajo del sud-ovest degli Stati Uniti e la sua sintassi e la qualità dei toni, per tacere dei dialetti, fanno di essa una lingua non comprensibile ad alcuno senza un'esposizione prolungata ed un insegnamento della lingua stessa. Una stima indicava che allo scoppio della seconda guerra mondiale poco più di 30 non-Navajos, nessuno di essi giapponese potevano comprendere la lingua Navajo. I code talkers Navajo furono elogiati per la loro abilità, velocità e precisione maturati durante tutta la guerra. Nella battaglia di Iwo Jima, il maggiore Howard Connor, ufficiale alle trasmissioni della 5ª Divisione Marine, aveva sei code talkers Navajo al suo comando per tutto il tempo, durante i primi due giorni di battaglia. Questi sei inviarono e ricevettero 800 messaggi, tutti senza errori. Connor, in seguito, affermò: "Se non fosse stato per i Navajos, i Marines non avrebbero mai conquistato Iwo Jima" E sarebbe stato un peccato, perché non avremmo mai avuto questa straordinaria foto la più famosa di tutta la guerra. Foto, come è noto, tutto tranne che spontanea Dopo la conquista del Monte Suribachi, i Marines furono fatti mettere in posa, e furono fatti diversi scatti, prima di ottenere quello giusto, entrato nel mito. Ma una foto, anche se meno famosa, la meritano anche loro, i Code Talkers , I code talkers non ricevettero riconoscimenti fino alla declassificazione delle informazioni militari, nel 1968. Nel 1982, ai code talkers fu dato un Certificato di Riconoscimento da parte del Presidente Reagan che rinominò, inoltre, il 14 agosto 1982 come "Navajo Code Talkers Day." Il 21 dicembre 2000, il Congresso approvò, e il Presidente Clinton firmò, la Public Law 106-554 che premiò con la Congressional Gold Medal 29 code talkers Navajo della seconda guerra mondiale. Nel luglio 2001, il Presidente George W. Bush personalmente consegnò la medaglia a quattro di essi sopravvissuti fino a quell'estate (un quinto sopravvissuto non fu in grado di partecipare), in una cerimonia tenuta sotto la cupola del Campidoglio. La medaglia d'oro fu consegnata anche ai familiari dei 24 code talkers non più in vita. E infine, nel 2016, è arrivato anche il riconoscimento numismatico Il dollaro a loro dedicato, ufficialmente "Code Talkers from both World War I and World War II (1917-1945)", presenta due elmetti, uno della prima, uno della seconda guerra mondiale, completati dalle sigle di entrambe (WWI - WWII). Gli elmetti sormontano due penne indiane, incrociate a formare la V di VICTORY. Le iscrizioni CODE TALKERS, UNITED STATES OF AMERIC e il valore, completano la moneta, che è stata disegnata da Thomas D. Rogers Sr. e incisa da Renata Gordon. Tiratura di 2.800.000 esemplari per Philadelphia, 2.100.000 per Denver, e 923.414 per San Francisco. petronius
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  46. Non è un periodo facile il III secolo a.C. perché ai due schieramenti che si sono affrontati in Sicilia nel V e IV sec., Cartagine e Siracusa, se ne aggiunge un terzo: Roma. Questo, infatti, è il secolo della I (264-241) e della II (218-202) Guerra Punica, con la graduale conquista romana della Sicilia, con conseguente modifica dei vari sistemi monetari. Sostanzialmente ognuna delle tre potenze principali aveva un proprio sistema monetario, ma non sempre e non subito dopo la conquista ognuna di queste lo imponeva nella propria zona di influenza, con la conseguenza che, non di rado, nella stessa zona si accalcavano diversi sistemi monetari. Da tenere presente, comunque, che, a differenza di quelle di bronzo, le monete d'argento erano a valore reale (ovvero avevano un valore pari a quello dell'argento che contenevano) quindi erano accettate normalmente dappertutto. Ne deriva che per affrontare il problema della monetazione siciliana di III sec. a.C. bisogna analizzare nel dettaglio la storia della città che interessa e studiarne poi le emissioni, se la città ha coniato in quel periodo, e, comunque, la composizione dei tesoretti interrati in quel periodo, ammesso, ovviamente, che ce ne siano di noti. Ci sono studi specifici, ma non è un argomento semplice e si incontrano non di rado pareri difformi. Per farsi un'idea della complessità di quel periodo consiglio di leggere l'articolo di G. Santelli, Le contromarche siciliane della II Guerra Punica scaricabile all'indirizzo https://www.academia.edu/26694651/LE_CONTROMARCHE_SICILIANE_DELLA_SECONDA_GUERRA_PUNICA Limitandomi alle cose semplici posso comunque dire che: - Lo statere (moneta da due dramme) non faceva parte dei vari sistemi monetali siciliani; in Sicilia veniva coniato il didramma, ugualmente moneta da due dramme, ma con peso diverso. In compenso vi sono stati lunghi periodo in cui vi circolavano molto abbondantemente gli stateri di Corinto. In diverse città, come ad esempio Siracusa, poi, la moneta di base (quella su cui si basavano tutte le altre della stessa città) era il tetradramma (da quattro dramme). - L'obolo (1/6 di dracma) in Sicilia è stato coniato solo fino a poco prima del 400 a.C., poi è stato sostituito dalla litra, una moneta che esisteva solo in Sicilia, del valore di 1/5 di dracma. i sottomultipli erano: emilitra (1/2 litra ovvero 6 once), trias (1/3 di litra ovvero 4 once), tetras (1/4 di litra ovvero 3 once), hexas (1/6 di litra ovvero 2 once), oncia (1/12 di litra), ma nel III secolo, con l'intervento di Roma, le cose sono gradualmente cambiate.
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  47. Para mi se trata claramente de un falso de época. No comparto la interpretación de las leyendas EQVTTAS REoNI, la supuesta primera T presenta el travesaño diferente a la segunda y los bordes no caen hacía el interior. La parte superior de la G no es visible y no da la impresión de una círculo. El estilo de la águila es extraordinariamente simple sin demasiado esfuerzo en su gravado, más cuando representa y es el símbolo de una ceca importante como la aquilana. El busto está realizado a base de trazas incisas, principalmente en el cabello y cuello, no a un elaborado trabajo de un gravador. Esta es mi opinión. Un saludo a todod.
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