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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/15/20 in tutte le aree

  1. Queste hanno un "vestito" molto particolare
    5 punti
  2. Ah, le schede telefoniche! È stata la mia prima passione da ragazzino negli anni '90, quasi coetanea con quella per le monete. All'epoca anch'io le raccoglievo nelle cabine telefoniche. Ricordo che dopo la scuola prendevo la bici e mi facevo il giro di tutte le cabine del mio paese. All'inizio ne raccoglievo un sacco, erano quasi tutte quelle nere col portafoglio e raramente ne trovavo qualcuna diversa, poi la passione si diffuse e o altri mi precedevano oppure gli stessi utilizzatori le mettevano da parte o per loro stessi o per altri, diciamo che nel corso di un anno le cose cambiarono di molto e scoppiò il boom del collezionismo di telecarte. Nel mio paese incominciarono in estate a svilupparsi i mercatini e i banchi erano sempre stracolmi di schede e ragazzi e non! Molte volte era anche difficile vedere qualcosa. Ricordo solo che le schede che avevano erano fantastiche e anche molto costose. Incominciai, soldi permettendo, ad acquistare qualcosa anche perché una cartoleria vicino casa incominciò a venderle per collezionismo e a scambiarle con i compagni a scuola. Nella stessa cartoleria, un giorno, vidi un 5 lire 1871 che vederlo oggi farebbe ribrezzo ma ai miei occhi sembrò subito un tessooro! Costava 37.000 lire e se non ricordo male poteva essere il '96 o '97. L'acquistai e da lì a poco abbandonai le schede per passare alla Numismatica. Più o meno arrivai a 300 schede differenti fra Italiane ed estere. Erano molto diffuse anche quelle Polacche, c'è n'erano alcune col papa Giovanni Paolo davvero belle. Un bel giorno mi venne la bruttissima idea di portare il mio album di schede in un negozio di numismatica per fare un cambio......si prese più o meno la metà delle schede, le migliori e più quotate, lasciandomi tutte le più comuni, e mi diede in cambio la 5 e la 10 lire Impero (banconote) e non certo in FDS. Fu un grande errore di cui poi mi sono amaramente pentito. Ho continuato il mio percorso numismatico ma ogni tanto pensavo sempre alle schede, anche se non valevano più nulla erano pur sempre un ricordo da conservare. Qualche anno fa ho visto sul noto sito una bella collezione con tanto di album ad un prezzo irrisorio e l'ho presa. Ero ritornato ad avere quelle belle schede che avevano allietato la mia infanzia. In seguito ne ho acquistate altre, arrivando alla modica cifra di 1500 Italiane e un migliaio di straniere tra cui qualcuna anche abbastanza rara. Finalmente quelle schede irraggiungibili, che vedevo sui banchetti a cifre da capogiro all'epoca, ora potevo ammirarle nel mio raccoglitore e me le porterò dietro oltre che come ricordo personale ma anche come testimonianza storica dei tempi che furono e dell'evolversi della tecnologia. Non vi nascondo che ancora adesso mi entusiasmano, con tutte le loro citazioni, colori, date di avvenimenti come le moltissime carte stampate in occasione dei vari convegni, solo per citarne qualcuno: Veronafil, Riccione, Piacenza. Ho carte del Vaticano, nessuno le ha citate ma anche San Marino aveva le sue schede, furono fatte schede per usi speciali, come quelle per il Parlamento e il Senato, per i militari italiani all'estero, prove di stampa, schede da 1.000, 2.000, 5.000, 10.000 e 15.000 lire e molte volte con lo stesso soggetto può cambiare l'importo e la data di scadenza, oltre che, come è stato già detto, ci sono schede usate, schede nuove col talloncino, ancora magnetizzate o non. Poi con lo scoppio dei telefonini si diffusero le ricariche: Tim, Vodafone, Wind, e chi più ne ha più ne metta. Ci sono poi le viacard e le schede internazionali, come già mostrato. Insomma c'è un grande mondo di curiosità dietro questo collezionismo e non mi stupirebbe se un giorno ritornasse di nuovo in voga. Adesso le schede si trovano a prezzi bassi ed è un ottimo momento per incominciare una bella collezione che darebbe buone soddisfazioni, però attenzione: di schede comuni c'è nè sono a camionate, ma se si incomincia a puntare sulle rarette vi accorgerete che anche adesso i prezzi salgono e bisogna fare molta attenzione alla qualità. In questa discussione ho visto molte schede con l'OCR (numero di serie) scolorito, questo succede perché col passare del tempo negli album di plastica hanno preso calore e l'ocr si è sciolto, queste schede diventano quindi di seconda scelta. Tempo permettendo cercherò di mettere qualche foto. Ai tempi del boom delle telecarte, usciva in edicola anche un giornalino, se lo ritrovo ve lo faccio vedere. Usciva poi anche ogni anno il catalogo con quotazioni e tiratura in cui c'erano una miriade di informazioni storiche. Io ho quello del 2011 che mi sembra sia stato l'ultimo. Vi segnalo anche questo sito facebook: https://m.facebook.com/collezionistadi.schedetelefoniche/?locale2=it_IT, dove se scorrete potrete trovare molte curiosità. Buona collezione di schede!
    4 punti
  3. A volte dagli esami al microscopio di una moneta, si scoprono effetti molto particolari. Per analizzare il metallo di una moneta è necessario utilizzare il microscopio "metallografico" che permette di illuminare il campione in una maniera particolare, ovvero viene illuminato solo il punto che si sta esaminando. Per meglio comprenderlo alleghiamo le foto sia dello strumento come appare ai nostri occhi, sia di uno schema che esemplifica perfettamente il funzionamento dello stesso. La moneta in esame è un oncia USA che inizialmente non presentava alcuna patina, che invece nel tempo si è formata anche in maniera molto evidente, con una tendenza al rosso vinaccia. Al microscopio appare con una struttura simile alle ali delle farfalle. Tante piumette sovrappose una sull'altra. Alleghiamo foto delle osservazioni 200X e 400X, eseguite anche con luce polarizzata, e foto elaborate graficamente che evidenziano il rilievo della patina, nonché le immagini del metallo prima della formazione della patina.
    4 punti
  4. Buongiorno a tutti, aggiungo la foto della famigliola del 1798 Difficile aggiungere altre varianti..... Quelle che mancano sono tutte rarissime ?
    4 punti
  5. Ho preso dei cavalli ultimamente, man mano che arrivano ve li posto: Cavallo con legenda, Ferrandvs D.G.Rex ed, al rovescio anelletto sotto la zampa e T in esergo, MIR 85/17, R2 Saluti Eliodoro
    4 punti
  6. Nella discussione dedicata ai dollari emessi per celebrare eventi e personaggi della storia dei Nativi Americani https://www.lamoneta.it/topic/187284-i-dollari-dei-nativi/ era emersa la proposta di dedicarne una analoga agli ultimi nati della Zecca statunitense, i dollari che vanno sotto il nome di American Innovation $1 Coin Program, che ci accompagneranno fino al lontano 2032 Probabilmente sarà qualche mio erede a terminare la discussione ma io intanto provo a iniziarla. La serie si propone di onorare le innovazioni e gli innovatori americani, ricordandone uno per ognuno dei 50 Stati, il Distretto di Columbia, e i 5 Territori degli Stati Uniti, per un totale di 56 monete. Ogni anno, a partire dal 2019 e fino al 2032, verranno emesse quattro monete da 1 dollaro, nell'ordine in cui gli Stati hanno ratificato la Costituzione degli Stati Uniti, dal Delaware alle Hawaii, a seguire il Distretto e i Territori. Il sistema è lo stesso già adottato per gli State Quarters. La serie è stata anticipata da una moneta speciale emessa nel 2018, portando così a 57 il totale delle emissioni. Questa è la mappa delle varie uscite, i nomi degli Stati metteteli voi, così vediamo quanto siete bravi in geografia Sperando come sempre che la discussione incontri il vostro favore e la vostra pazienza (ce ne vorrà tanta fino al 2032 ) inizieremo dal prossimo post l'analisi delle singole monete. petronius
    3 punti
  7. Come aveva preannunciato il curatore Antonio Morello i numeri 110 e 111 di Monete Antiche sono stati pubblicati insieme e quindi dovrebbero arrivare insieme agli abbonati. Anno XIX n. 110 Marzo/Aprile Sextantari asses. Una nuova interpretazione. (Roberto Lippi) [3-6]. Il denario di P. Cornelius Lentulus Marcellinus (RRC 439/1, 51 o 50 a.C.). (Alberto Campana) [7-34]. Il ritratto di M. Sempronius Rutilus proconsole d'Asia, in una moneta della Pisidia(?). (Antonio Morello) [35-43]. Un cavallo napoletano inedito di Ferdinando I d'Aragona, con una sola rosetta in esergo. (Realino Santone) [44]. ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica. Dal De Vipera al Cagiati: la letteratura numismatica relativa alla zecca di Benevento. (Luca Lombardi) [1-8]. Anno XIX n. 111 Maggio/Giugno Rovesci incusi di Magna Grecia: aggiornamenti e riflessioni. (Luca Arnaudo) [3-14]. Il linguaggio delle immagini: Atena (Minerva) - Tiresia e Manto - Palladio - Pegaso - Bellerofonte - Chimera. (Giovanni Santelli e Alberto Campana) [15-23]. L'emissione congiunta dei Tresviri Monetales dell'82 a.C., L. Marcius Censorinus, C. Mamilius Limetanus e P. Crepusius (RRC 360). (Federico De Luca) [24-34]. A sua immagine e somiglianza: la produzione monetaria degli usurpatori durante il regno dell'imperatore Aureliano (270-275 d.C.). (Aureliano Mostini) [35-40]. La collezione di monete romane della zecca di Mediolanum appartenuta a Oscar Ulrich Bansa. (Franco Saetti) [41-43] ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica. Anna Sapienza, Alle origini della Trinacria. Tetraskeles, triskeles e diskeles. Simboli astratti o immagini parlanti? I documenti monetali. (Anna Sapienza) [1-8].
    3 punti
  8. Buongiorno. Oggi vorrei parlare di un anno particolare per il regno delle due sicilie:Il 1859. Il 22 maggio,muore Ferdinando a soli 49 anni e lo stesso giorno viene proclamato re il figlio Francesco ii, giovanissimo,ad appena 23 anni.Quest' anno prelude,di fatto, la fine di un antico e glorioso regno,creato da Ruggero II d' Altavilla nel 1130. Il 13 febbraio del 1861, purtroppo, Francesco II,parti' in esilio verso Roma,accolto da papa Pio IX, che di li a poco (20 settembre 1870) avrebbe anche lui rinunciato al millenario potere temporale.Posto qui due monete da 10 tornesi, entrambe del 1859,una di Ferdinando II,l'altra di Francesco II.
    3 punti
  9. Buonasera, io condivido il mio umile littore, in attesa di qualche altro argento gratificante
    3 punti
  10. Buonasera, ero titubante se postarla o meno per ovvi motivi... ? Ma non posso farne a meno, questa discussione è il posto giusto dove mostrarla, non sarà bellissima, ma come si direbbe nella Sezione Napoletana a me me piace assaiii. 2 Lire Quadriga 1914 Vittorio Emanuele III. Saluti Alberto
    3 punti
  11. School Board for London Comunemente denominato London School Board (LSB), fu l’ente creato a Londra nel Novembre 1870 perché si occupasse per la divulgazione e organizzazione dell’insegnamento e sviluppo della cultura. Organizzato su base elettiva, i membri eletti rimanevano in carica per tre anni. L’ente fu chiuso nel 1904 quando la responsabilità dell’istruzione passò al London County Council. I corsi erano suddividi in 10 classi e alla fine di ogni anno venivano premiati gli alunni che erano esenti da assenze. Il premio consisteva in una medaglia con al D/ l’effige della Regina ed al R/ il riferimento all’anno e con inciso il nome dell’alunno. La medaglia è agganciata ad un nastrino metallico, che presenta l’anno scolastico di riferimento al centro di una corona di alloro, e sul retro la spilletta per poterla attaccare alla giacca. Le medaglie erano di metallo diverso e con colore diverso del nastrino metallico in base alla classe di frequenza: ANNO MEDAGLIA NASTRINO 1 Bianco Bianco 2 Bianco Bronzato 3 Bianco Dorato 4 Bronzo Bronzato 5 Bronzo Dorato 6 Dorato Bianco 7 Dorato Bronzato 8 Dorato Dorato 9 Dorato Dorato con nastrino in seta 10 Dorato Dorato con nastrino in seta e “TEN YEARS” sulla barretta Nel 1897, anno del giubileo di diamante della Regina, la Ditta Spink & Son presentò un progetto di medaglia con il ritratto della Sovrana del Giubileo 1887, modificato. Il progetto fu approvato. Nel 1899 fu aggiunta una undicesima medaglia, in argento, ma che non fu mai assegnata. E’ nota un’unica medaglia in argento, datata 1897, e si ritiene che sia stata coniata dalla Spink in occasione dell’assegnazione dell’appalto. Questa che presento è in metallo bianco, con barretta in metallo dorato e quindi afferente una terza classe, con inciso il nome dell’alunno (A. HANCOOK).
    3 punti
  12. Dopo aver analizzato la patina di un’oncia USA, esame dal quale si è evidenziato in particolare lo spessore della stessa e la sua curiosa struttura, il passo successivo è stato quello di prendere in esame un altro tipo di moneta e l’occasione si è presentata con l’acquisizione di un esemplare di 2Kr Svezia 1879, coniato per celebrare il Giubileo d’argento del Re Oscar II. La moneta presenta una bella patina, maturata per diversi anni in un monetiere fiorentino, con numerose presenze di iridescenza, ed è proprio in uno di questi punti che si è concentrata la nostra attenzione. L’esame al microscopio metallografico è stato eseguito in un punto con la maggiore iridescenza (vedi foto) a 50-100-200 e 400X e successivamente abbiamo confrontato le immagini con quelle dell’oncia USA. Come è evidente dalle immagini che alleghiamo, si nota subito la diversa struttura delle due patine, delle quali si percepisce anche il diverso spessore, particolare che viene messo in maggiore evidenza dalle foto elaborate graficamente.
    2 punti
  13. buona sera volevo condividere questa moneta da 5 tornesi del 1854
    2 punti
  14. Buonasera. Colleziono prevalentemente altro ma qualche monetina del regno incontra i miei gusti. Qualche anno fa ebbi modo di aggiungere questa in raccolta. Non è ancora stata postata in questa miscellanea, preferite tutti la "cinquantenario". Secondo me questa impronta non è da meno; in più ho l'impressione che questa tipologia sia più brillante rispetto alla precedente in analoga conservazione. È solo una mia impressione? Buona serata.
    2 punti
  15. Ci sono molte di queste monete. Era un grosso conio.
    2 punti
  16. concordo assolutamente, ma non mi sembra così affidabile Federico Schweitzer! ?
    2 punti
  17. La moneta è autentica, non tanto ben messa ( vedi colpo al bordo ) la PERLINATURA ( non pralinatura se no sarebbe una torta ) rientra nella normalità della tipologia, millesimo comune, valore dell'oro. saluti TIBERIVS
    2 punti
  18. Certo che vedendo in internet cose simili…. qualche neofita, nel valutare le proprie banconote utilizzando il web, potrebbe rimanerne scioccato!
    2 punti
  19. Che siano massonici o no, io vedo solo dei brutti segni che deturpano la moneta sul rovescio. I particolari che hai descritto fanno parte delle scelte dell'incisore, dove quello più bravo dimostrava la propria capacità proprio nei particolari. Del Lando guarda il peso. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  20. Può sembrare strano interessandomi di comunicazioni, ma nutro un'allergia profonda per la telefonia portatile e per lo smartphone in particolare (che infatti neanche ho). Un altro metodo utilizzato da un po' prima era l'annullamento tramite un punzone magnetico che lasciava una sulla banda una traccia magnetica indelebile, chiamata "bollatura", rendendo le schede non riutilizzabili. Se ne vede un esempio alla fine di questo video, in cui la magnetizzazione di alcune schede viene visualizzata con il "lentino magnetico".
    2 punti
  21. Ciao! Proprio così .... poi c'era il cinema Rubino in via Torino, nei pressi dell'Ist. Tec. per Geometri e Ragionieri Carlo Cattaneo. Era una pacchia; c'era da scegliere tra il cinema e la sala giochi che stava quasi di fronte, nell'interrato del cinema Eliseo
    2 punti
  22. Buonasera @giacutuli, per me è buona, non è assolutamente falsa.
    2 punti
  23. Ovviamente, la cosa che più colpisce e’ la parola FRANCIA. In effetti, quando ho visto questa moneta sono rimasto subito molto colpito dall’esergo. Francia? Ma come Francia? Non siamo troppo in anticipo sui tempi??? Da come ho letto, il termine "Francia" venne impiegato per la prima volta in forma ufficiale a partire dal 1190, quando Filippo Augusto iniziò ad essere denominato, nei documenti, con la formula di rex Franciae invece di rex Francorum. In questa moneta, però, siamo in anticipo di quasi 900 anni. Siamo infatti intorno all’anno 310, poco prima della battaglia di Ponte Milvio del 312. In generale gli studiosi moderni concordano nel ritenere che l’identità dei Franchi sia emersa nella prima metà del III secolo (menzione nella Historia Augusta) dall’unione di vari gruppi minori come i Salii (forse il nucleo originale dei Franchi), i Sigambri, i Camavi, i Bructerii, i Catti, i Cattuarii, gli Ampsivarii e i Batavi (tutti popoli di origine germanica). I Franchi all’epoca erano stanziati nell’area del basso Reno, nelle zone immediatamente ad est di esso, all’incirca dalla città di Colonia fino all’area costiera del mare del Nord. Era quindi una federazione di popoli che erano stanziati abitualmente oltre il limes, ovvero al di fuori della Gallia romana. Per quanto riguarda i contatti con Roma, fino a quel momento i Franchi appaiono nelle fonti annalistiche talvolta come alleati e talvolta come nemici. Tuttavia, nel 306 i Franchi riuscirono a spingersi in territorio romano fino alla Schelda (nelle odierne Fiandre), minacciando anche la sicurezza della Manica, Con la morte di Costanzo Cloro il 25 luglio del 306 , il sistema tetrarchico andò in crisi: Costantino, figlio di Costanzo Cloro, fu proclamato “augusto” dall'esercito di Britannia. La sua elezione era avvenuta secondo un principio dinastico, che era in contrasto con il principio "meritocratico" della Tetrarchia voluta da Diocleziano. Galerio, tuttavia, non vedeva chiaramente di buon occhio l’ascesa di Costantino (di cui comprendeva e temeva le mire) ed era fermamente intenzionato a fare rispettare la successione tetrarchica. Pertanto, offrì a Costantino il titolo di “cesare”, lasciando che fosse invece Severo ad assumere il titolo di “augusto” (Severo era stato infatti “cesare” di Costanzo Cloro a Occidente). Costantino si era sin da subito insediato a Treviri (Augusta Treverorum), da dove le frontiere della Gallia, sarebbero state meglio controllate. Qui rimase per i sei anni successivi, trasferendovi la propria corte imperiale e trasformandola nella propria capitale come risulta anche dall'imponente costruzione dell'Aula palatina, fatta erigere dal padre e completata da lui nel 310 Durante questi anni, non solo rafforzò le difese di questi territori contro le continue incursioni dei barbari, ma potenziò le armate alle sue dipendenze, aumentandone gli effettivi con la creazione di nuove legioni. Poco dopo questi fatti, probabilmente approfittando del caos che regnava a Occidente (dove emergeva la figura di Massenzio, proclamato augusto a Roma dai militari e dai cittadini), i Franchi e gli Alamanni avevano operato incursioni in territorio romano lungo il tratto di frontiera affidato a Costantino. Questi progettò una campagna militare in territorio germanico per affrontare non solo i Franchi, ma anche gli Alamanni, stanziati subito a sud di essi, in particolare nel cuneo formato dal tratto iniziale del Reno e del Danubio (i vecchi Agri Decumates). Nel corso delle operazioni militari egli ottenne importanti successi riuscendo a battere pesantemente sia i Franchi che gli Alamanni e per due anni successivi gli fu assegnato il titolo di Germanicus Maximus (307 e 308). Le campagne militari si conclusero con successo nel 310. Numerosi furono quelli tra i barbari uccisi, fatti prigionieri o schiavi. Si dice che Costantino (Eutropio, Breviarium ab urbe condita X, 2) riuscisse a catturare il re di entrambi i popoli che vennero dati in pasto alle belve durante i giochi gladiatorii, insieme agli altri prigionieri. Con questa moneta Costantino volle celebrare la vittoria sui Franchi che, come abbiamo visto, avevano allora già un loro regno come testimoniato da Eutropio che parla di “captisque eorum regibus”, in riferimento non solo ai Franchi, ma anche agli Alemanni. In effetti, questa moneta fa il paio con quest’altra: E’ del tutto simile, solo che in esergo vi e’ scritto ALAMANNIA Le personificazioni della Francia (in verità quasi identica a quella della Alamannia) mostra una figura femminile in atteggiamento dimesso, oserei dire triste, con quella immagine del capo sorretto dalla mano destra e del gomito appoggiato sul ginocchio destro flesso. Interessante il copricapo, che mi ricorda quasi un berretto frigio, analogo a quello indossato dalla Marianne che personifica ancora oggi la Repubblica francese e rappresenta la permanenza dei valori fondanti lo stato ossia Liberté, Égalité, Fraternité che si richiamano alla Rivoluzione Francese (tralaltro, il cappello frigio era il simbolo dei giacobini). La prima raffigurazione di quella che successivamente verrà identificata con la Marianne è nel celebre quadro La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix (1830). Ovviamente, questa del cappello frigio e' una mia semplice personale osservazione. La zecca e’ quella di Treviri. E non stupisce. In effetti Treviri, durante la prima Tetrarchia, era stata sede di Costantino, sia come Cesare, sia come Augusto. La titolatura e’ CONSTANTINVS P F AVG: le guerre contro Franchi e Alamanni si concludono nel 310 e Costantino era già augusto dalla metà dello stesso 310, titolo che si era ripreso dopo aver eliminato Massimiano. Intorno alla metà del IV secolo la federazione dei Franchi fu di nuovo protagonista di diverse incursioni in territorio gallico, condotte a partire dalla loro area d'insediamento presso il Reno nonché ad azioni di pirateria lungo la costa. Nel 342 furono respinti da Costanzo II. Ancora quest'ultimo, insieme a Giuliano (allora ancora Cesare) nel 358 li respinse a fatica. i Franchi arrivarono ad occupare la Toxandria, la regione tra la Mosa e la Schelda. Giuliano, infine, li sconfisse lasciandoli però in possesso del territorio che già occupavano in qualità di foederati dell'Impero romano. I Franchi sono ora all'interno del limes. Scusate gli errori tecnici (sono un po' stanco). Spero di non avervi annoiato. Buona notte da Stilicho
    2 punti
  24. Salve a tutti. Abbiamo già discusso varie volte riguardo la circolazione monetaria dei primi del '900; più di una volta è stato ribadito il concetto degli scudi che venivano utilizzati quasi solo per grandi transazioni e che comunque in quegli anni non circolavano più, sostituiti dalle banconote. Eppure, credo di aver trovato una fonte dell'epoca che sembra dimostrare ben altro. Si tratta nientemeno che di un passo del Giornalino di Gian Burrasca, di Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli), pubblicato a puntate tra il 1908 e il 1909, ed ambientato tra il 1905 e il 1906. Ebbene, per nostra sorpresa, c'è scritto testualmente in una pagina: [...] 19 ottobre Stamani Luisa mi ha condotto in camera sua, mi ha baciato e con le lacrime agli occhi mi ha regalato un bello scudo d'argento dicendomi, come al solito, di esser buono, di non fare sciocchezze, perché in casa col da fare che c'è per i preparativi dello sposalizio nessuno può badare a me... L'ho sempre detto io, che Luisa è la migliore di tutte. Ho preso lo scudo e via, a mettere in esecuzione la mia idea. Ho comprato dodici razzi col fischio, sei candele romane, otto tippi-tappi, quattro belle girandole e altri fuochi artificiali tutti svariati, coi quali festeggerò gli sposi la sera del matrimonio, in giardino. [...] Naturalmente, è fuori discussione il fatto che Gian Burrasca aveva una famiglia borghese dalle abitudini e dalle possibilità economiche ben diverse rispetto a quelle della maggioranza delle persone. Nè, tantomeno, mi interessa in questa sede discutere riguardo il potere d'acquisto di uno scudo in quegli anni o del suo valore attualizzato. Quello che trovo assai significativo è il fatto che, in questo passo qualsiasi di quel libro per ragazzi, venisse considerato lo scudo come una moneta ben nota al pubblico giovane di allora, e quindi senza bisogno di ulteriori spiegazioni (neanche di indicarne il valore facciale). Ma, soprattutto, sembra mostrare chiaramente che allora recarsi in un negozio in città (in questo caso Firenze) e fare acquisti pagando con un singolo scudo fosse una cosa magari non comunissima, ma perfettamente normale: ovviamente, non poteva che trattarsi di uno scudo di un sovrano precedente e quindi coniato almeno una trentina d'anni prima. Forse è un po' poco, ma mi sembra che porti a dover necessariamente rivedere i "preconcetti" che avevamo sulla circolazione monetaria di quel periodo. Il tutto si sposa poi perfettamente con il fatto dello scudo del 1911 per richiedere il quale occorreva fornire uno scudo vecchio, ed apre nuove possibili considerazioni sullo scudo del 1914, che evidentemente non era poi così avulso dalla circolazione, come tipologia monetale.
    1 punto
  25. Condivido un esemplare di Bolognino per Sulmona di Carlo III Durazzo appena battuto da inasta spa. Si tratta di un esemplare molto singolare per fattura e caratteristiche stilistiche. Ha fatto anche un importante realizzo in asta. Possibile sia una particolare emissione o addirittura un falso d’epoca?
    1 punto
  26. Interessante, non conoscevo questi documenti. Lo stemma richiama, in parte, quello di Pio VI: http://www.araldicavaticana.com/paxpio06.htm
    1 punto
  27. Bellissimi @Rocco68 Domani fotografo e pubblico gli altri miei mezzi tornesi del 1835 1838 e 1853
    1 punto
  28. .....il tutto in cofanetto versione gold ??
    1 punto
  29. Bello,pare come a quelli di San Gregorio Armeno?
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  30. @tonycamp1978, @giuseppe ballauritemo che a lungo andare mi faranno il foglio di via dalla sezione Napoletana, ovviamente scherzo su questo aspetto, diciamo che mi piace spaziare in più campi, ovviamente non si può avere la conoscenza di tutto, ma amo soprattutto fare aggregazione, e invogliare alla partecipazione, e alla condivisione, tutto sommato ci piace mostrare le nostre monete e osservare quelle degli altri, ci piace leggere i commenti di apprezzamento e farne altrettanto, e sopra di ogni cosa imparare un pezzetto alla volta quello che ognuno di noi condivide, anche dal semplice confronto e scambio di consigli sul come ottenere una bella foto, o come conservare al meglio le nostre monete, e come eventualmente pulirle. ?
    1 punto
  31. Il catalogo Gigante classifica R3 la prima serie A01, ma questa è una A17, comunissima. Lo scambio è stato tra queste due serie e non con una W sostitutiva petronius
    1 punto
  32. Come dicevo in altra discussione, moneta interessante con ritratto rozzo ed S particolari, non credo sia un falso d'epoca..ha fatto un prezzone 650 Euro Ti posto il mio
    1 punto
  33. Ciao, non riesco ad aspettare fino al prossimo Natale, e poi il soggetto mi sembra sempre attuale. ? Io a casa ho un mini presepe in bolla di vetro bello esposto tutto l'anno. Ve piace o Presepio? Saluti Alberto
    1 punto
  34. 1 punto
  35. Ciao @ilnumismatico, mi sono "divertito" a testare la funzionalità che hai segnalato (deformazione professionale). Ho riscontrato il tuo stesso problema ma ho trovato un modo per aggirare il "bug": compila anche il campo opzionale in cui poter inserire note/testo (io ad esempio ho messo un semplice punto) e prova a confermare. Io in questo modo sono riuscito. Fammi sapere, spero di esserti stato utile
    1 punto
  36. Ciao! Sarei stato della tua opinione se non fosse che quello del Barbarigo ha una bella "pestata" sotto il globo crucigero ed a guardare bene mi da anche l'impressione che la pestata sia passante ... vedo dei buchini all'interno. Escludendo il Gritti, tra i tre, a mio parere è meglio quello del Lando, è un po' consunto nei rilievi e c'è anche un piccolo salto di conio, ma non soffre di particolari deturpanti. saluti luciano
    1 punto
  37. Bronzo di Traiano Decio (Mesopotamia, Resena) che raffigura sul rovescio un’aquila in piedi a sinistra, con la corona di fiori nel becco, all'interno del tempio visto in prospettiva; il tempio ha il frontone ma non il tetto; sotto, il dio del fiume che nuota a destra tra due palme. Resena (anche Resaena e Resaina) era l'antico nome di Ras al-Ayn, città della Siria al confine con la Turchia. Considerata una delle città più antiche dell’Alta Mesopotamia, nel III secolo fu sede della legione III Parthica e nel 243 vi si combattè la battaglia di Resena vinta dall’imperatore romano Gordiano III sul re persiano Sapore I.
    1 punto
  38. Bella discussione, effettivamente mancava come argomento core in 16 anni di forum. Per età me le ricordo benissimo da utente insieme agli amati gettoni e alle odiate file alle cabine, le raccoglievo come tutti ma senza comprarne per collezione, poi vista la fine fatta sono finite nel dimenticatoio e chissà dove in cantina. Le ritroverò prima o poi. Con l'occasione mi è stato proposto senza farlo apposta un grosso lotto a una miseria che devo ancora ritirare a fine mese, ci saranno dei doppioni sicuramente chi ha voglia di riprendere si faccia sotto con gli scambi. Mi sembra esistesse anche un catalogo dell'Unificato, non più aggiornato ovviamente. Chissà se qualcuno ha dei fondi di magazzino oppure è disposto a cederlo. Chi ne sa di più? Comunque secondo me, speculazione a parte, devono far parte di una collezione italiana, come succedaneo della moneta per l'erogazione di un servizio, come i gettoni telefonici d'altronde. Questi ultimi venivano sicuramente spesi o dati di resto me lo ricordo, in quanto avevano un valore prestabilito (l'ultimo 200 lire), ma le schede non credo, avendo il credito a scalare.
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  39. Buongiorno a tutti, @ART, ti ammiro, riesci a fare a meno del diabolico strumento, io purtroppo no, per il lavoro che svolgo è diventato un estensione del mio corpo. Oggi posto un'altra delle schede telefoniche non tradizionali, quelle che non andavano inserite nell'apparecchio. Saluti Alberto
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  40. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=OJ:JOC_2020_167_R_0007&qid=1589527766061&from=EN
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  41. Però la Z esiste, perchè se vai su acsearch trovi molti esemplari. O stai cercando quella specifica del Bottacin? Castel Leo esiste ed è Rizano con il Castel Lion. https://books.google.it/books?id=t8NeAAAAcAAJ&pg=RA1-PA261&lpg=RA1-PA261&dq=istria+castel+leo&source=bl&ots=LqFqSTfH6Y&sig=ACfU3U0wfq30Qr_cEaWoSPZn60AGwdwDFQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiTtLLMi7TpAhUr_SoKHaUECggQ6AEwAnoECAYQAQ#v=onepage&q=istria castel leo&f=false
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  42. Buonasera, Il 17 marzo 1861 nasceva il Regno d'Italia: la proclamazione avvenne in questa giornata da parte del primo Parlamento italiano. Posto il mio 5 Cent. 1861 VITTORIO Emanuele II Moneta comune ma che a me piace molto. ?
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  43. Ciao @gpittini, condivido tutto quello che hai scritto, l'accoppiamento del busto con la tiara alta tipica delle monete di WZB o Wazeba, Ousanas e Ezana al dritto con la croce greca al rovescio è uno dei caratteri distintivi della monetazione anonima, tuttavia a me pare che la legenda al rovescio riporti una variante abbreviata rispetto alla classica da te citata cioè io vedo scritto OTYECHT (HX)WPV non l'ho trovata esatta sul Munro-Hay purtroppo questa variante, al dritto leggo CAX + CA , esemplare comunque interessante anche se in cattive condizioni, ho notato oltre alla traccia di goccia aurea all'interno della croce anche una piccola traccia sulla corona, decorazioni tipiche di questa monetazione
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  44. REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - L. 20 1835 GE
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  45. Salve, sono 20 santimat marocchini del 2018 ( 0.2 dinari marocchini) Valore pressoché nullo, tienila pure nell'album, magari é l'inizio di una collezione mondiale... Allego il link con la scheda della moneta https://it.ucoin.net/coin/morocco-20-santimat-2011-2019/?tid=25896 Saluti
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  46. Sicuramente è difficile competere con quanto postato recentemente ma, al fine di dare il mio piccolo contributo, mostro una mia acquisizione presa come moneta di borsa...
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  47. Pur essendo banconote importanti, non mi lascerei tentare dal prezzo "basso". Sono banconote, a mio modesto parere, a non avere un futuro. Non vorrei essere frainteso e mi spiego: credo che tutti noi spendiamo soldi per la nostra collezione, in primis per il piacere di collezionare, ma sotto sotto, sperando che un domani si possa perlomeno rientrare della spesa fatta. Mi disse un giorno Gavello:" Meglio spendere qualcosa in più ed avere un pezzo bello, che spendere poco per un pezzo brutto, perchè il brutto ce l'hanno tutti, mentre il bello pochi." Pienamente d'accordo che ognuno impronta la collezione sulle proprie capacità economiche, ma spendere soldi su queste banconote, in tutta onestà io non lo farei. Piuttosto lascio il buco vuoto.
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  48. Riprendo quest'interessante e infinita discussione per riportare all'attenzione alcuni elementi che andrebbero analizzati a mio parere. Il passo di Plinio costituisce una testimonianza fondamentale, ma non è esente da critiche. Risparmio di riportarlo tutto, citando solo i passi che possono interessare. Argentum signatum anno urbis 465, Q. Ogulnio C. Fabio coss., quinque annis ante primum Punicum bellum. et placuit denarium pro x libris aeris valere, quinarium pro V, sestertium pro dupondio ac semisse. Librale autem pondus aeris imminutum est bello punico primo, cum inpensis res p. non sufficeret, costitutumque, ut asses sestantario pondere ferirentur. Le due frasi trattano di argomenti simili, ma sembrano prese da due fonti differenti. La prima appare molto precisa, dà ben TRE RIFERIMENTI per la datazione del denario che lo collocano al 269 a.C. Non si può dubitare che Plinio voglia indicare proprio quella data per l'introduzione del denario. Ci dice inoltre che in quel periodo 1 denario dovesse valere 10 assi librali. La seconda frase è molto più generica, parla di riduzione sestantare da datare al periodo della prima guerra punica, ma senza fornire riferimenti storici precisi. Io mi domando. Se l'introduzione del denario fosse stata contemporanea esattamente all'anno 269 a.C. alla riduzione sestantale dell'asse, come mai il rigo prima Plinio tratta del valore di 1 denario con 10 assi librali. Pur ammettendo un fonte differente, l'enciclopedista avrebbe notato questa contraddizione. Non sarebbe più logico slegare le due riforme, ponendole una al 269 precisamente ed una all'interno o meglio la fine della prima guerra punica. Cosa impedirebbe ciò? Il fatto che Plinio indichi al momento dell'introduzione del denario la valenza con 10 assi librali, può essere spiegata col fatto che egli non abbia avurto conoscenza nè fonti di successive riduzioni ufficiali, fino a quella sestantale della prima guerra punica. Inoltre, la colonia di Brindisi, creata intorno al 265/260 a.C. attesta l'emissione di monete di peso trientale che ancora in quel momento dovevano essere in vigore. Riprendendo il passo pliniano sembra chiaro il riferimento cronologico, datato al 217 a.C. dell'emissione di assi onciali e della ritariffazione del denario, in questo caso dettagliatamente spiegata dall'enciclopedista. In base a queste considerazioni e all'evidenze materiali, si potrebbe ipotizzare questa cronologia a partire dalla serie della prua(post serie latina) 338 a.C. serie della prua basata su un asse destantale di 272, 89 gr. 314-275 a.C. Asse di riduzione semilibrale come attestato dalle colonie di Luceria e Venosa che utilizzano tale riduzione. A seguito della battaglia di Malaventum vi fu una nuova riduzione su peso trientale fino al 260 a.C. circa, comprendendo la produzione di Brindisi. 269 a.C. Introduzione del denario. 260/255 Riduzione quadrantale, seguita nel 241 a.C. ,verso la conclusione del conflitto da quella sestantale. 217 a.C, Riduzione onciale e ritariffazione del denario a 1/84 di libra e 1 denario = 16 assi onciali. 89 a.C. Riduzione semionciale. Che ne pensate? Ci sono evidenze che contraddicono tale ipotesi? E poi quali sono i dati che attestano l'assoluta contemporaneità tra la riduzione sestantale e l'introduzione del denario? Vincenzo
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