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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/16/20 in tutte le aree
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Buonasera. Voglio condividere questa mia piastra 1816 Ferdinando IV Grazie ad un amico del forum , ho scoperto che si tratta di una variante rara, per la presenza del punto (rombo) dopo REX, al dritto. Sono graditi i vostri interventi, magari anche postando il vostro esemplare.5 punti
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Ecco un ducatone con Santa Giustina di Ludovico Manin (1789-1797). Rif.: Zub-Luciani 109.29. Arka Diligite iustitiam5 punti
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Tornando per un momento oltremare, il mio trittico Leone da 80 soldi, mezzo da 40 e quarto da 20 per Dalmazia e Albania (manca, e temo mancherà per un bel po', il 10). Monete che hanno circolato moltissimo - e si vede - ma che conservo con affetto. Massari BC e BC2 (per il 40 soldi). rif.: Zub-Luciani 160, 165, 1714 punti
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Buonasera e buon weekend. Di recente ho migliorato l'esemplare che avevo in collezione...è la prima volta che cambio una moneta per migliorarla con Modena ma quando l'ho vista non ho potuto dire di no. Questa è una delle poche tipologie collezionabili di questo duca, in mistura. Il dritto risulta di conio un po più stanco a mio avviso, alcune lettere della legenda sono ribattute come se ci fosse stato un doppio colpo in fase di coniazione ed il conio risulti leggermente traslato....qualche traccia di nero al bordo, ossidazione da ritrovamento in un muro di casa a mio modo di vedere. Il vero punto di forza però è il rovescio....un'aquila davvero ben impressa, completa e ben centrata ed un'argentatura completa. Cosa ne pensate? Grazie a tutti quelli che lasceranno un parere o un commento e un saluto a tutti. Marco3 punti
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Bravo @gennydbmoney ? Vorrei anche io scrivere qualcosa a @mariarosaria Leggendo ho notato una tua sana passione per le monete che proponi, quasi tutte borboniche; bene ….. non vederle però solo come un oggetto metallico, ma sappi cogliere quello che ognuna di essa esprime, rappresenta; le monete sono la storia e questa bisogna un po' conoscerla per comprendere al meglio perchè alcune venivano coniate, quali occasioni, quali accadimenti ecc.ecc. Detto questo, ritorn al discoro della data 1859 sulle monete di Francesco II, la faccenda è ben documentata in tutti i passaggi, per quello quello che accadde, ma sommariamente riassumo, altrimenti ci perderemmo tra tante righe un po' più complesse. Preparare un conio è un’operazione che comunque richiede tempo, soprattutto, quando avveniva il passaggio dell'eredità, il sovrano che prende il posto sul trono, doveva sempre concedere una posa all'incisore per fare in modo che il suo ritratto venisse rappresentato poi sulla moneta. Ferdinando II morì improvvisamente e tutti i preparativi per rendere necessari i cambiamenti del tipo delle monete (nuove), con l’impronta di Francesco II, andarono molto per le lunghe. Nel mese di luglio del 1859 ancora si preparavano solo i modelli in cera con il nuovo ritratto che questa volta veniva rivolto verso sinistra e non verso destra. In considerazione di queste lungaggini, e accertato che per la fine dell’anno 1859 non si sarebbero riusciti ad ottenre i nuovi coni, si decise, in zecca, di continuare a preparare liberate di monete ancora con l’effige di Ferdinando II e solo il 4 febbraio del 1860 quando alcuni coni furono pronti uscirono dalla zecca monete di Francesco II, ma non in tutti i tagli previsti dal decreto. Ovviamente sulle monete anche se in ritardo, venne messa la data 1859, data che doveva coincidere con l’anno dell’assunzione al trono di Francesco. Ma questo non è tutto: tutti conosciamo gli avvenimenti dell’anno 1860, purtroppo, e il 17 settembre anche dopo il cambiamento del governo si propose di continuare a coniare moneta nella zecca di Napoli, sempre con l’effige di Francesco II, ma questa volta con la data 1860. Ma in una nota del 20 settembre diretta al responsabile della zecca veniva fatto osservare che questo non poteva eseguirsi perché Garibaldi aveva dato ordini che lo stemma dei Borbone doveva essere sostituito ovunque, nei luoghi e anche sulle monete, con lo stemma dei Savoia. In pratica non potevano uscire dalla zecca monete di Francesco II con la data 1860 e per ovviare a questo, anche queste successive liberate di monete ebbero la data impressa 1859. Questo è quanto.3 punti
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Ed ecco anche un po' di schede di diverse ditte per test telefonici e sperimentazioni varie di tecnologie e materiali. Sono fra quelle che più mi affascinano (e, naturalmente, quasi sempre le più costose...). Le prime due ce le ho.3 punti
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Giusta osservazione! @VALTERI riguardo ai forellini ci viene in soccorso l'antropologia, probabilmente servivano ad appenderci campanellini , strisce di stoffa, code di scoiattolo e pelli di mustelidi vari...3 punti
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Buongiorno a tutti, colgo l'occasione per presentarvi nuovo arrivato in Collezione Litra68. È il mio primo Tornese 1 di Ferdinando II Millesimo 1858 Saluti Alberto3 punti
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DE GREGE EPICURI Altra monetina riemersa in questo periodo di reclusione e revisione delle collezioni... Mi pare in argento basso, pesa 1,3 g. e misura 15 mm. Al D una testa verso destra, mi pare con un berrrettino o una cuffietta; capelli lunghi, non vedo lettere. Al R altra testa più piccola, sempre a destra, con capelli più lunghi. Qui si notano tracce di lettere. La moneta rientra nelle emissioni degli Himyariti, localizzati nella ARABIA FELIX, e più precisamente nell'attuale Yemen, sul Mar Rosso e di fronte alle costa somale. Queste emissioni spaziano dal 2° secolo a.C. al 2° secolo d.C., sono tutte in argento e vanno da 0,7 g. a 3,5 g. Non è facilissimo classificare con esattezza le singole monete, e questa ad es. non so bene come collocarla. Questa popolazione era molto importante per i traffici carovanieri verso Palestina e Siria e verso la foce di Eufrate/Tigri, ma anche verso le coste africane prospicienti; non fu mai sottomessa da Roma, forse perchè troppo "lontana" e perchè abitante in zone impervie.3 punti
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Sono stato lontano dal forum per molti mesi, spero di ritornare un po' più attivo. Intanto ho trovato un piccolo pezzetto di storia che indipendentemente dal credo politico, ha portato anche alla nazione che abbiamo (con i suoi pregi e difetti). Un vicino di casa mi ha regalato il solito barattolo da 5 chili di 10 lire spiga con la scusa, a te piacciono, io non ci faccio nulla. In mezzo c'era pure questa medaglietta della CGIL, 1° Congresso Nazionale Unitario, Firenze 1-7 giugno 1947. Piccolina, circa 21 mm di diametro e 3,56 gr di peso. L'ho cercata in rete e non ne ho trovate altre, non so se è rara o se può essere richiesta dai collezionisti, però al momento è un pezzetto di storia che credo vada conservata Grazie a tutti per l'attenzione2 punti
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Carissimi, avrei necessità di un vostro parere su questo gigliato di Roberto d'angiò. Zecca Napoli Roberto d'Angiò (1309-1343) Gigliato - Ag D/ ROBERT-DEI-GRA-IERL-ET-SICIL-REX coronato seduto frontalmente, tra due protomi di leoni con scettro gigliato e globo crucifero R/ hONOR-REGIS-IUDICIU-DILIGIT Non mi pare un falso. Forse una produzione tarda?2 punti
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Posto un ducatello a cui tengo particolarmente pur essendo di qualità media, dovevo già presentarlo qualche tempo fa' quando Arka postò un magnifico scudo della croce sempre di Silvestro Valier poi però mi sono perso altrove... Come detto già più volte i ducatelli di alta qualità sono abbastanza ostici e difficili da reperire, ecco quindi che personalmente pur essendo costato un " tantin massa " lo comprai per la collezione. Io poi in tutta onestà non mi sento di considerarlo comune il Valier.2 punti
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Anzitutto grazie per l'articolo che mi hai mandato. Lo leggero' stasera stessa con molto interesse. Il valore commerciale e' ben lungi dai miei propositi . Si tratta di valori affettivi trasmessi da quel grand'uomo di mio nonno, ai quali mi attengo e mi atterro' scrupolosamente.egli ,per tutta la vita ha collezionato con amore tante monete alle quali saroì legata anchio,indipendentemente dal loro valore intrinseco. Inoltre ti faccio i miei complimenti per il tuo manuale che e' riferimento sicuro per tutti i collezionisti di numismatica del Regno di Napoli !2 punti
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Si, certo...sui mezzi di comunicazione sono pienamente daccordo... ma se all'epoca la si cercava, non la si trovava. Pura caso, io ho scritto un articolo su questo tipo di moneta....(e sono i 2 esemplari di cui ti accennavo), ti do da leggere per domani?, se ne hai tempo libero e voglia..... ma sappi che leggere è importante?, e non pensare al principio e spesso alla rarità...e al valore commerciale; la cultura ha sempre un costo maggiore !! http://www.ilportaledelsud.org/25-28 Magliocca Carlino inedito.pdf2 punti
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si,hai ragione,nella foga ho scritto male,ma sono ovviamente tornesi. ne ho diverse. mo' ti posto due interessanti carlini di Filippo II: uno del II e l'altro del III tipo l'ho trovato gia' scritto cosi'2 punti
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Eccola, ma non mi ero appuntato la data ma solo la variante, è un 1815 e non 1816... Chiedo scusa per il disguido...2 punti
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Ciao @r.tino , questo dato è inoppugnabile, Tu ( possiamo darci del Tu ? ) essendo un Professionista hai la situazione "in mano", quindi prendo atto che attualmente la situazione non solo è favorevole, ma addirittura effervescente ( ho seguito giorno per giorno l'Asta Inasta che ha avuto un riscontro notevole, come tutte le ultime Aste ). Però non ti sembra che dire " la tendenza è questa " sia un'affermazione perlomeno temporanea? La tendenza si vede a medio-lungo termine e segue delle regole di psicologia di massa che possiamo solo pronosticare in base ai riscontri storici. In tempi di grave crisi, sicuramente la prima fase è quella della "negazione" alla quale segue una breve fase di "euforia". Poi arriva la realtà della situazione e le cose cambiano. Sarei contento che il mercato numismatico tenesse, non fosse altro per il fatto che le nostre collezioni manterrebbero il loro valore, ma sinceramente non ci credo. In un post precedente hai detto che l'unico problema per i Professionisti è che, attualmente in fase di Lock Down, non riescono a reperire monete a fronte di una domanda molto forte. Vedrai che tra qualche mese cominceranno ad arrivare frotte di "modesti" collezionisti che cercheranno di vendere le loro "modeste" monete. Magari arriveranno anche quei Professionisti che hanno un negozio e che non riescono più a sostenere le spese. Quindi aspettiamo, il tempo dirà quale sarà il futuro del mercato numismatico, ma non si è mai visto storicamente che un periodo di grave crisi abbia portato al benessere della maggioranza della popolazione. Ciao Beppe2 punti
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Prezzo US$0.05--Revolutionary Mexico, 1914 5-centavos:2 punti
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Complimenti! Un rovescio davvero notevole, mi verrebbe da dire praticamente in stato Zecca. Peccato quelle ossidazioni al diritto, ma tondello regolare e centrato. Chi non colleziona Modena potrebbe arricciare il naso, ma questo è un esemplare, sia pure abbastanza comune per tiratura, davvero di grande rarità per conservazione. Allego il mio, ben più tristarello, con le sue debolezze ed il suo tondello irregolare e non centratissimo.2 punti
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Ho elaborato una teoria tutta personale, basandomi sulle foto e sulla ricostruzione grafica di @ARES III e appurando che l'oggetto è decorato su entrambi i lati, presupponendo quindi che debba essere visibile a tuttotondo, ho pensato che potrebbe trattarsi di un piccolo "stendardo" o "insegna" (o parte di essa) da montare su di un'asta tramite il perno triangolare presente appunto su uno solo degli ipotetici tre cerchi che lo componevano. Lo stile "floreale" dei decori mi spinge ragionevolmente verso gli Ungari piuttosto che gli Avari ma tutto può essere. Di seguito una ipotetica ricostruzione dello "stendardo".2 punti
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Buonasera, la prima liberata di monete da 120 e 20 grana e 10 e 2 tornesi ci fu il 4 Febbraio 1860 ma con data 1859 come a rispettare il primo anno di regno del nuovo Re... Nel corso del 1860 le cose cambiarono ma per non fermare la zecca, in attesa di coniare le nuove monete di rame e d'argento di Vittorio Emanuele II, si decise di continuare a coniare monete a nome di Francesco II ma sempre con data 1859, perché nel 1860 lo stemma borbonico doveva essere già stato sostituito con quello dei Savoia in ogni luogo ...2 punti
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The coin shortage mentioned by Petronius caused the U.S. to suspend the production of proof sets during the years 1965/1966/1967. In their stead came sets of better-quality circulation coins called "Special Mint Sets." Perhaps these SMS coins led to this question? Two other things might make this coin somewhat special, although neither adds any monetary value to this 5-cent piece--which, again as Petronius has said, is its 5-cent face value: 1. 1965 Jeffs were the last of the series without the designer's initials FS below the portrait; and 2. while the mintage of the 1965 Jeff was large in absolute terms, it was dwarfed by the enormous production of 1964 nickels. I remember as a boy, looking for the new 1965 nickels, that they seemed difficult to find in circulation. v.2 punti
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E' sicuramente VICTORIAE DD NN AVG ET CAES, perchè nell'altro caso ci deve pure essere un altare. Qui invece potrebbe esserci una stella sotto la corona. Quindi l'imperatore è Costante o Costanzo II. Arka Diligite iustitiam2 punti
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alle aste citate , aggiungerei anche Bertolami, Artemide, Inasta....in ogni asta la tendenza e' al rialzo Solo per fare un semplicissimo esempio (ma c'e' ne sarebbero tantissimi altri) una moneta che ho seguito, battuta 1 anno e mezzo fa in sala in un asta (gremita di collezionisti e commercianti) con materiale prestigioso , aveva realizzato 900 euro piu' diritti......ieri il risultato e' stato questo...... https://www.biddr.com/auctions/gadoury/browse?a=1076&l=1148455 Poi se qualcuno vuol continuare a dire che non sono risultati veritieri del mercato, libero di farlo....ma quando ogni asta che viene esitata ormai dimostra un'impennata dei prezzi , io comincerei a prendere in considerazione che la tendenza e' questa2 punti
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Nell'attesa di cercare nei documenti di Michele Paone indicazioni sulla sua convinzione della presenza delle monete nel Museo di Taranto, ricapitolo le informazioni accertate: 113 monete rimaste ad Achille De Donno, 180 monete vendute a Oronzo Gasparro di Lecce rivendute sul mercato di Napoli, 80 monete a Giuseppe Nervegna, non si sa se le conservo' (era un esperto e colezionista di monete di epoca messapica) il quale nel maggio 1907 vendette tutta la sua collezione a privati , forse sul mercato di Roma (alla galleria Sangiorgi) (per limiti di caricamento si puo' vedere il testo completo : lettera completa di Quagliati gennaio 1908 ) Chiedo gentilmente se qualche utente esperto avesse i cataloghi dell'epoca della Galleria Sangiorgi di Roma per appurare se tra le monete vendute risultassero anche le monete in oggetto. Buona giornata2 punti
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Approfitto della discussione di @mariarosariaper aggiungere gli altri Tornesi 1858 della mia Collezione. Inizio con lo stesso pezzi che ha condiviso Alberto @Litra68. Simbolo stella a 5 punte e bordo perlinato su entrambe le facce.2 punti
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Buongiorno, la problematica è piuttosto complessa ed è impossibile offrire una risposta esauriente in un post. Ogni pubblicazione, infatti, dovrebbe essere oggetto di specifica valutazione. Il rispetto delle condizioni riportate nel suo post, da solo, potrebbe non risultare sufficiente a evitare di incorrere in problemi con l’autore o con il titolare dei diritti di sfruttamento economico di ciascuna opera letteraria/articolo riprodotto. Il fatto che siano già disponibili gratuitamente on-line non significa assolutamente che possano essere riprodotte senza limiti ovunque. Il mio invito, quindi, se posso permettermi, è quello a prestare la massima attenzione prima di procedere, svolgendo una preliminare e attenta valutazione (degli aspetti legali) per ogni testo che si desidera pubblicare. Saluti.2 punti
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Dopo aver analizzato la patina di un’oncia USA, esame dal quale si è evidenziato in particolare lo spessore della stessa e la sua curiosa struttura, il passo successivo è stato quello di prendere in esame un altro tipo di moneta e l’occasione si è presentata con l’acquisizione di un esemplare di 2Kr Svezia 1879, coniato per celebrare il Giubileo d’argento del Re Oscar II. La moneta presenta una bella patina, maturata per diversi anni in un monetiere fiorentino, con numerose presenze di iridescenza, ed è proprio in uno di questi punti che si è concentrata la nostra attenzione. L’esame al microscopio metallografico è stato eseguito in un punto con la maggiore iridescenza (vedi foto) a 50-100-200 e 400X e successivamente abbiamo confrontato le immagini con quelle dell’oncia USA. Come è evidente dalle immagini che alleghiamo, si nota subito la diversa struttura delle due patine, delle quali si percepisce anche il diverso spessore, particolare che viene messo in maggiore evidenza dalle foto elaborate graficamente.2 punti
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Anche dopo la caduta dei Borbone si continuò a coniare moneta in rame per non lasciare la zecca inoperosa... Archivio di stato di Napoli, Ministero di Agricoltura, industria e commercio, fasc. 496.Consigliere per le finanze Laterza al Segretario di Stato Nigra, Napoli 26 Gennaio 1861.2 punti
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Ciao a me pare questa: Aurelian and Vabalathus BI Tetradrachm of Alexandria, Egypt. Dated RY 1 and RY 4 = AD 270/1. AVT K Λ Δ AVPHΛIANOC CЄB, laureate, draped and cuirassed bust right; L-A (date) across fields / I A C OVABAΛΛAΘOC AΘHNO V AVT C PѠ, laureate, diademed, draped and cuirassed bust right, L-Δ (date) across fields. Emmett 3914; Dattari (Savio) 5422. 8.71g, 21mm, 12h.2 punti
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Buonasera, io condivido il mio umile littore, in attesa di qualche altro argento gratificante2 punti
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Ciao Amici del Forum, in questo periodo terribile, può sembrare strano parlare di argomenti che appaiono futili come le nostre amate monete, ma sicuramente è un metodo valido per allontanare, almeno per qualche tempo, l'angoscia ed i problemi quotidiani che ognuno di noi sta vivendo. A fronte di una emergenza sanitaria, economica, sociale mai vissuta in passato, ognuno di noi è consapevole che, comunque vadano le cose, nulla sarà più come prima. Lasciando le problematiche maggiori ai vari esperti e politici (che ahimè ci ritroviamo), in questi giorni mi sono chiesto quali saranno le implicazioni economiche per noi che collezioniamo monete. Mi scuso se il mio ragionamento sarà poco organico, non avendo nessuna competenza in campo economico. Le domande che mi sono posto e giro a Voi Tutti sono queste: “ La crisi cambierà il mercato numismatico ?” “ E' possibile prevedere le tendenze future, limitando i danni dovuti ad improvvidi acquisti e/o vendite ?” Provo ad avanzare qualche ipotesi: è probabile che (essendo le monete un bene voluttuario ) aumenterà di molto l'offerta, questo potrebbe significare una diminuzione dei prezzi allo stesso tempo però diminuirà il potere di acquisto ed aumenterà l'inflazione il valore delle monete ( qualità media ) che la maggioranza di noi ha in collezione, diminuirà ( domanda in ribasso ) aumenterà la forbice tra le monete medie ( conservazione/rarità) e quelle di alto livello ( ad esempio un L. 5 1914 FDC tra qualche tempo penso potrebbe attestarsi a 15.000 Euro ), questo perchè saranno privilegiati i pochi ricchi e speculatori, mentre il collezionista della “middle class” avrà meno risparmi per le spese non indispensabili. Seguendo alcune Aste ”minori” terminate a Marzo/Aprile, ho notato un incremento dei lotti invenduti, vedremo come si comporteranno le Aste importanti di Maggio. Io per il momento ritengo sia consigliabile una tattica di attesa, cioè non comperare e non vendere, seguendo quale sarà la tendenza tra qualche mese. Mi piacerebbe sapere la vostra opinione. Grazie Saluti a Tutti, Beppe1 punto
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Buonasera, Mi trovo perfettamente in linea con la tua analisi già dalla foto. Dritto più sofferente, ma il conio di incudine è sempre il punto più debole, specie su queste tipologie monetali. Leggermente mosso di conio nella parte della parrucca, ma il profilo del viso mi sembra più nitido, anche se afflitto da debolezza. Grandissimo rovescio, dal metallo veramente molto brillante, ben battuto e flan ampio. Peccato per le ossidazioni (confermi?) al dritto, ma per questa zecca il gioco è duro, e sono i duri che fanno il gioco! Gradevole anche l'esemplare di @Viribus Unitis, equilibrato in tutto, peccato per la debolezza proprio nel ritratto perchè il busto mi sembra ben battuto, e non è cosa scontata! Bravi!1 punto
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Ciao e grazie del commento. Pregevole il tuo esemplare che è un 62, a mio modo di vedere ben meno comune del 61 classico. Noto come prima cosa come i conii del dritto siano differenti nell'effige del duca. Complimenti davvero, gran pezzo. Marco1 punto
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Interessante e ragionevole, l'ipotesi di @Adelchi66 sulla voluta, piena visibilità dell'oggetto . La presunta forma ad Y dovrebbe essere confermata da tracce nel punto di distacco del braccio mancante, che dalle fotografie postate mi pare non si evidenzino . Resterebbe poi ancora da immaginare la finalità dei 2 forellini presenti nella 'lama' .1 punto
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Ritorniamo alla zecca di Merano per vedere le differenze in due grossi aquilini di Mainardo II e Alberto II. Il primo presenta la legenda DE MA (globetto) RA NO, mentre il secondo D (stella) € M€ RA NO. La differenza principale è data dal toponimo, MARANO nel primo caso, MERANO nel secondo. La seconda differenza sta nelle lettere E, quadrate nel primo caso , tonde nel secondo. Infine cambiano i smboli nella legenda, globetto nel primo caso e stella nel secondo, nonchè la loro posizione. Arka Diligite iustitiam1 punto
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1848 Secondo esemplare: Bordo lineare al dritto/perlinato al rovescio, legenda lunga e al rovescio la data vicina alla linea.1 punto
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DE GREGE EPICURI Del buon Hirpini purtroppo non so nulla. Sulla moneta posso avanzare qualche ipotesi, ma con circospezione : si leggono poco e male le scritte. Potrebbe essere Aelia Capitolina (cioè Gerusalemme) in Giudea: Lucio Vero con Faustina Figlia, oppure Lucio Vero con Lucilla. Tieni conto che le scritte dovrebbero essere latine, trattandosi di una colonia. Se le lettere sono greche (e forse si può vedere qualche lambda) bisogna cercare altrove.1 punto
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La moneta è autentica, non tanto ben messa ( vedi colpo al bordo ) la PERLINATURA ( non pralinatura se no sarebbe una torta ) rientra nella normalità della tipologia, millesimo comune, valore dell'oro. saluti TIBERIVS1 punto
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Su una moneta composta di una lega d’argento con un contenuto elevato di metallo non prezioso come il rame (es. biglione o mistura), la patina del rame può essere ancora più estesa. Un esempio è la monetina di Sergio Gr sulla quale si notano ampie zone rossastre di cuprite con zone di dimensioni più ridotte di color verde-azzurro dovuto all’ulteriore ossidazione a malachite e azzurrite. https://www.lamoneta.it/topic/188332-identificazione-monetina-argento/1 punto
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Oggi vorrei mostrarVi la differenza tra il libro chiuso e il libro aperto nelle emissioni del patriarca di Aquileia Volchero (1204-1218). L'emissione è quella con l'aquila. La prima moneta sulla sinistra ha il libro chiuso (rif.: Passera-Zub 28), la seconda ha il libro aperto (rif.: Saccocci C/8). Arka Diligite iustitiam1 punto
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Grazie @nikita_ e @giuseppe ballauri per le risposte, sempre molto disponibili1 punto
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Allora, chi rappresenterebbe San Colmano di Stockerau qualora fosse lui quello rappresentato sulla moneta con P - A ? Andiamo per esclusione. Non può rappresentare l'imperatore. E qui che è necessario specificare che gli imperatori all'epoca erano tedeschi. E quindi non prenderebbero un Santo locale per rappresentarli. Ai tempi di Massimiliano I sarebbe stato possibile, nel XII secolo no. Non può rappresentare il Vescovo di Salisburgo, perchè avrebbe usato un Santo di quella zona, così come lo avrebbe fatto il Patriarca di Aquileia, cosa che succede nel XIV secolo con Sant'Ermacora. Restano i duchi di Carinzia, di Stiria e dell'Austria. Tutt'e tre insieme no, perchè nel XII secolo sono tre ducati distinti. Quindi solo uno dei tre, ma quale? Se P - A significa Patronus Austriae sarebbe logico rispondere Austria. Restano da risolvere ancora alcune questioni. La moneta con P - A ha delle sorelle molto strette, ovvero quella postata con la sola lettera A e quelle postate senza lettere ma con l'iconografia identica. Queste due monete sono da tutti attribuite alla zecca di Friesach di proprietà dei Vescovi di Salisburgo. Tra l'altro c'è da esaminare un altro elemento ovvero il pastorale. Il pastorale è il bastone del Vescovo che è un pastore per il suo gregge di fedeli. Considerato anche che le emissioni dei successivi vescovi di Salisburgo mantengono questa iconografia direi che il personaggio rappresenta l'autorità emittente che è il Vecovo di Salisburgo per tutte le emissioni tralasciando quella con P - A. Quindi per la P - A restano due ipotesi: o è un emissione di Aquileia con il Patriarca o è un'emissione dell'Austria con San Colmano. Secondo me a favore di Aquileia ci sono alcuni fatti. Il primo che il Patriarca è sempre un pastore e il suo bastone può essere un pastorale, mentre San Colmano era un pellegrino e avrebbe un altro tipo di bastone. In secondo luogo i santi avevano l'aureola e il personaggio rappresentato non ce l'ha. E infine il fatto che i Patriarchi imitano per molto tempo le monete di Friesach tanto da provocare la protesta dei Vescovi di Salsburgo, risolta con l'editto di Enrico VI nel 1195. Comunque è sicuramente una materia che farà discutere per molto tempo ancora e in mancanza di documenti probabilmente non si raggiungerà mai una soluzione definitiva. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Grazie mille per la puntuale sistemazione dei quadrilateri. I due pezzi col "ramo secco" che possiamo definire "evoluto", si pongono come la circa la metà degli altri quadrilateri con simboli, che mediamente si dispongono sui 1700 g, tenendo presenti anche corrosioni e piccole mancanze di metallo. Al momento è difficile stabilire se appartengono a una emissione parallela. Io tenderei ad escluderla e a considerarle ancora come forme premonetali, seppure più tardive degli altri lingotti con "ramo secco" (non si comprenderebbe un diverso significato dei rami) Gradirei molto sapere come caiuspliniussecundus sistema cronologicamente i quadrilateri con simboli, in particolare quello con elefante, sapendo comunque che sicuramente i Romani non conoscevano l'elefante prima della speiìdizione di Pirro (280 a.C.). Sono perfettamente d'accordo che Crawford merita una accurata revisione e bisognerebbe fare un nuovo catalogo molto accurato, con una corretta e logica sistemazione delle varie emissioni. Comunque non è poi così vero che anticamente esistesse una "pigra movimentazione delle monete". Ci sono casi di vere e proprie "esplosioni" di emissioni in pochissimi anni e con rapida circolazione, come nel caso delle famose emissioni di tetradrammi sicelioti durante l'invasione cartaginese del 410-406 a.C. Diverse zecche, in questo caso supportate da eccezionali e insuperati maestri incisori, riuscirono ad approntare un notevole numero di conii, senza considerare anche i frazionali fino al bronzo. E' vero che la Sicilia non è una regione molto vasta, ma queste monete sono state trovate da una parte all'altra dell'isola al seguito dei soldati (soprattutto mercenari) e diversi ripostigli da città distrutte con sicura datazione e in strati sigillati da suddette distruzioni hanno rivelato una rapida diffusione delle monete. Lungi dal volere sollevare una inutile polemica, dal momento che ancora manca una parola decisiva sulla data della creazione del denario (che è il principale punto critico della sistemazione di tutta la monetazione romana) e quindi rispetto le varie opinioni, suggerisco solo di evitare una visione troppo "romano-centrica", considerando che l'evoluzione della moneta romana è dipesa in maniera notevole dalla monetazione greca allora circolante. Di conseguenza è necessario conoscere anche, almeno per sommi capi, le coeve monete italiche e siceliote. I Romani non erano grandi inventori, ma avevano un grande spirito pragmatico e sapevano ricavare il meglio delle altre civiltà. Poi bisogna anche considerare che esistono forti differenze tra la prima e la seconda guerra punica. In pratica solo alla fine della prima guerra punica (non prima) Roma potè contare su una ragguardevole affluenza di argento (bottino militare, penali pagate dai Cartaginesi, conquista della Sardegna con le sue piccole miniere d'argento che erano le sole esistenti in Italia, ecc.).1 punto
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