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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/19/20 in tutte le aree
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Salve a tutti, condivido con voi l'ultima entrata in collezione (una cosa che non mi accade di frequente per tipologie del genere). Doppio scudo di Genova 1652, 60 mm, 75,9 grammi. Ogni commento sarà gradito! Grazie8 punti
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The Empire of Japan: Showa 11 (1936) 5-sen...4 punti
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Ciao a tutti, mi sono avvicinato da poco al mondo della numismatica ed ho deciso di iniziare la mia collezione con le monete della mia terra. Le mie competenze sono ancora molto limitate, gradirei quindi un vostro parere su questa dracma padana, tipo toutiopouos. Il grado di conservazione mi sembra buono, siete d’accordo? La casa d’asta la classificava VF la patina su monete d’argento così antiche va mantenuta? Avrei la tentazione di dare una passata in ultrasuoni, ma forse è meglio evitare. A volte vedo online monete simili a questa con legenda SOVOLOIXVOX. Esiste questa variante? grazie mille.3 punti
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L' AMICO FRITZ Una vecchia foto ingiallita dal tempo e piegata in metà, una serie di bambini schierati su una scalinata, con varie espressioni, quelli imbronciati che guardano in giù, quelli birichini che accennano ad un sorrisetto, tutti vestiti con una giacchetta nera sgualcita, quasi tutti con ai piedi gli zoccoli di legno, pochi con una parvenza di scarpe nere ed un fiocchetto girocollo. Alla sinistra un prete allampanato che li guarda severo. Giro la foto: i nomi di tutti i compagni scritti con lapis viola e calligrafia incerta e senza cognomi, solo qualcosa che li identifichi, il lavoro svolto dal loro Padre: “Carlìn Minisiè” ( Carlino Falegname ) “ Cesco Panatè” ( Francesco Panettiere ) “Giuanin Frè” (Giovannino Fabbro) etc... Questa è la I° Elementare di “Cesco”, mio padre, nel 1933, Anno XI° dell'Era Fascista e da questa foto inizia la storia di un'amicizia. ----§----- Il Maestro, nonché Parroco del Paese, era Don Umberto, un uomo alto e segaligno con degli occhi grigi pungenti con i quali squadrava severamente sia i parrocchiani, sia la scolaresca. A rendere più inquietante la sua figura era la canna di bambù onnipresente nella sua mano destra, che serviva, sia ad indicare gli scritti sulla lavagna, sia come arma impropria per punire gli alunni più indisciplinati. Quel mattino di Novembre ogni cosa era avvolta dalla nebbia, gli spifferi di vento si insinuavano nelle finestre sgangherate ed i bambini erano così intirizziti nei loro vestiti troppo leggeri, che erano stranamente disciplinati. Proprio per questo motivo, il ticchettio incessante sulla porta dell'aula, fece trasalire Don Umberto che si precipitò a vedere chi era il disturbatore. Uscì con fare deciso e dallo spiraglio della porta si stagliò l'immagine di una giovane donna bionda e di un bambino ben vestito che sporgeva il testone per vedere con quali compagni avrebbe dovuto condividere le sue giornate. Il Maestro entrò nell'aula seguìto dal nuovo alunno, ingrugnito e con lo sguardo basso: “ Ecco il vostro nuovo amico. Come ti chiami?” “ Frrankesko..” con pronuncia inequivocabilmente tedesca. La scolaresca rumoreggiò e tutti si voltarono verso gli altri 3 “Franceschi” che popolavano la classe, chiamati per distinguerli Francesco, Franco e “Cesco” mio padre. Don Umberto comprese la situazione conflittuale e con fare assorto esclamò: “ Come lo chiamiamo...?” Mio padre si alzò dal banco: “Fritz !! L'amico Fritz!!!” Aveva preso l'ispirazione dall'Opera di Mascagni “L'amico Fritz”, che il nonno sentiva alla sera su un grammofono con una tromba enorme. La scelta del nome non fu presa bene dal nuovo arrivato, che durante l'ora di ricreazione si azzuffò ferocemente con mio padre. Ma ormai era stato battezzato Fritz e Fritz rimase per sempre. La situazione ormai si era chiarita e la baruffa sancì un'amicizia che sarebbe durata una vita. Fritz era un bambino di un'intelligenza prodigiosa, soprattutto in Matematica e mio padre, che invece zoppicava parecchio in questa materia, cominciò a copiare i suoi compiti ed a invitarlo a casa sua per avere delle “ripetizioni”. Praticamente il bambino venne adottato dai miei nonni. Fritz in effetti aveva una situazione familiare particolare: il padre era Dirigente della Banca d'Italia, di religione ebraica e viveva a Torino separato dalla moglie, una “svizzerotta” ricca di famiglia, con le guanciotte perennemente rosee ed i biondi capelli raccolti in due trecce di cui andava particolarmente orgogliosa. Praticamente una Heidi “ante litteram”. Era un donnone pieno di vita che ad ogni battuta scoppiava in una fragorosa risata, contagiando tutti i presenti, ma ahimè... era totalmente negata in cucina. Quando Fritz scoprì che mia nonna ogni giorno proponeva un piatto prelibato e dei dolcini meravigliosi, cotti nel forno della Panetteria, praticamente non si schiodò più da casa nostra. Gli anni passavano e Cesco e Fritz crescevano assieme, giocando, bisticciando e scoprendo nuovi posti che diventavano immediatamente il teatro delle loro avventure. Un bosco particolarmente selvaggio diventava “L'Antro dei Lupi”, una casa di legno diroccata era il “Vascello dei Pirati”, un palo conficcato nel terreno un “Totem degli Indiani”. Ma quando mio padre portò Fritz nelle cantine di casa nostra, questo diventò il “set cinematografico” preferito per loro. Erano un dedalo di camere, corridoi, anfratti, “infernotti”, dove il nonno teneva i propri attrezzi e macchinari, perchè non era mai fermo un istante ed, oltre a svolgere l'attività di Panettiere, era anche falegname, meccanico, elettricista, muratore. La parte più intrigante era un piccolo locale sbarrato da una porta di legno massiccio con chiodi a testa larga e chiusa da un gigantesco lucchetto. Per i bimbi era lo “Scrigno dei Tesori”, per mio nonno il posto dove metteva le vecchie monete che trovava girando per i Paesi vicini. Un giorno il nonno aprì la porta e mio padre e Fritz contemplarono una serie di cassette di legno ( costruite con i suoi macchinari ) ripiene “alla rinfusa” di monete antiche. Fritz era come ipnotizzato, come fosse davanti al Tesoro dei Pirati. Il nonno, notando il suo interesse, prese una moneta d'argento e disse: “ Ti regalo questa moneta e spero che sia la prima di una collezione, poi ti farò anche una cassetta come ho fatto per mio figlio Cesco”. Gli anni dei giochi e della spensieratezza, finirono presto. Il Governo Fascista promulgò le inique “Leggi razziali” e Fritz con la sua famiglia dovettero riparare in Svizzera dai parenti della mamma. L'addio fu straziante per tutti perchè Fritz era ormai diventato un fratello per mio padre ed un figlio per i miei nonni ed il commiato fu allietato solo dal regalo di una cassettina ripiena di monete che mio nonno aveva costruito per lui, come da promessa. Passarono anni terribili, la Guerra, la Guerra Civile, la lenta ripresa del dopoguerra. Nonostante le ricerche di mio padre, Fritz e la sua famiglia sembravano spariti nel nulla. ----§------- Metà Anni '50 Nel paese non si era mai vista un'auto come quella: linee sinuose, color grigio argento, motore rombante che emanava l'inconfondibile profumo della ricchezza. I bambini vocianti si avvicinarono all'uomo distinto che era alla guida e lui li ricompensò con qualche caramella. I vecchi seduti sulle panchine di pietra si ammutolirono e lo guardarono sottecchi e curiosi. L'uomo scese dalla macchina, si sgranchì le gambe, respirò profondo per sentire i vecchi profumi e lentamente si incamminò. L'andatura era decisa ma lenta, ogni tanto si fermava ed i suoi occhi si riempivano di quegli scorci che tante volta aveva visto da bambino. Entrò nella Panetteria dove mia nonna Sunta era al bancone indaffarata con altri clienti. “ Signora Sunta i mie omaggi! Per favore mezzo chilo di quei fantastici grissini “rubatà”, un pezzo di quella focaccia straordinaria e...” A mia Nonna quasi prese un coccolone: “Ma...ma... Tu sei Fritz! Il mio Fritz!!!”. Seguirono abbracci, baci e lacrime da parte di tutta la famiglia. Mio padre trattenne a stento la commozione, poi prevalse il suo carattere rude e sbottò: “ Ti abbiamo cercato per anni.. e Tu niente! Mai una lettera, una cartolina...”. Gli anni della guerra erano stati duri anche per Fritz, in seguito spiegò che aveva quasi rimosso il suo passato, aveva cercato di mettersi in contatto con loro, ma ogni cosa era cambiata ed infine aveva dedicato tutte le sue energie per diventare “qualcuno” (a 30 anni era diventato un'alto Dirigente della Banca Nazionale Svizzera), sacrificando la propria vita ed i sentimenti. La cena che seguì fu memorabile ed al termine Fritz si assentò un momento per parcheggiare la splendida auto nel cortile. Ritornò con un mazzo di fiori ed un valigione. “ I fiori sono per Mamma Sunta...ti posso chiamare Mamma, vero?” Lei rispose con un cenno del capo perchè non riusciva a parlare ed aveva le guance rigate dalle lacrime. “ E questo è per gli uomini di famiglia!” Posò il valigione sul tavolo, lo aprì lentamente e comparve la cassetta. L'interno era a scomparti, ripiena di monete Svizzere. “La cassetta la riporto a casa...ma le monete sono un modesto regalo per tutto quello che avete fatto per me, soprattutto perchè mi avete fatto conoscere la passione per la Storia e le monete che mi sono state di grande conforto in questi anni”. EPILOGO Fritz, anche grazie al suo lavoro ed alle conoscenze, era diventato un collezionista di alto livello e non mancava mai di ritornare in paese un paio di volte all'anno. Portava sempre delle monete notevoli e qualcuna le regalava a mio padre che, senza volerlo, si ritrovò dopo un po' di tempo ad avere una bella collezione di monete Svizzere. Le ritrovai in cantina, in una delle tante cassette di legno costruite dal nonno. Posto una moneta della Collezione: 5 Franchi 1926, anno di nascita di Cesco e Fritz.3 punti
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Trovare un 50 lire 1958 come il mio è impossibile ragazzi.Il mio me l'ha ceduto mio nonno ritirandolo direttamente dalla banca d'Italia su prenotazione e fu allora un gran privilegio(un po' come accadeva con le 100 lire d'oro ai tempi del duce) e mio nonno mi disse che il suo 50 lire era inserito in un rotolino originale della zecca e non dei privati.Per lui codesta moneta era fdc ma per me no.(ricordo le vivaci contestazioni con lui). Lolll))) (Ovviamente sto scherzando ) Have a nice day3 punti
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Buonasera a tutti i lamonetiani...sta sera condivido questa: 12 cavalli 1797 legenda al dritto con caratteri più piccoli (Magliocca 319a)...moneta con il suo "patinone" originale che presenta un gran bel rovescio a gusto mio! Rara due volte. E' in arrivo anche la sorella FEDINAN!! D : FERDINAND .IVSICILIAR.REX / P. sotto il busto R : UN GRANO CAVALLI R.12 C. Contorno con treccia in rilievo Graditi i pareri e anche la visione dei vostri tondelli. Buona serata.2 punti
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Era l'ultima nel testo, ma magari domani (se me ne ricordo ?) la rifotografo e la peso. Non so se conosci questo studio: GILLES GRIVAUD, with the collaboration of Evangelia Skoufari: VENICE AND THE DEFENCE OF THE REGNO DI CIPRO, GIULIO SAVORGNAN'S UNPUBLISHED CYPRUS CORRESPONDENCE (1557±1570). Nicosia 2016 Dovrebbe essere ben documentato dal momento che le pagine sono 688! ? l'ho scaricato liberamente e senza trucchi da questo indirizzo: https://hal-normandie-univ.archives-ouvertes.fr/hal-02360521/document2 punti
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Ero indeciso e anche un pò preoccupato, alla fine, per scrupolo di coscienza ho fatto leggere tutta la discussione a un mio amico psicologo, il responso ? Evidenti effetti collaetrali da lockdown.... Ma non vi preoccupate, passa.2 punti
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Confermo di essere stato io a postare la pagina dell'articolo di Cosentini. Di seguito la discussione da dove è possibile risalire ai riferimenti bibliografici dello stesso. Io ho sempre trovato quest'articolo estremamente interessante perché in poche righe condensa delle informazioni molto importanti per chi studia questa monetazione. Le monete coniate a Napoli avevano una "simbologia" nota solo all'incisore. O meglio l'incisore apponendo sul conio un simbolo (o altra variazione solo a lui nota) era in grado di riconoscere una sua produzione. Sistema questo che veniva attuato per evitare ed individuare le falsificazioni. Altro passaggio degno di nota è il fatto che venivano utilizzati conii anche di precedenti incisori. Comprendo che a volte una semplice differenza di conio porti a fare supposizioni ed ipotesi più o meno fantasiose ma tali restano di fronte alla testimonianza dell'articolo di cui sopra. Provo a dare una risposta anche all'utente @giacutuli premettendo che quello che sto per dire è solo una mia opinione. Spesso nella ricerca la soluzione più semplice ed ovvia può dimostrarsi quella che più si avvicina alla realtà. Come giustamente è stato affermato l'incisore utilizza lo stesso punzone per realizzare le torrette sul conio nonostante questo però le stesse risultano diverse fra loro. Mia opinione è che, trattandosi di particolari di piccola dimensione difficilmente l'incisore riuscirà ad ottenere lo stesso risultato per ogni torretta. Una incisione più profonda o meno profonda ha come risultato due torrette completamente differenti. Se a questo aggiungiamo il fatto, sempre considerando le dimensioni del particolare, che il conio lavorando si modifica e tende a perdere le caratteristiche iniziali, la differenza fra le torrette diventa ancora più evidente. In particolare in questo caso abbiamo quella che si definisce "occlusione del conio". Piccole incisioni sul conio (fatte per realizzare le torrette) che nel tempo si vanno a chiudere facendo modificare il risultato finale sulla moneta. Spero di essere stato chiaro.2 punti
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Buona giornata. Gradirei avere un vostro parere sul grado di conservazione della moneta postata. Grata a chi vorrà esprimere un suo giudizio ringrazio. Un cordiale saluto da Gabriella.2 punti
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Salute avevo voglia di rivederla: Ferdinando II 10 Tornesi 1847. Rame D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella . R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1847. Riferimenti: CNI 203., Pagani 340.,Pannuti Riccio 192.2 punti
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Buongiorno, il certificato di autenticità e lecita provenienza (ovvero la documentazione equipollente) a cui fa riferimento l’art. 64 del codice dei beni culturali deve essere rilasciato obbligatoriamente (e, quindi, gratuitamente da chiunque eserciti sul territorio italiano l’attività (a livello professionale) di commercializzazione di beni di interesse storico, archeologico, artistico ecc. Al medesimo obbligo non soggiaciono i venditori (e le case d’asta) estere (quali, ad esempio, quelle con sede nella RSM). In questo caso, tuttavia, la casa d’aste estera può decidere di offrire ai propri clienti il certificato dietro corresponsione di un prezzo predeterminato (non essendo per legge obbligata a emetterlo, lo considera come un servizio aggiuntivo a pagamento). Il discrimine, quindi, è il paese (e la legislazione) del venditore. A mio avviso (come rilevato anche da simonesrt) l’assenza del certificato non deve destare troppe preoccupazioni in capo a chi acquista purché ricorrano le seguenti condizioni: (i) la monta sia inserita in un catalogo d’asta, corredata di fotografia e descrizione delle sue peculiari caratteristiche (dati ponderali, tipologia, anno e zecca di emissione, eventuali precedenti passaggi in asta ecc., ossia la classica descrizione che si ritrova in quasi tutti i cataloghi delle case d’asta serie); (ii) nel catalogo siano anche indicate le condizioni generali di vendita e tra queste vi sia (come di regola avviene) la dichiarazione di autenticità e lecita provenienza del materiale offerto in vendita. Ritengo, in questo caso, che questi elementi sopperiscano - nella sostanza - in maniera più che adeguata all’assenza del certificato specifico per la singola moneta, pur con le inevitabili differenze di forma con quest’ultimo. E’ bene precisare, in ogni caso, che il certificato in parola non porrà comunque l’acquirente al riparo da eventuali “sveglie all’alba” da parte di visitatori in nero vestiti. Tuttavia non lo renderà partecipe o autore di un eventuale reato (avendo acquistato in buona fede e nel rispetto della legge) e gli consentirà di ottenere un rimborso/risarcimento da parte del venditore (naturalmente con tutte le difficoltà legate alla legislazione di volta in volta applicabile in base al paese di provenienza di quest’ultimo). Saluti.2 punti
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ciao, si e' un grano con croce ,presumibilmente del 1622 o 23 di filippo iv per napoli, ribattuto su uno di Filippo iii. penso sia abbastanza raro.I grani battuti sotto Filippo iv sono di 3 tipi: stemma curvo,dtemma dritto e appunto croce con crocette. Ti posto gli altri due2 punti
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Io in genere non mi interesso di mercato numismatico, il valore economico delle monete non è rilevante per me quanto il valore storico, tuttavia leggendo le varie considerazioni sull'attuale effervescenza del mercato attraverso l'andamento delle aste ho notato che non si è tenuto conto della situazione psicologica specifica di questo periodo, siamo stati un po' tutti costretti alla clausura ed i collezionisti di monete, come tutti i collezionisti, tendono ad avere una certa dipendenza al contatto con l'oggetto della loro passione, nel senso che senza poter uscire e frequentare come prima i negozi, i convegni, il circolo, i musei o almeno amici con la stessa passione, l'astinenza monetosa si fa sentire assai, quindi l'unica valvola di sfogo diventano le aste o i negozi in rete, perciò in questo momento tira un po' di tutto...2 punti
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I segni sulle monete "segreti" da quanto mi ricordo di aver letto e sentito da altri numismatici anche molto noti,ci sono sempre stati o almeno si sospetta di questo. Non ricordo chi e quando forse su Cronaca Numismatica ci furono articoli al riguardo su monete medievali,unico modo ad esempio,di far uscire messaggi anche sotto assedio, senza che nessuno se ne accorgesse. Coniare torrette al posto di puntini e/o messe al contrario come anche le aquilette, non possono essere solo errori o almeno non sembrano esserlo ma sembrano più cosa voluta,come credo di aver letto anche nel blog Storia Numismatica. https://storianumismatica.wordpress.com/2018/12/20/interpunzioni-e-taglio/#more-9042 punti
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Ciao, ti consiglio https://fr.numiscorner.com/, https://www.monnaiesdantan.com/, https://www.lartdesgents.fr/ se vuoi stare in ambito strettamente francese e pure www.vcoins.com e www.ma-shop.com Con un po'di attenzione c'è pure eBay. Io personalmente sono per le monete che vibrano di storia e di emozione, la conservazione rimane un carattere secondario. Per quanto riguarda letture specifiche sui secoli da te elencati è difficile trovare testi che comprano tutto il periodo, diverso invece il mondo degli studi specifici e settoriali. Io sono appassionato di terzo secolo e in particolare degli imperi secessionisti e dei relativi sovrani usurpatori (specialmente l'impero gallico), ecco su questo filone specifico se vuoi ti posso consigliare diversi testi.2 punti
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DE GREGE EPICURI Sembra che il Comune intenda riaprire il nostro mercatino domenica 7 giugno; la notizia però non è ancora confermata.1 punto
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Forse per una scelta politica: la moneta commemora la data del 21 aprile 1967, quando i militari presero il potere con un colpo di stato che portò , in seguito, all'esilio del re, Costantino. La dittatura dei colonnelli, che venivano chiamati "i màvri sintagmatàrches" (i colonnelli neri) fu pesante sul piano delle libertà civili. Un ex ufficiale, Aléxandros Panagùlis, compì un attentato alla vita del capo della giunta militare, Papadòpoulos, nell'agosto del 1968. La storia fu narrata da Oriana Fallaci che era stata la compagna di Panagùlis dopo la sua scarcerazione, in "Un uomo". Il giorno dell'attentato mi trovavo a Vàrkisa, dove scoppiò la bomba.1 punto
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Ciao Marcc, credo che quella che tu chiami variante SOVOLOIXVOX sia la tua dracma alla quale non hai ben interpretato l'iscrizione. Ricorda che l'iscrizione sulla dracma è con caratteri in alfabeto leponzio che si scrive e si legge quindi da destra verso sinistra, quindi la variante che citavi è la stessa tua moneta con l'iscrizione tradotta in un altro alfabeto, forse quello greco e quindi a sua volta letto male perché interpretato secondo i caratteri latini1 punto
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Buon pomeriggio, bellissimo racconto Beppe, @giuseppe ballauri, uno spaccato di vita raccontato con dovizia di particolari, coinvolgente al punto da sentirsi parte del racconto, improvvisamente mi sono ritrovato con Cecco e l'amico Fritz davanti alla porta della stanza dei tesori del Nonno. ? Per anni dalle mie parti, nei ragionamenti si nominava l'amico Fritz, ora so due cose, la prima che era l'amico Fraterno di tuo padre e la seconda che era un opera.. Ecco che viene fuori anche la divulgazione parallela, oltre alle monete si aggiunge altro, fosse esso un avvenimento o piuttosto una curiosità. Grazie Beppe Saluti Alberto1 punto
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@Galenus, non ti scrivo bravo.... ma vedo che analizzi bene le monete..... !! In tutta questa faccenda dobbiamo anche tenere in giusto conto un particolare importante: ..... non è che in zecca in ogni annata facevano liberate "contemporanee" per tutti i tagli della monetazione .... I nominali venivano per così dire "sfalsati".... ad esempio prima i 60 Grana, con i 10 Tonesi e il Tornese.....poi le 120 Grana con i Tarì.... e i 2 Torensi....e così via..... appare ovvio che per quella fatidica data del mese di maggio 1859.....non tutta la monetazione completa uscì dalla dalla zecca. Buon divertimento.1 punto
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Nelle condizioni di vendita viene dichiarato (direi da tutte le case d'asta italiane) che il materiale posto in vendita è garantito originale e di lecita provenienza, quindi la fattura/ricevuta che accompagna l'acquisto ne attesta la lecita provenienza. All'estero hanno altre leggi e quindi chiederlo non ha molto senso.1 punto
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Buongiorno....io anche ingrandendo non distinguo chiaramente delle altre stelle...sembrano incrostazioni verdi...servirebbe una foto a fuoco del dettaglio...da quanto vedo quindi, scorgo una stella e due incrostazioni che ricordano due stelle . Saluti. Per il resto mi astengo perchè non seguo Ferdy II mi fermo prima!1 punto
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Asta estera legislazione estera . San Marino è estero.. Il materiale offerto nelle aste italiche normalmente viene 'registrato" ed è garantito senza "problemi"di provenienza. Poi se ti svegliano alle sei perché una casa D'Aste italica mette in vendita un "ripostiglio bizantino"....1 punto
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E' un bolognino grosso. Per me Chimienti 34; CNI 4, 31 VI decennio del secolo XIII circa rarita' R2 , peso teorico g 1,51 punto
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Ottimo quattrino coniato dalla zecca di Milano sotto il ducato di Maria Teresa. Catalogato dal Crippa 45 e dal MIR Milano 442/1 rarità NC la moneta a mio parere è un SPL1 punto
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Buon giorno a tutti. Un grazie a 417SONIA per i consigli relativi alla pulizia. Ho postato le immagini del prima e dopo. Chiedo nuovamente una delucidazione . Mi sembra che i rilievi di questo centesimo possano essere classificati sullo spl. ma quanto incidono le corrosioni ? Scusate l'insistenza ma vorrei proprio capirci qualcosa. Un cordialissimo a risentirci. Gabriella.1 punto
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It cannot be excluded that when a hoard with numerous specimens is discovered, the forgers get to work by reproducing some dies used for stamping some coins to add to the authentic ones.1 punto
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Molto bella, suggestiva la piantina semplificata con le sette Basiliche, si intravvedono anche Castel Sant'Angelo e l'isola Tiberina. Non l'avevo mai vista....1 punto
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Veramente ben conservato il tornese con le quattro pietre focaie. Quello del 1599 mi pare abbia lo stesso conio al rovescio del mio.1 punto
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Per la seconda lettera E posto il mio contributo. Con la serie BE un esemplare con occhi chiari e uno con occhi scuri1 punto
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To the best of my knowledge, the large number of tetradrachms in the market are coming from a hoard and are all genuine. It is very rare that you see a fake Athenian tetradrachm for sale in a well known auction. eBay is something else...1 punto
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Nella monografia di Lefevre, "La circolazione metallica nel Regno d'Italia 1862-1930", viene chiaramente detto che alla data che a noi interessa , il 1908, effettivamente esisteva una circolazione di scudi argentei, anche se sottoposti a un graduale ritiro . Inoltre, conferma una "dignitosa e onorevole" circolazione di moneta metallica nel Regno, aurea e argentea, che cesserà soltanto a causa della grande Guerra.1 punto
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Salute avevo voglia di rivederla: REGNO DELLE DUE SICILIE Ferdinando II 10 Tornesi 1841. Rame D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1841 Riferimento:Pannuti Riccio 190 La moneta proviene da collezione privata1 punto
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Concordo, una rappresentazione di San Giorgio davvero mal realizzata, ben al di sotto degli standard britannici1 punto
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taglio 10 cent paese andorra anno 2017 tiratura 1.103.000 condizioni bb+ città trieste note NEWS1 punto
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Ciao. Grazie di cuore a tutti Voi per l'apprezzamento. Con alcuni amici del Forum stiamo approfondendo il tema dei "segni segreti" sulle monete del Regno d'Italia di V.E. II e Umberto. I Regolamenti di Zecca stabilivano infatti che l'Incisore dovesse apporre sulle monete dei "segni segreti". Al momento non abbiamo reperito documenti al riguardo, ma stiamo conducendo delle analisi interessanti che, quanto prima, speriamo di poter condividere con Voi. A presto dunque. ? Michele1 punto
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La differenza principale è nell'illuminazione Nella prima foto (al di là della plastica, che riflette) è stata usata una sorgente puntiforme (una lampadina per capirci) con illuminazione dall'alto. In questo modo si creano molti riflessi, si da risalto al lustro di zecca e (aimè) vengono messi in risalto anche minimi segnetti impercettibili ad occhio nudo. Ogni foto ha un aspetto diverso La seconda foto è scattata con una illuminazione molto più morbida (luci neon ad alta frequenza per evitare il flickering) e disperdendo ulteriormente la luce (tipicamente con softbox o simili). La moneta è perfettamente in piano e viene fotografata esattamente a 90° con la macchina fotografica su stativo a colonna. Queste foto consentono di apprezzare molto i rilievi, senza mettere in rilievo i segnettini impercettibili, e soprattutto consentono di produrre velocemente un catalogo Io ho un sistema (autocostruito) con entrambe le illuminazioni, e stativo a colonna Di seguito due foto della stessa moneta, con i due set-up di luci, la prima puntiforme, la seconda soft Ovviamente ci sono in commercio sistemi professionali (usati per redarre i cataloghi), questo ad esempio è quello cui mi sono ispirato io (e con circa 200 euro e qualche ora di bricolage me la sono cavata... incluso stativo Kaiser preso usato sulla baia) http://www.quickpx.com/products/brands_en/quickPX_classic_en.html Per info ulteriori sulla fotografia numismatica, non posso che consigliare la lettura di questo articolo , e agli altri che trovate sullo stesso sito http://coinimaging.com/photography.html Buona lettura1 punto
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