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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/19/20 in tutte le aree

  1. Salve a tutti, condivido con voi l'ultima entrata in collezione (una cosa che non mi accade di frequente per tipologie del genere). Doppio scudo di Genova 1652, 60 mm, 75,9 grammi. Ogni commento sarà gradito! Grazie
    8 punti
  2. Ed ecco 2 tari' del 1540 di Carlon V per la sicilia
    5 punti
  3. The Empire of Japan: Showa 11 (1936) 5-sen...
    4 punti
  4. Anche io ho ritrovato le mie, ve ne posto qualcuna
    4 punti
  5. 3 punti
  6. Ciao a tutti, mi sono avvicinato da poco al mondo della numismatica ed ho deciso di iniziare la mia collezione con le monete della mia terra. Le mie competenze sono ancora molto limitate, gradirei quindi un vostro parere su questa dracma padana, tipo toutiopouos. Il grado di conservazione mi sembra buono, siete d’accordo? La casa d’asta la classificava VF la patina su monete d’argento così antiche va mantenuta? Avrei la tentazione di dare una passata in ultrasuoni, ma forse è meglio evitare. A volte vedo online monete simili a questa con legenda SOVOLOIXVOX. Esiste questa variante? grazie mille.
    3 punti
  7. L' AMICO FRITZ Una vecchia foto ingiallita dal tempo e piegata in metà, una serie di bambini schierati su una scalinata, con varie espressioni, quelli imbronciati che guardano in giù, quelli birichini che accennano ad un sorrisetto, tutti vestiti con una giacchetta nera sgualcita, quasi tutti con ai piedi gli zoccoli di legno, pochi con una parvenza di scarpe nere ed un fiocchetto girocollo. Alla sinistra un prete allampanato che li guarda severo. Giro la foto: i nomi di tutti i compagni scritti con lapis viola e calligrafia incerta e senza cognomi, solo qualcosa che li identifichi, il lavoro svolto dal loro Padre: “Carlìn Minisiè” ( Carlino Falegname ) “ Cesco Panatè” ( Francesco Panettiere ) “Giuanin Frè” (Giovannino Fabbro) etc... Questa è la I° Elementare di “Cesco”, mio padre, nel 1933, Anno XI° dell'Era Fascista e da questa foto inizia la storia di un'amicizia. ----§----- Il Maestro, nonché Parroco del Paese, era Don Umberto, un uomo alto e segaligno con degli occhi grigi pungenti con i quali squadrava severamente sia i parrocchiani, sia la scolaresca. A rendere più inquietante la sua figura era la canna di bambù onnipresente nella sua mano destra, che serviva, sia ad indicare gli scritti sulla lavagna, sia come arma impropria per punire gli alunni più indisciplinati. Quel mattino di Novembre ogni cosa era avvolta dalla nebbia, gli spifferi di vento si insinuavano nelle finestre sgangherate ed i bambini erano così intirizziti nei loro vestiti troppo leggeri, che erano stranamente disciplinati. Proprio per questo motivo, il ticchettio incessante sulla porta dell'aula, fece trasalire Don Umberto che si precipitò a vedere chi era il disturbatore. Uscì con fare deciso e dallo spiraglio della porta si stagliò l'immagine di una giovane donna bionda e di un bambino ben vestito che sporgeva il testone per vedere con quali compagni avrebbe dovuto condividere le sue giornate. Il Maestro entrò nell'aula seguìto dal nuovo alunno, ingrugnito e con lo sguardo basso: “ Ecco il vostro nuovo amico. Come ti chiami?” “ Frrankesko..” con pronuncia inequivocabilmente tedesca. La scolaresca rumoreggiò e tutti si voltarono verso gli altri 3 “Franceschi” che popolavano la classe, chiamati per distinguerli Francesco, Franco e “Cesco” mio padre. Don Umberto comprese la situazione conflittuale e con fare assorto esclamò: “ Come lo chiamiamo...?” Mio padre si alzò dal banco: “Fritz !! L'amico Fritz!!!” Aveva preso l'ispirazione dall'Opera di Mascagni “L'amico Fritz”, che il nonno sentiva alla sera su un grammofono con una tromba enorme. La scelta del nome non fu presa bene dal nuovo arrivato, che durante l'ora di ricreazione si azzuffò ferocemente con mio padre. Ma ormai era stato battezzato Fritz e Fritz rimase per sempre. La situazione ormai si era chiarita e la baruffa sancì un'amicizia che sarebbe durata una vita. Fritz era un bambino di un'intelligenza prodigiosa, soprattutto in Matematica e mio padre, che invece zoppicava parecchio in questa materia, cominciò a copiare i suoi compiti ed a invitarlo a casa sua per avere delle “ripetizioni”. Praticamente il bambino venne adottato dai miei nonni. Fritz in effetti aveva una situazione familiare particolare: il padre era Dirigente della Banca d'Italia, di religione ebraica e viveva a Torino separato dalla moglie, una “svizzerotta” ricca di famiglia, con le guanciotte perennemente rosee ed i biondi capelli raccolti in due trecce di cui andava particolarmente orgogliosa. Praticamente una Heidi “ante litteram”. Era un donnone pieno di vita che ad ogni battuta scoppiava in una fragorosa risata, contagiando tutti i presenti, ma ahimè... era totalmente negata in cucina. Quando Fritz scoprì che mia nonna ogni giorno proponeva un piatto prelibato e dei dolcini meravigliosi, cotti nel forno della Panetteria, praticamente non si schiodò più da casa nostra. Gli anni passavano e Cesco e Fritz crescevano assieme, giocando, bisticciando e scoprendo nuovi posti che diventavano immediatamente il teatro delle loro avventure. Un bosco particolarmente selvaggio diventava “L'Antro dei Lupi”, una casa di legno diroccata era il “Vascello dei Pirati”, un palo conficcato nel terreno un “Totem degli Indiani”. Ma quando mio padre portò Fritz nelle cantine di casa nostra, questo diventò il “set cinematografico” preferito per loro. Erano un dedalo di camere, corridoi, anfratti, “infernotti”, dove il nonno teneva i propri attrezzi e macchinari, perchè non era mai fermo un istante ed, oltre a svolgere l'attività di Panettiere, era anche falegname, meccanico, elettricista, muratore. La parte più intrigante era un piccolo locale sbarrato da una porta di legno massiccio con chiodi a testa larga e chiusa da un gigantesco lucchetto. Per i bimbi era lo “Scrigno dei Tesori”, per mio nonno il posto dove metteva le vecchie monete che trovava girando per i Paesi vicini. Un giorno il nonno aprì la porta e mio padre e Fritz contemplarono una serie di cassette di legno ( costruite con i suoi macchinari ) ripiene “alla rinfusa” di monete antiche. Fritz era come ipnotizzato, come fosse davanti al Tesoro dei Pirati. Il nonno, notando il suo interesse, prese una moneta d'argento e disse: “ Ti regalo questa moneta e spero che sia la prima di una collezione, poi ti farò anche una cassetta come ho fatto per mio figlio Cesco”. Gli anni dei giochi e della spensieratezza, finirono presto. Il Governo Fascista promulgò le inique “Leggi razziali” e Fritz con la sua famiglia dovettero riparare in Svizzera dai parenti della mamma. L'addio fu straziante per tutti perchè Fritz era ormai diventato un fratello per mio padre ed un figlio per i miei nonni ed il commiato fu allietato solo dal regalo di una cassettina ripiena di monete che mio nonno aveva costruito per lui, come da promessa. Passarono anni terribili, la Guerra, la Guerra Civile, la lenta ripresa del dopoguerra. Nonostante le ricerche di mio padre, Fritz e la sua famiglia sembravano spariti nel nulla. ----§------- Metà Anni '50 Nel paese non si era mai vista un'auto come quella: linee sinuose, color grigio argento, motore rombante che emanava l'inconfondibile profumo della ricchezza. I bambini vocianti si avvicinarono all'uomo distinto che era alla guida e lui li ricompensò con qualche caramella. I vecchi seduti sulle panchine di pietra si ammutolirono e lo guardarono sottecchi e curiosi. L'uomo scese dalla macchina, si sgranchì le gambe, respirò profondo per sentire i vecchi profumi e lentamente si incamminò. L'andatura era decisa ma lenta, ogni tanto si fermava ed i suoi occhi si riempivano di quegli scorci che tante volta aveva visto da bambino. Entrò nella Panetteria dove mia nonna Sunta era al bancone indaffarata con altri clienti. “ Signora Sunta i mie omaggi! Per favore mezzo chilo di quei fantastici grissini “rubatà”, un pezzo di quella focaccia straordinaria e...” A mia Nonna quasi prese un coccolone: “Ma...ma... Tu sei Fritz! Il mio Fritz!!!”. Seguirono abbracci, baci e lacrime da parte di tutta la famiglia. Mio padre trattenne a stento la commozione, poi prevalse il suo carattere rude e sbottò: “ Ti abbiamo cercato per anni.. e Tu niente! Mai una lettera, una cartolina...”. Gli anni della guerra erano stati duri anche per Fritz, in seguito spiegò che aveva quasi rimosso il suo passato, aveva cercato di mettersi in contatto con loro, ma ogni cosa era cambiata ed infine aveva dedicato tutte le sue energie per diventare “qualcuno” (a 30 anni era diventato un'alto Dirigente della Banca Nazionale Svizzera), sacrificando la propria vita ed i sentimenti. La cena che seguì fu memorabile ed al termine Fritz si assentò un momento per parcheggiare la splendida auto nel cortile. Ritornò con un mazzo di fiori ed un valigione. “ I fiori sono per Mamma Sunta...ti posso chiamare Mamma, vero?” Lei rispose con un cenno del capo perchè non riusciva a parlare ed aveva le guance rigate dalle lacrime. “ E questo è per gli uomini di famiglia!” Posò il valigione sul tavolo, lo aprì lentamente e comparve la cassetta. L'interno era a scomparti, ripiena di monete Svizzere. “La cassetta la riporto a casa...ma le monete sono un modesto regalo per tutto quello che avete fatto per me, soprattutto perchè mi avete fatto conoscere la passione per la Storia e le monete che mi sono state di grande conforto in questi anni”. EPILOGO Fritz, anche grazie al suo lavoro ed alle conoscenze, era diventato un collezionista di alto livello e non mancava mai di ritornare in paese un paio di volte all'anno. Portava sempre delle monete notevoli e qualcuna le regalava a mio padre che, senza volerlo, si ritrovò dopo un po' di tempo ad avere una bella collezione di monete Svizzere. Le ritrovai in cantina, in una delle tante cassette di legno costruite dal nonno. Posto una moneta della Collezione: 5 Franchi 1926, anno di nascita di Cesco e Fritz.
    3 punti
  8. Trovare un 50 lire 1958 come il mio è impossibile ragazzi.Il mio me l'ha ceduto mio nonno ritirandolo direttamente dalla banca d'Italia su prenotazione e fu allora un gran privilegio(un po' come accadeva con le 100 lire d'oro ai tempi del duce) e mio nonno mi disse che il suo 50 lire era inserito in un rotolino originale della zecca e non dei privati.Per lui codesta moneta era fdc ma per me no.(ricordo le vivaci contestazioni con lui). Lolll))) (Ovviamente sto scherzando ) Have a nice day
    3 punti
  9. Buonasera a tutti i lamonetiani...sta sera condivido questa: 12 cavalli 1797 legenda al dritto con caratteri più piccoli (Magliocca 319a)...moneta con il suo "patinone" originale che presenta un gran bel rovescio a gusto mio! Rara due volte. E' in arrivo anche la sorella FEDINAN!! D : FERDINAND .IVSICILIAR.REX / P. sotto il busto R : UN GRANO CAVALLI R.12 C. Contorno con treccia in rilievo Graditi i pareri e anche la visione dei vostri tondelli. Buona serata.
    2 punti
  10. buonasera. volevo condividere questo tari' siciliano di Filippo IV
    2 punti
  11. Era l'ultima nel testo, ma magari domani (se me ne ricordo ?) la rifotografo e la peso. Non so se conosci questo studio: GILLES GRIVAUD, with the collaboration of Evangelia Skoufari: VENICE AND THE DEFENCE OF THE REGNO DI CIPRO, GIULIO SAVORGNAN'S UNPUBLISHED CYPRUS CORRESPONDENCE (1557±1570). Nicosia 2016 Dovrebbe essere ben documentato dal momento che le pagine sono 688! ? l'ho scaricato liberamente e senza trucchi da questo indirizzo: https://hal-normandie-univ.archives-ouvertes.fr/hal-02360521/document
    2 punti
  12. Ero indeciso e anche un pò preoccupato, alla fine, per scrupolo di coscienza ho fatto leggere tutta la discussione a un mio amico psicologo, il responso ? Evidenti effetti collaetrali da lockdown.... Ma non vi preoccupate, passa.
    2 punti
  13. Confermo di essere stato io a postare la pagina dell'articolo di Cosentini. Di seguito la discussione da dove è possibile risalire ai riferimenti bibliografici dello stesso. Io ho sempre trovato quest'articolo estremamente interessante perché in poche righe condensa delle informazioni molto importanti per chi studia questa monetazione. Le monete coniate a Napoli avevano una "simbologia" nota solo all'incisore. O meglio l'incisore apponendo sul conio un simbolo (o altra variazione solo a lui nota) era in grado di riconoscere una sua produzione. Sistema questo che veniva attuato per evitare ed individuare le falsificazioni. Altro passaggio degno di nota è il fatto che venivano utilizzati conii anche di precedenti incisori. Comprendo che a volte una semplice differenza di conio porti a fare supposizioni ed ipotesi più o meno fantasiose ma tali restano di fronte alla testimonianza dell'articolo di cui sopra. Provo a dare una risposta anche all'utente @giacutuli premettendo che quello che sto per dire è solo una mia opinione. Spesso nella ricerca la soluzione più semplice ed ovvia può dimostrarsi quella che più si avvicina alla realtà. Come giustamente è stato affermato l'incisore utilizza lo stesso punzone per realizzare le torrette sul conio nonostante questo però le stesse risultano diverse fra loro. Mia opinione è che, trattandosi di particolari di piccola dimensione difficilmente l'incisore riuscirà ad ottenere lo stesso risultato per ogni torretta. Una incisione più profonda o meno profonda ha come risultato due torrette completamente differenti. Se a questo aggiungiamo il fatto, sempre considerando le dimensioni del particolare, che il conio lavorando si modifica e tende a perdere le caratteristiche iniziali, la differenza fra le torrette diventa ancora più evidente. In particolare in questo caso abbiamo quella che si definisce "occlusione del conio". Piccole incisioni sul conio (fatte per realizzare le torrette) che nel tempo si vanno a chiudere facendo modificare il risultato finale sulla moneta. Spero di essere stato chiaro.
    2 punti
  14. Buona giornata. Gradirei avere un vostro parere sul grado di conservazione della moneta postata. Grata a chi vorrà esprimere un suo giudizio ringrazio. Un cordiale saluto da Gabriella.
    2 punti
  15. Salute avevo voglia di rivederla: Ferdinando II 10 Tornesi 1847. Rame D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella . R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1847. Riferimenti: CNI 203., Pagani 340.,Pannuti Riccio 192.
    2 punti
  16. Buongiorno, il certificato di autenticità e lecita provenienza (ovvero la documentazione equipollente) a cui fa riferimento l’art. 64 del codice dei beni culturali deve essere rilasciato obbligatoriamente (e, quindi, gratuitamente da chiunque eserciti sul territorio italiano l’attività (a livello professionale) di commercializzazione di beni di interesse storico, archeologico, artistico ecc. Al medesimo obbligo non soggiaciono i venditori (e le case d’asta) estere (quali, ad esempio, quelle con sede nella RSM). In questo caso, tuttavia, la casa d’aste estera può decidere di offrire ai propri clienti il certificato dietro corresponsione di un prezzo predeterminato (non essendo per legge obbligata a emetterlo, lo considera come un servizio aggiuntivo a pagamento). Il discrimine, quindi, è il paese (e la legislazione) del venditore. A mio avviso (come rilevato anche da simonesrt) l’assenza del certificato non deve destare troppe preoccupazioni in capo a chi acquista purché ricorrano le seguenti condizioni: (i) la monta sia inserita in un catalogo d’asta, corredata di fotografia e descrizione delle sue peculiari caratteristiche (dati ponderali, tipologia, anno e zecca di emissione, eventuali precedenti passaggi in asta ecc., ossia la classica descrizione che si ritrova in quasi tutti i cataloghi delle case d’asta serie); (ii) nel catalogo siano anche indicate le condizioni generali di vendita e tra queste vi sia (come di regola avviene) la dichiarazione di autenticità e lecita provenienza del materiale offerto in vendita. Ritengo, in questo caso, che questi elementi sopperiscano - nella sostanza - in maniera più che adeguata all’assenza del certificato specifico per la singola moneta, pur con le inevitabili differenze di forma con quest’ultimo. E’ bene precisare, in ogni caso, che il certificato in parola non porrà comunque l’acquirente al riparo da eventuali “sveglie all’alba” da parte di visitatori in nero vestiti. Tuttavia non lo renderà partecipe o autore di un eventuale reato (avendo acquistato in buona fede e nel rispetto della legge) e gli consentirà di ottenere un rimborso/risarcimento da parte del venditore (naturalmente con tutte le difficoltà legate alla legislazione di volta in volta applicabile in base al paese di provenienza di quest’ultimo). Saluti.
    2 punti
  17. ciao, si e' un grano con croce ,presumibilmente del 1622 o 23 di filippo iv per napoli, ribattuto su uno di Filippo iii. penso sia abbastanza raro.I grani battuti sotto Filippo iv sono di 3 tipi: stemma curvo,dtemma dritto e appunto croce con crocette. Ti posto gli altri due
    2 punti
  18. Io in genere non mi interesso di mercato numismatico, il valore economico delle monete non è rilevante per me quanto il valore storico, tuttavia leggendo le varie considerazioni sull'attuale effervescenza del mercato attraverso l'andamento delle aste ho notato che non si è tenuto conto della situazione psicologica specifica di questo periodo, siamo stati un po' tutti costretti alla clausura ed i collezionisti di monete, come tutti i collezionisti, tendono ad avere una certa dipendenza al contatto con l'oggetto della loro passione, nel senso che senza poter uscire e frequentare come prima i negozi, i convegni, il circolo, i musei o almeno amici con la stessa passione, l'astinenza monetosa si fa sentire assai, quindi l'unica valvola di sfogo diventano le aste o i negozi in rete, perciò in questo momento tira un po' di tutto...
    2 punti
  19. I segni sulle monete "segreti" da quanto mi ricordo di aver letto e sentito da altri numismatici anche molto noti,ci sono sempre stati o almeno si sospetta di questo. Non ricordo chi e quando forse su Cronaca Numismatica ci furono articoli al riguardo su monete medievali,unico modo ad esempio,di far uscire messaggi anche sotto assedio, senza che nessuno se ne accorgesse. Coniare torrette al posto di puntini e/o messe al contrario come anche le aquilette, non possono essere solo errori o almeno non sembrano esserlo ma sembrano più cosa voluta,come credo di aver letto anche nel blog Storia Numismatica. https://storianumismatica.wordpress.com/2018/12/20/interpunzioni-e-taglio/#more-904
    2 punti
  20. Ciao, ti consiglio https://fr.numiscorner.com/, https://www.monnaiesdantan.com/, https://www.lartdesgents.fr/ se vuoi stare in ambito strettamente francese e pure www.vcoins.com e www.ma-shop.com Con un po'di attenzione c'è pure eBay. Io personalmente sono per le monete che vibrano di storia e di emozione, la conservazione rimane un carattere secondario. Per quanto riguarda letture specifiche sui secoli da te elencati è difficile trovare testi che comprano tutto il periodo, diverso invece il mondo degli studi specifici e settoriali. Io sono appassionato di terzo secolo e in particolare degli imperi secessionisti e dei relativi sovrani usurpatori (specialmente l'impero gallico), ecco su questo filone specifico se vuoi ti posso consigliare diversi testi.
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  21. DE GREGE EPICURI Sembra che il Comune intenda riaprire il nostro mercatino domenica 7 giugno; la notizia però non è ancora confermata.
    1 punto
  22. Bella e importante! Il 1652 è stato un anno di complotti da parte di chi voleva dare Genova ai Francesi, ma prima ci fu il mancato acquisto di Pontremoli. Due erano i pretendenti: Genova e Granducato di Toscana, e Genova sembrava favorita e appoggiata dalla Spagna, ma ci volevano 80.000 scudi che la Repubblica non aveva, infatti risultò "acquistata" nel 1647 ma tre anni dopo passò di mano per mancato pagamento. Allo scopo di racimolare "scudi" qualcuno ebbe l'idea, pur andando contro agli Statuti, di vendere la "nobiltà" a chi volesse comprarla ... ecco allora che qualche famiglia genovese fece coniare belle monete, dalle tabelle del Pesce sembra che nei tre anni precedenti ci fu una cospicua produzione, meno nel 1652 ma pur sempre importante. Complimenti.
    1 punto
  23. Giusto, Conte : "Quando il gioco si fa duro, ecc." ! ???
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  24. ...ah, la memoria! Oggi mi sono ricordato del mio bisante, che è stato pubblicato da Mario Traina e Sergio Rossi in un loro lavoro on line del 1998! http://roth37.it/COINS/Famagosta/index.html
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  25. Utile raccolta di seriali, vedo che anche a te risultano, come estremi, la NE-C occhi chiari e la UE-P "occhi scuri"! In pratica, se non mi sono perso da qualche parte, da NE-C a UE-P sono "solo" 187 milioni di pezzi! Niente male come "stacco netto", Mr. Bolaffi... ?
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  26. Intanto posto un altra scheda a Tema Sportivo, state tranquilli ho quasi finito... Con le sportive.. ? Volevo dirvi che le schede le prendevo così come le trovavo, non andavo alla ricerca di qualche scheda in particolare, c'era poco da scegliere, sicuramente non le lasciavo, solo se vedevo un ragazzino più piccolo che le cercava, lasciavo il passo ? Saluti Alberto
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  27. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G265/1 Classificazione corretta, Crawford 363/1d. Le misure sono compatibili anche con un denario in argento, ma il sollevamento del metallo ( se non è semplice sfogliatura) potrebbe far pensare a un suberato, come hai ipotizzato. Dalle foto peró non si puó dire. Devi osservare bene Con una lente i bordi delle zone In cui il fondo è mancante, anche al rovescio, dove mi sembra di vedere colorazione verdastra.
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  28. Ciao Rocco...bella moneta e soprattutto rara, con qualche graffietto ma essendo un r3 merita di stare in collezione eccome...si vede la C sotto la R? da ste foto io non riesco a capirlo...
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  29. Asta estera legislazione estera . San Marino è estero.. Il materiale offerto nelle aste italiche normalmente viene 'registrato" ed è garantito senza "problemi"di provenienza. Poi se ti svegliano alle sei perché una casa D'Aste italica mette in vendita un "ripostiglio bizantino"....
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  30. tutti gli imperatori, utilizzarono le monete come mezzo per farsi conoscere e propagandare il loro operato, pensa a Costantino! La moneta antica é in realtà un "tracciatore" che ci conduce per mano alla conoscenza approfondita di vicende, altrimenti non rintracciabili. Un saluto
    1 punto
  31. @NorbertV Innanzi tutto benvenuto anche da parte mia. Il nostro forum e' davvero una miniera di cultura numismatica e storica. Se ti interessa la monetazione imperiale ti consiglio di dare un'occhiata alla discussioni in evidenza, ai links e ai contenuti della rollbar laterale di sezione. In particolare, le discussioni sono molto didattiche proprio perché interattive e perché danno spazio e voce a tutti gli utenti (dagli studiosi, ai professionisti ai semplici appassionati, come me). Quanto al collezionismo… che dire? E' il solito dilemma. Io devo dire personalmente sposo l'idea di @grigioviola: la moneta deve darti una emozione, e' lei che ti chiama. Io all'inizio, per la voglia quasi compulsiva di avere tra le mani una bella moneta romana, puntavo di più sulla conservazione. Ero io a cercare lei. Ora, man mano che imparo, che studio, che mi appassiono, capisco che per me lo stato di conservazione di una moneta non e' tutto. Ora e' la moneta a cercare me. Una curiosità: il tuo interesse per Giuliano l'Apostata lo hai spiegato. Ma come mai un interesse di partenza per Elagabalo? Ciao e a rileggerci in sezione, allora! Buona giornata da Stilicho
    1 punto
  32. Ottimo quattrino coniato dalla zecca di Milano sotto il ducato di Maria Teresa. Catalogato dal Crippa 45 e dal MIR Milano 442/1 rarità NC la moneta a mio parere è un SPL
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  33. It cannot be excluded that when a hoard with numerous specimens is discovered, the forgers get to work by reproducing some dies used for stamping some coins to add to the authentic ones.
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  34. @Giulicarp Sul dritto si legge SALONINA... Sul rovescio PIETAS AVGG: Salonina seduta a sinistra, con uno scettro nella mano sinistra e con tre bambini ai suoi piedi (due davanti alla gamba destra verso cui tende la mano destra) ed uno accanto a lei, alla sua sinistra (vedi foto sotto): I tre bambini sono i figli di Gallieno e Salonina: Valeriano II, Salonino e Mariniano Dovrebbe quindi trattarsi di questo antoniniano: RIC V Salonina 35 Sempre disponibile a correzioni e integrazioni. Buona serata da Stilicho
    1 punto
  35. Antoniniano di Salonina
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  36. Aggiungo la mia seconda Pubblica 1790 Regia Corte.
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  37. SVIZZERA - 5 FRANCHI 1936 "PRO PATRIA ARMIS TUENDA" Traducendo scolasticamente dovrebbe essere " RAFFORZANDO LA PATRIA E LE ARMI", quindi anche la Confederazione si stava riarmando. Non ho mai capito se la Svizzera, in quei tristi anni che videro l'affermazione del Nazismo, fosse veramente neutrale o in realtà filo-nazista. Lo stesso Hitler non avanzò mai pretese territoriali, pur essendo la maggioranza dei Cantoni di cultura e lingua tedesca. Vi sarei grato se qualcuno di Voi mi spiegasse questa presunta "anomalia" storica. Saluti a Tutti, Beppe
    1 punto
  38. Salute avevo voglia di rivederla: REGNO DELLE DUE SICILIE Ferdinando II 10 Tornesi 1841. Rame D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1841 Riferimento:Pannuti Riccio 190 La moneta proviene da collezione privata
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  39. Buonasera allo stato attuale non possiamo definire delle date future, dall'ultimo DPCM del 17 maggio del Governo, all’art.1 c.1 punto i), decreta che non sono consentite attività fieristiche. Il settore degli eventi, più di qualunque altro, almeno per tutto l'anno 2020, risulterà quello che ripartirà più tardi, quasi impossibile organizzare rispettando le attuali distanze sociali e le altre misure di contenimento. Se ci saranno informazioni ufficiali positive o negative dagli organi preposti, rapidamente sarà effettuata una corposa comunicazione sui vari canali social, blog e testate giornalistiche. Nel frattempo v'invio un caro saluto affettuoso, insieme ai vostri cari, con l'augurio di rivederci presto con l'entusiamo e il calore di sempre.
    1 punto
  40. Io avevo fatto una richiesta supplementare per una PROOF che è stata approvata. Ho chiamato e sono riuscito ad avere un appuntamento per stamattina (l'unico disponibile). Per chi va: la finestra è molto corta se dovete ritirare poche cose (15' al massimo). L'orario dell'appuntamento è da intendersi al punto vendita (ovvero il Passi e il controllo sicurezza sono cose da fare prima). Non si può entrare in anticipo (oggi ero lì da 10' e dentro era vuoto: non mi ha fatto entrare). Dovete mandare una richiesta col materiale che vi occorre, e trovate la busta già pronta. Impossibile aggiungere o rimuovere materiali. Prevista per metà giugno la 2 euro Giovanni Paolo II. Nessuna news sui francobolli. PS: San Pietro è un quartiere spettrale. Senza turismo è tutto morto, negozi quasi tutti a serranda abbassata, in piazza solo giornalisti, poliziotti, barboni e qualche suora che voleva entrare in basilica.
    1 punto
  41. @Ser.Broccolo Una magnifica testimonianza del Sindacato nell'immediato dopoguerra. Lo stile risente di quello razionalista del periodo che l'aveva preceduta, le formelle che adornano l'arco ricordano i bassorilievi che spesso figuravano sugli edifici pubblici costruiti dal regime ( a Bologna anche la Camera del Lavoro ha tuttora sede in un edificio costruito nella architettura del ventennio, che il regime edificò come sede delle "Corporazioni"). Grazie per averla mostrata, non l'avevo mai vista.
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  42. Buongiorno @pietromoney, complimenti per la bella piastra del 1816,contribuisco alla discussione con la mia 1815 senza rombo dopo la data.
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  43. È il mio stesso pensiero: un modulo occupato solo dall'effige papale! Per capirci come la 2007...
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  44. @frankie69 moneta autentica, bella patina (non la lavi!), Sirlad le ha già detto tutto Allego il link della sua moneta dal catalogo lamoneta https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-U1/8
    1 punto
  45. Concordo, una rappresentazione di San Giorgio davvero mal realizzata, ben al di sotto degli standard britannici
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  46. 1935 Regno Unito - Giorgio V° - 1 Corona del giubileo Ag. 500 (nel contorno = DECUS ET TUTAMEN * ANNO REGNI XXV) Per me è una delle più brutte, se non la più brutta, rappresentazione del San Giorgio, nulla a che vedere con la maestosa opera del Pistrucci A suo tempo addirittura la figura non piacque nemmeno al Re in persona che definì il cavaliere: "a damned bad rider".
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  47. Buon pomeriggio e buona domenica, Beppe, @giuseppe ballauri, trovo veramente stimolante questa discussione che hai aperto, e devo frenarmi molto per non riempirla delle mie storie, ma ogni tanto mi piace farlo, il racconto che segue mi riaffiorava spesso alla mente e nella mia quotidiana visita alle mie monete, ho trovato l'ispirazione per farvela raccontare, è una storia che conosco a memoria ed è veramente bella, spero piaccia anche a voi che la leggerete. ? Questa è la Storia di Giovanni e Taliana (il vero nome era Giuseppina). Tutto ha inizio in un assolata giornata di Luglio dell'anno 1907 era da qualche giorno passata la festa della Madonna del Carmelo e il piccolo Carmine aveva da poco compiuto 3 mesi. Giovanni stava imbarcandosi sulla Nave che lo avrebbe portato in America, si, era uno dei tanti emigranti che in quegli anni lasciavano il nostro meridione, per andare a cercare la fortuna, il programma era quello di trovare un lavoro e una sistemazione e poi richiamare moglie e figli. Un bel viaggio di 6 giorni per mare, un mare che in alcuni momenti metteva paura, per le improvvise tempeste, e per il continuo ondeggiare, molti pregavano, anche Giovanni lo faceva, pensava alla giovane moglie, ai cinque figlioletti di cui il più grande non aveva più di 11 anni e il piccolo appena 3 mesi, pensava a quanto gli mancassero e gli sarebbero mancati, e pensava al futuro che voleva regalargli. Lo rincuorava il fatto che Giuseppina e i figli non erano completamente soli, avevano una grande e numerosa famiglia intorno. I giorni di viaggio passarono in questo modo e fu un sollievo scorgere la terraferma, il primo avamposto Americano si chiamava '' Ellis Island'' un piccolo isolotto artificiale nella Baia di Manhattan, adibito allo “smaltimento” immigrati, dal 1892 al 1954. Una volta sceso subì la trafila alla quale chiunque arrivasse in America doveva sottoporsi, visite mediche, psicologiche, interrogatori sulla loro posizione nei confronti della legalità, e se avevano un posto dove stare, Giovanni andava a stare con un vecchio Zio che viveva a New York già da una 20 di anni, e che gestiva uno Store, tipo un emporio nella Little Italy. I primi tempi furono abbastanza duri, non tanto per il lavoro (aveva trovato un impiego per una ditta delle ferrovie) ma per la lingua, l'avere a che fare con tante persone di posti diversi, per fortuna aveva legato con dei '' paesani'' di Milano.. ? La sera dopo il lavoro ed aver cenato era un altro momento particolare, era il momento che passava in rassegna le foto che ritraevano la moglie e i 4 figli più grandi, per il piccolo Carmine non avevano fatto in tempo, allora i fotografi oltre ad essere un lusso avevano la loro tempistica, e benché avesse fatto le foto al Battesimo proprio qualche giorno prima della partenza, non aveva fatto in tempo ad averle con tutta la famiglia al completo, aveva però portato con sé e conservato a posta una moneta del 1907 che in un certo qual modo gli facesse ricordare del Piccolo. Nei mesi che seguirono amava scrivere almeno ogni 15gg una lettera alla sua Giuseppina, che ormai chiamava affettuosamente '' Taliana che stava per Italiana''. Per una serie di motivi ed accadimenti familiari e di salute di Giovanni passarono 5 anni senza riuscire a realizzare il sogno di ricongiungere la famiglia li a New York, il suo fisico era compromesso da dei malanni e si rese necessario il suo rientro in patria, intanto Giuseppina con l'aiuto di alcuni familiari riuscì a mettere in piedi una piccola attività artigianale, e la mandava avanti con l'aiuto dei 4 figli maggiori. L'arrivo di Giovanni a casa in Italia fu una festa, fu commovente, le prime parole che disse alla moglie furono..'' Taliana.. sono qui''. Mentre tutti facevano un gran baccano, spunto' da dietro le vesti di Giuseppina il piccolo Carmine un ometto di quasi sei anni, che guardava con timore il papà, grande commozione per entrambi, un abbraccio intenso, poi Giovanni mette le mani in tasca e tira fuori 1 Lira di Vittorio Emanuele III del 1907 e la mette nelle mani e di Carmine. Ormai a Giovanni non serviva più.. ? Eccola Saluti Alberto Ps. Scusatemi in anticipo per qualche eventuale piccola incongruenza, sono accadimenti di oltre 100 anni fa. ?
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  48. taglio 10 cent paese andorra anno 2017 tiratura 1.103.000 condizioni bb+ città trieste note NEWS
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  49. taglio 2 euro cc BNDR paese slvenia anno 2015 tiratura 1.000.000 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc TDR paese francia anno 2007 tiratura 9.406.875 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc paese belgio anno 2014 A tiratura 1.750.000 condizioni bb città trieste
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