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  1. giuseppe ballauri

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/28/20 in tutte le aree

  1. Posto il 5 Lire Quadriga 1914, ritornato in collezione con grande sacrificio, dopo che quello "di famiglia" mi era stato rubato con altre monete. Scuso l'autocitazione ma la storia l'ho descritta nella discussione: " La moneta racconta". Dopo molte ricerche e anni passati a "mettere da parte" i soldi per trovare una moneta che riuscisse a farmi dimenticare l'accaduto, finalmente ci riuscii, solo che le migliaia di Lire che avevo racimolato, non bastavano... L'anziano e stimato professionista, amico di mio padre, mi disse: "Non lasciartela scappare, che una moneta così non riuscirai più a trovarla". Non dormiì la notte, poi decisi di sacrificare l'intera annata 1947 della Repubblica e aggiunsi ancora una cifra di una certa entità. Rimpiango sicuramente il fatto di non avere più la collezione completa della Repubblica, ma le poche volte che riesco a vedere e toccare la "Miss Italia" ( che poverina dorme in una cassetta di sicurezza ) è un vero piacere estetico. E' la più bella mai coniata? E' una moneta sopravvalutata e non così rara? E' una moneta nata per i collezionisti e non per la circolazione? Sono tutte domande a cui non so dare una risposta e mi piacerebbe sapere la vostra opinione. Ciao Beppe
    8 punti
  2. Buonasera a tutto il forum. Vorrei parlarvi di coronati di don Ferrante i d'Aragona,re di Napoli. Era l'unico figlio mashio,peraltro illeggittimo, di Alfonso I.Egli sali' al potere alla morte del padre nel 1458 e regno fino al 1498,anno in cui mori',lasciando il trono al figlio Alfonso ii.Qui inizio col postare una delle piu' belle monete di tutti i tempi,non per niente scelta per rappresentare la nostra sezione del forum: il coronato del 1463 circa che reca sul dritto il busto di don Ferrante,appunto "coronato" e sul verso la figura dell'arcangelo Michele con scudo crociato, nell'atto di uccidere il drago. Zecca di Napoli, sigla incisore I. particolarieta' la moneta presenta al verso 4 rosette e 7 cerchietti in totale.A voi un giudizio
    7 punti
  3. Buona giornata Altra moneta specifica per l'uso nell'isola di Candia (Creta) dove, oltre a riportare il valore in valuta veneziana (2 1/2 Soldini) riportava anche il controvalore in Tornesi (10), preservando così il nome della monetazione candiota, al quale la popolazione era abituata. Questa deve essere una variante non censita dal Montenegro e devo ancora vedere sul Papadopoli e sul Lazari se è riportata. Le particolarità sono la presenza di un unico punto tra T e 10 e l'esistenza di 3 stelline in linea sotto SOLDINI saluti luciano P.S. Nel volume del Lazari sulle monete dei possedimenti, è citato l'esemplare uguale al mio; le 3 stelline che io ho definito in linea sotto SOLDINI, sono dallo stesso Lazari identificate come interpunzione tra le cifre del valore, benché poste in alto.
    5 punti
  4. Ciao a tutti, mi pare che il taglio da due non ci sia ancora, inserisco questo anche se la conservazione è quella che è.
    4 punti
  5. Buon pomeriggio, bel ramino @mariarosaria, come al solito e dove posso, partecipo per compagnia con il mio 6 Cavalli del 1791. Saluti Alberto
    4 punti
  6. After a month or so of being closed because of the COVID-19 pandemic, the area coin dealers have reopened. I was curious—I wondered if perhaps dealers would use any of the enforced down-time to clean out their cabinets. If yes—or so I reasoned—it would make junk-boxes mire interesting for a while…. Last week I found a junk-box into which a bunch of new stuff had been dumped. I guess the dealer was glad to see an old customer return, so his 5 for $1 junk-box became—for a while, anyway—a 10 for $1 junk-box. I picked 90 coins and had a terrific time. My two favorites were both small coins, this 1825 British farthing, And this 1893 1-double from Guernsey. v.
    4 punti
  7. Non vorrei si fosse risentita. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma se un oggetto ha stesso titolo e diametro e peso di una moneta ma non è coniata in zecca è un falso. Ha il suo valore come "pezzo d'oro" ma non ha valore numismatico.
    4 punti
  8. Curioso che su eBay si trovi la stessa moneta in vendita a 50 euro più spese di spedizione... Tra l'altro si tratta di un'inserzione risalente a novembre 2019 (quindi non proprio di "primo pelo"). @Jack44, potresti fornirci una delucidazione in merito? https://www.ebay.it/itm/Lire-5-1849-Genova-Carlo-Alberto-Re-di-Sardegna-moneta-in-argento/264457208111?hash=item3d92e0c12f:g:pkcAAOSwARhejbg~
    3 punti
  9. Rinvenuto nel 1896, è una delle rare sculture greche originali in bronzo, pervenuteci . Il giovane auriga indossa un chitone lungo fino ai piedi ed impugna le redini con le quali conduceva una quadriga andata persa : il gruppo risulterebbe un donativo al santuario di Delfi da parte di Polizelo, tiranno di Gela e poi di Siracusa, per una vittoria nella corsa dei carri ai giochi Pitici (478 / 474 A.C,) . E' forse coincidenza che Pausania (forse 110-180) racconti del fratello maggiore di Polizelo, il più noto Gelone anch'egli tiranno di Gela e poi di Siracusa. che avrebbe donato in Delfi il gruppo scultoreo di una quadriga, per una vittoria nella corsa dei carri ai giochi di Olimpia (488 A.C.) . Nello stesso periodo, il tiranno di Reggio e Messana, Anassilao, vince nei giochi di Olimpia (480 A.C.) la corsa con le bighe condotte da una pariglia di muli . Alcuni anni prima dell'avvento della dinastia dei Dinomenidi, Siracusa inizia la sua monetazione con rari tetradrammi arcaici (510 A.C.) che raffigurano al diritto una quadriga condotta al passo da un auriga anch'egli con lungo chitone, così come alcuni decenni dopo (480 A.C.) Messana inizia a porre come emblema della sua monetazione la biga di muli, anche questa condotta da un auriga vestito con il solito, evidentemente tradizionale lungo chitone .
    3 punti
  10. Buonasera posto anche le altre che ho....sui 10 tornesi dovrebbe esserci una discussione che illustrava tutte le varianti...(tante).
    3 punti
  11. Non mi ritengo così profondamente esperto da dare consigli in un senso o nell'altro... non mi tirare sul ghiaccio, avrai notato che se proprio il caso non è eclatante evito di sbilanciarmi... Ciao Illyricum
    2 punti
  12. Per me l'intruso è il 10 cent 2010 Finlandia. Unica moneta ad essere stata coniata per la circolazione. Infatti il 2€ Malta 2018 presenta i segni di zecca quindi non è la versione coniata per la circolazione in rotolini.
    2 punti
  13. Ciao, la prima è un 10 matonas (un decimo di birr) in nickel dell'era etiope 1923 (nostro 1931) con l'Imperatore Haile Selassie. https://en.numista.com/catalogue/pieces18686.html Se in foto la grandezza della seconda è proporzionale alla prima si tratta di un ghersh (1 sedicesimo di birr) in argento di Menelik II° https://en.numista.com/catalogue/pieces11934.html I caratteri etiopi numerici della data sotto il busto del sovrano sono piuttosto consumati, al limite fai un ingrandimento nitido solo di questo particolare: sembrerebbe essere del e.E. 1895 (nostro 1903) ma tu con la moneta in mano potresti vederlo meglio. ps: La data del calendario etiope si discosta dalla gregoriana di 7 anni e 113 giorni, per facilità di calcolo, alle varie date che si visualizzano sulle monete, si aggiungono otto anni.
    2 punti
  14. Posto il mio 10 TORNESI 1825 Peso: 29,09 Taglio con abbozzo di treccia ( come quello di @motoreavapore ) Mi sembra di aver letto che questa tipologia abbia una notevole variabilità per quanto riguarda il peso.
    2 punti
  15. Condivido 6 cavalli del 1791= 1 tornese di Ferdinando IV
    2 punti
  16. Beh ma Costantino ha delle caratteristiche nella ritrattisitica che consente di attribuire la zecca di origine con buona approssimazione. In questo caso sicuramente orientale poi c'era da decidere quale tra Nicomedia e Heraclea. Siscia ha spesso stili abbastanza difformi e non ben attribuibili. Lugdunum invece solitamente la distingui, così come le galliche. Arelate e Ostia spesso di assomigliano (ricorderai il post sul trasferimento delle maestranze a Arelate). Questione di pratica... e di occhio. Ciao Illyricum
    2 punti
  17. Come detto, descrizione assolutamente errata. Questo confronto per Nicomedia mi pare molto calzante come stile (osserva ad esempio la basetta con i riccioli, il rovescio [aquila]), mentre Heraclea è simile ma non uguale… Inoltre non mi risulta per questa emissione una sigla SMH bensì SMHT. Quindi direi piuttosto la RIC D/ IMP C FL VAL CONSTANTINVS PF AVG Testa laureata verso destra. R/ IOVI CONSERVATORI Giove stante verso sinistra con scettro e clamide regge una vittoriola che lo incorona, ai suoi piedi un aquila con una corona nel becco, nel campo Delta. Zecca di Nicomedia SMN. RIC VII Nicomedia 12. Rated R2, 313-317 d.C. Viene data generalmente come follis, è un AE3. Ciao Illyricum
    2 punti
  18. Ci riprovo!? Il 20 cent di Singapore è l'unica moneta che presenta dallo stesso lato anno, valore e stato emittente.
    2 punti
  19. Riguardando dopo parecchi anni queste Schede, le mie e quelle pubblicate da altri collezionisti, provo un certo rimpianto che siano praticamente scomparse in modo repentino dall'interesse dei collezionisti. Vedendone tante assieme, mi torna in mente lo spaccato della Società di vent'anni fa, già così diversa e lontana da quella di oggi. Una vera miniera di informazioni riguardanti la Storia, il Costume, ma anche i Servizi Sociali, le Associazioni, le Campagne promosse per tante cause. Resta poi la varietà grafica : molte di loro venivano realizzate da Studi che cercavano di rendere la comunicazione pubblicitaria incisiva, innovativa, capace di richiamare lo sguardo di chi aveva acquistato una tessera per servirsene per telefonare ma che spesso obbediva anche ad altre funzioni. Poi, soprattutto la speculazion ha determinato il rapido calo e infine la caduta dell'interesse per le Schede, come è accaduto anche per i francobolli moderni. Non più il gusto di staccare da una busta che proveniva da lontano un quadratino di carta che segnava l'importo pagato per la spedizione, ma che sollecitava anche e non poco la fantasia, il gusto della ricerca, lo scambio, insomma tutti quegli elementi che sono alla base del Collezionismo in generale. Mi chiedo perchè si dovessero raccogliere schede mai usate per la loro funzione, integre, e poi le troppe emissioni, anche quelle speculative, molte delle quali avevano ben poco da dire. In quel periodo, ad esempio, fiori, farfalle, personaggi dei comics furoreggiavano su lunghe serie di francobolli che non venivano quasi mai usati per la loro funzione, e questo avvenne anche per le Schede che finirono col diventare rettangolini di plastica, assai costosi e che alla fine nessuno volle più raccogliere. Stavano arrivando i cellulari e le schede divennero superflue : fu questo a provocarne la fine ma sono convinto che per quanto riguarda il totale disinteresse nei loro confronti abbiano contribuito anche quei fattori che mandarono in crisi notevole anche i settori più recenti e commerciali della Filatelia e della Numismatica. Peccato, perché furono e restano un bel documento della nostra Società di quei tempi. Oggi ne mostro due, una che ricorda il Servizio Antincendi per la salvaguardia dei nostri boschi, importantissimo, la seconda di cui non comprendo l'umorismo : un calendario con la sottilineatura di alcuni mesi e la scritta al verso "L'Ufficio può aspettare". Prendo a prestito la battuta di Carlo Verdone in uno dei suoi film : "In che senso ?". Un saluto a tutti.
    2 punti
  20. Buongiorno a tutti, posto un molto circolato 2 Cent. Vittorio Emanuele III ITALIA su Prora 1914. L'usura ha reso molto severa l'espressione e il Viso di Vittorio Emanuele III, non trovate? Saluti Alberto
    2 punti
  21. Non capisco perchè serva 1 settimana per una perizia. E' giusto non fare perizie al volo soprattutto su monete insidiose come la repubblica, ma una settimana mi sembra una esagerazione. Quanto poi alla caduta della moneta, io penso che chi è abituato a trattare moneta possa/debba usare i guanti solo per motivi particolari, perchè si perde sensibilità nel controllo dell'oggetto. Non so se sia stato fatto per abitudine o per precauzione per il Covid, ma quando cade una moneta è sempre un grosso problema e spesso infatti si ha un tappetto o qualcosa di morbido dove si lavora (anche se penso adesso sia vietato per il Covid). In ogni caso quando ti restituisce la moneta la puoi confrnotare con le foto che avevi fatto per verificare se abbia subito dei danni che sono in capo, eventualmente, al perito.
    2 punti
  22. Tra i recenti acquisti è arrivato l'Occasional Paper No 33 ovvero il vol. 3 della serie Coin Hoards from Roman Britain: The Blackmoor Hoard di Roger Bland, edito nel 1982 dal Department of Coins and Medals del British Museum. E, sorpresa!, al suo interno ho trovato l'ex libris di Simon Bendall e un talloncino su carta intestata del British Museum con la firma dell'autore, Roger Bland, e di Simon Bendall e con l'indicazione "for review", evidentemente doveva trattarsi di una copia destinata a essere recensita da qualche rivista di settore. Se volete avere qualche informazione su Simon Bendall vi rimando a questo link: https://en.m.wikipedia.org/wiki/Simon_Bendall E vi lascio qualche immagine della mia documentazione arricchita sul Blackmoor Hoard:
    2 punti
  23. Buonasera a tutta la Sezione Napoletane, stasera continuo con un altro grosso modulo in rame, 10 Tornesi 1825. Taglio non proprio liscio, diciamo forse un abbozzo di treccia.....? Fiore a 5 petali sotto il busto e lettere grosse al dritto.
    2 punti
  24. Buona sera, di seguito anche la mia triade cinquantenario, che spero si trasformi in tetrade non appena riuscirò a trovare un 5 L che mi piace ...
    2 punti
  25. Non capisco nemmeno io la necessità che alcuni hanno di inventarsi delle balle di sana pianta. Già cerchiamo di aiutare i “neofiti” senza ricevere nulla in cambio ma soltanto per amore della numismatica. Quando si arriva a mancare di rispetto e/o sincerità, resto veramente amareggiato...
    1 punto
  26. DE GREGE EPICURI Viene data come: "ex-L.Rose collection": non so chi sia, ma è pur sempre un pedigree. I segni di coniazione ci sono. Se fosse falsa, sarebbe fatta in modo ineccepibile...
    1 punto
  27. Buonasera a tutti, partecipo con il mio Grano del 1791. Saluti Alberto
    1 punto
  28. Sembrerebbe piuttosto pesantuccia e spessa per quel diametro. Ne ho una quasi identica, stesso diametro ma pesa solo 5 grammi, doveva diventare un 200 lire.
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  29. Il 30 ottobre del 1873, nella contea di Selborne, a metà strada tra Alton e Petersfield, nel Blackmoor Park , vennero alla luce due vasi in terracotta (ollae) contenenti ben 29788 monete - prevalentemente antoniniani - da Gordiano a Costanzo Cloro. Il ripostiglio sarà noto con il nome di Blackmoor Hoard ed è il quinto in ordine di grandezza tra quelli rinvenuti in Gran Bretagna. Il ripostiglio venne inizialmente studiato dall'allora conte di Selborne che ne pubblicò un report preliminare catalogando il tutto sulla base del Cohen nel numero 17 di Numismatic Chronicle del 1877. Lla famiglia dei conti di Selborne ne detenne la proprietà dalla data della sua scoperta fino agli anni '70 quando il quarto conte di Selborne non lo vendette tramite la casa d'aste Christie's: L'asta fece realizzare prezzi molto elevati per l'epoca e fece un discreto clamore. Successivamente fu definita da alcuni numismatici come un "enormous hoard of horribly cleaned junk, which made crazy prices". Successivamente nel 1982 Roger Bland pubblicò un nuovo studio sul deposito, dandogli la giusta inquadratura e importanza storica: Ciclicamente alcune monete provenienti da questo ripostiglio, riappaiono in commercio. Si tratta per lo più di antoniniani in cattivo stato di conservazione e piuttosto comuni, dato che la stragrande maggioranza di monete apparteneva all'Impero Gallico e soprattutto agli ultimi imperatori Tetrico I e II. Il report preliminare che ne fece il conte Selborne è il seguente: Nella mia collezione, durante gli ultimi anni (e con alcune recenti acquisizioni fresche di questi giorni), sono riuscito a radunare un piccolo gruzzolo proveniente dal Blackmoor hoard: poca cosa, solo 6 monetine su 29.788, ma comunque un discreto frammento di uno dei principali (se non altro per dimensioni) ripostigli britannici. In aggiunta, un fascino particolare a queste monete di per sé davvero umili, deriva dalla documentazione di corredo che fortuitamente e in maniera davvero eccezionale, sono riuscito a reperire e che vorrei condividere con voi. La moneta più pregiata del mucchio è un antoniniano di Postumo che ho trovato accompagnato dal suo tag (cartellino) originale e risalente molto probabilmente alla fine degli anni '80, primi '90 con un uso misto di stampa, macchina da scrivere e penna biro: D\ IMP C POSTVMVS PF AVG R\ IMP X COS V RIC 289 Arrivano poi un gruppetto di quattro esemplari che sono invece accompagnate da bustine d'epoca appositamente create alla fine degli anni '70 dal negozio numismatico londinese posto di fronte al British Museum di Londra, il "Museum Galleries": D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ LAETITIA AVGG RIC 87 D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ PAX AVG RIC 100 D\ GALLIENVS AVG R\ AETERNITAS AVGG, Γ Goebl 577/a D\ GALLIENVS AVG R\ ORIENS AVG, Z retrograda Goebl 616/a Infine, l'ultimo pezzo del gruppo e quello fresco di questi giorni, accompagnato dal cartellino del precedente collezionista oltre che dalla ricevuta originale d'acquisto del 1977 in cui viene indicata la provenienza dal ripostiglio in questione: D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ LAETITIA AVGG RIC 87 E questo, per il momento, è tutto dal Blackmoor Hoard: un bel connubio tra "storia numismatica" e "storia del collezionismo", quel mix che fa tanto impazzire il sottoscritto e che arricchisce di valore - simbolico ed emozionale - dei tondelli che altrimenti, presi singolarmente, risulterebbero anonimi e snobbati dai più. Spero di non avervi annoiato troppo... e soprattutto mi auguro di essere riuscito a condividere le emozioni che provo nel maneggiare questo materiale!
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  30. Ciao, sì è così. Il conte di Selborne era il proprietario dei terreni e aveva evidentemente una certa attrazione per le antichità e la numismatica, tant'è che si occupò appunto del primo report e studio del ripostiglio che rimase poi proprietà della famiglia fino al 1975, quindi per quasi 100 anni prima di essere disperso all'asta per mano degli eredi. Al British Museum sono conservati una quarantina di pezzi, quasi tutti di Carausio. Al momento dell'asta il ripostiglio appariva comunque ridotto come quantitativo in maniera sensibile rispetto al report preliminare fatto dal conte di Selborne, segno che negli anni lui o comunque o suoi famigliari ne hanno donato/ceduto una parte. Prima della vendita all'asta, l'intero gruzzolo è stato portato - per breve tempo - al British Museum dove gli esperti del dipartimento di monete e medaglie hanno potuto studiarlo (lavoro a cura di Roger Bland, che poi ha pubblicato il tutto nella serie Coin Hoards from Roman Britain). Ora per chiudere il cerchio mi devo procurare il catalogo dell'asta Christies che avrei pure trovato anche a poco... ma le spese di spedizione sono altine e di fatto... la quantità e la qualità delle immagini presenti nel catalogo lascia alquanto a desiderare....
    1 punto
  31. Ancora niente di che , ma cito qualcosa di interessante correlato: Museo delle Origini dell'Uomo LA TESTA UMANA BIFRONTE NELLA SCULTURA POST-PALEOLITICA Fig. 5A1) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura una divinita' bifronte come Giano, El-Kronos, Argo, Borea, ecc. Il copricapo e' molto bello, come in tutte le sculture delle civilta' evolute. Provenienza : Babilonia. Fig. 5A2) Sculture litiche antropomorfe. Sono idoletti in alabastro o in pietra. Dagli studiosi di religioni antiche, sono messi in relazione con il carattere celeste o solare della divinita' adorata nel tempio, e potrebbero avere significato votivo. Questi idoletti occhiuti racchiudono tradizioni di varie divinita' . I molti occhi, come le molte braccia, in una stessa scultura, rientrano nel "bifrontismo". I tipi che si rilevano sono quattro : il maschio; la femmina; la coppia, maschio e femmina con una sola bocca, e l'idoletto a tre occhi. Interessanti sono i copricapi, che sono simili ai primi copricapi conosciuti in scultura nel Paleolitico. Misure : cm. 5 in media. Provenienza : Tempio di Brak, Tell Brak, Valle di Khabur, Siria settentrionale. Datazione : IV millennio a. C. Fig. 5A3) Scultura litica in bassorilievo. Raffigura un uomo con testa bifronte, seduto tra due cavalli che si impennano. E' denominato "Dio dominatore degli animali". Due animali ai lati del dio, sono un nuovo tema ricorrente nelle iconografie delle prime civilta' urbane. Misure : alt. cm. 30, largh. cm. 38, spessore max cm. 17. Provenienza : Villaricos, Spagna. Museo Archeologico di Barcellona, Spagna. Fig. 5A4) Scultura in marmo antropomorfa bifronte. Raffigura il busto di un uomo con tre teste barbute. Rappresenta il dio gallico con tre teste. Lo stile, e la fattura, sono da attribuire alla Grecia classica. Il suo nome e' ignoto, in quanto non sono state trovate iscrizioni. Misure : alt cm. 45 circa. Provenienza :Condat, Dordogna, Francia. Fig. 5A5) Scultura litica antropomorfa (Disegno).Raffigura la testa di un uomo barbuto, con tre facce e due occhi. Rappresenta il dio gallico con tre facce. Misure : forse cm. 50 circa. Provenienza : Reims, Francia. Fig. 5A6) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura due teste umane imberbi, e prive di capelli, unite con sguardo in direzione opposta, e tra le due teste, una piccola testa priva dei particolari del volto. Rappresenta un dio celto-gallico, che in origine era tricefalo, poi per motivi di culto (cosi' sostengono gli studiosi di questa religione),e' stata abolita una delle tre teste, ma ne e' rimasta traccia nella raffigurazione rimpicciolita. Misure : alt. cm. 30 circa. Provenienza : Roquepertuse, Foci del Rodano, Francia. Museo Lapidaire di Marsiglia, Francia. Fig. 5A7) Scultura litica in bassorilievo. Raffigura un uomo con tre teste barbute, a cavallo; e sullo sfondo varie figure umane. Rappresenta il dio cavaliere con tre teste. Nell'Antica Tracia, il dio aveva anche due teste. E' un dio solare. Di queste stele, in Bulgaria ne sono state trovate a centinaia. Misure : dimensioni modeste. Provenienza : Plovdiv, Bulgaria. Fig. 5A8) Scultura litica in bassorilievo. Raffigura un uomo con testa a tre facce, con grosse labbra, e una donna e un uomo. Rappresenta il dio tricefalo e due divinita' . Le grosse labbra hanno significato ignoto, comunque, per quanto rare, sono presenti in raffigurazioni nel Paleolitico, nel Mesolitico, e nella protostoria. Misure : dimensioni modeste. Provenienza : Dennevy, Francia. Fig. 5A9) Vaso in ceramica dipinto. Scena di combattimento tra un uomo e un uomo con testa bifronte, che rappresenta Argo, il dio generalmente raffigurato con il corpo cosparso di occhi. Generalmente, questo dio ha una faccia barbuta, e l'altra imberbe. Provenienza : Grecia. Fig. 5A10) Scultura in marmo antropomorfa bifronte. Rappresenta Giano bifronte. Questo dio e' stato raffigurato in molti modi : barbuto, imberbe, con una faccia barbuta e una imberbe, con due anziani, con due giovani, con una faccia di anziano e l'altra di giovane, e con una notevole varieta' di tipi di acconciature dei capelli e della barba. Misure : circa al naturale. Fig. 5A11) Disegno pubblicato nel Sec. XVII. Raffigura un uomo con testa bifronte; le ali, un gallo sulla testa, e che con una mano sorregge un oggetto non definito, mentre con l'altra mano sorregge un pesce. Rappresenta Wejopatis, dio prussiano del vento. Da piu' di un secolo era stata conquistata l'America; la stampa era diffusa in Europa, ma il Cristianesimo non aveva ancora conquistato tutta l'Europa, in quanto in certe zone come la Prussia esisteva ancora il Dio bifronte. Questa e' un' ulteriore testimonianza di quanto le religioni siano radicate nei popoli. Secondo la tipologia delle sculture del Paleolitico, questo dio, avendo le ali si puo' considerare un ibrido uomo-animale. Provenienza : Prussia, Germania. Fig. 5A12) Angelo bifronte che sorregge un libro con soggetti cristiani. (Disegno). Sono raffigurati il sole, la luna, e altre immagini simboliche. L'angelo ha sembianze di una donna, e quindi e' imberbe, mentre la testa abbinata sulla nuca e' barbuta. Una delle ali verso il sole e' di uccello, mentre quella verso la luna e' di pipistrello. Tutta questa simbologia religiosa e'stato possibile raffigurarla, per il mezzo tecnico che il disegno su carta permette; cosa impossibile nella scultura litica a tutto tondo, ma questo complesso mondo di simboli, e' sempre stato presente nella religione, con la parola, come lo e' ancor oggi. Fig. 5A13) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura un uomo seduto con due teste unite per la nuca, e sguardo in direzione opposta. Rappresenta Gennaio bifronte; e' associato ad altre 11 statue, e ognuna rappresenta un mese dell'anno. Epoca : XIII sec., d.C. Fig. 5A14) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura un uomo seduto con due teste, e con sguardo in avanti. Rappresenta "Gennaio bifronte che si scalda al fuoco", e infatti ai suoi piedi sono raffigurate delle fiammelle. Questa scultura e' posta all'esterno della Cattedrale di Parma, ed essendo appoggiata al muro, probabilmente ha le due teste in parallelo, al contrario dell'altro Gennaio (Giano) bifronte (Fig. 5A13) che e' all'interno della Cattedrale, e che ha le due teste unite per la nuca con sguardo in direzione opposta. La presenza in una Cattedrale cristiana di due sculture di Giano bifronte (una dentro e una fuori), dimostra che questa divinita', anche se non era nel culto dei Cristiani, era ancora nelle credenze del popolo, altrimenti i sacerdoti non le avrebbero messe. Collocazione : Cattedrale di Parma, Parma, Italia. Epoca : XIII sec. d.C. Fig. 5A15) Scultura lignea antropomorfa bifronte. Raffigura mezza testa umana di vivente, e mezza testa umana di defunto, che sembra quasi un teschio. La bocca e' spalancata, e non ne conosciamo il significato. Misure : alt. cm. 30 circa. Provenienza : Africa centrale. Musee Royal de l'Afrique Centrale, Tervuren, Belgio. Fig. 5A16) Sculture lignee antropomorfe bifronti. E' una delle tante versioni del bifrontismo, dove, anziche' esserci un corpo e due teste, ci sono due teste unite per la nuca, e due corpi uniti per la schiena. Queste due sculture probabilmente provengono da localita' lontane una dall'altra, in quanto raffigurano due diverse varieta'di Homo sapiens sapiens; uno di bassa statura e uno di alta statura. Anche gli stili sono diversi; gli uomini di bassa statura sono raffigurati con uno stile realistico, quasi caricaturale, mentre gli uomini di alta statura sono realizzati in uno stile elegante, che tende ad allungare la testa, e a ridurre alcuni particolari della faccia, e ad abolire gli occhi; inoltre hanno il corpo decorato con incisioni. La religione e'in comune alle due sculture. In fotografia, c'e' anche una scultura in legno, che raffigura un fallo, che era oggetto di culto. Misure : circa mt. 1,30 con lo sgabello. Provenienza : Africa centrale. Musee Royal de l'Afrique Centrale, Tervuren, Belgio. Fig. 5A17) Scultura litica antropomorfa bifronte. Rappresenta Triloknath,Divinita'attualmente nel culto. Destinazione : Triloknath Temple, Mandi. Epoca: XVI secolo d.C. Fig. 5A18) Scultura litica antropomorfa bifronte. Rappresenta il Dio Agni con due teste, che simboleggia "il fuoco domestico e quello sacrificale". Provenienza : India. Epoca : II secolo a.C. Museo Guinet, Parigi. Fig. 5A19) Scultura lignea antropomorfa bifronte. E' una maschera da danza per riti di culto. Provenienza : Ekoi, Regione del Fiume Cross, Nigeria. British Museum, Londra. Fig. 5A20) Scultura in calcare antropomorfa bifronte. Raffigura un uomo con due teste, che raffigura un "antenato". Questo e' un aspetto locale di trasformazione della religione da un culto a un altro, mantenendo uguale la tipologia della raffigurazione, cioe'l'idolo antropomorfo con due teste. Comunque, non e' escluso, che anche nel Paleolitico vi fosse un culto degli antenati, collegato a raffigurazioni simili. Provenienza : Nuova Irlanda. Museum fur Volkerkunde, Amburgo, Germania. Fig. 5A21) Scultura antropomorfa bifronte (particolare). Figura umana con tre teste, e sei braccia. Rappresenta Ashura, uno degli otto guardiani del Budda, e divinita' minore. Provenienza : Giappone. Periodo Nara, 734 d.C. Fig. 5A22) Scultura in bronzo antropomorfa bifronte.(Disegno) Raffigura un uomo con una testa a quattro facce. testa a quattro facce. E' una divinita' maschile. Misure : alt. cm. 17,3. Provenienza : Iraq. Epoca :1800 - 1700 a.C. Oriental Institute, University of Chicago (USA) Fig. 5A23) Scultura in ceramica antropomorfa bifronte. Raffigura una donna nuda con due teste. Rappresenta una divinita' collegata al culto della fecondita' . Questa scultura e'ripresentata (Fig. 8A9) nella sezione che riguarda le "veneri" e le dee madri. Questo tipo di scultura e' stato trovato in notevole quantita' , ed costituito da vari tipi di teste, oltre a questo tipo, e cioe': una testa con due facce; due teste assemblate in un'unica testa con sguardo in avanti, e vari tipi di acconciature o copricapi, alcuni dei quali pubblicati nel sito. Misure : alt. da cm. 6 a cm. 13, in media cm. 10. Provenienza : Tlatilco, Messico. Datazione : 1100 - 500 a.C. http://www.museoorigini.it/pagina22.html
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  32. Ho segnalato qualche giorno fa, al Direttore della Bertolami via mail. Ho avuto conferma ieri del ritiro.
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  33. No, è il rapporto tra la massa in grammi e il volume in centimetri cubici. L'argento puro ha una densità di circa 10,5 g/cm3 che diminuisce gradualmente all’aumentare della percentuale di rame nella lega (es. 9 g/cm3 nella lega al 90% di rame e 10% di argento).
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  34. Trova l'intruso soluzione "numismatica" e non da pescheria
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  35. Questi i dati ponderali. Saluti.
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  36. A questo punto, viste le "considerazioni" di @mariarosa , contenta lei contenti tutti, va bene è un pezzo d'oro "monetato"..... saluti TIBERIVS
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  37. e tre! Spero vi piacciano Enr
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  38. 1937 Impero anglo indiano (sino al 1947) - Giorgio VI° - 5 Rupie Dal 1927 fino al 1966 il tasso di cambio con la valuta inglese era di 13⅓ rupie per 1 sterlina.
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  39. Condivido a pieno la tua posizione! Per inquadrare meglio la questione (anche a vantaggio dei @Aristarco) possiamo fare due conti. L'argento costa 510 euro al Kg (euro più euro meno). Se prendiamo come esempio il peso dei 20 euro in argento di Papa Francesco del 2015 (26 grammi) possiamo vedere che il costo per singola moneta del solo argento 925/1000 è pari a 12,27 euro, mentre per la "versione" con qualità di 800/1000 sarebbe 10,61 euro. Stiamo parlando di una differenza di meno di 2 euro, per una moneta che è stata venduta col divisionale fondo specchio a 160 euro (vedi qui). Quindi all'UFN del Vaticano restano circa 140 per coprire i costi di conio, delle altre 8 monete FS e guardagnarci. Ma allora perché lucrare sull'argento per ottenere 1,66 euro in più, rischiando una figuraccia colossale? Perché non portare ad esempio il costo del pacchetto a 165 euro? Poi per carità, al mondo tutto è possibile ?
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  40. Piastra 1826 Reimpressa su 12 Carlini della Repubblica Napolitana.
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  41. E sin da subito con i guanti! ci ho provato solo una volta per non ritornare con le mani nere a casa, non ci crederete ma cambia tutto... sembra di toccare degli spessi gettoni del casinò
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  42. The Empire of Japan: Showa 11 (1936) 5-sen...
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  43. Ciao a me pare questa: Aurelian and Vabalathus BI Tetradrachm of Alexandria, Egypt. Dated RY 1 and RY 4 = AD 270/1. AVT K Λ Δ AVPHΛIANOC CЄB, laureate, draped and cuirassed bust right; L-A (date) across fields / I A C OVABAΛΛAΘOC AΘHNO V AVT C PѠ, laureate, diademed, draped and cuirassed bust right, L-Δ (date) across fields. Emmett 3914; Dattari (Savio) 5422. 8.71g, 21mm, 12h.
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  44. È impressa benissimo. Si vede ogni particolare. I miei complimenti.
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  45. Lasciando da parte il Cagiati ( l'inizio di tutto) o il Pannuti Riccio, i M.I.R. Napoli e italia meridionale continentale zecche minori o quell di Bovi, o le pubblicazioni del Circolo Numismatico Partenopeo o quelli di Fabrizi e Giuliani o quelli di Perfetto o quelli di Rasile su Gaeta o sui coronati per citarne giusto alcuni.. Imprescindibili, per avere una chiara bibliografia, sono i testi di @Liutprand
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