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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/10/20 in tutte le aree
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Buonasera, giusto per affrontare il tema delle banconote "rare per combinazioni di numeri di serie", segnalo questo articolo che pur riguardando solo le banconote in Euro, può essere una lettura comunque interessante per conoscere un particolare aspetto della collezione di cartamoneta: https://www.aletriumcollection.it/it/le-banconote-euro-rare-combinazione-di-numeri Saluti3 punti
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Buongiorno-buonasera-per piacere e grazie. Penso che dopo 71 messaggi un pò di cortesia si sia imparata anche se siamo su un forum. Comunque niente di particolare: o una botta che ha alzato il bordo o un piccolo esubero di materiale. Semplice curiosità.3 punti
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Buon giorno, Lire 5 1939 Città Del Vaticano Moneta che Amo e conservo da tantissimi anni.. ?3 punti
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Da queste considerazioni ho sempre pensato che la tipologia dei soldi e dei mezzi soldi di questo periodo dovessero essere considerati "tipologia a parte" e non inseriti con quelli coniati in precedenza. Per quanto riguarda i soldi, sono stati coniati più di quarant'anni dopo, l'impronta è simile ma non uguale, lo stile rozzo e mancano i segni dello zecchiere. Per i mezzi soldi il discorso non cambia, l'impronta è diversa, la corona al diritto taglia la legenda, le impronte sono brutte e manca la sigla dello zecchiere. I Soldi di Carlo Emanuele I dovrebbero essere classificati in modo diverso da quello fatto sino ad ora... I tipo: coniati di qua delle Alpi, con il titolo di Principe di Piemonte e la data a fine legenda del rovescio. Il tipo: coniati al di là delle Alpi, col solo titolo di Duca di Savoia e la data al rovescio negli angoli della croce. IlI tipo: soldo col busto, ora classificato come IV tipo mir 663 IV tipo: questa tipologia del 1628. I soldi che ora vengono chiamati III tipo, mir 662 ed il V tipo mir 664, sono delle contraffazioni di zecche non sabaude. Penso di aver concluso quello che da tanto volevo scrivere, mi piacerebbe sapere le opinioni di altri per un confronto..3 punti
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Buongiorno a tutti, riflettevo sul dramma che molti hanno nel momento che realizzano che quello che hanno sempre ritenuto essere un tesoro si rivela tutt'altro. Qui sul Forum ne ho letto tante di discussioni in cui si chiedeva che valore ha, di cosa si tratta, che conservazione ha, per poi sentire l'amaro responso, che nella stragrande maggioranza dei casi è.. Patacca!!! Se va bene, riproduzione, gadget di una nota azienda dolciaria. Ecco vi siete mai calati nei panni di uno di noi che subisce un dramma del genere, credo che almeno una Patacca tutti l'abbiamo presa non solo, sono convinto che la conserviamo anche in raccolta, per carità lontano da quelle buone.. ? Intanto vi presento una delle mie, riconoscibilissima, per due motivi, primo perché rappresenta una moneta rarissima, e secondo perché porta la sigla R che da profondo ignorante in materia avevo attribuito alla zecca di Roma. Ovviamente tutto questo è successo quando ero completamente a digiuno di monetazione antica e pescandola in una ciotola al mercatino, avevo immaginato chissà quale tesoro. Ecco mi piacerebbe sentire le vostre esperienze al riguardo. Saluti Alberto2 punti
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Come ben noto ai loro collezionisti, prima delle schede molti dei nostri gettoni del telefono erano prodotti dalla ditta IPM (Industrie Politecniche Meridionali) di Arzano (NA) la quale propose in via sperimentale alla SIP il particolare sistema di scheda "a dot". Man mano che veniva usata i dot erano bruciati da un arco voltaico, che però a volte funzionava male e azzerava il credito. Anche se questa sfortunata tecnologia non ebbe seguito la IPM cercò di buttarsi ancora nel campo e produsse schede a chip per l'Italia (per la Albacom), proponendole anche a Cuba con una sperimentazione in una scuola militare. Ma ciò non bastò e questa storica ditta fallì nel 2013.2 punti
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Pitagora di Samo 580-495 a.C. E' il numero la realtà, la vera sostanza di ciò che noi vediamo sotto forma di apparenze che sembrano comparire e scomparire ai nostri sensi; la sostanza numerica delle cose è invece immutabile e noi la attingiamo attraverso la scienza che ci purifica e ci libera; in questo senso la matematica è alla base della fisica. Il numero genera armonia, regola l'opposizione degli opposti che assumono pertanto un significato magico-religioso: pari - dispari, concavo - convesso (come in due delle monete illustrate di seguito), limitato - illimitato... Anche l'anima è armonia degli opposti che convivono nel corpo e, quando esso scompare, essa trasmigra in altri corpi per generare altre armonie. La scuola fondata da Pitagora aveva severe regole di vita, assoluta dipendenza dalle parole dei maestri, liturgie iniziatiche. Nacque nell'isola di Samo, poi visse a Crotone e - forse - a Metaponto. Le due monete magnogreche dovrebbero stare in un'altra sezione ma dato che la discussione è iniziata qui, vi prego di accoglierle con benevolenza.2 punti
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In effetti è così, dopo la sconfitta delle città etrusche Volsinii e Vulci nel 280 s.C., Cosa fu colonia romana. Quindi l'emissione della trioncia avvenne quando la città apparteneva ormai a Roma. L'equivoco è sorto dal fatto che il Monetiere del Museo Archeologico di Firenze cui ho attinto, cataloga la moneta nel volume "Monetazione etrusca", con evidente riferimento alla sola localizzazione geografica della città (Etruria meridionale) luogo della emissione. Oltre il volume predetto, sono scaricabili gratuitamente in pdf anche quelli delle monete romane imperiali e delle sasanidi. Per chi è interessato, fornisco il link: https://medagliere-firenze.lamoneta.it/quaderni.php Saluti2 punti
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Buongiorno, concordo con @gpittini per Mamertini-Messana. Propongo però non l'emilitra, ma questa triuncia, di identico peso e analogo modulo (AE25 c/ mm. 22) che meglio dell'altra ci fa vedere il tralcio di olivo che la Nike regge nel braccio sinistro ma anche la marca di valore III (trionkia) nel campo a sinistra: Spero di non sbagliarmi, ma mi sembra che ci siamo. Saluti a tutti HIRPINI2 punti
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si, senza generalizzare, e quindi dare vita a una discussione tutti contro tutti, io rimarrei sul tema principale, che mi ha molto stupito.... non escludo sia Fake la notizia del ritrovamento.... tuttavia, posta così, mi stupisce non poco2 punti
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Buongiorno a tutti. Schede Telefoniche con Proposta Sponsor? Mi fanno venire in mente i cartelli che si vedono per strada, dove c'è scritto '' ti serve questo spazio? Telefonaci''. ?2 punti
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In Francia, scoperta una “piccola Pompei” nei pressi di Vienne Sette mila metri quadrati, a sud di Lione: è una scoperta eccezionale, quella da poco fatta in Francia È una scoperta archeologica eccezionale, quella fatta in Francia da un gruppo di archeologi. A sud di Lione , è stata scoperta quella che è già stata definita come una “piccola Pompei”: un sito archeologico romano grande 7 mila metri quadrati. «Siamo stati incredibilmente fortunati. Questo è indubbiamente il più eccezionale scavo di un sito romano effettuato negli ultimi 40 o 50 anni» ha dichiarato il capo archeologo Benjamin Clement. A trenta chilometri da Lione, nei pressi di Vienne e del fiume Rodano – in quell’area che costituiva la Gallia Narbonensis, e dove oggi già si trovano un teatro e un tempio romano –, quella rinvenuta è la testimonianza di scampoli di vita privata, fatti di reperti appartenenti a ville di lusso ed edifici pubblici. È, questa straordinaria“piccola Pompei”, un agglomerato di case estremamente ampio, datato a partire dal primo secolo avanti Cristo e abitato, secondo gli studiosi, per circa 300 anni. Pare che poi, roghi devastanti, abbiano costretto i suoi abitanti a lasciare la zona. Ed è proprio questa fuga, a rendere quella nei dintorni di Vienne una scoperta tanto simile a quella fatta nella regione campana: tra i mosaici pavimentali, sono state rinvenute decine d’oggetti d’uso quotidiano, abbandonanti in fretta e furia dagli indigeni prima di scappare. Tra i ritrovamenti più significativi all’interno del sito spiccano un edificio pubblico abbellito da una fontana e da una statua di Ercole, un mercato e una serie di abitazioni private. Tra di esse, una casa dedicata alla celebrazione dei Baccanali – col suo mosaico raffigurante una processione delle Menadi (le donne invasate da Dioniso) e dei Satiri – e una villa con un’opera raffigurante Talia, durante il rapimento da parte di Pan. Subito dopo il loro ritrovamento, quei mosaici tanto straordinari sono stati esportati dal sito per poter essere restaurati, con l’obiettivo – una volta portati al loro splendore originario – di esporli nel museo di Vienne, magari già nel 2019. In questa eccezionale “piccola Pompei”, i lavori – nonostante le straordinarie scoperte – non si sono però certo conclusi: anzi, proprio in ragione di quei ritrovamenti, gli archeologi non sono intenzionati a fermarsi. Convinti che, lì sotto, ci sia ancora tantissimo da portare alla luce.2 punti
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Voglio aggiungere un'altra considerazione... Tutte le monete con data dal 1601 al 1627 che vengono attribuite alla zecca di Chambery non esistono, poi potrei essere smentito da dei ritrovamenti particolari, con le monete sabaude potrebbe sempre capitare... Un esempio è il mezzo soldo passato proprio nell'ultima asta Gaudory che veniva considerato come inedito con data 1620... Si tratta di un mezzo soldo del 1628 con l'ultimo millesimo coniato male, queste monete erano veramente poco curate sia dell'impronta che nella battitura... Allego la foto della moneta in questione..2 punti
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Medaglia devozionale di protezione, piombo, XV- XVI sec.- La figura potrebbe essere quella di S. Antonio Abate, il bastone terminante a Tau e un possibile suo attributo.- R/ Tao di stile un po insolito? Medaglia usata generalmente per la protezione delle malattie degli animali- Ciao Borgho2 punti
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Ringrazio per i complimenti e posto anche io il mio modesto esagono del 19 Saluti Marfir2 punti
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti2 punti
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Leggo oggi sull'edizione online di Cronaca Numismatica la nascita di un nuova realtà commerciale: Rimoldi Numismatica. https://www.cronacanumismatica.com/rimoldi-numismatica-monete-arte-e-storia-a-tutto-tondo/ Incuriosito controllo: il titolare è Antonio Rimoldi @anto R, giovane e preparato, da molti anni una promessa del forum lamoneta.it per la monetazione medievale e pontificia antica! Iscritto al corso di Laurea in Storia, socio SNI, pubblicista e divulgatore (ricordo il libro per ragazzi: La Numismatica che avventura, scritto con Magdi Nassal, anche lui un giovane numismatico rampante del forum). E' da un po', purtroppo, che non si fa più vedere "da queste parti" (oltre un anno) ma egoisticamente confido sempre che riappaia per deliziarci con qualche monetina o qualche succosa discussione. Tanti auguri per questa impresa!1 punto
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In questo difficile periodo, Lucia Travaini presenta un'altra mostra impossibile dal titolo: Excalibur nella Sicilia Normanna che sarà mandata in onda su Radio Tre il 30 aprile intorno alle 22.30. Invito tutti a seguire l'evento che sicuramente non lesinerà sui contenuti.1 punto
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Salve. Sull'autenticità non mi esprimo, non avendone le competenze. La moneta però mi sembrerebbe essere del tipo di quelle di cui al seguente link: http://www.nederlandsemunten.nl/Virtuele_munten_verzameling/Bisdom_Graafschappen_Heerlijkheden_Hertogdommen/Hertogdom_Brabant/Verzameling_Zilveren_1-10_Philips_II_daalder_Brabant.htm1 punto
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30/15 piastra Napoli 120 grana dal 1766 28 Piastra Napoli 120 grana dal1734 15/6 Mezza Piastra Napoli 60 grana dal 1766 Saluti Gzav1 punto
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Giusto per capire di cosa parliamo, ho provato a classificare la moneta, una aureliano di Probo Dovrebbe essere la RIC 921: Date : 276/277 Atelier : Antioche Emission : 2 Officine : 4 Titulature : IMP C M AVR PROBVS AVG Légende : CLEMENTIA TEMP Buste ? : A2 N° RIC : 921 A/ IMP C M AVR PROBVS AVG, Buste radié, drapé et cuirassé de Probus à droite vu de 3/4 en arrière. (Code buste Bastien : A2) R/ CLEMENTIA TEMP /Δ•//XXI, Em.2, 4e off., L'Empereur debout à droite tenant un sceptre surmonté d'un aigle recevant un globe de Jupiter, nu à gauche, tenant un sceptre long. (Type A) Rareté : C, Coll.P.Gysen, Pink: Em. 2, 4,15g. Questo nella ipotesi che sullo scettro ci sia una aquila. Esiste anche una variante con senza pallino (che a me qui pare di vedere) che non cambia la classificazione RIC, ma indica la 1^ emissione. La zecca e' Antiochia Il peso di quella qui in foto e' 4,15 g Magari potrebbe essere utile qualche altra foto meno "sparata" come luce (non so le definizione corretta) sia per una classificazione precisa (aquila sì/no, dot dopo Delta), sia per cogliere meglio i dettagli della moneta. Non avendo le dovute competenze non mi sbilancio circa l'autenticità della moneta in questione. Questo il link di riferimento: https://www.probuscoins.fr/coin?id=732 Spero di non aver detto cose errate e di essere stato utile. Buona serata da Stilicho1 punto
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Verissimo @sandokan, altrimenti verrebbe meno il continuo piacere della ricerca, i tentativi di aggiungere in collezione il tanto agognato pezzo mancante...1 punto
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Ancora due Schede che pubblicizzano servizi legati e connessi alla Casa produttrice, la Telecom. Nella prima (dedicata all'Europa Show che si tenne a Riccione nel 2003) vengono reclamizzate anche le carte di Credito che allora avevano in Italia un utilizzo limitato, mentre oggi quanto meno il Bancomat lo usiamo tutti al posto delle banconote la cui circolazione è drasticamente diminuita.1 punto
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Ciao a tutti, ciao @Acqvavitus guarda cosa ho trovato: La zecca sembra sia Svizzera, loro appunti i soldi li fanno con i soldi... https://www.valcambi.com/home/ se cerchi in rete la vendono a 10 Euro. Servus, Njk1 punto
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Con il senno di poi, rivedendole oggi per quanto mi riguarda era una collezione che si prestava bene a suddivisioni tematiche. Lo sport non era tra i miei interessi preminenti, ne ho alcune con le immagini di calciatori, come quelle dei famosi Album della casa modenese Panini. E tuttavia, queste con le foto di moto d'epoca mi piacciono e le avrei raccolte volentieri, come pure quelle su vecchi Giri d'Italia, perché costituiscono anche un vero e proprio spaccato del costume. In realtà, tenevo tutte quelle che mi capitavano, forse qualche scambio lo feci anch'io, alla pari come si usava con le figurine a scuola ! Di non utilizzate non ne ho neppure una, avrei pensato di buttare del danaro.....Molte le usai io, altre si trovavano nelle cabine, qualcuna mi venne regalata...del resto è il modo di collezionare che mi piace, detesto invece acquistare "cose" create apposta perché io le compri, che siano monete, francobolli o altro, Non è una questione di soldi, è che manca totalmente il gusto di essere io a cercare quello che mi interessa, alla faccia del fior di conio, della completezza, ecc. Criteri ottimali per chi li fa suoi, ma grazie agli Dei ognuno è libero di cercare e raccogliere ciò che gli piace anche senza regole, no ?1 punto
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ringrazio tutti per l'interessamento, le informazioni che mi avete fornito e il tempo che mi avete dedicato, accrescendo enormemente le mie modeste conoscenze in fatto di numismatica. I miei ringraziamento vanno in special modo ad Hirpini, che come sempre, mi ha proposto la soluzione più convincente e completa.1 punto
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Le terre rare in teoria non sarebbero difficilmente reperibili. Basterebbe estrarle dai giacimenti presenti in Vietnam, Brasile, India, Australia, Canada e Groenlandia, processarle e trasformarle in semi componenti. Ma riavviare da zero quella macchina produttiva ha, avverte il Pentagono, un costo «proibitivo» che nessun sussidio o facilitazione fiscale può rendere sopportabile. Dunque l'unica via d'uscita per l'Amministrazione Trump è quella di puntare alle miniere lunari aprendo le porte a un futuro che garantirà non solo le forniture di terre rare, ma anche il monopolio di tutte le risorse provenienti dalla Luna, e dalle altre frontiere dell'esplorazione extra terrestre. Marte e asteroidi compresi. Osservazioni su questa parte dell'articolo: 1- Groenlandia. Dopo l'incidente diplomatico con la Danimarca, il presidente degli Stati Uniti torna alla carica offrendo investimenti e un consolato. Così, otto mesi dopo aver annunciato di essere intenzionato ad acquistare la Groenlandia, scatenando un incidente diplomatico con la Danimarca (a cui l’isola formalmente appartiene, pur essendo autonoma), il numero uno della Casa Bianca ci riprova e offre un pacchetto di investimenti dal valore di 12 milioni di dollari più la possibilità di istituire un consolato americano sull’isola..... Groenlandia, per ragioni strettamente economiche e politiche. L’isola è ricca di risorse naturale ed è diventata uno snodo fondamentale per la Cina e la Russia. In ballo ci sono le ricche concessioni minerarie dell’isola. Dall’altro c’è la Groenlandia, i cui rapporti con la Danimarca non sono mai stati troppo sereni, che cerca di rendersi indipendente economicamente dal paese scandinavo. 2- "riavviare da zero quella macchina produttiva ha, avverte il Pentagono, un costo «proibitivo» che nessun sussidio o facilitazione fiscale può rendere sopportabile. Dunque l'unica via d'uscita per l'Amministrazione Trump è quella di puntare alle miniere lunari aprendo le porte a un futuro" Ma chi ha scritto questo è realmente consapevole di ciò che afferma ? I dati del 2011: Costo per lancio da 450 milioni a 1.5 miliardi di dollari (2011) -Oggi Roscosmos per effettuare un tragitto Terra - ISS prende tra gli 80-90 milioni di dollari, escludendo tutti gli altri costi. Ma la distanza della Luna è maggiore, quindi fate due conti voi.... E una cosa: i prezzi in generale dal 2011 non è che sono diminuiti. - quanto materiale si può trasportare oggi dallo spazio sulla Terra ? Non credo che ad oggi sia conveniente recuperare materiale dallo spazio. Tuttavia se vogliamo considerare altri fattori (quali prestigio, esperienze scientifiche, test militari) forse potrebbe avere un senso lo spendere troppo ! Altrimenti se si vuole dire che è più conveniente recuperare materiale dallo spazio piuttosto che dalla Terra, consigliere vivamente di rifarsi due conti!1 punto
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Purtroppo ci sono segni di una forte e dannosa pulizia che avra tolto parte del lustro e segnato (righe) irrimediabilmente la moneta e di conseguenza il grado di conservazione. Inoltre la luce sparata sulla foto non fa capire bene i rilievi. Al momento con queste foto io starei sul SPL oppure come in molte slab, UNC Dettagli. Peccato?1 punto
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Ciao...secondo me è un po generoso il qfdc...anzi cambia anche la conservazione tra dritto e rovescio per via dei graffi abbastanza presenti sopra la scritta Repubblica Italiana...comunque aspetta pareri piu precisi e accurati del mio?1 punto
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1939 Siria - (mandato francese 1920-1946) - 1 Livre (o lira) Biglietto equivalente e convertibile in 20 franchi francesi. Con la stessa iconografia la banconota era circolante sia in Libano (ma con la scritta LIBAN) che in Siria (questa banconota con la scritta SYRIE). Non vi è raffigurato nulla della Siria a parte la scritta, al fronte è presente un particolare di un sito archeologico libanese (le colonne di Baalbek), ed al retro uno scorcio di Beirut (la capitale del Libano).1 punto
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Beh, prima di dare la croce addosso alla gente io cercherei di informarmi un minimo.....magari sono proprio collezionisti accumulatori ....evitiamo le esternazioni da complottisti “ similfacebook”1 punto
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Ciao, è sin troppo speciale.. ma non essendo io per nulla un fan delle sostitutive, non posso che pensare che su per giù potrebbe equivalere come valore ad un 25 lire SUP/qFDS, e va da se che preferirei di gran lunga quest'ultima. Naturalmente parlo (anzi scrivo) per me.1 punto
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Buongiorno, non è detto che questa moneta sia necessariamente romano-campana. Se trattasi di bronzo, ecco come plausibile soluzione una litra bronzea di Cosa (Etruria) risalente al 273 ca.-250 a.C., di peso e modulo compatibili (g. 5,65, 16 mm), con Marte barbuto con elmo corinzio a ds. e protome equina a sn., presente nel Museo Archeologico di Firenze e catalogata col n. 74900 nel relativo Monetiere. Quello che sembra un ferro di cavallo dietro la protome, potrebbe verosimilmente essere proprio la C di COSA (NO). Più in basso non escludo che si possa intravedere, più consunta in una zona deteriorata della moneta, anche la O e a sinistra della frattura, anche la parte bassa della S. Se così fosse come davvero credo, la moneta sarebbe etrusca, battuta come altre a imitazione delle campane che già cominciavano a godere di grande credito anche nei mercati di Roma e via via nell'Italia centrale: Qui è il Monetiere di cui parlo, con la moneta di Cosa: https://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-ECOSAE/3 Aspettiamo altri pareri. Cordiali saluti HIRPINI1 punto
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La scoperta archeologica di dieci imponenti rilievi rupestri dell’VIII sec. a.C. raffiguranti il sovrano e i grandi dei d’Assiria nel sito archeologico di Faida (20 km a sud della città di Duhok e 50 km da Mosul, Kurdistan iracheno settentrionale), nell’ambito del Kurdish-Italian Faida Archaeological Project, condotto dall’Università di Udine e dalla Direzione delle Antichità di Duhok, è stata inserita fra le 5 candidature che concorreranno all’assegnazione della 6a edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2020, che verrà consegnato il 20 novembre prossimo a Paestum, in occasione della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, intitolato all’archeologo siriano che nel 2015 ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale del sito di Palmira, è l’unico riconoscimento mondiale dedicato agli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. Il premio è assegnato in collaborazione con le testate giornalistiche internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), Archéologia (Francia), as. Archäologie der Schweiz (Svizzera), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia); dal 2020 anche con British Archaeology (Regno Unito). Il progetto Kurdish-Italian Faida Archaeological Project-KIFAP è diretto da Daniele Morandi Bonacossi e da Hasan Ahmed Qasim, rispettivamente per l’Università di Udine e la Direzione delle Antichità di Duhok. Si svolge in una terra, la Mesopotamia del nord, cruciale per la storia rimasta inesplorata per decenni a causa della complessa situazione politica che l’ha caratterizzata fino ad anni recenti. Ricerca, tutela, restauri, valorizzazione, formazione e cooperazione internazionale sono i cardini del progetto, che è sostenuto da: Governo Regionale del Kurdistan – Iraq, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, ArcheoCrowd e Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. «Per l’Università degli Studi di Udine – dice il rettore, Roberto Pinton - è motivo di grande orgoglio e soddisfazione che i risultati della nostra missione archeologica in Mesopotamia del Nord siano stati inseriti fra le 5 candidature che concorreranno all’assegnazione della 6a edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2020, di fatto l’unico premio internazionale di archeologia. Sono diversi anni che il nostro ateneo opera in quelle zone grazie all’impegno del team di lavoro guidato dal professor Daniele Morandi Bonacossi. Questo risultato è anche il frutto del continuo e determinato supporto dell’Università di Udine e di tutti i rettori che si sono succeduti, del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale e, aspetto di assoluto rilievo, di un intero sistema regionale». «La candidatura – sottolinea l’assessore regionale all’Università, Alessia Rosolen - conferisce ulteriore prestigio all’Università e gratifica la Regione che ha sostenuto con convinzione questo progetto. Concorriamo al premio assieme ad altre bellissime scoperte archeologiche fatte in Cambogia, Israele e Italia. A settembre sarà reso noto il progetto vincitore. A prescindere dal risultato finale, si tratta di un riconoscimento di spessore internazionale che costituisce un altro, piccolo, significativo tassello al rafforzamento della dimensione internazionale dei nostri atenei». «L’inserimento della scoperta dei rilievi assiri di Faida nella rosa delle candidature al premio intitolato a Khaled Al-Asaad – sottolinea Daniele Morandi Bonacossi - è un traguardo molto importante per il nostro progetto, frutto di una stretta collaborazione con i colleghi e le autorità del Kurdistan iracheno e di una sinergia sistemica fra il nostro Ateneo, il Ministero degli Affari Esteri, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Friuli ed ArcheoCrowd nella convinzione condivisa che l’Università di Udine, sede del primo dipartimento in Italia dedicato alla storia e tutela dei beni culturali, possa e debba competere con le più importanti istituzioni scientifiche internazionali nella protezione e valorizzazione del patrimonio culturale dell’umanità». I RILIEVI RUPESTRI DI FAIDA Nei mesi di settembre e ottobre 2019, la missione congiunta italo-curda ha individuato presso il sito archeologico di Faida dieci imponenti rilievi rupestri di epoca assira (VIII-VII secolo a.C.) scolpiti nella roccia lungo un antico canale d’irrigazione di quasi 7 km di lunghezza. Il canale di Faida, alimentato da un sistema di risorgenti carsiche, fu fatto probabilmente scavare dal sovrano assiro Sargon II (721-705 a.C.) alla base di una collina. Oggi, il canale, che ha una larghezza media di 4 metri, è quasi completamente sepolto sotto spessi strati di terra depositati dall’erosione del fianco della collina. Dal canale principale si diramavano canali più piccoli, che consentivano di irrigare i campi circostanti e di aumentare la produzione agricola della campagna ubicata nell’entroterra di Ninive, la capitale dell’impero. I pannelli rinvenuti sono imponenti, lunghi 5 metri e alti 2. La mitologia assira raffigurata sulla roccia è un campionario significativo di divinità e animali sacri. Le figure divine rappresentano il dio Assur, la principale divinità del pantheon assiro, su un dragone e un leone con corna, sua moglie Mullissu, seduta su un elaborato trono sorretto da un leone, il dio della Luna, Sin, anch’egli su un leone con corna, il dio della Sapienza, Nabu, su un dragone, il dio del Sole, Shamash, su un cavallo, il dio della Tempesta, Adad, su un leone con corna e un toro e Ishtar, la dea dell’Amore e della Guerra su un leone. Con i rilievi di Faida, le altre quattro scoperte archeologiche del 2019 candidate per la vittoria della 6a edizione del Premio sono: Cambogia, la città perduta di Mahendraparvata capitale dell’impero Khmer nella foresta sulle colline di Phnom Kulen a nord-est di Angkor; Israele, a Motza a 5 km a nord-ovest di Gerusalemme una metropoli neolitica di 9.000 anni fa; Italia, a Roma la Domus Aurea svela un nuovo tesoro, la Sala della Sfinge; Italia, nell’antica città di Vulci una statua di origine etrusca raffigurante un leone alato del VI secolo a.C. A novembre, oltre all’International Archaeological Discovery Award sarà attribuito anche uno “Special Award” alla scoperta archeologica che avrà ricevuto il maggior consenso dal grande pubblico attraverso la pagina Facebook della Borsa, dal 1 giugno al 30 settembre 2020. https://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/archeologia_rilievi_rupestri_kurdistan-5268168.html1 punto
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Medaglia devozionale, bronzo/ottone con appendici globulari, fine XVI inizio XVII sec., dalla foto sembra che la medaglia sia stata dorata (doratura a mercurio). produzione romana.- D/ Busto di Gesù volto a sx con nimbo a croce, anepigrafe.- R/ Busto di Maria a dx, velata e con nimbo, anepigrafe. Tipologia molto diffusa. Ciao Borgho1 punto
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DE GREGE EPICURI Il problema è che si vede poco, specia al R., e monete con la Vittoria ce ne sono tante. La tua ipotesi è plausibile, ma ad es. potrebbe essere anche dei Mamertini, Messina, come questa (diametro intorno ai 21 mm):1 punto
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Ho dato un'occhiata al RRC. Secondo Crawford, il monetario potrebbe essere il nipote di Q. Fabius Labeo, console nel 183, e figlio di un omonimo citato da Cicerone (Brutus 81). In Spagna è stata trovata una pietra miliare con questo nome, attribuibile al monetario o a suo padre. Il rostro alluderebbe a vittorie navali conseguite dal nonno (come pretore, nel 189, o come proconsole, nel 188), probabilmente contro Antioco il Grande ; sappiamo infatti da Livio che egli conseguì il trionfo.1 punto
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Mia moglie me lo dice sempre che non sono bravo a mantenere le promesse... ma tant’è. Sig. Bassi22, quanto lei scrive (in ogni caso fuori tema), come operatore del diritto mi impone di ricordarle che il nostro sistema giuridico non si basa sulle consuetudini, sulla prassi o sul capriccio. Il suo è un concetto pericoloso da far passare. In diversi anni di professione le poche sentenze che ho avuto il dispiacere di leggere fondate sull ‘“ovvietà” hanno fatto la fine che meritavano già in appello (senza scomodare la Cassazione). La disciplina del diritto societario (che per me è pane quotidiano) è tutt’altro che lacunosa (anche con riferimento alla posizione delle persone fisiche, o ai soggetti, come li chiama lei), glielo assicuro. Ma non voglio andare ulteriormente fuori tema quindi le dico che, se vuole, avrei tutto il piacere di continuare con lei questa conversazione in privato, nel rispetto reciproco. Ció posto, tornando al tema, cercherò di spiegare a @Sirlad con una storia di fantasia perché ho inteso focalizzare l’attenzione sul tenore letterale dell’art. 64. Non dobbiamo mai dimenticare che lo scopo di questo forum è anche divulgativo e non tutti coloro che leggono dispongono degli strumenti di avvedutezza tali da rendere ovvio che in un acquisto di moneta antica da privato si dovrebbe sempre richiedere la documentazione a corredo. Questo era lo scopo del mio intervento. “C’era una volta un signore ricco e facoltoso di nome Pollo Pavone il quale, dopo aver collezionato per anni monete contemporanee come passatempo, un giorno si appassionò alle romane antiche. Il sig. Pollo, che aveva tanti soldini da spendere, decise che la sua nuova collezione sarebbe iniziata col botto: la sua n. 1 sarebbe stata una moneta davvero speciale. Così il sig. Pollo conobbe il sig. Lupo, il quale gli propose di acquistare da lui un pezzo davvero ricercato a un prezzo a tre zeri. Il sig. Pollo, che nulla sapeva sulle modalità di circolazione dei beni ai quali si approcciava, concluse l’acquisto, con una stretta di mano, e pagando rigorosamente in contanti il sig. Lupo. A distanza di poco tempo, il sig. Pollo, che, ricordiamo, di cognome faceva Pavone, mostró la moneta a un suo conoscente, pure appassionato di monete, il sig. Iena. Il sig. Iena, invidioso dello splendido pezzo, decise di denunciare al Fattore il sig. Pollo che, quindi, un bel giorno si ritrovò i improvvisamente nei guai. Allora il sig. Pollo inizió a studiare la legge e capì (in parte) che aveva commesso una grave fesseria. Studiando studiando il sig. Pollo lesse l’art. 64 e si disse: “sono a cavallo!”. Contattó allora il sig. Lupo e pretese che questi gli fornisse il certificato di lecita provenienza. Ma il sig. Lupo gli rispose: “Di che parli? Io mica vendo monete di professione! E poi chi ti conosce?” Fu allora che il sig. Pollo decise che era ora di rivolgersi all’avvocato Benedetto (inventato anche lui ovviamente) che gli spiegó come era regolamento il terreno in cui aveva deciso di muoversi e che l’art. 64 non era lui d’aiuto: Pollo, infatti, non avrebbe potuto PRETENDERE alcun certificato da Lupo, nè prima nè dopo l’acquisto incauto. Così, Pollo tentò di spiegare la vicenda al Fattore, tirando in ballo il sig. Lupo, il quale a sua volta negó tutto. Dopo numerose tribolazioni e tante sculacciate dal Fattore, il sig. Pollo ricordó che lui e il sig. Lupo si erano scambiati alcuni messaggi in merito a quella compravendita. Fu così che il sig. Lupo non poté più negare e, quindi, fu punito dal Fattore. Il sig. Pollo se la cavó ma smise per sempre di collezionare. Il sig. Lupo non fu chiuso in una gabbia dello zoo ma fu obbligato a stare per un po’ in una riserva naturale, con l’obbligo di farsi trovare sempre presente ai guardiacaccia. Oggi si narra che il sig. Lupo abbia avuto la possibilità di tornare libero nel bosco e, da quello che si dice, non gradisce più il pollo. L’avvocato Benedetto fu benedetto anche dal sig. Pollo e tutti vissero felici e contenti (o quasi)”. Saluti1 punto
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Se non riesci a inquadrarlo cosi, non so che fare. Un povero pegaso del 380-338 a. C. di Corinto che viene coniato nel periodo Arcaico ???1 punto
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Ciao @scalptor, ci andrei piano.......... Dimentichi che prima si deve accertare la genuinità della moneta. E se è un falso ? ..... che documento potrebbe essere !! Se ci perdi un po di tempo ad osservare , magari potresti rivedere le tue affermazioni. con l'immagine che allego, il profilo del Dio fluviale Gelas , non ci azzecca niente con il profilo di Atena elmata, degli stateri "Pegasi".1 punto
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