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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/21/20 in tutte le aree
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E un altro Jacopo Contarini (1275-1280). Rif.: Zub - Luciani 19.8 Arka Diligite iustitiam4 punti
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Repubblica Napoletana del 1648, Grano con simbolo del coniatore F4 punti
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Filippo II Tornese del 1579 con Cornucopia, con doppia data: 1577 al dritto e 1579 al rovescio.4 punti
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Buonasera caro Beppe, la forma corretta dovrebbe essere proprio quella dei gigli inferiori. Un caro saluto, Rocco.4 punti
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Complimenti @Rocco68 bella moneta e vedo con piacere che i Cavallini stanno piacendo anche a te.. ? Cosa ne pensate di quest'altro mio Cavallino? Saluti Alberto3 punti
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Oggi sono passati tre mesi dall'inizio di questa discussione. Per festeggiare vorrei mostrarvi un denaro piccolo di Padova del periodo comunale. Ne abbiamo già visti. ma questo ha i crescenti come simboli. Arka Diligite iustitiam3 punti
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forse non avrà un valore numismatico alto, ma certamente ha un elevato valore affettivo avendo la mia età ?2 punti
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Passato come un fulmine sul noto sito, un paio di giorni trascorsi, il tanto atteso 2 Cavalli di Filippo IV di Spagna; era da anni che mi chiedevo come mai, nella monetazione di Michele Cavo, del periodo, mancasse il conio del nominale da Due Cavalli. Quando misi su carta, nel lavoro sulla monetazione di Napoli degli 1616-1623, tutta la serie delle monete battute dal Cavo, mi saltò all’occhio questa mancanza, ma speravo che il tassello mancante, prima o poi, venisse fuori. Eccolo arrivato: confermo quello che poi si dice, Napoli ha sempre qualcosa ancora da rivelare. Chissà se gli studiosi del passato, compreso il Re Vittorio Emanuele, l’abbiano sempre cercato….e mai trovato. Taglio assolutamente Inedito.2 punti
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Buonasera, la titolatura particolare al genitivo è presente solo a Siscia e Nicomedia. Non sembrerebbe, quindi, essere un errore dell'incisore. Essa dovrebbe avere inizio in occasione dell'ascesa al Cesarato di Costante (dicembre 333) fino alla morte del padre Costantino (maggio 337). Tornando all'esemplare di @gpittini, esso potrebbe ricadere fra tre potenziali classificazioni: RIC VII 238, 255 o 264. Dipende dalla lettura dell'esergo. Saluti.2 punti
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Ciao Realino, lo so che sono ordinari, ma a me piacciono proprio come sono, anche con i globetti tipo questo di seguito.2 punti
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Buonasera a tutti, @dareios it, @santone, ho provato a fare nuove foto, la moneta è in bassissima conservazione, sul dorso del cavallo non vedo il cerchietto, nemmeno dal vivo. Mi sembra vedere 2 cerchietti dopo REX. Saluti Alberto2 punti
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Torno ai miei amati bianchi. Ecco Ranieri Zeno (1253-1268). Rif.: Zub -Luciani 19.6 Arka Diligite iustitiam2 punti
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Come faccio a non segnalare anche questa moneta: Tornese di Filippo IV, battuto sotto la direzione del Cavo, sigle MC, datazione 16 - 21, al rovescio tra la cornucopia (emblema assoluto dei Tornesi coniati sotto il dominio spagnolo). E’ il primo tornese di Filippo IV di Spagna approntato quando fu pronto il conio con la sua effige e perentoriamente sostituì la coniazione dei Tornesi con l’Ara, del padre Filippo III; questi ultimi vennero battuti nel primo periodo della produzione delle monete di Filippo IV e cioè tra il 1 aprile del 1621 e il 14 luglio 1621 (circa 3 mesi) e anche quest’ultimi sono abbastanza rari. Il conio con la testa, avendo impresse (chiaramente) le sigle del Cavo, possiamo affermare che venne battuto proprio dal momento della sua rilevazione della carica da mastro di zecca, in pratica a partire dal 14 luglio 1621. Moneta estremamente rara, è il primo esemplare che compare alla vendita pubblica, anche qui complimenti all’acquirente. Asta Tintinna di ieri, lotto 462, aggiudicato ad euro 310,00 + diritti 15%. Oramai le rarità delle monete del vicereame stanno volando !!2 punti
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Probabilmente è così, anche perché non credo che il CAVO firmasse le monete con solo l'iniziale del nome...2 punti
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Buonasera a tutti. Volevo mostrarvi e discutere con voi di questa ultima arrivata: 10 tornesi del 1858 al cui dritto le V sono sostituite da A capovolte (Magliocca 695b1). Chissà se, prima o poi, scopriremo il perché di queste sostituzioni, che anche io ho sempre ritenuto volontarie. Volevo inoltre farvi notare la croce sulla corona, al rovescio: presenta infatti due bracci orizzontali paralleli. Una ipotesi, ritenendo che la corona fosse divisa in più punzoni, sarebbe quella di un piccolo scivolamento. Personalmente, però, propendo per una volontarietà anche in questo; i restanti particolari (globetto e braccio verticale della croce) sono ben nitidi, infatti, e non sono presenti ulteriori sospetti scivolamenti. Così sembra quasi una croce di Lorena. Sono graditi pareri e ipotesi e vi chiedo anche se vi sia capitato di vedere questa peculiarità su altre monete. Buon fine settimana a tutti. Rovescio.2 punti
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Potrebbe anche essere. Per due motivi, il primo per il fatto che si nota in quella zona uno spessore minimo rispetto ad altre zone del tondelli. Il secondo potrebbe essere che il conio in corrispondenza della C fosse "sporco". Se così fosse, l'insieme di questi due fattori avrebbero potuto determinare la mancanza della lettera. È solo una mia ipotesi.2 punti
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Buongiorno. Avendo conseguito con successo la maturità, mi è stata regalata questa bellissima moneta di Massimino il Trace, incrementando così la mia collezione di monete romane dell'Anarchia Militare. Spero vi piaccia ?1 punto
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Buona sera e buona domenica. La metodologia scientifica negli studi numismatici quali vertici tocca? Negli studi numismatici come viene applicato il metodo scientifico? Viene sempre applicato?1 punto
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B. Giorno a tutti e ben ritrovati... Avrei curiosità di identificare questa bizzarra devozionale senza appicagnolo! Grazie a chiunque riesca ad aiutarmi. Lucio1 punto
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Buona sera. Foto nettamente più nitide. Ritiro le perplessità precedentemente espresse. Mi resta un dubbio sul 2 del valore e la rigatura del bordo piatta forse però dovuta all' usura. Come detto prima difficile valutare dalla foto, comunque dopo queste nuove immagini la moneta mi sembra più "giusta". Cordialità . Gabriella.1 punto
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Buonasera a tutti, ragazzi, è ufficialmente iniziata l'estate. Tempo di vacanze.. ? Saluti Alberto1 punto
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Mancano di applicarlo coloro che danno per scontato ciò che hanno la pretesa di dimostrare, spesso arrampicandosi sui vetri.1 punto
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Buon giorno . Personalmente tendo a prediligere i rilievi migliori. Credo comunque sia una questione di gusti. Cordialità Gabriella1 punto
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Ho visto esemplari in buona conservazione senza anellino sul cavallo, e le 4 zampe a terra, i tre anellini ai lati del monogramma sono ordinari1 punto
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Sotto la T di EQUITAS si vede una mezza lunetta che potrebbe essere anche ciò che rimane del cerchietto, però potrebbe anche essere una incrostazione e quindi potrebbe essere che manca l'anelletto come notava @santone . Cmq a me questo cavalluccio piace sia per il ritratto di Ferdinando che per gli anelletti all'esergo. La sigla in esergo mi pare sia quella del Tramontano in monogramma (se la vista non mi inganna).1 punto
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E questo è Lorenzo Tiepolo (1268-1275). Rif.: Zub - Luciani 19.7 Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ma figurati se discuto il prezzo....è che sono interessato alla datazione 1577 - 1579 che a me non risulta. E poi noti anche tu che la cifra del 9 non si vede affatto.1 punto
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@Rocco68, ti chiedo questo perchè guarda la catalogazione dei Tornesi con la doppia data nel mio Volume..... non c'è !!!1 punto
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Io parlo per esperienza mia personale: Un paio d' anni fa' postai il mio due lire...fdc....Alcuni utenti mi dissero che era falso,in seguito poi lo feci periziare e ricevette un bel giudizio di conservazione... Come dice El Chupacabra questa moneta è meglio vederla in mano. Cmq attendo le foto del contorno così magari riceviamo qualche delucidazione da El Chupacabra.1 punto
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@Rocco68, belle monete, ma al rovescio del Tornese non vedo una cifra del 9.1 punto
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Questa, come ho già detto in altre occasioni, è la moneta della Repubblica che vanta alcuni falsi assai difficili da individuare. Il colore (più scuro dell'esemplare autentico) e la godronatura sono i punti deboli di questi falsi. Per il colore - purtroppo - le foto (anche quelle professionali) sono di scarso aiuto e la moneta andrebbe vista in mano (magari con un esemplare sicuramente autentico a fianco), mentre qualche speranza potrebbe venire dalla foto del contorno. Prova a postarlo...1 punto
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Per confronto, ho riunito i miei tre esemplari con la valutazione peritale della conservazione (e, a prima vista, sembrerebero esserci due conii..)1 punto
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Ciao, la A capovolta usata al posto della V potrebbe essere dovuto al fatto che magari in quel momento il punzone V non era disponibile forse perché troppo usurato e quindi da rifare, o magari era effettivamente un vezzo dell 'aiutante per segnare i suoi lavori, al momento non si conoscono le effettive cause che hanno indotto l' adeguamento di punzoni al posto di altri... La croce con il doppio braccio e conosciuta anche per le piastre, sempre di Re Ferdinando II, secondo me più un difetto che una variante...1 punto
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Benissimo. Adesso comprendo le differenze e le caratteristiche per ciascuna opera. Grazie ?1 punto
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Buongiorno a tutti, volevo un vostro parere su questa meravigliosa Piastra. Tutti conosciamo la Soli reduci, è una delle monete che presentano maggior fascino nella coniazione borbonica del '700 e molto ambita dai collezionisti. Difficilissima da trovare in stato di SPL è praticamente introvabile a gradi FDC o qFDC. Probabilmente meno sono a conoscenza del fatto che esistono 2 conii chiaramente differenti della moneta, che andrebbe quindi distinta in fase di catalogazione in 2 tipologie, la prima (considerata di grande rarità R2 almeno) è quella che vi propongo in foto ed in mio possesso. Si differenzia dalla più comune (comunque classificata NC) per 2 caratteristiche fondamentali, la punteggiatura a 5 punti della legenda e la P sotto la spalla del sovrano. I conii rispetto al secondo tipo, che presenta 3 punti nella legenda e la P sotto il collo, sono chiaramente differenti. Vi riporto un link ad un articolo bellissimo che chiarisce anche meglio questo argomento. https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/mettiamo-ordine-nei-conii-della-piastra-zodiacosoli-reduci/ Ecco le immagini della mia... Vi chiedo alcune impressioni sulla mia moneta. Che qualità le attribuireste? Come mai nel Gigante 2019 non viene menzionato questo primo conio differenziando le due tipologie, cosa fatta in modo molto preciso per altre monete? Mi sembra un errore significativo. Alla luce di queste considerazioni, che valore le attribuireste in fase di trattativa? Grazie mille a chi avrà la pazienza di leggere il mio post e di rispondermi.1 punto
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Ora qualche classico: il grifo (sempre decorazioni per cinture. La motivazione di una grande attenzione alle decorazioni delle cinture sta nel fatto che le popolazioni nomadi essendo sempre in movimento non potevano possedere molti beni perché risulterebbero scomodi ed ingombranti durante il trasporto. Quindi per poter tesaurizzare e per sfoggiare il proprio rango, le decorazioni sulle cinture, realizzate anche con metalli nobili quale l'argento o l'oro, ma anche solo placcati in oro, erano adatte a questo scopo).1 punto
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Ottimo scritto, che sottolinea bene come funzionavano le cose quando non esisteva nessuna forma neppure imperfetta di coordinamento unitario europeo e il massimo possibile erano i soliti patti d'acciaio e sacre alleanze da buttare al momento giusto. E dire che molti dementi del XXI secolo vorrebbero tornare a quei tempi, in cui ci si divideva fra "vincitori" e "vinti" di guerre in cui il vero perdente era tutta Europa e il vero vincitore potenze emergenti di altri continenti.1 punto
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Fatta questa lunga digressione, è possibile discutere dell'interpretazione della scena del giuramento. Infatti, le relative teoria si incrociano con quelle sulla datazione dell'aureo ove per la prima volta apparve. ‒ Generalmente, l’emissione viene datata tra il 217 e il 216, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Punica. Il R/ ricorderebbe un singolare giuramento effettuato dall'esercito di Roma dopo le disastrose e ripetute sconfitte romane contro Annibale, oppure quello imposto ai socii italici perché mantenessero fede al patto che avevano precedentemente stipulato contro Cartagine (episodi entrambi citati da Livio). L’occasione sarebbe stata un invio di oro a Roma da parte di Gerone II di Siracusa. ‒ Per Mommsen la scena ricorderebbe la concessione del diritto della cittadinanza romana ai Campani e a una parte dei Sanniti, avvenuta nel 334 sotto il consolato di T. Veturio Calvino e di Sp. Postumio Albino: in tale modo il discendente del primo console avrebbe successivamente ricordato la vicenda nel suo denario del 137 (Cr. 234/1). ‒ Secondo Crawford (che colloca l’aureo al 217), è qui riprodotto il foedus Caudinum, stipulata nel 321 dal console T. Veturius Calvinus (per questo, l’iconografia sarà ripresa in seguito da un altro Veturius, con il denario Cr. 234/1, essendo la pax Caudina il prototipo, mitico e non storico, della pax Numantina). Viene tuttavia opposto che appare improbabile che Roma abbia commemorato una tale umiliazione. ‒ La Breglia ha collocato gli aurei al 290-289 alla fine delle guerre sannitiche: in tal modo il giuramento avrebbe simboleggiato la riappacificazione tra i due popoli. ‒ Per Mattingly il giuramento indicherebbe il trattato concluso nel 263 tra Roma e Ierone di Siracusa. L'incertezza è dovuta al fatto che mentre il guerriero di destra è indubbiamente un romano, quello di sinistra, barbato, non avrebbe le sembianze di un greco ma piuttosto di un italico. ‒ Altra ipotesi è che le monete d'oro siano state battute nel 209 utilizzando una parte delle riserve auree dello Stato romano (l’aurum vicesimarium, ottenuto dalla tassa sulle manumissioni, che “ad ultimos casos serbabatur” - Livio, XXVII, 10). Questa teoria è tuttavia oggi superata, perché l’aureo è paplesemnete connesso, sul piano ponderale e stilistico, con il quadrigato, che Thomsen ha dimostrato essere anteriore al denario. ‒ Per Alföldi e Thomsen (che data l’emissione prima del disastro di Canne del 216) la scena rievocherebbe la fondazione di Roma: i due personaggi in piedi sarebbero Latino ed Enea nell'atto di giurare alleanza e concordia (Virgilio, Eneide, XII, 161-215) oppure Tito Tazio e Romulo, a conclusione dello scontro fra Romani e Sanniti (Virgilio, Eneide, VIII, 639-41; in questo senso, l'Alföldi). L'occasione storica per tale richiamo mitologico sarebbe il giuramento che i soldati, sia romani che i loro alleati latini, dovettero pronunciare nella primavera del 216 (da un passo di Livio) di fronte ai loro tribuni. ‒ Pedroni collega invece l'emissione aurea all'eccezionale arruolamento dei Romani e degli alleati avvenuto nel 225, la “leva tumultuaria” considerata epocale già dagli storici antichi. In quell'anno, con il pretesto della minaccia dei Galli, i Romani conteggiarono tra tutti gli alleati il numero degli uomini in grado di essere mobilitati in caso di guerra. Un avvenimento che ha coinvolto i romani ed i loro alleati italici, un'occasione quindi che avrebbe spinto il Senato per un'emissione aurea di carattere straordinaria e di grande valore propagandistico. ‒ Campana, considerando l'elevato livello stilistico e l'accurata tecnica di coniazione, la data al 225. Secondo Crawford la moneta da 6 scrupoli varrebbe 40 assi semilibrali, quella da 3 scrupoli 20 assi (l'aureo da 30 assi, se autentico, sarebbe successivo a queste monete). ‒ Un’ulteriore interpretazione in chiave mitologica del gioramento potrebbe essere un richiamo al patto di alleanza tra i capi di Alba Longa e Roma, prima dell'ordalia tra Horatii e Curiatii (Livio I, 24). ‒ Coarelli evidenzia che, secondo Plinio, il primo aureo romano fu coniato 51 anni dopo l’argento (dopo il 269): si tratta, per l’autore, di questo aureo, che egli data appunto al 219. Infatti, al R/ è riprodotto un foedus, che veniva stipulato da due feziali, il pater patratus e un gregario, verbenarius. In effetti, le due figure di sinistra portano una veste particolare, che lascia il corpo nudo e presenta un elemento globulare alle spalle: probabilmente il cinctus Gabinus, di cui si servivano i sacerdoti, e quella in piedi è raffigurata come uomo anziano, che regge una lancia, prerogativa del pater patratus, antenata (secondo l’Alföldi) dello scettro e quindi simbolo dell’imperium. La figura di destra invece, staccata dalle altre due, è giovane e veste una corazza anatomica. Si tratta del foedus tra Romolo e Tito Tazio (peraltro, in sabino cures era il nome sia della città di Tito Tazio che della lancia), di cui esisteva un gruppo scultoreo, verosimilmente qui riprodotto, lungo la sacra via. L’aureo potè essere emesso grazie alle prime miniere aurifere cadute in mano ai Romani, ovvero le miniere di Victimulae, presso Vercelli, che sappiamo furono sottratte a Roma, da Annibale, alla fine del 218. Sappiamo da Zonara che nel 220 i due consules suffecti, Lucio Veturio Philo e Gaio Lutazio, a completamento della guerra contro i Celti della Gallia Cisalpina (conclusasi nel 222 con la presa di Milano) spinsero le conquiste di Roma “fino alle Alpi”: probabilmente è questa la data di conquista delle miniere. Quindi, nel 219, con l’oro acquisito grazie alle operazioni di Lucio Veturio Philo, fu commemorata la fine delle operazioni militari iniziate nel 225, quando i Galli cisalpini Boi e Insubri e transalpini Gesati, avevano invaso l’Italia, creando grande preoccupazione e causando una spontanea adesione degli Italici a Roma: evento cui allude la citazione dei foedus originario tra Tito Tazio e Romolo. ‒ Bernard contesta lo studio di Coarelli e sostiene la necessità di datare l’emissione del quadrigato alla Seconda Guerra Punica sulla base di tre considerazioni: gli studi metalloscopici, che hanno dimostrato come in massima parte di tratti di monete coniate con argento spagnolo; la distribuzione dei ritrovamenti (Italia meridionale, Sicilia orientale e Spagna), coerente con il teatro di guerra e la loro inusualità (spesso si tratta di teosretti conteneti solo quadrigati e in consistente numero).1 punto
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Non a caso i miei volumi fanno riferimento anche al Pagani. Ogni moneta da me catalogata e dal Pagani catalogata riporta il riferimento di quest'ultimo, comprensivo di numero e pagina. Non ho mai pensato neanche lontanamente di offuscare la giusta fama del grandissimo bersagliere. Però, sommessamente, faccio presente che sarebbe come dire che il Corpus è insostituibile e tutto il resto non serve a nulla..e non mi sembra la strada giusta per chi scrive di numismatica dove la nuova scoperta è sempre dietro l'angolo. Il Corpus è la pietra miliare come il Pagani Prove e Progetti ma tutto il resto, frutto di ricerche e sacrifici merita comunque rispetto. Mi viene in mente il MIR...il Muntoni...che si fa, si buttano via e ci si tiene il Corpus solamente? Personalmente il Pagani Prove e Progetti ha un posto d'onore nella mia biblioteca, e guai chi me lo tocca, consulto quando ho bisogno le fotocopie per non sciuparlo. Però da quando è stato scritto sono emersi numerosi tondelli inediti...stiamo parlando di oltre 60 anni fa…. Cordialmente…. elledi1 punto
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perfetto grazie ancora, ho chiesto anche per avere conferma che non si trovano (almeno facilmente) oblò più piccoli di quelli in commercio ... beh di sicuro per l'oro non ci dovrebbero essere problemi1 punto
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