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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/30/20 in tutte le aree
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Oggi vi presento un nuovo ripostiglio da cui provengono tre nuovi pezzi acquistati recentemente in asta da Roma Numismatics. The Appleford Hoard Il deposito di Appleford, scoperto nel dicembre del 1954, è un ripostiglio molto importante per lo studio della circolazione monetaria della metà del IV secolo in quanto è composto da un considerevole numero di esemplari sia regolari che irregolari sepolti assieme in due vasi separati. La composizione dei due vasi è di natura cronologica: le monete emesse prima del 330 sono state riposte in un contenitore mentre quelle coniate successivamente e quelle di dimensioni minori nell'altro. Il fatto che nello stesso ripostiglio coesistano emissioni regolari e irregolari significa che queste due tipologie molto probabilmente circolavano assieme, in particolar modo è stata rilevata una vicinanza dimensionale tra le emissioni irregolari coniate dopo il 335 con le coniazioni ufficiali. La separazione delle monete in due distinti contenitori era stata ipotizzata inizialmente come un accumulo creato in due periodi distinti e poi occultato nello stesso momento. Tuttavia, nell'analisi del ripostiglio pubblicata nel 1977 da C. E. King nella Revue Belge de Numismatique il fenomeno viene messo in relazione con la riforma monetaria del 330 che prevedette una riduzione del già basso contenuto di argento dal 1.85 al 1% accompagnato da un calo di peso e diametro. La natura della divisione dimensionale dei pezzi suggerisce inoltre che le monete circolassero assieme ma con differente valore. La scoperta del ripostiglio avvenne durante dei lavori di aratura il 21 dicembre del 1954, i due vasi vennero trovati vicini e a poca profondità. Una parte del ripostiglio venne dispersa durante il ritrovamento, ma 5752 pezzi vennero raggruppati e catalogati prima di essere poi in gran parte dispersi nel mercato numismatico. L'Ashmolean Museum conserva un considerevole numero di emissioni irregolari, mentre un catalogo completo di quanto raccolto venne stilato dal dott. Kraay poco dopo la scoperta e ripreso nella pubblicazione edita nel 1977 del ripostiglio quando ormai buona parte di esso (tranne quanto musealizzato) era stato immesso nel regolare mercato numismatico. La composizione si apre con una piccola manciata di antoniniani di Gallieno, Quintillo, Aureliano, Severina, Postumo, Tetrico I, Carausio e Alletto per poi di fatto concentrarsi sulla famiglia di Costantino. I pezzi che ho incluso nella mia collezione provengono dalla E-Sale n. 72 del 25/06/2020 della casa d'aste Roma Numismatics e come ulteriore pedigree provengono dalla collezione personale del commerciante numismatico Brian Henry Grover: ed ecco i tre pezzi in questione: Constans Æ Nummus. Treveri, AD 347-348. CONSTANS P F AVG, pearl-diademed, draped and cuirassed bust right VICTORIAE DD AVGGQ NN, two Victories standing facing one another, each holding wreath and palm; Є between them, TRS in exergue. RIC 199. 1.47g, 15mm, 6h (acquired 1968) Appleford Hoard n. 3656-3740, 42 esemplari Constans I Æ Nummus. Treveri, AD 347-348. CONSTANS P F AVG, pearl-diademed, draped and cuirassed bust right VICTORIAE DD AVGGQ NN, two Victories standing, facing one another, each holding wreath and palm; palm in centre field; TRP in exergue. RIC 206. 1.80g, 16mm, 12h (acquired 1990) Appleford Hoard n. 3980-4147, 61 esemplare Constans BI Nummus. Alexandria, AD 337-340. CONSTANS MAX AVG, laureate, draped and cuirassed bust right GLORIA EXERCITVS, two soldiers standing facing, holding spears and leaning on shields, one standard between them; SMALΔ in exergue. RIC 15. 1.59g, 16mm, 6h (acquired 1961) Appleford Hoard n. 5404, 1 esemplare Bibliografia: Brown, D., 1973 A Roman Pewter Hoard from Appleford, Berks. 205-6 King, C.E., 1977 The Appleford Hoard Robertson, A.S., 2000 An Inventory of Romano-British Coin Hoards London: 303-305 no. 1261 A voi ulteriori considerazioni o pareri che, come sempre, son più che graditi!!!7 punti
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Secondo me ha ragione lui! Ammettiamolo, essere appassionati di numismatica è una patologia ?6 punti
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Nonostante alcuni Tornesi siano Comuni è molto raro che giungano a noi integri e leggibili in tutto: Legenda, simbolo del coniatore, iniziali del Mastro di Zecca GA/C ( Giovanni Andrea Cavo) e ancor più raro che riportino la data sotto il Busto. Vi faccio vedere uno di questi Tornesi che si trova in una Collezione privata Calabrese. 1636 con simbolo del coniatore 65 punti
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Oggi vorrei condividere con voi un articolo molto interessante che ho letto su Academia.edu dal titolo: “Una rarissima moneta datata di Costantino I”, a firma di Nicola Tammaro. Questo articolo parla per l’appunto di una rara moneta di Costantino I, riscoperta dopo alcuni secoli di oblio. Ecco come e’ andata. Nel 1987, lo studioso svizzero Pierre Strauss, mentre era in visita al Museo della moneta di Lisbona, rimase colpito da un nummo confuso in mezzo ad altri bronzetti e facente parte della collezione dei Reali portoghesi. Si trattava di questa moneta: Era un bronzo della zecca di Londinium per Costantino in occasione del suo secondo consolato (anno 312). Tale moneta manca nel RIC, pur essendo citata dal Cohen. D/: CONSTANTINVS PF AVG, busto laureato e corazzato di Costantino I, a destra. R/: P•M•TR•P•C-OS•II•P•P•, personaggio giovanile diademato, seduto a sinistra su due corni dell’abbondanza (su una sedia curule), con il braccio sinistro poggiato su uno dei corni e con la mano destra che regge uno scettro. Una stella nel campo sinistro del rovescio, PLN in esergo. Come era arrivata a Lisbona? La moneta era in possesso di dell’Abate Charles d’Orleans de Rothelin, (1691-1744) la cui ricca collezione (alla morte di questi) fu acquistata da Filippo V di Spagna. Ma la moneta non soggiornò a Madrid. Infatti, finì a Lisbona grazie agli stretti legami esistenti in quel tempo tra i reami di Spagna e Portogallo: la figlia primogenita del re di Spagna Filippo V aveva sposato Giuseppe I del Portogallo. Tre secoli dopo, nell’ottobre del 2012, una seconda moneta analoga fu trovata da un metaldetectorist della contea di Norfolk (Gran Bretagna) e fu acquisita ed esposta dal Museo del Castello di Norwich: Questa l’immagine della moneta con una ottima definizione che ho scaricato dal sito del PAS (Portable Antiquities Scheme). Esiste anche un terzo esemplare, da collezione privata: Secondo l’autore, i tre nummi provengono dal medesimo conio. Nell’articolo segue poi una analisi delle emissioni *|//PLN di cui questa moneta fa parte. Questo il link all'articolo di Academia.edu: https://www.academia.edu/14325378/UNA_RARISSIMA_MONETA_DATATA_DI_COSTANTINO_I Questa la pagina del PAS: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/534674 Buona serata. Stilicho4 punti
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Sempre riordinando la cartamoneta, ho ritrovato questa banconota. Essa ha una piccola storia: la presi (allora ragazzino) dalla circolazione quando già incominciavano a girare le "1.000 Lire Verdi II tipo" e poiché sembrava in buone condizioni, decisi di tenerla con me. Allora non sapevo che era una delle ultime ad essere stampate, non avevo album né buste trasparenti o altro (tutto venne anni e anni dopo) per la conservazione, eppure è giunta fino ad oggi con un minimo di pieghette verticali...3 punti
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Ciao Stilicho, grazie per aver segnalato l’articolo e per le parole di apprezzamento. La vera sfida nella realizzazione di questo lavoro fu andare a ritroso nel tempo e risalire ,riferimento bibliografico dopo riferimento, alle origini dell’esemplare conservato a Lisbona (ed erroneamente collocato a Madrid). Le monete sono davvero “strane”; un solo esemplare noto (ma un po’ dimenticato) per 200 anni e poi ne saltano fuori altri due in tre mesi3 punti
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DE GREGE EPICURI Finalmente un annuncio e non un annullamento! Ma è solo per martedì 6 ottobre: meglio essere prudenti... Dunque, martedì 6 ottobre alle 20.45 nella nostra sede (Milano, via Terraggio 1) il Prof. Alessandro Cavagna, docente di Numismatica Antica alla Statale di Milano, ci parlerà su: "Un viaggio a Taranto nel 1911". Ma di che viaggio si tratta? Secondo quanto raccontato da Ernest Babelon (allora direttore del Cabinet des Médailles di Parigi), il 22 giugno 1911 a Borgo Nuovo di Taranto sarebbe venuto alla luce un grande ripostiglio di monete che, subito dopo la scoperta, sarebbe stato suddiviso in tre lotti e immesso sul mercato antiquario. Un noto collezionista di origini greche, Michail Vlastos, riuscì ad acquistarne in breve tempo un primo lotto e, seguendo le vicissitudini dei restanti due, potè incorporare altre 100 monete nella sua collezione. L'ultima porzione (318 pezzi) venne invece dispersa in altre vendite. Sembra che il ripostiglio comprendesse un insieme apparentemente incongruo di emissioni da diverse aree mediterranee, accanto ad argento in lingotti ed in fammenti. Qundi, un giallo: sia poliziesco che numismatico.2 punti
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Credo sia impossibile creare le due parti dalla stessa moneta.2 punti
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Dato che mi hai citato, faccio una brevissima premessa: se si inizia a discutere la moneta dei Re di Spagna, e soprattuto nel metallo"rame", credo che le discussioni saranno un infinità di ? .... dove ognuno potrebbe scrivere la sua opinione (ovvio), ma non si colgie quello che la moneta rappresenta e quello che c'è dietro tutte queste coniazioni. Ci sono un infinità di simboli, di contrassegni, lettere, numeri e figure e proprio per quest'ultime ognuno può dare la sua interpretazione di cosa possa essere. Per me è una P, ripeto; il caso della I/H è ben evidente ed è uno dei rarissimi dove ne troviamo 2 (due) e pure ben visibili e distinguibili. Però, scusate, ma se l'obiettivo dei contrassegni era quello di una verifica, del controlo, l'idea o il solo pensiero del "pastrocchio" della confusione in quella parte della moneta a me non mi passa nemmeno per la testa..... e spero di essermi spiegato. Mi preoccuperei, al contrario, sull'individuare che data possa avere quella moneta, quali sigle ha....ecc. ecc..... perchè quella così come è, potrebbe rimane una moneta "insoluta", senza catalogazione. Giusto per completezza....metto una T del periodo, ma il prodotto non cambia.2 punti
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@ABCDEFGHI In linea di principio sarei d'accordo con te, ma quando un incompetente in materia recatosi su un forum di esperti in cerca di informazioni (o forse più che altro conferme) reagisce in maniera sprezzante o arrogante a notizie non in linea con le sue aspettative... beh, non trovo scandalosa un po' di bonaria presa in giro. Considerando poi che non rivedremo mai più il personaggio di cui sopra - e che lui stesso, non mettendo più piede nel forum, non avrà modo di leggere le nostre perculationes... beh, di cosa ci stiamo indignando?2 punti
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Non poteva mancare naturalmente l'Unione sovieta (1922-1991), questa banconota da 5 chervontsev del 1937 era equivalente a 50 rubli (1 chervontsev = 10 rubli), unitamente ai biglietti da 1, 3, e 10 chervontsev, furono i primi biglietti a mostrare il ritratto di Lenin (1870-1924).2 punti
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1942 Occupazione italiana delle isole Jonie - 1000 Dracme2 punti
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Ringrazio @ottone per aver segnalato l'interessante denaro di Verona. Vorrei mostrarvi una variante anch'io. Oltre al cuneo grande tra la N e la A presenta tre micro cunei alle restanti estremità della croce. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao. La moneta andrebbe girata, facendo partire la F di Federico dall'alto verso destra ( esistono anche con leggenda retrograda , che partono a sinistra della croce ). Tutte quante finiscono con una mezza luna, che altro non e' che una parte della lettera R ( finale di Frir ). Questo denaro appartiene al primo tipo, con le V e le A di Verona con aste assolutamente diritte. La F di questo tipo ha i due triangolini leggermente accennati. I cunei al rovescio ( mi correggo al post precedente ), sono : triangolini a ore 12 e 3 e punte arrotondate a ore 6 e 9.2 punti
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Caro @simone, chi ha una passione trova in essa spunti di approfondimento, riflessione e in definitiva di piacere che altri spesso non colgono o non apprezzano. Molti rimangono indifferenti di fronte alla nostra cara numismatica, altri minimizzano osservando che ci "infervoriamo per cosine tonde e piccole", ma in fin dei conti a te cosa interessa del giudizio altrui, specie se di persone superficiali? Dice bene @El Chupacabra, guarda diritto di fronte a te e semmai più in alto, viva la numismatica!2 punti
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Ciao @demonetis, si tratta di un opera abbastanza difficile da reperire che ho avuto la fortuna di rintracciare ed acquistare in questo fine settimana, il libro scritto da Ludovico Brunetti e pubblicato nel 1966, parla dell'udinese Luigi Cigoi, falsario dell'800 che in quei tempi ha inondato il mercato numismatico di monete false. Per chi è un appassionato del tema questo libro è un pezzo da non farsi scappare, infatti è difficile reperire scritti che raccontino o parlino di falsari, se non incorporati in volumi più corposi che parlano sempre di numismatica o in brevi articoli. Non ci sono vere e proprie pubblicazioni sul tema apparte qualche pregievole esempio che tratta di monete false, ma meno di chi le fabbricava, ossia i falsari. Altri scritti che parlano di un grande falsario, questo però di banconote, sono riferiti a Paolo Ciulla.2 punti
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La Repubblica Serba di Krajina, esistita da fine 1991 al 1995 su parte del territorio attuale della Croazia, era uno stato-fantoccio della Serbia.2 punti
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Ciao. @nikita_, sei inesauribile, complimenti. Mi hai ricordato che ne ho una anch'io della Somalia francese: 100 franchi del 1920 (P.5)2 punti
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Ciao, ad occhio ti direi zecca di Savona, sull'identificazione specifica puoi provare a divertirti moneta alla mano col catalogo del forum.2 punti
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Per quanto mi riguarda, invece, non riesco francamente a capire per quale motivo si debba così spesso pensar male. Addirittura giungendo ad ipotizzare che il nuovo utente @Arturo Zappa già sapesse, prima di aprire questa discussione, che la moneta non era autentica, e (quindi) che l'apertura stessa della discussione sia stata solo una burla. A mio avviso è maggiormente probabile che abbia ragione @TIBERIVS: l'esito della perizia deve essere stato negativo e probabilmente al nuovo Utente è (comprensibilmente, aggiungerei) passata la voglia di parlarne. Ma, sempre con riferimento a questa ipotesi, non capisco francamente cosa lo stesso Tiberivs ci trovi tanto da ridere (stando almeno all'uso smodato di emoticon, o emoji, come dir si voglia). Purtroppo, alcuni (sia ben chiaro, non tutti, e nemmeno ritengo la maggior parte) dei cosiddetti "esperti lamonetiani", spesso si mostrano eccessivamente diffidenti verso i nuovi arrivati, i quali (è nel "gioco delle cose") si registrano al sito solo perché hanno da tempo in un cassetto quella moneta che non hanno mai provveduto a far periziare, ma della quale (magari contrariamente a qualsiasi indizio evidente ad un esperto, ma non a loro) non hanno nemmeno mai dubitato perché apparteneva al nonno, allo zio, ecc. Raggiunto poi l'obiettivo (quello di ottenere un parere estemporaneo), spesso non si fanno più vivi. Dovrebbero, certo, per mera riconoscenza, perlomeno coltivare la discussione finché la stessa non sia effettivamente esaurita (e su questo punto, e soltanto su questo punto, concordo con @pizzamargherita), ma chiedo: chi impone loro di farlo? Se ai predetti "esperti" questo non sta bene, il rimedio è molto semplice: smettano di dare il loro parere, o intervenire in genere, in discussioni aperte da utenti appena iscritti la cui permanenza sul sito subodorano sarà "meteorica". Ma se invece preferiscono ugualmente illuminarci (e, non si travisi lo spirito di questo mio intervento, io auspico che questa sia la loro scelta "di default") poi non diano seguito alle (purtroppo consuete) stucchevoli considerazioni finalizzate a dare giudizi negativi sul prossimo, talvolta (nemmeno troppo di rado, devo dire) con l'intento pure di irriderlo, e così via. Un simile atteggiamento, a mio parere, è contrario allo spirito di questo forum. Saluti a tutti.2 punti
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ho comprato queste due monete e ora mi viene il dubbio se eventualmente la prima è falsa. ci sono delle palline piccolissime di metallo ad esempio sotto le dita dei piedi dell'uomo sul delfino nella prima moneta e mi chiedo se siano normali. potrei provare a fotografarle ancora io ma non credo si vedrebbero nella mia foto perché sono piccolissime.1 punto
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Ciao, con rispetto sulle tue osservazioni, in questa tipologia, spesso il perlinato si interrompe (per vari motivi). Come osserverai su un famoso Nomos di Taras, con al dritto sotto la pancia del cavallo, la firma di KAL, in questa moneta è associata con un rovescio firmato da ARI , un altro incisore. Sull'evanescenza delle briglie, su questo conio che posto, addirittura non sono visibili. Ma con ciò pensi che si possa dubitare anche su questa monete ? Poi sono evidenti sul dritto corrosioni con ossidazioni, cosi sul rovescio. Questa è la mia modesta opinione.1 punto
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Lo studio e la passione per la produzione numismatica del Regno delle Due Sicilie porta lo studioso e l'appassionato cultore della materia ad incontrare a volte curiosità assolute mai recensite nè in via ufficiale nè ufficiosa. Non so se quanto vi vado a presentare appartenga a quest'ultima categoria ma in ogni caso sono sicuro che incuriosirà molti di voi. Qualche tempo fa riordinando una vecchia collezione di famiglia ho preso in mano un 10 Tornesi 1836 ad una prima osservazione del tutto normale (con il 6 derivato da un 5 primigenio). Ho subito avuto una sensazione di "diversità" ma anche al verso non notai nulla di diverso rispetto ad un normale 10 Tornesi. Anche lo spessore era simile all'originale. Mi sembrava solo più leggero del normale. Il peso infatti era di 19.8 g contro i classici 31.2 g: mancavano ben 12 grammi di rame!!! A questo punto l'osservazione si fece più oggettiva e notai una sorta di segno divisorio nello spessore tra il recto e il verso. Con molta delicatezza utilizzando uno strumento di precisione forzai il verso e, con mia grande sorpresa, le due metà iniziarono ad aprirsi. Si trattava di una vera e propria "scatola contenitore" 10 Tornesi nella quale nascondere fino a 2.5/3 mm di contenuto pari a 10/12 g. Vi lascio alle immagini, che spero essere esaustive, ed ai commenti...1 punto
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Bravo @giacutuli! E' magnifico avere un figlio che comincia ad apprezzare le monete della famiglia e se mi permetti, vedendo quelle che hai postato, che monete! Ciao Beppe1 punto
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Si. Quelle incisioni si dovevano certamente vedere esternamente come tacche sul bordo.1 punto
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Sono entrambe in argento ma sono monete molto comuni per tiratura quindi direi nessun valore numismatico anche per il franco 1914 un po' più datato Valore a peso dell'argento 2.5€ circa per entrambe1 punto
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Sul rovescio di questo bronzo di Alessandro Severo (Ponto, Amaseia) è raffigurata una veduta della città di Amaseia sul fianco della montagna con il tempio e l'altare di Zeus Stratios.1 punto
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Articolo bellissimo ed estremamente interessante! Complimenti Nikko, sei super! ?1 punto
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Ottimo e interessante articolo. Non mi interesso delle monete di Costantino ma anch’io ho avuto occasione di fare una ricerca bibliografica delle fonti originarie per un’emissione altrettanto rara citata in opere di secoli fa e poi scomparsa nella bibliografia piu’ recente. solo un’integrazione : Pierre Strauss, che ho conosciuto ed e’ morto nel 1995 , era un numismatico svizzero - non francese - co- titolare della blasonatissima Muenzen und Medaillen di Basilea assieme ad Herbert Cahn e possessore di una delle piu’ complete biblioteche numismatiche private1 punto
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Ciao Dino, ho visto cosa è successo. Per quello che posso capire sono 4 cunei esterni alla superficie del conio che mi fanno pensare a incisioni di guardia per meglio calibrare il cerchio esterno. Poi vedo che manca anche la F sostituita da una I. Che dire? Sono scesi in campo nuovi collezionisti di Verona molto dotati economicamente!1 punto
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Ciao a tutti. Volevo porre la vostra attenzione su una moneta della zecca di Verona, passata in asta " Artemide 51 e " - lotto n. 885, che normalmente passa inosservata, anche perche' trattasi del denaro piu' comune, quello catalogato come periodo comunale ( f. XII - f. XIII sec ) " Rizz/ Pigozzo - 25/27 ". Questa monetina, pero aveva una variante ( non segnalata dall'asta ) che allo stato attuale delle conoscenze risulta essere di tipo inedito. Sul conio dedicato al R/ della moneta sono presenti quattro cunei, che anziche' essere all'estremita' della croce, sono incisi alla base della scodellatura. Due di essi sono di forma triangolare ( a ore 3 e 6 ) e gli altri due con punta arrotondata ( a ore 9 e 12 ). Questo ha scatenato i collezionisti, con ben 27 rilanci, che partendo da una base di euro 50, alla fine ha avuto un realizzo di euro 300. Inserisco la foto dell' asta ( dove io non ho partecipato.. e che comunque avrei perso ). ASTA - ARTEMIDE 51 e - lotto n. 895 ( foto del D/ della moneta )1 punto
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Gent.mo, purtroppo Lei è (mi passi il termine) la "prova provata" di quello che dicevo in uno dei miei precedenti interventi. Ossia un "esperto lamonetiano" che, invece di far buon viso a cattivo gioco (e continuare a dare i propri giudizi e valutazioni nonostante il rischio che possano non essere apprezzati o financo meritati da chi li richiede), preferisce (in modo altrettanto signorile) astenersi. E' questa una scelta che rispetto, anche se La invito a rivalutare la prima opzione. Lei non avrebbe niente da guadagnarci, per carità, ma noi (e mi permetto di parlare a nome degli Utenti che abitualmente frequentano questa Sezione) senz'altro sì. Ciò detto, quella sorta di "tiro al piccione" in cui alcuni utenti si dilettano è e rimane inaccettabile. Un conto è reagire di fronte ad una ingiustizia, un altro fare di tutte le erbe un fascio e permettersi di giudicare chi non si conosce. Ho capito perfettamente che Lei non intende suggerire questo. Ma anche questo, purtroppo, non vale per tutti. I migliori saluti.1 punto
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Ciao Sergio, forse ti è sfuggita la mia postata qualche mese fa...1 punto
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Bravo @Litra68, la vicinanza a quei luoghi ti spinge sempre più a studiarne gli avvenimenti storici. Ottimo e complimenti davvero. La parte più meridionale del Regno, venne conquistata mesi prima, la città di Napoli il 14 maggio 1503, e Gaeta rimase l'ultima roccaforte dei francesi, che comunque furono costretti alla resa. Napoli e il sud diventa vicereame spagnolo per circa 200 anni. Il trattato di Lione, nel 1504 lascia a Ferdinando Il Cattolico il regno di Napoli in cambio del riconoscimento dei diritti di Luigi XII sul ducato di Milano; pertanto Ferdinando assunse anche il titolo di Re di Napoli. Ed è priprio in questi 200 anni che prossimamente vedrete pubblicate e catalogate tutte le monete battute a Napoli dai Re di Spagna.....una gran insieme di monete e di vicende storiche.1 punto
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Rimanendo sempre sulle monete di piccolo valore, vorrei riprendere ora il doppio bagattino. Moneta che ha attraversato i secoli, essendo nata agli inizi del XV con Tomaso Mocenigo e fu coniata fino a Alvise Contarini nella seconda metà del XVII secolo. Per una descrizione completa rimando al post n. 265 a pag. 11 dove venne illustrato il doppio bagattino di Nicolò da Ponte. Poi, se ben ricordo ne abbiamo visti di Pasquale Cicogna e di Francesco Erizzo. Qui illustrato è un esemplare di Leonardo Donà (1606-1612). Una curiosità che riguarda questa monetina è la straordinaria somiglianza iconografica ad un'altra piccola moneta che abbiamo visto fino a qualche post in precedenza: il bianco scodellato. Entrambe la monete presentano al dritto una croce circondata dal nome del doge. Qui i cunei che accantonavano la croce nel bianco sono stati sostituiti dalle stelle, ma è solo un piccolo particolare. Entrambe sul rovescio hanno il busto di San Marco di fronte, anche se quello del doppio bagattino è decisamente più moderno. Ovviamente il doppio bagattino non è scodellato, però la somiglianza è notevole. C'è quindi da chiedersi come mai una moneta tanto simile al mezzo denaro, perchè tale era il valore del bianco, pochi decenni dopo rappresenta un doppio denaro, quadruplicando il proprio valore... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Tu invece hai perso un'occasione (questa, sì, d'oro) per tacere. Vedi che anche Tu qualche errore di valutazione dei metalli lo puoi commettere...1 punto
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Sorelle o no? @gionnysicily@babelone @vitellio@odisseo@acraf@deadhead@ponziopilato Questo sotto è il lotto 63 della Nomos 20: Ciao a tutti ES1 punto
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Salve hobbes Quello che il dio fluviale tiene nella sinistra è definito in alcune didascalie filleted palm branch, cioè ramo di palma filiforme. Penso sia il simbolo della vittoria (in questo caso sulla pestilenza) e lo troviamo in una forma ramificata su altre monete come questo rarissimo tetradramma della Vittoria (su Segesta nel 417 a. C. oppure di Siracusa, in alleanza con Selino, su Atene nel 413 a. C.). Qui la vittoria è testimoniata dalla presenza della ghirlanda d’alloro e della Nike sul diritto. SICILY, Selinos. Circa 455-409 BC. AR Tetradrachm (27mm, 17.20 g, 12h). Struck circa 417 or 413 BC. SELINONTION, Nike, holding reins in left hand, in galloping quadriga right; laurel wreath above, grain ear in exergue / River god Selinos, nude, standing facing, head left, holding in right hand a phiale over lighted altar, cradling in left arm a filleted palm branch; to left, rooster standing left before altar; to right, selinon leaf above bull standing left on basis. Schwabacher 44 (Q14/S34); SNG ANS -; Basel 411 (same dies); Rizzo pl. 33, 11 (same dies); Kraay & Hirmer 191 (same dies). Superb EF, even gray toning with iridescent hues around the devices, reverse a little off center. Well struck from finely executed dies. Extremely rare issue. From the Semon Lipcer Collection. CNG The Coin Shop 783946: Sold For $125001 punto
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@pizzamargherita @pizzamargherita il nostro fiore all'occhiello, il Sergente il suo occhiello-custode. Amica, cancella per favore il terzo rigo del tuo carinissimo scritto, prima che sia troppo tardi e non lo si possa più fare. Gli altri cinque li ho letti con le labbra che mi si allungavano di qua e di là in un dolce sorriso. Un inatteso squarcio di azzurro nel cielo di questo pomeriggio grigio. Tra le nuvole scure una rondine continua a volare e garrisce. Le bonheur vient vers ceux croient en lui. La felicità va verso coloro che credono in lei. ( ʿAlī ibn Abī Ṭālib )1 punto
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