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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/02/20 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutti, il Tornese è giunto a casa, ho fatto subito foto, spero si vedano bene, moneta molto bella dal vivo, devo dire che mi ha emozionato tenerla in mano. ? Saluti Alberto
    5 punti
  2. La mia più bella mezza piastra. Ferdinando II 1838 Molto Comune, ma con una provenienza prestigiosa: CIVITAS NEAPOLIS Ve la RI-presento con nuove foto. Un caro saluto a tutti, Rocco.
    5 punti
  3. 120 grana 1791 sudato per trovarla ma quanta soddisfazione. Credo sia un esemplare che non si vede tutti i giorni. Attendo commenti.
    4 punti
  4. Stranamente nessuno lo aveva ancora segnalato e allora lo faccio io. Il Gruppo di Quelli del Cordusio ha organizzato una serie di incontri video numismatici sul tema "ieri, oggi e domani nella numismatica" in cui il nostro Mario @dabbene intervista alcune persone di spicco del mondo Numismatico. Ad ora (stesso ordine dei video disponibili): Michele Chimienti Emiliano Nappini Attilio Maglio Pierpaolo Irpino e a breve ne seguirà un quinto. Dato che Mario sa far bene la divulgazione numismatica, tutti i video sono disponibili su youtube a questo link: https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ Buona Visione!
    3 punti
  5. 3 punti
  6. Buongiorno a tutti e buona domenica, leggevo un quaderno di Studi del Circolo Numismatico Mario Rasile dove vi è un articolo dal titolo 'La battaglia del garigliano del 1503 Spagnuoli e Francesi sul suolo italiano' a firma di Duilio Ruggiero. Mi ha colpito per quanto narrato e soprattutto per accadimenti che hanno interessato molto da vicino le zone in cui vivo. Ne riporto integralmente una pagina che trovo molto esplicativa dei fatti del momento, e che può essere punto di partenza per eventuali ed ulteriori approfondimenti, riporto anche un ritratto del Consalvo che ebbe parte attiva nei fatto narrati. Mi piacerebbe che ognuno, chi può, chi lo desidera, postasse le proprie monete del viceregno, ovviamente non pretendo di poter andare in ordine cronologico, io stesso ho dei pezzi che non hanno un ordine cronologico ma che ben si inquadrano nel periodo in esame. Perdonatemi in anticipo per gli inevitabili errori in cui io possa incorrere, e per la presunzione di poter proporre un interessante discussione, però ci provo. Inizio con una delle mie monete che è in viaggio, posto foto del venditore, la conservazione è in linea con la mia collezione. ? Tornese con cornucopia Filippo II 1589 Appena potrò farò nuove foto. Saluti Alberto
    2 punti
  7. 1942 Tailandia - Rama VIII° - 20 satang in zinco (calendario buddista 2485) (Il calendario buddista parte dal 543a.C. )
    2 punti
  8. E' una moneta molto più pesante di un normale grosso e il modulo è decisamente maggiore. Salta subito agli occhi come qualcosa di estraneo alle coniazioni veneziane. Poi se guardi bene i due esemplari offerti da Lanz sono molto simili tra loro, pur presentando schiacciature e scentrature differenti. Quelli passati qualche mese fa sono esattamente identici, anche con gli stessi graffietti concentrici. Mah!
    2 punti
  9. Buongiorno Acquisito recentemente per la mia piccola biblioteca grazie @legionario. Aggiungo che fa un gran piacere potere sfogliare e studiare un Sylloge italiano!
    2 punti
  10. 2 punti
  11. Buongiorno a tutti, Complimenti @giacutuli, la mezza piastra di Francesco è molto rara e ancor di più in questa conservazione. La mia è già tanto averla trovata.
    2 punti
  12. Caro Simone : ha ragione lui. Se ci pensi a cosa serve conoscere il nome di re e popoli scomparsi da millenni, a cosa serve conoscere l'aspetto di monumenti demoliti dal tempo e che nulla significano per chi deve pensare a mettere il pane in tavola o a dare un futuro ai figli, cosa serve alimentare l'ennesimo "ecosistema" economico fine a sé stesso e in definitiva utile ad una cerchia ristretta di "aesir"? Ha ragione lui, o meglio avrebbe ragione lui se non fosse che noi sappiamo qual'e la radice quadrata di una moneta, sappiamo che una moneta è una finestra sulla forma mentis di un popolo, sulla visione del mondo in un epoca diversa dalla nostra e questo ci permette di confrontarci e di migliorarci, in definitiva la Numismatica e la storia in genere non sono altro che una lunga scheda perforata che si snoda lungo i secoli e avvolge geograficamente tutto il pianeta, una scheda perforata che dispensa informazioni per chi le sa decriptare, e oggi come ieri le informazioni sono il vero valore cui tutti ambiscono. A cosa serve la Numismatica? a cosa serve la filosofia? a niente, nel senso che non servono niente e quindi sono libere, libere di svilupparsi e di seguire percorsi non determinati da meri motivi economici o di interesse personale. È comunque : " fatti non foste per viver come bruti..."
    2 punti
  13. 1942 East Africa - Giorgio VI° - 50 cent (o mezzo scellino)
    2 punti
  14. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: Diametro: Metallo Presunto: mistura Ho comprato questo set composto da 5 soldoni da 12 Bagattini, vanno dal 1618 al 1646; di 5 diversi Dogi. Cosa ne pensate? Un buon acquisto?
    1 punto
  15. Salve a tutti, questo post mi è stato ispirato da un tizio con cui ho litigato su Instagram, in quanto mi ha conisgliato di lasciar stare una materia "inutile" come la numismatica e le "monetine" di cui essa si occupa. Ciò mi ha invogliato a scrivere una serie di motivi per cui la numismatica ha un'importanza storica enorme. Infatti essa non solo ci dà tante conoscenze e tanti spunti per approfondimenti culturali, ma spesso le "inutili" monete sono fonti storiche essenziali. Infatti è solo grazie a loro se conosciamo: molti dati cronologici e geografici del regno greco-battriano (250-120 a.C.) i nomi dei primi re delle tribù Yuezhi che invasero il regno greco-battriano l'aspetto dell'Arco di Augusto in Roma la data esatta della costruzione dell'anfiteatro romano di Rimini (grazie ad una moneta trovata nella malta) gli usurpatori romani non citati dalle fonti scritte (Domiziano II e Silbannaco) i limiti dell'esplorazione dell'ammiraglio Zheng He in Africa orientale (XV secolo) Sicuramente ci sono tantissimi altri elementi da aggiungere a questo (finora piccolo) elenco: spero nel vostro contributo. Così avremo uno strumento con cui far ricredere i detrattori della nostra amata numismatica.
    1 punto
  16. "Il Conclave, radunatosi in seguito alla morte di Innocenzo XII, durò dal 9 ottobre fino al 23 novembre 1700. I cardinali, in numero di 57, il giorno stesso che ebbero ricevuta la notizia della morte di Carlo II, re di Spagna (che morì il 1° novembre 1700), si affrettarono unanimi ad eleggere in nuovo Papa nella persona di Giovanni Francesco Albani, che si volle chiamare Clemente XI in onore del quarto Pontefice, di quel nome, del quale in quel giorno ricorreva la festa. La sua incoronazione seguì l'8 dicembre". [E. Martinori, "Annali della zecca di Roma"]. Sede Vacente 1700, Testone , Roma (Munt. 4, CNI 5). D/: Stemma a targa semiovale (Card. G.B. Spinola) SEDE ^ VACA _ NTE ^ MDCC R/: Colomba radiante e ascendente sopra semicerchio di fiammelle . PARACLITVS . ILLVMINET . Es: .ROMA. T/: Liscio Peso 8.91 g. Ciao a tutti, in questo periodo di "sospensione" ho pensato di condividere con voi questo testone di Sede Vacante. Si tratta di una moneta estremamente rara e questo esemplare presenta una conservazione gradevole, con un'usura omogenea ma che non ne inficia l'aspetto complessivo. Si presenta corredato da una piacevole patina e soprattutto è privo di appicagnoli o montature, molto frequenti come é noto nelle monete con l'ombrellino. La legenda al R/ "Il Paracleto ci illumini" è un'invocazione al conclave tratta dall'Orazione del Mercoledì delle 4 Tempora. Ogni Vostro commento e integrazione è come sempre gradito. Michele
    1 punto
  17. Buonasera a tutti, @Rocco68, nel pieno rispetto delle opinioni di tutti , io propendo per una fiammella, lo penso per via della forma (mi capita anche con le nuvole di vederci forme che altri interpretano in maniera diversa), e perché ultimamente, mi sto appassionando come te e altri Amici del Forum alla monetazione del Viceregno, spinto dalla curiosità e desiderio di imparare, cerco di leggere e capire da più fonti, ovviamente quelle alla mia portata, proprio ieri sera leggevo alcune pagine del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano del 1965-1966, quelle riguardanti la monetazione di Filippo IV, se non ho capito male è proprio il Bovi che ne parla in un suo lavoro '' Un processo per falsificazione di monete nella zecca di Napoli'' e che riporta nel bollettino. Premesso che sulle monete di Filippo IV, sul dritto, oltre le iniziali del maestro di Zecca e del mastro di prova troviamo altri segni : lettere, numeri ed altro. Il Prota sosteneva che ogni pila di tondelli da coniare venisse contrassegnata da una lettera. In modo che in caso di contestazioni si potesse risalire. Bovi diversamente dal Prota (che affermava che le lettere erano le iniziali del nome) dice testualmente.. Le lettere sono le maiuscole dell' alfabeto, i numeri sono le cifre arabe fino a 9, gli altri segni sono svariatissimi, e fa qualche esempio : Fiamma, croce potenziata, giglio araldico, cerchietti o punti variamente disposti, Testina, volatile, scudetto, foglia, pigna, tulipano, leoncino, torretta, trifoglio, stella a 5 e 6 punte, ancora, mezza luna, crocetta, etc. Continuo a leggere, e cerco di capirci soprattutto.. ? Ovviamente correggetemi ed aiutatemi a crescere, potrei sbagliarmi nelle mie conclusioni. Saluti Alberto
    1 punto
  18. La situazione è molto più complicata e solo in parte riassumibile @hobbes Nella Troade vi sono diversi siti archeologici attribuibili alla media e tarda età del bronzo, tra cui spicca quello scoperto da Heinrich Schliemann, probabile fonte d'ispirazione per l'Iliade e i poemi greci relativi alla guerra di Troia. In particolare la città omerica sembra essere da riferirsi alla città storica Troia VI-VII, sorte sul tell di Troia dopo il 1900 a.C., quando l'intera regione fu attraversata da una grande fase di migrazioni di popoli. L'appartenenza etnica dei Troiani è, e resta, sconosciuta, molte sono state le ipotesi fatte nel corso dei secoli. In quell'area, durante la tarda età del bronzo (e la prima età del ferro) sono noti popoli indoeuropei e non. Per esempio sono di lingua indoeuropea gli Anatolici, di ceppo antico (cui forse possono essere associati i Peoni nei Balcani), e in particolare i Cari, citati da Omero come alleati dei Troiani e associati sovente ai Lelegi, un'antica popolazione egea da cui proveniva Laotoe, una delle mogli di Priamo. Altre popolazioni indoeuropee giunsero nella regione nella tarda età del bronzo e soprattutto all'inizio dell'età del ferro, come ad esempio: gli Ellenici (e i Macedoni), i Traci, i Daci, i Frigi (questi ultimi citati nell'Iliade e in altri poemi come alleati ai Troiani, ma ancora stanziati nei Balcani, mentre in epoca storica vivevano nell'odierna Turchia) e gli Illirici. Tra le popolazioni della regione vi erano anche alcuni gruppi etnici di lingua non indoeuropea o preindoeuropea: probabilmente i Pelasgi, mitica popolazione cicladica e greca, presumibilmente i Minoici ed altre popolazioni semi mitologiche come i Mini e i Lapiti. Uscendo dalla mitologia vi erano a Lemno dei parlanti la lingua lemnia, del gruppo delle lingue tirseniche affini all'etrusco. Inoltre, in Anatolia, ci sono buone probabilità di infiltrazioni semitiche, e di lingue ergative isolate o di difficile sistematizzazione come l'urrita e lingue sopravvissute all'arrivo, attorno al 2.000-1.900 a.C. degli indoeuropei di ceppo anatolico. Quest'area era quindi particolarmente frammentata da un punto di vista etnico-linguistico. In Omero i Dardani sono i principali alleati dei Troiani, ma in molti poemi greci questi popoli sono fusi. Esisteva una tribù nota come Dardani anche in epoca storica, ma apparentemente non legata a quelli omerici. Appartenevano al gruppo illirico indoeuropeo ed abitavano i balcani meridionali, a nord di Peoni e Macedoni, in territori grossomodo corrispondenti con la regione di Skopje e la repubblica di Macedonia del Nord. Questa assonanza di nomi non è però definitiva. I Troiani potrebbero essere stato un popolo a sé stante, alleato con popoli di lingua simile o diversissima. La principale fonte storica sui possibili troiani è rappresentata dagli archivi reali ittiti, se venisse dimostrata fuori d'ogni dubbio la corrispondenza tra Wilusa e/o Truwisa-Tarusia ed Ilios/Troia. Questa città era uno delle principali di una confederazione di regni (o una lega di città) nota nelle fonti ittite come Arzawa. La lingua luvia, una lingua anatolica indoeuropea, è stata ipotizzata come possibile lingua parlata a Troia, in particolare a partire dagli studi di Calvert Watkins del 1986[1]: Il nome Priamo ha un'etimologia luvia (o meglio potrebbe essere l'ellenizzazione e la traslitterazione del nome luvio Pariya-muwa, che significa -uomo-eccezionalmente coraggioso), così come quello di 9 dei suoi parenti più stretti su 16 nominati da Omero. Inoltre esisteva un sovrano Arzawa dell'età del bronzo con un nome simile e associato a Priamo, Piyamaradu, citato come sovrano in documenti ittiti scritti in luvio (il suo nome, in quella lingua, significa dono dei devoti). Alessandro (il secondo nome di Paride) nella forma di Alaksandu è noto come signore (ma forse non legittimo Re) di Wilusa nelle fonti ittite, nelle lingue anatoliche il suo nome è associabile, anche se con un'etimologia non del tutto chiara, al dio del sole e della guerra, Apaliunas, simile al dio Luvio Aplu, signore della peste, tutti attributi riconoscibili anche nell'Apollo greco classico (ma non nelle fonti micenee). Si tratterebbe dunque di un nome luvio o di origine anatolica affine ma distinta del luvio. Anchise (ed Ettore) potrebbero avere un'etimologia Luvia, Achis in filisteo (lingua di cui si ignora l'origine, forse anatolica o indeoeuropea, ma presto assorbita dalle lingue semitiche circostanti) significava Re-Sovrano-Comandante. Va anche detto che i nomi sono cattivi indicatori della lingua parlata, semmai indicano rapporti culturali stretti; ad esempio molti nomi diffusi in Italia sono di origine semitico-ebraica (Davide, Mattia, Matteo, Gabriele, Daniele, Samuele, Giuseppe, Giovanni, Emanuele, Raffaele, Simone, Tobia, Maria, Rebecca, Ester, Elisa, Elisabetta, Eva, Maddalena, Marta, Sara, ecc.) per l'influenza fortissima che ha avuto la Bibbia, mentre la lingua italiana è indoeuropea e neolatina. Non disponiamo di archivi o di documenti scritti dell'età del bronzo troiana eccetto 1) un sigillo, di età indefinita, scritto in ittita, 2) un sigillo, in luvio geroglifico, associato a Troia VIIb, 3) due piccoli frammenti, forse in luvio cuneiforme, molto mal conservati e riferibili probabilmente a Troia VI o VII, rinvenuti nel XIX secolo, mal descritti ed in seguito perduti, 4) due tavolette d'argilla frammentarie coperte da segni poco leggibili che, secondo il linguista sovietico Nikolay Kazansky, vanno interpretati come una scrittura, forse lineare, distinguibili sia dal lineare A (minoico) che dal lineare B (miceneo), ma impossibili da interpretare per frammentarietà (pochissime sillabe) e cattivo stato di conservazione. Essi però potrebbero essere più antichi di Troia VI, ed anzi risalire al 2.000 a.C. (Troia V), ovvero all'età precedente alla comparsa del "vero" lineare A. Tutti i documenti diplomatici ittiti che nominano Troia e Arzawa sono scritti in luvio. Il fatto che gli Ittiti associassero Troia-Wilusa-Ilio con la zona di Arzawa, corrispondente a tutta la costa mediterranea della Turchia nord-occidentale, rafforza l'ipotesi luvia (o altre similari come il cario, parente del luvio); Arzawa era però una confederazione di regni, che (forse) andava dalla Licia alla Troade, in cui potrebbero essere esistiti diversi popoli, ad esempio i Lici (la cui lingua, pur anatolica, fu molto contaminata da superstrati greco-frigi nell'età del ferro) e i Lidi (Lukka in ittita), i Cari (Karkiya o Karkisia in ittita, Krk nei documenti di Ugarit) ed i Lelegi (Lulahi in ittita). Questi popoli presumibilmente parlavano tutti lingue affini (ma distinte, e nel caso del Cario solo ora in via di decifrazione) al Luvio ed erano giunti in quelle zone attorno al 1.900 a.C., e sono anche sovente associati agli etruschi ed ai popoli del mare.nIl Luvio (presumibilmente fortemente diviso in dialetti) potrebbe essere stata la lingua parlata in tutta l'Anatolia meridionale dell'età del bronzo, dalla costa prospiciente a Rodi fino ad Alessandretta, ma non si conoscono i confini settentrionali di questa parlata, difficili da identificare proprio per il suo essere anche una lingua franca del commercio e della diplomazia. Infatti era lingua ufficiale di molti stati anatolici (e lingua di cancelleria dell'impero ittita) anche quando la lingua vernacolare era un'altra. In conclusione la possibilità che a Troia si parlasse una lingua anatolica, magari affine al luvio (o al cario-lelegio) esistono, così come è possibile, come afferma il linguista e filologo tedesco Joachim Latacz che il luvio fosse la lingua ufficiale, e di cancelleria, della troade e di Troia (essendo anche quella impiegata al riguardo della troade dalla cancelleria imperiale Ittita), quella impiegata per trattare con le altre realtà politiche anatoliche, mentre inconoscibile risulti ancora la lingua vernacolare della città. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Troiani_(popolo)
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  19. Nuovo arrivo in collezione : Emanuele Filiberto Bianco o 4 Soldi 1577 Zecca di Chambery . Mir Savoia 521b . Tondello bello largo , conio centrato !
    1 punto
  20. ? Notevole la sequenza di due forme verbali dello stesso verbo entrambe troncate e di tre lettere. Notevole anche il breve tempo che hai impiegato a risolverlo (non ti dico quanto è stato lungo il mio!). apollonia
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  21. Ciao colleziono questa tipologia da parecchi anni, mi piace nella sua semplicità, e nella costante ripetitività di tutti gli imperatori, ( o quasi ) ne ho e ne ho viste parecchie , ma qui non si tratta solo di patina, comune quella "deserto" è tutta la moneta nel suo insieme a essere stupenda. Silvio
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  22. arrivata, diametro mm. 19, direi nessun dubbio sull'etnico AΡΠA, leggibile seppur a fatica in alto a destra, e NOY (retrogrado) sotto il cavallo. Non so se sono condizionato dalla foto postata da Brennos2, ma mi pare di intravvedere sotto il delfino tracce di un etnico simile a quello della SNG France 1259; chiaro il tridente in alto.
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  23. A me, anche se sono piuttosto arrugginito sulla tematica, sembra una bellissima moneta, con splendida patina, ritratto di stile ottimale, direi romano, pur se si tratta di una coloniale. I piccoli difettini al rovescio mi sembrano abbastanza trascurabili. Aspettiamo altri pareri più qualificati del mio.
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  24. Questo elimina il bianchetto che è sui 16 Resta mezza parpaiola che è 20/21 e il sezzino che è sui 19/20
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  25. Per #coinzh Le due stelle che fiancheggiano il giovane Taras al rovescio alludono ai Dioscuri, il cui culto era praticato a Sparta, città fondatrice di Taranto. I Dioscuri infatti erano degli eroi di origine dorica, più precisamente spartana. Odisseo
    1 punto
  26. Sì e sono stati anche molto cortesi nel rispondermi, infatti non penso assolutamente abbiano colpa di questi ritardi. È che io sono impaziente di leggerli ?
    1 punto
  27. AKITA Stasera ho acceso l'aria... un lampo fuori e di gorgoglio un tuono giusto un bacio per chiedere perdono... dov'è quel canto breve di fanciulla e un pianto scivolato sulla culla e la tua voce e le risate morte sepolte sulla spiaggia abbandonata echeggiate e risorte saccheggiate dai vecchi che smenticano amori ed il bastone? Dove sono le lacrime di vita e la foto smarrita... dove dormi fra i marmi, dolce Akita? Non dirmi il tuo sepolcro... ti preferisco a bere un dry Martini pelle di bronzo e rossoblu il bikini.
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  28. Repubblica Nazionale dell'Ucraina occidentale. Odessa A malappena due anni di vita per questa nazione nata dopo l'indipendanza dall'impero austrougarico, resistette sino all'occupazione polacca del 1919.
    1 punto
  29. Serve diametro e peso.. Mi sembra più un sezzino ad occhio, come il 201 del mir
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  30. Ciao, purtroppo le trovo anch'io tutte con San Evasio, anche sui cataloghi. Spero che sia perché la tua moneta è rara.
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  31. Insieme al periodo altomedievale del ducato prima bizantino e poi autonomo di Napoli, il periodo del viceregno sia spagnolo che austriaco è quello che stimola maggiormente il mio interesse storico e monetoso riguardo all'ambito della storia di Napoli e del meridione d'Italia, a tal proposito suggerirei la lettura di un'opera importante della letteratura napoletana del seicento, "Lo Cunto de li Cunti" di Giovanbattista Basile, un'opera non molto nota al grande pubblico, ma assai suggestiva sia per la lingua usata, un napoletano profondamente elaborato e denso di espressioni pittoresche e barocche, sia per la commistione di ambientazioni fantastiche e realistiche con molti riferimenti alla cultura e alla vita del tempo, interessanti anche i richiami alle monete usate sia dal popolo che dai ricchi... l'edizione che preferisco,non difficile da reperire, è quella Garzanti con testo napoletano e traduzione in italiano curata da Michele Rak.
    1 punto
  32. Vi segnalo questo articolo su Benedetto XIV di Michele Chimienti su Cronaca Numismatica online https://www.cronacanumismatica.com/rarita-numismatiche-per-benedetto-xiv-il-papa-arcivescovo/?fbclid=IwAR00FkBzZ3_K5gs78uqaSF57Tf2dvtVsCr_IhVx1oBa7SbA8htdZKM6CTbA
    1 punto
  33. REGNO DI SARDEGNA - CARLO ALBERTO - LIRE 20 1842 - GE
    1 punto
  34. Ciao a tutti i partecipanti al forum. Rimanendo in tema zecca di Verona, volevo postare questo denaro epoca Enrico II , ( 1004 - 1024 ) che a differenza di altre monete del periodo , la lettere V di Verona e' rovesciata, mentre la N sempre sul R/ della moneta e' di forma insolita. Inoltre non e' presente la crocetta a inizio legenda . La descrizione e' la seguente : D/ ....H E I N... in cerchio croce R/ N RO A EV ( v rov. ) catal. Rizz/Pigozzo vr 15 ma variante. met. A.G gr. 0,81 diam. mm. 17,00
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  35. Ciao. La crono storia del Nomos in asta NOMOS , è dal 2003 con la sua comparsa alla LEU, che con una stima di 15.000 CHF , andò invenduto. Dopo quattro anni, nel 2007 viene riproposto a 9.000 CHF e viene venduto a 20.651 $. Riproposto alla NOMOS nel 2011 ( il periodo del grande Sceicco), raggiunge i 114.230 $. Sicuramente è il più bel Nomos di Taras, ma oggi.......non credo che ( in mancanza di sceicchi) possa più raggiungere queste somme.
    1 punto
  36. Filippo IV Pubblica 1622 Variante PVBL // ICA
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  37. La variante di cui hai letto è la 199/1b, sempre con la legenda SAR ma con la AR in monogramma, non la trovi perchè è molto rara. nel nostro catalogo trovi la foto di un esemplare (grazie a @legionario) https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G14/1
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  38. Gallenius e Numa per me avete entrambi ragione nel senso che ci sono persone (che anche io definisco bestie) completamente immuni alla cultura e alla bellezza (e a molto altro) ed altre che partono dallo stesso livello ma hanno bisogno di sbocciare. Il punto è che si tratta di due tipi di persone totalmente diverse in quanto il primo caso sarà per sempre senza speranza.
    1 punto
  39. Io temo che ci siano casi senza speranza. Faccio il professore, e posso constatare che per quanti sforzi vengano profusi vi sono esemplari di homo sapiens (?) sapiens (??) su cui ogni afflato di cultura e bellezza ha la medesima incisività del burro sul basalto.
    1 punto
  40. A una mia richiesta di informazioni mi è stato risposto così Buona sera, Non possiamo darle una tempistica di consegna precisa. Per i tempi di spedizione vale quanto indicato sul sito (condizioni generali di vendita e tempi di consegna): - Per le monete non ancora emesse al momento dell’effettuazione dell’ordine, la consegna al Cliente avverrà entro 90 giorni dalla data di emissione, salvo cause di forza maggiore non imputabili al Poligrafico. - Per le monete già emesse, la consegna avverrà entro 90 giorni dalla data dell’ordine, salvo cause di forza maggiore non imputabili al Poligrafico. Comunque, riceverà una mail informativa quando il suo ordine sarà consegnato al corriere. Da quella data ca. 5 gg. lavorativi per il recapito. In caso di ulteriori domande può riferirsi anche alla sezione FAQ del sito.
    1 punto
  41. Buongiorno a tutti, certamente che la ricordo , la pubblicasti il giorno 8 maggio al post 5137 e avesti ben 13 like!!! Conservazione unica per una moneta ribattuta. Ho praticamente sbagliato a citare utente, la Piastra in questione non era di @giovanni0770 ma era la tua, cioè di @Francesco1984. Quindi a 5 esemplari eravamo e a 5 esemplari rimaniamo. Ti ringrazio per la collaborazione e complimenti ancora per la stupenda moneta che hai messo in collezione. Saluti, Sergio.
    1 punto
  42. Furono loro due, Ferdinando e Isabella (Elisabetta) i protagonisti dell'inizio di questo lungo periodo di dominazione spagnola, nell'Italia meridionale.
    1 punto
  43. Per quanto mi riguarda, invece, non riesco francamente a capire per quale motivo si debba così spesso pensar male. Addirittura giungendo ad ipotizzare che il nuovo utente @Arturo Zappa già sapesse, prima di aprire questa discussione, che la moneta non era autentica, e (quindi) che l'apertura stessa della discussione sia stata solo una burla. A mio avviso è maggiormente probabile che abbia ragione @TIBERIVS: l'esito della perizia deve essere stato negativo e probabilmente al nuovo Utente è (comprensibilmente, aggiungerei) passata la voglia di parlarne. Ma, sempre con riferimento a questa ipotesi, non capisco francamente cosa lo stesso Tiberivs ci trovi tanto da ridere (stando almeno all'uso smodato di emoticon, o emoji, come dir si voglia). Purtroppo, alcuni (sia ben chiaro, non tutti, e nemmeno ritengo la maggior parte) dei cosiddetti "esperti lamonetiani", spesso si mostrano eccessivamente diffidenti verso i nuovi arrivati, i quali (è nel "gioco delle cose") si registrano al sito solo perché hanno da tempo in un cassetto quella moneta che non hanno mai provveduto a far periziare, ma della quale (magari contrariamente a qualsiasi indizio evidente ad un esperto, ma non a loro) non hanno nemmeno mai dubitato perché apparteneva al nonno, allo zio, ecc. Raggiunto poi l'obiettivo (quello di ottenere un parere estemporaneo), spesso non si fanno più vivi. Dovrebbero, certo, per mera riconoscenza, perlomeno coltivare la discussione finché la stessa non sia effettivamente esaurita (e su questo punto, e soltanto su questo punto, concordo con @pizzamargherita), ma chiedo: chi impone loro di farlo? Se ai predetti "esperti" questo non sta bene, il rimedio è molto semplice: smettano di dare il loro parere, o intervenire in genere, in discussioni aperte da utenti appena iscritti la cui permanenza sul sito subodorano sarà "meteorica". Ma se invece preferiscono ugualmente illuminarci (e, non si travisi lo spirito di questo mio intervento, io auspico che questa sia la loro scelta "di default") poi non diano seguito alle (purtroppo consuete) stucchevoli considerazioni finalizzate a dare giudizi negativi sul prossimo, talvolta (nemmeno troppo di rado, devo dire) con l'intento pure di irriderlo, e così via. Un simile atteggiamento, a mio parere, è contrario allo spirito di questo forum. Saluti a tutti.
    1 punto
  44. Ai miei tempi qualche fulminato faceva le "bombette", le accendeva, le buttava in una bottiglia e raggiunta una quantità di fumo sufficiente... Se le fumava! ?
    1 punto
  45. Allora vediamo... concordo con chi mi ha preceduto dicendo che da quel poco che si può apprezzare dalle foto troppo piccole la moneta è proprio messa male ma ad insospettire ancor di più è il prezzo richiesto che sarebbe irrisorio e quindi attenzione... un mezzo Marengo pesa 3,225 grammi ed essendo la lega 900 millesimi contiene 2,90 grammi di fino che alle quotazioni di oggi fanno 49€ X 2,9 = 142€. Questo per dire che il prezzo sarebbe ottimo anche se la moneta fosse da portare alla fusione, così buono da far venire mille dubbi...
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  46. Vedere il lavoro di Valeria mi riempie di gioia e tristezza, sapendo che non è più tra noi. skuby
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  47. Complimenti! mi piace molto il suo approccio alla numismatica, spesso ci si lamenta in questo forum degli utenti che scrivono qui solo per sapere il valore economico di quello che hanno in mano e senza alcun interesse. Persone come lei direi che dimostrano che questo forum può ancora essere utile a chi vuole iniziare con passione e interesse. Il suo è il giusto approccio alla materia a mio avviso; vedrà che non ne sarà deluso.
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  48. All’inizio del 42 Bruto e Cassio si recarono in Asia per estorcere le ricchezze necessarie a finanziare l'imminente scontro coi cesariani. Cassio arrivò per probabilmente primo; quando Bruto sopraggiunse si incontrarono a Smyrna. All’epoca la collaborazione tra i due era divenuta intollerabile; Cassio era uomo di passioni violente e incontrollate, malvoluto dai soldati che comandava colla paura, bramoso di denaro e spesso tentato di allontanarsi dalla via della giustizia; combatté per interesse personale, non per la libertà di Roma. Doveva quindi sentirsi sempre più risentito per la popolarità di Bruto, apprezzato dalle truppe, amato dagli amici e ammirato dalla nobiltà per le sue virtù; persino i nemici trovavano impossibile odiarlo. Dopo l’incontro di Smyrna Bruto sottomise la Licia e Cassio conquistò Rodi, riuscendovi in entrambi i casi con estrema severità. Terminate le campagne militari, durante l’estate i due condottieri riunirono gli eserciti a Sardi, capitale della Lidia, e fu l’ultima volta che si acquartierarono assieme. E' probabile che durante la campagna di Lidia Bruto abbia fatto emettere questa moneta, che al dritto mostra Apollo, cui Bruto era particolarmente devoto Particolarmente interessante è il retro. Non solo Bruto si dichiara, per la prima volta, "imperator", ma copia l'iconografia di un celeberrimo denario con Cesare aveva inteso celebrare la sottomissione della Gallia e la sconfitta di Vercingetorige ( https://www.lamoneta.it/topic/110324-vercingetorige-e-la-gallia-sottomessi/ )
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  49. Un'altra mia monetina, con uno spessore tale da farla stare agevolmente in piedi sul taglio La fontana di Cibele è un’opera scultorea realizzata tra il 1777 ed 1782, attualmente è ubicata al centro di una delle più importanti piazze di Madrid. Comprende la dea Cibele simbolo della terra, dell'agricoltura e della fecondità su di un carro tirato da leoni. La realizzarono lo scultore Francisco Gutiérrez (la dea ed il carro), e lo scultore Roberto Michel (i leoni). La dea e i leoni furono scolpiti in marmo di Toledo ed il resto in pietra. Spagna - 200 Pesetas 1990 (cliccare sulle monete per ingrandirle) A Città del Messico si trova l’esatta copia da 12 tonnellate scolpita nel 1980. Questa copia venne donata dalla comunità di residenti spagnoli in Messico, eretta come simbolo di fratellanza tra le due metropoli.
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