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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/03/20 in tutte le aree
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Stranamente nessuno lo aveva ancora segnalato e allora lo faccio io. Il Gruppo di Quelli del Cordusio ha organizzato una serie di incontri video numismatici sul tema "ieri, oggi e domani nella numismatica" in cui il nostro Mario @dabbene intervista alcune persone di spicco del mondo Numismatico. Ad ora (stesso ordine dei video disponibili): Michele Chimienti Emiliano Nappini Attilio Maglio Pierpaolo Irpino e a breve ne seguirà un quinto. Dato che Mario sa far bene la divulgazione numismatica, tutti i video sono disponibili su youtube a questo link: https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ Buona Visione!9 punti
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Grazie @incuso, caricato ora sempre sul canale YouTube il quinto incontro video Numismatico questa volta col Prof. Helmut Rizzolli, docente di numismatica all’Universita’ di Innsbruck, buon ascolto !5 punti
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Questo denario allude ad un’appassionante vicenda giudiziaria (simboleggiata dalla tavoletta con A-C, absolvo-condemno) e politica innescata da un preteso episodio scandaloso verificatosi nel tempio di Vesta alla fine del II secolo, forse già rievocata da un’altra emissione della sessa gens, il denario RRC 413/1. Nel 114, a sette anni dall’assassinio di Gaio Gracco, la società romana era divisa da gravi tensioni sociali ed agitata da fermenti rinnovatori e progressisti. In quell’anno circolò e fece grande scalpore a Roma una voce secondo la quale tra le Vergini Vestali si sarebbero verificati episodi di inammissibile dissolutezza. Fu promossa un’inchiesta ufficiale al termine della quale tre Vestali risultarono gravemente indiziate. Ma il processo celebrato dal Pontefice Massimo si chiuse con la condanna di una sola di esse. In un clima politico e sociale incline alle strumentalizzazioni di parte, i progressisti videro in questa indulgenza una sorta di complicità tra i Pontefici e le Vestali, tra inquirenti e inquisite. Così nel 113 il tribuno Sesto Peduceo, invocando la revisione del processo, indusse la plebe ad istituire un suo proprio tribunale, la cui presidenza fu affidata a Lucio Cassio Longino Ravilla (fratello del cesaricida Gaio, tribuno della plebe nel 137, console nel 127 e censore nel 125, celebrato pure dall’emissione RRC 266/1 e forse dalla RRC 413/1), uomo di proverbiale intransigenza e severità. Come prevedibile, il tribunale del popolo emise un verdetto esemplare, condannando a morte anche le due Vestali assolte dalla prima sentenza. Si volle così colpire non solo l’aristocratico collegio sacerdotale che aveva commesso sacrilegio, ma soprattutto i conniventi Pontefici. Come se non bastasse, narra Plutarco che la plebe, superstiziosa, ispirandosi ad un crudele cerimoniale etrusco, invocò la necessità di consumare sacrifici umani per placare gli dei. Così due Galli e due Greci furono massacrati nel Foro Boario. Trascorsi quasi sessant’anni da queste vicende, Quinto Cassio Longino, magistrato monetario nel 55 e discendente di Lucio Cassio, rievoca su questo denario quell’antico scandalo, il clamoroso processo e indirettamente l’antenato che ne era stato il promotore. Il tipo del rovescio ci mostra il teatro dello scandalo e allude per simboli al processo riparatore. Al centro campeggia il tempio di Vesta, retto da sei colonne, la prima coppia delle quali di calibro maggiore delle altre; ciò conferisce profondità al monumento, mentre lo scorcio prospettico ne lascia intuire la pianta circolare. Al suo interno è la sella curulis. Il tetto a cupola ha due antefisse laterali a protome di dragone ed è sormontata da una statua della dea, che tiene patera e scettro. A sinistra del tempio è raffigurata l’urna delle votazioni; a destra la tavoletta di voto con le lettere AC, iniziali dei due possibili verdetti Absolvo/Condemno. Il diritto è riservato al busto di Vesta, di un livello stilistico straordinario su questo conio. Il ritratto della dea è modellato con grande sapienza, il suo profilo è limpido e di assoluta bellezza classica, il suo sguardo intenso ed assorto. Il lembo di stola che le copre il capo è arretrato per mostrare il diadema ed i capelli corti sulla fronte. Le sue pieghe sono morbide e naturali e disegnano per trasparenza la crocchia sulla nuca e la curva agile del collo. Emana da questo volto un’aura affascinante ed enigmatica, la sua espressione è quella malinconica e turbata di una divinità offesa5 punti
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Ciao, grazie del ragazzo! ? Allora, ho controllato il vasto campionario su Banknote Museum (http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/EUR/ITA/ITA7papal.htm) che, anche se non completo, ci dà questo scenario: le cedole stampate il 12 gennaio hanno tutte almeno un errore (la coroncina capovolta), il che mi fa dire con buona certezza che si, usavano i punzoni (altrimenti mica avrebbero sbagliato tutte le piastre, no?!). Inoltre, ho riscontrato che: Scudi 6, 7, 12 e 18 hanno sia la F che la coroncina capovolta Scudi 24 e 26 hanno corretto la E ma la coroncina rimane capovolta. Non solo, di tutte queste, l'unica ad avere la coroncina capovolta in ultima posizione è la 24 Scudi. Questo mi fa pensare che la produzione cominciò dal taglio più basso (6 scudi) a salire. Alla 18 scudi la sbronza cominciava a passare e si accorsero del punzone F, sostituendolo col punzone E corretto, ma non si accorsero invece della coroncina capovolta. Poi, forse, fecero prima le cedole da 26, per comodità di non dover spostare tutto il testo, dato che la denominazione da 26 stava tutta sulla prima riga, come quelle precedenti, e per ultima fecero la 24 spostando i punzoni del testo e togliendo semplicemente le ultime 2 coroncine. Infine chiusero bottega e tornarono in osteria!3 punti
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1941/43 Occupazione italiana della Lubiana - 1 lira Piccola banconota utilizzata successivamente all'occupazione di Lubiana, il territorio fu annesso all'Italia come provincia italiana nella regione Venezia Giulia.2 punti
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Questo denario di Ottaviano (NAC 106) è perfettamente in tema con la discussione dal punto di vista iconografico. Parlo del rovescio, naturalmente. The Roman Empire Octavian, 32 – 27. Denarius, Brundisium or Roma circa 32-29 BC, AR 3.57 g. Bare head r. Rev. CAESAR – DIVI F Half naked Venus standing r., leaning on column and holding sceptre in l. hand and helmet in r. In l. field, a shield decorated with an eight-rayed star. C 63. BMC 601. RIC 250b. Sear Imperators 396. CBN 24. Rare. Struck on a very broad flan and with a lovely light iridescent tone. Extremely fine Starting price: 1.600 CHF - Estimate: 2.000 CHF - Result: 3.250 CHF2 punti
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Buongiorno @savoiardo, grazie per la precisazione. Sono un neofita nel campo della numismatica, specialmente per quanto riguarda la monetazione medievale, quindi, qualsiasi aiuto che possa accrescere la mia conoscenza in tale senso è bene accetto e quindi non c'è assolutamente bisogno di scusarsi, anzi. Non trovando riscontri riguardo la moneta in questione, ma volendo aiutare @clodoveo nella sua ricerca, visto che non aveva avuto altre risposte, nella mia ignoranza numismatica, ho cercato in altra direzione ed a quanto pare ho errato. Grazie quindi per avermi illuminato al riguardo. Cordiali saluti @MarcoAu2 punti
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Buongiorno @margheludo Potrebbe essere un sesino di Modena: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/42 punti
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Grazie Legio, continuo a leggere il forum con una certa frequenza e quando posso continuerò a intervenire ? Moneta molto, ma molto rara. Ne ho in archivio diversi esemplari, ma questo è il primo che vedo in vendita.2 punti
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Buonasera a tutti, @Rocco68, nel pieno rispetto delle opinioni di tutti , io propendo per una fiammella, lo penso per via della forma (mi capita anche con le nuvole di vederci forme che altri interpretano in maniera diversa), e perché ultimamente, mi sto appassionando come te e altri Amici del Forum alla monetazione del Viceregno, spinto dalla curiosità e desiderio di imparare, cerco di leggere e capire da più fonti, ovviamente quelle alla mia portata, proprio ieri sera leggevo alcune pagine del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano del 1965-1966, quelle riguardanti la monetazione di Filippo IV, se non ho capito male è proprio il Bovi che ne parla in un suo lavoro '' Un processo per falsificazione di monete nella zecca di Napoli'' e che riporta nel bollettino. Premesso che sulle monete di Filippo IV, sul dritto, oltre le iniziali del maestro di Zecca e del mastro di prova troviamo altri segni : lettere, numeri ed altro. Il Prota sosteneva che ogni pila di tondelli da coniare venisse contrassegnata da una lettera. In modo che in caso di contestazioni si potesse risalire. Bovi diversamente dal Prota (che affermava che le lettere erano le iniziali del nome) dice testualmente.. Le lettere sono le maiuscole dell' alfabeto, i numeri sono le cifre arabe fino a 9, gli altri segni sono svariatissimi, e fa qualche esempio : Fiamma, croce potenziata, giglio araldico, cerchietti o punti variamente disposti, Testina, volatile, scudetto, foglia, pigna, tulipano, leoncino, torretta, trifoglio, stella a 5 e 6 punte, ancora, mezza luna, crocetta, etc. Continuo a leggere, e cerco di capirci soprattutto.. ? Ovviamente correggetemi ed aiutatemi a crescere, potrei sbagliarmi nelle mie conclusioni. Saluti Alberto2 punti
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120 grana 1791 sudato per trovarla ma quanta soddisfazione. Credo sia un esemplare che non si vede tutti i giorni. Attendo commenti.2 punti
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Il Regno di Sardegna non può mancare, andiamo in pausa estiva con un ex stato italiano.1 punto
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Allora - seguendo il ragionamento per iperbole - diciamo che un eventuale ripostiglio ‘integrato’ con dei fslsi non verrebbe MAI fatto ritrovare ad un archeologo o nel corso di uni scavo autorizzato ed ufficiale. un ripostiglio vero - rinvenuto da tombaroli - verrebbe inquinato con repliche eseguite dai falsari sulla base delle monete buone ritrovate per alimentare il mercato e aumentare il ritorno economico delle monete autentiche scavate clandestinamente. quindi non esiste il caso che un archeologi possa o non possa accorgersene nessuna lusinga : e’ piu’ che ovvio che queste domande sottendono al reperimento di qualche informazione utile per completare un quadro/situazione che si sta indagando da parte di chi non e’ un novizio1 punto
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Vedo ora - con piacere - che è stata "riesumata" questa vecchia discussione. Quanti ricordi coi "maledetti" mini-assegni, io ne ho tre album pieni. Li raccoglievo dalla circolazione quando ne trovavo qualcuno in buone condizioni: non ho mai speso per acquistarli neppure in seguito, tranne recentemente quando, al costo di due o tre euro, ho trovato sulla baia quelli "pubblicitari" emessi sul finire dell'emergenza spiccioli. Negli anni '80 avevano raggiunto cifre interessanti, ma allora non mi feci coinvolgere. Da vecchio milanese, ricordo ancora quando il bigliettaio sull'autobus (sì, c'era il bigliettaio fino agli inizi del 1974), eravamo attorno al 1972-73, ti dava come resto per l'acquisto del biglietto, caramelle, gettoni, chewing-gum ed ogni altra cosa che potesse servire come resto spicciolo. Ho ancora negli occhi l'immagine degli scomparti riservati ai vari valori delle monete - ormai introvabili - occupati da questi "surrogati". Se la memoria non mi gioca brutti scherzi, sono convinto che qualche bigliettaio c'era ancora quando iniziarono a circolare i primi mini-assegni perché ricordo di averne ricevuto qualcuno di resto proprio da uno di costoro. Il "mitico" bigliettaio. Uno dei tanti mini-assegni fra i più comuni che circolavano allora. Questa branca della numismatica ha subito una "damnatio memoriæ" per la speculazione selvaggia seguita al loro abbandono. Ma ritengo che rimanga una testimonianza storica di un momento della vita della "moneta" del nostro Paese. Non sarebbe bello riproporre questi nostri mini-assegni proprio come testimoni di un'epoca? Che ne dite se ve ne ripropongo alcuni?1 punto
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Segnalo questa monografia, se non è stato già fatto. Nel link c'è un corposo abstract. https://www.letture.org/moneta-dai-buoi-di-omero-ai-bitcoin-riccardo-de-bonis-maria-iride-vangelisti1 punto
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In quel periodo il Piemonte, e tutta l'Italia, era diviso in tanti staterelli tutti con la loro monetazione, persino lo stato sabaudo aveva al suo interno due monetazioni diverse, una al di quà ed una di là delle Alpi, un vero rompicapo! La precisazione ci stava, ma era solo a rigor di cronica.1 punto
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Ho ascoltato con interesse tutte queste interviste. Ottimo lavoro! A quando il Gazzettino #7?1 punto
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E vuoi anche mettere scoprire che sul retro della banconota Nepalese da 1 Rupia dei primi anni '70 è raffigurata una giostra utilizzata durante la festa del Dashain ovvero una celebrazione che serve ad allontanare gli spiriti maligni?1 punto
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Indietro nel tempo m verrebbe da pensare che un tempo erano tutte d'argento tranne il One Cent?1 punto
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Grazie @dabbene per queste tue interviste, davvero molto interessanti, e per la tua continua opera divulgativa.1 punto
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Forse non hai cercato bene https://www.lamoneta.it/topic/69957-james-b-longacre-e-la-double-eagle/ Entrambe le cose, ci sono quelle comuni di borsa, quelle rare, rarissime, e ultra rare. https://www.amazon.it/guide-Book-Double-Eagle-Coins/dp/079481784X/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1593771160&sr=1-1 petronius1 punto
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Le monete di Londiniun hanno molta attrattiva sul mercato. Gli inglesi sono gelosi de loro patrimonio.1 punto
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Buongiorno a tutti, complimenti Mario, @dabbene, e a tutti del Cordusio, stamattina ho iniziato la giornata Numismatica ascoltando l'intervista al Prof. Helmut Rizzolli, in attesa della prossima intervista di '' Ieri, oggi e domani della Numismatica '. Vi lascio i mie saluti Alberto1 punto
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Le monete di Hyrium @Aristarco censite in Historia Numorum Italy di Rutter (2001) ai numeri 666 e 667 ed un passaggio in asta NAC di un esemplare 666 .1 punto
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Il problema è che se lo sposti là, il prossimo che si troverà per le mani questa moneta non troverà una discussione che gli permetta di leggerla ... francamente quindi non sono d'accordo, in fin dei conti è un forum di numismatica. Però ti suggerisco: apri una discussione sulll'aedes Vestae e fai taglia incolla ... non c'è copyright sul forum!1 punto
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A tal proposito, ovvero le vicende che coinvolsero i sesini di Modena (e non solo) e la loro invasione dei territori toscani ti consiglio, se non l'hai già reperita, la seguente bibliografia: 1) Bando e proibizione delle doppie di Modena e sospensione degl’ungheri, 16/06/1651, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp), opera digitalizzata 2) Bando sopra la proibizione de quattrini cattiui 3/11/1654, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp), opera digitalizzata. 3) Bando sopra la proibizione delle crazie, gazzette, grossi, e mezzi grossi forestieri. 17/09/1655, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp), opera digitalizzata. 4) L.GIANNONI, 2011, Sul bando “Sopra la proibizione de’ quattrini neri cattivi, e crazie simili” emesso dal Granduca Ferdinando II al tempo di Giovan Battista Ludovisi. La Zecca di Piombino da Iacopo VII a Giovan Battista Ludovisi, a cura di L. Giannoni, Campiglia M.ma. 2013 E, per una cronaca narrata da un testimone oculare contemporaneo (con descrizione degli aspetti valutari): 5) GEMINIANO MONTANARI, Della Moneta – Trattato Mercantile, in Scrittori Classici Italiani di economia politica, Tomo III, 1804. p. 353-354 (lo trovi anche in : Argelati, 1759, tomo VI, pag.52 e 90) un saluto Mario1 punto
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Quinto Cassio Longino, tribuno nel 49, sostenne Cesare, che lo nominò governatore della Spagna Ulteriore; il suo governo tirannico della provincia tuttavia danneggiò notevolmente la causa del dittatore durante la successiva guerra civile, causando una rivolta a Corduba che egli represse con spietata severità. Parte delle sue truppe gli si ribellarono nel 48, proclamando un nuovo governatore, ma gli permisero di lasciare la provincia; morì in un naufragio l'anno successivo, alla foce del fiume Ebro. Gaio Cassio Longino, pretore nel 44 e cesaricida, era probabilmente suo fratello o suo cugino.1 punto
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Veramente belle, le ricordo tutte anche io ad eccezione delle 1000 lire VERDI primo tipo. Grazie per questa immersione nel passato.1 punto
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DE GREGE EPICURI Il ritratto è di una bellezza davvero insolita; difficile vederne così nei sesterzi imperiali.In questo momento non ricordo però se questi bronzi antiocheni, al tempo di Galba, fossero coniati a Roma.1 punto
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A questo punto, non mi resta che completare il gruppo di banconote che ho veduto circolare da bambino:1 punto
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La Telecom usava sovente le proprie Schede per diffondere e fare conoscere i propri servizi : interessante quella per Emigranti e Turisti. Graficamente incisivo il verso della carta "senza limiti di tempo" , che ricorda una etichetta di jeans.1 punto
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Personalmente provo grande nostalgia e ammirazione per le banconote sopra indicate ad eccezione della 20.000 che sinceramente non mi è stata mai simpatica, anche tutt'ora.1 punto
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Buona giornata Hai fatto benissimo .... sempre che non le abbia pagate un patrimonio .... certo le foto che hai postato non è che le valorizzino molto, però mi sembrano, nell'insieme, in buone condizioni; in genere si trovano in condizioni ben peggiori. Ottimo il consiglio che ti è stato dato da odjob per l'acquisto di un bel libro sulla numismatica veneziana, perché vedi, di soldoni emessi sotto vari dogi, ci sono decine di varianti, perché le stesse monete possono differire per come è scritta la legenda, il nome del Doge, l'interpunzione tra le lettere, l'uso di punti, stelline o rosette ..... c'è da sbizzarrirsi nel catalogarle; per non parlare degli errori che talora si trovano e, perché no, dei falsi che hanno coniato. In alternativa puoi scaricare da internet i volumi del Papadopoli ... anzianotti, ma essenziali. Ti consiglio anche di dare un'occhiata alla specifica discussione che riguarda queste monete. E' piana di informazioni interessantissime. saluti luciano1 punto
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Buongiorno a tutti, Complimenti @giacutuli, la mezza piastra di Francesco è molto rara e ancor di più in questa conservazione. La mia è già tanto averla trovata.1 punto
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1942 Occupazione tedesca dell'Ucraina - 10 karbowanez1 punto
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A me i francesi generalmente stanno sui Maroni, ma hanno un inno... https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://m.youtube.com/watch%3Fv%3Dk1BJjFdgT3c&ved=2ahUKEwjD-fWUpKrqAhVbhlwKHWAJDGEQwqsBMAR6BAgSEAY&usg=AOvVaw3LNFgoqpV2lkTVu2PQBgBD1 punto
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Salve ragazzi dopo un po' di tempo rieccomi qui con un esemplare piastra 1790 C. C. Ovviamente spero di farvi cosa gradita mostrandovela e ne farete voi a me condividendo i vostri pareri. Grazie mille1 punto
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Buongiorno caro @Litra68 , sul Gazzettino #6 di Quelli del Cordusio (in rete) c'è un interessante articolo che risponde alla tua domanda. Qualora non lo trovassi, puoi darmi una tua mail alla quale io posso postarlo. Ti avrei scritto in privato, ma mi si dice "che non puoi ricedvere messaggi". Cordialità1 punto
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Le comuni monete per la circolazione salvo rare eccezioni particolari non hanno nessun plusvalore, anche se ci sono diversi articoli o leggende metropolitane che parlano di possibili ritrovamenti di "tesori" nel portamonete. Fosse così facile fare soldi camperemmo tutti bene senza lavorare qua dentro1 punto
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L'ho pensato anch'io. Qui sotto riporto il particolare di tutti i "Libertà librata" (manca solo il 1910 di cui non ho trovato la foto del mio esemplare):1 punto
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Egregio @Litra68, ho preso a caso tre dei miei "Libertà librata", in effetti sembra che la scritta "c.20" sia diversa una dall'altra...1 punto
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E’ una bella soddisfazione vedere arrivare ieri un nuovo articolo di un membro del forum che ci prova, il Gazzettino e’ un mix tra esperti, alle prime armi, un giovane e anche la prima donna sul Gazzettino, chi avesse qualcosa da raccontarci o proporci ben volentieri ! [email protected]1 punto
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... per chi non conosce la ritirata degli Alpini in Russia, breve filmato1 punto
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