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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/09/20 in tutte le aree

  1. Buongiorno ragazzi, Filippo II Tornese con Cornucopia, doppia data. Un caro saluto, Rocco.
    6 punti
  2. Buonasera, anche io volevo partecipare alla discussione con la presente: Sovereign 1884 M "stemmata" forse ho esagerato con il formato foto "pizza" , comunque presenta un gran lustro. Sono ben accetti opinioni e pareri. Con la speranza di far cosa gradita. Un cordiale saluto.
    6 punti
  3. Buonasera miei cari. Come ho detto al momento mi è impossibile fare nuove foto alle mie piccole, ma proprio stamattina si è aggiunta una new entry nella mia collezione. Avevo deciso di non postarla perché volevo aprire direttamente una nuova discussione e mostrarvela con foto migliori. Ma dato che forse per fare questa cosa ci vorrà un po’ di tempo allora ve la mostro con le foto fatte stamattina appena arrivata. (Sappiate che appena potrò la inserirò ugualmente in una nuova discussione chiedendovi pareri ehehe) piastra 1825 di Francesco I Dalle foto vi assicuro non si nota una freschezza dei fondi che io stesso non mi aspettavo.
    5 punti
  4. Buongiorno a tutti, appena arrivata in Collezione Litra68. Piastra 120 grana 1842 Ferdinando II Come dirà sicuramente Sergio @motoreavapore, '' Modello base'' Saluti Alberto Ps. Foto alla mia maniera. ?
    5 punti
  5. Ciao a tutti, volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto, di cui sono molto felice. Dato che ancora non ho un criterio legato al tipo di collezione, se non quello - appunto - delle monete romane imperiali, mi baso molto sulla sensazione che mi da' la moneta. Bando alle ciance, eccola qui.
    4 punti
  6. Buona sera a tutti amici, @Litra68 @giuseppe ballauricome non essere d'accordo con voi...il nostro patrimonio è talmente ricco e importante che è veramente un peccato che sia inaccessibile. Intanto mi avete fatto venire voglia di postare il mio ultimo acquisto scusate ma le foto sono del venditore. Spero piaccia. Saluti Raffaele.
    4 punti
  7. .. varianti su denaro tipo " comunale " della zecca di Verona. Buongiorno. Sull' onda, riferita alla moneta uscita dall'asta Artemide sopra riportata, volevo mostrarvi alcune varianti o presunte tali. Sul fatto che la moneta uscita in asta sia assolutamente" inedita", volevo riportare le monete con tipologia "diversa", tralasciando punti o puntali, che servivano probabilmente per distinguerne le varie emissioni..o errori accidentali in fase di realizzazione. A suo tempo mi ero appassionato di questa moneta, andando a fotografare o ad acquistare ( anche dato dal prezzo contenuto di questa tipologia considerata comune ) questo tipo di conio. Delle varianti " interessanti " ce' sicuramente la legenda retrograda e questo altro tipo, che al posto della - I - di FRIR, ha due cunei con una linetta sopra. A mio avviso si tratta della rottura del conio, anche perche' la parte finale della moneta non risulta coniata. Vi mostro solo il D/ di ogni conio, per vedere meglio le differenze : MONETA N.1 di conio " regolare " MONETA N. 2 con legenda retrograda MONETA N. 3 con cunei al posto della - I - di FRIR ( da notare anche con legenda retrograda ) Questa moneta e' sempre stata " snobbata ", ma se studiata a fondo, puo' riservare gradite sorprese.
    4 punti
  8. Si tratta di un denario FALSO di Faustina II. La moneta é stilisticamente non coerente in ogni suo dettaglio. É comunque il ritratto l'elemento maggiormente anomalo: si tratta di una brutta imitazione del tipo ritrattistico piú giovanile di Faustina II. Questo rovescio non esiste per questa augusta. Si tratta di una tipologia di falsi conosciuta. Il diritto della tua moneta corrisponde ad una serie di falsi pubblicata sul FAC https://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?pos=-16712
    3 punti
  9. Che è corretto, si chiama “ rinvenimento del metallo” le due monete sono buone, una e cristallizzata, l’altra e figlia di un conio quasi distrutto
    2 punti
  10. DE GREGE EPICURI Come sapete, l'origine del denario romano è collocata nel 214/213 a.C. da Pedroni e più o meno anche da Crawford, molto prima dai "tradizionalisti" e molto oltre dai "ribassisti". Ma gli ultimi denari quali sono? Quelli certi e relativamente facili da reperire sono di Aureliano e della moglie Severina, e non contengono argento. Il ritratto dell'imperatore è laureato. Questo esemplare, di mediocre conservazione, pesa 2,2 g. e misura 19 mm. Al rovescio, VICTORIA AUG con un prigioniero ai piedi. In esergo, P (o D?). RIC 73.
    1 punto
  11. Sono perfettamente della tua opinione
    1 punto
  12. Da qualche tempo si falsifica di tutto ma questa è moneta da qualche euro per la bassa conservazione e anche in conservazione BB vale qualche decina di euro. Non esageriamo con dubbi e paure.
    1 punto
  13. Per me è sicuramente autentica.
    1 punto
  14. Anche perché si fa presto a dire "romani", quali romani? Quelli repubblicani che già di loro erano un miscuglio di tribù, o quelli imperiali? Peggio che andar di notte.. Fantasticare di una discendenza diretta protrattasi per più di duemila anni è contro ogni buon senso oltre che contro la logica.
    1 punto
  15. Massimino II non Galerio... ? Comunque buonissimo. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  16. Credere che il substrato genetico della popolazione italiana attuale (sardi a parte) possa avere una continuità con le popolazioni italiane antiche è una pia illusione. Troppe sono state le sovrapposizioni e le sostituzioni etniche accadute nei secoli trascorsi, per non parlare dei "colli di bottiglia" demografici. Fatevene una ragione, noi NON discendiamo geneticamente da etruschi o romani che dir si voglia.
    1 punto
  17. Bravo Bassi22 ! Caro Paolo non sai che nostalgia la mia per le medievali di Aquileia, sono tra quelle che più rimpiango. Ti divertirai tantissimo e qui sul forum non manca chi può consigliarti e guidarti !
    1 punto
  18. Come ho già scritto, sì, le analisi chimico-fisiche possono servire anche a datare alcuni dei reperti (reperti con materiale biologico tramite c-14; ceramica e materiali contenenti feldspati con termoluminescenza; sedimenti di varia natura vulcanica con potassio-argon) oltre che a determinarne la provenienza.
    1 punto
  19. Potrebbe essere un'ipotesi, ma ne dubito, in quanto moltissimi cognomi sono derivati di patronimici: ad esempio Carletti dal nome Carlo, Giacometti da Giacomo, e così via. Ritengo che questo cognome sia più probabile che derivi da Floriano piuttosto che dalla gens Aquilia Floria. L'argomento è stato trattato Anche alcuni antenati della mia famiglia affermavano di discendere (o tutt'al piú di avere dei collegamenti) con la gens Fabia, ma siamo sinceri è impossibile dimostrare tutto ciò.
    1 punto
  20. L'intruso è la terza in alto, l'unica con la stretta di mano e che al momento non si potrebbe. __________________________________________________________________________________ Si vabbè.... rimettiti il bavaglio che è meglio! __________________________________________________________________________________ "rimettiti la mascherina" vorrai dire... __________________________________________________________________________________ No! hai letto bene! per te ci vuole proprio il bavaglio! __________________________________________________________________________________
    1 punto
  21. Buonasera, la Collezione Bovi è custodita al Museo Filangieri di Napoli ma, purtroppo, non è visitabile...
    1 punto
  22. Bella moneta Caro Alberto, conservazione ottima ( si nota tutta la barbetta ) e poi come dice @motoreavapore"modello base" quindi...molto rara! ? Ciao Beppe
    1 punto
  23. Complimenti a @rickkk per la splendida moneta ( questo millesimo molto raro non l'avevo mai visto in questa conservazione ). Per contribuire all'importante studio di @equation1972 mi permetto di postare la moneta nella mia collezione, moneta molto più modesta, scusandomi anche per la bassa qualità delle foto. Saluti a Tutti,
    1 punto
  24. Ciao Alberto @Litra68, confermo, modello base nessuna variante ne al dritto e ne al rovescio. Ottima conservazione, se proprio vogliamo essere pignoli leggera usura su orecchio e capelli, tranquillamente collezionabile. (almeno per i miei gusti) Ottime pure le foto, hai migliorato tantissimo. Quasi quasi dimenticavo....complimenti per la new entry!
    1 punto
  25. Ne avevo letti diversi, ma probabilmente questo mi sarà sfuggito. Effettivamente, risulta molto più esaustivo di tanti altri, grazie tante.
    1 punto
  26. Ciao Raffaele, sto visionando e schedando alcune monete del Vicereame di una vecchia Collezione, pezzi veramente magnifici per rarità e conservazione. Vi aggiornerò nei prossimi giorni.
    1 punto
  27. Ciao 2 spl 3 qspl 6 bb-bb+ 2 qbb 8 mb
    1 punto
  28. Ciao, premetto che non conosco questa specifica tipologia (etrusche). Tuttavia, non so se siete d’accordo, attribuirei l’impronta molto sofferta di questa moneta non alla c.d. cristallizzazione, ne’ ad una falsificazione per fusione (bolle). Piuttosto direi che si tratta di una moneta coniata da conii usati allo sfinimento (si notano tante rotture di conio, per esempio quella dietro il collo) e probabilmente i conii stessi erano anche corrosi/arrugginiti (da cui le bollicine). Sicuramente chi conosce bene queste emissioni potrà evidenziare su esemplari diversi anche la progressione dell’ammaloramento dei conii... ES
    1 punto
  29. I miniassegni sono un pezzo interessante di storia che forse in futurio tornerà in auge, come magari anche quello per le schede telefoniche. Ma a prescindere da ciò, proprio perchè in questo periodo l'interesse è scarsissimo cerco di approfittarne per procurarmi pezzi mancanti a prezzi irrisori.
    1 punto
  30. 1943 Occupazione inglese della Tripolitania - 100 lire
    1 punto
  31. Ciao Gionata, credo bene anch'io. La prima offerta ad un euro l'ho fatta io, ma solo per poter monitorare l'andamento dell'asta. Poi vedremo come va.
    1 punto
  32. Ti ripeto, probabilmente il lockdown ti fa vedere i "mostri" anche dove non ci sono. Poi se per partito preso vuoi fare polemica, accomodati pure. Non ci perdo nemmeno più tempo. Il mio era un commento basato sulla mia infanzia che, fortunatamente, non è la stessa tua e nemmeno di nessun altro.
    1 punto
  33. Esatto. Marco Corner che è stato massaro nel periodo 1520 -1521.
    1 punto
  34. 1943 Monaco - Ranieri II° - 1 e 2 Franchi senza data (emissione 1943)
    1 punto
  35. E' comunque plausibile che il passaggio tra il sistema fuso e quello coniato possa non essere stato netto, anche per il fatto già ricordato che le popolazioni montanare erano abituate alle monete fuse, mentre i nuovi soci più evoluti del meridione erano abituati agli stili raffinati. In ogni caso non possiamo saperlo e la migliore cosa é accettare la cronologia Anglosassone fino a nuove scoperte. Sempre affascinante il primo periodo repubblicano!
    1 punto
  36. @Augusto60, eccone uno che potrebbe interessarti, se intendi rimanere sulla tipologia e sul nome.
    1 punto
  37. @moneta66 Altro esemplare OTACILIA SEVERA (+249) Marcia Otacilia SeveraFemme de Philippe Ier, mère de Philippe II - Augusta (244-249) Tetrassaria ou 4 assaria, (GB, ئ 28) N° v21_3064 Date : 244-247 Nom de l'atelier : Syrie, Coelé-Syrie, Baalbeck (Heliopolis) Métal : cuivre Diamètre : 28mm Axe des coins : 12h. Poids : 17,49g. Degré de rareté : R2 Etat de conservation : TTB Prix de départ : 200 € Estimation : 300 € Prix réalisé : 247 € Nombres d'offres : 2 Offre maximum : 336 € Commentaires sur l'état de conservation : Beau portrait. Représentation tout à fait exceptionnelle pour ce type de monnayage. Patine vert foncé. N° dans les ouvrages de référence : BMC.16 var. - GIC.- var - Lindgren- A var. - C.109 - CATC.284 var. Titulature avers : OTACILIA SEVERA AVG. Description avers : Buste diadémé et drapé d’Otacilia Sévéra à droite, posé sur un croissant, vu de trois quarts en avant (L5). Traduction avers : “Otacilia Severa Augusta”, (Otacilia Sévéra augusta). Titulature revers : COL IVL AVG HEL// I O - M H. Description revers : Temple de Jupiter à Hélipolis (Baalbeck), placé sur un rocher avec l’escalier monumental, les portiques et dodécastyle avec au centre un cyprès ; au pieds du temple, un autel posé sur une base. Traduction revers : “Colonia Julia Augusta Heliopolitana Iuppiter Optimus Maximus Heliopolitanus”, (Colonie julia augusta d’Héliopolis, Jupiter le très grand meilleur d’Héliopolis). Commentaire à propos de cet exemplaire : Pour un exemplaire comparable de Philippe Ier, voir MONNAIES XXI, n° 1052. Commentaires : Dans l’ouvrage, Coins and their Cities, à la page 162, fig. 286 nous découvrons un plan en perspective du sanctuaire héliopolitain, dédié à Jupiter (Baalbeck). Au revers de notre bronze, nous avons une vue du portique d’entrée avec l’escalier monumental avec une représentation de la cour hexagonale du temple, permettant d’accéder au temple lui-même. Historique : Otacilie, fille de Sévérus, gouverneur de Pannonie, a épousé Philippe vers 234. Philippe II, leur fils, est né vers 237. Elle semble avoir eu des sympathies pour les Chrétiens et ces derniers bénéficièrent d'une relative sécurité sous le règne de Philippe avant la grande persécution de Trajan Dèce. On ne connaît pas son sort après la mort de son mari et de son fils, fut-elle assassinée ou se retira-t-elle dans la vie privée, elle disparaît de l'Histoire.
    1 punto
  38. Appena entrata in collezione. Conservazione quasi al top di categoria. Le foto sono del venditore, io farei peggio.
    1 punto
  39. 1 punto
  40. tre bei Tron B su D L su M K su Q e il regalo di Natale 2020.....
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  41. 1 punto
  42. posto qualche nuovo pezzo di Foscari appena preso K su Q C su P E gotica su P
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  43. Monete con raffigurazioni di teste di negro, sono rare, ma oltre al tipo ritenuto etrusco della Val di Chiana annoverano anche, ad esempio, la esrememante rara emidracma di argento che si ritiene coniazione dell'Asia minore e del V sec. A.C.
    1 punto
  44. TAGLIO: 50 cent NAZIONE: Austria ANNO: 2016 TIRATURA: 5.060.000 CONDIZIONI: qSPL LOCALITÀ: Muggiò (MB) TAGLIO: 10 cent NAZIONE: Slovenia ANNO: 2019 TIRATURA: ??? CONDIZIONI: SPL LOCALITÀ: Lissone (MB)
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  45. TAGLIO: 2 euro NAZIONE: Finlandia ANNO: 2012 TIRATURA: 3.300.000 CONDIZIONI: BB LOCALITÀ: Desio (MB)
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  46. Finita. 38 euri. Buttati al cesso, come dicono i numismatici.
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  47. L'idea di ridurre tutto al concetto di "utile" denota una povertà mentale tale da suscitare una sincera e profonda pena. La cultura in generale è sostanzialmente inutile, dal momento che ciò che è essenziale alla vita è unicamente mangiare, defecare e riprodursi; ma è proprio in quanto si dedica ad attività inessenziali che l'uomo si distingue dagli animali, dal momento che si occupa non soltanto di nutrire il corpo ma anche lo spirito. Pertanto, caro @simone, il tuo interlocutore non è altro che una bestia, nel significato più letterale del termine.
    1 punto
  48. Oh Dio Santo! "Diatribe"... "lana caprina"... ora "vorrei che capisse"... "non è corretto"... Insomma! Avevo augurato buona domenica e ripeto l'augurio come ripeto che avrei voluto indirizzare il nostro @rblcrl su una strada sicura e semplice se avesse voluto consultare SEAR e RIC (pure lui sbibbiato) alla ricerca della sua moneta con quel bel ritratto del ricciuto Marco Aurelio. Credo invece che qui, senza volere per carità, forse solo per eccesso di zelo, lei abbia confuso le idee a tutti, non molto a me. Comunque, solo qualche rigo più su avevo scritto: "Marcus Aurelius, asse di monetazione per Marco Aurelio quale Cesare sotto Antonino Pio, 139-161 d.C." il che a mio modestissimo parere, non fa una grinza. Questo invece è il link per il R.I.C. cui ho attinto e su cui certamente avrà da ridire: http://www.wildwinds.com/coins/ric/marcus_aurelius/i.html Per il resto mi spiace, non so cosa pensare Cordiali saluti Arcangelo
    1 punto
  49. Salve @Gasp. E' sempre bello e quasi una fortuna poter ammirare questi pezzi napoletani contromarcati in Polonia perché sono davvero molto rari e non sono sicuramente monete che si trovano tutti i giorni. Detto questo, mi piacerebbe dare qualche "input" per iniziare una discussione che, oltre a valutare l'autenticità della contromarca, possa anche servire da approfondimento storico-numismatico per questa interessante apposizione. Come ben sai, la contromarca appartiene a Sigismondo II Augusto Re di Polonia dal 1548 al 1572. Ultimo sovrano della dinastia Jagellone, era figlio di Sigismondo I e di Bona Sforza, una duchessa italiana che avrà un ruolo centrale nelle vicende di cui trattiamo. Le monete in oggetto (ducati a legenda HILARITAS VNIVERSA e mezzi ducati con stemma, entrambi del periodo di Filippo II come principe di Spagna, 1554 - 1556, ma sono noti anche altri esemplari del 2° periodo come Re di Spagna) furono contromarcate nella zecca polacca di Vilna, che già all'epoca produceva piccoli nominali locali (denari e grossi). Le monete napoletane affluirono in Polonia nel 1564 (l'anno è testimoniato anche dalla contromarca apposta da Sigismondo II): in gran parte, come già detto, erano nominali di Filippo II, ma non mancarono una piccola quantità di mezzi ducati di Carlo V. Inizialmente, le monete napoletane dovevano essere fuse per recuperare il metallo, il quale poi sarebbe stato usato per coniare monete polacche a nome del Re Sigismondo Augusto. Le spese e le difficoltà tecniche incontrate dalle autorità polacche per tale procedimento spinsero il Re e la sua zecca a rinviare la fusione nelle monete napoletane e di contromarcarle con il monogramma del sovrano e l'anno. La contromarca si trova sempre sullo stemma di Filippo II (nel caso dei mezzi ducati) per annullarne appunto l'emblema araldico, simbolo del potere, e sostituirlo con quello del Re polacco. In generale, possiamo osservare come le contromarche polacche furono apposte sempre al rovescio delle monete, anche dei ducati. Il busto di Filippo II, al D/, quindi, non subì manomissioni, ma solamente i danni per la punzonatura al rovescio. In quegli anni, poi, Sigismondo II non poteva permettersi il lusso di dedicare tanto tempo alla cura delle monete in zecca, poiché era in corso la cosiddetta prima guerra del nord, o Guerra di Livonia (1558-1583), che vide contrapposte le truppe russe e quelle della Confederazione polacco-lituana che aveva come alleati la Danimarca e la Svezia. Furono i Russi ad invadere la Livonia (una regione più o meno corrispondente all'attuale Lettonia) che volevano impadronirsi di uno snodo commerciale di essenziale rilevanza per i commerci con l'Europa dell'est. Nonostante i primi successi russi, alla fine questi ebbero la peggio e furono costretti a firmare un trattato di pace sotto Ivan IV che imponeva ai Russi di lasciare la Livonia ai Polacchi del Re Stefano Bàthory (1582). Nel 1564, dunque, Sigismondo II era in piena guerra contro la Russia di Ivan IV e aveva ingaggiato truppe mercenarie per rinvigorire i ranghi del suo esercito. Per pagare le truppe, però, aveva bisogno di enormi quantitativi di moneta sonante, così decise, per risparmiare tempo e denaro, di pagare i mercenari anche con le monete napoletane contromarcate con il suo monogramma. La cura dedicata a queste monete contromarcate da parte dell'autorità regia fu resa pubblica con un decreto del 16 maggio 1564, quando Sigismondo II stabilì la validità dei mezzi ducati e dei ducati di Filippo II contromarcati in Polonia e venne fissato addirittura un tasso di cambio: ogni ducato napoletano contromarcato venne cambiato per 60 grossi polacchi. Le monete "straniere" dovevano poi essere ritirate dalla circolazione alla fine della guerra e, per promessa regia, sarebbero state comunque cambiate secondo il taso fissato in questo decreto. Tale provvedimento doveva incentivare la circolazione degli argenti napoletani durante il periodo di guerra: in questo modo, i possessori di queste monete (mercenari in primis) potevano spenderle senza il timore di vedersele rifiutate. Ma come vi erano arrivate queste monete in Polonia? Per cercare una risposta bisogna fare un passo indietro, perché, come anticipato prima, la causa è da ricercare nelle vicende storiche di Bona Sforza, madre di Sigismondo II. Nata a Milano nel 1493, Bona era nipote di Alfonso II d'Aragona Re di Napoli (in quanto era la figlia di Gian Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, e di Isabella d'Aragona, figlia secondogenita di Alfonso II). Alla morte della madre Isabella (1524), Bona ereditò il ducato di Bari ed il principato di Rossano nel Regno di Napoli. Bona crebbe tra Napoli e Bari dopo che il dominio sforzesco a Milano era entrato in crisi ed era decaduto. Con il suo matrimonio con Sigismondo I di Polonia, i diritti di questi possedimenti napoletani passarono anche al consorte (Bona contrasse le nozze per procura nel Castel Capuano a Napoli a soli venticinque anni d'età, nel 1518, mentre Sigismondo, già vedovo senza figli, aveva circa il doppio dei suoi anni). Dopo la morte di Sigismondo I, Bona resse la corte polacca arricchendola con numerosi interventi di artisti italiani, tanto da trasformarla in ciò che c'era di più simile ad una corte rinascimentale italiana. Quando però la corona fu assunta da suo figlio Sigismondo II, questi non si fidava della politica filo-italiana della madre e per questo la escluse dalla gestione delle cariche pubbliche. Amareggiata, Bona si preparò a fare ritorno in Italia, dopo aver curato gli interessi polacchi per più di quarant'anni. Bona non era ben vista in Polonia, non solo per il favoritismo che dimostrava verso i cortigiani italiani, ma anche perché avrebbe portato nel suo Paese natale ingenti quantità di ricchezze, denaro e gioielli mediante il suo favorito G. Lorenzo Pappacoda. Intanto, Filippo II stava vivendo un triste momento di disaccordo con la Chiesa di Roma e si trovava in difficoltà economiche per cui aveva bisogno di fondi. Il Re di Spagna si rivolse quindi proprio a Bona chiedendo un prestito che puntualmente ricevette per una somma di 430.000 ducati con l'interesse annuo del 10%. Non molto tempo dopo, Filippo II tentò di rientrare in possesso del ducato di Bari e del principato di Rossano per toglierli alla corona polacca. Nuovamente delusa, Bona abbandonò l'Italia e si ritirò nuovamente in Polonia. Il sovrano spagnolo non si diede però per vinto: attraverso la fedele collaborazione del già citato Pappacoda, fece falsificare il testamento di Bona, la cui salute era gravemente minata, in modo che i suoi possedimenti italiani non andassero al figlio Sigismondo II, ma a Filippo. Nonostante gli interventi politici del Re polacco, Bari e Rossano passarono alla Spagna quando Bona morì nel 1557. Il debito contratto anni prima con la regina andava però saldato ugualmente, poiché Sigismondo ne aveva ereditato i diritti e ne richiedeva il saldo. Così Filippo II lo onorò solo nel 1564, inviando quanto doveva in moneta sonante napoletana. Volendo illustrare qualche esemplare che mi è capitato di trovare: 1: Mezzo ducato di Filippo II contromarcato al R/ (ex Antykwariat Michal Niemczyk 1 del 23 ottobre 2010, lotto 1, già ex Glendining del 15 marzo 1989, lotto 77, 800-1000 £). 2: Altro mezzo ducato di Filippo II contromarcato al R/ (ex Triton IV del 6 dicembre 2000, lotto 2137, $ 1250). 3: Altro mezzo ducato di Filippo II (del tipo Pannuti-Riccio, p. 115, n° 15 del secondo periodo come Re di Spagna, 1556-1598) contromarcato al R/ (ex Triton IV del 6 dicembre 2000, lotto 2138, $ 900, già ex Lanz 39, lotto 945). 4: Ducato di Filippo II contromarcato al R/ (ex Triton IV del 6 dicembre 2000, lotto 2139, $ 2000, già ex Schlessinger Auktion, Frankiewicz Collection, 15 settembre 1930, lotto 97). Venendo alla contromarca, è utile conoscere che la rarità di questi pezzi ha portato naturalmente alla falsificazione delle punzonature di Sigismondo II. Nella prima metà del XIX secolo, infatti, nella zecca di Varsavia un incisore ivi lavorante si cimentò nella riproduzione dei punzoni di queste contromarche che utilizzò su pezzi napoletani autentici per creare altre monete contromarcate. Questi falsi sembrerebbero riconoscibili dallo stile più rozzo delle lettere del monogramma e delle cifre della data. Personalmente, confrontando la contromarca del mezzo ducato postato da Gasp e quel piccolo campione di immagini che qui si va raccogliendo, ho notato che le contromarche dell'epoca hanno appiattito, cancellando, il rilievo della figura e/o delle legende di D/ in corrispondenza della punzonatura di R/, ma non hanno deformato in modo sostanziale il tondello. Nel caso dell'immagine di Gasp, invece, noto, oltre il consueto appiattimento dovuto all'applicazione della contromarca, anche una deformazione del metallo del tondello, come se la pressione infusa per l'applicazione della contromarca fosse stata molto più elevata rispetto agi altri pezzi qui mostrati, nei cui casi il punzone veniva battuto a martello. Nel caso del mezzo ducato in oggetto, invece, mi sembra che la contromarca sia stata applicata con una forza maggiore che non sembrerebbe scaturita dalla semplice battitura a martello. In conclusione, mi sembra fondato avanzare dei dubbi sull'applicazione coeva di questa rarissima contromarca.
    1 punto
  50. Interessandomi di monetazione del Regno di Sicilia, frequentando il Forum, sono stato attratto dai vari interventi di @@francesco77 e @@Rex Neap, ma soprattutto dalle immagini relative alle piastre napoletane, ed in questi giorni mi sono reso conto di essere stato contagiato dalla .....PIASTRITE BORBONICA!! Ed ecco il risultato!! Ho iniziato con queste, che ve ne pare? Credo che una volta infettati non si guarisce più, o .........sbaglio?
    1 punto
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