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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/06/20 in tutte le aree

  1. Unico caso in tutta la produzione di Piastre e mezze piastre dal 1831 al 1859, Il sottocorona rigato nella 1838 "variante" abbastanza rara da mettere in Collezione. Fu una prova di incisione rimasta incompleta, dato che se ne conosce una variante di conio ( di sicuro successivamente modificata ) con punteggiatura? Cosa ne pensate
    7 punti
  2. Vi faccio un Regalo: La mia ultima "variante" di conio appena scoperta. ( sempre che nessuno l'abbia scoperta e fatta conoscere prima ? In questo caso chiedo scusa). Ferdinando IV Pubblica 1792 Nel rovescio 7 bacche per ogni ramo, anziché le solite 8. Mancanza voluta per "segnare" il lavoro dell'incisore. @Asclepia che te ne pare?
    6 punti
  3. Buonasera a tutti cari amici, vi presento il mio recente acquisto, uno dei pochissimi di quest'anno sciagurato. Ormai le monete piccole non mi saziano più, le voglio sempre più grosse... Data la ristrettezza delle finanze, il tentativo di foro è l'amico che mi ha consentito l'acquisto di questo piccolo bisonte (76,53 grammi). Ogni commento è il benvenuto.
    5 punti
  4. Ciao Rocco ...un magnifico acchiappo e così sei a cinque!! In ottima conservazione per il tipo di moneta, con al solito il ritratto un pò debole ma sono nate così, e poi il color e l'aspetto del metallo sono davvero gradevoli...forse la tua Publica del 92 più bella, se la batte bene con quella con la V rovesciata al posto della A (A.ntonio @ P.lanelli ) (la @ vorrebbe essere la corona ) e visto che si parla di 3 tornesi posto la mia preferita 3 tornesi 1793, io la trovo incantevole ma sarà che ogni scarrafone e bello a mamma soja ...
    4 punti
  5. Io controllo sempre, quando possibile, che gli esemplari siano differenti. Quando trovo lo stesso esemplare lo riporto sotto l'asta più recente. Esempio: NAC XX, 2020, n. aa = Varesi YY, 2012, n. ee. E così via. Gli esemplari che ho segnalato sono tutti diversi. Altro discorso per una sigla uguale per due Massari differenti. Non sempre è possibile distinguere le emissioni dell'uno e dell'altro. Infine, mentre conosciamo l'inizio di attività dei massari, il più delle volte non conosciamo il giorno di dimissione. E spesso i Massari erano due o tre nello stesso periodo. Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  6. caro @El Chupacabra, tu ci solletichi con queste graditissime incursioni sul rame e altri metalli di VEIII con tondelli al top e la tua competenza non è in discussione, pertanto, "pretendo" che tu insista con questo filone ? allora do un qFDC/FDC ad entrambe. graffietti ad entrambe e capelli non perfetti, rame più bello, parzialmente rosso, la prima. Nel momento in cui parli di 5 C 1913 prora "senza punto" devi aspettarti ex abrupto l'osservazione sulla autenticità e bene hai fatto a citare i punti salienti. io guarderei solo il bordo perchè onestamente il dettaglio della fogliolina mi sembra troppo complicato e pur spremendo la retina, mio limite , non riesco ad apprezzarlo anche se imparo dagli esperti che così è. mi permetto di postare la foto della mia, la fonte è da asta, poichè da lì l ho acquisita e la mia foto sarebbe meno bella. Ma se insistete mi cimento.. chiusa FDC Tevere.
    3 punti
  7. Ho chiesto un parere sulla conservazione, non sull'autenticità! A parte le battute, la moneta è autentica e quello che ti sembra d'intravedere sono fluttuazioni nel colore del metallo. Trascurando la perizia NIP che la giudica autentica, a riprova ti posto quest'articolo che trovai tempo fa e che dirime la questione sugli artefatti dei 5 Centesimi 1913 "senza punto". E qui ti ripropongo la mia ingrandita e con i particolari indicati nell'articolo:
    3 punti
  8. Fosse un giallo... il titolo potrebbe essere: "IL MISTERO DELLA CULLA", invece è parte della Storia anche se si può definire "controversa" o perlomeno soggetta a numerose interpretazioni. Il 14 Marzo 1820, regnante Vittorio Emanuele I°, , nacque il futuro Vittorio Emanuele II°, figlio di Maria Teresa e Carlo Alberto, Principi di Carignano ( ramo collaterale dei Re Sabaudi ). Il Principe Carlo Alberto, da giovane, era di idee liberali e per questo motivo inviso al retrivo Carlo Felice ( regnante dal 1821 ) e fu praticamente esiliato in Toscana a Firenze. Nella loro villa di Poggio Reale portarono al loro seguito anche il piccolo Vittorio Emanuele, che allora aveva circa due anni. Il 16 settembre 1822, la culla di Vittorio Emanuele prese fuoco, a causa di un movimento maldestro della nutrice, che teneva in mano una candela. Quest’ultima, per proteggerlo, si ustionò e morì. La culla fu avvolta dalle fiamme, ma il bambino, secondo la versione ufficiale, si sarebbe miracolosamente salvato ( senza ustioni !). Mistero: Vittorio Emanuele II morì in culla e fu sostituito con un altro bambino? Esiste infatti un’altra versione, sostenuta da fonti e personaggi più o meno autorevoli. Questa tesi sostiene che la morte del piccolo Vittorio Emanuele sia avvenuta durante l’incendio. Il piccolo, subito dopo, sarebbe stato sostituito con un altro bambino, verosimilmente il figlio di un macellaio fiorentino ( che dietro lauto compenso si sarebbe prestato allo scambio). Anche un altro personaggio molto vicino alla famiglia, Massimo D’Azeglio, ha rimarcato le sue perplessità. Le sue supposizioni hanno aumentato i dubbi su questo mistero: Vittorio Emanuele II non poteva essere il figlio di Carlo Alberto per i suoi tratti somatici: Il padre era alto, biondo ed elegante. Il figlio basso e bruno. Inoltre, ai tempi, i nobili si riconoscevano dalle esigue estremità corporee. Il piccolo Vittorio Emanuele aveva invece due mani molto grandi, “da macellaio” "modi rozzi e poco consoni al suo lignaggio" (3). Senza contare che il secondogenito Fernando era molto somigliante al padre Carlo Alberto e per nulla simile all’altro rampollo. Un disagio evidenziato anche dalla madre Maria Teresa, disperata per le enormi diversità tra genitori e figlio primogenito. A tutto ciò si aggiungono gli aspetti caratteriali. Carlo Alberto era una figura tormentata, silenziosa e di buona cultura. Al contrario, Vittorio Emanuele II era estroverso, sanguigno e grezzo. Insomma, una serie di indizi che hanno fatto (e che ancora oggi fanno) pensare alle origini umili del futuro sovrano del nuovo Regno d’Italia. (1) Nella sua biografia dedicata al re italiano, lo storico inglese Denis Mack Smith scrive che non solo Vittorio Emanuele non assomigliava al padre, ma che "Carlo Alberto lo trattò con poco affetto e mostrò una palese predilezione per Fernando, il duca di Genova, suo secondogenito".(2) Che il re non fosse figlio di Carlo Alberto fu convinzione di molti, anche di uno dei suoi più leali servitori, Il già citato Massimo d'Azeglio, che fu suo primo ministro poco dopo la sua ascesa al trono, dopo la sconfitta di Novara del 1849 ed abdicazione del padre. A quanto scritto sopra si aggiunge che: "Diceva con molta franchezza che Vittorio Emanuele non era il vero figlio di Carlo Alberto, ma di un macellaio di fuori Porta Romana, a Firenze". (3) Bisogna altresì dire, per non essere tacciati di "dietrologia", che numerosi Storici, come Alessandro Barbero, ritengono poco credibile la vicenda della sostituzione (4). ( P.S: Le monete postate sono della mia collezione ) 1- https://mole24.it/2018/03/14/mistero-vittorio-emanuele-ii-mori-culla-fu-sostituito-un-altro-bambino 2 - Vittorio Emanuele II, Collana Storia e Società, Bari, Laterza, 1972.- Collezione Le Scie, Mondadori, Milano, 1994 3 - Gaspero Barbera “Memorie di un editore”. Ed. Barbera ( 1883 ) 4- https://www.facebook.com/firenzepococonosciuta/videos/il-professore-barbero-sfata-la-leggenda-del-presunto-scambio-in-culla-di-vittori/753144215104682/ Saluti a Tutti, Beppe
    3 punti
  9. Ciao @Zenzero, La prima "Hemilitra con i sei globetti" e genuina, ha dei problemi di corrosioni e difetti di metallo, ma è del tutto naturale. La seconda , la litra e anch'essa genuina, ma ripatinata per cercare di attenuare le incrostazioni di natura corrosiva. Sarebbe stato opportuno lasciarle al naturale.
    3 punti
  10. Ciao, Intanto di che se li tenga lui queste patacche che ti allego. Già dalle foto parlano da sole, addirittura il sesterzio di Alessandro Severo, ha il codolo di fusione ancora intatto. Altre con foto migliori, si possono aggiungere alla lista.
    3 punti
  11. Esempio piuttosto noto è il marengo o 20 Lire di Vitt.Em. II° - 1855 TO - "Emmanuel H " la lettera è proprio una "H" come si può vedere dalla H di HIER che è uguale. Posto l'esemplare della mia collezione:
    3 punti
  12. Per quanto riguarda la prima domanda non è detto che LM abbia coniato scudi. Non tutti i massari hanno coniato scudi. Può essere che anche con una minore durata dell'incarico abbia coniato più scudi di un'altro massaro con incarico molto più lungo semplicemente perché non glieli hanno ordinati di produrre dato che i massari dirigevano la zecca ma gli ordini di coniazione arrivavano dal consiglio.
    2 punti
  13. Grazie a tutti per i commenti. Sono ovviamente consapevole dei difetti della moneta, ma i rilievi - il volto della Madonna in particolare - mi paiono davvero belli. @Parpajola e @ZuoloNomisma : tranquilli, è già libera
    2 punti
  14. Giusto per precisione Numismatica la Zecca di Napoli nel periodo del Regno delle Due Sicilie se non erro ha coniato 3 volte il numero di tondelli che sono stati battuti in tutte le altre zecche "d'Italia". Giusto per capire la mole di lavoro con i macchinari dell'epoca,oltre al fatto stranoto dei vari messaggi in codice.
    2 punti
  15. Buon pomeriggio @Acqvavitus Come sempre con puntualità e precisione @nikita_ ha risposto alla tua domanda. Quello di sinistra è proprio un Franco 1960 riconosciuto come 0 grande. Peccato che fra i due è quello più rovinato. Ora però, la ricerca continua. Ci sono alcuni franchi del 1960 con un errore raro, gli assi sono alla tedesca saluti
    2 punti
  16. Ciao Enrico, ben sentito. La buona fede per una , ci può stare. Ma con un sesterzio con un codolo da fusione ancora intatto.........non lo capisco che commerciante è. Come non capisco se compare un falso a fusione, perché dev'essere censito. L'asse di Nerone , non è un falso........ma una riproduzione a fusione per souvenir.
    2 punti
  17. Giustissimo Giovanni!! E adesso rimane da ponderare se la malafede del venditore supera la incompetenza o viceversa…. Enrico
    2 punti
  18. Grazie Alberto @Litra68per aver riproposto questa Discussione che avevamo un pò trascurato. Belle ed interessanti le storie postate da Te e da Raffaele @Raff82. Sto cercando di documentarmi su una storiella che riguarda Vitt.Em. II° e la sua nascita ( 1820 ), ma devo trovare i documenti nella mia biblioteca. A presto Beppe
    2 punti
  19. GENOVA E SAN GIORGIO: UN NOME UNA SFIGA Riporto qui sotto quanto scrive un quotidiano (libero.it) ricordando che il Banco di Genova e San Giorgio, nato nel 1987, a causa di una scriteriata politica di fidi, venne presto acquisito da Credito Agrario Bresciano che lo risanò, confluì infine nella BRE ma oggi esiste solo come gruppo di 60 filiali senza alcuna struttura di vertice autonoma. Il vecchio Banco San Giorgio nacque invece a Genova nel XV secolo ma fu spogliato da Napoleone di tutta l'enorme quantità d'oro custodita nei suoi forzieri. Adesso veniamo a una storia di oggi... Una buca nell'asfalto. A ventiquattr' ore esatte dalla cerimonia di inaugurazione col primo passaggio del viadotto fatto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il nuovo ponte San Giorgio di Genova, l'ex Morandi, è già da rattoppare. C'è da non crederci, ma purtroppo è quanto accaduto ieri pomeriggio. A pochi minuti dalla riapertura al pubblico - molti quelli che si erano messi in coda per prendere parte all'evento - sono cominciati i primi guai per il nuovo ponte, l'infrastruttura "modello" considerata il simbolo dell'Italia che si rimetteva in piedi dopo la tragedia del 14 agosto 2018 in cui - all'improvviso - il viadotto del Polcevera crollò su se stesso portandosi dietro ben 43 persone. Stando alle prime informazioni, l'avvallamento del manto stradale del nuovo ponte progettato dall'archistar genovese Renzo Piano, sarebbe stato causato dal peso di una delle strutture allestite per la cerimonia di inaugurazione. Ci sarebbe da ridere, ma pensare che da qui alle prossime ore - dopo aver riparato la buca e atteso il tempo affinché l'asfalto si asciughi - sul viadotto transiteranno quotidianamente centinaia di Tir che, di certo, pesano qualche tonnellata in più di una struttura provvisoria poggiata sul ponte per qualche ora, mette i brividi e fa pensare a quanto possa essere sicura la nuova infrastruttura. Realizzata sì in tempi da record, ma forse a ben vedere soltanto in fretta e furia. E senza nemmeno troppi controlli. Basta ricordare la polemica di qualche settimana fa quando si è scoperto che il nuovo viadotto si sarebbe dovuto attraversare a una velocità ridotta rispetto a quella in cui si viaggiava sul ponte Morandi. Passando dai 90 ai 70 km l'ora. E questo perchè, per ridurre i tempi di consegna dell'opera, si è scelto e preferito non modificare una curva del precedente viadotto. E nonostante gli addetti ai lavori fossero a conoscenza della situazione fin dall'inizio, la notizia è stata divulgata soltanto a pochi giorni dalle prove di collaudo. Insomma, a lavori più che ultimati. Una figuraccia che si somma a quest' ultima figuraccia e che è, inevitabile, varcherà i confini nazionali. Mettendoci ancora una volta alla berlina di fronte all'Europa e al mondo. Lo sberleffo finale è stata l'ispezione finale a pochi attimi dalla riapertura da cui è appunto emersa la necessità di una rifinitura della pavimentazione. Una buca da rattoppare. Lavori curati dalla struttura commissariale che sono stati ultimati dai tecnici della società PerGenova.
    2 punti
  20. Grazie @Rocco68 per questi tuoi piccoli gioiellini, e sono contento che si sia tornato a parlare di monete. Una cosa però mi permetto di dirla, io ho 23 anni, ovviamente non sono certo un esperto, sono soltanto un appassionato della monetazione della mia Terra, delle nostre radici culturali e socio-politiche. Penso che sia assurdo criticare una zecca che ha prodotto vere e proprie opere d’arte. D’altro canto come penso che l’utente @giacutuli sappia, abbiamo ben poche fonti riguardo al lavoro nella zecca, ma quelle che abbiamo certo non ci portano a credere che gli incisori fossero degli analfabeti o che dentro la zecca vigesse una sorta di anarchia lavorativa del “faccio come mi pare” Il tuo domandare è assolutamente lecito, farlo con modi diversi, risparmiandosi insulti verso ciò che sta intorno alle monete che collezioniamo sarebbe sicuramente visto meglio. Con ciò mi dispiace che in generale gli animi si siano scaldati. La mia di sicuro non è una “morale”, ma in questa sezione ci sono attivi grandi studiosi e grandi collezionisti, lo studio va avanti gradualmente, a meno che domani aprendo un baule non troviamo tutti i documenti che ci interessano riguardo a tale monetazione, con anche tirature e spiegazioni varie. Fin quando una cosa del genere non accadrà possiamo attenerci al lavoro e alla dedizione di chi ama davvero le monete. E passo dopo passo tante risposte verranno alla luce, così come è successo in passato, oppure ci forniranno le basi per fare ipotesi sempre più fondate. Buona serata
    2 punti
  21. Buonasera a tutti, Quattro tondelli... Tre regnanti, 13 anni di Storia del Regno di Napoli e delle Due Sicilie. E quanta abilità incisoria in pochi millimetri di diametro!
    2 punti
  22. Signori. Non avete ancora capito che state facendo soltanto il suo gioco? È evidente, dopo tutti questi mesi, che il “””buon””” giacutuli sia sostanzialmente un provocatore. Sono sicuro che goda profondamente nel leggere le vostre risposte risentite e cariche di livore. Penserà: “Oh! Anche stavolta sono riuscito a farli incavolare per bene!”. Sparisce per qualche giorno, ritorna con un profilo “basso” (nel senso che, dialogando normalmente, sembra aver messo la testa a posto) poi, sapendo benissimo quali nervi colpire, si scatena senza alcun preavviso. È un film che, come detto, va avanti da svariati mesi. Lui, ovviamente, dirà che esprime solo la sua opinione e che, come tale, merita lo stesso rispetto degli altri. Peccato che, coscienziosamente, la sua opinione finisca per risultare offensiva nei confronti di tutti i collezionisti e studiosi della monetazione napoletana. Come si può risolvere la situazione? Ignoratelo! Il suo scopo non è imparare, documentarsi, leggere libri ma attirare l’attenzione attraverso affermazioni volutamente provocatorie. So che è dura non cadere nella tentazione di rispondere ma vedrete che se non riceverà alcuna risposta, al secondo/terzo tentativo, la pianterà lui stesso. Dovete fare finta che non esista.
    2 punti
  23. @lacivettadiatena le foto della mia, comperata più di 10 anni fa.
    2 punti
  24. Buongiorno, @Klyde piuttosto che ricorrere sempre ai barbari (in senso latino e cioè "stranieri"), non direi "fake", ma "falso", visto che per fortuna abbiamo ancora una nostra lingua. Saluti HIRPINI
    2 punti
  25. Il timore che sia un clone deriva dal fatto che nei negozietti per turisti vendono un sacco di monete storiche e ho gia constatato che nel 99% dei casi si stratta di patacche. Se questa non lo è mi piacerebbe comprarla, mi affascina molto per il fatto che sia un oggetto legato ai tempi in cui i nostri nonni vennero qui in Etiopia. Solo che non saprei quale possa essere il suo giusto valore. Riuscireste a dargli un range di valore in modo da potermi orientare? Grazie.
    2 punti
  26. Buongiorno, Allego un regalo che mi sono fatto: Moneta di lecita provenienza acquistata presso noto esercizio commerciale italiano. Asse coniato sotto il Magistrato monetale Marcius Censorinus presso la zecca di Roma nell'anno 88 a.C.. Al dritto teste accollate di Numa Pompilio (2° re di Roma)con barba e Anco Marcio(4° re di Roma) in legenda "NVMA POMPILI ANCUS M(AR)CI. Al rovescio due navi affiancate sopra la prima prua C. CENSO e sotto ROMA mentre sulla poppa della seconda c'è una vittoriola con corona. Peso g 9.50 Babelon 21, Sid. 715. Per me ha una bella patina verde. Si accettano pareri o aneddoti storici sulla moneta.
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  27. Nella lingua dei Navayos, gli "antichi", noti anche come Pueblos ancestrali, sono una popolazione ed una cultura di epoca precolombiana nell'America del Nord, ai confini tra Colorado,Arizona e Nuovo Messico, con nel notevole Chaco Canyon l'importante Pueblo bonito . Con qualche notizia forse verso 2000 anni or sono, sono documentati tra il VII ed il XIV sec. d.C. : agricoltori, forse allevatori, certamente cacciatori, ed artigiani, vivevano in villaggi stabili, anche di dimensioni importanti, costituiti da molti edifici costruiti anche a più piani in muratura di mattoni crudi e pietra, a volte con locali ricavati direttamente in pareti rocciose . Importante il sito di Pueblo bonito, un altro sito nelle vicinanze di Castle Rock nel Colorado, abbandonato nel XIII sec. d.C., ha restituito evidenze che potrebbero parlare di cannibalismo, forse dovuto a situazioni di estrema necessità . I luoghi di residenza saranno abbastanza rapidamente abbandonati verso il XIV sec.d.C. forse per fenomeni migratori ad oggi non chiaramente identificati : l'assenza di tracce scritte porta alla considerazione di una popolazione pur civile che però non conoscesse la scrittura . Tribù che vissero successivamente negli stessi luoghi utilizzando anche villaggi con abitazioni simili, venute in contatto con gli Spagnoli che risalivano dal Messico conquistato agli Aztechi, saranno dagli Spagnoli genericamente indicate come Pueblos, nome che indica da allora quelle tribù ed anche i loro villaggi .
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  28. Secondo me indirettamente i primi, perchè hanno alle spalle lobbies finanziatrici potenti e proprio per quello riescono addirittura a far accettare le loro cxxxxxe totali come materia d'insegnamento universitario. Non è neanche l'unico caso simile dato che in alcune università viene insegnata l'agricoltura organica, disciplina a metà fra il biologico e l'esoterico.
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  29. Gran bella moneta! Mi hanno sempre affascinato i grossi moduli genovesi! @Gallienus sapendoti assai poco amante delle bare in plexiglass, immagino che provvederai presto a liberarla dal sarcofago... Michele
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  30. Nonostante il buco otturato o tentativo di foro e forse di ex appiccagnolo, è di gran qualità,super.
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  31. Cristiano, la tua Pubblica per la tipologia è da considerarsi introvabile in questa conservazione.... A me manca, la cederesti per quattro Pubbliche del 1792 ? ?
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  32. Salve. Questa è una striscia de "La famiglia Belbelli" sulla Settimana Enigmistica appena uscita. Se infrango le regole del copyright riportandola qui, chiedo venia alla Redazione della rivista. Penso che ai nostri amici felini sia proprio dovuta. apollonia
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  33. Il franco a sinistra è un gros 0 , ma vediamo che ne pensa pure @miza che nel frattempo si è specializzato e ne possiede qualche esemplare.
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  34. Ciao Antonio, mi ha colpito la forma della tua moneta che non credo sia quella del tondello originale. Se ben ricordo, un esemplare di forma regolare è stato battuto molti anni fa alla Tkalec. Comunque un bell’acquisto. apollonia
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  35. Il direttore dell'Ansa, Luigi Contu racconta la storia della biblioteca di famiglia... uno spaccato di vita e cultura da leggere tutto d'un fiato. Buonanotte. https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2020/07/10/contu-lestate-in-cui-ho-vissuto-con-i-grandi-del-900_6084a61f-55cc-4e78-9db6-681d25ce6782.html
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  36. 1 punto
  37. anche per me potrebbe essere francese, particolare anche la legenda del R , e al D + +
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  38. bella moneta per il tipo. complimenti
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  39. taglio 2 euro cc paese belgio anno 2013 tiratura 2.010.000 condizioni spl città trieste taglio 2 euro cc paese irlanda anno 2016 tiratura 4.500.000 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc paese olanda anno 2013 A tiratura 20.000.000 condizioni bb città trieste
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  40. La trovo molto carina anche se so molto poco sulla moneazione bronzea. Al D/ mi ricorda il denario della gens Marcia (18) che si diceva discendente dal quarto re di Roma. Anco Marzio (o "Marcio"), il praenomen Ancus ne denota l'origine Sabina. Le teste accollate, si spiegano secondo alcuni autori, da un rapporto di parentela tra Anco Marzio e Numa Pompilio. Anco Marcio sarebbe nipote di Numa, in quanto figlio di sua figlia Pompilia e di un esponente sconosciuto della gens Marcia.
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  41. Discussioni sempre interessanti,rottami o non?....a parte gli scherzi,si,discussioni entusiasmanti e dove si impara sempre..a sto giro,mi ha preso un po in giro il conio un po piu stanco,che mi ha fatto veder la 1 moneta con occhio piu severo?... Avanti cosí @El Chupacabra
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  42. Buongiorno a tutti, Il15marzo 1844 a Cosenza, capoluogo della Calabria Citeriore nel Regno delle Due Sicilie, scoppiò un moto durante il quale il capitano Galluppi, figlio del filosofo Pasquale Galluppi , cadde sotto il fuoco della gendarmeria borbonica insieme ad altri quattro compagni; in seguito a questo episodio, altri sei del gruppo furono condannati a morte e fucilati l'11 luglio. Le loro salme riposano nella cappella d'Orazione e Morte, all'interno del duomo di Cosenza.Catturati dalla Polizia borbonica dopo un breve scontro a fuoco, i Bandiera, il Meluso ed altri sette compagni vennero processati davanti all'Alta Corte Marziale e condannati a morte per fucilazione che venne eseguita all'alba del 25 luglio del 1844 nel Vallone di Rovito, alle porte di Cosenza. Saluti Raffaele.
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  43. Buonasera a tutti, è da tempo che penso ad una discussione nella quale ognuno possa portare la testimonianza di un fatto, dei resti di un manufatto antico, di come si presentava, di come si presenta in questo momento, della sua collocazione geografica, della sua storia, dei racconti dei nostri vecchi, della loro visione, del loro sapere. Del motivo della loro costruzione e scelta della posizione, di quali monete fossero in uso durante i suoi fasti. Sicuramente molte cose sono già state scritte, e molto più precise di quelle che potremmo riportare noi, ma il Forum credo non debba essere solo un posto dove dare indicazioni in merito alla bibliografia, o rimandi ad altro, ma un posto dove raccontarsi le cose, dove ognuno a sorpresa potrebbe aggiungere un qualcosa di nuovo, e perché no, inedito. Premetto che sono molto interessato a tutto quello che è riconducibile al castello medioevale e alle torri di avvistamento Saracene di molto anteriori. Nelle mie battute di archeologia urbana, vado alla ricerca di segni della loro presenza, siano esse ben visibili o inglobate nel tessuto urbano, fin qui tutto ok, quello che mi dispiace è quando sono solo un ammasso di blocchi e materiale frammentario. Qualche domenica fa, appena dopo il lock down, mi sono recato ai confini tra Campania e Lazio, alla foce del Garigliano, poco distante dal ponte Borbonico e sulla sponda opposta al Teatro Romano di Minturno, devo dire che ci sono sempre passato negli anni ma mai fermato nel punto dove sorgeva la Torre di Pandolfo Capodiferro, la Torre faceva parte di una serie di torri di Avvistamento Saracene che dalle coste via via si estendevano fino ai centri abitati limitrofi, ne troviamo tantissime dalle coste del Lazio alla punta della nostra penisola e oltre, ho avuto il piacere di vederne più di una a partire da Taranto a Sperlonga (LT) passando per la costa Tirrenica della Calabria e della Campania (perdonatemi eventuali errori geografici). ? Riporto una breve nota sulla Figura di Pandolfo Capodiferro, presa in prestito dal Web. Pandolfo I, chiamato Testa di Ferro, Testaferrata o Capodiferro (... – marzo 981), fu principe di Benevento e Capua dal 943 al 981 e principe di Salerno dal 978. Ebbe un ruolo fondamentale nella guerra scoppiata contro bizantini e musulmani per il controllo del Mezzogiorno nei secoli successivi alla caduta dell'autorità longobarda e carolingia sulla Penisola. Fino alla morte, avvenuta nel marzo del 981, Pandolfo stabilì il proprio dominio su quasi tutto il mezzogiorno d'Italia, ricostituendo per la prima ed ultima volta dopo il capitolare dell'851 l'unità dell'antica Langobardia Minor. Questo il contesto Storico, ora vediamo come si presentava la Torre. Posto una stampa dove si vede bene come si presentava poco prima della fine del secondo conflitto mondiale, e subito dopo un restauro. Posto poi foto fatte da me dove purtroppo vedrete le sole macerie ed il degrado in cui versa oggi. Intanto vediamo la scelta del posto e l'utilità di questa Torre, il posto è strategico, alla foce del Fiume Garigliano, se non sbaglio anticamente Liri, dove il mare si mescola al Fiume, dove era facile accesso all'entroterra per i male intenzionati Saraceni e quanti altri avessero avuto cattive intenzioni, quindi un ottimo punto di osservazione dal quale lanciare l'allarme a tutta l'area circostante tramite un tam tam di segnalazioni, fumo il giorno e fuoco la sera che di torre in torre arrivava lontano, nei centri abitati, dove si aveva il tempo di organizzare la difesa e mettere al sicuro, vecchi, donne e bambini. Osservandola e leggendone la storia, riflettevo di quante altre vicende era stata testimone, una torre costruita intorno all'anno mille che era in piedi durante tanti scontri, mi viene in mente anche la famosa battaglia del garigliano del 1503, dove si affrontarono Francesi e Spagnoli, quando praticamente inizia il periodo del vicereame nel nostro meridione, e poi quando sul finire del secondo conflitto mondiale i tedeschi in ritirata lungo la linea Gustav decidono di farla saltare in aria. Leggevo che nel 1925 era sede di un museo, mi rammarica la sua condizione attuale, sarebbe bello restaurarla (so che sono stati stanziati dei fondi per la rivalutazione ) e riadibirla a Museo e renderla fruibile a tutti. La Torre era una presenza costante nei ricordi e nei racconti della mia nonna materna, il suo papà faceva il guardiano nei campi di quella zona, ricca di colture e di cacciagione, siamo agli inizi del 1900, e il mio bisnonno raccontava alla mia nonna di un Re che veniva a caccia in queste zone, dove abbondavano fagiani, quaglie ed una miriade di altri uccelli, quel re immagino fosse Vittorio Emanuele III. Come dicevo nei precedenti passaggi, sarebbe interessante vedere quali erano le monete del tempo, di quando era in funzione, io purtroppo non ne ho, ma ne ho presa una in prestito dal web, passata in un asta on line tempo fa. ? Trattasi di una Frazione di Follaro. Mi scuso per essermi dilungato (avrei potuto approfondire di più) mi perdonerete gli errori grammaticali e la punteggiatura, ma spero che la discussione sia di vostro gradimento, e vi invito a partecipare. Saluti Alberto
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  44. Secondo me era un quartaro genovese del primo tipo perchè il cerchio del lato croce patente genovese, poi castello corso, è più largo del cerchio interno del lato porta urbica, poi croce corsa coi punti nei quarti. Dovrebbe essere stato circa come i disegni che allego, tieni conto che il conio genovese è piuttosto deformato dai colpi successivi sia della moneta bonifacina che del sopracconio della piccola B. E' più intuizione che certezza, comunque è quello che penso io, per quello che vale. Saluti carissimi e... visto che queste monete mi rievocano bei ricordi e... persistenti... beh, allego anche la mia "persistenza della memoria" ...corsa. Evviva e buon ferragosto a tutti.
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  45. Se son red spot, per alcuni addirittura sono un plus, non un minus. Chiedere uno sconto per quello, mi par un po' sciocco concettualmente parlando. Nel senso, se ti piacciono o ti sono neutri, la compri. Se non ti piacciono, non la compri certo per il piccolo sconto che ti fa. O meglio, se non ti piacciono e la compri perchè risparmi che so, 30€, avrei qualcosa da ridire... Ed immagino anche tu L'unica cosa certa é che da queste foto troppo chiare e piccole, puoi solo tirare ad indovinare.
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  47. Per 20,00 Euro la puoi sicuramente prendere : è un piccolo cimelio storico che con il tempo manterrà anche il suo valore commerciale. Quand'anche fosse stata dorata in un secondo tempo per allettare qualche tursta nostalgico, a quella cifra l'acquisterei, non è robaccia da ciotola. Saluti.
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  48. Buonasera Klyde, in che senso pensi che questa medaglia sia un "fake" ? Vuoi dire una medaglia inventata di sana pianta, oppure la copia falsa di una medaglia realmente esistente ? Io non la conosco né l'ho mai vista prima, ma sarei pronto a scommettere sulla sua autenticità. La "battaglia del grano" , istituita dal regime il 20.6.1925, vide la creazione di alcume medaglie ; tempo addietro ne venne mostrata una qui nel Sito che era stata realizzata per conto di un Ente siciliano , in oro e il cui peso si aggirava sui cento grammi. Non sono medaglie particolarmente ricercate dai collezionisti, la tua è interessante perché si riferisce alla identica campagna esportata nelle nostre Colonie e quindi un suo fascino storico ce l'ha sicuramente, ma non credo proprio sia un falso. Di decorazioni false ce ne sono, come pure copie emesse a posteriori, nel dopoguerra, ma non certo quelle della "Campagna del grano". Non so dirti quale possa essere il suo controvalore commerciale, ma sono quasi certo che non sia un "fake" Saluti.
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  49. PVBLICE.... Come nei tornesi di Filippo II...
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