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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/20/20 in tutte le aree
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Buonasera, oggi volevo proporvi la visione di queste monete. Poche ma di buona qualità e stato di conservazione, purtroppo solo parzialmente percepibile in base alla qualità dell'immagine che posso proporvi. Da dove provengono? Nooo... non sono in una bacheca di mia proprietà! Anno di grazia 1875. E’ più precisamente il 27 giugno quando, durante dei lavori di edilizia viene rinvenuto un piccolo (numericamente) ma ricco deposito monetale. In totale vengono raccolte 19 monete in oro, 10 in bronzo (disperse) ed altri manufatti (metallici e non). Ciò risulta dal rapporto dell’epoca. Si trattava di un deposito contenente solidi tardo antichi: 1 Teodosio, 4 Leone, 3 Giulio Nepote, 6 Zenone, 5 Odoacre. Ritrovamento inglese? Estero? No, si tratta di uno di quelli venuti in luce durante i lavori compiuti a Roma dopo il 1870 e che continuarono per una sessantina d’anni con i lavori di abbattimento e sistemazione (?) dell’area degli attuali Fori Imperiali (e Vittoriale). Per approfondimenti vi segnalo l’articolo da cui ho tratto quanto sopra riportato: https://www.academia.edu/2146066/Il_ripostiglio_di_solidi_di_V_secolo_dall_Esquilino_ Tornando alla domanda sulla provenienza… sono esposte nel Gabinetto del Medagliere Capitolino. Se avete occasione di farlo andate a visitarlo, i solidi di cui sopra sono in buona compagnia tra sesterzi anche rari in stato di conservazione perfetto, denari, aurei… un ben di Dio per gli occhi. Come se già non bastasse la statuaria, i mosaici, i cammei... e quant'altro. Le dimensioni di ciò che resta del Tempio di Giove, uno dei più arcaici e maggiori della Roma delle origini fanno impressione!!! Delle monete ne aveva parlato già parlato Afranio_Burro tempo fa nella discussione di cui allego il link e dove potrete vedere un bel po’ di esemplari esposti: https://www.lamoneta.it/topic/162164-medagliere-capitolino/ Ciao Illyricum ;)6 punti
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Buongiorno a tutti, Rocco fantastico questo 10 torinesi, io rilancio con una piastra del padre.3 punti
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Francesco II, il suo primo e ultimo 10 Tornesi Napoletano. Negli anni ne ho messi in collezione un bel po' e in tutte le conservazioni. Con il tempo li ho "accasati" quasi tutti, tenendone solamente due : il conio Napoletano e quello Romano. Per "Una Napoletana al giorno" questa è la mia di oggi. Saluti, Rocco3 punti
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Come detto negli anni il Medagliere Capitolino ha incrementato le sue collezioni con tesoretti rinvenuti duranti le distruzioni di antichi quartieri e scavi finalizzati a interventi di riqualificazione edilizia. Tra questi: ripostiglio della Torre delle milizie (1937), 1371 (denari medioevali di Provenza) https://www.academia.edu/28533369/Le_fasi_dellabbandono_delle_strutture_di_et%C3%A0_romana_e_della_costruzione_delle_strutture_medioevali_nel_giardino_di_Torre_delle_Milizie_a_Roma tesoretto della Piazza del Campidoglio (1938), 77 monete d’argento (romane repubblicane, celtiche e magno-greche) gruzzolo di denari repubblicani dell’area sacra di Largo Argentina http://www.nardecchiadigital.it/index.php?journal=BCommArch-EA&page=article&op=view&path%5B%5D=910 tesoro di Via Alessandrina (1942), 17 kg di monete d’oro greche, romane, bizantine, medioevali, moderne, gioielli antichi e moderni provenienti dalla collezione Boncompagni-Ludovisi: rinvenuto nel 1933 in occasione della demolizione delle abitazioni per la sistemazione dei Fori Imperiali, era stato occultato in un vano di un edificio abitato dall’antiquario Francesco Marinetti, morto a Roma nel 1895. https://www.academia.edu/2117288/Il_rinvenimento_di_via_alessandrina Tutto ciò per indicare che anche in Italia sono stati rinvenuti depositi monetali (e chissà quanti altri, figuriamoci) che però a differenza di altri stati non vengono pubblicizzati e resi noti al grande pubblico, forse anche per non incentivare ricerche in tal senso. In particolare mi ero chiesto quante monete fossero state trovate durante i lavori nei Fori Imperiali... impossibile non ne fossero emerse, siano state esse disperse involontariamente o tesaurizzate consciamente. Infatti... Ciao Illyricum3 punti
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Buonasera, al rovescio sono due acciarini e due fiamme disposte a croce con al centro globetto...2 punti
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Hai detto 3 inesattezze in un sol colpo: - La moneta è almeno Spl+ - La leggenda capovolta non è uno standard ma un errore - I segni circolari sono piuttosto comuni sul pezzo da 10 Lire e non si tratta di nessun utilizzo come zeppa...2 punti
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?...la conservazione qui c'è e i difetti pochi, e a tutti gli effetti non si trovano facile così messi, il tipo e il millesimo però sono Comuni ? Per quanto riguarda il portarli a casa son sempre in caccia2 punti
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Per "una napoletana al giorno" caccio questa, un Comune 6 tornesi 1801 AP (Antonio Planelli). Portata a casa pure questa dalla baia d'oltreoceano. Bel metallo, belli i campi, na bella monetuzza che spesso nasce con parecchi difetti (bordo deturpato, mancanze, fratture di conio , conio decentrato) questa mi pare battuta bene!! Buona giornata a tutti2 punti
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I complimenti sono tutti meritati @Rocco68, è facile leggere il Mir o qualsiasi altro libro, tutto è scritto, il bello è confrontarsi con gli esperti come te che possono insegnare tanto ogni giorno.2 punti
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Grazie Raffaele, ma i tuoi sono complimenti che non mi merito. Mi limito solamente a condividere i pochissimi pezzi che metto in raccolta e che mi diverto a classificare. I veri Esperti di questo periodo sono ben altri e molto bravi, per tempo o per impegni non intervengono.....pazienza, mi sarebbe piaciuto leggere qualche commento autorevole. Un caro saluto, Rocco.2 punti
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?Già nonostante nel tempo ogni rilievo sia stato lanato l'esergo ha mantenuto salva la data (a mio avviso la parte più importante di una moneta!) Ogni tanto un apparente difetto può salvare l'identificazione di una moneta come è capitato a questo 2 lepta delle Isole Ionie del 1819 (coniato nel 1819 e nel 1820) il colpo ricevuto dallo moneta durante la sua vita in circolazione, quando ancora i rilievi erano meglio conservati, ha incassato proprio l'ultima cifra della data rimasta protetta dall'usura diffusa sul resto del tondello che ha praticamente cancellato la data eccetto la sua ultima cifra e ciò la rende ancora classificabile pienamente. Un tempo la vita delle monete, soprattutto dei nominali più bassi era molto dura...colpi vari e deturpamenti erano all'ordine del giorno...continuavano a circolare fino all'usura più estrema e spesso erano molto danneggiate le monete che circolavano comunemente. A supporto di queste due affermazioni un paio di aneddoti: Nel Ducato di Milano di Maria Teresa nel 1776/7 fu approntata un'imponente riforma monetaria volta a sanare il disordine monetario del tempo. Nell'ambito di questa riforma fu stilato un elenco di tutti i pezzi circolanti nel Ducato nel 1777 e questo elenco è ancora oggi esistente e consultabile; da una rapida consultazione ne emerge una vera e propria babele numismatica: Circolavano non solo monete estere di ogni parte d'Italia, francesi, spagnole e austriache ovviamente ma anche monete del secolo precedente di dominazione spagnola e del tempo i Carlo VI ancora. Quindi soprattutto nel passato le monete circolavano e circolavano parecchio fino all'usura più completa anche per un secolo o più. Nel tempo si sono poi utilizzati materiali più resistenti all'usura come il nichelio (in Svizzera e in Usa circolano ancora,son poche ma ci sono, monete di più di un secolo fa ma ancora leggibili e non certo con livelli di usura di questo 2 lepta per esempio che ha sicuramente circolato molto meno). A supporto della seconda affermazione porto volentieri una citazione letteraria da un libro di Tozzi scritto nel 1913 "Con gli occhi chiusi" (libro molto fitto di riferimenti numismatici) un personaggio trae di tasca delle monete (che chiama "soldi" quindi probabilmente pezzi da 5 centesimi) e le mostra al protagonista dicendo "Li vedi? sono come noi uomini: chi è fatto in un modo e chi in un altro. Questo è stato battuto col martello e appena si conosce com'é. Questo è zoppo; Quest'altro lo volevano bucare [...] e questo è consumato tanto che pesa metà: e me lo beverò per primo[...]" (Tozzi-1919 Con gli occhi chiusi)2 punti
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Segnalo il libro di Massimiliano Vinci intitolato DE FALSA MONETA Ricerche in tema di falso nummario: tra diritto romano e numismatica1 punto
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Uso anch'io quei due cataloghi. La mia collezione procede più lentamente, e come prossimo target mi sono posto un tongbao dell'imperatore Yongle. Mi affascina la grande diffusione avuta dalle sue monete fuori dalla Cina, infatti come già saprai ne sono state trovate addirittura nelle zone africane visitate dalla spedizione dell'ammiraglio Zheng He nel XV secolo. Contemporaneamente colleziono anche monete giapponesi antiche.1 punto
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Visto che vi piace fantasticare sui " segni di vissuto" che potrebbero comparire sulle monete, Vi propongo una mia "fantasticheria", che molto probabilmente non è, ma chi fosse stato allora testimone, oggi non potrebbe riferircelo in quanto avrebbe vari secoli di vita..... La moneta è un ducato per Sisto IV al secolo Francesco Sella Rovere, papa dal 9 agosto 1471, al 12 agosto 1484, moneta coniata dalla zecca di Roma catalogata dal Muntoni al nr 4, e dal CNI al 55; al D/ Stemma ottagono in doppio quadrilobo SIXTVS .PP (segno zecca fiore a sei petali dello zecchiere Pier Paolo della Zecca) - ( Segno zecca idem) QVARTVS. al R/ Figure di San Pietro a sinistra e San Paolo .S.PETRV - S . S - .PAVLVS esergo ROMA tra pallini. La "curiosità" si trova al D/ sopra la chiave decussata di destra, sulla sua estremità che va verso sinistra, si nota un'incisione a forma di triangolo, che naturalmente non ha nulla a che vedere con il conio della moneta, ha una forma caratteristica che si potrebbe assimilare alla punta di uno stiletto: https://it.wikipedia.org/wiki/Stiletto ( vedi ingrandimento particolare) a questo punto mi fermo, poichè la fantasia potrebbe fare voli pindarici... buona serata. saluti TIBERIVS1 punto
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Il mito di Orfeo ed Euridice È una delle leggende più note della mitologia greca, che narra di una forte storia d’amore tra due giovanissimi innamorati: Orfeo, un poeta e musicista, ed Euridice, una bellissima ninfa. Il mito è considerato una delle storie più commoventi e strazianti, tanto da ispirare artisti e letterati di tutti i tempi. Il racconto che segue è stato postato il 5 aprile scorso da Musa in https://www.lavocedellemuse.com/il-mito-di-orfeo-e-euridice/ Orfeo, il più famoso poeta e musicista che la storia abbia mai avuto, non ha eguali tra uomini e dèi. È figlio del re Eagro e della musa Calliope. Il Dio Apollo un giorno gli dona una lira e le Muse gli insegnano a usarla. Diviene talmente abile che alla sua dolce musica il fragore dei torrenti cessa e l’acqua si dimentica di proseguire il cammino. Le selve inerti si muovono conducendo sugli alberi gli uccelli; o se qualcuno di questi vola, commuovendosi nell’ascoltare il dolce canto, perde le forze e cade. Le Driadi, uscendo dalle loro querce, si affrettano verso il cantore, e perfino le belve accorrono dalle loro tane al melodioso canto. Orfeo acquista una tale padronanza dello strumento che aggiunge due corde supplementari, portando a nove il loro numero per avere una melodia più soave. Come prima grande impresa Orfeo partecipa alla spedizione degli Argonauti e quando la nave Argo giunge in prossimità dell’isola delle Sirene, è grazie a Orfeo e alla sua cetra che gli argonauti riescono a non cedere alle insidie nascoste nel canto. Durante la spedizione Orfeo dà innumerevoli prove della forza invincibile della sua arte, salvando la truppa in molte occasioni; con la lira e con il canto fa salpare la nave rimasta inchiodata nel porto di Jolco, dà coraggio ai naviganti esausti a Lemno, placa a Cizico l’ira di Rea, ferma le rocce semoventi alle Simplegadi, si fa amica Ecate, addormenta il drago che custodisce il Vello d’oro. Ogni creatura ama Orfeo ed è incantata dalla sua musica e dalla sua poesia ma Orfeo ha occhi solo per una donna: Euridice, figlia di Nereo e di Doride che diviene sua sposa. Aristeo, uno dei tanti figli di Apollo, ama perdutamente Euridice e, sebbene il suo amore non sia corrisposto, continua a rivolgerle le sue attenzioni. La fanciulla per sfuggire alle sue insistenze si mette a correre ma ha la sfortuna di calpestare un serpente nascosto nell’erba che la morde, provocandone la morte istantanea. Orfeo, impazzito dal dolore e non riuscendo a concepire la propria vita senza la sua sposa, decide di scendere nell’Ade per cercare di strapparla dal regno dei morti. Lacerato dal dolore, scende allora nel mondo sotterraneo con la sua inseparabile lira per riportarla in vita. Raggiunto lo Stige, è dapprima fermato da Caronte. Orfeo, per oltrepassare il fiume, incanta il traghettatore con la sua musica. Sempre con la musica placa anche Cerbero, il cane a tre teste, guardiano dell’Ade. Una volta raggiunta la sala del trono degli Inferi, Orfeo incontra Ade e Persefone. Giunto al loro cospetto, Orfeo inizia a suonare e a cantare la sua disperazione e solitudine e le sue melodie sono così piene di dolore e di angoscia che gli stessi signori dell’Oltretomba si commuovono; le Erinni piangono; la ruota di Issione si ferma e i perfidi avvoltoi che divorano il fegato di Tizio non hanno il coraggio di continuare nel loro macabro compito; Sisifo si può fermare per un po’ a riposare sul sasso che continua a spingere su per la collina. Anche Tantalo dimentica la sua sete. Per la prima volta nell’oltretomba si conosce la pietà. È così che viene concesso a Orfeo di ricondurre Euridice nel regno dei vivi a condizione che durante il viaggio verso la terra la preceda e non si volti a guardarla fino a quando non siano giunti alla luce del sole. Insieme ad Ermes (che deve controllare che Orfeo non si volti), si incamminano e iniziano la salita. Euridice, non sapendo del patto, continua a chiamare in modo malinconico Orfeo, pensa che lui non la guardi perché è brutta, ma lui, con grande dolore, deve continuare imperterrito senza voltarsi. Appena vede un po’ di luce, Orfeo, capisce di essere uscito dagli Inferi e si volta. Euridice però ha accusato un dolore alla caviglia morsa dal serpente e si è attardata… Orfeo ha trasgredito la condizione posta da Ade. Solo ora Euridice capisce e, all’amato, sussurra parole drammatiche e struggenti: «Grazie, amore mio, hai fatto tutto ciò che potevi per salvarmi». Si danno poi la mano, consapevoli che quella sarà l’ultima volta. Ermes con volto triste ed espressione compassionevole trattiene Euridice per una mano, perché ha promesso ad Ade di controllare ed è ciò che deve fare. Orfeo vede scomparire Euridice e si dispera, perché sa che non la vedrà mai più. Orfeo per sette giorni cerca di convincere Caronte a condurlo nuovamente alla presenza del signore del regno sotterraneo, ma questi per tutta risposta lo ricaccia alla luce della vita. Orfeo si rifugia allora sul monte Rodope, in Tracia trascorrendo il tempo in solitudine e nella disperazione. Unica sua consolazione è la lira; suona e suona e suona. Gli alberi, i sassi e i fiumi lo ascoltano deliziati. Decide allora di non desiderare più nessuna donna dopo la sua Euridice. Un gruppo di Menadi ubriache lo invita a partecipare a un’orgia dionisiaca. Per tener fede a ciò che ha detto, rinuncia. Le Menadi, infuriate, lo uccidono, lo fanno a pezzi e gettano la sua testa nel fiume Ebro, insieme alla sua lira. La testa cade proprio sulla lira e galleggia, continuando a cantare soavemente. Zeus, toccato da questo prodigio, prende la lira e la mette in cielo formando una costellazione. La testa scende fino al mare e da qui alle rive di Metimna, presso l’isola di Lesbo, dove Febo Apollo la protegge da un serpente che le si è avventato contro. Secondo altre versioni, i resti del cantore sarebbero stati seppelliti dalle impietosite Muse nella città di Libetra. Le Muse recuperano le membra di Orfeo e le seppelliscono ai piedi del monte Olimpo e ancor oggi, in quel luogo, il canto degli usignoli è più soave che in qualunque altra parte della terra. La versione del mito di Orfeo ed Euridice è tratta da Orfeo e Euridice di Andreas Barella, edito dalla Casa Editrice Ericlea (per gentile concessione della casa editrice). apollonia1 punto
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Buongiorno a tutti.... Vorrei chiedere se qualcuno conosce o ha mai visto un oggetto simile....1 punto
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Miza, grazie per il tuo intervento e precisazione. Sulla statistica citata su ATTARDI per quanto mi riguarda (perdonami) rimane sempre una statistica su un definito n. di monete non quantificate controllate da qualcuno e in questo caso la rarità potrebbe essere smentita in un secondo momento con un altra verifica sostansiosa (ovviamente questo è il mio punto di vista nel caso specifico). Sul secondo punto, ti tranquillizzo in quanto con MB mi sono spaventato un pò anch'io. Un saluto.1 punto
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Su qualunque sito internet il numero di click è determinante. Hai presente i cosiddetti youtuber? Ecco, vengono pagati proporzionalmente al numero di visualizzazioni. Un mio conoscente, sedicente youtuber, mi spiegava che guadagna circa 3 euro ogni 1000 visualizzazioni. Comunque se cerchi su youtube ti escono un sacco di video in cui i vari youtuber ti spiegano i loro guadagni.1 punto
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Moneta in alta conservazione. A mio avviso (giudicando dalla foto) q.FDC per lievi segni d'usura sui rilievi più alti. Il prezzo è nella parte alta del range per questa moneta, se devo considerare che la mia l'ho pagata 40 € tre anni fa...1 punto
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Complimenti, bellissima moneta! Anche secondo il mio, modesto, parere un bel FDC per una delle monete più belle del regno. Mi sembra di notare solo una piccola debolezza di conio (mi sembra strano che sia usura in quel punto) alla base dell'elmo della figura maschile in cui si dovrebbero riconoscere tre ciocche di capelli e la conclusione dell'elmo, mentre qui le ciocche sembrano leggermente "fuse" insieme (metto anche la foto della mia in cui questo dettaglio si vede abbastanza bene, anche se poi ovviamente la "qualità" del metallo è completamente diversa). Come piccola conclusione personale, temo un pò controcorrente... trovo veramente belle da ammirare le monete in rame che mantengono il rame rosso, ma personalmente poi preferisco mettere in collezione rame "cioccolato", perchè mi danno un senso maggiore di stabilità.. Saluti!1 punto
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Cristiano, quando scrivi "comune" mi fai impazzire! ? In questa conservazione è tutt'altro che comune. Riportarli tutti a casa.1 punto
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mmmm.... la statua l'ho rinvenuta io... alla fine di dicembre 2019, con mia moglie il fido Hiro. Ho pulito il manufatto, quanto basta per capire che si trattava di un reperto molto interessante... il berretto frigio, non comune ad Altino, mi aveva portato a pensare ad una statua di Artemide o di un ritratto di un defunto con tali sembianze. La segnalazione al museo è stata fatta nello stesso giorno, e il giorno dopo con uno scambio di mail alla Soprintendenza con allegate foto e luogo del rinvenimento. e un incontro personale alla Soprintendenza. Poi il Covid ha bloccato il tutto per alcuni mesi e ho dovuto vigilare e coprire il manufatto per ben 3-4 volte. Poi l'avvicinarsi della ripresa dei lavori agricoli e non vedendo nessun interessamento, mi sono recato al Comando dei Carabinieri per la Tutela dei Beni Culturali i quali hanno sollecitato l'intervento e lo scavo archeologico stratigrafico di verifica, che, con meraviglia di tutti, il manufatto si presentò quasi integro e di grande interessante. Sicuramente farà scrivere nuove pagine di Archeologia Altinate. Ora si aspetta la presentazione e l'esito dello studio.1 punto
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Moneta autentica, lascia stare ogni tentativo di ritoccarla1 punto
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Sarai anche un nuovo utente inesperto sull'uso di un forum, peró "attaccarti" ad una discussione di un'altra moneta, per di più antica, per chiedere quanto valgono 1 € della Grecia (tra l'altro comuni) per di più la stessa domanda l'hai già posta su altre 2/3 discussioni, non è molto corretto (per non dir peggio) Saluti TIBERIVS1 punto
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Buongiorno a tutti, @Rocco68complimenti bellissima zanetta, è un piacere seguirti e imparare da te, ogni giorno una moneta, ogni giorno un insegnamento. Complimenti sinceri. Saluti Raffaele.1 punto
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Questa è la regola generale. Come il valore è, di solito, riportato sul retro. Questa moneta è come le nostre 500 Lire "Caravelle" dove la donna rinascimentale rappresenta l'Italia ed è l'autorità emittente...1 punto
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Grazie. Come pensavo nessun attacco, una piastra che viene consegnata in un astuccio, un oggetto più "importante" di una medaglia che di fatto non sarebbe portativa, anche se munita di appiccagnolo. Sono della tua stessa idea, e cioè che sia "una commemorazione, un premio o qualcosa di simile" . Io non la conosco, ma ne ha tutta l'aria : un oggetto piacevole e realizzato con gusto.1 punto
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Filippo II come Re di Spagna. Mezzo Carlino del 4°tipo Testa piccola del Re volta a destra e sotto, le sigle in monogramma MAL ° CI PHILIPP. REX. ARA. VTRI + Al rovescio SICILIAE. HIERVSA + Al centro pietre focaie intercalate da fiamme. Taglio liscio Diametro 18-19mm Peso grammi 1,301 punto
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Ciao Rocco, visto, le monete vanno sempre osservate attentamente, analizzate e studiate, anche quando sembrano uguali, non sono mai scontate, si @Raff82, le S le trovo stilisticamente molto belle e particolari.. ? Saluti Alberto1 punto
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Segnalo l’articolo ARTISTS, ENGRAVERS, AND STYLE IN GREEK COINAGE1 By J. F. HEALY, M.A., Ph.D. PROFESSOR OF CLASSICS, ROYAL HOLLOWAY COLLEGE, UNIVERSITY OF LONDON con la nota Forse la scritta potrebbe essere divisa in ΑPΙΣΣΩ e ΦΙ con le due ultime lettere riferite all’abbreviazione dell’incisore. Devo aggiungere però che la ricerca di αpισσω in un dizionario di greco antico non ha prodotto alcun risultato.1 punto
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Secondo me è: C , ha lo stesso stile dell'altra C nel quarto a fianco, necessariamente ristretta per la presenza dell'ingombrante rosetta.1 punto
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Una moneta comunissima e poco considerata, ma che fotografata in questo modo (con flash per me) e in questo stato di conservazione da sfoggio di tutta la sua bellezza. Complimenti.1 punto
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Grazie Raffaele per aver condiviso la tua 1831. Dal nominale più "vistoso" al nominale più piccolo..... Ferdinando IV Cavalli 3 1790 Busto inedito. Un miracolo che sia giunto fino a noi in questa conservazione. Un caro saluto, Rocco.1 punto
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1949 Germania dell'Ovest 1949 50 pfennig zecca G1 punto
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1949 Germania, 50 pfennig 1949 F. Donna che pianta una quercia...1 punto
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La prima medaglia come a detto Fabio 22, e databile alla fine del XVIII sec. nel R/ ( in esergo più che una data ci vedo la scritta Roma), lo stile e un po anacronistico per essere del 1854!! La seconda medaglia a mio parere e databile nella seconda metà del XVII, La santa e Santa Messalina da Foligno, martire che fu seguace e discepola di S. Feliciano Vescovo e martire patrono di Foligno. Ciao Borgho1 punto
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Buonasera a tutti, grazie @Rocco68 e @Raff82per la vostra partecipazione, oggi posto un Grano 12 Cavalli 1792 Ferdinando IV (non trovate che sia piuttosto particolare? Differisce dagli altri in mio possesso per due particolari.. ? Riguardo a Ferdinando IV Riporto una nota di cui cito la fonte alla fine. Un proverbio dice: Felici quei popoli di cui la storia è noiosa. Noi dobbiamo confessarlo, quella del regno di Carlo III, manca di movimento, d'impreveduto, di pittoresco e di poesia, e per conseguenza alletta poco, ma il popolo è felice. Sotto Ferdinando le cose cangiano d'aspetto ‑ I lettori non si lagneranno della uniformità, nè i popoli della quiete, e della felicità. www.repubblicanapoletana.it Saluti Alberto1 punto
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Buonasera a tutti, un altro dei miei scarrafoni, un altro Grano, stavolta del 1790, si vede che erano molto usati. ? Saluti Alberto1 punto
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Ciao a tutti amici, Complimenti per queste deu belle 56. Partecipo anche io con la mia. Saluti a tutti. Raffaele.1 punto
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Acetone sulla PROVA del 500 Lire????? Proprio no. Al limite con il solito liquido per monete d'argento, considerando che non ha patina, e sarebbe necessario per eliminare quelle brutte macchie di verde. Conviene toglierla dalla perizia, e custodirla, per esempio in una capsula di plexigass. saluti TIBERIVS1 punto
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Ciao, se vuoi il mio consiglio MAI lavare le monete. Se vuoi limitare il danno potresti optare per una capsula che ti consenta di proteggere al meglio la moneta, rinunciando però al suo involucro originale. Attendi comunque anche il parere di altri utenti che sicuramente ne sanno più di me.1 punto
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... è un conio un pò "raruccio", non detiene il punto dopo I di FRANCISCVS, l'assenza della punteggiatura al dritto, lì dove ci vorrebbe, non è alquanto frequente sotto questo sovrano.1 punto
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