Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/04/20 in tutte le aree
-
Torna al mercato in NAC 120 al lotto 247, il prossimo 6-10-2020, dopo 30 anni, l'estremamente raro (3 esemplari noti) tetradrammo di Agrigento firmato da MYP(ON) .2 punti
-
Il più antico cane italiano scoperto dai ricercatori dell’Università di Siena in due siti paleolitici in Puglia. I ritrovamenti archeologici potrebbero rappresentare le pionieristiche testimonianze del processo che ha portato alla comparsa del primo animale domestico. Alcuni resti rinvenuti nei siti paleolitici di Grotta Paglicci a Rignano Garganico e Grotta Romanelli a Castro (Le) testimoniano una presenza molto antica del cane, datata tra 14mila e 20mila anni fa. La scoperta, di fatto del più antico cane italiano, è del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena e in particolare dell’Unità di ricerca di Preistoria e Antropologia. Lo studio, frutto della collaborazione con altri enti nazionali e internazionali, è stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista “Scientific Reports”. “Questa scoperta è di particolare interesse – spiega Francesco Boschin, archeozoologo dell’Università di Siena e coordinatore dello studio – in quanto i cani più antichi, riconosciuti con certezza dagli studiosi di preistoria, provenivano fino a ora da contesti dell’Europa centrale e occidentale datati a circa 16mila anni fa. I resti pugliesi rappresentano quindi, a oggi, gli individui più antichi scoperti nell’area mediterranea ma potrebbero rappresentare anche le prime testimonianze in assoluto del processo che ha portato alla comparsa del cane, il primo animale domestico”. La domesticazione cane si fa risalire all’ultimo massimo glaciale, un periodo di forte crisi ambientale durante il quale molte popolazioni animali europee, uomo compreso, hanno cercato rifugio in alcune regioni, quali ad esempio le penisole dell’Europa meridionale (Italia peninsulare, Iberia, Balcani), l’area franco-cantabrica e il bacino dei Carpazi. “In questo periodo di forte crisi – prosegue il dottor Boschin – il lupo, un predatore sociale per certi versi affine all’uomo, potrebbe aver individuato un nuovo modo per garantirsi la sopravvivenza: adattarsi a sfruttare gli avanzi delle prede dei cacciatori-raccoglitori paleolitici, frequentandone le periferie degli accampamenti. Ciò avrebbe favorito il contatto sempre più stretto tra uomini e lupi e tra questi ultimi la sopravvivenza degli individui meno aggressivi. La selezione di animali sempre più docili avrebbe poi innescato il processo di domesticazione e la comparsa dei primi cani”. “È ancora difficile capire se la Puglia possa essere stata un centro di domesticazione – precisano i ricercatori – I dati genetici di uno dei cani provenienti da Grotta Paglicci, datato a 14mila fa, ne mettono in risalto la somiglianza con un individuo di epoca comparabile proveniente dal sito di Bonn-Oberkassel in Germania. I due cani potrebbero quindi essersi originati da una popolazione comune, più antica, poi diffusasi in varie parti d’Europa. All’epoca il nostro continente era caratterizzato da una forte frammentazione culturale ma il rinvenimento di due cani geneticamente affini, uno in Italia meridionale e l’altro in Germania, significa che nonostante le differenze culturali il cane può aver rappresentato un importante elemento di contatto tra le comunità di cacciatori-raccoglitori dell’epoca”. Lo studio è stato svolto dall’Università di Siena in collaborazione con l’Università di Firenze, il Centro Fermi di Roma, l’International Centre for Theoretical Physics di Trieste, l’Università di Bordeaux, il Museo nazionale preistorico etnografico ”Luigi Pigorini” di Roma, l’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana ‘Aleandri’, l’Istituto nazionale di Fisica nucleare – sezione di Firenze, il Musée de l’Homme di Parigi Elettra Sincrotrone di Trieste e la Soprintendenza archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia. Ulteriori ricerche, spiegano i ricetcatori, potrebbero ora far comprendere il ruolo del cane nelle comunità paleolitiche, se possa quindi avere avuto una funzione nelle battute di caccia o di difesa degli accampamenti oppure un importante ruolo simbolico, che ha ancora oggi presso alcune popolazioni dove è considerato manifestazione terrena di spiriti o reincarnazione di defunti. https://quotidianodifoggia.it/il-piu-antico-cane-italiano-scoperto-nella-grotta-paglicci/2 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Sembrano due tondelli diversi attaccati insieme. Per me non buono.2 punti
-
Difetto già noto, non è di conio ma è una difettosità iniziale del tondello, avviene quando la tranciatura dello stesso è avvenuta troppo vicino a bordo foglio.2 punti
-
2 punti
-
Nel link seguente trovate postate le monete sottratte a Biagio Ingrao . Nei prossimi giorni verranno aggiunte nuove foto. https://collezione-savoia.blogspot.com/2 punti
-
Buonasera a tutti, per una Napoletana al giorno posto il mio secondo esemplare del 1834, Piastra 120 Grana Ferdinando II . ? Saluti Alberto2 punti
-
1951 S. Tomè e Prìncipe - Repubblica Portoghese - 10 Escudos2 punti
-
Non tanto chimiche quanto fisiche perche’ un conto e’ la coniazione a martello un altro quella a pressa. ed e’ proprio questo il punto: il falso perfetto ( con buona pace di Aristarco ☺️) non esiste. Semplicemente perche qualcosa che e’ stato creato 2000 anni fa non puo’ essere ricreato identico oggi. Ad esempio la forza applicata per creare un tondello coniato e’ diversa anche se si usa il medesimo metallo antico. Il conio e’ necessariamente diverso ( anche se si avvicina molto) e cosi via per molti altri Particolari che e’ sano non specificare. la patina, che interessa le monete in bronzo, molto poco quelle in argento, zero quelle in oro, con la coniazione a pressa subisce spesso danni e le ricostruzioni si vedono eccome..2 punti
-
Salute giovani, Tornese di Filippo III 1620, con Ara a lati dritti. Che simbolo sarà quello sotto l'Ara? Grazie anticipato a chi dedicherà un po del suo prezioso tempo.2 punti
-
Gentile amico, il tema è profondo e articolato (dici bene, "molto generale") e passeremmo centinaia di righe di messaggi anche solo per iniziare a parlarne. Sul secondo e terzo quesito ("perchè è stata scelta questa tipologia di croce in questa moneta", "perchè vi sono diverse tipologie di croci all'interno di una stessa serie monetale") i colleghi numismatici spero potranno aiutarti al meglio, ma credo che in buona parte le scelte e le differenze conseguano a questioni storico-politiche che di norma riescono a coinvolgere anche l'araldica. Sul primo quesito, "quale messaggio (politico?) si voleva dare assumendo una data tipologia di croce", tieni presente che a monte c'è innanzitutto un discorso squisitamente estetico, causato dall'abbondante uso della croce come figura araldica. In due parole, di stemmi con una croce ce ne sono e ce ne furono talmente tanti che, dapprima, venivano differenziati colorando la figura in maniera diversa. Ma la gamma dei colori è limitata, specialmente in araldica. E neanche le possibili combinazioni geometriche di colori diversi sono infinite. Quindi fu necessario aggiungere un'ulteriore variabile: la forma da dare alle croci. Se ne contano decine di tipologie diverse, tutte indicate in maniera più o meno estesa dai principali testi. Per iniziare, posso suggerirti questi tre (tutti leggibili su internet): - G. C. Bascapè/M. del Piazzo (con la cooperazione di L. Borgia), Insegne e simboli. Araldica pubblica e privata, medievale e moderna, Roma-Firenze, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Le Monnier 1983 - F. Tribolati, Grammatica araldica ad uso degli italiani, Milano, U. Hoepli 1904 (3ª edizione) - G. di Crollalanza, Enciclopedia araldico-cavalleresca. Prontuario nobiliare, Pisa, presso la direzione del Giornale araldico 1876/1877 Per approfondire, mandami un messaggio privato, quando vuoi.2 punti
-
Tra i miei ultimi acquisti figura questo modesto e comunissimo Aureliano: Si tratta del RIC (online) 1472 (vedi link: http://www.ric.mom.fr/en/coin/1472?tempRIC=&asmSelect0=&Reign=Aurelianus&asmSelect1=&asmSelect2=&asmSelect3=&asmSelect4=&asmSelect5=&asmSelect6=&Titulature=IMP+AVRELIANVS+AVG&asmSelect7=&Legend=VIRTVS+MILITVM&asmSelect8=&asmSelect9=&asmSelect10=&asmSelect11=&BustDescription=&ReverseDescription=&Note=&Reference=&page=1&mod=result&hpp=50&from=advanced) Antoniniano - Zecca di Milano (3 officina) - autunno 271 / autunno 272 D\ IMP AVRELIANVS AVG; busto a destra radiato e corazzato. R\ VIRTVS MILITVM, T; soldato stante a destra con lancia nella mano destra e globo nella sinistra che fronteggia l'imperatore in abiti militari che regge una Vittoria alata con la destra e una lancia con la sinistra. La moneta è accompagnata da un cartellino d'epoca scritto a mano dove, oltre alla descrizione del pezzo e alla catalogazione fatta con il testo di Adolf Occo "Imperatorum Romanorum Numismata", è riportata anche la provenienza: "Nom. 1185 catalogue Santamaria (1914)". Grazie all'aiuto di alcuni amici del forum, come potete leggere qui: ho effettuato una piccola e fruttuosa ricerca fino a recuperare (in copia!) il listino originale di vendita dell'epoca di cui vi allego le immagini: La ditta numismatica P & P Santamaria era una celebre impresa antiquaria che per generazioni ha trattato importanti vendite numismatiche intrattenendo stretti rapporti anche con la casa reale dei Savoia. Qualche piccola informazione la si trova qui: La moneta, è stata venduta ai giorni nostri in un'asta pubblica da parte della casa Sasu Prado Falque Encheres nella vendita n. 2 del 06/12/2017 al sig. B. B. (inserisco per privacy le coordinate) assieme ad altre 14 monete appartenenti tutte alla medesima collezione (e quindi corredate con simili cartellini). Sono poi passate dal sig. B. B. all'attuale venditore T. W. Assieme a questo pezzo, ho acquistato anche un piccolo e simpatico Gallieno, che vi presenterò più avanti, con un'altra interessante annotazione sulla quale purtroppo non riesco ad andare molto avanti con le ricerche... Piccola curiosità di bassa natura economica: il pezzo fu venduto per 1,5 Lire nel 1914 che, stando a un piccolo calcolo fatto con una formula di calcolo online disponibile nel sito del sole24ore, dovrebbero corrispondere a circa 5,93 €... a distanza di 104 anni la moneta mi è costata... 5 € Sperando di non avervi tediato troppo... vi saluto!1 punto
-
Oggi purtroppo si è spento all'età di 71 anni il grande Philippe Daverio, uno straordinario storico dell'arte e un grande divulgatore di cultura. Quanti di noi non ricordano il suo modo di parlare molto diretto ma esaustivo, come l'iconica frase sulla commistione tra arte moderna e antica: " Adoro la maionese e mi piace la torta di mele, ma la maionese sopra la torta di mele no!" Per non parlare poi del suo stile inconfondibile da dandy , con il suo immancabile papillon. Quindi formulo le mie più sentite e sincere condoglianze alla famiglia.1 punto
-
Buongiorno gente, come state? Meno male sta rinfrescando un po' Volevo chiedere ai tecnici del settore: qual è la differenza fondamentale fra una moneta autentica (classica e medievale) e falsa da un punto di vista chimico? Quando un addetto ai lavori (perito / archeologo dedito allo studio delle monete ecc) analizza una moneta (anche al giorno d'oggi con tutti i falsi che vi sono) qual è la caratteristica tecnica e chimica che rende fondamentale il riconoscimento monetale ? Punto sempre sulla scienza in quanto considero fasullo o privo di interesse scientifico ogni cosa vada oltre le leggi naturali. Ovviamente nel corso dei secoli, una moneta avrà anche una patina od altro che analizzandola in una analisi scientifica (chimica / fisica) porterà l'esperto a considerarla autentica. Un grazie a tutti e buon inizio di settembre oddio scusate, ho visto ora la sezione tecnica...potete spostare la discussione lì?1 punto
-
È dal 20 maggio (!) che ho salvato questo articolo per leggerlo e condividerlo sul forum. L’ho scaricato gratuitamente dal sito della Cambridge University Press. Visto che non sono riuscito ancora a leggerlo, lo condivido senza attendere oltre: magari a qualcuno interesserà e avrà voglia di commentarlo. L’argomento trattato è di grande interesse e riguarda uno dei temi più discussi della numismatica antica: l'introduzione della moneta a Roma. Qualche pagina comunque l’ho letta, e credo di aver intuito il “taglio” che l’autore ha voluto dare sull’argomento: la nascita della moneta a Roma sarebbe un’introduzione tardiva rispetto allo stato di sviluppo dell’economia dell’epoca. In estrema sintesi, questo ritardo sarebbe da impuntarsi non tanto a un normale processo evolutivo dei “mezzi di scambio”, bensì a fattori sociali legati alla redistribuzione della ricchezza tra la popolazione. Un approccio simile è stato proposto da altri studiosi per spiegare anche la nascita della moneta nel VII secolo a.C. in Asia Minore, di cui ho spesso parlato sul forum. Mi sembra un’impostazione interessante e, penso, innovativa. Fatemi sapere cosa ne pensate. Io cercherò di leggerlo il prima possibile. social_history_of_early_roman_coinage.pdf1 punto
-
Trovata in uno dei tanti cataloghi d'asta che mi ritrovo : Pubblica 1622 MC/P Rovescio con PVBLICE1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao Beppe, il motivo che ha spinto qualcuno a bulinare questa moneta è uno solo, cercare di aumentare il grado di conservazione della stessa. La testa del re a causa della lunga circolazione (dal 1834) si era molto ridotta, vedi anche i gigli, le palle, le torrette del rovescio. Purtroppo l'esito di quest'intervento non è stato felice.1 punto
-
Sabato 4 settembre 1993 San Giovanni Paolo II recitava il Santo Rosario nel Santuario di Nostra Signora della Porta dell'Aurora in Vilnius. Nella introduzione pregava con la seguente invocazione: Ringrazio la Madre del Signore nel vedere allontanate dalla Lituania e dagli altri Paesi confinanti le nuvole oscure dell’occupazione e della persecuzione. A ricordo della storica vista Pastorale venne emessa dal paese baltico la seguente medaglia coniata a ricordo della visita che rappresenta al dritto il Pontefice benedicente di fronte con pastorale, e al verso lo Stemma Papale che sormonta le medaglie pluriformi con i loghi delle località visitate (Collina delle Croci, San Cristoforo Patrono di Vilnius, Nostra Signora della Porta dell'Aurora) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2615/241 punto
-
Sono d'accordo sul fatto che ci siano molte cose da migliorare, ma non sul fatto che la numismatica sia una disciplina minore... Minore di che? Se a livello universitario non è trattata come dovrebbe, questo non significa che sia una disciplina minore. In Italia molte cose non si insegnano bene, come invece meriterebbero, sin dalle elementari o dalle medie, penso ad esempio alla storia ed alla geografia. Abbiamo eccellenti scolari in lingue straniere, ma autentici asini in storia e geografia... É un problema di priorità scolastiche, ma questo non vuol dire che la storia o la geografia siano discipline minori... Tornado invece alla numismatica, trovo molto utile mettere in guardia il neofita, dirgli di leggere, di guardare molte monete, di ascoltare molto i consigli di numismatici esperti e di sviluppare un proprio senso critico, tutto ciò serve anche per non cadere nelle mani di "traffichini" o "trafficoni", di cui purtroppo è pieno il mondo.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Eccone comunque un estratto: https://www.universiteitleiden.nl/en/news/2018/02/emotional-bond-between-humans-and-dogs-goes-back-14000-years Emotional bond between humans and dogs dates back 14,000 years Prehistoric people may well have had an emotional bond with domesticated dogs much earlier than we thought. Leiden PhD candidate and vet Luc Janssens discovered that a dog found at the start of the last century in a grave dating back 14,000 years had been sick for a long time and had been cared for. Publication in the Journal of Archaeological Science. Humans and dogs in shared grave The grave itself, including the remains of a man, a woman and two dogs, was discovered by chance in 1914 by a group of workers not far from Bonn. Recent research shows that the remains date from the Paleolithic era, making them 14,000 years old. This is the oldest known grave where humans and dogs were buried together, and it is among the earliest evidence of the domestication of dogs. It now appears that not only were the dogs domesticated, they were probably also intensively cared for. The teeth of the younger dog from the grave, with traces of the morbilli virus (canine distemper). Image: Pütz Martin, Jürgen Vogel, Ralf Schmitz (LVR-LandesMuseum Bonn) Canine distemper The younger dog in the grave must have been 27 or 28 weeks old when it died. Vet and Leiden PhD candidate Luc Janssens examined the remains of the animal's teeth. Based on his findings, he concluded that the dog was probably suffering from a serious infection of the morbilli virus (also known as canine distemper). It is not possible to make a definitive diagnosis because the genetic material of the virus has perished. The characteristic damage to the dog's teeth leads Janssens to believe that the animal contracted the illness as a puppy (at around 3 to 4 months). After this the dog may have had two or possibly even three periods of serious illness lasting 5 to 6 weeks. Adequate care ‘Without adequate care, a dog with a serious case of distemper will die in less than three weeks,' Janssens explains. This dog was clearly seriously ill but it survived a further eight weeks, which would only be possible if it had been well cared for. ‘That would mean keeping it warm and clean and giving it food and water, even though, while it was sick, the dog would not have been of any practical use as a working animal. This, together with the fact that the dogs were buried with people who we may assume were their owners, suggests that there was a unique relationship of care between humans and dogs as long as 14,000 years ago.' The article by Luc Janssens, entitled ‘A new look at an old dog: Bonn-Oberkassel reconsidered’ was published in the Journal of Archaeological Science. Overview of the bone fragments of the dog found in the grave in Bonn-Oberkassel. Beeld: Pütz Martin, Jürgen Vogel, Ralf Schmitz (LVR-LandesMuseum Bonn)1 punto
-
A mio parere è autentica, molto bella, l’argento così antico a volte tende a creare effetti di macchie opache, per Molecole di impurità che emigrano In superficie, o viceversa.1 punto
-
Questo thread mi ha fatto ritornare in mente un detto, che anni fa mi riferì un mio amico originario del Sud Italia: "Ogni capa è tribunale". Ho come l'impressione che, qualsiasi cosa che ti verrà detta in riferimento a quel dischetto, tu rimarrai della medesima opinione che hai maturato nella tua testa. Mi permetto un consiglio dunque: pensaci meno. Dedicati ad altro. Altrimenti diventerà una fissa. Non ne vale la pena.1 punto
-
Patacche? Vedi che anche qui se ne vedono a bizzeffe? Normale,anche le patacche circolano in questo ambiente...figurati1 punto
-
Ciao Mario @dabbene grazie, l'aspetto più interessante è (forse) il fatto che a mio avviso i primi conii del rovescio potrebbero essere stati conii della serie subito precedente ritoccati proprio per alzare la "S" in piedi, mentre quelli del dritto incisi ex novo con caratteristiche peculiari come perlinato fine e signum crucis a ore 2-3 , se così fosse starebbe ad indicare che qualcosa di importante potrebbe aver spinto la zecca a differenziare la serie, altra informazione che può darci questo scenario è che, almeno in questa coniazione, il conio di incudine sarebbe quello del rovescio in quanto, non subito sostituito ma ritoccato proprio perché più longevo e quindi sopravvissuto a quello del dritto, quest'ultimo inciso ex novo.1 punto
-
SANT'ALESSANDRO MARTIRE PROTETTORE DI BERGAMO - 1898 RICORDO DEL XVI CENTENARIO DL MARTIRIO1 punto
-
Controllando i listini di Munzen und Medaillen dell'anno 1958, nel listino n. 181 di luglio ho trovato questa, la n. 37 (purtroppo la foto non è presente nelle tavole).1 punto
-
Puó giungere fino a quanto tu la fai giungere... Mi spiego meglio. L’esperto lo conosci, hai fiducia in lui, ti fidi di lui e delle sue competenze tecniche?? Dipende dal tipo di risposta a questa domanda... Se mi consenti, mi sembra che tu sia un po’ troppo ammaliato dalle cosiddette tecniche « scientifiche », la scienza è fondamentale ma non spiega tutto... Come ti è già stato detto molti misteri non sono ancora stati svelati, nonostante svariate analisi « scientifiche » e credo rimaranno tali. Il consiglio che sento di darti è quello di appassionarti veramente alla numismatica, vedere tante monete, sapere ascoltare tanti appassionati e collezionisti, leggere tanti libri, vedrai che così facendo svilupperai un senso critico che ti aiuterà molto nel tuo approccio numismatico. Saluti1 punto
-
Si questo è il motivo per il quale non ho scritto falsa al 100 per 100... Ma è la medesima mano... Insomma.. Libero arbitrio...1 punto
-
Sai il discorso sulle rarità o presunte tali, è molto soggettivo, oltre al numero di pezzi stampati, bisogna sempre tenere in considerazione il numero di pezzi che si trovano attualmente sul mercato... Una banconota anche stampata in milioni di copie, diventa rara se, per un qualche motivo, la domanda di mercato è alta e l’offerta invece è molto scarsa... Spero di esserti stato utile1 punto
-
Ok.... ma questi sono dettagli irrelevanti, la monetazione ne è piena. Altro devi vedere......Alberto !! Impegnati nella ricerca di quello che ti ho chiesto.1 punto
-
1 punto
-
Sui Tarì di Carlo V, ci sarebbero da scrivere almeno 10 pagine di post......sia per la loro successione nei cambimaneti dei responsabili della zecca, quindi lettere sui coni diverse, sia per la grandissima varietà di tipologie coniate.......sono un bel rompicapo.1 punto
-
Dalle foto, queste, è diffcilissimo stabilire per un utente poco esperto.....ma quel tipo non è con medusa. Comunque sia io lo vedo: è il classico fichu.1 punto
-
Buonasera a tutti, oggi festeggio 4 anni di Forum, e voglio farlo con il mio primo 9 cavalli di Ferdinando IV entrato in Collezione Litra68. Millesimo 1790 Torre Lati Curvi Riporto una breve nota presa dal Web. Era un abilissimo spadaccino, ottimo cavaliere e tiratore infallibile e grandissimo cacciatore e pescatore non di meno. Infatti, per la maggior parte del suo tempo si divideva tra le sue riserve di caccia e le rive del lago Fusaro. Saluti Alberto1 punto
-
Ho trovato su Wikipedia che il costo dell'acquisto del marchesato di Finale fu di 2.400.000 fiorini che corrispondono a circa 46 tonnellate d'argento che corrispondono a circa 1.300.000 scudi di Genova, e la contestazione su quell'acquisto da parte dei Savoia e di Maria Teresa d'Austria durò dal 1713 al 1748, con alti e bassi. Quindi credo che quell'accostamento dei due stemmi potesse essere un segnale forte di orgoglio e sostegno della propria posizione.1 punto
-
Queste sono notizie, per chi non ne è ancora a conoscenza, di almeno 30/40 Mi piace, ma dato che me ne strafot..o di questi.. credo che oggi, leggendo tra le righe di alcune perplessità mosse da colui il quale sta piu attento a queste cose, questo ha davvero ragione. Punto. Ed io, ancora che sto qui a perdere tempo prezioso per fare in modo di trasmette a questi nuovi utenti tutto quello che necessita conoscenza.1 punto
-
Non esiste una percentuale 50 e 50; di questo argomento, libri (perchè uno li può comprare o meno), e documenti (perchè uno non havoglia di cercarli), a parte.......in questo forum, non anni addietro, ma molto recentemente si è già discusso più volte di questa problematica, e ad oggi è consolidato. Non ci sono dubbi a riguardo oppure ipotesi da sciogliere.....ma se non si ha nemmeno voglia di cercare......leggo spesso che si ripropongono sempre le stesse questioni....gli stessi dubbi, le stesse domande, ripetute, anche a riguardo altre monete. Noto anche, però, con perplessità, che oltre me, ci sono altri Utenti che conoscono queste cose, le hanno lette, le conoscono (?) ....eppure non correggono MAI, oppure si astengono nello scrivere ciò che hanno letto e che sarebbe corretto intervenire per coloro i quali non hanno ancora appreso le notizie !! Peccato !!1 punto
-
Pur essendo, come ormai noto, un amante delle alte conservazioni, devo dire che l'esemplare in questione non dispiace affatto. Anzi, posso dire in tutta onestà che mi piace. Il foro c'è e nessuno può negarlo. Tuttavia, come dice giustamente @ilnumismatico, non possiamo soffermarci solo su quello. I rilievi sono nitidi e pienamente apprezzabili, la moneta è ben centrata (aspetto non così comune in questo genere di monete) e la patina è bella ed uniforme. Secondo me è stato un acquisto intelligente. Il foro e, a mio avviso, anche il grading dato dalla NGC (quel "XF Details Damaged" credo possa aver contribuito ad allontanare potenziali acquirenti) hanno permesso di acquistare un pezzo dignitosissimo ad un ottimo prezzo (considerando la tipologia). Detto ciò, non posso far altro che congratularmi con @Gallienus per il nuovo ingresso in collezione!1 punto
-
Buonasera a tutti, è vero, mi sto lasciando tentare dal Viceregno, e dalla sua monetazione così varia, ma a dirla tutta avevo già dei pezzi sparsi in collezione da tantissimi anni, solo grazie al forum ho rivalutato i pezzi che avevo e se potrò ne prenderò ancora, purtroppo non riesco a seguire un filo logico, prendo le monete così come vengono, poi devo dire che l'incontro con i 9 cavalli è stato Amore a prima vista, ho letto alcune vecchie discussioni ed in alcune ho postato i miei piccoli, ricordo con piacere le discussioni di @Rocco68, di @eliodoro, i 9 cavalli di Filippo IV che ha in collezione @gennydbmoney, sono affascinato da questo nominale di cui ho 3 esemplari più un quarto (anno 1630)che è in viaggio.. ? Non trovate che sono graziosi fotografati insieme? Ovviamente sono più belli di come li immortalo io in foto. Saluti Alberto1 punto
-
Mi avete fatto venire voglia, posto uno dei miei ultimi acquisti, mi piace molto e direi che sarà a casa sua in questa discussione. Saluti Alberto1 punto
-
1 punto
-
Girando in rete ho scoperto un po' di cose. A Bienno c'è proprio un Santuario, e anche una statua di Cristo Re. Nel 1929, dopo i Patti Lateranensi, alcune organizzazioni di A.Cattolica decisero l'erezione di una statua per celebrare l'evento. Nello stesso periodo, più o meno, Pio XI istituì la "festa di Cristo Re" con l'enciclica QUAS PRIMAS. Si giunse allora alla decisione di erigere proprio una statua a Cristo Re. Penso che oggi l'erezione di una simile statua apparirebbe del tutto incomprensibile; ma nel 1929 erano altri tempi. Ricordate la canzone: "Noi vogliam Dio?" si concludeva proprio con le parole: "Noi vogliam Dio ch'è nostro Re!".1 punto
-
Parlando di elementi materiali a me piacerebbe un monetiere a caselle di dimensioni personalizzabili che permetta di mettere una vicina all'altra monete di diverse dimensioni. Intendo qualcosa di non statico, ma che possa essere modificato per l'aggiunta di nuove monete o varianti.1 punto
-
1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
