Vai al contenuto

Classifica

  1. El Chupacabra

    El Chupacabra

    Utente Storico


    • Punti

      13

    • Numero contenuti

      3763


  2. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      20109


  3. Illyricum65

    Illyricum65

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      8058


  4. Raff82

    Raff82

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      1202


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/06/20 in tutte le aree

  1. Beh e’ una grande soddisfazione e anche motivo di orgoglio vedere nascere, crescere questo settimo Gazzettino, e’ in una versione Speciale a differenza degli altri cartonato, a colori, con più pagine, 11 articoli, rubriche speciali, editoriale, vecchie firme, nuovi autori uno anche giovane, la prima donna sul Gazzettino ...e’ una favola, una bella storia autoprodotta, che continua nel tempo e si evolve, per la presentazione, indice e consegne a tempo debito, intanto potete vedere in anteprima la copertina ...
    10 punti
  2. Cari Lamonetiani, ho saputo che il nuovo Gazzettino #7 ha finalmente visto la luce in edizione "cartonata". Questa la copertina:
    8 punti
  3. Segnalo l'uscita del Bollettino di Numismatica - Collezione di Vittorio Emanuele III numero 57 - LA ZECCA di MILANO da Gian Galeazzo Maria Sforza (1477-1494) a Ludovico Maria Sforza (1494-1499, febbraio - aprile 1500). Autori F. Rossini e A. Toffanin. https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=232
    5 punti
  4. Bellissima anche questa @Scudo1901 complimenti. Che dici gli facciamo compagnia?
    3 punti
  5. Buonasera a tutti. Direttamente dalla ultima AstaACM, il Tornese con Cornucopia di Filippo II Anno 1599. Dalle nuove foto si distingue il simbolo "fiore" sotto il busto, sembra con tre pallini per lato. Devo controllare sul Corpus se viene riportato.
    3 punti
  6. Ciao a tutti amici, Condivido con voi la mia 37,il 7 della data ribattuto, 7 virgole al posto dei soliti pallini e taglio inciso al rovescio. Un saluto a tutti amici. Raffaele.
    3 punti
  7. 1856 Regno delle due Sicilie - Ferdinando II° - 120 grana
    3 punti
  8. @dareios it Buona giornata, la moneta correttamente descritta da Luciano e in se stessa una moneta comune. L'unica ad avere una certa rarità, diciamo NC, è la gazzetta con la A in esergo. Ancora più difficili da trovare sono quelle con la B sempre in esergo. Entrambe sono descritte dal Papadopoli. Secondo gli studiosi starebbero ad indicare le 2 officine da cui sarebbero uscite. Altre fantasiose ipotesi (che non riporto qui) sono state sviluppate, ma non credo siano pertinenti. Per approfondire lo studio di Carrara dove si può vedere la Gazzetta con la B. http://www.maxcarrara.it/articoli/VENEZIA - La gazzetta, moneta spiccciola veneta - new.pdf Ciao Fabry
    3 punti
  9. Ciao a Tutti, posto uno Scudo di Vitt. Em. II - Regno di Sardegna - Anno 1856 TO - moneta che ha un grande significato per me, in quanto comperata con notevole sacrificio economico da mio padre. Negli anni 60 i "Collo Lungo" avevano un prezzo notevole ed erano difficili da trovare in buone condizioni. Questa sarà sempre nel mio cuore.
    3 punti
  10. Cari Lamonetiani, sto rifotografando tutte le monete commemorative in Lire e voglio proporvene alcune perché - per quanto bistrattata questa povera Repubblica Italiana - molti di questi esemplari sono delle vere opere d'arte che meritano di essere viste. Inizio con questo dittico in Ag 835 emesso con Decreto del Ministero del Tesoro del 2 aprile 1991, i cui autori sono Eugenio Driutti (per le 500 Lire) e Annalisa Valentini (per il 200 Lire). Peccato solo che, pur avendo valore legale ma essendo il contenuto del metallo superiore al valore nominale, non abbiano mai circolato...
    2 punti
  11. INTRODUZIONE Premetto di non essere né un professionista né un esperto, ma di aver prodotto questo testo per semplice passione nei confronti degli imperatori delle Gallie ed in particolare dell’imperatore Marco Cassiano Latinio Postumo. Fatemi sapere nel caso ci fossero errori e/o voleste fare delle aggiunte al testo. POSTUMO E IL CULTO DEL SOLE All'epoca del governo di Postumo (260-269 d.C.) il culto del Sole Invitto (Sol Invictus) era una delle novità che circolavano all'interno dell’Impero romano. Tale culto proveniva dall'oriente ed in particolare dalle zone della Siria, Palestina ed Egitto dove veniva celebrato il rito della nascita del sole. Fu l’Imperatore Eliogabalo (218-222 d.C.) a portare il culto del Sole a Roma. Eliogabalo non visse a lungo (regnò solamente per quattro anni prima di essere ucciso), ma tuttavia la diffusione del culto del Sole proseguì per secoli fino a diventare anche uno dei principali concorrenti del cristianesimo, infatti non è un caso che entrambe le religioni provengono da oriente ed abbiano al centro un dio che muore e risorge. Postumo scelse il culto del Sole e sulle monete iniziarono a comparire le immagini del dio con gli slogan quali “INVICTVS” (invitto), “ORIENS” (oriente), “AETERNITAS” (la permanenza eterna della sua autorità) o ancora “PACATOR ORBIS” (colui che restituisce la pace al mondo). Ma per quale motivo un usurpatore occidentale avrebbe dovuto produrre monete che ritraggono una divinità proveniente dall’oriente? Presumibilmente la produzione di tali monete può essere ricondotta ad uno scopo propagandistico per un'eventuale conquista della metà orientale dell'impero o forse più semplicemente era un messaggio propagandistico rivolto ai suoi soldati per assicurarsi la loro fedeltà ed il loro appoggio dato che il dio Sole sembra essere stato una divinità particolarmente amata tra quest’ultimi. Anche i successivi imperatori delle Gallie (Vittorino, Tetrico I e Tertrico II) hanno continuato a coniare monete raffiguranti il dio Sole. Postumus, AV, Aureus. IMP C POSTVMVS PF AVG, laureate, draped and cuirassed bust right AETERNITAS AVG, Three radiate and draped busts of Sol of which one is facing between the other two facing him. Postumus, AV, Aureus. POSTVMVS PIVS FELIX AVG, jugate, laureate heads of Postumus and Hercules right. CLARITAS AVG, jugate busts right of Sol, radiate and draped, and Luna, on crescent with small crescent on her head. Postumus, AR, Antoninianus. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate draped bust right. ORIENS AVG, Sol advancing left, holding whip. Poutumus, AR, Antoninianus. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate draped bust right. INVICTVS, Sol advancing left, holding whip. Postumus, Bi, Antoninianus. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right. PACATOR ORBIS, radiate and draped bust of Sol right. Victorinus, AR, Antoninian, IMP C PIAV VICTORINVS P F AVG, radiate draped bust right. INVICTVS, Sol advancing left, holding whip. Tetricus (I or II?), Bi, Antoninianus, barbaric imitation. IMP C TETRICVS PF AVG, radiate, draped bust left. INVICTVS, Sol walking right, holding whip. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Official Policy towards Oriental Cults in the Roman Army, Allan S. Hoey The Gallic Empire, Bishop, C. D. www.wildwinds.com www.forumancientcoins.com www.numismatics.org POSTUMO E IL CULTO DEL SOLE.pdf
    2 punti
  12. REGNO DI SARDEGNA - VITTORIO EMANUELE II° - 20 LIRE 1856 GE
    2 punti
  13. Ciao a tutti amici, A queste belle 55 gli faccio compagnia con la mia. Ciao amici.
    2 punti
  14. Buonasera a tutti, approfitto e sulla scia della 55 di @Scudo1901 posto la mia.. Piastra 120 grana 1855 Ferdinando II sono scappati via i pallini dallo stemma del Portogallo ? Saluti Alberto
    2 punti
  15. E cito anche @Rocco68 per un plauso visto che l'ha aperta?
    2 punti
  16. Discussione ripulita da troppi interventi inutili, si continua.
    2 punti
  17. Bravo, sintetica ma buona "prima". Hai rotto il ghiaccio del debutto! A margine aggiungerei che Sol (inteso come divinità solare) in realtà compare ben prima, ovvero con Nerone. E che oltre a Postumo anche nell'Impero Centrale (Gallieno) c'è Sol. Non va nemmeno erroneamente ritenuto che la rappresentazione di Sol (ovvero una divinità solare - è il termine che preferisco personalmente) sia rappresentato prevalentemente nell'Impero Gallico (vedi appunto come giustamente citi Vittorino ed i Tetrici): in realtà (magari come rappresentazione di Mitra, in cui confluisce Sol) è presente in tutta la monetazione successiva, inclusa in quella Centrale. fino a Costantino Ciao Illyricum
    2 punti
  18. Oggi è il giorno di San Scarrafone e quindi neanche io mi tiro indietro! ? Ferdinando IV° - Tornese - 6 Cavalli 1790 Saluti a Tutti,
    2 punti
  19. Complimenti agli autori e alla scelta di renderla cartacea,per giunta a colori,un ottima notizia che contribuisce alla crescita della numismatica,la nostra passione. Poi leggere tenendo in mano della carta e non un file,per me è n 'altra cosa....?
    2 punti
  20. Complimenti @El Chupacabra a te e a tutti gli autori per questa bellissima opera editoriale di divulgazione, che ritengo di importanza fondamentale nel nostro panorama numismatico.
    2 punti
  21. Buongiorno, Complimenti e grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa interessante "Rivista di Numismatica". Spero di leggerla presto Saluti
    2 punti
  22. Voglio dare il mio contributo allo studio condotto da Raff82 sulle piastre del 1834 vi elenco le mie. Piastra 1834=senza punto dopo Sic e Hier e 4 torrette invece dei 7 pallini. Piastra 1834=senza punto dopo Sic e Hier 13 torrette e 4 quadratini invece dei 7 pallini. Piastra 1834=punto dopo Sic e Hier torrette tutte verticali e 4 quadratini invece dei 7 pallini. Piastra 1834=punto dopo Sic e senza punto dopo Hier e 7 pallini.
    2 punti
  23. Bella e piacevole moneta. Partecipo a questa discussione con la mia coppia (1 e 2 Lire) del Re eletto:
    2 punti
  24. Ed anche qualche ulteriore considerazione: 1) la moneta viene considerata molto rara ed anche piccole differenze di conservazione possono incidere pesantemente sul prezzo finale 2) la granulosità della patina Gadoury e vari particolari mi fanno pensare che alcuni processi di lavaggio "spinto" dell'argento possano incidere sull'integrità dei fondi (che potrebbero apparire più lisci e brillanti di quanto fossero, attraverso una "microfusione" dell'argento) e contemporaneamente determinare un effetto sui sul soggetto rappresentato e sui caratteri che potrebbero apparire meno definiti rispetto ad una moneta veramente integra. Da cui l'attenzione che deve sempre essere riservata all'aspetto "sharp" dei particolari stessi per valutare adeguatamente la storia di un determinato esemplare. 3) per me la moneta è SPL (per lo meno la versione NAC) o AU55 (all'americana). Dopo svelato il trucco ha perso qualsiasi fascino.
    2 punti
  25. Vent'anni di circolazione per un piccolo taglio sono veramente tantissimi, in special modo per una popolazione abituata ad avere in tasca (chi poteva permetterselo) lo stesso nominale in argento, ben più resistente della carta. Il ritiro e la sostituzione dei logori con il tipo del 1914 sarà stato estremamente massiccio, tra l'altro, seppur piccolo, esprimeva un buon valore, quest'ultimo rimasto inalterato sin dalla seconda metà dell'800. L'inflazione comincia dalla fine della prima guerra mondiale in poi, ecco perché anche gli straccetti mantengono un valore piuttosto notevole per la conservazione in cui si trovano. All'epoca c'erano ben altre esigenze quotidiane…. non si pensava a trattenerli come "ricordino", con il valore eroso dall'inflazione galoppante lo si poteva fare con le lirette cartacee degli anni '40 (se ne trovano a mazzette intere) o con la banconota da 500 lire alla fine degli anni '80.
    1 punto
  26. Si confermo, classificazione corretta Filippo IV. In questi nominali capita spesso di trovare dei salti nella coniazione.
    1 punto
  27. Anche a me sembra un quattrino a nome di Benedetto XIV della zecca di Ravenna. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/riepilogo/W-BE14RA
    1 punto
  28. in attesa di poterla sfogliare, anticipo i complimenti a autori e editori. Roberto
    1 punto
  29. Buonasera, @giuseppe ballauri ma che bel Tornese. ? Ha secondo me un bel doppio punto. ? Saluti Alberto
    1 punto
  30. Buongiorno a tutti ! Dopo aver letto questa splendida discussione , ho riguardato tra le poche monete di Milano che avevo e così posso dare anch’io un mio piccolo contributo . Se ho imparato e seguito bene dovrebbe essere una parpagliola di Filippo IV , me lo confermereste ? La chicca probabilmente sta al dritto dove credo sia un “errore di battitura” sullo scudo ! Che ne pensate ? Grazie peso : 1.78 gr. Diametro : 18 mm
    1 punto
  31. Quando sono in giro e vedo qualche bancarella di antiquariato o vintage, butto sempre l'occhio, ogni tanto capita un piacevole affare come è capitato a te @Antfolle86 Saluti Alberto
    1 punto
  32. 1 punto
  33. 1956 Città del Vaticano - Pio XII anno XVIII - 10 lire
    1 punto
  34. è pur sempre un pezzo di Storia!
    1 punto
  35. Ringrazio tutti per le risposte. Confemo che la moneta è di lecita e vecchissima provenienza, come le altre che abbiamo e come detto nella presentazione, sono passate due eredità e solo quest'anno abbiamo deciso di assegnarcele in famiglia. E' per questo che ho chiesto una valutazione orientativa secondo il vostro parere. Possiamo comunque, in caso di una vendita, lasciare opportuna dichiarazione di provenienza. Un saluto a tutti.
    1 punto
  36. Ciao, riguardo le lire, date le condizioni in cui si trovano, il loro valore venale è bassissimo, se ti fa piacere le incornici come ricordo. Oppure mettile in un apposito raccoglitore e cominci una raccolta inserendo anche altri tipi. Le straniere tutte messe insieme valgono solamente una diecina di euro, ma sarebbero un ottimo inizio per una collezione di banconote del mondo.
    1 punto
  37. Geta, with Septimius Severus and Julia Domna. As Caesar, AD 198-209. AV Aureus (19mm, 7.46 g, 12h). Dynastic issue. Rome mint. Struck under Septimius Severus and Caracalla, AD 200-205. P SEPT GETA CAES PONT, bareheaded, draped, and cuirassed bust right / CONCORDIAE AETERNAE, jugate busts right of Septimius Severus, radiate and draped, and Julia Domna, draped, wearing stephane set on crescent. RIC IV 7b; Calicó 2927 (same dies as illustration); BMCRE p. 196, note *; Biaggi 1244 (same dies); Jameson 200 (same dies); Mazzini pl. XLIII, manca (same dies); Ars Classica XV, lot 1754 (same dies); Hirsch 258, lot 2614 (same dies). Near EF. Extremely rare. Ex Phil Peck (“Morris”) Collection. Geta, with Caracalla. As Caesar, AD 198-209. AV Aureus (19mm, 6.96 g, 12h). Rome mint. Struck AD 200-202. P SEPT GETA CAES PONT, bareheaded, draped, and cuirassed bust Geta right / SEVERI INVICTI AVG P II FIL, radiate, draped, and cuirassed half-length bust of Caracalla right, wearing aegis and raising right hand. RIC IV 21 corr. (rev. legend); Calicó 2930. Good VF, slightly wavy flan, a few minor marks. Very rare. Una scena mitologica: GETA. As Caesar, 198-209 AD. AV Aureus (7.14 g, 7h). Struck 207 AD. P SEPTIMIVS GETA CAES, bare headed, draped, and cuirassed bust left / PONTIF, COS in exergue, Bacchus and Ariadne seated left; herm behind, panther at feet of Bacchus; in background, Silenos, satyr, double-flute player, and two maenads. RIC IV 33; Calicó 2897 = Biaggi 1260 (same dies); BMCRE p. 243, *; Cohen -; O. Voetter, Sammlung Bachofen von Echt (Vienna, 1903), 1766; Sir Arthur Evans Collection (Naville III, 16 June 1922), lot 102; Kent & Hirmer 392 (this coin). Superb EF, underlying lustre, light scratch in exergue on reverse. Bold high-relief portrait. Extremely rare, one of four known. ($50,000) Ex Collection of a Perfectionist (Leu 87, 6 May 2003), lot 66; E. von Schulthess Collection (Hess-Leu 17, 23 March 1961), lot 274; 1901 Karnak Hoard(?). This aureus features one of the most unique and distinctive reverse types in the Roman Imperial series. The coin was part of a special donative issue celebrating the fifteenth anniversary of Septimius Severus and the tenth of Caracalla, of which only four examples (see above), all struck from the same dies, are known today. The scene of Bacchus and Ariadne's marriage is well represented in Roman paintings, engravings, and sculpture, and was chosen for this issue as Bacchus was the patron of Geta. Ariadne, the elder daughter of King Minos of Crete, fell in love with Theseus of Athens and assisted him in slaying the Minotaur. For her reward, she was abandoned by him on the island of Naxos; Theseus then returned to Athens, and there married her younger sister, Phaedra. According to the commonest version of the myth, Bacchus, in the company of his Maenads and satyrs, were traversing the island when they happened upon her.The god rescued Ariadne and took her to be his consort; the diadem she wore at the ceremony was subsequently placed in the heavens to become the constellation Corona Borealis. La celebrazione dei lavori di ristrutturazione del Circo Massimo decretati da Caracalla: Caracalla. AD 198-217. AV Aureus (20mm, 6.90 g, 6h). Rome mint. Struck AD 213. ANTONINVS PIVS AVG BRIT, laureate, draped, and cuirassed bust right / P M TR P XVI, COS IIII P P in exergue, view of the Circus Maximus, with spina, metae, and obelisk in center. RIC IV 211B = BMCRE p. 439, † corr. (rev. legend); Calicó 2710 (same rev. die as illustration); Biaggi –. Near EF. Extremely rare and important architectural type. While gladitorial combat is the sport that most people today would associate with ancient Rome, chariot races held at tracks, or circuses, were the real passion of the populace. The Circus Maximus (“largest” or “greatest circus”) lived up to its grand name, with modern scholars estimating that the building could hold some 150,000 spectators, or roughly three times the number of people that the Colosseum could accommodate (Pliny’s statement that the Circus could hold 250,000 appears to be an exaggeration). Caracalla renovated the Circus in AD 213, and rare aurei and sestertii were issued to celebrate the project. This artistic aerial view depicts the Circus as it would be seen from the Palatine Hill. According to Pliny, the Circus was established during the reign of the Tarquinius Priscus, Etruscan king of Rome (circa 616-579 BC), although a permanent structure may not have existed until 329 BC, when the starting gates (carceres) were erected. By the early 2nd century AD, the structure was very close to the form that we see on our coin. In the center of the Circus we find the spina (“spine”), upon which is the obelisk of the Pharaoh Ramesses the Great that Augustus brought to Rome and erected in the Circus (it is located today in Rome’s Piazza del Popolo). At each end of the spina is a meta, or conical column situated where the charioteers would make their harrowing turns, while an equestrian statue of Trajan and a shrine of Cybele can be found immediately to the left and right of the obelisk, respectively. In the foreground and to right are arcades and a prominent arched gate, while on the left we find the semicircular end of the structure, with the attic statuary of a triumphal arch of Titus visible. The temple of Sol and Luna, built into the seating, is visible on the far end of the structure, to the left of the obelisk’s peak. The coin cited in RIC and BMCRE was in Baldwin’s stock in 1927. The example plated in Calicó, with which our coin shares the same reverse die, was sold by Freeman & Sear in 2005 (FPL 10, no. 111), while another specimen was recently sold by Künker (Auction 270, lot 8855). Our coin may be only the third or fourth known, depending on whether or not the 1927 Baldwin’s piece is distinct from the other known examples. Come avete avuto modo di osservare spesso si trattava di “edizioni auree” di denari (o se preferite il contrario il denario era la versione “economy” del prototipo aureo). Ma ciò non si verificava sempre. Spero che vi sarete fatti un po' gli occhi e avrete gradito... Illyricum
    1 punto
  38. Settimio Severo, 193 Aureo 207, AV 7.28 g. SEVERVS - PIVS AVG Busto rivolto a destra. P M TR P XV - COS III P P P Busto di Minerva elmato rivolto a destra. C 486. BMC 528. RIC 206. Calicó 2512. Molto raro. Due ritratti molto interessanti perfettamente colpiti e incentrati su un flan pieno, quasi invisibili segni sul rovescio, altrimenti XF. Ex Leu vendita 87, 2003, 59. Acquistato privatamente nel 1962 e dal Karnak del 1901. Testo & Provenance: Numismatica Ars Classica NAC Asta 100 di 29.05.2017, lotto: 547. Ritratto di S.: Settimio Severo e titolatura associata tenta di gettare l'imperatore militare nell'immagine degli imperatori filosofi del secondo secolo. Nonostante i suoi appariscenti ricci di Serapis, la sua barba richiama quelli adottati da governanti come Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio come segno del loro filoellenismo. L ' uso del cognomen Pio nella sua titolatura non lascia dubbi che stava cercando di presentarsi come l’ultimo della famiglia degli Antonini. Il legame con questa dinastia filellenica può anche spiegare l'utilizzo di un modello decisamente greco per la raffigurazione di Minerva sul retro. Minerva era un membro della Triade Capitolina (con Giove e Giuno) associato alla saggezza, alla guerra, al commercio e alle arti. Anche se era originariamente una divinità lunare nativa italica, dal II secolo a.C. i Romani l'avevano equiparata ad Atena greca e adottarono la mitologia di Atena per Minerva. La rappresentazione della dea qui illustra la vicinanza di Minerva ad Atena greca per il suo casco mansarda a triplo ciuffo richiama lo stesso stile di difesa testa indossato dalla famosa statua cult di Atena Parteno nel Partenone di Atene. Questa immagine è stata scolpita dall'acclamato artista Phidias nel IV secolo a.C. La sua immagine elmetata fu ampiamente popolarizzata nel II secolo a.C. quando fu utilizzata sul retro dei tetradracrimi ateniesi New Style. Attraverso la diffusione e l'influenza di questa moneta, il capo di Athena Partenos divenne un tipo spesso ripetuto sia in monete greche che rosse e simbolo di grandezza artistica classica. Settimio Severo è salito al potere perché era un bravo militare che è riuscito a sconfiggere i suoi rivali nella guerra civile dell'AD 193-196 e quindi non sorprende che onori Minerva sulla sua moneta. Nel suo aspetto come dea di guerra, ha presieduto l'importante festival Quniquatrus. Questo festival di cinque giorni è iniziato ogni anno il 19 marzo e ha ufficialmente aperto la campagna per l'esercito romano. Caracalla, 198 Aureus 207, AV 7.08 g. ANTONINVS - PIVS AVG Busto rivolto a destra. PONTIF TR P - X COS II busto di Roma elmata ricolta a sinistra C 430. BMC p. 265 *. RIC 90. Calicó 2782 (questa moneta). Biaggi 1206 (questa moneta). Estremamente raro. Due magnifici ritratti di stile fine colpiti su un flan molto grande e un meraviglioso tono rosso, estremamente bello. Ex Dorotheum 13-16 June 1955, Apostolo Zeno I, 1518 and AstArte 12, 2003, 395 sales. Dalla collezione Biaggi. Testo & provenienza: Numismatica Ars Classica NAC Asta 87 di 08.10.2015, lotto: 300. Questo aureus di Caracalla è attribuito da Hill al primo di due questioni speciali nel 207 che celebra il quindicesimo anniversario di Settimio Severo e il decimo di Caracalla. Porta sul rovescio una testa elmata solitamente descritta come Roma, anche se non è sfuggita la particolarità che le caratteristiche facciali la avvicina alle fattezze di Caracalla - una circostanza che difficilmente potrebbe essere una coincidenza. Un parallelo può essere estratto con un denarius di Settimio Severo che porta un ritratto elmato dalle stesse qualità; in questo caso, tuttavia, la testa è accompagnata dall'iscrizione RESTITVTORES VRBIS (′′ restauratori della città ′′), che per inferenza della sua forma plurale suggerisce un riferimento sia a Settimio Severo che a Caracalla. Hill indica che il primo numero speciale del 207 è stato seguito con un secondo successivo all'anno in cui furono emesse monete simili per Settimio Severo e Geta. Tuttavia, in questo caso le teste elmate sul retro sono un po ' diverse nei loro dettagli da quelle del primo numero e si pensa che rappresentino Minerva con le caratteristiche facciali di Caracalla. Mattingly, Sydenham e Hill erano tutti d'accordo sulla distinzione Roma-Minerva. Sembra essere confermato non solo dalla presentazione leggermente diversa dei busti, ma anche dall'esistenza di diversi altri tipi Minerva nel secondo numero. Il contesto di questi rari problemi di ′′ doppio ritratto ′′ sembra incerto poiché il resoconto letterario delle attività severiana nel 207 è praticamente vuoto. Fortunatamente esistono pezzi di prova per indicare che quest'anno c'è stata una spedizione dei Severi in Nord Africa. C’è, ad esempio, un'iscrizione africana datata al 208 che registra la sconfitta di un trama insidioso - presumibilmente una ribellione, e che forse aveva richiesto un intervento significativo. Inoltre, il fatto che uno dei consoli del 207 era L. Settimio Aper, parente dell'imperatore di Leptis Magna, potrebbe essere un'ennesima indicazione di presenza imperiale in Nord Africa in questo momento. (liberamento tratto da Blandor Abazi (Roma Rep) , Facebook)
    1 punto
  39. Di più, molto di più ?
    1 punto
  40. Adelchi, o Adelgiso, figlio del re dei Longobardi Desiderio, viene dal padre associato al trono nel 759 . All'inizio della guerra contro Carlomagno, Adelchi è con Desiderio alla difesa del regno : cadute nel 773 le Chiuse di Susa, i Longobardi sconfitti si ritirano, Desiderio in Pavia ed Adelchi in Verona . Cadute anche Verona e Pavia, cade il regno dei Longobardi : Desiderio prigioniero è confinato nel monastero di Corbie dove morirà a breve, mentre Adelchi si rifugia a Costantinopoli : dopo anni di attesi aiuti per una possibile riconquista del regno, nel 787 Adelchi è con il corpo di spedizione bizantino che viene inviato in Calabria per contrastare l'espansione dei Franchi in Italia . Grimoaldo III , cugino di Adelchi, è principe di Benevento e vassallo dei Franchi, in cerca di indipendenza per il proprio principato . E Grimoaldo, con Longobardi di Benevento e di Spoleto e con i Franchi condotti da Giunigi, è alla battaglia nella quale il corpo di spedizione bizantino è sconfitto . Dopo quella battaglia, non si hanno più notizie certe di Adelchi : per alcuni caduto in battaglia, per Eginardo tornato e vissuto in ombra per altri anni a Costantinopoli . Finito il loro regno, dei Longobardi proseguiranno alcuni potentati, tra Benevento, Capua e Salerno, fino a Gisulfo II principe di Salerno, che nel 1077 cederà i suoi possedimenti ai Normanni . nota : l'opuscolo dal quale ho tratto la seconda immagine di Adelchi, non chiarisce se sia dell'omonimo Adelchi, principe di Benevento tra 853 e 878 .
    1 punto
  41. Possiedo un vecchio gioco da tavolo (1878) basato sul tema dei re che si sono succeduti in Italia da Odaacre a Berengario, metto in evidenza la casella dedicata ad Adelchi.
    1 punto
  42. 1956 Birmania - 1 kyat Numeri birmani >> La moneta di questo post: 1956
    1 punto
  43. Carissimi tutti, il documento sembra contenere una specie di conferma di libertà a commerciare fra diverse parti del Regno di Napoli. Il testo andrebbe letto e trascritto con attenzione, quindi l'affermazione di cui sopra potrebbe venirne modificata. Di sicuro, in prima riga ci si rivolge a universis, et singulis (tutti e ognuno) pubblici ufficiali di più ambiti (la categoria più identificabile sono i gabellieri). Poi si parla di privilegi, gabelle e simili, nonché di passi, dazi e ponti. Si cita esplicitamente la città di Napoli e, per almeno due volte, Capuani e Liparoli, come a voler ribadire costumi o usanze connesse agli abitanti e/o ai frequentatori di quelle località. Si menzionano poi più volte alcuni esponenti della famiglia Cafiero, in particolare Gasparo: nell'angolo inferiore destro del foglio, le ultime due righe e mezza sembrano indicarlo come ricevitore del documento che, quindi, non può non contenere attestazioni in favore di lui o di tutti gli esponenti sopra indicati. Dal punto di vista araldico, lo stemma è una versione relativamente semplice dell'emblema imperiale asburgico: nonostante le imprecisioni e le semplificazioni, è compatibile con quello usato da Carlo VI d'Asburgo che regnava a Napoli nel 1726, anno ripetuto più volte in calce al documento. L'imperatore è menzionato nel titolo al di sotto dello stemma, correttamente al di sopra di Cesare Michelangelo d'Avalos già ben identificato da @417sonia
    1 punto
  44. 1 punto
  45. Buonasera, sto alla guida e guardo la strada, per questo forse non vedo la moneta?
    1 punto
  46. da wikipedia: Per finanziare l'ingente spesa che serviva a mantenere l'esercito, causa anche l'aumento stesso del soldo, cioè della paga, ricorse all'espediente di dimezzare la quantità di metallo prezioso contenuto nelle monete, differenziando il valore intrinseco da quello nominale (reddito da signoraggio). Cominciò così una crescente inflazione e una tesaurizzazione delle monete di metallo prezioso.[39] Il problema dell'inflazione era il cambio del denario con l'aureo. Con lo scopo di difendere le banche, Settimo impose sanzioni per chi scambiava un aureo per più di 25 denarii.[40]
    1 punto
  47. Esatto #numa numa..... Non dimentichiamo che i Westermark, i Jenkins etc....... nonostante una formazione prevalentemente accademica (a differenza ad es. di Hurter, Cahn e Mildenberg che invece nascono mercanti per poi evolversi anche in studiosi) comunque si ponevano con spirito critico il tema dei falsi presenti in aste e listini. Mi spiego meglio. Non è che ogni moneta di un dato conio o accoppiamento di conii presente in un dato listino o asta veniva citato o pubblicato a referenza nel corpus o testo relativo ad una zecca o monetazione, anzi, le pubblicazioni di questi signori (con tutti i limiti dell'essere umano come tale fallace) selezionavano a monete le monete, omettendo volutamente di citare esemplari dubbi o sospetti.... Non è una critica alle nuove giovani leve (ben vengano!) che si stanno affacciando al mondo numismatico da studiosi universitari o post, però di tanto in tanto mi chiedo con quali strumenti "personali" i giovani siano in grado oggi di scrutinare un'asta o un listino nella costruzione e/o aggiornamento di un corpus e delle emissioni....... ?!?!?! Quante monete maneggiano o osservano dal vivo sistematicamente per poter navigare in un mare sempre più impestato di falsi......?!?!?! Questo Forum con la sua importante opera e attività di divulgazione dei falsi ne è la prova. Con questo non voglio tirarmi dietro le antipatie di nessuno però ogni tanto sono domande che mi pongo....... La numismatica, in particolare antica/classica, rimane pur sempre una scienza, oltre che un hobby, che va coltivata con l'osservazione tattile e diretta della moneta....... Poi noi tutti giudichiamo molte volte pezzi da foto ma (parlo per me) perchè si parte da una base di esperienza acquisita in anni di "pratica" diretta con lentino e nummo in mano........analisi dei lucidi/lusters, dei fondi, delle lucentezze, dei modellati, delle patine etc...... Odisseo
    1 punto
  48. Ciao Beppe @giuseppe ballauri, Concordo con tutto ciò che hai scritto. Purtroppo questo mio continuo condividere viene interpretato come una sorta di "ostentazione" a volte non gradito..... Ma non mi importa.... Penso che se non le avessi mai mostrate e fatte vedere tutte in questi quattro anni di permanenza nel forum e in sezione, alcuni testi sulla monetazione Napoletana si sarebbero trovati orfani di tantissime varianti inedite. Quindi procedo a condividere per il piacere di chi le apprezza e vuole vederle e rivederle. Ferdinando II 5 Tornesi 1839 Simbolo stella a 5 punte Comune. Un caro saluto a tutti, Rocco.
    1 punto
  49. Ora dobbiamo aggiungere le decine delle lire. Abbiamo già una tessera sul 90 ed andiamoci ad aggiungere le 70 lire della seconda cifra. Ormai il procedimento è acquisito e andiamo a spostare verso sx la tessera di quante sono le decine di lire da aggiungere. Quindi nel primo passaggio metteremo una tessera su 100 (+10) (lasciandola lì) e ne prenderemo un'altra per terminare la somma partendo da 10 (+20), 20 (+30) .... fino ad arrivare a 60 (+70). Analogamente a quanto fatto finora, si toglie la tessera sul 100 e si sposta a sx quella posta sulle centinaia (800) portandola a 900 ed ora passiamo a sommare le centinaia di lire. Partendo da 900 andiamo a sommare le lire della seconda cifra (400). Spostiamoci a sx fino a 1000 (+100) e lasciamo la tessera. Ripartiamo da 100 (+200) e così via fino a giungere a 300 (+400) e lì posizioniamo la tessera. Ora siamo in questa situazione Non ci rimane che sommare le migliaia di Lire. Togliamo la tessera sul 1000 e spostiamo la tessera sul 6000 di una casella a sx, quindi su 7000 ed andiamo a sommare le migliaia di lire della seconda cifra (6000). Stesso procedimento, spostiamo a sx la tessera da 7000 a 8000 (+1000).... fino a 10000 (+ 3000), qui lasciamo la tessera e ne prendiamo un'altra e ripartiamo da 1000 (+4000)... fino a 3000 (+6000) e posizioniamo la tessera. A questo punto per terminare la somma basta togliere la tessera su 10000 e spostare di una casella a sx la tessera delle decine di migliaia che era su 40000 e portarla su 50.000. La somma è terminata e la tabella si presenta come segue: Quindi il risultato dovrebbe essere lire 953367, soldi 4, denari 3. Ed infatti la somma di lire 946893, soldi 16, denari 6 con lire 6473, soldi 7, denari 9 è proprio quella. Può sembrare complicato, ma all'epoca era un ottimo sistema anche per chi era anlfabeta. Questo metodo però ha il vantaggio di usare poche tessere, ma lo svantaggio di fare una somma alla volta. Infatti c'è un altro sistema che prevede la somma di più cifre assieme, ma la necessità di più tessere magari di colore diverso o di tipo diverso per distinguersi tra loro... ma per oggi basta. Credetemi, è più facile da capirlo che da spiegarlo.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.