Vai al contenuto

Classifica

  1. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      10765


  2. Hirpini

    Hirpini

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      2364


  3. Giov60

    Giov60

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      4268


  4. Raff82

    Raff82

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      1202


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/20 in tutte le aree

  1. @Antfolle86 ti auguro di completare le tipologie dei 10 Tornesi, sono molto belli da vedere tutti insieme.
    4 punti
  2. Buongiorno a tutti amici, Oggi per una napoletana al giorno voglio condividere con voi la mia 54. Un saluto a tutti. Raffaele.
    4 punti
  3. Devo ammettere che questa sezione "Monete e Medaglie Pontificie" è stata strangolata dai "monologhi" sulle "medaglie del giorno". Riconosco all'autore competenza e dovizia di particolari per questi argomenti ma, come avevo avuto modo di scrivere anche in passato, sarebbe stata più utile un'unica discussione arricchita di contributi quotidiani piuttosto che oltre 140 discussioni (... destinate a crescere ...) in media di un unico post che, come l'edera, soffocano l'interesse dei papalini ... Provo a gettare un seme, consapevole che verrà in breve dimenticato... L'occasione è quella di una monetina da 5 bolognini (peso 1.69 g) transitata per l'asta Nomisma 62 dello scorso settembre. Forse dai più ignorata, è tuttavia un gioiellino, sia per finezza di incisione (viste le minute dimensioni) che per la conservazione (FDC, anche se la Casa d'aste stranamente riduce il grading a SPL-FDC). Il peso di questa tipologia, relativamente recente per la zecca Bolognese, avrebbe dovuto essere 1.40 g ma, date le piccole dimensioni dei tondelli, i singoli esemplari se ne discostano sovente verso l'alto o il basso , e il peso medio è un po' come il pollo di Trilussa (ed in questo caso estremante in su). La moneta in questione presenta lustro di conio su entrambe le facce ed è integra, senza debolezze o consunzioni; il tondello presenta, come sovente, una piccola tranciatura in basso da fustellatrice. Questa la storia della moneta (che anticipo da un prossimo volume del Bollettino di Numismatica su Bologna): A partire dal 1736, sotto Clemente XII, vi fu a Bologna una buona ripresa delle coniazioni delle monete di lega d’argento a titolo elevato, che era stata scarsa sin dall’inizio del secolo. Essa fu resa possibile dalla decisione di effettuare l'emissione di un nuovo nominale da 5 bolognini (chiamato mezzo paolo) alla vecchia lega bolognese del 833‰ in luogo di quella romana del 916‰ (imposta a Bologna dall’inizio del ‘600); in questo modo le spese di raffinazione risultavano minori e vi era un maggior margine di guadagno sia per i privati, che portavano il loro argento in zecca, sia per il governo bolognese. Solo in seguito i mezzi paoli da cinque bolognini furono chiamati anche carlini, visto che allora questo era il nome delle madonnine da sei bolognini alla lega romana. Dopo l’emissione dei mezzi paoli le madonnine non furono più coniate, in quanto occupavano la stessa nicchia di circolazione. Il valore relativamente esiguo di questo nominale, di poco superiore alla muraiola di mistura da 4 bolognini (tuttavia con titolo 312‰), non lo rendeva pericoloso per la stabilità monetaria nonostante la lega ridotta, quasi fosse anch’esso una moneta plateale (mentre si trattava di "moneta reale"). Questa tipologia ebbe una notevole diffusione nel corso del XVIII secolo e fu battuta sino all’epoca di Pio VI (cui appunto si riferisce l'esemplare sottostante).
    3 punti
  4. Sempre dalla Acm, il 2 Cavalli di Filippo II di cui ho rifatto le foto. Appartenuto alla Collezione del Conte Catemario, parte della quale acquistata dalla ditta De Falco, e di cui alcuni pezzi acquisiti dal Collezionista che ha dato mandato ad ACM di vendere.
    3 punti
  5. Buonasera. Terza asta, in ordine di tempo, in questo periodo con varie monete Napoletane e Vicerali; segno del crescente interesse per questo periodo da parte del mercato. Ho volutamente “plagiato” il titolo della discussione per dare continuità e spero che @Rex Neap non ce l’abbia con me. Le basi d’asta erano invitanti e le monete hanno realizzato bene, con pochi invenduti. Ho seguito con interesse varie monete, senza riuscire ad aggiudicarmi alcun lotto e, tra queste, vorrei segnalare la rara Pubblica del 1622 “ PUBL/ICA “, lotto 1304, che partendo da una base di 35,00€ ha realizzato 290,00 + diritti.
    2 punti
  6. Ciao a tutti, sono soddisfatto, in 2 settimane di permanenza a Parma ho aggiunto vari tasselli alla mia collezione. Ero fermo da febbraio con gli acquisti!
    2 punti
  7. Forse così l'identificazione è più agevole.
    2 punti
  8. Buonasera, la moneta è autentica, ultimamente c'è la tendenza a spacciare per falso d'epoca una moneta in bassa/pessima conservazione giusto per aumentarne l'appeal e facilitarne la vendita... Personalmente ti sconsiglio l'acquisto, per quanto possa essere irrisoria la cifra di 18 euro ben presto non ti piacerà più e vorrai un'esemplare in migliore conservazione... Non è una moneta rara, quindi con un po' di pazienza e fortuna potrai trovarne un'altra migliore senza spendere un capitale... Ovviamente se vai dallo SPL in sù la spesa diventa più impegnativa... Ti posto il mio "vero" falso d'epoca giusto per farti notare la differenza...
    2 punti
  9. Sono arrivati i cinesi..... Speriamo che si appassionino alla medaglistica papale! Aggiungo che questa medaglia fu all'epoca molto richiesta. Oltre all'originale (il diritto indica l'anno XII, che corrisponde all'anno dell'evento), sono note una emissione anacronistica con diritto anno I e tre tipologie con diritto senza data. Da una di queste ultime derivano i riconi ottocenteschi del Mazio. Non sono noti per fortuna riconi moderni .
    2 punti
  10. Presento altre tre piastre del 1804. Asta Ratto del 21-22-23 marzo 1968, lotto 633: Asta Ratto del 24 novembre 1972, collezione Curatolo, parte III:
    2 punti
  11. Oggi la mia Napoletana è il 6 Ducati 1768 di Ferdinando IV Variante nel rovescio HISPAIAR
    2 punti
  12. Buonasera a tutti, @Rocco68, devo dire che al di là del pedigree, il tuo 2 Cavalli di Filippo II è un bel esemplare, mi piace molto, complimenti. ? Saluti Alberto
    1 punto
  13. Sono d'accordo con te che non è facile capire come e perché a diversi account vecchi (e non tutti) è stato impedito di acquistare. Oltretutto dopo aver ricevuto la mail che invitava all'acquisto. Ricordiamoci che l'orario di inizio era presente solo nella mail, non nella comunicazione che è apparsa sul sito. Ed il sistema faceva validare tranquillamente anche gli utenti per i quali poi era impossibile acquistare. Sarà difficile che qualcuno ce lo spieghi, vedremo cosa succederà al momento della vendita del 2 euro commemorativo.
    1 punto
  14. Un'altra chicca degna di nota è il lotto 1326... So che è finita in più che ottime mani...
    1 punto
  15. Sudafrica - 10 rand 1966 Al retro tre velieri del XVII° secolo, dello stesso periodo storico di Bartholomeus Vermuyden (1616-1650), ritratto al dritto della banconota, un capitano della fanteria olandese che nulla ebbe a che vedere con il Sudafrica. (dipinto con Bartholomeus Vermuyden) Per tantissimo tempo fu erroneamente identificato come Jan van Riebeeck (1619-1677), l'esploratore olandese fondatore di Città del Capo. Solo nel 1985 l'autentico Jan van Riebeeck fu definitivamente ed ufficialmente identificato in un diverso dipinto. (dipinto con Jan van Riebeeck) Nel frattempo il dipinto sbagliato con Bartholomeus Vermuyden era diventato il tipo standard per le raffigurazioni di Jan van Riebeeck su banconote, monete, francobolli e persino statue ufficiali del Sud Africa.
    1 punto
  16. Comune in bassa conservazione, raretto in alta conservazione...
    1 punto
  17. DE GREGE EPICURI Credo anch'io che vada guardata così; però non è facile venirne a capo. Penso che la ricerca vada fatta in Campania; ma per ora con la stella non l'ho trovata.
    1 punto
  18. Finalmente qualche contenuto monetale. Grazie all'autore del post e approfitto per condividere anche il mio carlino. Un saluto a tutti Marco
    1 punto
  19. Grazie anzitutto per aver risposto e per il consiglio. Come accennavo sono all’inizio della mia collezione e, almeno in questa fase (poi si vedrà) preferisco acquistare monete a pochi soldi anche per cominciare a “fare numero” (lo so, è una eresia, ma mi piace sapere che la moneta che tengo in mano è circolata molto). Grazie ancora per il consiglio, lo terrò sicuramente a mente per i miei prossimi acquisti
    1 punto
  20. Giusta correzione, per altro Athena porta anche di notte l'elmo corinzio alzato sulla fronte, per cui credo invece di vedere Arethusa. Inoltre sul nostro bronzo i delfini sono in quadrato incuso, perciò avevo pensato ad un hemilitron della II Democrazia (466-406 a.C.), come questo in cui però Arethusa è a sn.:
    1 punto
  21. @Antfolle86 Ti faccio vedere il mio 10 Tornesi 1819 con punto dopo il millesimo e stesso simbolo stella a 5 punte sotto il Busto. Il mio presenta la legenda più lunga
    1 punto
  22. 1 punto
  23. Salve, credo piuttosto di vedere un bronzo fuso. Circa la identificazione In auto non ho possibilità di ricerca, mi ricorda però la dramma di Siracusa (Dionisio I) dove al diritto c'è Athena con elmo corinzio a sn. e al rovescio la stella marina, o sole, a 8 raggi tra due delfini. Più probabilmente però si tratta di un hemilitron della II Democrazia siracusana, con Arethusa al diritto e al rovescio stella a 8 raggi in quadrato incuso.
    1 punto
  24. Ci sarebbe la possibilità di risolvere il "problema": nel settore "Monete Romane Repubblicane" è stata creata una sezione parallela proprio per riunire "una moneta al giorno". In tal modo le varie "discussioni generiche" e "la moneta del giorno" seguono due percorsi diversi pur rimanendo sotto un'unica sezione.
    1 punto
  25. ed eccola! https://en.numista.com/catalogue/pieces102005.html
    1 punto
  26. Ragazzi è appena successo l'incredibile!!! Mi stavo apprestando a fare altre foto quando ho notato che il bordo esterno della moneta aveva un colore molto più chiaro, tipo argento, rispetto al resto. Ho quindi deciso di darle una pulita molto più energica delle altre, a costo di rimuovere la patina. Ed infatti si è rivelata tale, ora la moneta ha un aspetto decisamente argenteo e si leggono parecchie lettere. Posto subito altre foto!!
    1 punto
  27. Potrebbe andare ancora un po' meglio? Non è la mia materia, ma ancora la vedo ardua
    1 punto
  28. Secondo me c'è un po' di stagnazione è evidente... Ma anche nella numismatica c'è.... Si i super pezzi e prezzi restano... Ma vedo invendute belle monete che qualche tempo fa sarebbero volate via. In questo assomigliarsi sempre più, monete e medaglie seguono le stesse dinamiche. PER ME NON REGGERA' UN TIPO DI MERCATO COSI', SULLA MEDAGLISTICA NE SONO SICURO SULLE MONETE NON SO... Poi e apro questione annosa... Non ci sono più collezionisti... Sono tutti commercianti, improvvisati ecc... Ti faccio esempio su nuovi collezionisti di borboniche (medaglie), tutti partono con la scienza infusa (anche per colpa dello specchietto per allodole di Internet e i social media), non fanno un percorso, anche i neofiti sono a caccia di FDC e mi viene da ridere... Sai quanti collezionisti di medaglie conosco che non spendono 50 euro per un libro? (se ne conosci presentameli perchè io non ne conosco) Ce ne sono una marea! Tutti questi sono quelli che non daranno mai nulla alla medaglistica borbonica e che fra qualche tempo: vuoi perchè non trovano medaglie FDC, vuoi perchè vogliono pagare medaglie "due spicci", vuoi perchè stagnano nel reperire stimoli... Cambiano collezione... E il movimento muore sempre più in mano ad affaristi... Adesso forse per qualcuno lungimirante e coraggioso, con obiettivi a lunghissimo termine, potrebbe essere il momento di comprare proprio dalle aste che hai segnalato o da qualche invenduto glorioso ecc.... MA in medaglistica si deve tornare alle basi della ricerca, dello studio, del farsi una biblioteca fornitissima sulla materia/periodo ecc... e del collezionista di tipologica completa che se trova un R2, R3, R4 o R5 BB la compra subito ed è felice come un matto... Perchè è così che deve essere per uno che davvero colleziona...
    1 punto
  29. Asta InAsta.........https://asta.inasta.com/en/lot/116496/repubblica-italiana-repubblica-italiana-/ 400 + diritti = 480,00 https://asta.inasta.com/en/lot/116502/repubblica-italiana-repubblica-italiana-/ 340 + diritti = 408,00
    1 punto
  30. Principato di Monaco, 100 francs 1956 (unico anno di coniazione, 500.000 pezzi)
    1 punto
  31. Ciao Giovanni, grazie per questa tua doverosa premessa che condivido in pieno e che non avrei saputo esprimere in maniera più chiara... In merito alla moneta da te postata, direi senz'altro un esemplare eccellente, come tutti quelli che ci presenti! Mi permetto di segnalare un'analogia tra questo carlino e il testone di Pio VI sempre coniato a Bologna, ovvero sia la consunzione/schiacciamento di conio della testa leonina sullo stemma di Bologna al D/ presente nel tuo esemplare FDC e anche nei testoni bolognesi di ottima conservazione (assai rari!) di questo pontefice! Ottime le note storico-numismatiche, frutto della tua continua ricerca e grande capacità di analisi. A presto Michele
    1 punto
  32. Quella col numero di serie 001 bel pezzo... peccato che sia molto rovinata
    1 punto
  33. Dal millesimo 1837 al 1838 ricco di varianti. Questa che vi ri-faccio vedere è l'unica che ancora tengo "rinchiusa" nella sua perizia. Una comunissima "modello base"
    1 punto
  34. Qualche elemento in più su questa moneta: http://www.moneteromane.info/corrisp/c125/c125.html AE18, Thermai, Demetra, Atena [email protected]
    1 punto
  35. 1956 Repubblica de Honduras - 5 y 10 Centavos
    1 punto
  36. Filippo II, Tornese con Cornucopia 1592
    1 punto
  37. Assolutamente d'accordo. Da quando (da poco) ho iniziato a collezionare monete dell'Impero mi si è aperto un mondo, che prima conoscevo solo in superficie. Per ogni moneta, oltre alla sua scheda "tecnica" sto raccogliendo dati sulla vita dell'imperatore rappresentato. È un lavoro affascinante, che mi mette in diretto contatto con le nostre radici; la moneta è quello che è passato di mano in mano all'epoca ed è incredibile che noi le possiamo ancora ammirare e soppesare...
    1 punto
  38. 1956 Africa occidentale francese & Togo - 50 franchi
    1 punto
  39. taglio 2 euro paese andorra anno 2015 tiratura 200.000 condizioni bb città trieste taglio 50 cent paese andorra anno 2018 tiratura 890.000 condizioni bb città trieste note NEWS
    1 punto
  40. taglio 2 euro cc paese spagna anno 2005 tiratura 8.000.000 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc paese estonia anno 2017 tiratura 1.500.000 condizioni spl città trieste
    1 punto
  41. Io mi ricordo che giocando a biliadino nella sala giochi dopo aver tirato la manopola che faceva uscire le palline si usava interporre tra questa manopola e la fiancata un paio di 200 Lire che facendo spessore evitavano il rientro totale dello stantuffo della manopola in modo tale che una volta segnato le palline uscivano di nuovo fuori automaticamente (praticamente palline infinite ). Poi c'era lo stratagemma delle pezze nelle porte ma quella è un 'altra storia
    1 punto
  42. bello e in buona conservazione è comunque comune e si trova spesso in giro. ma non per questo te li tirano dietro ..posto quello che ho io
    1 punto
  43. TAGLIO: 2 euro cc NAZIONE: San Marino ANNO: 2004 TIRATURA: 110.000 CONDIZIONI: ? LOCALITÀ: Latina
    1 punto
  44. Ciao, frazione di Massenzio. Ti linko alcuni confronti https://shop.moruzzi.it/it/massenzio-1-4-follis-310-312-d-c-vot-qq-mvl-x-all-interno-di-una-corona-di-foglie-di-alloro-roma-qbb-r-ric-281a-s.html Come avrai letto la variabilità di 1/3 -1/4 di follis va ascritta al peso del follis che cambia in quel periodo. Ciao Illyricum
    1 punto
  45. Ripensando a questa ipotesi di Agricola mi è venuto in mente un passo di Livio su un'usanza etrusca di fissare un chiodo molto sui templi: Ab urbe condita (VII, 3, 7) “Cincio, accurato ricercatore di queste tradizioni storiche, ricorda come anche a Volsinii nel tempio della dea etrusca Nortia si vedano infissi dei chiodi che servivano a tenere il computo degli anni. Su questo se ne era parlato in post n #105 Ed anche Legio o @Agricola non mi ricordo chi dei due , ha scritto proprio su questo ma non riesco a ritrovare la discussione esatta. Quindi riporto un articolo su questo argomento: Northia era la dea che fissava il tempo e probabilmente anche il destino, nella città di Velzna le era dedicato un tempio dove ogni anno veniva ritualmente piantato un chiodo. Il pantheon etrusco era popolato da molte divinità tra cui Northia, nominata da alcuni autori latini e il cui nome compare in talune epigrafi. L’accezione Northia è la trasposizione latina di un nome etrusco originario, forse derivante dalla radice *nurti. Tuttavia è certo che fosse una dea prettamente etrusca, poichè non aveva un esatto corrispondente in nessuna divinità né greca né romana. In un passo della sua opera “Ab urbe condita” (VII, 3, 7) lo storico romano Tito Livio scrisse che “Cincio, accurato ricercatore di queste tradizioni storiche, ricorda come anche a Volsinii nel tempio della dea etrusca Nortia si vedano infissi dei chiodi che servivano a tenere il computo degli anni”. Si tratta di Lucius Cincius Alimentus pretore nel 210 a.C., annalista e autore di studi antiquari, il quale scrisse in greco una storia di Roma dalle origini fino alla sua epoca, opera a noi pervenuta solo in scarsi frammenti, ma integra e molto conosciuta al tempo di Livio, dalla quale egli attinse varie notizie. Livio stesso attesta che in tempi molto antichi il rito del clavum pangere (“infissione del chiodo”) era officiato sul Capitolium (Campidoglio) nel tempio dedicato alla Triade Capitolina, dove al sommo dio Giove Ottimo Massimo erano associate Giunone e Minerva. Un’antica legge aveva stabilito che ogni anno alle idi di Settembre (il giorno 13) nella parete destra della cella riservata a Minerva fosse piantato un chiodo, rito officiato dal praetor maximus (pretore massimo), più tardi dai dictatores (dittatori). A causa di una epidemia che infestava Roma il rito fu rivivificato nel III a.C., poiché considerato particolarmente efficace nel vincere ed allontanare la malattia, e per l’occasione il Senato nominò Lucius Manlius Imperiosus “dictator clavi figendi causa” (“dittatore addetto all’infissione del chiodo”). Livio riportò anche il significato che la tradizione religiosa attribuiva al rito: “….in tempi a cui a pochi era nota la scrittura, era un modo per tenere il conto degli anni”, cioè fissare in modo stabile il volgere del tempo. L’infissione del clavum avveniva nella cella riservata a Minerva “…perché la dea sarebbe l’inventrice dei numeri”. Altre testimonianze al riguardo si trovano in un “Carmen” di Quintus Horatius Flaccus (Libro I, 35, 17), e nella satira 10 di Decimus Iunius Iuvenalis. Nel passo di Orazio Northia è assimilata alla dea romana Fortuna, che presiedeva alla buona e alla cattiva sorte, venerata in un santuario di Antium (Anzio) nel quale veniva officiato anche il rito dell’infissione del chiodo. Sua paredra era la Necessitas (l’Anànke greca), allegoria del concetto di “inevitabilità” riferito al destino, tanto che proprio lei, come scrisse il poeta, “sempre inflessibile” con la “bronzea mano” portava “chiodi travàli e cunei (…) insieme a piombo fuso e al duro arpione”. Queste notizie aiutano a comprendere il significato religioso originario di Northia ed il tipo di culto ad essa riservato, poi trapiantato a Roma assimilandola sia a Fortuna, divinità della sorte, sia a Minerva nella sua accezione di “dea addetta al computo” (in quanto inventrice dei numeri). Penso sia lecito dedurne che la Northia etrusca fosse la personificazione di vari concetti e riassumesse in sé diversi aspetti complementari. Forse ad una più antica funzione apotropaica magico-religiosa di allontanamento del male e dei malefici, cui di rimando poteva essere associata anche la funzione di dea garante del benessere e della fertilità, furono poi unite l’azione di “fissazione del destino”, nonché quella di stabilire e computare il tempo, anche per la stretta correlazione tra il concetto di destino e quello di volgere del tempo. Similmente il significato originario del rito annuale dell’infissione del chiodo nel suo tempio a Volsinii (Velzna in etrusco), quale atto di allontanamento del male e dei malanni, potrebbe essersi ampliato fino a comprendere il senso di fissazione del destino e del computo generale del tempo. Tuttavia non è neppure impossibile che già in origine Northia riunisse in sé tutte queste prerogative. Singolare è il fatto che su uno specchio etrusco di bronzo la Moira greca Atropos, chiamata Atharpa in lingua etrusca, sia raffigurata con le ali spiegate e in procinto di piantare un chiodo con un grosso martello nella testa di Meliacr (Meleagro). Si tratta della evidente assimilazione di una delle funzioni di Northia, la capacità di fissare il destino piantando un chiodo rituale, alla medesima funzione di una delle Moire greche che decideva il destino finale dell’individuo, cioè la morte, ma con una sostituzione del filo vitale reciso da Atropos con l’elemento tipicamente etrusco del chiodo. Il significato magico-religioso in senso apotropaico del “piantare un chiodo”, trova confronti anche in osservazioni compiute dagli antropologi culturali in alcuni gruppi umani extraeuropei. Per esempio in Africa centrale alcune tribù celebrano riti durante i quali viene piantato un chiodo su feticci di legno a forma umana, per invocare e ottenere la protezione dallo spirito divino raffigurato attraverso la scultura. In ambito europeo, in antichi e moderni manuali di magia nera sono descritti riti noti con il nome di “fatture”, nei quali il chiodo è utilizzato come simbolico agente di maleficio per colpire e annientare un avversario. Credo che un confronto ancora più stringente e pertinente sia quello con antichi riti romani di maleficio, attestati dalle c.d. “Tabellae defixionum”. Si tratta di tavolette di piombo contenenti maledizioni rivolte ad avversari e invocazioni a dèmoni capaci di nuocere, che venivano poi arrotolate, fermate con l’infissione di un chiodo e poste di nascosto in luoghi sinistri, come ad esempio le tombe. Molto dibattuta è invece la questione della identificazione di Volsinii, città nella quale si trovava il tempio di Northia, con Orvieto o con Bolsena. Già nel XVII secolo l’abate Andrea Adami (1663-1742) nell’opera “Storia di Volseno antica metropoli della Toscana descritta in quattro libri” (1734-1737) identificò Volsinii con Bolsena, e il tempio di Northia con le rovine presso le terme romane poste a ridosso della piccola chiesa del SS. Crocifisso. Nel XIX secolo gli studiosi si divisero tra fautori dell’identificazione di Volsinii con Orvieto, (ad es. Gian Francesco Gamurrini), e fautori della identificazione con Bolsena (Luigi Canina), da cui derivava la diversa localizzazione nell’una o nell’altra città del tempio di Northia. Nel 1904 a Bolsena in località Pozzarello durante scavi archeologici condotti da Ettore Gabrici furono rinvenuti i resti di un santuario costituito da un tèmenos (recinto), una edicola, un’ara ed un pozzo sacrale dal quale vennero alla luce alcune offerte votive databili al III-II secolo a.C. Alcune statuette femminili furono considerate la rappresentazione di Northia, perciò, anche per la presenza di altri reperti significativi, fu proposto di identificare questi resti murari con il santuario della dea. Tuttavia fin verso la metà del XX secolo è prevalsa la tesi dell’identificazione di Volsinii con Orvieto, mentre nei decenni successivi grazie agli scavi condotti a Bolsena da archeologi francesi tornò in auge la tesi di Volsinii-Bolsena. Nel 1927 l’archeologa Lucia Morpurgo in un articolo che prendeva in esame un’ascia-martello rinvenuta a Bolsena, ipotizzò la presenza in questa città del culto alla triade divina etrusca Northia, Voltumna e Vertumnus. A Bolsena è documentato un cippo in basalto, di cui però si ignora l’esatto luogo di rinvenimento, che reca inscritto il nome di un certo Avle Nurtines, il cui gentilizio Nurtines deriva dal teonimo della dea Northia, a dimostrazione della presenza nella città del tempio a lei dedicato. Inoltre sempre a Bolsena sono attestate iscrizioni latine con dedica a Northia, le quali dimostrano la continuità del suo culto in età romana. Per contro i sostenitori della tesi di Volsinii-Orvieto fanno notare, tra l’altro, che mai nelle fonti romane menzionanti Volsinii si fa accenno al Lacus Volsiniensis (detto anche Tarquiniensis), cioè all’attuale lago di Bolsena, proprio perché Volsinii va identificata con Orvieto, e dunque qui sarebbe esistito il tempio di Northia. Anche se attualmente i dati archeologici sembrano avallare maggiormente l’ipotesi della localizzazione del tempio della dea a Bolsena, la definitiva soluzione della vexata quaestio è rimandata ad un futuro si spera foriero di scoperte archeologiche in grado di fugare ogni residuo dubbio. http://www.lacitta.eu/storia/32525-northia-la-dea-etrusca-con-il-chiodo-fisso.html PS: allego foto di offerte votive in lamina aurea provenienti da Bolsena loc.Pozzarello.
    1 punto
  46. Chiaro e limpido.............però permettimi di esporre un personale giudizio................credo che il Forum ed in questo caso, questa Sezione, nasce come luogo in cui discutere, dare pareri, consigli, esprimere opinioni, postare, quando possibile, lavori attinenti la discussione stessa e ci si sforza di dare collaborazione alle richieste fatte dagli Utenti frequentatori, se ho capito male qualcuno mi corregga ( in questo specifico caso, Layer ha chiesto un aiuto per una catalogazione di un tipo monetale e qualcuno compreso il sottoscritto ha cercato di dire la sua) .................non ci si può limitare ad intervenire, perdendo di vista l'oggetto della discussione e rimandare il tutto all'uscita di nuove pubblicazioni, dove, a quanto pare non è nemmeno chiaro se queste contengono l'argomento in questione. Un saluto.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.