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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/16/20 in tutte le aree
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Ciao a tutti, rimanendo nell'ambito della monetazione Angioina, sempre da InAsta, ecco il mezzo denaro di Carlo II, anche comparato con un denaro. Saluti Eliodoro4 punti
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Approfitto dell'asta oggi pubblicata da InAsta: n. 90. Riporta al lotto 595 una bella piastra pontificia: Quella di Innocenzo XII, anno 1699, porto di Anzio. Esemplare che periodicamente riappare: prima Westfälische Auktionsgesellschaft Auction 66 (2013): SPL, aggiudicata € 4300; poi Ranieri 8 2015: qFDC, aggiudicata € 5000; poi InAsta 70 2017 (invenduta a € 6000), quindi quest'asta (base € 5000). Quanto mi sorprende è che InAsta, sia per la vendita 70 che per l'attuale, riporta questo pedigree: Ex Montenapoleone 1 del 1981, lotto 528, esemplare indicato FDC, aggiudicato a lire 4.500.000. Ora l'esemplare in questione NON è quello Montenapoleone 1, che oltretutto era indicato SPL/qFDC in quel catalogo. Questo pressapochismo mi rende perplesso. In quanto poi alla moneta: è bella ma certo non qFDC ...4 punti
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Concordo. La foto è già buona. Se riuscissi ad interporre fra obiettivo e moneta un piano trasparente di plastica (o di vetro) inclinato otterresti (dopo un po' di prove) una miglior diffusione di luce...4 punti
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Perché collezionare monete di Venezia? (Mi sovviene @Bassi22 cittadino di Cologna Veneta e il suo orgoglio Colognese). Ebbene, il 24 giugno 1405, il Provveditore Veneziano Gabriele Emo riceve le chiavi della città di Verona. L'avvenimento è ritratto olio su tela. Verona, Loggia di Fra Giocondo, Sala del Consiglio. Pittore Sante Creara (1571-1630). La scena è ambientata in Piazza delle Erbe, presso la berlina e l'antenna, dove oggi sventola la bandiera Contarina. Si notano, in primo piano, la bandiera col Leone Marciano e, appena dietro, quelle Veronesi, con croce oro su fondo azzurro. E da qui parte una storia lunga ben 392 anni fino al 25 aprile 1797 quando la sollevazione dei veronesi contro l'occupazione napoleonica scoppiata il giorno 17, è soffocata dopo furiosi combattimenti con migliaia di morti. Seguirono come triste conseguenza, processi farsa e fucilazioni sommarie. Episodio noto come "le pasque Veronesi". Come si può rimanere insensibili alla bellezza e al significato delle monete della Repubblica del Leone? Io ho resistito parecchio, ma alla fine ho deciso di cedere. Certo, sarebbe bastato acquistare qualche libro, ma possederle è tutto un altro piacere. Per la mia modesta collezione, ho dovuto cedere molti oggetti collezionati nell'arco di alcuni decenni, ma nella vita a volte bisogna scegliere. Un saluto a tutti. Luigi.4 punti
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Precisamente nella frazione Cinzano dell'abitato di S. Vittoria, in prossimità dell'antica strada che collegava Alba Pompeia a Pollentia e poi ad Augusta Bagiennorum, si trova il complesso, ritenuto di epoca romana tra fine repubblica ed inizio impero, noto come Turriglio . Al centro di un recinto quadrilatero in muratura (59 x 48 metri) è posto il Turriglio, un monumento in muratura di ciottoli con corsi in mattoni, costituito da un tamburo del diametro di 12 metri, sormontato dai resti di un alzato costituito da 4 edicole a nicchia . Incerta l'identificazione, tra mausoleo (camera funeraria mancante ma alcune inumazioni più tarde interne al recinto) , o monumento celebrativo, non escludendo del tutto l'ipotesi di un ninfeo, per il ritrovamento in zona di antiche, probabilmente coeve, condutture in piombo per l'acqua .3 punti
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@Hirpini, @Flavio_bo, @santone e @apollonia, ecco la la mia bella e dorata moneta Sicula Punica archiviata con allegato la scheda e i nickname dei bravi esperti lamonetiani che senza esitazione alcuna hanno espresso la peggiore "sentenza" che potessi che potessi aspettarmi. Con 1000 grazie, PizzaMargherita.3 punti
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Medaglia devozionale ottagonale, bronzo/ottone, fine XVII-inizio XVIII sec., produzione romana.- D/ Santa Maria della Mercede tra due figure in ginocchio oranti o supplicanti, esergo: ROMA. Molto venerata nella citta' di Barcellona , nella Spagna in generale e Sardegna.- R/ S. Pietro Nolasco, fondatore dell'Ordine di S. Maria della Mercede (Mercedari), canonizzato nel 1628 da papa Urbano VIII, non comune. Ciao Borgho3 punti
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Ed ecco qui come esempio questa moneta che e' stata oggetto di una precedente discussione di cui riporterò i passi salienti inerenti all'argomento in questione. D/: Q CASSIVS VEST: busto di Vesta, velata, drappeggiata, a destra R/: IMP CAES TRAIAN AVG GER DAC P P REST: tempio di Vesta visto di fronte, esastilo, con una statua sul tetto e sedia curule all'interno; urna per il voto sulla sinistra; tavoletta con A C (absolvo-condemno) sulla destra. RIC II Traiano 796 E' una moneta di "restituzione" di Traiano, ovvero una sorta di "riedizione" di una moneta repubblicana. La moneta è infatti molto simile a questa: Si tratta di un denario di età repubblicana, coniato a Roma nel 55 a.C., il Crawford 428/1. Questa è la sua scheda: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G191/1 Questa moneta ci riporta ad un’appassionante vicenda legata alle Vestali che fece molto scalpore nella Roma dell’epoca. Si era nell’anno 114 a.C. e si era conclusa da poco la lunga avventura dei Gracchi con l’uccisione di Caio (121 a.C.) che era seguita a quella del fratello Tiberio (133 a.C.). La morte dei Gracchi aveva posto fine ad un lungo periodo di fermento sociale e politico che aveva visto emergere le istanze dei plebei e degli italici. La loro fine aveva quindi rappresentato una apparente ripresa del potere della aristocrazia, anche se le tensioni rimanevano altissime. Le Vestali erano le sacerdotesse di Vesta ed erano tutte ragazze di origine patrizia. Il sacerdozio delle Vestali durava trent’anni e per tutto questo periodo era loro imposto l’obbligo della verginità. Il loro compito era quello di custodire ed alimentare il fuoco sacro sull’altare del tempio di Vesta. Il fuoco di Vesta non doveva mai spegnersi: le Vestali che per negligenza lo avessero lasciato estinguere venivano battute con verghe. Quelle che avessero tradito il voto di castità pagavano il sacrilegio con la vita, sepolte vive in una grotta nel Campus Sceleratus nei pressi della Porta Collina. Nella sua lunga vita il collegio delle Vestali, per ragioni facilmente intuibili, dovette essere turbato da più di uno scandalo, se la tradizione riferisce che ben tredici Vestali furono sepolte vive per perduta verginità. Proprio in riferimento a quanto detto, in quell’anno 114 a.C. a Roma corse voce che tra le Vestali si fossero verificati gravi episodi di dissolutezza. Fu promossa un’inchiesta ufficiale al termine della quale tre Vestali risultarono gravemente indiziate. Il processo, celebrato dal Pontefice Massimo, si concluse però con la condanna di una sola di esse. Nel clima politico dell’epoca molti (soprattutto i plebei) videro in questa sentenza una sorta di accordo sottobanco tra il Pontefice Massimo e le Vestali (non so se per ragioni politiche o per coinvolgimento diretto nello scandalo). Fu così che un tribuno della plebe invocò la revisione del processo portando la causa davanti al tribunale del popolo la cui presidenza fu affidata a Lucio Cassio Longino (fratello del cesaricida Gaio) , noto per il suo rigore e la sua integrità morale. Fu emesso quindi un verdetto esemplare che condannò a morte anche le altre due vestali in precedenza assolte. In questo modo si volle colpire non solo l’aristocratico collegio delle Vestali, ma anche e soprattutto il Pontefice Massimo. Circa sessant’anni dopo, nel 55 a.C., il magistrato monetario Quinto Cassio Longino (discendente di Lucio Cassio Longino) fece emettere un denario a memoria di quell’antico scandalo, del clamoroso processo e indirettamente del suo antenato che ne era stato il promotore. Interessante il fatto che il RIC consideri questa restituzione di Traiano come commemorazione di una Lex Tabellaria. Ora, spulciando, ho letto che ci fu una Lex Cassia Tabellaria che riformò il sistema elettorale romano introducendo il voto segreto il cui promotore fu proprio quel Lucio Cassio Longino che aveva presieduto la revisione del processo contro le tre Vestali. Ecco che il cerchio si chiude. Per chi volesse leggere anche il resto della discussione (che si occupa principalmente delle monete di restituzione di Traiano): Buona notte da Stilicho3 punti
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Buonasera carissimi, Oggi ho avuto il piacere di accogliere il nuovo ingresso: nella scelta e nell'acquisto ha prevalso il fascino della particolarità più che la conservazione, anche se dal vivo ha una bella patina che mi ha piacevolmente sorpreso. Un caro saluto a tutti, vi leggo sempre con piacere3 punti
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Chiedo scusa a tutti se ho dato un'informazione sbagliata, capita, soprattutto in giorni particolari, la prossima volta starò più attento prima di dare delle risposte...2 punti
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Complimenti @rickkk. bella moneta, molto rara di per sè e molto difficile da trovare sopra il BB. A mio modesto parere il BB+ ci sta tutto. Se mi permetti, la patina "iridescente" non mi piace perchè è considerata un "surplus" dai Professionisti ( vedere le monete slabbate dagli Americani ) ma quasi sempre è artificiale. Comunque anche questo non è un problema perchè con il passare degli anni acquisterà una patina brunastra, meno piacevole forse, ma più naturale. Detto questo mi complimento con Te per l'ottimo acquisto e posto lo stesso millesimo, in conservazione sicuramente inferiore. Buona Serata, Beppe2 punti
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Spero mi scuserai per la franchezza, ma hai scelto il referente sbagliato. L'Azienda per guadagnarci qualcosa dovrebbe farti pagare il tuo esemplare unico il prezzo di cinquanta pezzi, che è il loro quantitativo minimo : un cifra improponibile per cui correttamente a mio avviso rinunciano all'ordine, non ci trovo nulla di strano. Poi, come ha detto Komodo, se trovi un artigiano.....2 punti
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Segnalo tra gli assi dell’Impero Romano questo esemplare della NAC 98 che raffigura sul rovescio un arco sormontato da due statue equestri e tre prigionieri con le mani legate dietro la schiena e un ufficiale alle spalle che avanzano verso l’arco. The Roman Empire Galba, 68 – 69 As, Tarraco (?) circa September to December 68, Æ 8.78 g. SER GALBA IMP AVGVSTVS Laureate head r., globe at point of bust. Rev. [QVA]DRAGENSVMAE REMISSAE Arch surmounted by two equestrian statues; to l., three captives, hands tied behind their backs, advancing r. below and towards arch with an officer behind them. C 166. BMC 205 note *. Kraay, HGG –. RIC 84. CBN –. Extremely rare and possibly the finest specimen known. An unusual portrait and a very interesting reverse composition. Dark green patina and good very fine This extremely rare coin with the victory arch is probably the finest known example of this type. Literature includes few examples, all in poor condition. AMP. Starting price: 2.800 CHF - Estimate: 3.500 CHF - Result: 4.000 CHF Il rovescio di questa interessante moneta commemora la remissione del consueto 2½% di tasse o dazi doganali (quadragensumae remissae remissae) riscossi sulle merci che attraversavano i confini provinciali e che Galba aveva concesso alle province di Spagna e Gallia per avergli prestato sostegno durante la guerra civile. Non si conosce la posizione dell'arco equestre raffigurato sul lato destro del rovescio, e in realtà potrebbe anche non essere esistito ma essere invece una costruzione pianificata che Galba non costruì mai a causa del suo breve regno o di un mero immaginario militaristico destinato ad attrarre le legioni, quattro delle quali erano di stanza in Spagna. Se si tratta di un arco che Galba progettava di costruire, allora si tratta di ironia della sorte considerata la sua reputazione di parsimonioso.2 punti
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No. Il D/ della piastra NAC è decisamente ben superiore a quello InAsta!2 punti
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Credo che sia la prima volta che scrivo qui. In questi giorni non lavoro, ma, come d'abitudine, oggi mi sono svegliato prestissimo. Ho acceso la TV e ho trovato una trasmissione che parlava di Eugenio Montale. Tra le varie poesie, e' stata letta questa. Sicuramente la conoscerete. E' stata scritta per la morte della moglie. E' molto toccante. Credo che pochi siano riusciti a descrivere in poche righe contemporaneamente e così bene la grandezza dell'amore e la solitudine della morte. Eccola: Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. Ciao da Stilicho2 punti
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Tornando al tema della discussione, giorni fa, per semplice curiosità, ho acquistato un tagliacarte in argento con incastonata una piccola moneta olandese degli anni quaranta. L'oggetto è un po' "vissuto", ma carino.2 punti
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Questa è per @Hirpini MARIA ROSARIA Maria Rosaria vola fra lacrime e le zucche e i cardellini e abbraccia due bambini piccoli ancora senza mascherina e sogna e canta e aspetta che s'addormenti il giorno e la notte la baci... ora s'acquatta dietro un vecchio marmo ma cosa c'è? Cos'è? Dai, sai, mi sembra sembra proprio la farina dei cieli che la accarezza lieve... ha il gusto antico e dolce della prima neve.2 punti
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Ok, probabilmente hai ragione, ed essendo il IV secolo uno di quelli dove devo sempre imparare, metto in saccoccia anche queste info e valutazioni Si impara sempre qualcosa Grazie Alain2 punti
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Buongiorno a tutti, la mia Napoletana di oggi è tra le tipologie che preferisco. ? 9 cavalli Ferdinando IV 1791 Credo sia scampata ad un incendio. Cosa trovate di interessante in questa moneta? Saluti Alberto2 punti
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Buonasera Rocco @Rocco68, nella mia modesta raccolta di Piastre quel falso stonava e io non riuscivo a guardarlo di buon occhio. Era l'unico. Da te sicuramente starà meglio. Non mi devi ringraziare perchè io sono sempre tuo debitore. Debitore di cosa? Di tutto quello che mi hai insegnato e mi continui ad insegnare.2 punti
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@1412luigi che ti dico, ti dico che solo pochi giorni fa è mancata Maria Rosaria, la mia più grande amica. Con lei condividevo le mie passioni, e le sue. Non era numismatica e di monete tranne la storia che i nostri tondelli romani portano con sé, non capiva nulla. Però a volte le parlavo delle nostre discussioni e lei mi ascoltava. Un giorno mi lasciò sbalordito quando inaspettatamente mi chiese: -Hai sentito ancora @Massenzio? Un altro giorno mi chiese dei miei cardellini, quelli che frequentano il mio balcone per becchettare i semini di una pianta che gli piace tanto. Mi venne da scrivere e subito le risposi in qualche rigo cui diedi anche un titolo, "Un orticello di zucche" (ma lei davvero aveva piantato nel piccolo giardino delle zucche gialle e ne andava orgogliosa.) Questi sono i miei cardellini: Dunque aveva chiesto dei miei cardellini e questo è quanto le scrissi (scrissi perché certe cose è più bello leggerle che ascoltarle), i pochi righi che le dedico un'altra volta:2 punti
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Ciao, parto io con una cosa semplice, con una moneta di cui mi sono occupato in una discussione: Si tratta della RIC II Nerva 93, sesterzio, zecca di Roma, anno di emissione 96-97 d. C. D/: IMP NERVA CAES AVG PM TR P COS III PP: busto di Nerva, laureato, a destra R/: VEHICULATIONE ITALIAE REMISSA: due muli (o mule) che pascolano; dietro di loro un carro; SC in esergo Quella riprodotta sopra e' l'esemplare custodito al Munzkabinett di Berlino. Cosa significa questa moneta? Augusto fondò il sistema di trasporto imperiale, il cursus publicus, che sostituì il sistema tradizionale dei tabellarii o messaggeri privati per trasmettere informazioni governative e comandi militari in tutto l'Impero Romano. Ecco cosa dice Svetonio: «Affinché si potesse facilmente e più rapidamente annunciargli e portare a sua conoscenza ciò che succedeva in ciascuna provincia, fece piazzare, di distanza in distanza, sulle strade strategiche, dapprima dei giovani a piccoli intervalli, poi delle vetture. Il secondo procedimento gli parve più pratico, perché lo stesso portatore del dispaccio faceva tutto il tragitto e si poteva, inoltre, interrogarlo in caso di bisogno.» (Svetonio, Augusto, 49) Il cursus publicus divenne una delle più grandi istituzioni governative dell'antichità. Funzionava grazie a una serie di alloggi di tappa (mansiones) e di postazioni di scambio intermedie (mutationes) lungo il percorso delle strade romane. La mansio era un edificio dove ci si poteva rifocillare e passare la notte; la mutatio era un edificio dove in più era possibile trovare delle cavalcature fresche (la parola mutatio significa in effetti scambio, inteso come scambio proprio di cavalli). Il costo di gestione del cursus publicus, all’epoca, gravava sui privati cittadini. Era il cosiddetto munus vehicularium. In cosa consisteva questo? Il munus in generale era un "dovere", un "obbligo", di fornire un servizio o un contributo alla propria comunità. Nelle fattispecie del munus vehicularium, in sostanza, per far funzionare il trasporto pubblico, i funzionari governativi, gli appaltatori imperiali e i magistrati locali imponevano ai privati cittadini di svolgere la mansione richiesta, ovvero quella di trasporto dei messi utilizzando i propri veicoli e animali (e non mancavano come è facile immaginare abusi per interessi personali). Le comunità interessate però non ricavavano alcun guadagno da tutto ciò, ma anzi (come e’ facilmente intuibile) erano fortemente penalizzate e per questo venne stanziato un sistema di risarcimenti. In realtà molto raramente tali risarcimenti andavano a coprire (anche solo parzialmente) i costi e le spese subite. Anzi, sotto Domiziano, tale attività (con la diffusione del servizio ed il conseguente aumento degli abusi dei funzionari imperiali) diventò particolarmente onerosa per i cittadini italici. Si rese pertanto necessario prendere provvedimenti drastici e di ciò si occupò Nerva che decise di riformare il sistema. Con la moneta in questione Nerva pubblicizza proprio la sua riforma promettendo che il governo imperiale avrebbe coperto in futuro i costi del cursus publicus. In sostanza indica che il peso della posta imperiale non avrebbe più gravato sull'Italia perché delle spese di gestione si sarebbe occupato direttamente il fisco (Vehiculatione Italiae remissa: tolto all’Italia l’obbligo di sostenere il servizio di trasporto). L’attenzione di Nerva verso gli italici non era in realtà proprio casuale: egli stesso era umbro di nascita, di Narni (Narnia). Questo provvedimento rientra in effetti in una politica globale di sgravi fiscali e di incentivi che dovevano favorire proprio le comunità italiche. Buona giornata da Stilicho2 punti
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Buonasera. Piccola discussione per mostrare un po’ i nostri gioielli. Qual’è il pezzo più raro della vostra collezione? inizio io. Se dobbiamo riferirci alla rarità intesa dai cataloghi direi l’1 lira Umberto I 1894. Se poi andiamo a considerare il decreto con minore tiratura che posseggo a memoria mi viene in mente il mio 1000 lire Capranesi 16/7/1940 con soli 1 milione e 800 mila esemplari stampati. I vostri invece ?1 punto
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Altra discussione nel forum da leggere: Valore delle merci nel Medioevo1 punto
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Se Accettano Dracma ma non tetradracma e didracma non ne farò un Dramma....1 punto
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Hai ragione con la lente più potente sono riuscito a vedere che è una piccola mancanza di metallo. Grazie @dux-sab1 punto
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Sono diverse le belle piastre poste all'incanto nelle prossime aste autunnali. Tra Picena, Ranieri, NAC e InAsta sicuramente i collezionisti di questi affascinanti massimi moduli papali hanno di che divertirsi! In merito alla presente piastra, sono d'accordo con Giovanni che sia quantomai "generoso" ritenerla qFDC. L'usura è evidente soprattutto al D/, sulla barba, sul camauro e sulla mozzetta, ove i rilievi maggiori appaiono diffusamente appiattiti. E' senza dubbio un ottimo esemplare, superiore alla media per conservazione, ma non qFDC! Relativamente al pedigree, rimango perplesso anche io. Credo che un qualsiasi collezionista anche solo interessato ad un eventuale acquisto, faccia presto a verificare la veridicità di quanto riportato, e se le informazioni non sono conformi a verità, potrebbe facilmente preferire rivolgere la sua attenzione e le sue risorse altrove... Michele1 punto
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Salve Rocco68 grazie a te per averle condivise io non intervengo perchè sono ignorante in materia di Vicereame(per ora non è nel mio campo d'interesse, non vorrei commettere lo stesso errore del passato quando da una tipologia di collezione passavo ad un'altra) piuttosto che intervenire e dire qualche cavolata preferisco visionare le tue monete e leggere le risposte degli esperti per imparare.1 punto
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Bellissimo qfdc/fdc con lustro . Eccezionale il tuo @El Chupacabra .1 punto
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Ciao Jagd : da noi certi contadini scoglievanole monete di rame da 1 e 2 soldi per ottenere il solfato di rame (il "verderame") da nebulizzare sui filari di vite, contro i parassiti. Saluti !1 punto
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Gentili tutti, ho seguito con molta attenzione e piacere questa discussione sempre molto pacata nonostante la divergenza di opinioni. Da essa ho imparato molto. E di questo vi ringrazio indistintamente. Alain, ho ammirato molto la tua umiltà, merce davvero rara di questi tempi. Soprattutto perchè viene da una persona molto competente e preparata come te. Con stima Stilicho1 punto
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Buongiorno a tutti, Rocco trovo interessante questa moneta, ho provato a confrontarla con esemplari in rete, ma non riesco a focalizzare bene, un segno di ribattitura lo noto sulla parte posteriore della testa, e anche sulle sigle MC. Poi mi sembra di intravedere una E evanescente davanti al busto..Per il resto non ne vengo a capo. Saluti Alberto1 punto
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@grunf Già vista a suo tempo (Ranieri). E comunque questo è scontato in alcuni casi, ma nello specifico l’usura è evidente anche in foto!1 punto
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Ad onor del vero il 1966 è il secondo millesimo più comune da reperire in FDC, dopo l'ancor più comune 1967. Più rari in FDC sono i primi anni, quando ancora queste monete circolavano in abbondanza; da metà anni '60, dopo l'aumento del valore dell'argento, iniziarono ad essere tesaurizzate e quindi sono più facilmente reperibili in (più o meno) stato zecca.1 punto
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Bellissimo tema! Cito subito questo denario di Porcius Laeca che commemorava le Leges Porciae de provocatione, che estesero progressivamente la possibilitá di appello ai comizi contro le sentenze che prevedevano pene corporali.1 punto
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Inserisce sul piatto della bilancia tutti i sacchi e li toglie uno alla volta, vedendo, per ciascuno di essi, di quanto cala il peso? Non no, però se sia rispettato il vincolo di "una sola pesata".1 punto
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Altro falso d'epoca di piastra 1796, sempre realizzato per fusione ma con metalli bianchi. Peso grammi 22,30. Questo pezzo ha fatto piangere molte persone tanto è ben fatto, anche la treccia nel taglio è ben realizzata. È non mi stancherò mai di ripetere GRAZIE Sergio!1 punto
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Buongiorno a tutti, la mia Napoletana di oggi. 3 Grana I0I0 Gioacchino Murat Saluti Alberto1 punto
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Grazie ad Apollonia per aver vivificato la sezione con questa medaglia molto interessante da un punto di vista tipologico. Trovo invece eccessivo il realizzo trattandosi di un riconio e per di piu’ di bronzo. Se tanto mi da’ tanto cosa dovrebbero realizzare degli argenti originali del 1600?1 punto
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Ma il mio commento non ha alcun intento di legittimazione nei confronti delle problematiche da te esposte, mi limitavo solo ad esprimere dei dubbi circa l'efficacia di eventuali provvedimenti giuridici... Personalmente non credo nelle soluzioni giuridiche pure, non è il diritto in sè che migliora la condotta umana, è l'uomo che evolvendo nella sua coscienza è in grado di darsi regole più umane ed intelligenti sia scritte che non e soprattutto di rispettarle... Per il resto condivido il tuo sentire circa la marea di cacchiate da cui siamo sommersi quotidianamente...1 punto
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Il punto non è il reato, ci si può inventare tutti i reati che si vogliono, bisogna poi vedere in concreto cosa accade, se si inventano reati a cacchio nel migliore dei casi rimangono solo parole su carta, nei peggiori si crea il caos nell'amministrazione giudiziaria o veri e propri abusi... Il reato di plagio è assimilabile ad un furto di proprietà intellettuale, sono casi abbastanza circoscritti in cui si tutelano diritti soggettivi specifici, ossia persone concrete danneggiate nei loro interessi... Ma un ipotetico reato di falsità o ignoranza sarebbe una pura idealità, tutti potrebbero accusare tutti, sarebbe il caos ? Questo è un discorso condivisibile, ma compete appunto al senso etico e alla saggezza che ciascuno di noi può coltivare e accrescere nel suo intimo riuscire a renderlo effettivo, le problematiche che ostacolano un effettivo rispetto di capacità, merito e competenze sono molteplici, si va dalla semplice e antichissima lotta per la sopravvivenza per cui mors tua vita mea che disgraziatamente ancora domina il nostro modo di vita, alle pulsioni egoiche per cui a tanti importa solo avere ragione ad ogni costo, fino alla banale inconsapevolezza della propria ignoranza...1 punto
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Non era solo una risposta scherzosa. Alcuni mesi or sono un commerciante mi ha raccontato di interesse dei collezionisti cinesi per la medaglistica riferibile al loro paese (si parlava della medaglia di Pio XI per i martiri cinesi). Aggiunse che qualcuno aveva allargato la collezione ad altre medaglie di Papa Pio XI. Sulle emissioni medaglistiche di Innocenzo XI per il ricevimento degli ambasciatori cinesi sono stato impreciso nel post precedente . La emissione originale si caratterizza per il millesimo 1688 indicato nel rovescio (annno XII di pontificato); e con essa ( non con quelle non datate) si coordinano i riconi postumi di Hamerani e Mazio. Nella coniazione originale di questa medaglia la piega del camauro appare sotto la lettera U di INNOCENTIUS; poi si nota nel conio una vistosa frattura/escrescenza (asta Thalech). Probabilmente il conio viene rifatto e la piega nel camauro è nel nuovo conio sotto la lettera S di INNOCENTIUS. A questa ultima tipologia appartiene la medaglia della recente vendita di Bertolani, che per l'accuratezza del conio proviene probabilmente dalle riconiazioni settecentesche degli Hamerani e non da quelle ottocentesche del Mazio. E' invece originale la medaglia recentemente venduta da Corinphila, nella quale è confermata l'alta valutazione. In asta Thalech la medaglia risultò invenduta.1 punto
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Considerato che quest'anno sono settanta anni dalla morte di Raffaele Viviani, uno stabiese dal grande cuore, i cui “10 Comandamenti” farei studiare a scuola, ma scrive nella lingua madre (in dialetto), quindi non mi pare il caso. Quanto a me lo voglio ricordare a chi non lo ricorda o non lo conosce con una curiosità numismatica, non nel senso che gli sia stata dedicata una moneta – ci mancherebbe – una moneta ad uno scugnizzo? Non credo, ma nel senso che Raffaele Viviani parla della “pezza”. Sul doppio significato di pezza (straccio/moneta), magistrale fu il gioco di parole costruito da Raffaele Viviani nel 1918, che, prendendo a spunto l’umile lavoro del sapunaro, ne trasse un’amara macchietta, tratta dalla commedia “Tuledo ’e notte”, dal titolo, appunto, ’O sapunariello. Il poeta, con la maestria che gli è riconosciuta, descrive uno spaccato della nostra società all’ indomani della prima grande guerra. La pezza era anche una moneta di dodici carlini. E con pezza si indica genericamente una moneta. Infatti, tené ’a pezza,vuol dire essere un benestante, uno che possiede mezzi economici tali da poter vivere agiatamente. (io non tengo una pezza) Fu fatta coniare dal granduca Ferdinando de’ Medici nel 1665 e portava al rovescio due piante di rosa con la curiosa leggenda Gratia obvia Ultio quaesita: “(La Casa Medicea) è facile a concedere il perdono (anche se la colpa commessa) meriti/richieda una punizione”,e si disse anche pezza della rosa o rosina. Quanto alle donne verdiane preferisco le donne pucciniane, mi sono più congeniali Tosca e Mimì piuttosto che Violetta, alla Gilda donna verdiana preferisco Gilda Mignonette della “Siberiana”, la regina degli emigranti e alla Maddalena versiana preferisco La Bammenella cantata da Concetta Barra, che è uno babà. Buona serata e che 'a Maronna v'accumpagne1 punto
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L'avevo conservato tra i miei ricordi di ragazzino in garage. Serviva per la gettoniera degli ascensori negli anni '50 / '70 (chi la prevedeva naturalmente) : Si inseriva la monetina nell'apposita feritoia e si sceglieva il piano dalla pulsantiera, al primo sussulto dell'ascensore prontamente si tirava su la cordicella, la monetina veniva così recuperata. non sempre.... :D1 punto
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riporto in vita questa discussione con un video che ho trovato su youtube...monete usate come anelli...1 punto
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o allora che dire di questa "fusaiole"(mi dispiace nome in Italiano non so)....con il suo bucco in parfeto centro.... -_- ....che faceva girare come una trottoia(toupie),il stecco di legno,o osso per fare filo......ne i ditti delicati di donna.... -_- il "thrace"e la providenza...... :lol:1 punto
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