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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/03/20 in tutte le aree
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Finalmente ho messo in collezione due mezze piastre ! Che dire.. non pensavo fossero così affascinanti..me ne sono innamorato subito specialmente per quella giovanile. che si diverte con le conservazioni ? Io una mia idea me la sono fatta ma vorrei sentire gli esperti ! mi piacerebbe anche rimuovere quelle macchie nere senza intaccare la patina cosa consigliate ?6 punti
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Grazie per aver aperto una discussione sulle nostre belle monete greche di Sicilia. Ecco, pur con tutta la prudenza che mi contraddistingue, direi soltanto che non la metterei in compagnia di monete belle e genuine. Mancano completamente i volumi, i rilievi non mi sembra che corrispondano... ecco diciamo pure che chi ha la moneta in mano può decidere meglio, ma somiglia molto a un tondello originale “schiacciato” con forza da un artista contemporaneo nel tentativo non riuscito di imprimere l’alto rilievo dei volumi di questi conii... Lascio a chi del mestiere valutarla dal vivo, ma da queste foto io non ne ricavo una bella impressione. Sentiamo gli altri. Ciao e grazie ES5 punti
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Perché un lieve scivolamento, non ha permesso il riempimento fino al mento. In rosso fa capire che il mento manca, ma che le dimensioni sono quelle.4 punti
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Buongiorno a tutti, quando ero ragazzino, soprattutto l'estate le edicole vendevano delle bustone a sorpresa. Era una festa aprirle e scoprirne il contenuto. Che andava dai fumetti ai pastelli alle macchinine alle pistole ad acqua. ? Così è stato ieri, quando finalmente mi è arrivato un lotto misto, di alcune monete sapevo la presenza di altre invece no, sono state un piacevole regalo della persona che mi ha ceduto il lotto di monetine.. ? Oggi vi mostro quello che è per me il primo Grano Siciliano ad entrare in Collezione Litra68. Cristiano, @Asclepia tu che hai spesso a che fare con le Siciliane, cosa ne pensi? Ma anche gli altri Amici mi fa piacere se hanno da aggiungere qualcosa. Inoltre mi ha colpito perché sembra una moneta scodellata, ne ignoro il perché. Saluti Alberto4 punti
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Ringrazio Adelchi66 per la citazione del libro sui tesori di Brescello, del quale sono coautore. Molto in teoria un aureo di Bruto con EID MAR poteva far parte del famoso tesoro rinvenuto a Brescello a fine 1713 e disperso già nel corso del 1714. Il materiale pervenne soprattutto a Venezia, dove una piccola parte fu acquistata da collezionisti e la massima parte rifusa per ricavare oro e per evitare il tracollo economico degli aurei, già allora molto ricercati (!!!!). Uno dei maggiori collezionisti fu il senatore veneziano Tiepolo, che comprò un'ottantina di aurei del tesoro e la cui collezione fu poi acquistata dall'imperatore d'Austria e si trova al medagliere di Vienna (dove però arrivarono solo 30 dell'ottantina originale di pezzi). Alcuni altri pezzi rapidamente presero varie strade dell'estero. Però nessuno ha testimoniato la presenza in tale tesoro di un aureo con EID MAR, che avrebbe avuto una immediata e clamorosa risonanza già allora... Quindi tento ad escludere una sua possibile appartenenza al tesoro di Brescello4 punti
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Perché essere equilibrati ? Rispetto il tuo pensiero che hai espresso sul tuo post, ma alla vista di queste "patacche", non lo condivido. Ringrazio @skubydu, per l'invito a questa discussione.3 punti
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Buonasera Sirlad, auspico che proprio leggendo le discussioni presenti in questa è nell altra sezione, lei possa approfondire la materia, complessa sicuramente ma estremamente affascinante. relativamente alla presente discussione, premetto che non è stato fatto cenno a chi vende L a moneta in quanto ciò al momento non interessa. Mi permetto comunque una parentesi generale. È capitato più volte che a seguito di segnalazioni vengano giustamente ritirate monete di ben altro calibro, si pensi tempo fa, ad esempio, all asta Leu con la moneta in copertina del catalogo. Quindi, anche dall altra parte, come da questa nessuno è infallibile è più volte su questo forum abbiamo dimostrato la presenza di cloni o monete palesemte false, facendo un servizio a nome dei collezionisti e del buon senso. Questa reputo sia informazione, unica nel suo genere oltretutto gratuita. per la moneta in questione, pareri di esperti del settore ( dietro ai nickname ci sono numismatici e studiosi di carattere internazionale) e particolari evidenziati, farebbero propendere per un esemplare moderno. A ciò queste persone sono arrivate con anni di esperienza e dedizione e non certo per sentito dire. Poi ci può stare che chi vende possa anche commettere un errore in buona fede, io L ho sempre pensato, a prescindere dal valore di ciò che si vende. è stato inoltre quasi sempre premesso che L analisi avviene da foto, e che la certezza c’è con la con moneta in mano. Tuttavia, proprio dalle Buone immagini a disposizione si è potuto evincere che alcune cose non tornano e non è certo poco. C’è anche chi reputa la moneta genuina, va bene, apprezzo ed accetto il loro parere, ho aperto la discussione proprio per avere dei pareri, pur già avendone uno io ed avendolo argomentato. mi sembra inoltre che ci sia espressi in modo pacato, tecnico ed educato. Attendo il parere di @gionnysicily , che saprà sicuramente darci qualche Preziosa informazione in più anche se un “like“ credo abbia già detto molto. grazie skuby3 punti
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Ciao Alberto, queste monete scodellate venivano chiamate "gobbini", si dice che venissero strofinate per augurarsi la buona sorte... Inoltre venivano poggiate sull'ombellico delle donne gravide come portafortuna per il nascituro... Di gobbini se ne trovano generalmente ricavati da monete in rame del periodo del regno, raramente per gli stati preunitari... Dovrei averne uno ricavato da un grano da 12 cavalli di Ferdinando IV... Inutile dire che era un'usanza tipicamente meridionale...3 punti
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Pur con le precauzioni legate all'esame di una semplice fotografia, anche a me sembra un prodotto di pressofusione. In ogni caso la stima è esagerata per un esemplare così modesto. Allego l'esemplare di Parigi, De Luynes 1022, di sicura autenticità. Pur con difetti del tondello è tutt'altra cosa...3 punti
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Buongiorno a Tutti, ho visto ora la seguente nuova discussione nella quale sono stato chiamato a esprimere un parere (Grazie intanto @skubydu). Non vorrei sembrare sfacciato, ma il pezzo in esame è un EVIDENTE falso......da presso fusione. Proprio per le sue caratteristiche (fratture a intervalli lungo tutto il diametro del tondello ed assenza di luci/lusters e/o tracce di coniazione)...è un presso-fuso da usare come riferimento... Mi meraviglio che pezzi simili possano ancora trovare riparo in aste pubbliche.... Ormai sta degenerando tutto, compresa la qualità dei vari astaioli...... Mah...... Odisseo3 punti
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Buongiorno skuby, l'immagine che ho postato mostra chiaramente un particolare che appartiene al tondello ma non alla moneta. Ovviamente questo,assieme ad altri particolari che si possono osservare, ci porta a considerare che la percentuale che ci si possa trovare davanti ad un riconio sono altissime. Ciò premesso, sappiamo che anche in antichità si facevano dei riconi utilizzando delle monete già coniate e di conseguenza ci sono due strade da valutare: riconio moderno oppure antico ? La risposta naturalmente sara' data soprattutto da una visione dal vivo ma, anche da foto in base alla propria esperienza acquisita, personalmente io la mia risposta l'ho trovata. Buona giornata3 punti
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Quelli con la testa rivolta a sinista (più rari) sono tutti senza sigla/e, ma con marchi sotto; la distinzione diciamo base è fatta in ordine alle sigle del mastro di zecca quando c'è. Con testa a destra ci sono senza sigla/e , con GR e con IAF/cI, quest'ultimo molto Raro. Poi si vanno ad aggiungere i coni diversi nei rovesci, dove troviamo quelli che sommariamente ha fatto vedere Rocco. Tutte queste monete, di cui sopra, sono state accuratamente descritte e catalogate nel mio volume.3 punti
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Ho il piacere di presentarvi il mio nuovo libro, dedicato all'iperinflazione che colpì la Germania nei primi anni Venti. Ho cercato di spiegare la vicenda in modo piuttosto semplice, stando attento a non cadere nei tecnicismi. Il numero contenuto di pagine (60) mi permette di venderlo ad un prezzo non troppo elevato. Lo si può acquistare su Amazon: https://www.amazon.it/dp/B08M253WJ6 DESCRIZIONE Perché non si possono stampare tutti i soldi che servono? L'iperinflazione che si abbatté sulla Germania nel 1923 fornisce la risposta a questa domanda. Dopo lo sganciamento del marco dall'oro e la sconfitta nella prima guerra mondiale, una serie di errori fatali fecero perdere il controllo alla banca centrale della Repubblica di Weimar. I prezzi corsero follemente e solo chi aveva investito in determinati modi salvò il proprio denaro. Le conseguenze furono pesanti e non si esaurirono in quei pochi mesi. Infatti l'iperinflazione fu decisiva per l'ascesa del nazismo. E oggi continua a influenzare la mentalità tedesca, con ripercussioni sulla politica monetaria europea. INDICE 1. L'origine del problema (1914-1920) - La guerra ripudia l'oro - Un risarcimento esorbitante 2. La catastrofe monetaria (1921-1923) - 1921-22: errori fatali - 1923: annus horribilis 3. La folle corsa dei prezzi - Fuori controllo - Una valanga di carta straccia - Scene di vita quotidiana 4. Azioni e oro: ancore di salvezza - Investimenti sbagliati - Le azioni - Oro e argento 5. Il ritorno alla normalità - Il rentenmark - Debiti pubblici e privati - Conseguenze di lungo termine2 punti
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Perché questo errore-curiosità abbia un surplus di valore (ma solo per chi ne è interessato) dev'essere in alta conservazione come questo:2 punti
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È anche un discorso soggettivo basato sulla presenza di una patina che può non piacere e si desidera azzerarla per consentire un rinnovamento della stessa. Ti faccio un esempio (qui sotto): ho trovato questa Piastra da un negoziante che non riusciva a venderla proprio per la patina che accentuava i "graffi" tipici di questa monetazione. La moneta era in alta conservazione, ma personalmente anche a me urtava come si presentava il rovescio. Quindi ho provveduto a togliere le ossidazioni cercando di non alterare troppo la patina del D/ che invece, era uniforme e gradevole. Secondo me è migliorata, ma è una questione di gusto personale. Sicuramente ci sarà chi la preferiva come era prima.2 punti
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Buona sera @Marco.rex giusto in fondo a questa pagina una moneta simile.2 punti
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Buongiorno...complimenti @aleale davvero una bellissima moneta, il 1802 è quello che meno si vede in giro. Se te ne liberi,,,fammi sapere ?. Bella bella. Interessante notare come le monete del 1801, 1802, e 1803 ribattuto su 2 abbiano il valore 2 diverso dagli esemplari con 1803 non ribattuto e 1804 . Nel primo caso più uncinato nel secondo più morbido...nelle foto i particolari. Saluti.2 punti
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1960 Qatar & Dubai - 1 riyal Non è stata una specifica nazione, Dubai si unì al Qatar solamente per dare corso ad una nuova moneta. Generalmente nel golfo persico si utilizzava la rupia indiana, questa unione fu in tentativo per distaccarsi da questa valuta. L'unica serie composta da 1 - 5 - 10 - 25 - 50 e 100 riyal fu emessa solo nel 1960, ogni singola banconota, dal nominale più piccolo al più elevato, data la loro vita brevissima è rara e ricercata in qualsiasi conservazione. Successivamente Qatar adottò il suo riyal e Dubai usò il dirham degli Emirati Arabi di cui ne fa parte.2 punti
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Mitologia romana Secondo la mitologia romana Orione era un gigante generato dall'urina di Giove, Nettuno e Mercurio e per questa triplice paternità gli fu attribuito il nome di Tripater. Si racconta che un giorno Giove, Nettuno e Mercurio si aggiravano per le campagne della Beozia dove al tramonto incontrarono un contadino di nome Ireo che offrì loro ospitalità nella sua capanna. Gli dei vollero inizialmente mantenere l'anonimato per vedere come quel contadino li avrebbe trattati e videro che Ireo versò da bere del buon vino e portò loro quanto aveva di meglio da offrire. Dopo aver apprezzato questo grande senso dell’ospitalità nonostante la povertà in cui versava, gli dei si fecero riconoscere ed Ireo impallidì. Ma dopo essersi ripreso, per onorarli della loro presenza, corse fuori dalla capanna e immolò un toro per i suoi ospiti. Giove volle ricompensare il contadino dicendo che avrebbe soddisfatto qualsiasi suo desiderio. Ireo allora chiese loro di poter avere un figlio senza la necessità di doversi risposare, avendo promesso a sua moglie morta da poco che non avrebbe sposato nessun'altra donna. Giove gli ordinò di portare la pelle del toro appena immolato e insieme a Nettuno e Mercurio sparsero la loro orina su di essa e la piegarono, dicendo al contadino di seppellirla nell'orto e di ritirarla dopo nove mesi. Ireo ubbidì e dopo nove mesi, dissotterrata la pelle, vi trovò avvolto un bambino che allevò come suo figlio e al quale diede il nome di Urion, da urina, successivamente vòlto in Orione cambiando la prima lettera con una O (come dice Ovidio nei Fasti, lib. V, cap. IV: «Perdidit antiquum littera prima sonum»). Si racconta che Orione, in pochissimo tempo, divenne un gigante di straordinaria bellezza, tanto alto che, mentre scendeva da una montagna appoggiato a un olmo, la sua testa era nascosta tra le nubi. Diana lo prese al suo servizio facendolo ministro del suo culto e con lui andava a caccia. Diodoro di Sicilia racconta che in vita Orione progettò e presiedette i lavori della costruzione della città siciliana di Zancle che prenderà poi il nome di Messina. Secondo Esiodo, per arginare le frequenti mareggiate che si abbattevano sulla costa, Orione trasportò una grande quantità di terra davanti al porto di Messina e il terrapieno che realizzò costituì Capo Peloro sul quale costruì un tempio dedicato a Nettuno. A ricordo della fondazione della città siciliana, in Piazza del Duomo a Messina gli è dedicata l'omonima Fontana di Orione marmorea opera di Giovanni Angelo Montorsoli (1547-51). apollonia2 punti
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REGNO DI SARDEGNA - VITTORIO EMANUELE II° - 5 LIRE 1860 - TO2 punti
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Qualche sera fa, facendo un giro su Academia Edu, ho trovato un articolo dal titolo “A previously unrecorded reverse for Constantine I” a firma di Victor Clark, uno studioso di numismatica antica (soprattutto romana), storico, ricercatore e collezionista di bronzi del tardo Impero Romano, con un particolare interesse per Costantino I. Da appassionato di monete costantiniane (ma non solo, tanto mi affascinano le monete imperiali), incuriosito dal titolo, mi sono addentrato nella lettura, pur con i limiti del mio inglese. In questa discussione, dunque, riporterò una breve sintesi dell’articolo succitato integrata da quanto ho trovato in rete e da alcuni approfondimenti tratti da pagine del nostro forum (una vera miniera!). La moneta di cui si parla è questa: D/: IMP C CONSTANTINVS P F AVG: busto di Costantino I, laureato e corazzato, a destra R/: VICTORIA…..: l’imperatore sulla destra, in abito militare, con in mano una lancia, riceve un ramo di palma dalla Vittoria. Tra di loro, una figura inginocchiata offerente. ESERGO: SARL RIC VII Arles – La particolarità di questa moneta è che passò su eBay: fu infatti venduta per circa 460 euro sulla piattaforma nel gennaio del 2017 insieme ad altre monete. Ecco il lotto: Questa la descrizione del venditore: "Lot of 6 Obvious and Very Fine Roman Coins, The Licinius is 25 mm for Reference." Mi colpisce l’aggettivo “obvious”, che magari avrà anche l’accezione di “chiaro”, “evidente”, ma… Clark dice che sebbene questo rovescio non sia noto per Costantino I, tuttavia l’iconografia risulta somigliante a quella presente su alcune monete coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia: Queste sono monete di raffronto che Clark propone, coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia, tratte dal libro di Vicent Drost, Le monnayage de Maxence (Société Suisse de Numismatique, 2011), plate 52, images 58-60. La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel 308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia. Come ho letto qui sul forum, la zecca venne fissata da Massenzio ad Ostia per poter coniare in un luogo più sicuro (lontano dai confini e dalle tensioni interne) e anche, soprattutto, per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Dopo la morte di Massenzio a seguito della sconfitta di Ponte Milvio del 312, la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese. La chiusura della zecca avvenne poi nel 313 d.C. e le maestranze furono trasferite ad Arles (Arelate) dove fu quindi aperta una nuova zecca in quanto Costantino I aveva deciso di decentralizzare la produzione monetaria e al tempo stesso di ricompensare la Gallia per il contributo fornito nella lotta contro Massenzio. Questo spiega la somiglianza stilistica tra le monete coniate ad Ostia e quelle di Arelate. Il trasferimento della zecca è documentato da due monete di Costantino, una VTILITAS PVBLICA (la partenza della zecca da Ostia) e una PROVIDENTIAE AVGG (l’arrivo della zecca ad Arelate): Ma torniamo alla nostra moneta. Nello specifico, secondo Clark, essendo lo stile molto simile a quello di Ostia, è probabile che questa sia stata coniata subito dopo il trasferimento della zecca ad Arelate. La legenda del rovescio è visibile soltanto in parte; si riesce, infatti, a leggere solo VICTORIA. Quale sarà il resto della legenda? Questa è una altra moneta “unlisted” di Costantino I proveniente dalla zecca di Ostia: Il dritto mostra un ritratto di Costantino I molto simile a quello della moneta in questione (pur coi i limiti di conservazione evidenti). Al rovescio la legenda e’ VICTORIA AET AVGGG NNN, con tre G e tre N, in riferimento a tre imperatori e cioè Costantino I, Licinio I e Massimino Daia. La zecca di Arelate non ha battuto alcuna moneta a nome di Massimino Daia. Il che fa quindi pensare che la nostra moneta sia stata battuta al termine delle ostilità tra Licinio I e Massimino Daia che terminarono con la battaglia di Tzirallum e la sconfitta di quest’ultimo (aprile 313). Considerato il rovescio con la Vittoria, si e’ tentati di ipotizzare che la figura inginocchiata sul dritto rappresenti addirittura Massimino Daia sconfitto. Ecco che il rovescio (sulla base degli esempi di Ostia) potrebbe quindi essere qualcosa di molto simile a VICTORIA AET AVGG NN (e varianti), con due G e due N, in riferimento ora a due imperatori, ovvero Costantino I e Licinio I. Da notare che la seconda lettera della parola che segue VICTORIA sembrerebbe, per l’appunto, una “E”. Questo aprirebbe verso altre possibilità tipo VICTORIA PE [RPETUA] o VICTORIA FE [LICITAS]. La moneta, dopo giri che non conosco, e’ tornata da dove e’ partita, ad Arles, all’Arles Museum of Antiquity. Non so se sia già stata esposta al pubblico. Ho provato a fare un giro sul sito del museo, ma non ho trovato nulla. Vorrei chiudere facendo alcune considerazioni personali: - eBay è davvero un posto strano. Spesso lo citiamo nelle nostre discussioni, quasi sempre con una accezione negativa. Sembra quindi davvero incredibile che proprio su questa piattaforma si possano trovare queste peculiarità. Forse l’insegnamento che bisogna trarre è che bisogna sempre guardare le cose con un atteggiamento critico, evitando preconcetti. - Come detto da Clark, nuovi tipi di Costantino non appaiono molto spesso, quindi, quando questo succede, e’ davvero una bella scoperta. Da profano, mi domando quanti ce ne siano ancora, considerando l’alto numero di emissioni di Costantino I. - Al di là dello specifico della moneta in questione, quello che mi colpisce (e che mi affascina) e’ lo studio, la ricerca, l’analisi, il metodo che c’e’ dietro un lavoro di ricerca. Io, da semplice appassionato, guardo ammirato. E mi rendo conto di quanto ci sia da imparare, ogni giorno, se si ha voglia di leggere, di studiare, di approfondire. Ogni moneta ha una storia da raccontare se si è disposti ad ascoltare. - Questo che ho riportato e' solo un resoconto di un articolo. Nel nostro forum ci sono però molte persone esperte di monetazione costantiniana. Sarebbe interessante avere anche il loro parere, Io non ho le competenze necessarie, ma leggerò con molto interesse e curiosità. Questo e' l'articolo originale di Clark: A_previously_unrecorded_reverse_for_Cons.pdf Questa e' una bellissima discussione sulla zecca di Ostia e sul trasferimento della stessa ad Arelate: Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso vi pregherei di segnalarmelo, senza remora alcuna. Ciao. Stilicho1 punto
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Da una piccolissima frazione di Imera, una testa di guerriero di attraente stile arcaico, con elmo attico crestato : al rovescio gli schinieri . E' oggi in asta BussoPeus 427 al lotto 1171 punto
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Siano A, B e C le monete ricevute rispettivamente da Susy, Mary e Nellie. Sappiamo che: 1) B=(6/7) A 2) C=(3/4) B = (3/4)(6/7) A La somma di A, B e C è 770 monete, quindi: A + B+ C = A + (6/7) A + (3/4)(6/7) A = 770, da cui A = 308 monete. Sostituendo in 1) e 2) si ha B = 264 monete e C = 198 monete.1 punto
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Lo spero anche io, sarebbe un bel colpo per me che sono agli inizi.? Grazie per la disponibilità e incrocio le dita.1 punto
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Sottoscrivo su tutta la linea; aspettiamo un 1806 che non lasci alcun dubbio e poi si possono tirare le somme.1 punto
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Non c'è di che. insistevo e insisto sulla provenienza in quanto se essa fosse l'area austriaca ma anche tedesca, trentina, atesina ma anche lombarda ( certe zone) la fiera del sigillo che per me è un leopardo illeonito e non un leone (cioè un felino rampante ma con la testa in maestà e non di profilo) potrebbe avere assonanze con quello dei LODRON, corona a parte, elemento di solito assente nella loro arma e che però appare quasi sempre come elemento esterno al loro scudo. ma ripeto...importante è la provenienza. un caro saluto.1 punto
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Ciao, confrontala con questa >> https://en.numista.com/catalogue/pieces119357.html o con qualcun'altra dello stesso periodo: https://en.numista.com/catalogue/pologne-lituanie-1.html1 punto
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Comunico l’uscita di un nuovo libro che mi sembra veramente molto interessante di Michele Chimienti e Renzo Bruni “ I ferlini della farina “, Edizioni D’Andrea. Il libro tratta una particolare tipologia di tessere emesse nella città di Bologna, definite nei documenti contemporanei come “ferlini della farina”, le quali venivano distribuite fra i ceti più poveri della popolazione per riceverne in cambio razioni di farina. L’opera è un primo studio sistematico di questi gettoni, corredata anche da una ricca appendice documentaria, trascritta per intero dagli autori al fine di facilitarne la lettura.1 punto
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Complimenti agli autori e alla EDIZIONI D'ANDREA che presenta sempre nuovi ed interessanti libri di numismatica1 punto
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Buongiorno @Franzo Potresti fare la tua richiesta in piazzetta e/o in bibliografia in modo da avere più visibilità... Mi dispiace non poterti aiutare...1 punto
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Camerun, 50 francs 1960 il 1° gennaio 1960, il Camerun ottiene l'indipendenza dalla Francia.1 punto
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No no; la moneta era battuta al conio su un tondello di argento massiccio. Ma dopo più di 2000 anni puó succedere che l’argento superficiale si sfaldi in qualche punto. Invece all’epoca i denari/quinari venivano contraffatti (non si sa in realtà da chi) coniando monete con anima di bronzo e laminatura d’argento, i cd. suberati. Un suberato è comunque un’autentica moneta antica (alcuni ritengono che fossero prodotti dallo Stato per lucrare sul metallo). Se osservi sotto alla sfogliatura se c’è comunque argento è un quinario genuino, se c’é bronzo è un suberato.1 punto
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1860 Stati Uniti d'America - Louisiana - New Orleans - 10 dollari Banconota prodotta nel 1860 dalla Canal Bank ed appartenente a delle rimanenze non emesse/utilizzate, i quantitativi che usavano di volta in volta venivano firmati, numerati e datati, quest'ultimi sono più raretti perchè successivamente in gran parte furono ritirati e distrutti. Queste rimanenze dell'epoca si trovano anche a fogli di due/tre o quattro esemplari non ancora tagliati. (foto dal web)1 punto
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Ho anche letto in alcuni articoli che il collezionismo può sfociare in una malattia psicologica. Collezionare oggetti "inutili" senza limite, cercando la perfezione, puntando molti soldi, pensando solo a quello, può essere considerato un disturbo psicologico. Non ti è passato nel corso dei tuoi studi un simile argomento?1 punto
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Mi concedo un piccolo fuori tema : sono uno scolaro che da sempre segue con particolare interesse le sezioni sulla monetazione degli Elleni . Queste sezioni a mio avviso sono partecipate da parecchi utenti che mi sono preziosi : tuttavia quando su queste due aule figurava la scritta "curatori @acraf e @skubydu entrarvi mi era di ulteriore conforto .1 punto
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Medaglione di Commodo/Apollo Palatino e Vittoria (https://www.forumancientcoins.com/catalog/roman-and-greek-coins.asp?zpg=110615) SL96389. Bronze medallion, Gnecchi II p. 51, 1 & tav. 78, 1, NGC AU, strike 5/5, surface 2/5, Fine Style (ex Coin Gall., 2/95, 1865; The Morris Collection; 4632497-011), Rome mint, weight 53.33g, maximum diameter 39.5mm, die axis 345o, 190 - 192 A.D.; obverse COMMODVS ANTONINVS PIVS FELIX AVG BRIT, laureate, draped and cuirassed bust right, seen from the front; reverse APOL PALATINO P M TR P XVI IMP VIII, Apollo Palatine on left, standing facing, head right, plectrum in right hand, Victory on right, standing left, presenting kithara (lyre) to Apollo, COS VI P P in exergue; ex Heritage NYINC auction 3071 (6-7 Jan 2019), lot 32133; ex Morris Collection; ex Coin Galleries (15 Feb 1995), lot 1865; ex Spink & Sons (1950's); ex Dattari Collection; NGC Lookup; extremely rare; $4800.00 SALE PRICE $3880.001 punto
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E ciò non mi sorprenderebbe conoscendo varie vicende...credo sia l'ipotesi più accreditata!1 punto
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Altro gettone del Gran Hotel San Carlos, anche se non è citato il nome, dal valore di 1 Quetzal.1 punto
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