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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/05/20 in tutte le aree

  1. Caro #Babelone, mi associo a quanto detto da Giovanni. Come puoi vedere anche io intervengo di tanto in tanto e non con sistematicità, vuoi per impegni lavorativi vuoi perchè il livello molte volte non mi stimola (mi riferisco alle conversazioni ed alle degenerazioni). Detto questo, al pari di Giovanni rimango comunque sul Forum per cercare di dare il mio contributo modesto nella speranza di migliorare il mondo della numismatica classica, che per quanto attiene al mercato ed alle aste di oggi è diventato oltre che una giungla, un letamaio.....eh si un porcile.... Perchè? ovvio, le case d'asta oggi (e già da tempo) vendono di tutto come al supermarket: greche, romane, bizantine, medioevali, decimali, libri etc...... senza farsi affiancare da esperti (per ciascuna area tematica) e quindi senza offrire quelle garanzie ai compratori neofiti o scafati. Pensiamo al tetradramma firmato da Myrone di Agrigento recentemente venduto da una nota casa d'aste: pezzo conosciuto in 3 esemplari e nella descrizione cosa leggiamo? "unobtrusive scratch" ?!?!?!!? ma scherziamo??? pure un neofita vede che si tratta di un saggio di conio fatto proprio sul taglio del tondello........ Potrà sembrare una leggerezza priva di importanza ma PER ME NON LO E'....denota qualunquismo, faciloneria che su pezzi come questo NON CI DEVE ESSERE........ Ancora. I falsi da quanto esiste un commercio fiorente, qual è quello numismatico, dall'umanesimo/rinascimento ad oggi, ci sono sempre stati, e c'erano anche ai tempi di Oscar Ravel, Jacque Schulman, Pierre Strauss, Cahn, Mildenberg, Russo (Sr.), Santamaria, Ratto, Silvia Hurter etc....però, con tutti i limiti dell'uomo (per natura fallace), queste figure garantivano la serietà del mercato numismatico e quindi il fenomeno dei falsi era contenuto e limitato... OGGI E' UN'ONDA CHE SI LEVA SEMPRE DI PIU'...........a nessuno gliene frega nulla di "inculare" (passatemi il francesismo) il prossimo......... Quindi non ci si deve stupire (come fa #Sirlad) se troviamo vere e proprie PORCHERIE come il Messana con il dio Pan o il Leontini del Maestro del Demareteion (pubblicato pure nel Bulletin del falsi) pubblicati in cataloghi patinati con tanto di pipponi storiografici.......FOLLIA La verità, è bene che lo si sappia, e su questo mi sento di "urlarlo" una volta per tutte a tutti i forumisti, è che il mercato numismatico (di classiche e mediovali) è governato da: 1) SUPERFICIALITA'/IMPREPARAZIONE (quando va bene); 2) MALA FEDE (la norma) in cui assimilo la colpa grave, dettata dalla non volontà di studiare zecche, stili, tecniche realizzative Da che mondo è mondo ci sono, ad esempio, zecche che devono sempre far attenzionare/alzare le antenne il singolo collezionista. Agrigento, Gela, Leontini, Macedoni, Pegasi etc...... Ma nelle aste vedi di quelle robe da vomito....... Diversamente dalle mie previsioni il mercato al momento, nonostante quanto sopra detto, non si sta sputtanando e salgono i realizzi?!?!?!?! mah........e pensare quanta gente/collezionisti (ignoranti) pensano di avere in collezione pezzi di storia ed invece hanno solo patacche ma col pedigree di aste patinate..... Mi fermo.......mi sono sfogato e torno al lavoro. Saluti Odisseo
    7 punti
  2. Carissimo @babelone, ho gradito il tuo intervento, sono dispiaciuto per quando hai scritto sul bivio. A tutti ci è capitato qualcosa simile. Purtroppo la nostra passione è come la droga, diventi "dipendente" e non puoi farne a meno di intervenire. Puoi fare come me......FREGARTENE di quello che dice tizio o caio. Ormai penso di essermi immunizzato.....fallo anche tu. A volte penso che "alcuni", gli corrode il fegato per la nostra preparazione, ci attaccano per egoismo, per invidia.......e questo ci può stare. Alla base di tutto, c'è l'ignoranza , evidentemente della materia Numismatica. Resta con noi e vedrai che hanno solo da scegliere........o non partecipano alle discussioni, o consapevoli di NON essere bei accetti, leggono in silenzio. Ha ragione @skubydu, che in questa sezione del forum e da tempo che non si portano avanti discussioni simili. Io la reputo "scuola" specie per i neofiti o per i collezionisti che non hanno la nostra preparazione e con il nostro contributo, ne traggano le conseguenze positivamente. Magari con critiche , purché siano produttive. Un abbraccio Giovanni. P.S. Questo mio pensiero e rivolto anche a chi con tanta esperienza, si è allontanato come te.
    6 punti
  3. Buonasera, Ammirato dalle competenze degli Utenti più esperti della sezione e dalla interessantissima discussione che ne sta scaturendo circa il tetradracma di Messana Caltabiano 508, apro un topic collegato all’argomento monete antiche ed autenticità per condividere un evento che capita raramente: una moneta considerata falsa che sembrerebbe invece non solo essere autentica, ma anche dotata di una rilevante storia collezionistica. Mi riferisco ad un esemplare che era in vendita da InAsta il 02/07/2020 nell’asta E-Live 88 al lotto 3332 sotto la catalogazione “falsi (da studio, moderni,ecc.)”, tetradracma di Gela, fatto in argento e del peso di 16.66g, proposto ad una base di 40€. Ex InAsta 31 lotto 6453. https://asta.inasta.com/it/lot/113297/falsi-da-studio-moderni-ecc-falsi-da-/ Si tratterebbe sorprendentemente dell’esemplare catalogato al numero 397.9 dal Jenkins (O82-R166), tetradracma databile agli anni immediatamente precedenti il Congresso di Gela del 424 a.C. , posto in vendita da Classical Numismatic Group nella E-Auction 478 al lotto 39 lo scorso 07/10/2020 con provenienza dall’asta Sambon & Canessa del 27/06/1927 lotto 757, ex collezione di Pasquale del Pezzo, Duca di Caianello e Marchese di Campodisola. E aggiungo anche sindaco di Napoli e senatore del regno d’Italia, nonché illustre matematico. https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-XV6EQ/sicily-gela-circa-430-425-bc-ar-tetradrachm-23mm-1665-g-11h Non dispongo purtroppo del catalogo della vendita di Sambon e Canessa tenuta a Parigi nel giugno del ‘27 per verificare, ma.. Potrei realmente sorprendermi, di fronte ai falsi che qua e là popolano le aste, se una moneta ancorché umile di conservazione da falsa si scoprisse essere autentica? Questo mi e Vi chiedo. E mi rispondo, dopotutto no!
    4 punti
  4. Cosi come scrive il Professore RIZZO, su MONETE GRECHE DELLA SICILIA.
    4 punti
  5. @gionnysicily @odisseo Ciao Giovanni,ciao Odisseo, ho deciso di scrivere questo post perchè in uno dei vostri, ho letto qualcosa che probabilmente mi riguarda,se così non fosse vi prego di scusarmi per quello che scriverò. Era da parecchio tempo che non scrivevo ma, ho risposto con piacere alla chiamata di @skubydu . In effetti avevo deciso di non scrivere più, la vita a volte ti porta a fare delle scelte nel bene o nel male ed io proprio per questo mi sono trovato davanti ad un bivio e dovevo scegliere cercando di non sbagliare la strada: una era quella della salute, tranquillità e serenità,l'altra era invece quella delle arrabbiature e dell'assimilare in maniera negativa tutte le critiche,liti,insulti,accuse ecc... che venivano mosse quasi sempre quando si commentava l'autenticità o meno di una moneta, purtroppo somatizzavo molto tutto questo che mi faceva stare male fisicamente e naturalmente ho optato per la prima opzione. In questa discussione ho provato di nuovo a dare il mio contributo iniziando a postare l'immagine in cui facevo notare il particolare del modellato sul tondello che non aveva niente a che fare con la moneta, questo, assieme ad altri particolari chiaramente decifrabili da esperti ed esposti in maniera impeccabile da Giovanni, portavano al riconio moderno ma, se questo era chiaro per esperti non lo sarebbe stato per utenti che non lo erano. Ho scritto il secondo post su invito di skuby per cercare di entrare pian piano nell' argomento riconio e per cercare di fare capire a quelli meno esperti la differenza tra riconio d'epoca e quello moderno su tondello antico ma, ad un certo punto della discussione salta un utente ( Sirlad ) che consiglia un maggiore equilibrio nei giudizi e critica quanto scritto, cito le sue testuali parole "la moneta in questione è stata bollata come riconio moderno (senza neanche vederla dal vivo " naturalmente l'utente in questione, non può conoscere l'esperienza,quarantennale nel mio caso, le capacità personali e gli studi,di quelli come me e come voi che scrivono sul forum ed è proprio per questi motivi che si possono dare certi giudizi anche da foto a prescindere da quello che ne può pensare l'utente citato,prova ne è che la moneta è sparita dal sito della casa d'asta,probabilmente per un maggiore approfondimento o forse per altro. Dopo aver letto questo, ho subito pensato ad una degenerazione della discussione e proprio per quanto detto all'inizio di aver scelto la strada della serenità ho deciso di non intervenire più. Spero di essere stato esaustivo!!!!!! un caro saluto
    4 punti
  6. Posso aggiungere al nostro mosaico un ulteriore tassello, pardon... moneta. Costantino I ha coniato monete della serie VICTORIA AET AVGG NN anche a Roma... oltre che a Ostia e Arles. Un esemplare, infatti, è recentemente apparso in un'asta tedesca e non è passato inosservato (1600€ più diritti). Sebbene l'esergo sia illeggibile, le caratteristiche stilistiche del ritratto e l'assenza di lettere nei campi del rovescio permettono di collocarlo sempre nel biennio 314-315. Pertanto, stilando un ordine cronologico delle emissioni, la prima è ovviamente quella coniata a Ostia (313 circa, prima della sconfitta di Massimino; la seconda è quella coniata a Roma (AVGG NN al rovescio parla chiaro...). Ultime è quella coniata ad Arles.
    3 punti
  7. Sempre del primo periodo del regno di Roberto d'Angiò, ecco un gigliato con legenda Robertvs Dei Gra Ierl et Sicil Re
    3 punti
  8. Buongiorno a tutti, posto uno dei miei Cavalli Aragonesi, di scarsa conservazione al diritto e quasi irriconoscibile al rovescio ? Al Diritto riporta FERDINANDVS REX Quello che noto è la X formata da due C contrapposte, cosa già notata in altri esemplari. Anche se molto rovinata la terrò insieme agli altri, certamente mi piangerebbe il cuore a disfarmene. Saluti Alberto
    3 punti
  9. Buonasera, un altro piccolo argento in Collezione Litra68. Mezzo Carlino o Zanetta D/+PHILIPP.REX.ARA.VTRI R/+SICILIAE.HIERVSA MIR 185/1 P/R 45a Esemplare con Sigle IAF/CI dietro la testa. Saluti Alberto
    3 punti
  10. Bellissimo post che condivido assolutamente. È un piacere seguire discussioni come questa dove intervengono persone preparate portando argomenti precisi a supporto delle loro protesi, che si possono condividere o meno. Rabbrividisco invece per certi interventi, non solo qui, senza capo né coda, oltretutto da parte sempre di certi utenti. Non ci meravigliamo poi se alcuni personaggi storici del Forum se ne siano andati da tempo........non tutti hanno la pazienza di sopportare sine die
    3 punti
  11. Solo una precisazione. Questo millesimo esiste solo in versione proof. Proprio dal 1983 a tutto il 1999 non si produssero bullion a Llantrisant. Vennero coniate in questi anni solo edizioni fondo specchio per collezionisti, a tiratura limitata. Si passò attraverso ben 4 tipologie: la "coroncina" (rappresentata dalla moneta in oggetto), la "corona gotica", "monarca in trono", "diadema anziana". Per chi abbia voglia di approfondire riporto il link dei nostri cataloghi: https://sterline.collectorsonline.org/cat/S-SELI2 Io aspetterei. La nostra Elisabetta tiene duro ma non sarà infinita. Soprattutto le monete del periodo sopracitato potrebbero essere rivalutate quando un nuovo sovrano salirà al trono. Ma è solo un mio pensiero.
    3 punti
  12. E cosi semplice ...... ci riprovo. Un conio della zecca di Messana, ( STAMPA) tetradrammi in argento, con una tipologia con Dio Pan al rovescio e sul dritto una biga di mule. Da questo conio, diverse centinaia o migliaia di tetradrammi circoleranno dall'ultimo quarto del V sec. a. C . Questi tetradrammi, hanno sempre la stessa immaggine, a volte con conio stretto, con salti di conio, con delle espansioni di metallo, ecc. ecc. Ora il tetradramma della discussione , in asta .....non ha l'immagine dell'originale ( che è unico). Non ha l'immagine della testa del Dio Pan, perché il falsario non poteva inventarsi la sua VERA forma , come dagli originali Berlino Vienna Parigi. E un conio moderno, da un'impronta su una moneta genuina, purtroppo non era completa e a incidere quando manca , non essendo l'artista del V secolo, lascia la testa dimezzata e aggiunge di nuovo alcuni dettagli già cerchiati in un mio post precedente e che riposto. Più semplice di cosi !!! certamente, hanno usato una moneta genuina di poco valore, perché si presta meglio dell'argento nuovo per l'invecchiamento. Coniata a pressa idraulica, da qui le fratture anomale sul bordo.
    3 punti
  13. A me sembrerebbe un falso, le scritte REPVBBLICA ITALIANA non mi convincono: le più eclatanti sono le A che mi sembrano troppo diverse tra loro e con quelle dell'originale [sembra quasi che non riuscissero a fare il buco della A...] le L dell'esemplare in analisi mi sembrano troppo arrotondate nella parte in basso ⬆ anche la B (stesso problema tecnico della A) e la E mi sembrano strane La scritta ROMAGNOLI mi sembra troppo brutta, la G e la N sembrano allargate, le due O non sono precise e la R e la M non mi convincono Passando al disegno dell'ape ho notato la zampetta messa in posizione strana (troppo lontano da N e A) e la testolina approssimativa Il mio non è un parere professionale, mi sono basato su un'analisi di vari dettagli illustrando quelli che mi hanno lasciato più perplesso, sperando di dare qualche idea
    2 punti
  14. Buonasera a tutti Quella citata dal buon @Stilicho è certamente un'emissione molto interessante. Quella di Arles è un zecca, a mio avviso, un po' sottovalutata; studiando le emissioni di questa zecca gallica ne emergono alcune molto particolari ed esclusive; che non si trovano altrove. La moneta in oggetto ne è un esempio. Questa leggenda si ritrova, con raffigurazione però diversa, in una ulteriore emissione con le lettere S|F al rovescio. Cronologicamente essa è collocabile all'incirca nel biennio 314-315. (questo esemplare è appena passato in asta Leu ed è stato aggiudicato per 2500 franchi + diritti) Analoghe lettere sono presenti al rovescio anche su alcune rarissime monete "datate" della serie TRB P CONS IIII PP PROCONSVL emesse sempre da questa zecca per il IIII consolato di Costantino I. Dal momento che le monete della serie TRB P CONS IIII PP PROCONSVL sono riportate anche senza la presenza di lettere nel campo del rovescio, ne deduco che la nostra moneta con la VITTORIA sia contemporanea proprio a queste ultime.
    2 punti
  15. Magari, tra una vendita e l'altra, il primo proprietario è mancato e la famiglia ha messo quella e eventuali altre monete in asta. A quel punto, senza una puntuale indicazione da parte del proprietario, può essere accaduto che la moneta sia stata ritenuta falsa. La mia è una tentata ipotesi, probabilmente infondata.
    2 punti
  16. No, è la variante RENGNI zecca di Aquila D.A. 100 RR
    2 punti
  17. Pubblica del 1778 di Ferdinando IV, lotto 168, asta P. & P. Santamaria del 9 giugno 1952.
    2 punti
  18. Ho io il catalogo. Ecco la moneta al lotto 757. E' indubbiamente la stessa moneta.
    2 punti
  19. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-BE14RA/9
    2 punti
  20. Se l’avessi preso io non sarebbe certo tornato in vendita, sarebbe rimasta una bella scoperta da custodire.
    2 punti
  21. E il pezzo meglio conservato del 1790 che ho in collezione. 3 Cavalli 1790 SICI
    2 punti
  22. Ciao Gionny, certamente grazie per i tuoi interventi, e grazie a tutti quelli che sono intervenuti. Ho chiesto l 'intervento di chi frequentava di più la sezione e poteva apportare validi spunti tecnici. Sai, quando apri una discussione, devi impostarla in modo tale che si parta da "A" per arrivare a" Z". Se già la apri con "Z" , togli tutto il piacere e la curiosità, poi questa moneta meritava un bel approfondimento e forse cè ancora un po da dire (di tecnico). Inoltre è vero, a volte bisognerebbe essere più diretti e meno moderati, pero è anche vero che sono argomenti che vanno trattati nel massimo rispetto sia di una parte che dell'altra, poi ognuno ha il proprio modo di affrontare i problemi e di discuterli. Sul fatto poi di metterci la faccia, io è dal 2007 che pubblico discussioni tra le quali molte con tema "falsi", spero siano servite!. Era da tanto tempo che la sezione non sia animava cosi, e la cosa mi è molto piaciuta, per usare un paragone, direi che le discussioni sono "la macchina" e i vari partecipati "la benzina" ….. skuby
    2 punti
  23. Buongiorno a tutti, ritornando a quest'asta non si può, almeno per me, non menzionare il lotto 278, una pubblica 1622 di modulo straordinario, quasi 38 millimetri!... La conservazione è bassa ma una pubblica di questo modulo non è per nulla facile da reperire...
    2 punti
  24. Qualche sera fa, facendo un giro su Academia Edu, ho trovato un articolo dal titolo “A previously unrecorded reverse for Constantine I” a firma di Victor Clark, uno studioso di numismatica antica (soprattutto romana), storico, ricercatore e collezionista di bronzi del tardo Impero Romano, con un particolare interesse per Costantino I. Da appassionato di monete costantiniane (ma non solo, tanto mi affascinano le monete imperiali), incuriosito dal titolo, mi sono addentrato nella lettura, pur con i limiti del mio inglese. In questa discussione, dunque, riporterò una breve sintesi dell’articolo succitato integrata da quanto ho trovato in rete e da alcuni approfondimenti tratti da pagine del nostro forum (una vera miniera!). La moneta di cui si parla è questa: D/: IMP C CONSTANTINVS P F AVG: busto di Costantino I, laureato e corazzato, a destra R/: VICTORIA…..: l’imperatore sulla destra, in abito militare, con in mano una lancia, riceve un ramo di palma dalla Vittoria. Tra di loro, una figura inginocchiata offerente. ESERGO: SARL RIC VII Arles – La particolarità di questa moneta è che passò su eBay: fu infatti venduta per circa 460 euro sulla piattaforma nel gennaio del 2017 insieme ad altre monete. Ecco il lotto: Questa la descrizione del venditore: "Lot of 6 Obvious and Very Fine Roman Coins, The Licinius is 25 mm for Reference." Mi colpisce l’aggettivo “obvious”, che magari avrà anche l’accezione di “chiaro”, “evidente”, ma… Clark dice che sebbene questo rovescio non sia noto per Costantino I, tuttavia l’iconografia risulta somigliante a quella presente su alcune monete coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia: Queste sono monete di raffronto che Clark propone, coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia, tratte dal libro di Vicent Drost, Le monnayage de Maxence (Société Suisse de Numismatique, 2011), plate 52, images 58-60. La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel 308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia. Come ho letto qui sul forum, la zecca venne fissata da Massenzio ad Ostia per poter coniare in un luogo più sicuro (lontano dai confini e dalle tensioni interne) e anche, soprattutto, per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Dopo la morte di Massenzio a seguito della sconfitta di Ponte Milvio del 312, la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese. La chiusura della zecca avvenne poi nel 313 d.C. e le maestranze furono trasferite ad Arles (Arelate) dove fu quindi aperta una nuova zecca in quanto Costantino I aveva deciso di decentralizzare la produzione monetaria e al tempo stesso di ricompensare la Gallia per il contributo fornito nella lotta contro Massenzio. Questo spiega la somiglianza stilistica tra le monete coniate ad Ostia e quelle di Arelate. Il trasferimento della zecca è documentato da due monete di Costantino, una VTILITAS PVBLICA (la partenza della zecca da Ostia) e una PROVIDENTIAE AVGG (l’arrivo della zecca ad Arelate): Ma torniamo alla nostra moneta. Nello specifico, secondo Clark, essendo lo stile molto simile a quello di Ostia, è probabile che questa sia stata coniata subito dopo il trasferimento della zecca ad Arelate. La legenda del rovescio è visibile soltanto in parte; si riesce, infatti, a leggere solo VICTORIA. Quale sarà il resto della legenda? Questa è una altra moneta “unlisted” di Costantino I proveniente dalla zecca di Ostia: Il dritto mostra un ritratto di Costantino I molto simile a quello della moneta in questione (pur coi i limiti di conservazione evidenti). Al rovescio la legenda e’ VICTORIA AET AVGGG NNN, con tre G e tre N, in riferimento a tre imperatori e cioè Costantino I, Licinio I e Massimino Daia. La zecca di Arelate non ha battuto alcuna moneta a nome di Massimino Daia. Il che fa quindi pensare che la nostra moneta sia stata battuta al termine delle ostilità tra Licinio I e Massimino Daia che terminarono con la battaglia di Tzirallum e la sconfitta di quest’ultimo (aprile 313). Considerato il rovescio con la Vittoria, si e’ tentati di ipotizzare che la figura inginocchiata sul dritto rappresenti addirittura Massimino Daia sconfitto. Ecco che il rovescio (sulla base degli esempi di Ostia) potrebbe quindi essere qualcosa di molto simile a VICTORIA AET AVGG NN (e varianti), con due G e due N, in riferimento ora a due imperatori, ovvero Costantino I e Licinio I. Da notare che la seconda lettera della parola che segue VICTORIA sembrerebbe, per l’appunto, una “E”. Questo aprirebbe verso altre possibilità tipo VICTORIA PE [RPETUA] o VICTORIA FE [LICITAS]. La moneta, dopo giri che non conosco, e’ tornata da dove e’ partita, ad Arles, all’Arles Museum of Antiquity. Non so se sia già stata esposta al pubblico. Ho provato a fare un giro sul sito del museo, ma non ho trovato nulla. Vorrei chiudere facendo alcune considerazioni personali: - eBay è davvero un posto strano. Spesso lo citiamo nelle nostre discussioni, quasi sempre con una accezione negativa. Sembra quindi davvero incredibile che proprio su questa piattaforma si possano trovare queste peculiarità. Forse l’insegnamento che bisogna trarre è che bisogna sempre guardare le cose con un atteggiamento critico, evitando preconcetti. - Come detto da Clark, nuovi tipi di Costantino non appaiono molto spesso, quindi, quando questo succede, e’ davvero una bella scoperta. Da profano, mi domando quanti ce ne siano ancora, considerando l’alto numero di emissioni di Costantino I. - Al di là dello specifico della moneta in questione, quello che mi colpisce (e che mi affascina) e’ lo studio, la ricerca, l’analisi, il metodo che c’e’ dietro un lavoro di ricerca. Io, da semplice appassionato, guardo ammirato. E mi rendo conto di quanto ci sia da imparare, ogni giorno, se si ha voglia di leggere, di studiare, di approfondire. Ogni moneta ha una storia da raccontare se si è disposti ad ascoltare. - Questo che ho riportato e' solo un resoconto di un articolo. Nel nostro forum ci sono però molte persone esperte di monetazione costantiniana. Sarebbe interessante avere anche il loro parere, Io non ho le competenze necessarie, ma leggerò con molto interesse e curiosità. Questo e' l'articolo originale di Clark: A_previously_unrecorded_reverse_for_Cons.pdf Questa e' una bellissima discussione sulla zecca di Ostia e sul trasferimento della stessa ad Arelate: Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso vi pregherei di segnalarmelo, senza remora alcuna. Ciao. Stilicho
    1 punto
  25. Ciao fantastica con croci anziché gigli ! Complimenti mai vista una personalmente ?
    1 punto
  26. Ma sì, ci può stare anche il prezzo per me.
    1 punto
  27. Anche a me la 3 mi sembra piu una moneta diciamo "completa" e secondo me anche il prezzo non e' male
    1 punto
  28. Mi aspettavo questa obiezione: complimenti per il colpo d'occhio. I famosi due puntini che tanto aiutano ad identificare la zecca di Vienna valgono però, per quel che so (vedi qui sotto), solo per la versione viennese dal 1986 in avanti e che comunque non ha le due piumette per parte (ma una sola) sotto la coda. Una versione viennese precedente (quella ad es. degli anni '50 e '60) non possiede i due puntini e anch'essa ha la sola piumetta, mentre - se osservi l'immagine che io attribuisco al I conio - di piumette sotto la coda ne presenta due per parte, caratteristica questa, della zecca romana. Ipotesi? La prima che mi viene in mente è che i due puntini siano una caratteristica saltuaria del conio austriaco e che il I conio di Roma abbia questa particolarità perché lo avevano i primi conii spediti a Roma da Vienna... ma accetto, anzi sollecito, altre teorie.
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  29. Sentite condoglianze! apollonia
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  30. Verissimo. Ormai vi sono veri e propri autori di ‘pamphlet’ storiografici/numismatici ... mi aspetto tra poco di leggere di rarità medioevali passate per la bisaccia di Guglielmo da Baskerville e pure citate nelle note di Umberto Eco al romanzo del Nome della Rosa ...
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  31. Due varianti in unico esemplare. Complimenti Alberto
    1 punto
  32. Dovrebbe essere questo Groschen https://www.ngccoin.com/price-guide/world/german-states-saxony-ernestine-groschen-zinsgroschen-mb-80-1507-25-cuid-175651-duid-394008
    1 punto
  33. Io ho proprio fatto così; ho preso lì monete da investimento a prezzi non paragonabili né ai vari negozi, né a quello che trovi su internet o alle aste.
    1 punto
  34. Complimenti, acquisteró ad occhi chiusi questo libro, sicuro che sarà al livello del precedente dedicato alla "Rivoluzione Francese".
    1 punto
  35. Variante con data futuristica 15.570... Arka Diligite iustitiam
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  36. Ciao a tutti. Cercando di identificare una moneta che mi hanno regalato ho trovato questo forum. Ho scoperto con piacere, che la moneta anche se molto consumata, e' abbastanza rara. Sperando di fare cosa gradita alla discussione allego le foto. buona giornata
    1 punto
  37. Vediamo se ho capito Moneta venduta da cng con tanto di provenienza, comprata da qualche italico e poi finita come falso da studio da Inasta salvo poi essere "riconosciuta" come buona da un super attento.... Una caxxata...la storia non la moneta
    1 punto
  38. Buongiorno, Ripropongo il Grano 1790 Regia Corte con lettere RC grandi.
    1 punto
  39. Quadrante etrusco fuso in bronzo serie "Ruota-Anfora" https://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-ETRMN/1
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  40. Buonasera. Non capisco perché la attribuisce a Genova: sulle foto che ha postato si distingue il segno di zecca B, che sta per Bologna. Altre zecche per 1 L del Re Eletto sono Birmingham e Firenze, Genova non esiste. Sul Gigante 2021 in stato MB la moneta viene quotata 150 € (è una R coniata in circa 214.000 esemplari, Ag 900 incisa da Giuseppe Ferraris). La qualità della foto postate e la mia esperienza non possono assolutamente attestare l'autenticità della sua moneta, ma se è autentica - al di là del valore venale - rappresenta un pezzo di storia.
    1 punto
  41. 9 Cavalli 1790 con torre senza merli
    1 punto
  42. Ah, dimenticavo un falso d'epoca. Secondo me molto interessante. Ne avete mai visti di simili? E' di bronzo o rame ricoperto con una lamina sottilissima di metallo chiaro
    1 punto
  43. Grazie. Appena posso metto tutti i dati delle monete.
    1 punto
  44. È anche un discorso soggettivo basato sulla presenza di una patina che può non piacere e si desidera azzerarla per consentire un rinnovamento della stessa. Ti faccio un esempio (qui sotto): ho trovato questa Piastra da un negoziante che non riusciva a venderla proprio per la patina che accentuava i "graffi" tipici di questa monetazione. La moneta era in alta conservazione, ma personalmente anche a me urtava come si presentava il rovescio. Quindi ho provveduto a togliere le ossidazioni cercando di non alterare troppo la patina del D/ che invece, era uniforme e gradevole. Secondo me è migliorata, ma è una questione di gusto personale. Sicuramente ci sarà chi la preferiva come era prima.
    1 punto
  45. Proseguo la carrellata di vecchi documenti con queste due cambiali da 50 lire ciascuna, emesse nel 1922 dalla Singer, nota azienda produttrice di macchine da cucire. Un particolare del logo, che, a distanza di un secolo ha mantenuto quasi intatti i colori. Aggiungo un particolare delle marche da bollo poste sul retro.
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  46. Buona Domenica. Oggi quadretto di Carlo III di Borbone, tutte quelle che fino ad ora son riuscito a portare e poi tenere in collezione, la strada per arrivare in fondo al progetto di raccogliere tutte le date è ancora luuuuunga...intanto ecco a voi ste 8 monete, che per una collezione modesta e senza tante risorse economiche come la mia, fanno la loro sporca figura, c'ho messo parecchio a trovarle con la giusta conservazione e pagandole bene, una piacevole caccia che non finisce mai. Buon pranzo per dopo gente...da me tra le varie, "polenta e osei" e tutti quel che ci va dietro, vino compreso . Saluti.
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  47. Questa è la parte più difficile perché ogni singolo bene stravolge il potere d'acquisto di quella banconota da mille lire degli anni '20. Mettiamo caso che paragoniamo solamente il pane, la benzina, l'oro e le uova: Con mille lire venivano circa 700 Kg. di pane, comprando 700 Kg. di pane oggi ci vorrebbero circa 2.000/2.500 euro. circa 500 litri di benzina, comprando 500 litri di benzina oggi ci vorrebbero circa 800 euro circa 80 gr. di oro, comprando 80 gr. di oro oggi ci vorrebbero circa 3.000/3.500 euro. circa 1.000 uova, comprando 1.000 uova oggi ci vorrebbero circa 250 euro Quanto valgono allora queste benedette mille lire oggi? le tabelle si limitano ad una media, ma tante cose che utilizziamo adesso, nonché tante diverse abitudini, non esistevano e non si possono paragonare, praticamente il costo della vita è estremamente diverso e imparagonabile, le tabelle servono, anche se approssimativamente, solo per farsi un'idea.
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  48. I 10 Tornesi sotto Ferdinnado II sono iniziati a coniarsi dal 1831 e con il sistema monetario del regno, il Mezzo Carlino dal 1836; Riporto qui cosa dice l'art. 2 della legge N° 1176 (legge che prescrive il sistema monetario del Regno) del 20 Aprile 1818: [.....] Il Ducato si divide in cento centesimi che hanno nome grana.............al di sotto di dieci cebtesimi, o sia di dieci grana, il loro valore è rappresentato in moneta di rame; da dieci grana al di sopra, il loro valore è rappresentato in moneta di argento. Ma questo fino a quando ? fino al 31 maggio 1836 quando con Decreto N°3454 Ferdinando II prescrisse la coniazione delle monete di Mezzo Carlino in Ag.che cita: [.....] veduta la legge del 20 aprile 1818 sul sistema monetario del nostro Regno, veduto l'articolo 2 del titolo I di detta legge, con cui trovasi dichiarato che il valore al di sotto di grana dieci, o sia del Carlino, è rappresentato in moneta di rame, considerato l'utilità che al Pubblico ed alle contrattazioni recherebbe la coniazione delle monete da Mezzo Carlino ecc.ecc.......... Un saluto Pietro
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