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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/15/20 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, leggo ora questa discussione dopo una lunga pausa dove priorità "altre" mi hanno portato via non poco tempo libero. Ringrazio sentitamente @Giov60 @numa numa @lorluke @Parpajola @DOGE82 @417sonia @italpen @santone @rickkk @niko @Arditiroma per le loro parole di incoraggiamento, spero in questi mesi - se avrete avuto la pazienza di visitare il mio sito - di avervi perlomeno mostrato qualche bella moneta. Concludo questi brevi ringraziamenti rimarcando ancora una volta la cordialità di tutte le persone che ho avuto la fortuna di incontrare fino ad oggi in Numismatica e che mi hanno consentito di arrivare a questo punto; colleghi, collezionisti e studiosi che si sono rivelati col tempo essere sia grandi mentori che ottimi amici. Buona giornata, Antonio
    12 punti
  2. Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi. Piastra 120 grana 1798 Ferdinando IV Saluti Alberto
    4 punti
  3. Come controprova della normalità dell’occhio, posto un’immagine dellesemplare che giace al British Museum dal 1824 (!) grazie a Richard Payne Knight. Possiamo discutere di stile un po’ approssimativo nell’incisione dell’occhio, possiamo porci dubbi di ogni sorta poiché fa solo bene.. basta non andare a caccia di streghe però..
    4 punti
  4. Genuina 100%, è una bella moneta. Personalmente la riterrei un quasi BB, in quanto il D/ è definito pur essendo circolato, mentre al R/ manca una parte di un delfino. skuby
    3 punti
  5. Leggo oggi sull'edizione online di Cronaca Numismatica la nascita di un nuova realtà commerciale: Rimoldi Numismatica. https://www.cronacanumismatica.com/rimoldi-numismatica-monete-arte-e-storia-a-tutto-tondo/ Incuriosito controllo: il titolare è Antonio Rimoldi @anto R, giovane e preparato, da molti anni una promessa del forum lamoneta.it per la monetazione medievale e pontificia antica! Iscritto al corso di Laurea in Storia, socio SNI, pubblicista e divulgatore (ricordo il libro per ragazzi: La Numismatica che avventura, scritto con Magdi Nassal, anche lui un giovane numismatico rampante del forum). E' da un po', purtroppo, che non si fa più vedere "da queste parti" (oltre un anno) ma egoisticamente confido sempre che riappaia per deliziarci con qualche monetina o qualche succosa discussione. Tanti auguri per questa impresa!
    2 punti
  6. Buonasera, che conservazione dareste a questa moneta? Potrei avere anche un vostro cortese parere su che tipo di variante sia? Dalle foto a me sembrerebbe una rami corti-base spessa-stella lontana.
    2 punti
  7. Salve. Nomos è il nome della moneta di Metaponto e nomos con l’iniziale minuscola (sic) è il nome della casa d’aste che la presenta nella ventunesima edizione del 21 novembre prossimo. Starting price: 1.120 CHF - Estimate: 1.400 CHF Lot 37. GREEK. LUCANIA. Metapontum. Circa 400-340 BC. Nomos (Silver, 23 mm, 7.66 g, 7 h), c. 350. NIKA Head of Nike to right, wearing ampyx and sphendone, decorated with three stars and tied above her forehead, and pendant earring. Rev. METAΠONTION Ear of barley with leaf to right; above leaf, pomegranate with blossom above. BMC 141 = HN III 1526 and pl. 28 = Noe, Metapontum 495 c (same dies). SNG ANS 373 (same dies). Very rare. Of a most attractive and sedate late Classical style. Toned. Good very fine. The appearance of Nike on this coin, clearly identified with her name on the obverse, almost certainly must relate to a contemporary victory, but which one is, at present, unknown. La testa della Nike è rivolta a destra, però l’occhio non guarda in quella direzione ma lateralmente, verso l’osservatore. Come dire: lo "strabismo" di Nike!
    2 punti
  8. la Dracma siracusana non è una moneta particolarmente rara, ma ricca di fascino per le dimensioni e peso oltre che per l importanza storica che la lega alla riforma monetaria apportata da Dionisio di Siracusa, che basa il sistema monetario e di scambi mediterranei proprio su questa moneta. Usata poi da truppe di mercenari e altre poleis per essere riconiata. Senza esagerare direi, che sia stato il bronzo più importante (assieme all Athena/ippocampo) circolato in Sicilia. skuby
    2 punti
  9. Per un confronto, due bottoni di fanteria di linea francese d'epoca napoleonica (da Pinterest)
    2 punti
  10. Di varianti non ne capisco ma per questa mi ci sono imbattuto una volta per caso, in basso a sinistra c'e' pure un'immagine https://fr.numista.com/catalogue/pieces5.html o in quello in inglese : https://en.numista.com/catalogue/pieces5.html poi vai su ebay Francia https://www.ebay.fr/ e metti nel motore di ricerca > 50 CENTIMES 1965 CARACTERES FINS - settore Monnaies
    2 punti
  11. Ciao a tutti, ripropongo oggi questa mia vecchia discussione per integrarla con un pezzo che ho avuto modo di aggiungere in collezione qualche tempo fa. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX in basso A . XX Busto a destra, piviale con fiorami. R/: VIVIT – + - . DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 540 Muntoni 82. Peso 9,82 g. Questa tipologia non appare molto di frequente e solitamente presenta conservazioni abbastanza modeste. Questo esemplare si presenta ancora gradevole con conservazione superiore alla media. Delle tre tipologie di testoni con al R/ San Michele che trafigge Lucifero, questo (Munt 82) e quello sopra presentato con stemma al D/ (Munt 83), sono le due più rare. Quello con al D/ il busto con camauro e mozzetta (Munt 81), è invece quello che più frequentemente appare sul mercato. Vostri commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele
    2 punti
  12. Buongiorno @matitrial, la moneta da Lei proposta offre alcuni interessanti spunti di approfondimento e discussione. Ho approfondito lo studio dei ritratti di Filippo IV nella monetazione milanese, incrociando le evidenze stilistiche con i documenti ad oggi pervenuti per stabilire delle cronologie all'interno della vastissima produzione di tale regnante (link). La medesima ricerca è certamente ben più ardua per la zecca di Maccagno, ma il confronto con la ben più documentata (anche solo pensando al numero di monete ad oggi pervenuto) produzione milanese coeva può essere a mio avviso di grande utilità. Personalmente non sono affatto convinto della "totale" imitazione del prototipo del sesino di Milano. Quest'ultimo nominale presenta sì, indipendentemente se coniato sotto Filippo III o IV, la tipologia busto/croce fiorata ma al diritto le differenze sono lampanti. Sia ben chiaro, esistono certamente sesini di Giacomo III aderenti perfettamente al tipo milanese (nello specifico, i tipi Gianazza 45/D e 45/E) ma la moneta presentata è ben differente. Il tipo di sesino come quello da Lei proposto presenta ben evidente un ritratto con folta capigliatura e colletto ripiegato, elemento che rimanda ad un primo impatto al quattrino di Filippo IV dell'ultima emissione, quello per intenderci con al rovescio la grande biscia a tutto campo ed emesso dal 1661. Ma questa data non è congrua con la moneta proposta, Giacomo III morì infatti nel 1645. Sempre in area milanese abbiamo un ritratto identico a quello del quattrino sopracitato, generato dal medesimo punzone. Lo troviamo nella rara parpagliola con ritratto emessa nel 1649 circa; anche questa data però non rientra nel periodo di nostro interesse. Quattrino di Filippo IV, immagine da acsearch, VL Nummus 8, 1543 Siamo quindi ad un'apparente situazione di stallo, la moneta spicciola del milanese prima di quella data presenta ritratti con capigliatura corta e colletti sempre fittamente pieghettati. Cosa ci sfugge? La posizione geografica di Maccagno! Se da una parte abbiamo infatti il Ducato lombardo-spagnolo, dall'altro troviamo quello sabaudo con il proprio circolante. Ed è proprio da questo secondo bacino monetario che dobbiamo attingere per trovare ciò che ispirò il diritto di questo sesino del Mandelli. Le affinità col soldo di Carlo Emanuele I (tipo Biaggi 581) sono ben evidenti, folta capigliatura e colletto ripiegato infatti sono caratteristiche presenti nella unica moneta bassa – in puro rame a volte imbianchito – con il ritratto di questo Duca. Anche il periodo di emissione risulta congruente con una imitaizone emessa nella prima metà del XVII secolo, i soldi di Carlo Emanule furono infatti coniati tra il 1594 ed il 1600 in copiose quantità. Soldo di Carlo Emanuele I, immagine da acsearch, Gadoury 19, 114. La Sua moneta quindi la ritengo un ibrido, l'unione di due realtà che trovarono nel feudo di Maccagno un punto d'incontro nella discutibile arte dell'imitazione monetaria. Sperando di non averLa annoiata con le mie considerazioni, Le auguro buona giornata Antonio
    2 punti
  13. Falso del Tarì 1699 con tracce di argentatura
    2 punti
  14. Posso inserirmi nella questione avere pazienza con i neofiti (io anche lo sono)? Credo che la pazienza bisogna usarla ma non bisogna abusarne, tantissimi esperti del forum si sono prodigati per aiutarla a riconoscere le sue monete, che sono di facilissima valutazione, nonostante con le loro conoscenze siano in grado di riconoscere monete irriconoscibili, di paesi stranieri e in lingue straniere, veri e propri enigmi per noialtri. Il loro tempo è prezioso. Sapere di avere qualcuno del genere disposto ad aiutarti è fantastico, ma si tratta dell'aiuto di chi lo fa per pura passione, senza venir pagata ma ottenendo un semplice grazie in cambio. Non sono robot e appunto non bisogna sfruttarli esageratamente, perché potrebbero stufarsi di chi se ne approfitta. In questi giorni anzi mi ha stupito che sulle moltissime monete che ha postato nessuno si sia scomposto ma con grandissima gentilezza la abbiano aiutata. In ultimo, io più volte le ho suggerito di visitare il catalogo online del forum proprio a questo scopo, che venisse a chiedere qui solo come ultima spiaggia, se da sé proprio non fosse riuscita per qualche motivo ad identificare i suoi pezzi. Lei non mi ha ascoltato. Buona Domenica, Saverio
    2 punti
  15. No, un precursore di Picasso.................
    2 punti
  16. Completamente d’accordo. E’ sempre la passione che deve prevalere..., poi ovviamente bisogna anche stare attenti al portafogli, ma non speculiamo sempre su tutto... Se la medaglia ti affascina @Gian barlino fai benissimo a prenderla, il prezzo richiesto non è un furto (a me personalmente questa medaglia piace parecchio). Saluti
    2 punti
  17. Un mio parere, per quanto può contare e a prescindere dal caso specifico di questa medaglia: se troviamo un oggetto che ci piace e che riteniamo di avere poche probabilità di ritrovare, che non abbia ovviamente un prezzo esorbitante, non affrontiamo l'acquisto come un investimento, ma come una soddisfazione personale da collezionista. Giusto chiedere una stima sul valore di mercato, ma se non esistono riferimenti il valore lo fanno chi vende e chi acquista; giusto trattare, se possibile, sul prezzo; ma alla fine la domanda da porsi è: lo voglio e sono disposto a pagare la cifra richiesta, o è per me uno sforzo economico che non vale l'acquisto ?
    2 punti
  18. Mezzo tornese argentato del 1853 di Ferdinando II alterato per spacciarlo come mezzo carlino. Da Artemide Aste, asta n. XX dell'8 aprile 2008, lotto 734.
    2 punti
  19. Comunque nel loro insieme fanno una bella figura ... Buona domenica !!
    2 punti
  20. Buonasera, io ci vedo questo simbolo. Saluti Marfir
    2 punti
  21. Questa è la storia della medaglia rarissima che però ha un rovescio diverso, non ho idea se quella che ti hanno proposto sia stata prodotta all'epoca, io non l'ho mai vista. https://www.mymilitaria.it/liste_04/medaglia_sacrifico_gloria.htm
    2 punti
  22. Ciao Illyricum Per quanto riguarda il Senato, ti allego una breve citazione dal testo "The Gallic Empire" di Bishop, C. D. che puoi trovare a questo link: http://etheses.dur.ac.uk/9734/1/9734_6527.PDF "a) Senate, consuls, and praetorian guard. From all the evidence that we have at our disposal it would apper that the administration of the Gallic Empire was in no way different from that of the main Roman Empire. Certainly it seems that the emperors had a senate if we are to assume that their coins bearing the obverse legend "S.C." are anything to go by. And furthermore we know that Tetricus was (according to the Augustan History) a man of senatorial rank before being raised to the throne. As we have seen, too, in the first chapter, there are inscriptions which lead us to believe that Postumus (and from chapter two Victorinus as well) appointed consuls for the years when he himself did not take the office, and. that these men wtere used for dating purposes throughout the empire. Similarly the main empire' s system of prvincial government was adhered to for we find that Tetricus, besides being of senatorial rank was elected emperor, was also praeses of Aquitania. As we have seen, too, in the third chapter, the rebel Faustinus was the governor or praeses of his province when he incited his troops to revolt against the emperor. In addition to all these factors we also have evidence that suggest that Postumus at least mantained, like his rivals in Rome, an imperial body-guard of praetorians, for we have an inscription naming Victorinus as tribune of the praetorians under Postumus., and that it was stationed at Trier." @Agricola anche io da appassionato di Postumo ,dopo aver fatto un po' di ricerche, avevo deciso di scrivere una piccola biografia in italiano sul personaggio. La biografia non è completa (ci lavoro di tanto in tanto), tuttavia mi piacerebbe comunque condividerla. Fatemi sapere in caso di errori o inesattezze. INTRODUZIONE Premetto di non essere né un professionista né un esperto, ma di aver prodotto questo testo per semplice passione nei confronti degli imperatori delle Gallie ed in particolare dell’imperatore Marco Cassiano Latinio Postumo. Per la scrittura mi sono basato principalmente sulla Historia Augusta, sull’ Epitome De Caesaribus e su diversi altri testi che verranno citati nelle pagine finali dello scritto. I testi in latino non sono stati tradotti in modo letterale ma ho preferito tradurre in modo libero per privilegiare il senso del discorso. In ultimo volevo aggiungere che buona parte delle informazioni riguardanti Postumo e gli altri usurpatori gallici derivano come noto dall’Historia Augusta che è impregnata di palese ostilità verso l’imperatore Gallieno, contemporaneo di Postumo, e paiono quindi ingigantite le virtù di quest’ultimo ai danni del primo, come si può notare nell’esempio riportato qui sotto: “quo interfecto ab omni exercitu et ab omnibus Gallis Postumus gratanter acceptus talem se praebuit per annos septem ut Gallias instauraverit, cum Gallienus luxuriae et popinis vacaret et amore barbarae mulieris consenesceret.” “Al tempo della sua morte, Postumo era stato accolto volentieri dall'intero esercito e da tutti i Galli, e per sette anni compì tali gesta da restaurare completamente le province della Gallia, mentre Gallieno trascorreva il suo tempo in dissolutezza e taverne e si indebolì a causa dell’amore per una donna di origine barbara” 1 L’IMPERO DELLE GALLIE È interessante notare che un primo riferimento all’Impero delle Gallie lo si riscontra già nelle Historiae di Tacito (110 d.C circa) quando nel 69. d.C. un prefetto dell’esercito romano dell'ala di cavalleria dei Treviri (una tribù della Gallia Belgica) chiamato Iulius Classicus insorse contro l’impero romano. Secondo Tacito quest’ultimo fece giurare ai propri soldati fedeltà “pro imperio Galliarum”. Tuttavia la rivolta non ebbe successo e venne sedata dal generale romano Quinto Petilio Ceriale. 2 MARCUS CASSIANIUS LATINIUS POSTUMUS Delle origini di Postumo non si conosce praticamente nulla. L’ Historia Augusta sembra implicare che Postumo non provenisse da una famiglia di ceto elevato. Il suo nome completo è noto come "Marcus Cassianius Latinius Postumus", testimoniato da iscrizioni e dalle monete emesse durante il suo regno (260 - 269 d.C). Tuttavia nel "Epitome de Caesaribus" lo si trova con il nome di “Cassius Latienus Postumus” ed ancora nella "Historia Augusta" viene chiamato "Iulium Postumum". Quest’ultimi due nomi sono probabilmente errori degli autori che hanno scritto circa cent’anni dopo la sua morte1. Un possibile indizio sul luogo di nascita di Postumo potrebbe trovarsi nell' Historia Augusta quando Gallieno alla notizia della perdita della Gallia risponde: “[...] perdita Gallia risisse ac dixisse perhibetur: <Num sine Atrebaticis sagis tuta res publica est?>”. Traducendo liberamente: “ quando la Gallia fu persa, rise ed esclamò <Può l'impero essere al sicuro senza i mantelli degli Atrebati?>", dove gli Atrebati erano una tribù belgica che risiedeva nel nord della Gallia2. 2.1 LA NASCITA DELL'IMPERO DELLE GALLIE Con la sconfitta e la cattura dell’imperatore Valeriano nella battaglia di Edessa (260 d.C) contro i Sasanidi, suo figlio Gallieno, che già controllava la metà occidentale dell'impero, salì al potere e sconfisse Fulvio Macriano3 nel 261 d.C.. Nel 260 d.C. quanto la notizia della vittoria dei Sasanidi raggiunse la Gallia, Postumo fu proclamato imperatore dai suoi soldati. I territori della Gallia, Germania, Britannia e Spagna (in parte) si unirono alla rivolta e fu così costituito l'impero delle Gallie sulla base delle istituzioni Romane, con dei consoli eletti annualmente ed un imperatore che assumeva la “Tribunicia Potestas” ogni anno. Sappiamo che Postumo fu incaricato4 della difesa della frontiera del Reno per fermare le incursioni dei germani che si trovavano al di là del fiume. Postumo quindi potrebbe essere stato governatore della germania inferiore o semplicemente un comandante militare stazionato in quella provincia. In ogni caso Gallieno, che gestiva la parte occidentale dell'impero, alla morte del padre fu improvvisamente obbligato a muoversi dalla frontiera del Reno per sedare la rivolta di Ingenuus, governatore della Pannonia o della Mesia, e fu trattenuto ulteriormente in quelle zone dalla successiva ribellione di Regalianus. Gallieno prima di partire per la spedizione contro Ingenuus lasciò un dei suoi figli (Saloninus) presso Colonia5 sotto la guida di un suo ufficiale chiamato Silvanus6 , che era prefetto del pretorio. 2.2 LA RIVOLTA DI POSTUMO Sembra che Silvanus fosse stato incaricato di vigilare su Saloninus e di gestire il governo, mentre Postumo aveva l’incarico di controllare la frontiera del Reno che era costantemente sotto la pressione dei barbari. La scintilla che fece scoppiare la rivolta avvenne a seguito di uno scontro di Postumo contro alcuni germanici che attraversarono il Reno per razziare e saccheggiare le ricche province romane. Postumo sconfisse gli invasori e recuperò il bottino dei germanici ma invece di restituirlo ai legittimi proprietari lo distribuì alle sue truppe. Silvanus dichiarò [giustamente n.d.r.] illegale tale azione e pretese la restituzione del bottino. Postumo non obbedì all'ordine e anche grazie al diffuso consenso che godeva tra le proprie truppe venne proclamato imperatore. In seguito marciò verso Colonia dove si trovavano Silvanus e Saloninus e pose sotto assedio la città, fino a quando gli abitanti non consegnarono i due a Postumo che li uccise poco dopo. 3. IL REGNO Come è già stato detto Postumo si ribellò dopo la partenza di Gallieno nel 260 d.C. dalla frontiera del Reno. Postumo non prese immediatamente il controllo della città di Colonia, il centro del potere dove risiedevano Saloninus e il suo protettore Silvanus e tale fatto sembra essere testimoniato dalla iniziale produzione di monete nella zecca di Augusta Treverorum7. L'attacco a Colonia sembra essere stato effettuato verso la fine dell'anno 260 d.C. e la città potrebbe essere stata catturata all’inizio del 261 d.C. Dopo aver preso Colonia Postumo fece uccidere Saloninus e Silvanus. Pare che nel 261 d.C. Postumo abbia respinto nuovamente un invasione di barbari germanici ottenendo così il titolo di Germanicus Maximus. Gallieno nel 261 d.C., dopo aver sconfitto Flavio Marcianus, potè dedicare le proprie attenzioni alla Gallia. Tra il 261 d.C. e il 265 d.C. Postumo venne sconfitto in battaglia8 da Gallieno, sembra però che Aureolus, comandante dell'ala di cavalleria di Gallieno, abbia fatto scappare Postumo (o non lo abbia inseguito con sufficiente vigore)9 dopo la sua sconfitta, consentendo a quest’ultimo di ripiegare e di continuare a governare l’Impero delle Gallie. NOTE 1The Gallic Empire, Bishop, C. D. 2The Gallic Empire, Bishop, C. D. 3Fulvio Macriano fu un ufficiale di Valeriano che si era proclamato imperatore alla morte dell’imperatore nel 260 d.C 4Non si sa bene da chi, l'Historia Augusta ci dice Valeriano, ma come al solito potrebbe essere stato omesso il fatto della nomina da parte dell'odiato Gallieno. 5Presumibilmente come simbolo dell'autorità imperiale nella parte occidentale dell'impero 6Nell’Epitomé historíon Ioánnis Zonarás fa riporta il nome di Albanus e non di Silvanus 7O Lugdunum, non è chiaro, ci sono opinioni differenti a proposito delle zecche di Postumo 8Non si hanno dettagli sulla battaglia, Zonaras parla anche di un assedio ma non è noto il luogo. 9Doveva esserci stata una disputa tra Gallieno ed Aureolus che infatti qualche anno più tardi si ribellerà contro Gallieno. BIBLIOGRAFIA Historia Augusta Historiae, Tacito Epitome De Caesaribus Epitomé historíon, Ioánnis Zonarás The Gallic Empire, Bishop, C. D. The Roman Empire from Severus to Constantine, Patricia Southern The Cambridge Ancient History: Volume 12, The Crisis of Empire, AD 193-337
    2 punti
  23. In un momento come questo, credo che siano ben pochi i commercianti contenti di accumulare "merce" che non troverà una folla di acquirenti : niente mostre, mercato al minimo, ecc. : del resto te lo hanno dimostrato chiaramente, anche in modo inurbano Farle periziare : ottima idea ma ha un suo costo, e una volta ottenuta la perizia ? ne venderai qualcuna, e poi ? Perito o non perito, la legge la fa il mercato, ora più che mai. Potresti invece postarne qualcuna qui nel Sito, cominciando dalle più vecchie, e farti una idea in base alle risposte che riceverai : devi postare una moneta alla volta, fotografondone entrambi i lati, magari usando un fondo neutro. Non è merce deperibile e per realizzarla come ho già detto penso sia un momento nefasto, a meno di non volersene sbarazzare a tutti i costi per pochi euro. Potresti conservarle in attesa di un periodo più proprizio, e intanto farti una idea a poco a poco di cosa hai in mano. Buona serata e....niente fretta..... @zeus88
    2 punti
  24. Ciao a Tutti, intervengo solo ora per dare il mio contributo. Premetto che la mia opinione è che si tratti di un falso e pertanto sposo in pieno i post eloquenti di #gionnysicily. Non voglio offendere nessuno (sia ben chiaro) ma quando leggo di analisi del metallo etc.... mi viene da ridere....... Detto questo, in modo sintetico, provo a dare una risposta su come è stato creato questo falso: 1_come già osservato da altri, non è un falso coniato (non ci sono tracce di coniazione) ma un fuso (probabilmente a cera persa - leggete il punto 4 a seguire). 2_esiste quantomeno da prima del 1929. Perchè? Semplice, se studiamo la storia dell'altra grande collezione di tarentine, la Claudius Cote de Lyon, apprendiamo (prefazione catalogo Ratto) che Cotè e Vlasto era così amici, che il primo pote attingere dai doppioni del secondo. La collezione Vlasto venne poi pubblicata a distanza di 18 anni dal grande Oscar Ravel. 3_dobbiamo cercare quindi la "mamma" in esemplare, ragionevolmente disponibili sul mercato antiquario in quel periodo. Escluderei quindi i pezzi già all'epoca presenti nei musei in quanto non parliamo di una tipologia così ricercata o sdoganata (a differenza invece degli elettrotype di Ready del British Museum o i conii riprodotti dal Caprara o Christodoulos). 4_sulla base degli esemplari censiti per questo conio, sono convinto che la nostra attenzione deve concentrarsi sul pezzo ex coll. Nervegna censito al n. 280 dell'asta Sangiorgi del 1907 (e n. 279 vedi sotto). 5_ma attenzione, così rispondiamo al "dilemma" della N mancante............Nelle note di commento alla descrizione del n.280 (una delle poche dell'intero catalogo) si richiama anche per il n. 279 le monete di Reggio con maschera di leone al dritto e Giocasto seduto al rovescio. E guarda caso, il conio di dritto di entrambi (279 e 280) è identico, ma quello del 279 ha la N abrasa/mancante. 6_il pezzo Nac in questione (già Moretti e Vlasto) a mio avviso è l'unione del dritto del n. 279 (il dritto è Taras su delfino) con il rovescio del 280 (Ecista seduto) della collezione Nervegna. Le tracce di lima che #gionnysicily ha chiaramente mostrato sono state fatte per obliterare le tracce di unione di fusione/congiunzione delle 2 facce. Il falsario deve aver potuto attingere a 2 esemplari presenti nel mercato utilizzando un dritto e rovescio diversi ma da combinazione nota. Questa tecnica a fine 800' e fino ai primi 900' era utilizzata anche per le monete romane (sesterzi di Gordiano I e II etc..). POSTO LE FOTO per permettere a tutti di esprimere la propria opinione Odisseo
    2 punti
  25. Crinna23 hai postato una moneta chi mi intriga. Sono certa che gli esperti amici lamonetiani in un batter di ciglia la identificheranno. Sono bravissimi. Lasciamo loro giusto il tempo di dare un'occhiata. Io sto alla finestra.
    1 punto
  26. Sicuramente si per il pre-carolingio il solido bizantino ci sta tutto ...
    1 punto
  27. Salve, anche io credo sia un bottone militare reggimentale, d'epoca napoleonica, probabilmente francese. E se trovato a Napoli o dintorni (tu dici "napoletano") potrebbe risalire alla occupazione francese del Regno di Napoli del 1805-1815. Ma la "moda" dei bottoni militari dell'epoca era questa e gli eserciti di molti Paesi ne avevano di simili. Il tuo bottone comunque va visto capovolto, mentre al retro nella fascia attorno al foro sembra che si possa leggere qualcosa: Sarebbe utile una foto ravvicinata e scattata con luce radente. HIRPINI
    1 punto
  28. Io la ricorderei comunque la discussione del 2010 che avevo iniziato ...sono passati ben 10 anni, ma parlando di medievale e visto il livello degli intervenuti all’epoca, credo si possa ancora considerare quei pareri. Lamoneta ha veramente detto tanto in questi anni, di tutto e di più, ma giusto ripetere i pareri, l’esperienza sarà aumentata... Io, senza rivedere le mie risposte, ti dovrei dare almeno risposte multiple per secolo o periodo storico : per il periodo ottoniano il denaro di Pavia che correva per tutta la Penisola ma anche oltre per il periodo enriciano il denaro di Lucca che prese il testimone dal pavese e fu anche una delle monete delle Crociate ma impossibile non ricordare il fiorino di Firenze...il dollaro del Medioevo
    1 punto
  29. È una moneta ancora gradevole che presenta un'usura uniforme. Tuttavia non azzarderei più di un BB+. Confronta con la moneta in buona conservazione qui sotto:
    1 punto
  30. Io ho inviato uno studio che ho terminato pochi giorni fa.
    1 punto
  31. Complimenti: io c'ho messo un paio di giorni (notti comprese!) per risolverlo. Non tanto per l'aggettivo ma per il sostantivo. apollonia
    1 punto
  32. Buongiorno e buon weekend Condividiamo qualche moneta va....oggi una Madonnina di San Severino presa all'inizio di questo strano 2020 e che presenta un Busto di stile diverso dalle classiche muntoni 404. Un volto di bello stile diciamo. Al rovescio trovo molto interessante il contorno di perline prima del bordo classico. Cosa ne pensate? Vi piace? Grazie a tutti e un saluto Marco
    1 punto
  33. Ciao, ho trovato una discussione in inglese su numista che fa al caso tuo, si tratta proprio della medaglia commemorativa cinese, non moneta, che é stata identificata https://en.numista.com/forum/topic91212.html L'anno dovrebbe essere il 1939. Saluti
    1 punto
  34. Ciao numa numa. Veramente la mia attenzione su questa moneta è stata richiamata dal frutto sopra la foglia del rovescio, la melagrana o melograno che dir si voglia, non tanto per il suo contenuto di vitamine e sali minerali e le proprietà antiossidanti, ma in particolare per il mito di Persefone, figlia di Demetra, dea dei Misteri Eleusini. Il mito narra di Ade che rapisce la giovane e bella dea, la fa sua e la porta nel suo regno degli Inferi. La madre Demetra, dea delle messi e della fecondità, si vendica e rende la terra infeconda fino a quando non le sarà restituita la figlia. Zeus/Giove è costretto a correre ai ripari e invia Ermes/Mercurio da Ade imponendogli la restituzione della fanciulla. Il re degli Inferi acconsente, però fa mangiare a Persefone un dolce chicco di melograno. Così facendo Persefone segna il suo destino per sempre: passerà due terzi di ogni anno con la madre sulla Terra e un terzo con il marito nell'Ade. Potenza del melograno, che è simbolo di fecondità, sacro ad Afrodite, pianta che fa morire, ma anche rinascere. apollonia
    1 punto
  35. Che intendi esattamente per conflitti di interesse ? una pratica che aborrisco e’ quella delle offerte difensive dove il conferente - o peggio - il titolare della vendita difendono le monete messe in vendita contro i clienti offerenti. nella sezione legale qualcuno cercava di giustificare/avallare tale pratica sostenendo che non essendo proibita per legge poteva essere esercitata. abominio etico e soprattutto distorsione Della libera concorrenza... quando mi sono accorto che un mercante la praticava e non mi sono piu’ servito di lui
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  36. E allora dì la verità. Non temere di dirla, credimi. saluti
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  37. Il valore in Numismatica soggiace in prima battuta a regole di mercato poi in modo non secondario alla "passione" del collezionista. Le medaglie, forse, scartano un po' dalla prima, e si affidano più alla seconda. Nel tuo caso hai già avuto pareri importanti ( @sandokan) di cui dovresti tenere molto in considerazione, comunque anche al sottoscritto una medaglia così "esplicita e cruda" non piacerebbe, però "de gustibus non disputandus est" se ti piace....però sul prezzo non sono assolutamente d'accordo, in aste (altro genere è vero) vi sono medaglie papali magnifiche, con anni di storia, ecc.... ecc... a costi inferiori. Saluti TIBERIVS
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  38. Se sarà FDC e senza colore costerà allora sui 40 euro. Faccio notare, in relazione alla tiratura, che per numerose monete del 2019 (tra cui ad esempio quella Duomo-Milano), nonostante una tiratura iniziale di 4.000/5.000 pezzi vi è stata una rideterminazione dei contingenti emessi tra 2.500/3.500 esemplari (fonte: Gazzetta ufficiale) Quindi una tiratura di 2.500 di per sé non è bassissima ma è una tiratura vicina a quella che spesso IPZS vende realmente per un argento. Detto ciò: presentare sin dall'inizio la moneta con tale tiratura è solo uno specchietto per le allodole per far credere che avrà una tiratura limitata e quindi alimentare la speculazione e andare sicuri che venderanno tutto al primo colpo.
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  39. Apparentemente Non sei stato il solo ad accorgerti di questo dettaglio Apollonia ma il battitore stesso dell’asta, dr Alan Walker rimarca il particolare nella newsletter di Nomos ”.. What is really fun about this coin is the head of Nike on the obverse, she is facing right, but look at her eye: yes, the eye is focused sideways at the viewer! Here we have an engraver who wanted to show her looking to the right but just could not figure out how to satisfactorily depict her open eye. However, when we go to lot 43 (est. 600 CHF), another nomos from Metapontum - this one dating to 290-280 BC - we have an obverse, again with a female head in profile, though here to left, and a similar reverse, though with a distaff symbol. The head is of Demeter, but the way her eye is shown is the important difference: it is shown perfectly in profile as it should be.” e’ come afferma Walker, imperizia di un artista ancora inesperto o - oggi a pensare male si fa bene ? - imperizia di qualcuno che ha - piu’ tardi - riprodotto la moneta? ( con altrettanta imperizia ma qualche secolo dopo )?
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  40. Ciao #Bassi22 la dracma in questione non e' una emissione ufficiale della zecca di Sinope ma una imitazione contemporanea dell'ultimo quarto del IV sec a.C.. In quelle zone di confine del mondo greco le dracme di Sinope avevano larghissima diffusione tanto da giustificarne imitazioni. Nonostante lo stile grossolano e a tratti stilizzato (che la smaschera subito) era comunque accettata nel circolante di allora tanto da subire il saggio di conio come le originali. Detto questo, non so i tuoi gusti ne' cosa collezioni. Personalmente punterei a una emissione ufficiale e non imitativa. Salvo non cerchi i conii piu' ricercati, che per la loro bellezza possono superare anche i 1000 euro di valore, con 200 300 euro puoi trovare con calma delle belle dramme di buon argento, patina e conservazione. Io su questa passerei ma ripeto lascio ai tuoi gusti la scelta... Odisseo
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  41. Vi ringrazio tutti e tanto di cappello. L'unica cosa, se posso dirlo, è che non si può ridere su quello che chiedono che chiedono i principianti, altrimenti, essendo un pó umiliante, non impareranno mai e non saranno incentivati a crescere in questa fantastica numismatica. Non credete? Ciao a tutti
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  42. Una cosa è sicura,non aver fretta di vendere/sbarazzartene,primo perchè potresti appassionarti,secondo perchè potresti,per tanti motivi pentirtene..... Saluti
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  44. ecco a voi il programma numismatico della Zecca greca per il 2021 da notare che ci sarà un solo 2€ commemorativo dedicato ai 200 anni della rivoluzione greca tiratura raddoppiata rispetto al solito standard GR 2021.pdf
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  45. Un interessante articolo sull'introduzione dell'euro in Croazia: https://www.balcanicaucaso.org/aree/Croazia/Croazia-quale-sara-l-impatto-dell-introduzione-dell-euro-205473
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  46. Il mio post precedente #71 ha un motivo che va oltre un'osservazione sulla moneta e che riprende quanto ho detto in precedenza sul modo di lavorare un pò "facilone" e "distratto" (per usare degli eufimismi) di molte case d'asta. Mi spiego..... Siamo tutti d'accordo (mi auguro) che la provenienza ex Bank Leu 2 del 1972 è un pedigree nel vero senso del termine. Nel modo del collezionismo, la provenienza di una moneta classica da una vendita Leu degli anni 70' è un pedigree di eccellenza. Detto questo, mi aspetterei, ma forse sono io troppo "esigente" e "pignolo", che se a distanza di alcuni decenni ricompare in asta una moneta con citata tale provenienza, il catalogatore faccio lo sforzo di dare un'occhiata e comparare fotograficamente gli esemplari (anche se con foto b/w) per accorgersi che la moneta ha subito una modifica importante: è stata pulita. Nel caso del Messana con Pan non ci vuole di certo un drago!!! Attenzione, non sto criticando o asserendo che l'intervento di pulizia è un minus o rappresenta un elemento negativo, ma a mio avviso andrebbe dichiarato del tipo "expertly conserved since". L'esigenza è sicramente più avvertita per i bronzi, ma a mio avviso anche per gli argenti con residui evidenti...... Questo fino ad un pò di anni fa si faceva nei cataloghi, ora è da anni che si fa finta di nulla.......non lo trovo corretto. E questo si inserisce con la DECADENZA DEI COSTUMI nel mondo della numismatica classica. Per questo ritengo che una buona biblioteca ed un record di foto rappresenteranno sempre l'arma migliore per cultori, collezionisti e studiosi. Saluti Odisseo
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  47. - TAGLIO : 2 Commemorativo - STATO : Francia - ANNO : 2014 - DATA DI EMISSIONE : 6 giugno - ARTISTI: Yves Sampo - TEMA : 70° Anniversario del D-DAY - TIRATURA : 3.019.675 ( Circolanti : 3.000.000 / Coincard FDC : 10.000 / Cofanetto FS : 9.675 ) - DIAMETRO: 25,75 mm - PESO: 8,50 gr - SPESSORE: 2,20 mm - ZECCA: Parigi Dopo lo sbarco in Italia del 1943, gli inglesi e gli statunitensi decisero di creare un altro fronte, ma questa volta dalla parte opposta d’Europa, nel nord. Dato che i tedeschi controllavano ancora buona parte dell’Europa, l’idea era quella di stringere in due morte, da nord a sud, il Reich di Hitler. In più, con i russi a est, Berlino sarebbe stata in una morsa e quindi intrappolata al suo destino finale. Così si decise per un piano di invasione che prese il nome di “Overlord” . Questa operazione coinvolse 130 mila soldati che sbarcarono, mentre altri 20 mila che si paracadutarono. La mole impressionate degli Alleati (USA – Regno Unito e Canada) fece si che gli uomini sbarcassero in più punti; in posti battezzati come: Utah , Omaha, Sword, Juno e Gold. La preparazione al combattimento era diversa fra gli inglese e gli statunitensi. Mentre i primi avevano una tradizione militare alle spalle consolidata, i secondi erano composti per lo più da soldati che nella vita erano agricoltori, minatori e pescatori; quindi gente comune. Quel 6 giugno 1944, giorno che venne poi ricordato come “D-DAY” , ebbe il suo inizio con i lanci delle divisioni aviotrasportate. I ponti sul Canale di Caen vennero occupati dalla 6a divisione britannica. Gli statunitensi con la 82a e la 101a si impadronirono dell’entroterra a ridosso della zona nominata Utah, subendo gravi perdite negli acquitrini e le zone del Cotentin, morendo annegati e trivellati di colpi dai tedeschi e dalla loro aviazione. I tedeschi risposero però in ritardo all’invasione, complici diversi fattori, come l’inganno degli Alleati nel paracadutare nell’entroterra diversi fantocci, distraendo il nemico verso quell’area anziché sulla costa; ma anche dal fatto che il cinquantaduenne generale Gunther Blumentritt alle ore 6 del mattino, comunicando al quartier generale di Hitler che forse era in atto una invasione, gli venne data risposta che il Fuhrer dormiva e non poteva essere svegliato e quindi l’autorizzazione a procedere contro l’attacco fu negata. La stessa giunse solo 10 ore dopo. A questo si aggiungono altri due fattori determinanti nel fatto che la difesa tedesca fu tardiva e non efficace: i nazisti pensavano che l’attacco fosse giunto da Calais e non da altrove e, fatto non da poco per il morale dei soldati germanici; Erwin Rommel , stimato generale tedesco non solo dai suoi connazionali ma anche dal nemico (mai si macchio di crimini contro l’umanità o di crimini di guerra) non era presente quel giorno in loco poiché era a festeggiare il compleanno della moglie. Lo sbarco avvenne; e se nonostante le perdite di giovani vite, gli sbarchi sulle “spiagge britanniche” e sulla Utah statunitense alle fine furono un successo, il contrario avvenne ad Omaha dove il fuoco di sbarramento tedesco impedì per diverse ore l’avanzare degli statunitensi. Su quella spiaggia perirono 4.400 persone invocanti la madre nel terrore più totale. Conquistata la costa, gli Alleati si accorsero che diversi soldati “tedeschi” che si arrendevano provenivano dagli angoli più insoliti del mondo: c’erano musulmani, cinesi, georgiani e cosacchi. Uomini presi prigionieri dai tedeschi fra il 1942 ed il 1943. Se sulla costa questi si arresero, altri continuarono a combattere, tanto che per tutto giugno gli Alleati conquistarono solo qualche metro di terreno; tanto più che a rendere il tutto più ostico vi erano i filari: terrapieni per tenere il bestiame, colmi di vegetazione. Fra il 18 e 20 luglio 1944, i britannici occuparono Caen con l’Operazione Goodwood, ma oltre a Caen non riuscirono ad avanzare se non per 10 km. A Saint- Lò, gli statunitensi rimasero lì per più di un mese. La “Battaglia di Normandia” ebbe la sua conclusione dopo la “sacca di Falaise”, con la presa e liberazione di Parigi (19-25 agosto 1944). Questa battaglia, dove spicca il D-DAY, durò 75 giorni. I morti fra gli Alleati ammontavano a 39.976 su uno spiegamento di 209.672 uomini. Per quel che concerne i tedeschi, lo spiegamento fu di 450.000 uomini e fra morti e feriti 240.000 persone. (la terza foto è stata fornita da @Don Corleonem)
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  48. CARACALLA. 198-217 AD. AR Denarius (19mm, 3.24 gm). Struck 208 AD. ANTONINVS PIVS AVG, laureate head right / PROF in exergue, PONTIF TR P XI COS III, Caracalla right on horseback, holding spear; soldier walking right before, head reverted, holding spear and shield. RIC IV 107 note; RSC 512. Toned, good VF, hairline flan crack. From the Marc Melcher Collection. Commemorates the departure of Septimius Severus and Caracalla from Rome in 208 AD for their campaign in Britain. Caracalla. AD 198-217. AR Denarius (20mm, 3.79 g, 6h). Rome mint. Struck AD 209. Laureate head right / FELICIA TEMPORA, the Four Seasons as boys at play. RIC IV 153 (R3); RSC 59. VF, toned, minor porosity. Rare. From the collection of a Texas Wine Doctor. Ex Classical Numismatic Group 55 (13 September 2000), lot 1325. Il significato probabilmente indica una felicità che copre tutto l’anno (grazie alle scelte dell’Imperatore). Si tratta di una iconografia che compare talvolta in modo sporadico e non comune fino al periodo costantiniano. Costantino II AU solidus Caracalla. AD 198-217. AR Denarius (18mm, 3.12 g, 1h). Rome mint. Struck AD 210. Laureate head right / Caracalla on horse rearing left, preparing to hurl spear at foe on ground to lower left. RIC IV 118b; RSC 487. Good VF. Very rare. Altro denario riferito alle campagna britannica, con Caracalla a cavallo che colpisce con la lancia un barbaro a terra. Geta. AD 209-211. AR Denarius (19mm, 3.54 g, 6h). Rome mint. Struck AD 211. P SEPT GETA PIVS AVG BRIT, laureate head right / FORT RED TR P III COS II P P, Fortuna, draped, reclining right, resting right elbow on wheel and holding cornucopia in left. RIC IV 77; RSC 62; BMCRE 10-11. Toned. EF. Well struck from artistic dies. This attractive denarius celebrates Geta’s “fortunate return” (FORTVNA RED) from the British campaign of AD 208-211, during which Septimius died and left the Roman Empire split between his warring sons, Caracalla (the elder) and Geta. The sentiment on the reverse turned out to be ironic, as the return to Rome was anything but fortunate for Geta, who was murdered by Caracalla’s centurions on December 26, AD 211 even as he sought refuge in his mother’s arms. E ancora due... "fuori tempo massimo"... Caracalla. AD 198-217. AR Denarius (18.5mm, 3.01 g, 12h). Rome mint. Struck AD 217. Laureate head right / VICT PARTHICA, Victory seated right on cuirass, inscribing VO/ XX in two lines on shield set on her knee; helmet below. RIC IV 314a note; RSC 656 var. (with javelin and hook in exergue). VF, toned, roughness on reverse. Rare. In early AD 216, Caracalla assembled a substantial force of at least eight legions along the Syrian frontier for what would prove to be his final victory. The Parthian empire had been engaged in a civil war since 213, with Vologases V in control of half the empire and Artabanus V in control of the other half. Caracalla took advantage of this division and sided with Artabanus, even proposing marriage with Artabanus' daughter to cement the alliance. The plan went awry, however, and Caracalla marched against an unprepared Artabanus. After ravaging the countryside east of the Tigris unhindered, Caracalla returned to Edessa to spend the winter. It is this "victory" that is celebrated on this coin. Caracalla, no doubt, would also have assumed the title Parthicus and celebrated a fourth acclamation as imperator had his life not been suddenly cut short in Carrhae on 8 April 217. Divus Caracalla . Died AD 217. AR Denarius (20mm, 3.12 g, 12h). Rome mint. Struck under Elagabalus or Severus Alexander. DIVO ANTONINO MAGNO, bare head right / CONSECRATIO, eagle standing left on globe, head right, with wings spread. RIC IV 717 (Severus Alexander); BMCRE 7 (Elagabalus); RSC 32. Near EF, minor porosity. Rare and attractive for issue. The dating of the memorial issues of Caracalla are problematic. It would have made a great deal of political sense for Elagabalus to have issued them, as the Syrian prince’s claim to legitimacy was that he was the son of Caracalla and thus rightful heir to the throne (not to mention the great restorer of the Severan dynasty following Macrinus’ usurpation). RIC p. 128, note 720, concedes that they could date to the reign of Elagabalus, but places them under Severus Alexander as the obverse legend names Caracalla “the Great.” This epithet was linked, of course, to Alexander the Great, and RIC comments that its use on the Divus Caracalla coins provides a “definite allusion” to the Macedonian king’s namesake, Severus Alexander. Piaciuta la carrellata? Saluti Illyricum
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