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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/16/20 in tutte le aree
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Carissimi, mi scuso anticipatamente con l'ora tarda in cui scrivo, ma ormai il mio tempo libero si è ridotto ad un lumicino dopo l'arrivo del nuovo membro della famiglia, che mi assorbe (e ne sono assolutamente felice come potete immaginare) moltissime energie. Ma respingendo ancora per un pochino la valanga di sonno (arretrato e presente) che sta per investirmi, voglio condividere con voi la nuova arrivata nella mia collezione da "grossista" (cit. @Bassi22) . Non sono, ahimè, potuto andare al Convegno di Mestre per motivi ovviamente legati al pupo (e mi è dispiaciuto moltissimo perchè avrei avuto, in questo sfortunato 2020, il profondo piacere di rivedere dal vivo alcuni di voi - e non avete idea di quanto mi manchi la vita sociale normale) ma ho partecipato all'ultima asta Naumann, e son riuscito a riportare sulle rive lagunari questo raro grosso coniato sotto il dogado di Francesco Dandolo, il cui stato di conservazione mi ha assolutamente stregato: Dritto FRA DANDVLO / • S M VENETI • Al centro, San Marco stante a destra, di fronte, tiene nella sinistra il libro dei Vangeli e con la destra porge il vessillo al Doge stante a sinistra, di fronte. La banderuola con la croce è volta a sinistra. Lungo l'asta DVX Verso Il Redentore, con nimbo crociato, seduto in trono di fronte. Ai lati del nimbo, IC / XC Riferimenti C.N.I. VII - 13, Montenegro 74, Gamberini 85, Paolucci 2, Papadopoli 4-6, Zub-Luciani 63[12], Keber 52[B-b] Riferimenti Tipo 03 Rarità R Diametro 21mm - Peso 2,13g - Assi 180° E', almeno per i dati ponderali forniti dalla Casa d'Aste, un pochino sottopeso: non ho una bilancina per verificarlo (forse arriverà a Natale) ma il diametro corrisponde, e la perlinatura di bordo non segnala tosature. La sua classificazione è SPL, e in mano è uno spettacolo. Credo sia una debolezza di conio quella presente al D/ sulla parte bassa della veste di San Marco e al R/ sul piede sinistro del Cristo. Spero possiate condividerla anche voi. Chiedo il Vostro aiuto anche sul mia corretto riconoscimento da CNI (non masticandolo ancora appieno come volume), avendo questa moneta la particolarità al D/ della prima parte di legenda senza alcuna interpunzione e la seconda parte solo con l'interpunzione solo agli estremi dell'epigrafe (che confermo anche a seguito di visione della moneta tramite lente d'ingrandimento), che mi pare sia proprio di una delle classificazioni presenti appunto sul volume. Sperando di aver fatto cosa gradita nella condivisione della nuova arrivata, che amplierò poi col secondo lotto aggiudicato involontariamente (ma la moglie, di questo, non ne deve sapere nulla almeno per tutto il prossimo 2021 ) PS.: approfitto per scusarmi della mia incostanza sulla comunità, ma non riuscendo più ad accedere al sito tramite cellulare, sono vincolato al pc, difficile da usare per questo scopo al lavoro, impossibile a casa per il tempo libero non a disposizione.6 punti
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Sul dollaro del medioevo non sono d'accordo sul fiorino, che ebbe successo, ma solo in una parte dell'Europa, quella finanziata dai banchieri fiorentini. Il vero dollaro fu il ducato di Venezia e lo fu fino alla fine del '700, quand il fiorino era dimenticato da secoli... Questioni di campanile... Arka Diligite iustitiam4 punti
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Caro William la tua e’ una ricerca affascinante: connotare ogni periodo storico medioevale con una moneta che ne possa rappresentare il o uno dei riferimenti. Oltre ai consigli/ suggerimenti - tutti validissimi - espressi sopra mi sento di consigliarti un ottimo testo di riferimento da parte di uno dei maggiori se non il maggiore studiosi di numismatica medioevale cge abbiamo avuto: Philip Grierson nel suo Coins of Medieval Europe ( efito da Seaby nel 1991) Grierson esamina secolo per secolo ( a partire dal periodo immediatamente succesdivo al 476) tutta la monetazione in circolazione nelle varie aree europee. Quindi non hai come riferimento solo quella italica ma apprendiamo - ad esempio - che nel territorio ispanico dal VI al VII secolo circolavano tremissi ( terzo di soldo d’oro) visigoti che superavano per quantità tutto l’oro emesso in Italia nel medesimo periodo. in Francia vi era una cospicua circolazione di moneta emessa dai re Merovingi , per lo piu’ d’oro prima dell’avvento dei denari di Pipino e della monetazione carolingia che rivoluzionerà, con la sua riforma, tutta la monetazione europea dei secoli successivi all’VIII. apprendiamo che la monetazione papale inizia proprio con il denaro a cavallo dell’importante riforma, preceduta pero’ dalle rarissime siliquae papali-imperiali di recente apparizione prima sconosciute agli studiosi. Grierson esamina tutte le proncipali emissioni dei vari regni, principati, dicati, comuni che si sono succeduti nel territorio europeo dal Portogallo alla Norvegia, agli stato tedeschi, alla Sicilia, ai territori slavi dalla caduta dell’impero romano fino al termine di quello bizantino e al principio quindi dell’evo moderno. non c’è migliore guida per comprendere appieno in un unico volume l’evoluzione di titta la monetazione medioevale europea. Le monete illustrate sono quasi tutte della straordinaria raccolta che Grierson mise insieme in 60 anni e che lascio’ al Fitzwilliam museum di Cambridge. il libro ha avuto cosi successo che alcuni collezionisti, in particolare un americano, si sono dati alla raccolta degli esemplari illustrati nel volume cercando di reperire quanti piu’esemplari possible di quelli illustrati al fine di formare una storia medioevale numismatica europea che rappresenta uno dei periodi più’ interessanti e affascinanti da studiare. auguri per la tua raccolta!4 punti
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Probabilmente ha visto bene @gennydbmoney; quindi 92, ma la certezza assoluta chi può averla? probabilmente qualcuno che riesce a mettere in relazione anche altri elementi del conio del D, e io non sono tra questi. Se fosse 92 propongo questo; Ci siamo accavallati di nuovo??3 punti
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Caro Fabrizio, quante cose si imparano leggendoti e leggendo tutti voi Serenissimi: c'è solo da tirarsi giù il cappello e non perdere un rigo e una discussione da voi postata! Congratulazioni a te per l'occhio di falco e l'attenzione ai minimi dettagli per il riconoscimento di questa chicca. Sono felicissimo per la tua nuova entrata in collezione, e leggo tra le righe della tua spiegazione (che ho avuto il piacere di rileggermi nella versione ampliata e ben documentata anche sull'altra sezione delle zecche italiane) una enorme soddisfazione e grandissima passione per questa monetazione. Sei, anzi, siete voi tutti, un riferimento ed un pungolo a leggere, studiare, guardare con curiosità, porsi domande e, anche (cosa che reputo molto importante) avere il coraggio di chiedere e condividere con gli altri appassionati dubbi e approfondimenti anche su monete non legate al proprio ambito di collezionismo e studio. Grazie!3 punti
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Mi associo in pieno a quanto espresso dagli amici @grigioviola ed @Illyricum65 Quando si entra per la prima volta in una casa che non conosciamo e frequentata da persone che non conosciamo, per prima cosa entriamo in punta di piedi, salutiamo, ci presentiamo con garbo e poi iniziamo a parlare. E se dobbiamo chiedere lo facciamo con creanza (come si diceva una volta), scusandoci del disturbo e ringraziando per la risposta. Questa e' la prima regola: l'educazione. Poi parliamo pure di monete..... di monete, appunto! A me pare che ormai ci sia una deriva e che conti solo il "quanto vale". Nessuno nega che l'aspetto economico sia importante, ma questo dovrebbe essere un forum di numismatica, dove al primo posto dovrebbe esserci la cultura, la passione, lo studio. Poi (ma solo poi) anche il resto. Ciao da Stilicho3 punti
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Zecca di Torino, forte -III tipo, battuto sotto Amedeo D'Acaja (1377-1402), Cudazzo,32. - Ciao Borgho3 punti
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Buongiorno @matitrial, la moneta da Lei proposta offre alcuni interessanti spunti di approfondimento e discussione. Ho approfondito lo studio dei ritratti di Filippo IV nella monetazione milanese, incrociando le evidenze stilistiche con i documenti ad oggi pervenuti per stabilire delle cronologie all'interno della vastissima produzione di tale regnante (link). La medesima ricerca è certamente ben più ardua per la zecca di Maccagno, ma il confronto con la ben più documentata (anche solo pensando al numero di monete ad oggi pervenuto) produzione milanese coeva può essere a mio avviso di grande utilità. Personalmente non sono affatto convinto della "totale" imitazione del prototipo del sesino di Milano. Quest'ultimo nominale presenta sì, indipendentemente se coniato sotto Filippo III o IV, la tipologia busto/croce fiorata ma al diritto le differenze sono lampanti. Sia ben chiaro, esistono certamente sesini di Giacomo III aderenti perfettamente al tipo milanese (nello specifico, i tipi Gianazza 45/D e 45/E) ma la moneta presentata è ben differente. Il tipo di sesino come quello da Lei proposto presenta ben evidente un ritratto con folta capigliatura e colletto ripiegato, elemento che rimanda ad un primo impatto al quattrino di Filippo IV dell'ultima emissione, quello per intenderci con al rovescio la grande biscia a tutto campo ed emesso dal 1661. Ma questa data non è congrua con la moneta proposta, Giacomo III morì infatti nel 1645. Sempre in area milanese abbiamo un ritratto identico a quello del quattrino sopracitato, generato dal medesimo punzone. Lo troviamo nella rara parpagliola con ritratto emessa nel 1649 circa; anche questa data però non rientra nel periodo di nostro interesse. Quattrino di Filippo IV, immagine da acsearch, VL Nummus 8, 1543 Siamo quindi ad un'apparente situazione di stallo, la moneta spicciola del milanese prima di quella data presenta ritratti con capigliatura corta e colletti sempre fittamente pieghettati. Cosa ci sfugge? La posizione geografica di Maccagno! Se da una parte abbiamo infatti il Ducato lombardo-spagnolo, dall'altro troviamo quello sabaudo con il proprio circolante. Ed è proprio da questo secondo bacino monetario che dobbiamo attingere per trovare ciò che ispirò il diritto di questo sesino del Mandelli. Le affinità col soldo di Carlo Emanuele I (tipo Biaggi 581) sono ben evidenti, folta capigliatura e colletto ripiegato infatti sono caratteristiche presenti nella unica moneta bassa – in puro rame a volte imbianchito – con il ritratto di questo Duca. Anche il periodo di emissione risulta congruente con una imitaizone emessa nella prima metà del XVII secolo, i soldi di Carlo Emanule furono infatti coniati tra il 1594 ed il 1600 in copiose quantità. Soldo di Carlo Emanuele I, immagine da acsearch, Gadoury 19, 114. La Sua moneta quindi la ritengo un ibrido, l'unione di due realtà che trovarono nel feudo di Maccagno un punto d'incontro nella discutibile arte dell'imitazione monetaria. Sperando di non averLa annoiata con le mie considerazioni, Le auguro buona giornata Antonio3 punti
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Buona serata Proprio così e non è raro trovare l'osella nelle grida per la determinazione dei cambi delle monete. saluti luciano2 punti
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Il rif. 123 si riferisce ad un Tornese con doppia data: 1592 al dritto ed illeggibile nel rovescio. Potrebbe essere come il mio, un 1592/15932 punti
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Cuba - Cuarenta Centavos 1962 Rappresentazione di Camilo Cienfuegos ( 1932 - 1959 ) il quale diede un importante contributo a porre fine al regime dittatoriale di Fulgencio Batista2 punti
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Buonasera a tutti, chiedo Vostro aiuto per la giusta catalogazione di uno dei miei Tornesi di Filippo II. Tornese con Cornucopia anno 1575. Diametro 27mm Peso g. 6, 06 Che conservazione potremmo attribuirgli secondo voi? Saluti Alberto2 punti
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Devo essere sincero: non mi era mai capitato di imbattermi in una medaglia del genere! Va bene che il contesto è l'entrata in guerra dell'Italia contro i suoi alleati (Germania e Austria-Ungheria) ma lo sviluppo del tema è assai particolare: su un lato l'Italia è impersonata da un bersagliere pittoresco con i baffi che attacca vigliaccamente alle spalle l'Aquila bicipite (personificazione dell'Austria-Ungheria) e sull'altro l'Italia, sempre rappresentata dal bersagliere con un aspetto un po' da macchietta, viene cacciata via con una baionetta da due soldati personificazione della Germania e dell'Austria-Ungheria (il tedesco imbraccia la baionetta). Che dire: ecco come veniva vista l'Italia dell'epoca. È però un po' strano (al meno per me) ritrovare questo tema così elaborato in una medaglia. I dati: Medaille 1915, 1. Weltkrieg, Dreibundschmarotzer, Sign.Karl Götz 59.6g, AE, 56mm2 punti
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Non posso fare altro che condividere quanto espresso da @grigioviola che rispecchia anche una mia intima amara riflessione. E non faccio appello al regolamento del Forum. Non dovrebbe servire. Spero venga colto il senso di questi ultimi due post. Per il bene della collettività che frequenta il Forum stesso. Buona giornata Illyricum2 punti
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Eccoci di nuovo qui! Prima di iniziare vorrei ringraziare @Brios per l'interessante integrazione inerente le imitazioni russe dei ducati olandesi. Come potete vedere, a conferma di quanto scrissi, queste “riproduzioni” furono eseguite per un lungo lasso di tempo, sotto vari zar e zarine. Ora, però, senza dilungarci troppo, tornerei al tema cardine della discussione. Finora abbiamo osservato monete in pieno stile “tradizionale”, senza alcun riferimento al mutamento della forma di governo da repubblica a monarchia. A partire dal 1808, Luigi prese finalmente coraggio, facendo apporre il proprio volto su numerose tipologie di monete. Tra queste, ovviamente, non poteva mancare il nostro benamato ducato. Ecco, dunque, il cosiddetto “ducato con cavaliere”, coniato sempre (e solo) ad Utrecht tra il 1808 ed il 1809. Al dritto troviamo il ritratto di Luigi Bonaparte rivolto verso sinistra. Come potete osservare, la testa è nuda e lo sarà in tutte le sue monete. In altre parole, non vedremo mai corone d'alloro o altro a cingergli il capo. La realizzazione dei conii è affidata all'abile mano dell'incisore George. La legenda, non più in latino ma in olandese, recita: “LODEW NAP KON VAN HOLL”, ovvero “Luigi Napoleone Re d'Olanda”. Al rovescio, invece, abbiamo il classico cavaliere olandese in armatura, quasi a rappresentare l'ultimo baluardo ancora in vita della precedente monetazione. La legenda circolare “EENDRAGT MAAKT MAGT”, traducibile in “la concordia fa potenza”, ricorda ancora il “motto” dei ducati dell'ormai tramontata repubblica. Questo ducato fu coniato all'incirca in 280.000 pezzi. Molti esemplari del 1809 furono, purtroppo, rifusi direttamente in zecca per la coniazione di una nuova e definitiva tipologia di ducato, che tra poco vedremo. Si tratta, dunque, di monete non introvabili ma nemmeno tra le più comuni, certamente più ricercate ed apprezzate dai collezionisti del periodo napoleonico rispetto alle precedenti fin qui descritte. Concludiamo ora la lunga trattazione dei ducati con l'ultima tipologia di questa moneta. Con questo ducato possiamo dire che si rompe definitivamente il legame con la tradizione. Anche il secolare cavaliere in armatura viene, infatti, abolito. Al suo posto troviamo uno stemma coronato, suddiviso in quattro quadranti. Qui trovano spazio due aquile (simbolo dell'Impero francese) e due leoni rampanti (di derivazione olandese). Il legame tra Francia e Paesi Bassi viene ora reso esplicito anche sulle monete. La piccola ape che osserviamo in basso, sotto la data, rappresenta invece il simbolo della zecca reale di Utrecht. Questa moneta venne coniata tra il 1809 e il 1810, anno in cui il regno fu annesso all'Impero. Furono battuti oltre 2 milioni di esemplari. Si tratta, dunque, di monete più facilmente reperibili rispetto ai ducati con cavaliere. Il ducato del 1809, in particolare, appare con maggiore frequenza sul mercato. Perfetto! Si completa così la trattazione del ducato olandese, una moneta che, come avete potuto constatare, ha assistito ad una straordinaria evoluzione, specialmente se si considerano i soli 4 anni di regno di Luigi Bonaparte. Per oggi direi che abbiamo concluso. Alla prossima!2 punti
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Buongiorno, buonasera, buon pomeriggio, ciao mi chiamo Lino Topo e colleziono tappi di birra, ma solo bionda. ho bisogno di aiuto perché non so se questo tappo è di una Peroni o di una Nastro Azzurro grazie, prego, non c'è di che Perdonate il sarcasmo... ma lo preferisco alle male parole. Entrare e sparare a zero così senza nemmeno un saluto mi pare un po' fuori luogo (al di là del contenuto del messaggio su cui ci sarebbe da dire). Ma forse anche no, sbaglio io e tutto è perfettamente in linea con la maleducazione che ultimamente sembra essere aver colpito un buon 80% del genere umano...2 punti
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1962 Malaya & brithis Borneo - 1 cent Vi è raffigurato il particolarissimo kriss malese2 punti
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Ciao a tutti, ripropongo oggi questa mia vecchia discussione per integrarla con un pezzo che ho avuto modo di aggiungere in collezione qualche tempo fa. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX in basso A . XX Busto a destra, piviale con fiorami. R/: VIVIT – + - . DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 540 Muntoni 82. Peso 9,82 g. Questa tipologia non appare molto di frequente e solitamente presenta conservazioni abbastanza modeste. Questo esemplare si presenta ancora gradevole con conservazione superiore alla media. Delle tre tipologie di testoni con al R/ San Michele che trafigge Lucifero, questo (Munt 82) e quello sopra presentato con stemma al D/ (Munt 83), sono le due più rare. Quello con al D/ il busto con camauro e mozzetta (Munt 81), è invece quello che più frequentemente appare sul mercato. Vostri commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele2 punti
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Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi. Piastra 120 grana 1798 Ferdinando IV Saluti Alberto2 punti
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Ci sono più soluzioni possibili. Premesso che da ogni riga/colonna si possono togliere 0, 2 o 4 monete, l’unico modo per ottenere il risultato è operare su un ‘sottoquadrato’ 3x3, lasciando intatte una riga e una colonna. Sul ‘sottoquadrato’ si tolgono le monete in modo da lasciare una sola moneta per riga e per colonna. Ad esempio1 punto
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Facci sapere sta combinazione così mi vado a comprare una serie da 560 euro e vado a cambiarla a 885!1 punto
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Per il primissimo medioevo consiglio: "agonia e morte di un impero", di cui il "nostro" Poemenius è coautore. Ottimo per ancorare determinate emissioni ai personaggi che le fecero coniare tramite dati storici e letterari.1 punto
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Città del Vaticano - Pontificato di Papa Giovanni XXIII° 100 Lire 1962 - Anno IV° Commemorativa del Concilio Ecumenico Vaticano II°1 punto
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As I do not collect bronze I could not recognise the coin with the Athena side only ? But now that I see both sides, I think Parviz misattributed the coin, it doesn't make much sense to have M-A and say it's from Kalymnos...In my opinion it's from Methymna, similar to this one: https://www.acsearch.info/search.html?id=34377391 punto
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VAuctions > Pars Coins Sale 9 Auction date: 5 October 2020 Lot number: 21 Price realized: 18 USD (Approx. 15 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: CARIA, Calymna?. Circa 280-250 BC. Æ Unit (1.36 gm; 11 mm). Bearded male head left wearing crested helmet / Lyre - Cithara. M-A. Cf. SNG von Aulock-2741, S-4977, Cf. SNG Keckman-282. Well struck on a nice flan. Original grren patina. Choice Good VF. Estimate: 30 USD1 punto
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sembrerebbe una Parpagliola di Carlo II. . mi pare di interpretare PRINCEPS ET MARC IN ITALIA.... ma attendi altri pareri -- certamente @savoiardo sopra' individuarla..1 punto
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DE GREGE EPICURI Il 23.5.1915, il manifesto imperiale e reale fimato da Francesco Giuseppe, e pubblicato anche in lingua italiana, diceva: AI MIEI POPOLI. Il Re d'Italia Mi ha dichiarato guerra. Una fellonia quale la storia non conosce l'eguale viene perpetrata dal regno d'Italia verso i suoi due alleati. Dopo un'alleanza di più di 30 anni, durante la quale essa potè aumentare il proprio possesso territoriale e assurgere a insperata prosperità, l'Itala Ci abbandonò nell'ora del pericolo, e passò a bandiere spiegate nel campo dei nostri nemici, ecc. Sul rovescio della moneta, il bersagliere ha in mano un cartone su cui è scritto TRIPOLIS, allusione all'aumento dei possessi territoriali..1 punto
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Ciao, Non sono esperto di questa moneta, ma dalle foto, ho gli stessi dubbi che hai evidenziato Tu. Bordo mancante, 4 della data molto diverso e soprattutto con il peso non ci siamo proprio. Come ha suggerito @nikita_ l'intervento di un esperto della monetazione come @petronius arbiter o @villa66 può essere determinante. saluti1 punto
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Collezionando monete medioevali, nello studio delle stesse, a volte diventa problematica la loro lettura per lo stato di conservazione non sempre ottimale e per i numerosi difetti di coniazione che si presentano su questa monetazione. In particolare per monete di alcune zecche meridionali è una impresa veramente ardua ed allora, approfittando della mia pratica nell'uso dello stereo microscopio, ho iniziato ad usarlo per la lettura e l'identificazione di questi esemplari. Qui di seguito riporto due monete della zecca di Salerno, monete che presentano quasi sempre problemi di lettura. I° esemplare: fraz. di Follaro, Guglielmo Duca di Puglia. Dalla foto fatte in macro, si nota la elevata difficoltà di lettura delle lettere accantonate nella croce del R/, lettura necessaria per la giusta classificazione. L'esame della moneta al microscopio, utilizzando un illuminatore anulare direzionale (permette di avere direzioni di illuminazione nella posizione dei punti cardinali) lavorando a 7X e illuminando il campione da EST, permette di rilevare i rilievi delle lettere con maggiore facilità, in particolar modo nei due quarti inferiore della croce, dove leggiamo una X nel quarto di sx, e V (D) nel quarto di dx. Questo ci permette la giusta classificazione della moneta come: Fraz. di Follaro, Cappelli 91, R4. Oltre all'illuminazione anulare è possibile usare l'illuminatore a fibra ottica, che permette un'illuminazione ancora più radente, che mette maggiormente in risalto i rilievi delle lettere in esame. 2° Esemplare. Follaro di Gisulfo II. D/ di discreta lettura, R/ praticamente quasi illeggibile. Esaminiamo la moneta al microscopio a 7X con luce proveniente da OVEST. Si intravede qualche rilievo, che comunque non permette una lettura soddisfacente. Cambiamo la direzione della luce; con provenienza EST, già si intravedono rilievi più leggibili. La stessa foto, trattata con un programma di foto ritocco, ci permette di modificare luminosità e contrasto ed i rilievi si rendono evidenti e leggibili e con Paint possiamo evidenziarli per maggiore comodità. Da quanto rilevato possiamo sicuramente catalogare la moneta: Gisulfo II Follaro, Cappelli 24 R. Anche per questo esemplare la luce con la fibra ottica, conferma, anzi risalta quanto avevamo rilevato in precedenza. E' stato usato microscopio LEICA STEREO ZOOM 6 PHOTO con illuminatore anulare direzionale e fibra ottica EUROMEX. Chi non volesse impegnarsi per un acquisto della fibra ottica, che ha un certo costo,può utilizzare uno spot LED come da foto, che fa egregiamente la sua parte. Sono a disposizione per qualsiasi parere e chiariimento.1 punto
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Ciao! Complimenti; è veramente un bellissimo Grosso e lo stato di conservazione, a mio avviso, è anche maggiore di Spl. Per quanto concerne il riferimento al CNI - VII - 13 è corretto, ma limitatamente alla composizione della legenda, perché in questo riferimento non è citato l'anelletto (anzi scrive "senza segni"). Uno dei tanti casi non censiti dal CNI. saluti luciano1 punto
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@gioal e @apollonia Grazie! Mi fate incominciare il lunedi' con gioia! Evento raro!1 punto
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Il tuo intervento con la soluzione è stato preceduto dal mio post in cui ho messo anche il diritto della moneta e prima ancora dal suggerimento che la moneta aveva a che fare con la mitologia. Paparoupa ha risolto l'indovinello dal solo rovescio della moneta. apollonia Premesso che qui stiamo giocando, le risposte pubbliche a questo indovinello come l’avevo proposto non ci sono state e da qui il riconoscimento a paparoupa. In effetti tu hai trovato la moneta e l’asta in cui è stata aggiudicata, ma dopo l’informazione delle sue implicazioni mitologiche e soprattutto la presentazione del diritto che ho ritenuto necessaria perché era tutto fermo da tempo. Penso comunque che un riconoscimento ti sia dovuto.1 punto
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Ciao @Acqvavitus Non mi disturbi affatto. Ti allego il link di un catalogo sulla monetazione francese (che sicuramente apprezzerai) dove puoi trovare questa e tante altre varianti. http://www.horizonfr.com/les_cotations_monnaies_centimes/1-2_franc_semeuse.htm In base a questo catalogo, la moneta con la legenda sottile ha un valore aggiunto, 5-7 euro in conservazione BB. Quale sia il vero valore di mercato non saprei dirti ma con un po di fortuna si possono trovare in ciotola. Facci sapere se le tue sono la variante con legenda sottile. Saluti, miza1 punto
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Prova tu stesso a confrontare il tuo morgan con le foto in altissima definizione (sito ngc) di un altro morgan san francisco 1900 https://www.ngccoin.com/coin-explorer/morgan-dollars-1878-1921-pscid-49/1900-s-1-msdpl-coinid-29090 La perlinatura mi lascia qualche dubbio, l'usura può aver certamente influito Saluti1 punto
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CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: 10 gr Diametro: 32mm Metallo Presunto: ? Buongiorno a tutti, sono nuovo del forum e non mi intendo di numismatica, ho trovato questa moneta conservata in cantina, non riesco ad identificarla, mi aiutate ? Grazie mille in anticipo1 punto
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I falsi possono essere di alpacca o di altro materiale che ad occhio inesperto può sembrare argento. I falsari falsificano di tutto, monete nostre e monete estere, ormai soprattutto i cinesi spaziano dalla Russia al Vaticano, dal Messico...alla Cina. Senza dimenticare i bulgari, naturalmente.1 punto
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Giusto 50 anni fa Barzan nel suo "Prezzario generale delle monete di casa Savoia" inseriva l'immagine di un Ducatone di Carlo Emanuele I non molto ben conservato, e dopo aver descritto i danni che quella moneta aveva subito scriveva una cosa che ha segnato molto la mia vita e le mie scelte da collezionista ... "Ciò nonostante questo esemplare, a parte l'aspetto poco attraente, conserva intatto tutto il suo valore di testimonianza di un periodo di storia, di monumento tascabile pervenutoci da un'epoca lontana: il suo valore commerciale è però irrisorio sul mercato odierno, dominato dalla ricerca affannosa del fior di conio ..." In 5 decenni nulla è cambiato, ma la rarità di questo millesimo lo rende "bello" nonostante le dure prove che ha dovuto superare. ... è una moneta, è una rara moneta, io la guardo con gli "occhi a cuore", ad avercela anche brutta in collezione!! Complimenti!1 punto
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Buongiorno, vorrei rinfrescare l'argomentazione contraffazioni con una moneta facente parte della mia collezione della zecca di Maccagno, per la quale ritengo interessante un approfondimento.1 punto
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