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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/16/20 in tutte le aree
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Carissimi, mi scuso anticipatamente con l'ora tarda in cui scrivo, ma ormai il mio tempo libero si è ridotto ad un lumicino dopo l'arrivo del nuovo membro della famiglia, che mi assorbe (e ne sono assolutamente felice come potete immaginare) moltissime energie. Ma respingendo ancora per un pochino la valanga di sonno (arretrato e presente) che sta per investirmi, voglio condividere con voi la nuova arrivata nella mia collezione da "grossista" (cit. @Bassi22) . Non sono, ahimè, potuto andare al Convegno di Mestre per motivi ovviamente legati al pupo (e mi è dispiaciuto moltissimo perchè avrei avuto, in questo sfortunato 2020, il profondo piacere di rivedere dal vivo alcuni di voi - e non avete idea di quanto mi manchi la vita sociale normale) ma ho partecipato all'ultima asta Naumann, e son riuscito a riportare sulle rive lagunari questo raro grosso coniato sotto il dogado di Francesco Dandolo, il cui stato di conservazione mi ha assolutamente stregato: Dritto FRA DANDVLO / • S M VENETI • Al centro, San Marco stante a destra, di fronte, tiene nella sinistra il libro dei Vangeli e con la destra porge il vessillo al Doge stante a sinistra, di fronte. La banderuola con la croce è volta a sinistra. Lungo l'asta DVX Verso Il Redentore, con nimbo crociato, seduto in trono di fronte. Ai lati del nimbo, IC / XC Riferimenti C.N.I. VII - 13, Montenegro 74, Gamberini 85, Paolucci 2, Papadopoli 4-6, Zub-Luciani 63[12], Keber 52[B-b] Riferimenti Tipo 03 Rarità R Diametro 21mm - Peso 2,13g - Assi 180° E', almeno per i dati ponderali forniti dalla Casa d'Aste, un pochino sottopeso: non ho una bilancina per verificarlo (forse arriverà a Natale) ma il diametro corrisponde, e la perlinatura di bordo non segnala tosature. La sua classificazione è SPL, e in mano è uno spettacolo. Credo sia una debolezza di conio quella presente al D/ sulla parte bassa della veste di San Marco e al R/ sul piede sinistro del Cristo. Spero possiate condividerla anche voi. Chiedo il Vostro aiuto anche sul mia corretto riconoscimento da CNI (non masticandolo ancora appieno come volume), avendo questa moneta la particolarità al D/ della prima parte di legenda senza alcuna interpunzione e la seconda parte solo con l'interpunzione solo agli estremi dell'epigrafe (che confermo anche a seguito di visione della moneta tramite lente d'ingrandimento), che mi pare sia proprio di una delle classificazioni presenti appunto sul volume. Sperando di aver fatto cosa gradita nella condivisione della nuova arrivata, che amplierò poi col secondo lotto aggiudicato involontariamente (ma la moglie, di questo, non ne deve sapere nulla almeno per tutto il prossimo 2021 ) PS.: approfitto per scusarmi della mia incostanza sulla comunità, ma non riuscendo più ad accedere al sito tramite cellulare, sono vincolato al pc, difficile da usare per questo scopo al lavoro, impossibile a casa per il tempo libero non a disposizione.6 punti
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Sul dollaro del medioevo non sono d'accordo sul fiorino, che ebbe successo, ma solo in una parte dell'Europa, quella finanziata dai banchieri fiorentini. Il vero dollaro fu il ducato di Venezia e lo fu fino alla fine del '700, quand il fiorino era dimenticato da secoli... Questioni di campanile... Arka Diligite iustitiam4 punti
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Caro William la tua e’ una ricerca affascinante: connotare ogni periodo storico medioevale con una moneta che ne possa rappresentare il o uno dei riferimenti. Oltre ai consigli/ suggerimenti - tutti validissimi - espressi sopra mi sento di consigliarti un ottimo testo di riferimento da parte di uno dei maggiori se non il maggiore studiosi di numismatica medioevale cge abbiamo avuto: Philip Grierson nel suo Coins of Medieval Europe ( efito da Seaby nel 1991) Grierson esamina secolo per secolo ( a partire dal periodo immediatamente succesdivo al 476) tutta la monetazione in circolazione nelle varie aree europee. Quindi non hai come riferimento solo quella italica ma apprendiamo - ad esempio - che nel territorio ispanico dal VI al VII secolo circolavano tremissi ( terzo di soldo d’oro) visigoti che superavano per quantità tutto l’oro emesso in Italia nel medesimo periodo. in Francia vi era una cospicua circolazione di moneta emessa dai re Merovingi , per lo piu’ d’oro prima dell’avvento dei denari di Pipino e della monetazione carolingia che rivoluzionerà, con la sua riforma, tutta la monetazione europea dei secoli successivi all’VIII. apprendiamo che la monetazione papale inizia proprio con il denaro a cavallo dell’importante riforma, preceduta pero’ dalle rarissime siliquae papali-imperiali di recente apparizione prima sconosciute agli studiosi. Grierson esamina tutte le proncipali emissioni dei vari regni, principati, dicati, comuni che si sono succeduti nel territorio europeo dal Portogallo alla Norvegia, agli stato tedeschi, alla Sicilia, ai territori slavi dalla caduta dell’impero romano fino al termine di quello bizantino e al principio quindi dell’evo moderno. non c’è migliore guida per comprendere appieno in un unico volume l’evoluzione di titta la monetazione medioevale europea. Le monete illustrate sono quasi tutte della straordinaria raccolta che Grierson mise insieme in 60 anni e che lascio’ al Fitzwilliam museum di Cambridge. il libro ha avuto cosi successo che alcuni collezionisti, in particolare un americano, si sono dati alla raccolta degli esemplari illustrati nel volume cercando di reperire quanti piu’esemplari possible di quelli illustrati al fine di formare una storia medioevale numismatica europea che rappresenta uno dei periodi più’ interessanti e affascinanti da studiare. auguri per la tua raccolta!4 punti
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Probabilmente ha visto bene @gennydbmoney; quindi 92, ma la certezza assoluta chi può averla? probabilmente qualcuno che riesce a mettere in relazione anche altri elementi del conio del D, e io non sono tra questi. Se fosse 92 propongo questo; Ci siamo accavallati di nuovo??3 punti
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Caro Fabrizio, quante cose si imparano leggendoti e leggendo tutti voi Serenissimi: c'è solo da tirarsi giù il cappello e non perdere un rigo e una discussione da voi postata! Congratulazioni a te per l'occhio di falco e l'attenzione ai minimi dettagli per il riconoscimento di questa chicca. Sono felicissimo per la tua nuova entrata in collezione, e leggo tra le righe della tua spiegazione (che ho avuto il piacere di rileggermi nella versione ampliata e ben documentata anche sull'altra sezione delle zecche italiane) una enorme soddisfazione e grandissima passione per questa monetazione. Sei, anzi, siete voi tutti, un riferimento ed un pungolo a leggere, studiare, guardare con curiosità, porsi domande e, anche (cosa che reputo molto importante) avere il coraggio di chiedere e condividere con gli altri appassionati dubbi e approfondimenti anche su monete non legate al proprio ambito di collezionismo e studio. Grazie!3 punti
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Mi associo in pieno a quanto espresso dagli amici @grigioviola ed @Illyricum65 Quando si entra per la prima volta in una casa che non conosciamo e frequentata da persone che non conosciamo, per prima cosa entriamo in punta di piedi, salutiamo, ci presentiamo con garbo e poi iniziamo a parlare. E se dobbiamo chiedere lo facciamo con creanza (come si diceva una volta), scusandoci del disturbo e ringraziando per la risposta. Questa e' la prima regola: l'educazione. Poi parliamo pure di monete..... di monete, appunto! A me pare che ormai ci sia una deriva e che conti solo il "quanto vale". Nessuno nega che l'aspetto economico sia importante, ma questo dovrebbe essere un forum di numismatica, dove al primo posto dovrebbe esserci la cultura, la passione, lo studio. Poi (ma solo poi) anche il resto. Ciao da Stilicho3 punti
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Zecca di Torino, forte -III tipo, battuto sotto Amedeo D'Acaja (1377-1402), Cudazzo,32. - Ciao Borgho3 punti
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Buongiorno @matitrial, la moneta da Lei proposta offre alcuni interessanti spunti di approfondimento e discussione. Ho approfondito lo studio dei ritratti di Filippo IV nella monetazione milanese, incrociando le evidenze stilistiche con i documenti ad oggi pervenuti per stabilire delle cronologie all'interno della vastissima produzione di tale regnante (link). La medesima ricerca è certamente ben più ardua per la zecca di Maccagno, ma il confronto con la ben più documentata (anche solo pensando al numero di monete ad oggi pervenuto) produzione milanese coeva può essere a mio avviso di grande utilità. Personalmente non sono affatto convinto della "totale" imitazione del prototipo del sesino di Milano. Quest'ultimo nominale presenta sì, indipendentemente se coniato sotto Filippo III o IV, la tipologia busto/croce fiorata ma al diritto le differenze sono lampanti. Sia ben chiaro, esistono certamente sesini di Giacomo III aderenti perfettamente al tipo milanese (nello specifico, i tipi Gianazza 45/D e 45/E) ma la moneta presentata è ben differente. Il tipo di sesino come quello da Lei proposto presenta ben evidente un ritratto con folta capigliatura e colletto ripiegato, elemento che rimanda ad un primo impatto al quattrino di Filippo IV dell'ultima emissione, quello per intenderci con al rovescio la grande biscia a tutto campo ed emesso dal 1661. Ma questa data non è congrua con la moneta proposta, Giacomo III morì infatti nel 1645. Sempre in area milanese abbiamo un ritratto identico a quello del quattrino sopracitato, generato dal medesimo punzone. Lo troviamo nella rara parpagliola con ritratto emessa nel 1649 circa; anche questa data però non rientra nel periodo di nostro interesse. Quattrino di Filippo IV, immagine da acsearch, VL Nummus 8, 1543 Siamo quindi ad un'apparente situazione di stallo, la moneta spicciola del milanese prima di quella data presenta ritratti con capigliatura corta e colletti sempre fittamente pieghettati. Cosa ci sfugge? La posizione geografica di Maccagno! Se da una parte abbiamo infatti il Ducato lombardo-spagnolo, dall'altro troviamo quello sabaudo con il proprio circolante. Ed è proprio da questo secondo bacino monetario che dobbiamo attingere per trovare ciò che ispirò il diritto di questo sesino del Mandelli. Le affinità col soldo di Carlo Emanuele I (tipo Biaggi 581) sono ben evidenti, folta capigliatura e colletto ripiegato infatti sono caratteristiche presenti nella unica moneta bassa – in puro rame a volte imbianchito – con il ritratto di questo Duca. Anche il periodo di emissione risulta congruente con una imitaizone emessa nella prima metà del XVII secolo, i soldi di Carlo Emanule furono infatti coniati tra il 1594 ed il 1600 in copiose quantità. Soldo di Carlo Emanuele I, immagine da acsearch, Gadoury 19, 114. La Sua moneta quindi la ritengo un ibrido, l'unione di due realtà che trovarono nel feudo di Maccagno un punto d'incontro nella discutibile arte dell'imitazione monetaria. Sperando di non averLa annoiata con le mie considerazioni, Le auguro buona giornata Antonio3 punti
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Buona serata Proprio così e non è raro trovare l'osella nelle grida per la determinazione dei cambi delle monete. saluti luciano2 punti
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Il rif. 123 si riferisce ad un Tornese con doppia data: 1592 al dritto ed illeggibile nel rovescio. Potrebbe essere come il mio, un 1592/15932 punti
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Cuba - Cuarenta Centavos 1962 Rappresentazione di Camilo Cienfuegos ( 1932 - 1959 ) il quale diede un importante contributo a porre fine al regime dittatoriale di Fulgencio Batista2 punti
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Buonasera a tutti, chiedo Vostro aiuto per la giusta catalogazione di uno dei miei Tornesi di Filippo II. Tornese con Cornucopia anno 1575. Diametro 27mm Peso g. 6, 06 Che conservazione potremmo attribuirgli secondo voi? Saluti Alberto2 punti
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Devo essere sincero: non mi era mai capitato di imbattermi in una medaglia del genere! Va bene che il contesto è l'entrata in guerra dell'Italia contro i suoi alleati (Germania e Austria-Ungheria) ma lo sviluppo del tema è assai particolare: su un lato l'Italia è impersonata da un bersagliere pittoresco con i baffi che attacca vigliaccamente alle spalle l'Aquila bicipite (personificazione dell'Austria-Ungheria) e sull'altro l'Italia, sempre rappresentata dal bersagliere con un aspetto un po' da macchietta, viene cacciata via con una baionetta da due soldati personificazione della Germania e dell'Austria-Ungheria (il tedesco imbraccia la baionetta). Che dire: ecco come veniva vista l'Italia dell'epoca. È però un po' strano (al meno per me) ritrovare questo tema così elaborato in una medaglia. I dati: Medaille 1915, 1. Weltkrieg, Dreibundschmarotzer, Sign.Karl Götz 59.6g, AE, 56mm2 punti
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Non posso fare altro che condividere quanto espresso da @grigioviola che rispecchia anche una mia intima amara riflessione. E non faccio appello al regolamento del Forum. Non dovrebbe servire. Spero venga colto il senso di questi ultimi due post. Per il bene della collettività che frequenta il Forum stesso. Buona giornata Illyricum2 punti
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Eccoci di nuovo qui! Prima di iniziare vorrei ringraziare @Brios per l'interessante integrazione inerente le imitazioni russe dei ducati olandesi. Come potete vedere, a conferma di quanto scrissi, queste “riproduzioni” furono eseguite per un lungo lasso di tempo, sotto vari zar e zarine. Ora, però, senza dilungarci troppo, tornerei al tema cardine della discussione. Finora abbiamo osservato monete in pieno stile “tradizionale”, senza alcun riferimento al mutamento della forma di governo da repubblica a monarchia. A partire dal 1808, Luigi prese finalmente coraggio, facendo apporre il proprio volto su numerose tipologie di monete. Tra queste, ovviamente, non poteva mancare il nostro benamato ducato. Ecco, dunque, il cosiddetto “ducato con cavaliere”, coniato sempre (e solo) ad Utrecht tra il 1808 ed il 1809. Al dritto troviamo il ritratto di Luigi Bonaparte rivolto verso sinistra. Come potete osservare, la testa è nuda e lo sarà in tutte le sue monete. In altre parole, non vedremo mai corone d'alloro o altro a cingergli il capo. La realizzazione dei conii è affidata all'abile mano dell'incisore George. La legenda, non più in latino ma in olandese, recita: “LODEW NAP KON VAN HOLL”, ovvero “Luigi Napoleone Re d'Olanda”. Al rovescio, invece, abbiamo il classico cavaliere olandese in armatura, quasi a rappresentare l'ultimo baluardo ancora in vita della precedente monetazione. La legenda circolare “EENDRAGT MAAKT MAGT”, traducibile in “la concordia fa potenza”, ricorda ancora il “motto” dei ducati dell'ormai tramontata repubblica. Questo ducato fu coniato all'incirca in 280.000 pezzi. Molti esemplari del 1809 furono, purtroppo, rifusi direttamente in zecca per la coniazione di una nuova e definitiva tipologia di ducato, che tra poco vedremo. Si tratta, dunque, di monete non introvabili ma nemmeno tra le più comuni, certamente più ricercate ed apprezzate dai collezionisti del periodo napoleonico rispetto alle precedenti fin qui descritte. Concludiamo ora la lunga trattazione dei ducati con l'ultima tipologia di questa moneta. Con questo ducato possiamo dire che si rompe definitivamente il legame con la tradizione. Anche il secolare cavaliere in armatura viene, infatti, abolito. Al suo posto troviamo uno stemma coronato, suddiviso in quattro quadranti. Qui trovano spazio due aquile (simbolo dell'Impero francese) e due leoni rampanti (di derivazione olandese). Il legame tra Francia e Paesi Bassi viene ora reso esplicito anche sulle monete. La piccola ape che osserviamo in basso, sotto la data, rappresenta invece il simbolo della zecca reale di Utrecht. Questa moneta venne coniata tra il 1809 e il 1810, anno in cui il regno fu annesso all'Impero. Furono battuti oltre 2 milioni di esemplari. Si tratta, dunque, di monete più facilmente reperibili rispetto ai ducati con cavaliere. Il ducato del 1809, in particolare, appare con maggiore frequenza sul mercato. Perfetto! Si completa così la trattazione del ducato olandese, una moneta che, come avete potuto constatare, ha assistito ad una straordinaria evoluzione, specialmente se si considerano i soli 4 anni di regno di Luigi Bonaparte. Per oggi direi che abbiamo concluso. Alla prossima!2 punti
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Buongiorno, buonasera, buon pomeriggio, ciao mi chiamo Lino Topo e colleziono tappi di birra, ma solo bionda. ho bisogno di aiuto perché non so se questo tappo è di una Peroni o di una Nastro Azzurro grazie, prego, non c'è di che Perdonate il sarcasmo... ma lo preferisco alle male parole. Entrare e sparare a zero così senza nemmeno un saluto mi pare un po' fuori luogo (al di là del contenuto del messaggio su cui ci sarebbe da dire). Ma forse anche no, sbaglio io e tutto è perfettamente in linea con la maleducazione che ultimamente sembra essere aver colpito un buon 80% del genere umano...2 punti
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1962 Malaya & brithis Borneo - 1 cent Vi è raffigurato il particolarissimo kriss malese2 punti
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Ciao a tutti, ripropongo oggi questa mia vecchia discussione per integrarla con un pezzo che ho avuto modo di aggiungere in collezione qualche tempo fa. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX in basso A . XX Busto a destra, piviale con fiorami. R/: VIVIT – + - . DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 540 Muntoni 82. Peso 9,82 g. Questa tipologia non appare molto di frequente e solitamente presenta conservazioni abbastanza modeste. Questo esemplare si presenta ancora gradevole con conservazione superiore alla media. Delle tre tipologie di testoni con al R/ San Michele che trafigge Lucifero, questo (Munt 82) e quello sopra presentato con stemma al D/ (Munt 83), sono le due più rare. Quello con al D/ il busto con camauro e mozzetta (Munt 81), è invece quello che più frequentemente appare sul mercato. Vostri commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele2 punti
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Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi. Piastra 120 grana 1798 Ferdinando IV Saluti Alberto2 punti
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Non sempre inserisco in collezione monete in alta conservazione , spesso ricerco monete rare e a volte uniche dove il grado di conservazione passa in secondo piano. Pur avendo gia' altri millesimi di questa tipologia , ho voluto acquistare questo esemplare molto vissuto . E' il terzo che vedo dal vivo , gli altri due sono nelle collezioni di due amici torinesi . Un grazie a Pablo Giacosa Notate la diversa disposizione della D e G nella legenda del dritto , tipica solo del 1687 VITTORIO AMEDEO II DUCA DI SAVOIA - 1 LIRA 1° TIPO 16871 punto
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Ciao @savoiardo!! Grazie mille per la precisazione sul tipo della moneta... In effetti gli anellini si notato abbastanza bene!! Le facce capovolte rispetto alle legende mi hanno veramente messo in difficoltà nella ricerca.... Non riesco a trovarla da nessuna parte! Per quanto riguarda la pulizia tenterò di migliorarne le condizioni prima di aggiornare con nuove foto!! Grazie di nuovo. Cristian1 punto
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Eccone uno in migliore conservazione reperito in rete... Di nulla, sono monete difficili da trovare superiori al MB...1 punto
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Il mondo della numismatica è molto vario e molto vari sono i collezionisti. A me, per esempio, queste rotture di conio che causano degli esuberi di materiale, le ritengo delle semplici curiosità, qualche altro invece le ricerca e le colleziona ed è disposto a spendere anche "delle belle cifre" pur di averle. Che poi su ebay le cifre siano molto variabili è una cosa risaputa.1 punto
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ah ste segnalazioni clandestine... Bel pezzo, discrete fatture mariane apprezzabili, ma soprattutto ancora evidenti e abbondanti tracce di argentatura superficiale!1 punto
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Il Tornese 1582 con GR-VP sotto corrisponde al P/R 73a e non 72. La conservazione qBB ci può stare. Secondo il P/R La moneta è comune e non R2. Nessun accenno alla variante con medusa1 punto
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Già detto e stradetto, ma insisto chissà..... Sarà difficile o quasi impossibile per i neofiti inserire una foto, però con le ditina premere sulle letterine della tastierina, e comporre qualche parolina,.... sarà troppo difficile,.....1 punto
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Come dritto è il CNI VII, 13 e come rovescio il CNI VII, 12 (anello vicino alla gamba sinistra). Per il peso 2,13 g è assolutamente nella norma. Bella moneta. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Regno di Sardegna 1833-1848 Brigata Savoia, 1° Reggimento C. Sabatini-E. Antonini Pagina 137,tavola 3 Potrebbe essere lui....1 punto
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la Dracma siracusana non è una moneta particolarmente rara, ma ricca di fascino per le dimensioni e peso oltre che per l importanza storica che la lega alla riforma monetaria apportata da Dionisio di Siracusa, che basa il sistema monetario e di scambi mediterranei proprio su questa moneta. Usata poi da truppe di mercenari e altre poleis per essere riconiata. Senza esagerare direi, che sia stato il bronzo più importante (assieme all Athena/ippocampo) circolato in Sicilia. skuby1 punto
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Mamma mia!! Io impazzirei per questa collezione, anche solo per queste 3 pagine.......100 euro???? Ma stiamo scherzando?? Poi mi sembra di aver capito che il nostro amico possiede non soltanto solo queste 3 pagine ma bensì 100 pagine!!!! Queste pagine sono da 48 caselle, sicuramente molte saranno vuote ma considerando pure 30 monete a pagina, stiamo parlando di 3000 monete. Mi chiedo se tutte d'argento...... O ci sono anche monete Repubblica e mondiali? Mi viene il dubbio perché dici che il commerciante ti ha fatto vedere sacchi di monete: di solito nei sacchi vengono messe monete mondiali, di Repubblica o Regno che non siano argento. Queste in effetti sono monete che non valgono nulla e se la conservazione lascia pure a desiderare stiamo parlando di Max 4-5 euro al kg. Bisognerebbe anche capire se i commercianti hanno visto queste pagine od altre di valore nullo e si sono fermati lì per lì ritenendo la collezione non degna di proseguimento. Comunque io avrei offerto di più solo per queste 3 pagine e se poi c'è ne sono molte altre come queste, 100 euro è una barzelletta. Solo in queste foto ci sarà mezzo kilo d'argento e il prezzo dell'argento all'ingrosso è ora di 670 euro al kg. Come se qualcuno mi dicesse che tutte le monete che possiedo valgano 100 euro quando ne sono stati spesi migliaia e migliaia. Ripeto però, non vorrei che le monete migliori siano solo queste! Solo tu, computer e Google alla mano, puoi capire rapidamente cosa hai in mano e postare ciò che non riesci a valutare e quelle più importanti, singolarmente.1 punto
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Buongiorno a tutti, leggo ora questa discussione dopo una lunga pausa dove priorità "altre" mi hanno portato via non poco tempo libero. Ringrazio sentitamente @Giov60 @numa numa @lorluke @Parpajola @DOGE82 @417sonia @italpen @santone @rickkk @niko @Arditiroma per le loro parole di incoraggiamento, spero in questi mesi - se avrete avuto la pazienza di visitare il mio sito - di avervi perlomeno mostrato qualche bella moneta. Concludo questi brevi ringraziamenti rimarcando ancora una volta la cordialità di tutte le persone che ho avuto la fortuna di incontrare fino ad oggi in Numismatica e che mi hanno consentito di arrivare a questo punto; colleghi, collezionisti e studiosi che si sono rivelati col tempo essere sia grandi mentori che ottimi amici. Buona giornata, Antonio1 punto
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Come controprova della normalità dell’occhio, posto un’immagine dellesemplare che giace al British Museum dal 1824 (!) grazie a Richard Payne Knight. Possiamo discutere di stile un po’ approssimativo nell’incisione dell’occhio, possiamo porci dubbi di ogni sorta poiché fa solo bene.. basta non andare a caccia di streghe però..1 punto
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Completamente d’accordo. E’ sempre la passione che deve prevalere..., poi ovviamente bisogna anche stare attenti al portafogli, ma non speculiamo sempre su tutto... Se la medaglia ti affascina @Gian barlino fai benissimo a prenderla, il prezzo richiesto non è un furto (a me personalmente questa medaglia piace parecchio). Saluti1 punto
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Questa è la storia della medaglia rarissima che però ha un rovescio diverso, non ho idea se quella che ti hanno proposto sia stata prodotta all'epoca, io non l'ho mai vista. https://www.mymilitaria.it/liste_04/medaglia_sacrifico_gloria.htm1 punto
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Breve aggiornamento sull'esito delle ricerche. Scusate se ripeto alcuni concetti, magari già espressi in altre discussioni, ma è un modo per vedere se ho capito quello che ho trovato. Partiamo da prima cernita delle monete: ho scoperto di essere alla ricerca delle monete chiamate Columnarios, cioè le monete che al rovescio hanno le colonne d'Ercole e i due mondi. Pertanto dovrò prendere in considerazione solo le monete dal 1732 (anno di inizio della loro coniazione) al 1746 (anno di morte di Filippo V di Spagna). Già questo è un passaggio importante perché restringe notevolmente il campo di ricerca e riduce drasticamente i prezzi. Veniamo alle monete coniate in quei 15 anni. La prima valutazione da fare riguarda la zecca d'origine, la più attiva fu senza ombra di dubbio quella di Città del Messico (simbolo M°) seguita a ruota da quella di Postosi (monogramma "P", "T" e "S"). Le altre zecche erano "minori" quindi la quantità di monete circolanti oggigiorno è minima, ne deriva un prezzo elevato. A proposito di Postosi: a quanto pare hanno iniziato ad utilizzare i macchinari a vite solo dal 1767, quindi fuori dal periodo di mio interesse. Questo significa che, per mantenere i prezzi contenuti, dovrò puntare su una moneta coniata in Messico vista l'enorme rarità delle altre. Non rimane che valutare l'anno. Per questo discorso ho trovato un vecchio sito in spagnolo che associa un valore (in pesetas) all'anno di coniazione. Da questa tabella (http://www.fuenterrebollo.com/faqs-numismatica/1732-8reales.html) sembrerebbe che le monete meno rare siano quelle coniate nei periodi 1734 -1739 e 1743-1746. Dai siti di aste che mi avete consigliato ho visto che il prezzo, per monete di quegli anni indicati e conservate mediamente bene quindi senza alterazioni evidenti (come graffi o botte), si aggira attorno ai 200-250€ mentre monete rovinate si trovano anche a 50-60€. Il prezzo delle monete degli altri anni oscilla moltissimo in base alla rarità. Ed ecco che quindi riesco a rispondere alla domanda che ho posto al messaggio #5 di questa discussione : perché quelle due monete, apparentemente simili, hanno prezzi così diversi? Entrambe sembrano ben conservate ed entrambe vengono dal Messico; la differenza la fanno soprattutto l'anno e, con mia somma sorpresa, il saggiatore! Infatti la moneta in vendita a 900€ è del 1733 (che come rarità è secondo solo al 1732) e riporta il marchio F, se già il marchio fosse stato MF avrebbe "perso" almeno il 15% del suo valore. La moneta da 250€, invece, è del 1746 quindi uno degli anni meno rari. Evidentemente il suo essere nella parte alta dell'intervallo di prezzi è dovuto alla valutazione XF del suo stato. Bene, penso che come primo aggiornamento possa bastare. Sicuramente queste ricerche mi hanno insegnato molte cose, soprattutto riguardo la storia di questa moneta. Se ci saranno altre novità le aggiungerò in un altro messaggio. Grazie ancora a tutti per l'aiuto. Buonanotte, Massimo1 punto
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1910 Simile a quella del post 194, ma SAN CARLO BORROMEO NEL TERZO CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE MDCX-MCMX1 punto
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Il nudo vero Come fu che all'alba del tramonto ti trovai seduto nudo sul mio tappeto rosso? Tragica era la verità che ti lasciava nudo, una verità tragica non redenta da alcun mito, comunque verità nuda che dissolve ogni altra verità. Or che conosci quell'arcano mirabile e spaventoso, coprilo con il velo della tua poesia per non spezzare i legami con il mistero grande dell' immutabile natura.1 punto
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Su Fb ho rintracciato questo curioso brano sulla falsa moneta nell'Italia meridionale. I fatti risalgono al 1863 e si parla di "regio conio" ma purtroppo non si capisce a quali monete faccia riferimento: se a quelle borboniche o a quelle del neonato Regno d'Italia (personalmente propendo per quest'ultime). Fonte: Enrico Vricella, Le estati dei briganti.1 punto
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Ciao @@claudioc47 , mi scuso per l' intrusione fuori tema , ma vorrei un tuo professionale giudizio e se possibile un consiglio per migliorare le foto , su alcune foto eseguite in luce solo trasmessa sulle Ambre e in luce incidente per i minerali a 10x e 20x semplicemente appoggiando l' obiettivo della digitale all' oculare del microscopio , grazie Claudio1 punto
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