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  1. aemilianus253

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/17/20 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutta la sezione, ogni tanto riesco a mettere qualcosa in collezione anch’io ☺️... Piastra per Ferdinando lV, 1795 gigli di Francia capovolti...!
    6 punti
  2. Non voglio ripetere ciò che, correttamente, hanno già consigliato coloro i quali mi hanno preceduto. Anche in questo trittico di libri, per la tematica richiesta in particolare nel secondo, è possibile ottenere una bella carrellata di foto e un'ottima infarinatura. Per una sintesi delle emissioni del periodo medievale ci sarebbe anche "La moneta medievale in Italia" di Andrea Cavicchi.
    4 punti
  3. Certo, se non adeguatamente inventario, fotografato e pubblicato, oltre che restaurato prima, il materiale nei magazzini rischia di fare in ogni caso una brutta fine. Lo si censisca tutto, si studi adeguatamente e, non è nel caso un dogma, decidere di cedere gli oggetti giudicati "minori" o ripetitivi, sempre per finanziare le attività dei musei stessi. Faccio anche notare che, in primis, molti cittadini italiani (ben aldilà della piccola, attuale nicchia di interessati) potrebbero essere interessati ad acquisire legalmente e custodire come piccoli tesori oggetti/monete appartenenti al nostro patrimonio storico/culturale. Last, but not least, con le vendite (pubblici incanti, ovviamente), si disentinceverebbe moltissimo il mercato sotterraneo e irregolare.
    3 punti
  4. Bella moneta, che purtroppo mi è stata soffiata sul filo di lana. La tipologia del rovescio in generale è abbastanza rara, ma questa specifica emissione era finora nota solo per un esemplare a Parigi, che incidentalmente sembra dello stesso conio di diritto, con la curva del naso più accentuata della media.
    3 punti
  5. No @dux-sab, sono due conii differenti, quello da te postato è un esemplare proveniente dall’accoppiamento di conii 484 (O97-R193) del Jenkins, decisamente più comune per quanto si veda comunque di rado. Salve sorprese la moneta della discussione sembrerebbe davvero il secondo esemplare noto a riportare impresso questo conio di incudine, l’unico al momento in mani private. Sarebbe interessante capire in che situazione il documento della soprintendenza sia stato redatto, un tentativo di esportazione del 2013? Altro? In ogni caso i contenuti salienti sono tutti riportati. La rilevanza sta nella presenza della Nike alla guida della quadriga, caratteristica per altro non unica nel panorama della monetazione geloa in quanto già attestata su esemplari databili agli anni immediatamente precedenti i drammatici eventi del 405 a.C. ,come quello della discussione, la sua figura con le redini in mano è ad esempio presente sul conio di dritto O96 del catalogo di Jenkins, dove ritroviamo anche l’aquila in volo sopra i cavalli ma dove la spiga in esergo era sostituita da un “grosso globetto”. Commercialmente parlando non credo che, viste le condizioni della moneta in questione, la stessa avrebbe potuto raggiungere cifre a quattro zeri, neanche sul mercato estero. Ma queste sono cose del tutto secondarie se non frivole, ciò che conta è che ora sia nota la sua esistenza e che riposi sotto la tutela della Nazione di cui fa parte, oggi, la sua antica patria, citando Virgilio: “Adparent Camarina procul campique Geloi immanisque Gela, fluvii cognomine dicta”. Grazie ancora @cristianaprilia per averla condivisa.
    3 punti
  6. Perché allora è meglio farle ammuffire in qualche locale interrato? Poi, se la moneta fosse così rara ed importante, perché non è requisita? Esiste un archivio nazionale che ci dice cosa hanno in collezione i singoli musei ( scantinati compresi), e soprattutto... Tutto tutto il materiale presente nelle varie casse, è già stato catalogato ? ( dal quale si evince che i vari pezzi giudicati rari, realmente lo sono? Oppure molto materiale dopo decenni aspetta ancora di essere visionato perché non c’è personale che se ne può occupare..?). su questo argomento se ne è già discusso allo sfinimento... appurato che un bene sia di estrema importanza, è giusto che stia in un museo e fruibile a tutti ( ma che sia giustamente valorizzato però...). Le monete invece sono multipli, poche le estreme rarità realmente censite, pertanto su queste andrebbe fatto un discorso “chirurgico“, non ha senso ammucchiare tutto..... poi, onestamente, chi meglio di un collezionista può tutelare la propria collezione? Io ne ho viste un po’ di monete nei musei, in alcuni casi ben esposte e curate in altri, monete cadute dalle sedi di esposizioni, monete in bronzo affette da cancro in modo vistoso ecc ecc.
    3 punti
  7. 1962 Thailandia - 1 baht 2505 del calendario buddista Per conoscere l'equivalente data del nostro calendario bisogna sottrarre 543 anni a 2505 (1962) ๒๕๐๕
    3 punti
  8. Ciao a tutti, ripropongo oggi questa mia vecchia discussione per integrarla con un pezzo che ho avuto modo di aggiungere in collezione qualche tempo fa. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX in basso A . XX Busto a destra, piviale con fiorami. R/: VIVIT – + - . DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 540 Muntoni 82. Peso 9,82 g. Questa tipologia non appare molto di frequente e solitamente presenta conservazioni abbastanza modeste. Questo esemplare si presenta ancora gradevole con conservazione superiore alla media. Delle tre tipologie di testoni con al R/ San Michele che trafigge Lucifero, questo (Munt 82) e quello sopra presentato con stemma al D/ (Munt 83), sono le due più rare. Quello con al D/ il busto con camauro e mozzetta (Munt 81), è invece quello che più frequentemente appare sul mercato. Vostri commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele
    3 punti
  9. Ciao, è da un bel po’ che non compaiono biografie imperiali in Sezione e maneggiando tra i vassoi delle monete ho trovato questo personaggio femminile, nota generalmente ai più in quanto “moglie di Caracalla” e.. poco più. Una “first lady” dell’epoca invero abbastanza sfortunata, come spesso capitò a personalità femminili dell’Impero Romano. Ruolo secondario quello di Augusta ma che talvolta ebbe peso: come dimenticare l’importanza delle consorti del Primo e Medio Impero e dell’impatto che ebbero nella storia dell’Impero? Ma a contrastare alcune personalità femminile preminenti vi sono anche quelle che spesso ebbero vite tutto sommarie tristi, usate per scopi “politici” da parte di padri ambiziosi. Una di queste contraddistinta da una vita tutto sommato infelice (possiamo dirlo? In questo caso direi di sì) è lei: Publia Fulvia Plautilla Augusta (c. 182-212) Moglie di Caracalla e Augusta dal 202 al 205 d.C. Figlia del Prefetto Gaio Fulvio Plauziano* (Gaius Fulvius Plautianus) fu promessa sposa in giovane età a Caracalla, divenendone moglie nel 202, contro il volere dello sposo, quattordicenne, che la osteggiò, pur sposandola perché a lui ordinato dal padre. Nel 205 si separarono dopo la morte di Plauziano: Caracalla si era sempre rifiutato di mangiare o dormire con lei. Esiliata a Lipari con il fratello fu giustiziata nel 212 dopo l’ascesa al trono di Caracalla. Analogamente al padre fu colpita da damnatio memoriae. Benché il suo periodo di splendore sia stato assai breve, appare sulle monete in varie acconciature. In alcune porta le bande dei capelli lisci ed aderenti al capo, coprenti le orecchie e riportate sulla nuca, dov'è una piccola crocchia, sul tipo di Giulia Donna. Talvolta le bande sono ondulate e c'è sulla guancia la caratteristica ciocca di Giulia Domna. Porta anche un'acconciatura in cui i capelli sono divisi in tante scale perpendicolari alla linea del viso e convergono sull'occipite dov'è appuntata una rotellina di trecce, mentre brevi ciuffi scendono sulla fronte. In alcune monete le scale sono parallele alla linea del viso, passano dietro le orecchie e sulla nuca e le estremità sono raccolte in una fila di treccioline ripiegate insù ed appuntate sotto il cocuzzolo, oppure scendono fin sul collo e sono ivi raccolte in un nodo a ventaglio. È difficile dire quale di queste acconciature abbia usato prima e quale dopo, forse le usò alternativamente. La fisionomia appare costante in tutte le monete: fronte di linea curva, naso aquilino, guance rotonde dallo zigomo sporgente, mento pronunciato; l'aspetto è giovanile. Numerosi sono i ritratti attribuiti a Plautilla, ma nessuno risponde ai requisiti offertici dalle monete. In realtà esistono ben cinque differenti tipologie ritrattistiche di Plautilla. Nelle prime monete che la ritraggono, il nome di Plautilla è reso al dativo, ad indicare che la coniazione è stata eseguita in suo onore. La sua immagine è presenta i capelli divisi al centro e intrecciati in orizzontale e le cinque o sette trecce raccolte in uno chignon dietro la testa. L’immagine ha i tratti quasi infantili, il volto rotondo, la fronte lievemente inclinata e arrotondata, gli occhi grandi sotto due arcuate sopracciglia, il naso camuso la bocca con il labbro superiore sporgente. Nelle rappresentazioni successive l’imperatrice è raffigurata con i tratti leggermente più maturi e meno rotondi ed il naso leggermente aquilino. La pettinatura differisce da quella precedente per l’intreccio che corre verticalmente o diagonalmente e non in senso orizzontale. Più tardi, nella terza iconografia la pettinatura si evolve con i capelli ondulati che incorniciano il volto., fino ad arrivare in fasi successive, alla sua ultima iconografia che ricorda verosimilmente quella della suocera Giulia Domna. Tratto da Philipp V. Hill "The Coinage of Septimus Severus and His Family of the Mint of Rome, A.D.193-217"
    2 punti
  10. No, non capisco dove vuoi arrivare quando scrivi certi messaggi. questo è un forum di numismatica, e come tale frequentato da collezionisti e commercianti. Immagino che tu stesso, se sei collezionista, ti rivolga a commerciati o aste. Quindi? Se c’è chi può permettersi oggetti faraonici , perché mai qualcuno gli deve negare la possibilità? Ripeto, non è dove un oggetto regolarmente acquistato va a finire... ma come lo si tutela e valorizza che conta... abbiamo il mondo chiuso in scatole, e all estero con niente attirano persone, le strutture sono ben conservate, tecnologiche .... ed hanno capito da almeno 120 anni, che se un oggetto o moneta non serve perché “brutto”, doppio, triplo ecc, si può venderlo, per alimentare a dovere quello che si vuole tenere... e cosa c’è di male? È un concetto tanto difficile da capire? Finché non attueremo queste misure, dovremmo sempre risotterrare quello che troviamo perché si deve sempre aspettare il contributo ( spesso privato,,, ricordalo... ) per iniziare..
    2 punti
  11. 2 punti
  12. Buonasera a tutti, stasera posto uno scarrafone non identificabile, di lui so che potrebbe essere un Tornese con Tosone di Filippo IV. ? Saluti Alberto
    2 punti
  13. Ciao moneta da 10 Paoli o Scudo emessa dal Governo popolare di Bologna 1796/1797, con millesimo 1797. La moneta è autentica ma considerata comune, è stato applicato un appiccagnolo, che dalla fattura pare coevo alla moneta, anche se di pregevole fattura, penalizza la moneta, già essa stessa in non eccelsa conservazione. saluti TIBERIVS
    2 punti
  14. Caro Daniele, come al solito proponi sempre tipi e varietà interessanti. Francesco Muntoni al n. 7 della sua opera censisce solo la varietà con chiavi considerate diverse (oblunghe) da quelle riscontrate nelle altre tipologie. La tua osservazione però è molto interessante, la differenza delle impugnature non è cosa di poco conto, forse non solo a livello meramente collezionistico. Come ben sappiamo le monete di Sede Vacante del 1555 furono emesse in due occasioni: tra Giulio III e Marcello II (quindi dal 23 marzo al 9 aprile) e tra la morte di quest'ultimo pontefice e l'ascesa al soglio di Paolo IV (perciò nel periodo dal 1 al 23 maggio). L'emissione monetaria è forse distinguibile per la zecca romana, con la varietà al diritto 1555 / 155V, mentre la zecca marchigiana resta ben più costante nelle epigrafie. Se però vogliamo studiare ed espandere la tua ottima osservazione sulle differenti impugnature possiamo fare forse qualche passo avanti. Le chiavi ad impugnatura oblunga sono quelle che ritroviamo in alcuni giulii piuttosto comuni di Giulio III, aggiungo per comodità di raffronto l'esemplare passato nella NAC 90, lotto 751. L'impugnatura trilobata è invece tipica dei giulii di Marcello II, ed è presente anche in alcune coniazioni di Paolo IV. Come fatto in precedenza allego un'immagine di confronto, un giulio di Marcello II da Varesi 75, lotto 515. Lascio a voi amici papalisti il piacere di studiare questi raffronti e di trovare una ipotesi di plausibile collocazione cronologica alle due varietà, buona serata Antonio
    2 punti
  15. Al D/ di questo grosso postato da @fabry61 per la crocetta apicale sull'asta aggiungo al il R/ per il riferimento del massaro, di tipo 01 secondo il Papadopoli Già al post #195 di questa bella discussione, sempre postato da @fabry61 il grosso con la crocetta apicale al D/ era al R/ riconducibile al medesimo Massaro, sempre di Tipo 01. Attualmente, su vcoins, è in vendita un grosso del Soranzo con dei bei rilievi (anche se a parer mio il prezzo non è giustificato) che presenta al D/ sempre la crocetta apicale sull'asta e il R/ ha il segno del massaro riconducibile sempre al Tipo 01 del Papadopoli A onor di cronaca, è da notare l'errore della legenda al D/ con •S M . VENENTI Non so se sia già stato appurato come argomento, ma sembrerebbe proprio una "libertà" incisoria proprio sotto quello specifico massaro.
    2 punti
  16. Dolce @Lucreziamaria, questa l'ho scritta quand'ero un adolescente. Chissà cosa ne pensa @Hirpini... Cohelet C’è un tempo per restare e quello stesso tempo c’è per morire. C’è un tempo per cullare l’anima tesa a un sogno che consuma e c’è lo stesso tempo per tuffare la testa in due ricordi, come appunti di sole nella bruma. C’è un tempo per sgozzare quella quiete che l’anima frantuma e c’è il mio tempo che si spegne adagio negli occhi di nessuna.
    2 punti
  17. Bellissimo intervento, che condivido appieno. Purtroppo in Italia si vuole tutelare anche quello che non ha senso. Le monete, come detto, sono prodotti seriali e quindi è giusto avere nelle collezioni pubbliche 1 esemplare possibilmente bello ed adeguatamente valorizzato, ma i doppi o tripli o quadrupli chiusi negli scantinati e NON inventariati a cosa servono? Perché un bene pubblico non si può adeguatamente vendere e reinvestire i proventi? Come detto all'estero lo fanno regolarmente, da noi c'è sempre la paura di qualcosa di irregolare e nel dubbio non si fa niente. Poveri noi
    2 punti
  18. sesino di Mirandola per Ludovico II Pico. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LUDII/13 ciao Mario
    2 punti
  19. @Crinna23. Pur incrosta, ero certa che saremmo arrivati ad una identificazione precisa. Nella nostra community, molto raramente un pezzo rimane privo di identificazione. Da parte mia puntavo sulla scritta posta in alto che si legge sulla prima foto. DUX . SAP(B) primo indizio che si trattasse di un pezzo di casa Savoia. Bene. Ti sei sei rivolto a noi perchè sai che puoi fare affidamento sui bravi esperti di lamoneta.it. Alla tua richiesta di identificazione hanno aderito due Principi di cui uno è curatore. Che si tratti di una monetina o di un pezzo importante, l’impegno profuso è sempre al massimo e non si molla mai.Tanti saluti e continua a postare. PizzaMargherita.
    2 punti
  20. Perbacco... lo facessero a noi un regalo aziendale del genere al posto della solita scatola col panettone, l'olio, il formaggio e i cioccolatini
    2 punti
  21. Un confronto UTILE.
    2 punti
  22. Nel mio volume c'è raffigurata proprio la moneta del Bovi, la N. 123 ed è al dritto per intero 1592 e al rovescio 15 - 93; anche se è trascritta al rovescio illeggibile, si nota una parte dell'ultima cifra, che è una parte del numero 3.
    2 punti
  23. Avete già detto tutto del resto era chiaro fin dal principio che si trattava di una riproduzione, una differenza di 2,40 grammi era impossibile per una moneta autentica. Sul fatto che sia argento non mi pronuncio, anche se, con questa differenza di peso, mi sembra improbabile che sia argento "buono", cioè argento .900, forse un po' ce n'è, ma per saperlo bisognerebbe farla analizzare, e non credo ne valga la pena. Anche se, nel caso specifico, si tratta di una moneta non particolarmente rara (tiratura 2.549.000 esemplari, valore inferiore ai 200 dollari in questa conservazione) i Trade sono comunque monete non facili da trovare da noi, e quando capitano bisogna andarci coi piedi di piombo, spero che tuo padre non l'abbia pagata una cifra esagerata. petronius
    2 punti
  24. Testone a. XX / 1643, AR 9,49 g. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX·A·XX· Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate con cordoni; maschera leonina in cimasa. R/: VIVIT – DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 543 var. Muntoni 83. Berman 1730. q.Spl Ex NAC 81, lotto 475 (Collezione GdF di testoni italiani) Alcune note su questa moneta (fonte E. Martinori, Annali della Zecca di Roma): -Al D/ è rappresentato lo stemma Barberini con le tre api. Si legge dal Martinori che Urbano VIII era dotto in lettere italiane, greche e latine e portando tre api nel suo stemma, fu chiamato l'Ape greca. Tuttavia, vuolsi che in origine nel blasone di casa Barberini figurassero tre tafani e non tre api, dal nome di Tafania, presso Barberino di Val d'Enza, feudo della casa. I tafani si possono vedere sopra uno stemma di Taddeo di Cecco da Barberino posto sulla facciata di un ospedale per pellegrini costruito da quell'antenato di Urbano VIII nel 1365. -Il conio di questa moneta è da attribuire a Gaspare Mola che nacque a Coldrerio nel 1580 circa. Fu in Firenze capo incisore di quella zecca (1609-1611). Passò quindi a quella di Guastalla e poi a Mantova (1613-1614). Venne a Roma il gennaio 1615 ed un chirografo dell'8 gennaio ci dice come Urbano VIII facesse dare al Mola 100 scudi per sostenere le spese di trasporto della famiglia da Firenze a Roma. Morì il 26 gennaio 1640. Il Mola fu il primo che ebbe l'autorizzazione di apporre la sua firma o le sue iniziali sulle monete pontificie. Il successore del Mola come incisore a Roma fu il nipote, Gaspare Morone che con l'eredità lasciata dallo zio prese il nome di Morone-Mola. Come riporta ancora il Martinori, questi si servì di molti coni dello zio, nè è facile distinguere i lavori dell'uno da quelli dell'altro. -Col 1° marzo 1643 furono firmati i capitoli della concessione in appalto della Zecca ai signori Antonio Francesco Farzetti e Prospero Pavia già depositari della Camera apostolica. Nell'atto di concessione, si legge che il Papa accordava a questi due zecchieri l'uso della zecca ad acqua, fabbricata d'ordine di Sua Santità, per imprimere la moneta con maggiore celerità e migliore forma; Castel Sant'Angelo veniva riservato per la battitura a mano -Nell'iconografia cristiana, l'immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l'iconografia, dipende dai passi dell'Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago, come si può vedere nel dipinto "l'Arcangelo Michele schiaccia Satana" di Guido Reni del 1636, appena precedente alla conio di questa moneta. Michele
    1 punto
  25. Come si sta lassù sulla Luna? Una persona ha il diritto di dirlo perché membro di una Nazione! Poi Skubydu non essendo ancora leader maximo non avrà il potere per deciderlo univocamente.. certo.. Cortesemente chiedo @CdC di intervenire ed evitare che il solito utente cerchi di SABOTARE le discussioni con insensati off topic? Oops.. chi sono io per esprimere il mio parere????!!!
    1 punto
  26. Il rovescio fa parte di una serie di soggetti commemorativi della vittoria su alcune tribù germaniche (in particolare i Chatti) conseguita dall'imperatore durante una campagna che gli valse l'appellativo di Germanicus. Questo rovescio in particolare presenta l'imperatore a sinistra nell'atto di stringere la mano ad un ufficiale accompagnato da due soldati con insegne. Ne siste anche una variante in cui i soldati che accompagnano l'ufficiale sono tre. E' stato coniato ininterrottamente tra l'anno 85 e l'anno 87.
    1 punto
  27. Buonasera. Mi sembra di vedere il sette; ho migliorato un po’ la foto, cosa ne pensate?
    1 punto
  28. Il problema non è di disfarsi dei pezzi importanti ma dei doppi o tripli o ecc. che stanno negli scantinati e non essendo inventariati non sempre poi si ritrovano......perché non venderli ed investire come dici giustamente tu nel migliorare i musei o acquisire i pezzi mancanti? E ricordiamoci che le più belle collezioni dei musei provengono da donazioni di privati.
    1 punto
  29. Questo noi lo sappiamo bene, ma chi magari prende per buoni i primi risultati che ottiene su google, o non sa come muoversi nei meandri di ebay, ci crede.
    1 punto
  30. L'ho fatto io @Don Corleonem mi è sembrato di capire che la foto andava cancellata dal tuo post, e così ho fatto, ma se ho sbagliato la rimetto quanto prima. Buona serata a tutti e due petronius
    1 punto
  31. V C’è però un altro aspetto interessante. In questa discussione è stato giustamente messo in rilievo il dettaglio stilistico dell’occhio con iride decentrato che connota l’esemplare Noe 495 esitato da Nomos. Questo particolare, che trova riscontro anche sugli stateri NAC 13, 1998; BMC 141, Lloyd 360 e De Luynes 489, tutti provenienti dagli stessi coni, risulta assente su un ulteriore pezzo (coll. Lloyd, n. 368: gr. 5,38) che la Johnston scheda tra i suberati (“plated coins”: n. 539.a) considerandolo un’imitazione della serie 495. BM, Lloyd 368 (ex Evans ex Garrucci ex Hirsch XXX, 1911, 182)
    1 punto
  32. Quindi 30 monete da 5 cent. e 6 monete da 25 cent. Primo premio per la miglior esposizione della soluzione.? apollonia
    1 punto
  33. Ho finito con piacere la lettura del libro, che devo dire ricco di informazioni sia in ambito legislativo che storico su tutte le monete Euro emesse dall'Italia per la circolazione. Il libro che si apre con una breve spiegazione di come è nata la moneta unica si sviluppa poi sulla temanic aspecifica delle emissioni Italiane, in queste sono presenti sia le caratteristiche tecniche delle monete con le varie tirature, sia la storia del soggetto che è rappresentato sulla moneta, sia esso un monumento o un personaggio o un evento particolare. Si trova poi una breve descrizione dell'immagine impressa sulla moneta e vari riferimenti ad altre monete o francobolli che sono stati coniati per la medesima ricorrenza. A termine del tutto si trova una catalogazione schematica, senza foto, ma molto utile, delle varie emissioni per collezionisti. Complimenti a Marco Radaelli per questa sua pubblicazione.
    1 punto
  34. Se è questa asta elettronica forse se paghi immediatamente riesci ancora a fare l'importazione via Londra (al 5%). Da Dicembre credo non spediscano più via Londra perché non ci sarebbero i tempi tecnici per la triangolazione atteso che verso fine anno sarà un gran caos in entrata e uscita da UK con probabile paralisi di tutto il sistema doganale per l'entrata in vigore dalla Brexit. Anche nell'ottobre 2019 CNG smise di spedire via Londra per un periodo perché doveva esserci la Brexit, poi quando in extremis arrivò l'accordo per il prolungamento del periodo di transizione ripresero a farlo.
    1 punto
  35. Carissimi, mi scuso anticipatamente con l'ora tarda in cui scrivo, ma ormai il mio tempo libero si è ridotto ad un lumicino dopo l'arrivo del nuovo membro della famiglia, che mi assorbe (e ne sono assolutamente felice come potete immaginare) moltissime energie. Ma respingendo ancora per un pochino la valanga di sonno (arretrato e presente) che sta per investirmi, voglio condividere con voi la nuova arrivata nella mia collezione da "grossista" (cit. @Bassi22) . Non sono, ahimè, potuto andare al Convegno di Mestre per motivi ovviamente legati al pupo (e mi è dispiaciuto moltissimo perchè avrei avuto, in questo sfortunato 2020, il profondo piacere di rivedere dal vivo alcuni di voi - e non avete idea di quanto mi manchi la vita sociale normale) ma ho partecipato all'ultima asta Naumann, e son riuscito a riportare sulle rive lagunari questo raro grosso coniato sotto il dogado di Francesco Dandolo, il cui stato di conservazione mi ha assolutamente stregato: Dritto FRA DANDVLO / • S M VENETI • Al centro, San Marco stante a destra, di fronte, tiene nella sinistra il libro dei Vangeli e con la destra porge il vessillo al Doge stante a sinistra, di fronte. La banderuola con la croce è volta a sinistra. Lungo l'asta DVX Verso Il Redentore, con nimbo crociato, seduto in trono di fronte. Ai lati del nimbo, IC / XC Riferimenti C.N.I. VII - 13, Montenegro 74, Gamberini 85, Paolucci 2, Papadopoli 4-6, Zub-Luciani 63[12], Keber 52[B-b] Riferimenti Tipo 03 Rarità R Diametro 21mm - Peso 2,13g - Assi 180° E', almeno per i dati ponderali forniti dalla Casa d'Aste, un pochino sottopeso: non ho una bilancina per verificarlo (forse arriverà a Natale) ma il diametro corrisponde, e la perlinatura di bordo non segnala tosature. La sua classificazione è SPL, e in mano è uno spettacolo. Credo sia una debolezza di conio quella presente al D/ sulla parte bassa della veste di San Marco e al R/ sul piede sinistro del Cristo. Spero possiate condividerla anche voi. Chiedo il Vostro aiuto anche sul mia corretto riconoscimento da CNI (non masticandolo ancora appieno come volume), avendo questa moneta la particolarità al D/ della prima parte di legenda senza alcuna interpunzione e la seconda parte solo con l'interpunzione solo agli estremi dell'epigrafe (che confermo anche a seguito di visione della moneta tramite lente d'ingrandimento), che mi pare sia proprio di una delle classificazioni presenti appunto sul volume. Sperando di aver fatto cosa gradita nella condivisione della nuova arrivata, che amplierò poi col secondo lotto aggiudicato involontariamente (ma la moglie, di questo, non ne deve sapere nulla almeno per tutto il prossimo 2021 ) PS.: approfitto per scusarmi della mia incostanza sulla comunità, ma non riuscendo più ad accedere al sito tramite cellulare, sono vincolato al pc, difficile da usare per questo scopo al lavoro, impossibile a casa per il tempo libero non a disposizione.
    1 punto
  36. Concordo al 100% con il tuo ragionamento. Aggiungo che si potrebbe iniziare da tutto quello che c'è negli scantinati e iniziando a vendere i doppi di qualsiasi oggetti per finanziare gli allestimenti adeguati che proponevi, che è poi la prassi che viene seguita all'estero
    1 punto
  37. La moneta è stata notificata, ossia non può essere ceduta al di fuori dei confini nazionali ed ogni eventuale cessione della stessa all'interno dei sopracitati confini dev'essere comunicata alla sovrintendenza. Se la monete non fosse di lecita provenienza, sarebbe stata confiscata. La notifica comporta una sensibile diminuzione del valore economico della moneta.
    1 punto
  38. Non so dirti i costi di sdoganamento ma posso dirti che CNG ha una filiale a londra e di solito per i clienti europei importano da li facendo pagare meno come costi doganali/IVA. sono molto bravi e professionali, una delle migliori case d’asta nel mondo numismatico. Puoi chiedere loro preventivamente una stima dei costi di spedizione, iva etc. Invece per quelli doganali qualcuno che ha gia acquistato da loro dall’italia ti potra’ essere piu preciso
    1 punto
  39. Le concrezioni rossastre sono parte del prodotto di reazione tra BZT e lo ione rame, ovvero i composti responsabili della formazione del cancro e/o residui di cuprite. Io sconsiglio la rimozione perchè spesso queste "placche" che si formano sono legate saldamente al tondello in quanto la corrosione potrebbe essere profonda e ramificata. Capita spesso di trovarle in monete trattate con BZT, anche in monete antiche di pregio perchè vengono consolidate dai trattamenti successivi con cere o resine isolanti che le trasformano in placche dure e resistenti. Personalmente non procederei con nessuna pulizia o rimozione, aspetterei almeno 10 o 20 giorni , per vedere se ci sono recidive da trattare ulteriormente.
    1 punto
  40. Altro gettone FABBRICA AUTOMOBILI ISOTTA FRASCHINI simile al precedente
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  42. DE GREGE EPICURI Il 23.5.1915, il manifesto imperiale e reale fimato da Francesco Giuseppe, e pubblicato anche in lingua italiana, diceva: AI MIEI POPOLI. Il Re d'Italia Mi ha dichiarato guerra. Una fellonia quale la storia non conosce l'eguale viene perpetrata dal regno d'Italia verso i suoi due alleati. Dopo un'alleanza di più di 30 anni, durante la quale essa potè aumentare il proprio possesso territoriale e assurgere a insperata prosperità, l'Itala Ci abbandonò nell'ora del pericolo, e passò a bandiere spiegate nel campo dei nostri nemici, ecc. Sul rovescio della moneta, il bersagliere ha in mano un cartone su cui è scritto TRIPOLIS, allusione all'aumento dei possessi territoriali..
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  43. Mi sembra che siano a corto di idee. Vorrei vedere tra la gente chi sa che quest'anno ricorre il cinquantenario dell'istituzione delle Regioni a statuto ordinario! Sono tematiche poco attraenti.
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  44. Medaglione di Commodo (Tarso, Cilicia) che raffigura sul rovescio due templi di dieci colonne di fronte, con la scritta ΚΟΙΝΟI ΚΙΛΙΚΙΑС attraverso gli architravi e una stella tra i due (Roma Numismatics 58).
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  45. Altro gettone antica famiglia nobile CONTE CRIVELLI, prestazione lavoro dipendenti, potente famiglia milanese durante il Medioevo, elevati fino al titolo di Marchesi, la casata ebbe alcuni individui ricordati storicamente come PAPA URBANO III (1120-1178), il pittore CARLO CRIVELLI (1430-1495) e tre Cardinali.
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  46. in arrivo : (grazie mille @volesonensis) Trieste LEONARDO 1231-1233 Denaro (pesante tosatura) LЄONAR DVS · Є · P : CIVITAS TЄRCЄS : Vescovo seduto di fronte con pastorale e libro chiuso. Rv. Santo nimbato con libro su petto e palma, accostato dalle mura della città con due torri con cupole. Bernardi L / Paolucci 6
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  47. Non perché si parla della mia moneta, ma sono d'accordissimo che se le monete Postate fossero fotografate allo stesso modo della mia non sembrerebbero così"perfette". Se ho tempo, solo per curiosità posto altre foto meno appariscenti. Poi magari si potrà fare un confronto e capire come una foto influisce Sillo stato di conservazione. Ovviamente alzando o abbassandone il valore economico.
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  48. DE GREGE EPICURI Dopo aver letto con calma tutto l'articolo di Mantovani, devo precisare un paio di cose. Il "volumen" che Augusto tiene in mano è con tutta probabilità un editto del 28 a.C. (citato da Cassio Dione e da Tacito) con cui revocava alcuni provvedimenti del Triumvirato, considerati incompatibili con gli ordinamenti della Repubblica. Mantovani ipotizza che si trattasse di: -una tassa sulle successioni del 5%,dovuta da tutti gli eredi che non fossero discendenti diretti; - una legge che "obbligava" al matrimonio. La cosa interessante è che Augusto, pochi anni dopo ("quando sentì consolidato il suo potere") reiterò entrambi i provvedimenti!
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