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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/24/20 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, Ferdinando I, Piastra 1817 Reimpressa su 12 Carlini della Repubblica Napolitana . Due monete in una ?
    9 punti
  2. Partiamo da qui: D/: IMP VALERIANVS AVG: busto di Valeriano, radiato e drappeggiato e corazzato, a destra. R/: PM TRP V COS IIII PP : Valeriano e Gallieno posti uno di fronte all’altro, con le mani appoggiate su due scudi posti tra di loro e con dietro due lance Zecca di Antiochia RIC V 277 Salito al potere nel 253, Valeriano decise fin da subito di associare al trono il figlio Gallieno. Fu una scelta dettata dalla necessità. L’impero era minacciato ad Oriente dai Sasanidi di Sapore I ed a Occidente soprattutto dai Goti: avere due augusti avrebbe consentito una migliore difesa su due fronti molto caldi. Valeriano scelse per sé l’Oriente, dove indubbiamente la situazione era molto più difficile e complessa. Infatti, nel 256 i Sasanidi avevano sottratto ai Romani importanti territori e roccaforti tra cui il centro strategico di Dura Europos che fu conquistato e distrutto dopo un lungo e avventuroso assedio. Dopo tale sconfitta Valeriano seppe comunque reagire ottenendo qualche vittoria e la guerra ebbe alterne vicende, finché nel 260, durante la difesa di Edessa, l’imperatore sarebbe stato rapito da Sapore I finendo poi ucciso (ma questa è una altra storia). Cameo raffigurante re Sapore I che afferra per il braccio l'imperatore Valeriano, a segnalare la cattura del sovrano romano dopo la battaglia di Edessa. Rilievo a Naqsh-e Rustam raffigurante Sapore I che tiene prigioniero Valeriano e riceve l'omaggio di Filippo l'Arabo, inginocchiato davanti al sovrano sasanide La zecca della nostra moneta è Antiochia. Alla luce della TRP V e del COS IIII la moneta dovrebbe essere stata coniata nel biennio 257/258. Tuttavia, sappiamo che la zecca di Antiochia interruppe le emissioni monetarie proprio nel 257 a causa della minaccia sasanide (le riprenderà solo nel 263). Quindi l’anno di coniazione dovrebbe essere proprio il 257. In effetti, in quegli anni Valeriano si trovava proprio ad Antiochia, città ideale per condurre le operazioni di guerra grazie alla sua posizione strategica. Infatti, dopo la caduta in mani nemiche avvenuta pochi anni prima, era riuscito a riconquistarla e a ricostruirla facendone un centro nevralgico e, soprattutto, il suo quartier generale per il prosieguo della guerra ad Oriente. Tuttavia, proprio la sua posizione e la sua importanza faceva di Antiochia una zona costantemente esposta alla minaccia Sasanide, tanto che Sapore I riuscirà a conquistarla poi nuovamente. A noi oggi risulta difficile seguire questi continui e soprattutto repentini cambi di bandiera dei territori coinvolti (e quindi delle numerose città) , tanto complesso era quel conflitto che sottrasse ai Romani molte risorse umane, materiali ed economiche. Il soggetto del rovescio credo che sia stato scelto oculatamente per affermare in modo chiaro la forza dei due Augusti, padre e figlio, che vollero essere ritratti insieme, con lo scudo e la lancia, proprio a simbolizzare la loro potenza militare, che veniva esaltata dalla loro unione familiare. Tra l’altro, proprio nel 257, Valeriano e Gallieno rivestirono entrambi il consolato (il IV per Valeriano ed il III per Gallieno). Le due figure maschili sono ritratte una di fronte all’altra, in un momento di riposo dalla battaglia, con le mani appoggiate agli scudi, quasi a infondere anche una certa tranquillità: la situazione è sotto controllo. Le moneta, come sappiamo, veicolano sempre un messaggio. Esse sono quindi, per la loro diffusione, un forte mezzo di propaganda politica. Qui chiaramente il messaggio che deve arrivare ai cittadini è quello dell’unione delle forze, della comunione di intenti, della collaborazione reciproca tra i sovrani con lo scopo di preservare l’integrità dell’impero dalle minacce esterne. Molto interessante è la annotazione del Sear a proposito del nostro antoniniano: “Questo tipo di rovescio è simile, e presumibilmente fu ispirato, al rovescio di un aureo e di un denario di Augusto che lo ritraeva con i due nipoti Gaio e Lucio." Gaio e Lucio erano figli di Giulia (figlia di Augusto) e di Vipsanio Agrippa. Furono adottati da Augusto ed erano destinati a succedergli. Purtroppo, entrambi gli premorirono molto giovani lasciando il campo libero a Tiberio. Eccoli le monete a cui si riferiva il Sear: L’aureo, RIC 206: D/: CAESAR AVGVSTVS DIVI F PATER PATRIAE; testa di Augusto, laureata, a destra R/: AVGVSTI F COS DESIGN PRINC IVVENT; Caio e Lucio Cesare stanti in posizione frontale, si appoggiano a due scudi; dietro ad ogni scudo, una lancia; sopra simpulum a sinistra e lituus a destra (simboli religiosi, vedi oltre nella discussione) ESERGO/: C L CAESARES Zecca: Lugdunum Il denario, RIC 207, con le stesse legende, effigi e zecca: Queste sono le tipologia più comuni. Quanto agli aurei, esistono anche un blocco di 4 monete, il RIC 205, e poi il RIC 209. Queste monete si differenziano tra di loro per piccoli particolari quali diversa posizione e orientamento del simpulum e del lituus. Lo stesso avviene per i denarii classificati come RIC 208, 210, 211 e 212 che differiscono tra loro, oltre che per quanto detto per gli aurei, anche per la presenza di una X al rovescio sotto i simboli religiosi. Un caso interessante è il denario RIC 208 che può presentare una particolare variante: Se guardiamo attentamente il ritratto di Augusto notiamo come rassomigli molto a Traiano. Inoltre, anche il simpulum ed il lituus hanno forma e posizione diverse . Per molti studiosi queste caratteristiche identificherebbero la moneta come una “restituzione” di Traiano. Il fatto però strano è che la moneta conservi sul dritto la legenda originaria senza i classici REST o RESTITVIT tipici delle restituzioni traianee (qualcuno ipotizza quindi emissioni al di fuori della grande serie delle sue restituzioni). Interessante come Wildwinds, a proposito invece della RIC 207, parli di imitazioni provenienti dall’area transcaucasica. Ecco alcuni esempi di cui però presenta solo il rovescio: Ma torniamo al significato della moneta. È chiaro come qui il contesto sia completamente diverso rispetto alla moneta di Valeriano/Gallieno. Nel caso di Augusto il messaggio è un altro. Siamo, infatti, in un contesto di pace. Egli vuole ribadire l’unione, l’alleanza tra i due ragazzi quali suoi eredi designati. I due giovani collaboreranno per mantenere l’impero in uno stato di pace, come lo ha lasciato il nonno. Sulla moneta Gaio e Lucio si poggiano sugli scudi (parmae o scudi con umbone centrale), hanno tra di loro due lance (hastae) e sono avvolti in una toga piena di panneggi. La toga gode di un significato particolare: infatti, è opinione corrente che servisse quasi da “divisa di stato” e come simbolo di purezza morale, in quanto ricopriva completamente il corpo e costituiva il segno di ripristino dei valori repubblicani e dei costumi ineccepibili dei Romani delle origini. I due giovani, sulle monete, sono indicati come “principes iuventutis”. Cosa significa? Princeps iuventutis era un titolo dignitario che risaliva all’età repubblicana. Era un appellativo onorario dato ai giovani che si distinguevano durante i cosiddetti Ludi troiani. I Ludi troiani erano di origine molto antica (come intuibile dal nome) ed erano una esibizione, una sorta di parata cui partecipavano i giovani cavalieri romani. In sostanza, era una sfilata a cavallo della giovane élite romana che si presentava al pubblico simulando un combattimento. Sappiamo da Svetonio che i Ludi troiani vennero nuovamente celebrati con regolarità da Augusto, il quale “…organizzò spesso i giochi troiani tra ragazzi di età maggiore e minore, pensando che fossero una nobile usanza antica per mettere così in evidenza il valore di una stirpe illustre…”. Alla fine dell’agone, a quelli che si erano distinti, veniva assegnato il titolo di princeps iuventutis con la consegna della parma e dell’hasta. Tali furono nominati Gaio Cesare (5 a.C.) e nel Lucio Cesare (2 a.C.). Non è un caso che i prescelti fossero membri della famiglia imperiale. Anzi, solitamente erano gli eredi al trono designati (lo stesso avverrà infatti per molti imperatori successivi fino a Commodo). In effetti, il titolo è stato a volte mantenuto anche quando il titolare non era più un iuvenes in quanto aveva qualcosa del significato di principe ereditario. E non e’ neppure un caso che il titolo venisse assegnato a giovani cavalieri: il regno di Augusto fu caratterizzato proprio da un crescente coinvolgimento dell’ordine equestre nelle cariche di governo. La scena rappresentata sul rovescio è però completata da un ulteriore elemento, che manca nella moneta di Valeriano: la presenza di due simboli religiosi, il simpulum ed il lituus. Il Simpulum era una sorta di mestolo usato nei sacrifici per fare le libagioni e per attingere il vino ed altri liquidi che venivano poi versati sulla testa delle vittime. Era uno dei simboli del collegio di Pontefici. Qui riferito a Gaio che era appartenente a quel collegio. Il lituus (da litàre, offrire sacrifici agli dèi per ottenere auspici favorevoli) era uno strumento di culto costituito da un bastone ricurvo in cima, dalla forma quindi simile a quella del pastorale del vescovo. Era usato dagli Auguri (del cui collegio era simbolo) per marcare uno spazio rituale (e virtuale) nel cielo destinato alla divinazione. Qui riferito a Lucio che era membro del collegio degli auguri. In sostanza il messaggio della moneta dice che la candidatura ad eredi di Caio e Lucio (e quindi la loro unione) è suggellata dagli dèi. Per mantenere la pace ci vorranno le armi, ma anche l’appoggio delle divinità. Si conferma, insomma, l’Augusto rispettoso dei culti tradizionali, della religione romana. In effetti, lo scopo della religione romana non era quello di plasmare le coscienze dei fedeli bensì di dare vita a rapporti favorevoli tra Roma e gli dèi in modo tale che questi ultimi fossero sempre propizi e fornissero di conseguenza quell'appoggio senza il quale la città non poteva prosperare, vincere i nemici in guerra e dominare. I Romani chiamavano questo rapporto pax deorum, che era in fondo assai simile a una sorta di contratto: bisognava ingraziarsi gli dèi, ottenere il loro favore, evitare atti che facessero venir meno il loro appoggio. E tutto ciò si otteneva eseguendo con estrema accuratezza riti e sacrifici previsti per ogni specifica occasione . In effetti, la parola “religio” ha in latino il duplice significato di “osservanza scrupolosa” e di “impegno assunto” di fronte agli dèi. Non sarà così con Valeriano. La sua moneta non ha richiami religiosi, la legenda del rovescio e’ essenziale, senza alcun richiamo o messaggio particolare. Il messaggio è nella immagine, ed e’ una immagine che parla di guerra. Niente di buono sul fronte Orientale (e neppure su quello Occidentale). Sperando di non aver detto inesattezze (se fosse così, correggetemi pure), in attesa di vostri commenti, interventi, integrazioni vi saluto. Stilicho
    7 punti
  3. Grazie Scudo, Le Reimpresse di Ferdinando I nascono già con numerosi difetti, personalmente preferisco quelle in cui si nota molto la moneta "cancellata" @giuseppe ballauri, Beppe mi sto rendendo conto che la Piastra 1817 è difficilissima da mettere in Collezione. Questa è la mia, che difficilmente sostituirò.
    7 punti
  4. Ciao @Antfolle86, Condivido il giudizio dell'amico @Scudo1901 ed il suo consiglio. La tua è comunque una bella moneta e può costituire la base sulla quale costruire una raccolta più che dignitosa. Quindi continua così privilegiando, soprattutto per le date comuni, un tipo di moneta che ti soddisfi e possibilmente da non cambiare in futuro. Meglio spendere qualcosa in più che non trovarsi, magari tra dieci anni, a sostituire molti millesimi che esteticamente non ti piacciono. E' un errore comune che forse abbiamo fatto tutti. Posto la mia 1857, che devo dire ancora non mi soddisfa ( sarà perchè vedo monete meravigliose postate dai cari amici del Forum ). Ciao Beppe
    5 punti
  5. C'è un errore mi sa, 1.760.000.000 franchi, se parliamo di franchi francesi ovviamente, equivale a 268.292.683 Euro, essendo l'quivalenza 1€=6,56 FRF (tu mi sa che hai moltiplicato per 6,56 invece di dividere). In questi calcoli è spesso utile fare il raffronto col valore monetario in oro, e più precisamente col marengo (20 lire); pertanto la cifra di 60 milioni di FRF francesi ottocenteschi equivale a 3 milioni di marenghi, che a loro volta equivalgono a 17.415.000 grammi d'oro (un marengo contiene 5,8 grammi di fino). Usando il valore attuale dell'oro che si aggira sui 50 €/gr., avremmo un controvalore di 870.750.000 Euro. Diciamo quindi che il valore del patrimonio di Dante può essere stimato tra queste due cifre, dai 268 ai 870 milioni di Euro attuali, forbice abbastanza ampia dovuta al fatto che nel primo calcolo è stato preso il valore del franco nel 1994 e non quello ultimo del 1999, ma cmq decisamente lontana dagli 11 miliardi citati sopra dovuti a un errore di calcolo.
    4 punti
  6. Vietnam del Sud, 50 xu 1963 Al dritto : Presidente Ngo Dinh Diem al rovescio : pianta di bambù
    4 punti
  7. Buonasera a tutti, @Antfolle86, la tua collezione cresce, come il tuo entusiasmo e questo è un bene. Raccolgo l'invito e condivido la mia 57 che nonostante qualche difetto a me piace. Saluti Alberto
    3 punti
  8. Ciao a tutti, Per una napoletana al giorno oggi voglio condividere con voi una 58 con le aquile capovolte. Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  9. Salve a tutti! Sono venuto in possesso di una nuova piastra da 120 Grana. Dopo il millesimo 1854 ora vi presento il mio 1857. Mi farebbe piacere la consueta valutazione degli esperti Che ne dite di mostrarmi anche le vostre?
    2 punti
  10. Buonasera a tutti, sono un grande amante delle reimpresse per Ferdinando l, infatti ne ho diverse... visto che si parla della 1817 condivido volentieri il mio esemplare..! Saluti a tutti..
    2 punti
  11. Buonasera a Tutti, non ho fatto mai nessun censimento in merito alle comparse di questo millesimo nelle aste (sia normale che reimpresso) ma così a memoria credo che sono anni che non compare sulla Baia. Interessante sarebbe sapere invece se le stelline sul taglio hanno tutte la stessa sequenza. @Rocco68 Di seguito la mia 1817 Reimpressa. Saluti, Sergio.
    2 punti
  12. C'è da dire che Gallieno fu costantemente impegnato a reprimere le rivolte degli usurpatori, il suo regno inizia nel 260 d.C. con la campagna contro Ingenuus e Regalianus nei Balcani e termina con la sua morte nel 268 d.C. mentre stava combattendo contro Aureolus a Milano. Anche se lo avesse voluto non credo che Gallieno avrebbe avuto i mezzi e gli uomini per organizzare una campagna contro i sasanidi per liberare il padre.
    2 punti
  13. Ah e San Marco la mitra la indossa nel tipo successivo a Ranieri Zeno....
    2 punti
  14. è una prova in argento di multiplo di zecchino, non c'è niente di strano, i multipli si coniavano eccome nella fine del 600, magari un 10 zecchini di Giustinian qualcuno ce l'ha e nessuno l'ha mai visto, chissà. Meno male che qualcuno ha la brutta abitudine di andare a vedere le monete e mettere dove si trovano quando fa i libri ?
    2 punti
  15. Per il futuro, per questi denari tornesi, ti consiglio di scaricare questo lavoro. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201112/Il_denaro_tornese_della_Grecia_franca.pdf Vedrai che riuscire a catalogare una moneta da soli da più soddisfazioni e magari la prossima volta sarai tu ad aiutare altri. Per la cronaca il tuo esemplare può essere catalogato anche sul MIR "I rami collaterali di Casa Savoia" al n° 12e di pag. 18. Tipo con gigli ad inizio e termine legenda e * sotto il castello. I denari tornesi... monete apparentemente tutte uguali ma che sono testimoni di un travagliato periodo storico.
    2 punti
  16. Dopo quasi due mesi in cui non vengono pubblicati nuovi video in questa discussione, porto io un nuovo contenuto sperando di fare cosa gradita Sul mio canale Youtube ho realizzato un video introduttivo sulla monetazione romana; ovviamente il contenuto è molto limitato, sia per l'arco temporale che prendo in considerazione, sia per le informazioni che sono riuscito ad esporre in un unico video, volendo mostrare anche diverse monete. Consapevole che la monetazione antica meriterebbe molti approfondimenti e che in questo campo ho ancora molto da imparare, spero il video possa essere utili per chi sta cercando di avvicinarsi a questo settore e magari spesso cerca informazioni sul forum
    2 punti
  17. Caro Rocco, su 12 passaggi in asta negli ultimi anni, 8 sono "Reimpresse" le altre senza R. I Manuali Magliocca e Gigante concordano sulla R2 per ambedue le monete, mentre le valutazioni sono discordanti: Gigante fornisce prezzi più alti per la normale al contrario del Magliocca. Saluti Beppe
    2 punti
  18. Su TEVPL sono d'accordo con Luciano. Ma per lo stile direi Lorenzo... Sentiamo anche altri pareri. Comunque interessante. Con il nuovo dritto che copre il vecchio rovescio e viceversa. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  19. Lo stesso dicasi, per la rottura tra le chele .
    2 punti
  20. Ciao @ArchestratoNo non ti sbagli. trattasi di una copia a fusione, con la giunzione di due valve in cera. Con le linee nere, si intravvede la giunzione, in giallo sul rovescio, netta la limatura del codolo d'entrata. In giallo sul dritto, segno tipico sulla cera. Nessun segno da coniatura, corrosioni e segni (graffi) artificiosi.
    2 punti
  21. @Sirpie1980 Per poterti aiutare sono fondamentali alcune cose: - una corretta compilazione dei campi delle caratteristiche principali della moneta (per quanto possibile) - allegare foto il più possibile dettagliate del dritto, del rovescio e (se possibile) anche del bordo in quanto importanti identificare bene una qualunque moneta (come vedi, nel tuo caso, hai postato solo il dritto e per di più tagliato). - formulare una richiesta specifica (nel testo del post, non nei tag che servono solo per la ricerca veloce degli argomenti). - ringraziare anticipatamente (sul forum operano persone che prestano le loro competenze ed il loro tempo gratuitamente) e salutare. Sei nuovo del forum, sei solo all'inizio, ma vedrai che pian piano imparerai a muoverti e, se sei interessato, troverai una miniera di cose oltre ovviamente a persone competenti e disponibili pronte ad aiutarti. Benvenuto nel forum! Ciao da Stilicho
    2 punti
  22. Salve. Questo è un quiz particolare in quanto la moneta molto rara e in condizioni di conservazione eccezionali è già nota: si tratta dello statere di Olimpia nell’Elis o Elea, la metropoli dell’Elide, coniato per la 110° Olimpiade (NAC 79). JDL Collection Part II: Geek Coins PELOPONNESUS. ELIS. OLYMPIA, Stater c. 340, 110th Olympiad, Aeginetic standard, AR 12.29 g. Obv. Laureate and bearded head of Zeus right. Rev. F-A/A-P Eagle standing right on ram’s head. Literature Traité II/3, 1155, pl. CCXXXIV, 10 BMC Peloponnesus 72, 122, pl. XV, 2 SNG Lockett 2409 (these dies) C. T. Seltman, The Temple Coins of Olympia, Cambridge, 1921, 18, 194 (these dies) Jameson 1244 (these dies) BCD Olympia 153 (these dies) Weber 4050 (these dies) Kraay-Hirmer pl. 158, 505 (this coin) M.-M. Bendenoun, Coins of the Ancient World, A portrait of the JDL Collection, Tradart, Genève, 2009, 21 (this coin). Condition: Very rare and in exceptional condition for the issue. Si chiede: (a)Quali sono le quattro lettere che fiancheggiano l’aquila sul rovescio? (b)Quali sono le due parole corrispondenti e qual è il loro significato in italiano?
    1 punto
  23. Buona sera a tutti, qualcuno riesce a decifrare a chi è attribuito?
    1 punto
  24. Grazie ancora una volta per i vostri consigli e per aver condiviso con me le vostre belle monete. Purtroppo sono stato preso dal "furore" di mettere subito in collezione una seconda piastra (la prima è una 1854 che ho già presentato in un altro topic). Cercherò di prestare più attenzione ai millesimi comuni, in modo da aggiudicarmi solo esemplari in condizioni buone. Da profano (per non dire quasi ignorante ) questa mi sembrava in condizioni accettabili, ma il vostro parere è sicuramente più autorevole del mio...
    1 punto
  25. Troppo ottimista! (questo 8 soldi non l'ho mai visto in vendita in quindici anni che colleziono monete mantovane...) In realtà si tratta di un molto più comune quattrino di Casale, sempre per Ferdinando Gonzaga, del periodo post cardinalizio: Quattrino con il sole raggiante e l'aquila (lamoneta.it)
    1 punto
  26. E' un tema sul quale rifletto da tanto tempo, c'è scritto poco e niente. Però questo potrebbe essere un filo conduttore, ammesso e non concesso che nel III secolo a. C. le conoscenze astronomiche avessero una qualche diffusione oltre al novero degli astronomi e dei navigatori. Ho trovato impressionante la possibilità di ricondurre TUTTA l'iconografia della serie alle costellazioni. In realtà anche per la semuncia avrei un'idea per ricondurla alle costellazioni ma mi vergogno.
    1 punto
  27. @Pablos Effettivamente la storia della cattura/fine di Valeriano e delle sue conseguenze presenta ancora molti lati oscuri in quanto anche le fonti letterarie divergono su diversi punti. Anche io credo, nel mio piccolo, che Gallieno abbia fatto un ragionamento, per così dire, utilitaristico. Conoscendo la tua passione per il III secolo, potresti magari dedicare una discussione a questo argomento specifico (se non già trattato; bisognerebbe fare una ricerca). Penso che sarebbe molto interessante. Ciao e ancora grazie per l'apprezzamento. Stilicho
    1 punto
  28. https://www.ebay.it/itm/https://www.ebay.it/itm/184547442901
    1 punto
  29. È proprio lei, con questa didascalia: African Head ARKADIA, Uncertain. Circa 370-360 BC. AR Tritartemorion (10mm, 0.57 g). Bare head of African male right / T T T arranged outwardly in circular pattern. BCD Peloponnesos 1773. VF, porous, edge chipped. Extremely rare. CNG 85, Lot: 384. Estimate $200. Sold for $480 From the BCD Peloponnesos sale: “For [Africans] in Greek art, F. Snowden’s article in LIMC I, sv. Aithiopes (pp. 413-419), is the most convenient summary, while the best collection of their heads on Greek coins can be found in Bodenstedt’s Anhang 3, Negerköpfe auf archaischen und klassischen griechischen Münzen (pp. 327-332 and pl. 63). Save for the famous head of a young [African] found on bronzes of Hannibalic date struck at an uncertain Etruscan mint (as SNG Paris 133-144) all the Greek examples date to the late 6th and 5th century and were struck in Massalia (Bodenstedt 1), Delphi (Bodenstedt 2), Athens (Bodenstedt 4 and Seltman, Athens, pl. 22, aa), Lesbos (Bodenstedt 4), Phokaia (Bodenstedt 5), Lycia (on coins of Uvug, Bodenstedt 6 and as SNG von Aulock 8475; this is apparently a female bust, but she may, in fact, not be [African] at all), and Kyrene (Bodenstedt 7 and BMC pl. IV, 26 – Robinson suggests this is a Libyan rather than a ‘true’ African). Curiously enough, while examples of coins of this type have been known since the 19th century (as in C.-P. de Bosset, Essai sur les médailles antiques des îles de Cephallonie et de Ithaque [London, 1815], p. 25, 32) – and one was illustrated under Delphi in Rhousopoulos, they seem to have escaped Bodenstedt’s notice. apollonia
    1 punto
  30. La porsea ga fato i porsei, eran bianchi rossi e bei. la porsea ga fato i porsei. https://www.folkmusicworld.com/gli-alpini-cantano-la-porsea
    1 punto
  31. @littleEvil Che posso dirti se non GRAZIE? Se potessi ti farei un plauso, te lo meriti. Immaginavo che Nürnberg un poco dovesse entrarci, ma mi hai dato una certezza. Ho letto le vicende di Federico Alessandro, sono interessanti perché riguardano il crepuscolo dei principati tedeschi e dello stesso S.R.I. che verrà sciolto quando era ancora in vita. Questa moneta me la terrò cara (come avete capito, qui l'autenticità non la pongo manco in dubbio).
    1 punto
  32. ... purtroppo: NEIN! ? Questa legenda non è della moneta in questione, ma penso che non faccia così tanta differenza: Ed adesso, risolto anche il mistero della "W", @Taller può andare a dormire sereno! (Münzmeister = incisore). Servus, Njk PS: pagina 93 https://books.google.de/books?id=s72ZDwAAQBAJ&pg=PA118&lpg=PA118&dq="ALEXANDER+D+G+MARCH"+w+k&source=bl&ots=WoK-Xy785x&sig=ACfU3U2HZDvictMxUK5qpNinipN5XooR6g&hl=de&sa=X&ved=2ahUKEwit_MbArpntAhXJ6OAKHUfhDqoQ6AEwA3oECAEQAg#v=onepage&q=kern&f=false Qui: Tafel 52 (tavola 52) https://www.bundesbank.de/resource/blob/607790/3fc8a459fd0205de5f902a904a7f69e1/mL/deutsche-taler-band-2-data.pdf
    1 punto
  33. Mi sembra che i due sesterzi abbiano subito una riclassificazione. Il vecchio RIC 42 ora e': RIC I (second edition) Gaius/Caligula 55: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Gaius/Caligula 55 (numismatics.org) Su OCRE vengono analizzati 30 esemplari. Ecco le medie: Diametro: 35. 87 mm Peso: 27.14 Asse: 6.21 Il vecchio RIC 103 e' ora: RIC I (second edition) Claudius 102: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Claudius 102 (numismatics.org) Medie su 41 campioni: Diametro: 35.21 Peso: 27.38 Asse: 6.02 Spero che questo dati possano essere utili. Ciao da Stilicho
    1 punto
  34. 1963 Grecia - 30 dracme Commemora il centenario del regno della casa di Glücksburg In senso orario dall'alto: Paolo, Giorgio II, Alessandro, Costantino I e Giorgio I.
    1 punto
  35. 1963 Argentina - 5 pesos Nave scuola a vele da guerra del 1897 della Marina Militare argentina "Presidente Sarmiento", attualmente è utilizzata come museo galleggiante.
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  36. Condivido il pensiero di @danielealberti: non vedo nulla che mi spingerebbe a spendere anche "soli" 100€. Forse aspetterei ancora...
    1 punto
  37. 1 punto
  38. Arabia Saudita, 1 halala 1373-1963 Al dritto la leggenda dice : Sa'ud bin 'Abd al'Aziz Al Sa'ud , Re dell'Arabia Saudita
    1 punto
  39. Concordo che quella ‘A’ non abbia nulla a che fare ne’ con un’eventuale firma di artista ne’ tantomeno con un segno indicante la tiratura. e’ abbastanza incongruente come simbolo e anche come forma - assai dissimile dalle lettere che compongono la legenda. occorrerebbe a questo punto esaminare la moneta piu’ da vicino..
    1 punto
  40. Buongiorno, volevo segnalarvi i seguenti cloni di sesterzi traianei che circolano attualemente sulla Baia e che tra poco potrebbe capitare di trovare sul mercato senza l'indicazione che si tratta di RIPRODUZIONE (come correttamente riportato attualmente dagli attuali venditori). Non vi è impressa alcuna dicitura COPY o simile. Ignoro i dati fisici ma il diritto mi pare compatibile con lo stile e quelle corrosioni (ore 5) e una lieve usura generalizzata dei rilievi possono portare fuori strada. Meno buono il rovescio con una PAX un po' filiforme ma si potrebbe attribuire ad un lavoro non ottimale di bulino. A mio parere nell'insieme un prodotto insidioso. Esemplare 1 (da Italia) Esemplare 2 (da Spagna) Peccato che in compenso si è "bruciato" un discreto originale. La segnalerò alla sezione dei "fake coins" del FAC . Fatto [edit] Ciao Illyricum
    1 punto
  41. 1906 AMILCARE PONCHIELLI (1834-1886) NEL VENTENNALE DALLA MORTE E' STATO UN COMPOSITORE ITALIANO Autore della celebre opera LA GIOCONDA su libretto di ARRIGO BOITO, tra i suo allievi al CONSERVATORIO DI MILANO ebbe GIACOMO PUCCINI, PIETRO MASCAGNI, ecc. ecc., interssante la sua biografia vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Amilcare_Ponchielli Bronzo, mm.59 - Autore ENRICO FARE' - Stab. JOHNSON
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  42. Buongiorno. Credo, personalmente, che se ti appassiona la battaglia di Azio, se ti appassionano le legioni, allora abbia un senso collezionarle, altrimenti no. Poi per carità, ognuno è libero di impostare una collezione per un qualsivoglia motivo (senso estetico, lustro, valore economico ecc...) tuttavia credo che il valore storico, in numismatica, sia quello che ripaga di più.
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  43. Gli altri viaggi letterali sul nostro satellite: Nella Divina Commedia, composta tra il 1304 e il 1321 da Dante Alighieri, il poeta fiorentino nel canto del Paradiso descrive l'ascesa attraverso le sfere celesti della Luna, i pianeti da Mercurio a Saturno e di lì alla sfera delle stelle fisse e al cielo degli angeli. Nel corso del poema cavalleresco Orlando furioso di Ludovico Ariosto (1516, pubblicato nella sua edizione definitiva nel 1532), il cavaliere Astolfo, in sella all'Ippogrifo (un destriero alato), sale sulla Luna dove recupera il senno perduto da Orlando. Il tema, comunque, non divenne popolare prima del Seicento, quando l'invenzione del telescopio favorì l'accettazione popolare del concetto di "un mondo nella Luna", cioè che la Luna era un pianeta abitabile, che avrebbe potuto essere raggiunto attraverso un qualche tipo di trasporto aereo. Il concetto dell'esistenza di un altro mondo, vicino al nostro e capace di guardare giù verso di noi da tale distanza, fornì ampio materiale per commenti satirici sulle abitudini dei terrestri. Tra le prime storie che trattano questo concetto vi sono: Somnium (1541) di Juan Maldonado, resoconto in prima persona di un sogno il cui narratore, impegnato inizialmente in un viaggio sulla Luna, atterra infine in America. Somnium (1634) di Giovanni Keplero (scritto prima del 1610, ma pubblicato postumo). Un viaggiatore islandese è trasportato sulla Luna da demoni volanti; un'occasione per Keplero di offrire le proprie teorie astronomiche in guisa di narrativa. The Man in the Moone (1638) di Francis Godwin (vescovo inglese). Un viaggiatore spagnolo, Domingo Gonsales, vola fin sulla Luna usando un'intelaiatura trainata da oche. The Discovery of a World in the Moone di John Wilkins (1638) L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (L'autre monde ou Les ètats et empires de la lune, pubblicato postumo nel 1657) di Cyrano de Bergerac. Dopo un primo tentativo (con una cintura fatta di ampolle piene d'acqua di rugiada la quale, evaporando attratta dal sole, lo solleva), Cyrano si lancia verso la Luna da una specie di razzo fatto con fuochi artificiali. Sulla Luna rimarrà poco, poiché gli abitanti lo scambiano per uno struzzo e lo mettono in un'uccelliera, e molti gli sono avversi. Iter lunare di David Russen (1703) The Consolidator or, Memoirs of Sundry Transactions from the World in the Moon (1705) di Daniel Defoe. Viaggi tra la Cina e la Luna su un macchinario chiamato The Consolidator (una satira del Parlamento del Regno Unito). A Voyage to Cacklogallinia (1727) di Samuel Brunt Newest Voyage (1784) di Vasily Levshin. Il protagonista vola con un apparato autocostruito. Le improbabili avventure del barone di Münchhausen (1786) comprendono due viaggi sulla Luna, e una rappresentazione della sua flora e fauna. A Voyage to the Moon (1793) di Aratus (lo pseudonimo di un autore inglese anonimo, da non confondere con lo scrittore e scienziato greco Arato di Soli) The Conquest by the Moon (1809) di Washington Irving. La storia di una invasione della Terra da parte dei lunari intesa come allegoria del trattamento subito dai Nativi americani da parte dei coloni europei al loro arrivo in America. A Flight To The Moon (1813) di George Fowler. Land of Acephals (1824) di Wilhelm Küchelbecker (V. K. Kjuchel'beker). Volo su un pallone aerostatico. A Voyage to the Moon[11] (1827) di George Tucker (con lo pseudonimo di Joseph Atterley), un romanzo satirico a volte citato come il primo romanzo di fantascienza americano. L'incomparabile avventura di un certo Hans Pfaall (1835) di Edgar Allan Poe che narra di un riparatore di soffietti di Rotterdam che costruisce un pallone gigante ed un compressore che gli consente di viaggiare fino alla Luna. Great Moon Hoax ("la grande beffa della Luna"), una serie di sei articoli pubblicati nel quotidiano New York Sun nel 1835 sull'ipotetica scoperta della vita sulla Luna. Le scoperte erano falsamente attribuite a sir John Herschel, forse il più noto astronomo del suo tempo. Malgrado l'intento satirico, il resoconto fu preso per vero e tradotto in varie lingue. Recollections of Six Days' Journey in the Moon. By An Aerio-Nautical Man (1844). Pubblicato nei numeri di luglio ed agosto del Southern Literary Messenger, un periodico con una appendice letteraria pubblicato in Virginia. Les Exilés de la Terre (1887) scritto da un contemporaneo meno noto di Verne, Paschal Grousset, che qui si firma come André Laurie. In esso si immagina che una montagna del Sudan composta di minerali ferrosi sia trasformata in un enorme elettromagnete e catapultata sulla Luna, dove i protagonisti affrontano varie avventure. The Man in the Moone (1638) di Francis Godwin, frontespizio e copertina della prima edizione. Dalla Terra alla Luna (1865) di Jules Verne, che assieme al seguito Intorno alla Luna (1870) narra di un viaggio all'interno di un proiettile lanciato dalla Florida e che dopo una rivoluzione attorno alla Luna ritorna sul nostro pianeta ammarando nell'Oceano Pacifico, e che presenta diverse coincidenze con il programma Apollo. На Луне ("Sulla Luna", 1893), romanzo di Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij, pioniere russo dell'astronautica. I primi uomini sulla Luna (1901) di H. G. Wells, nel quale una nave spaziale giunge sulla Luna grazie alla Cavorite, un materiale in grado di schermare dalla forza di gravità. Il globo d'argento (Na srebrnym globie, 1903), dello scrittore polacco Jerzy Żuławski, nel quale la prima spedizione dalla Terra pone le fondamenta di una nuova società lunare. La storia prosegue nei successivi Il conquistatore (Zwycięzca, 1910) e La vecchia Terra (Stara Ziemia, 1911), che assieme al primo costituiscono la cosiddetta Trilogia lunare, che rappresenta il primo romanzo polacco moderno di fantascienza. Ne è stato ricavato un adattamento cinematografico nel 1987 con il titolo Na srebrnym globie dal pronipote Andrzej Żuławski. Il popolo della Luna (The Moon Maid, 1926), romanzo di Edgar Rice Burroughs che rientra nel filone del planetary romance. Un'astronave terrestre fa naufragio sulla Luna; sotto la polvere e i crateri del satellite l'equipaggio scopre un mondo fantastico, rimasto per millenni celato agli sguardi umani, con mostri e creature barbariche che combattono guerre estenuanti fra le rovine di antiche civiltà e splendide fanciulle alate che spiccano il volo sotto la luce perenne di un cielo artificiale. Doctor Dolittle in the Moon (1928) era concepito per costituire l'ultimo libro di Hugh Lofting della serie del dottor Dolittle. Il dottore, con la sua abilità unica di comunicare con gli animali, giunge sulla Luna a cavallo di una falena gigante e vi trova un tipo notevolmente differente di fauna (ad esempio gli insetti lunari sono assai più veloci degli uccelli locali) e piante intelligenti di cui apprende il linguaggio. Pendolarità (Trends) è un racconto di Isaac Asimov del 1939 nel quale fanatici religiosi si oppongono ad un immaginario primo viaggio verso la Luna collocato negli anni settanta. Preludio allo spazio (Prelude to Space, 1951) è un romanzo di Arthur C. Clarke che narra gli antefatti dell'ipotetico primo viaggio sulla Luna nel 1978. https://www.wikiwand.com/it/Luna_nella_fantascienza
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  44. Questa è la sezione euro, non esistono monete di Che Guevara.
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  45. Diciamo che lui/lei ci prova, poi chissà, le botte di cubo succedono... Questo dimostra che x avere una valutazione sensata bisogna guardare SOLO le aste vendute. Uno può chiedere il prezzo che vuole ma ottenerlo è un'altra cosa.
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  46. Si, infatti quando abbiamo costruito casa, quando stavano gettando una trave in calcestruzzo delle fondamenta, arrivò mia nonna con una bottiglia della salsa piena di vecchi soldi, di carta e di metallo, con dei santini, intravidi delle 1000 lire Montessori, non so cos'altro, non feci in tempo.......tutto fu cementato ed è impossibile recuperarle.
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