Vai al contenuto

Classifica

  1. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      16

    • Numero contenuti

      23854


  2. Arka

    Arka

    Utente Storico


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      10021


  3. ZuoloNomisma

    ZuoloNomisma

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      3036


  4. ggioggio

    ggioggio

    Utente Senior


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      425


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/14/20 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, questa sera volevo presentarvi questo testone della mia collezione: Sisto V (1585-1590), BOLOGNA, Testone Munt 96, CNI 12. D/: busto a destra, a testa nuda, con ricco piviale ornato di tre figure e fibbia con testa del Redentore. ~ SIXTVS ~ V ~ PONT ~ MAX ~ R/: figura di Felsina galeata e armata, seduta a sinistra su scudi e su fascio d'armi, con la testa di fronte, il piede destro su elmo, libri dietro alle spalle, tiene nella destra il vessillo crucigero puntato a terra e nella sinistra il libro appoggiato al ginocchio. HINC FIDES - ET FORTITUDO. Es.: BONONIA T/: liscio. Peso: 10.14 g. HINC FIDES ET FORTITUDO: "Da qui fede e fortezza". Allude alla fama di dottrina e di pietà religiosa di cui godeva Bologna. Bologna è infatti la sede della prima università italiana, fondata nel 1088, fatto che determina che su moltissime monete la legenda che identifica la città sia "BONONIA DOCET". Il nome "Felsina" è il nome antico di origine etrusca della città di Bologna. Il nome "Felsina" (pronuncia: Fèlsina) è menzionato da Plinio il Vecchio (Naturalis historia, III, 115): «Intus coloniae Bononia, Felsina vocitata tum cum princeps Etruriae esset...» «Dentro [c'è] la colonia di Bologna, chiamata Felsina quando era la principale dell'Etruria...» (Plinio il Vecchio, Nat. Hist., III, 115) Dal punto di vista numismatico, si tratta di una moneta rara, che tuttavia appare abbastanza frequentemente in asta. Questo esemplare si presenta sicuramente con una conservazione superiore alla media, conservazione che consente di apprezzare quasi tutti i dettagli della elaborata rappresentazione del rovescio e i tratti decisi dell'espressione del "Papa tosto". Da una mia analisi si tratta di uno dei migliori esemplari apparsi sul mercato, arricchito da una bellissima patina da medagliere. Da notare il peso, superiore a quello dei corrispondenti testoni romani, in conseguenza dell'"autonomia" che la città mantenne sempre rispetto alla zecca centrale di Roma. Infatti poiché il contenuto intrinseco del bolognino era definito dal Senato bolognese in modo autonomo rispetto al governo centrale di Roma che definiva invece quello del baiocco, il cambio tra le due monete era variabile; come conseguenza la moneta coniata a Bologna sul piede romano presentava un valore in bolognini che mutò più volte (in un primo momento il valore del giulio fu di 42 quattrini bolognesi poi di 40, che corrispondevano a due terzi della moneta da 10 bolognini; sotto Gregorio XIII il valore aumentò a 44 quattrini). Sottomultiplo della moneta da 10 baiocchi era il grosso alla romana corrispondente alla sua metà; multiplo era il testone da 30 baiocchi. Commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele
    7 punti
  2. L’espressione “il gallo canta” e’ ormai desueta. Nelle nostre case a “cantare” e’ la sveglia (rigorosamente elettronica) o il telefonino (rigorosamente acceso, anche al mattino presto, oltre che la notte). Personalmente, l’espressione in “il Gallo canta” o “ha cantato” la sento ormai dire solo dagli amici granata ad ogni gol di Belotti. Ma qui il calcio non c’entra…. (e meno male, direbbe mia moglie). Cominciamo quindi ab ovo… La mia passione per la numismatica romana imperiale è piuttosto recente. Prima mi ero dilettato di storia romana, con un particolare interesse per il tardo impero, non avendo tuttavia competenze specifiche (negli studi come nel lavoro mi sono sempre occupato di tutt’altro). Con le letture il campo si è gradualmente ristretto all’età costantiniana. Da lì, il salto alle monete è stato breve. Ma di numismatica non sapevo praticamente nulla. Ho quindi iniziato a leggere, a studiare, a seguire il forum prima come ospite, poi come utente. La partecipazione attiva (unita allo studio ed all’approfondimento) mi ha insegnato (anzi, mi insegna) molto. Per questo devo tanto al nostro forum, una vera miniera di sapere numismatico. Ma non solo: il forum mi è stato di grande compagnia, una sorta di buen retiro nei momenti difficili (e in questo ultimo anno ce ne sono stati molti). Il resto è storia recente. Per quanto riguarda il collezionismo, ho iniziato ad acquistare, per così dire, un po’ a caso sulla base di quello che colpiva la mia attenzione (costi permettendo). Con il tempo (probabilmente anche per aver acquisito più conoscenze specifiche ) ho però sentito la necessità di restringere il campo d’azione ed ecco quindi che è cresciuta la passione per i bronzi del IV secolo, che ben si sposa con il mio interesse storico. Da circa un paio di mesi, dopo un lungo riflettere, ho finalmente deciso di focalizzare la mia collezione sui rovesci FEL TEMP REPARATIO. Qui non voglio entrare nel dettaglio della serie. Ci sono già state in passato discussioni molto complete e curate in cui vengono dette molte più cose di quelle che potrei e saprei dire io (e che troverete in calce, per vostra comodità). Vorrei però sottolineare alcuni punti. Molti considerano queste monete piuttosto noiose e ripetitive. In realtà non è così. Basti solo pensare alla tipologia “Cavaliere disarcionato” o “Falling horseman”: se si provasse a mettere in successione logica tutte le varianti note legate alla posizione del cavaliere si potrebbe creare una vera sequenza, animata da pura azione. Senza contare poi le varanti legate all’aspetto del cavaliere nemico: con la barba, senza barba, con il berretto frigio, coi capelli lisci o dritti o in treccine, con la divisa decorata in un certo modo piuttosto che in un altro… I dettagli del nemico varierebbero addirittura a seconda della popolazione barbarica rappresentata. Senza contare i tratti stilistici tipici delle singole zecche. E tutto ciò già solo per la serie “Cavaliere disarcionato”. Ma ce ne sono altre, nella tipologia FTR…. Per non parlare poi dell’aspetto economico: questi bronzi (pur con tutti i distinguo) costano relativamente poco. Cosa niente affatto trascurabile, soprattutto di questi tempi. Mi piace riportare quanto dice Doug Smith nelle sue pagine sul Forum Ancient Coins: “From the Falling Horseman beginning, a specialty collection could easily grow to include all the FEL TEMP REPARATIO types and, then, all Constantinian era coins. For the money, I consider these common coins to be the best bargain (interest and fun per dollar) available in ancient numismatics”. “Iniziando dalla serie “Cavaliere disarcionato” una collezione peculiare potrebbe essere facilmente incrementata fino a includere tutti i tipi di FTR e, poi, tutte le monete dell’era costantiniana. Per quanto concerne la spesa, io considero queste monete comuni il migliore affare (inteso come rapporto tra passione e divertimento e prezzo) disponibile in numismatica antica”. Parlando di proprio di FTR, pochi giorni fa, a casa Stilicho e’ arrivata lei: E’ la RIC VIII 137, coniata ad Antiochia. Questa moneta mi piace molto, nonostante alcuni evidenti difetti. E’ una bella AE2 di 22,37 mm di diametro per 5.57 grammi di peso; un grande modulo, insomma, molto piacevole già solo a tenerla in mano. E’ una delle prime emesse da Costanzo Gallo, che fu Cesare dal 351 al 354. Quelle emesse verso la fine del suo incarico (che coincide di fatto con la sua morte) sono già AE3, quindi sotto i 21 mm. E con il tempo il diametro delle FTR in generale (e di conseguenza il peso) scenderà ancora fino ad arrivare al limite tra le AE3 e le AE4. E’ una cosa che trovo interessante. Del busto di Costanzo Gallo apprezzo la capigliatura folta pettinata all’indietro (forse perché di capelli io ne ho molti meno) e i dettagli della veste corazzata, di cui si colgono benissimo le pieghe del drappeggio, gli pteruges e la grossa spilla sulla spalla destra. Mi piace molto anche la posizione del busto, di tre quarti, che trovo dia una maggior eleganza ed autorevolezza alla sua figura. Ma il vero capolavoro e’ il rovescio. Si vede un cavaliere barbaro proprio nell’istante in cui viene colpito dalla lancia di un soldato romano bardato di tutto punto e rappresentato proprio nel gesto di gettarsi sul nemico. Trafitto a morte, il barbaro perde lo scudo (che rotola a terra) e si accascia in avanti cercando, nei suoi ultimi istanti di vita, di tenersi abbracciato al collo del suo cavallo (che cade sulle zampe anteriori); ma alla fine, nonostante i suoi ultimi sforzi, viene disarcionato. E’ impressionante la cura dei dettagli. Si possono infatti apprezzare bene i particolari del cavaliere nemico: la barba, la capigliatura con le trecce, la tunica stretta in vita e i pantaloni , entrambi drappeggiati e decorati. Qualcuno sostiene che la precisione nella rappresentazione del cavaliere barbaro sia tale da consentire addirittura l’identificazione della popolazione a cui appartiene. Anche il soldato romano non e’ da meno: l’armatura e gli strumenti di difesa e di offesa curati nei dettagli, il fisico forte e muscoloso. Da notare, infine, le dimensioni della sua figura: sono nettamente maggiori rispetto a quelle del nemico, ad indicare la superiorità dei Romani rispetto ai barbari. Questa moneta e’ stata coniata ad Antiochia e ciò non e’ casuale: la città fu la residenza ufficiale di Costanzo Gallo come cesare. Era una delle città più importanti dell’impero romano e il suo rango e’ confermato anche dalla presenza di una grande zecca dotata di ben 15 officine. In queste lavoravano maestranze molto qualificate, come confermato dal livello stilistico delle monete, in particolare le FTR di largo modulo. Ecco perché il Gallo canta in casa Stilicho. E voi, avete qualche FTR a largo modulo con "Cavaliere disarcionato" da condividere? Ora non mi resta che finire augurando a tutti voi (e a me) una prossima FEL TEMP REPARATIO. In tutti i sensi! Ciao da Stilicho
    4 punti
  3. Dipende... Quando avevo vent'anni anche per me era Vittorio Emanuele III. Ma è durato poco. Perchè scoprii Roma. Poi la Grecia. Nel frattempo ho apprezzato Aquileia romana e il piacere di studiare a fondo un singolo argomento. Infine Venezia e il medioevo del Nord-est. E su questo sono rimasto. Ma ci sono voluti quarant'anni di Numismatica... Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  4. Concordo con l'amico @Asclepia sulla conservazione, BB+ al diritto e qSPL al rovescio, ma sono giudizi soggettivi. I rilievi sono belli alti ma ha un sacco di colpi sia nel bordo che nei campi. Comunque gran bella moneta, complimenti! Visto che mi avete chiamato in causa vi posto la mia monetuzza:
    3 punti
  5. Monete molto affascinanti queste dei Reali Presidii. Posto le foto di alcuni dei miei pezzi, così potete darmi il vostro parere sullo stato di conservazione e su eventuali varianti. Parto da un primo Quattrino del 1782
    3 punti
  6. Ecco un esempio di cui parlavo sopra per la zecca di Alessandria: Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  7. Dopo aver scoperto la biografia di Francesco II, da anni provo a divulgare la sua storia a partire da familiari, amici, colleghi.. fu un re ragazzo, che amò il suo popolo, ben oltre la durata del suo breve regno e che fece il possibile per limitare i danni di una terribile invasione . La sua triste profezia sul destino del suo popolo, si concretizza tuttora (vedi ripartizione Recovery Fond). Perse la madre, poi il padre, fu tradito dagli uomini che il padre aveva onorato e arricchito, perse il regno, perse i suoi beni, perse la sua unica bambina, di pochi mesi, visse in esilio e morì in esilio. Le sue spoglie tornarono a Napoli solo negli anni '80 . A Gaeta fu un combattente coraggioso, incoraggiò i suoi soldati e una volta in esilio, provò ad organizzare le frange legittimiste. Condusse in esilio una vita mite. La sua esitenza fu un Calvario ma non perse mai la fede. Un esempio per i cristiani. Da napoletano, un napoletano, un principe italiano, del quale dovremmo essere tutti fieri.
    3 punti
  8. Ho iniziato a collezionare 25 anni fa. Ho cominciato come tanti con VEIII che ho portato avanti per circa 12 anni; poi rendendomi conto che i pezzi che mi potevo permettere erano sempre meno, ho iniziato ad allargarmi anche a VEII, Umberto I, Napoleone e papali del XIX secolo, aggiungendo parecchi pezzi a quella che però era diventata una raccolta disomogenea e con poca prospettiva di crescita organica. 11 anni fa ho fatto il salto della mia maturità numismatica: ho progressivamente venduto tutto per dedicarmi esclusivamente a quella che è da allora la mia unica collezione, ovvero sia quella di testoni papali. Michele
    2 punti
  9. Non credo, dal 18 in avanti solo con Ara...
    2 punti
  10. Ho avuto una storia collezionistica simile a quella di Marco @DOGE82 quindi faccio copia e incolla del suo intervento. Poi, all'interno della numismatica veneziana ci sono mille sfaccettature, e questo è il bello per questa zecca, come per molte altre. Dato che sei giovane, ti auguro di trovare la tua strada, non è importante quando. Anzi, come altri hanno scritto, spesso la folgorazione avviene anche dopo molto tempo. Nel frattempo, leggi, studia, incuriosisciti di tutto. Quando succederà, troverai tutto limpido, anche (e forse più) se sceglierai una monetazione di nicchia. Lì ci sono le soddisfazioni intellettuali. Magari nessun lustro o fdc, ma tanta storia. PS porto altissimo rispetto per la Numismatica in senso assoluto e generale.
    2 punti
  11. Grazie @magicoin, quando ho scritto questo post ( un anno fa ) nessuno avrebbe potuto anche solo pensare a cosa sarebbe capitato di lì a poco. La nostra vita è stata stravolta e molti di noi hanno perso familiari e amici. Però la passione per gli amati tondelli ha forse reso più lieve il trascorrere di queste giornate terribili. Quindi non molliamo, continuiamo a vivere con i nostri affetti, i nostri obiettivi e perché no, i nostri sogni. Ciao Beppe
    2 punti
  12. Buonasera a tutti, sulla scia della discussione in piazzetta 'il vostro miglior acquisto del 2020' vi mostro un grosso che mi ha fatto emozionare e che non si vede spesso. Comincio col dirvi che mi spiace per le foto, col tempo le rifarò, ma spero che per il momento siano sufficienti. Como Franchino II Rusca (signore di Como dal 1408, fino alla sua morte avvenuta nel 1412) grosso 'pegione' al tipo milanese, con le impronte tipiche e già in uso sotto Gian Galeazzo Visconti (1385-1402) probabile data di battitura: dopo la grida milanese di Giovanni Maria Visconti del 31 VIII 1409 (in cui fissava il corso dei suoi pichiones novissimi). moneta di grande rarità, al momento conto questi (ma sicuramente qualcuno mi sarà sfuggito): oltre a quello conservato al Museo Civico Archeologico di Bologna, ho notizia di un passaggio nel listino Rinaldi a prezzi segnati del novembre 1954, lotto 522 (MB, 25.000£); Asta Varesi Coll. Este Milani poi Crippa 2017; Asta Varesi 50 lotto 717 in BB; Gorny&Mosch 1999, Varesi 57 e poi Ranieri 4 al lotto 107 (l'esemplare qui presentato); M&M 7 lotto 999 del 2000 e un esemplare riportato su questo sito (Coll. Privata segnalazione Bellesia). Salvo passaggi doppi, da segnalare anche Coll. Gnecchi 1902 poi Ratto 1914. Storia travagliata quella di Franchino (II): nacque probabilmente intorno al 1360, in un luogo non noto, da Lotario Rusca ed Enrica, figlia naturale di Bernabò Visconti. In seguito all'instabilità politica venutasi a creare con la morte di Gian Galeazzo nel 1402, a capo della fazione ghibellina si impadronì della città, salvo poi essere esiliato poco dopo con la sconfitta inflitta dalle forze di Caterina Visconti. Rientrato nel 1408, ne assunse formalmente la signoria il 17 ottobre. Como tornava ai Rusca dopo 73 anni. Spero vi piaccia, buona serata. N.
    2 punti
  13. Veramente complimenti: soprattutto l'allegoria di felsina e' fantastica. Il nome e' quello etrusco, ma l'insediamento e' molto piu' antico. Questa e' la mia (peso 10 g tondi, foto del venditore date le mie scarse capacita'), non si vede la faccia purtroppo. In compenso il ritratto del pontefice e' molto bello.
    2 punti
  14. 1966 Giappone - 100 yen (Showa 41) ( 4 x 10) + 1 = 41 La stessa moneta del post# 2602 (1965 - showa 40) 4 x 10 = 40
    2 punti
  15. Colleziono Euro, ma per colpa vostra e soltanto vostra anche altro, soprattutto mondiali da ciotola ... e vi faccio i miei complimenti
    2 punti
  16. Bel testone! Soprattutto il R è in conservazione più elevata rispetto alla media. Grazie per l'accompagnamento storico-numismatico.
    2 punti
  17. https://www.lamoneta.it/topic/147667-rovistare-una-ciotola-per-50-ore/?tab=comments#comment-1688029
    2 punti
  18. 1866 Questa è la mia numero 1 italiana nel senso che sin da bambino ho collezionato monete straniere, proprio questo 10 centesimi del 1866 M (si intravede a malapena) è stata la prima moneta italiana che ho messo nella mia raccolta. Questa l'ho trovata in ciotola, mi ha incuriosito l'1 mancante della data, sarà usura... ma non c'e' traccia, a forte ingrandimento (x10) si intravede solo il fantasma dell'1. Regno d'Italia - 10 centesimi Napoli
    2 punti
  19. Repubblica Federale Tedesca - 1 Marco 1966 Romania - 1 Leu 1966
    2 punti
  20. Wow, che notizia greve! Non ho avuto modo di conoscerlo per via del fatto che mi sono iscritto al forum relativamente da poco, che sono un "banconotaro" e di monete non so nulla, ma mi sono imbattuto spesso nei suoi post che spiccavano per il caratteristico bilinguismo. Che dire, avete detto molto di lui e tutti avete mostrato grande affetto per una persona speciale, squisita e competente. Posso solo unirmi al cordoglio. E aggiungere una parola: rispetto, grande rispetto per qualcuno che è stato capace, attraverso il filtro asettico di un monitor di computer, di comunicare sé stesso e la sua passione numismatica fino a farsi amare e ricordare. Una persona così mancherà anche a chi non ha potuto conoscerla!
    2 punti
  21. Ciao Nicholas, l'esemplare di cui hai reperito l'immagine ma non la provenienza è parte di una collezione privata, ed era stato pubblicato tempo fa da Bellesia in una breve addenda alla sua monografia https://www.panorama-numismatico.com/alcune-monete-di-como/ Complimenti per l'acquisto, Antonio
    2 punti
  22. Ciao Sandokan è proprio vero molto spesso la curiosità e l'interesse di alcune monete molto comuni, senza alcun valore numismatico che però non hai mai visto suscitano in me l'immediata ricerca di capire di cosa si tratta e grazie al nostro fantastico forum troviamo sempre una risposta esaustiva....viva la numismatica... saluti Latino
    2 punti
  23. Figlio di Dario I e nipote di Ciro il grande, Serse I (il grande) nasce nel 519 a.C. e succede al padre come re di Persia ed Egitto nel 485 a.C. . Risolta la ribellione dell'Egitto nel 484 a.C., Serse dedica i successivi anni a pianificare la conquista della Grecia, impresa già tentata anni prima nel 490 a,C. dal padre Dario il cui esercito è sconfitto a Maratona . Serse avvia la raccolta da tutte le province del suo regno di un imponente esercito di terra e di una poderosa flotta : stimato, forse con esagerazioni, da Erodoto in centinaia di migliaia di uomini l'esercito di terra, la flotta pare arrivasse ad oltre 1200 triremi oltre il naviglio minore . Per rendere meno insidiosa la navigazione della flotta dall'Asia minore alla Tessaglia, per 3 anni i Persiani scavano nell'istmo del promontorio di Atos nella penisola Calcidica, un canale lungo 2,5 km. e largo tanto da consentirvi il transito di 2 triremi affiancate . Per l'enorme esercito di terra, l'attraversamento dell'Ellesponto viene organizzato con la costruzione di 2 ponti di navi assicurate con grandi funi di papiro dall'Egitto e di lino bianco dalla Fenicia : un primo ponte, distrutto da una tempesta, provoca l'ira di Serse che dispone la decapitazione degli ingegneri e la punizione del mare a mezzo di fustigazione ed 'incatenamento' delle acque : i successivi 2 ponti andranno a buon fine , Per il lungo tragitto attraverso la Tracia, vengono predisposti ulteriori ponti sullo Strimone e costruita ed organizzata una logistica con una serie di muniti e ben difesi centri per approvvigionamento e sostentamento dell'esercito in transito . Come ben racconta Erodoto, la conquista della Grecia, rallentata alle Termopili e nel mare dell'Artemisio, porterà all'incendio di Atene ma naufragherà nelle acque di Salamina e l'anno successivo (479 a.C.) nelle battaglie di Platea e Micale . Eschilo. combattente a Maratona, nel 472 a.C. rappresenterà quella che potrebbe essere la prima delle sue 7 tragedie pervenuteci, 'I Persiani' nella quale racconta della vittoria greca a Salamina e del ritorno a Susa dello sconfitto Serse . Le ingenti spese sostenute dall'impero persiano per quell'impresa, hanno avuto probabilmente la forma delle monete di quel regno, i darici di oro e le loro frazioni in argento .
    2 punti
  24. La mia civettozza. (foto del vendiore come al solito, ma ci sto lavorando...) Colpisce la tridimensionalita' della moneta e anche il lustro dell'argento che sembra coniato ieri.
    1 punto
  25. Domani scrivo tutti i dati. Effettivamente è molto dettagliata. Il legionario ha la corazza e il drappo. E il Parto (credo che sia quello il nemico) ha i capelli lunghi e la barba. E, come sempre, la scena è in movimento e di forte impatto visivo. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  26. Tutte due bellissime monete,certo la prima effettivamente si possono apprezzare tutti non quasi tutti i dettagli,complimenti a Zuolo Nomisma e a Giulira.Aldo.
    1 punto
  27. Quando si parla di preferita,la piú importante,la piú sentita,vado in estrema difficoltá...sento tutto mio e di gusti di monetazioni ne ho svariati,Regno,Repubblica,mondiali,ora pure napoletane con "sindrome di piastrite acuta" da 120 grana Ferdinando ll,per andar alle once e finir agli euro .....ma numismaticamente parlando anche altro! Posso dire di aver iniziato con Repubblica e poi Regno? Saluti a tutti
    1 punto
  28. La mia monetazione è quella dell'Impero Tedesco, in particolare quelle con l'aquila piccola.
    1 punto
  29. 1 punto
  30. Ciao Latino, Quante collezioni sono nate così....Ti ritrovi una moneta come questa, non vale nulla eppure è piena di fascino, ti fa pensare a Paesi esotici in cui difficilmente capiterai, ti chiedi a quale Stato appartenga : se non sei già un collezinista magari la regali ad un amico che raccoglie monete, altrimenti finisce in un cassetto, in una scatola..... Poi te ne capita un altra, magari fai un viaggio anche solo in diversi Paesi d'Europa e ti restano in tasca spiccioli danesi, inglesi, svedesi.... In molti, da ragazzi, abbiamo cominciato così. Buona serata, Latino
    1 punto
  31. Il bolognino, un nominale che farà da apripista al forse più noto e sicuramente più recente baiocco. Nato a Bologna viene accolto favorevolmente dalla popolazione. Una moneta "piccola" ma in buon argento. Dallo Stato Pontificio viene "adottata" dai territori confinanti quali l'Abruzzo per facilitare i commerci con le aree laziali e marchigiane. Una moneta che all'epoca era ben accetta dalla popolazione al punto che, osservando gli esemplari giunti a noi, non esitava a trattenerne parte prima di separarsene ?, ma altrettanto apprezzata oggi dai collezionisti per via delle sue numerose varianti e simbologie presenti su di essa. Il primo bolognino postato da Elio è caratterizzato oltre che dall'acronimo ovidiano SMPE (Sulmo mihi patria est) che ne determina la zecca di provenienza, anche dal simbolo della corona posto proprio al centro del motto. Un simbolo rimasto ignoto ma che probabilmente andava ad identificare il mastro di zecca ma che di certo rende particolarmente rara questa moneta. Altrettanto particolare il bolognino per Guardiagrele che sottolinea una prima concessione feudale di una zecca ad un nobile (Napoleone Orsini) ma solo per il periodo di guerra. Concessione che è giunta superstite fino a noi: "Ladislaus Dei gratia rex etc. (…) Pro parte viri magnifici Neapoleonis de Ursinis comitis Manuppelli et Sancti Valentini, logothete et prothonotarii Regni nostri Sicilie, collateralis, consiliarii et fidelis nostri dilecti, fuit maiestati nostre noviter supplicatum humiliter, ut cum ipse cupiat in terra sua Guardie de provincia Aprucii Citra flumen Piscarie, quam comes idem immediate et in capite a nostra Curia tenet et posidet, confici et cudi facere bolonginos, presenti utique guerra durante (…) considerantes nostris inter alia comoda expedire fidelibus ut ubique in portibus, terris et locis dicti Regni nostri Sicilie bonarum habeatur copia monetarum (…) confici et cudi facere, per magistros et alios in his expertos et providos, bolonginos eosdem qui sint boni argenti rectque lige et iusti ponderis, expendendos in partibus dicti Regni, prou et quemadmodum expenduntur alii bolongini qui intra et extra dictum Regnum conficiuntur et cuduntur (…) Itaque presens nostra licencia et gratia confectionis et cusionis dictorum bolonginorum, predicta tamen presenti guerra durante et non ulterius". E qui entra in gioco anche l'ottimo intervento di @santone che immediatamente ha notato la rosa gentilizia, simbolo di famiglia, che gli Orsini hanno apposto sulla moneta a riprova della loro concessione. Ma su quest'ultimo bolognino vi è anche una novità che corregge la letteratura numismatica di settore. Da sempre il papa rappresentato sulla moneta è stato identificato per papa Leone I Magno ma a Guardiagrele si festeggiava, il 28 giugno, papa Leone II a cui Napoleone Orsini era molto devoto. La domanda che ci si è posta è il motivo per il quale l'Orsini dovesse essere devoto ad un papa semisconosciuto di origine siciliana... Ma il mistero è stato risolto scoprendo le vere origini di papa Leone II. Non era di origine siciliana ma della Valle Siciliana che si trova in Abruzzo, ai piedi del Gran Sasso (Leo II Junior dictus, ex Cedella Vallis Sicilianae in territorio Ulterioris Aprutii). Un papa nativo del territorio feudo degli Orsini. Quale migliore occasione per Napoleone Orsini per rappresentarlo sui bolognini (fece anche erigere una cappella a suo nome). (per quanto riguarda l'attribuzione a papa Leone II si veda L. Taraborrelli, In terra nostra Guardiagrelis, Pescara 2015, pp. 275-282.) Chiudo con un bolognino (ex Hatria Numismatica) non prettamente angioino essendo stato battuto in epoca aragonese ma chi lo fece coniare all'epoca parteggiava per il ritorno del giglio nel meridione...
    1 punto
  32. @ARES IIII, visto che altrove non hanno dato certezze, vorrei aggiungere che sono entrambi genuini. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  33. Buona Domenica Ha svolto il suo compito ... fino ad arrivare a noi; certo che è collezionabile e come dice correttamente @DOGE82 l'importante è che tu non l'abbia pagato molto. Stando al Papadopoli corrisponde al tipo 19 - triangolino sotto il gomito destro del Cristo. Complimenti e saluti luciano
    1 punto
  34. Buon pomeriggio. La moneta con il jerboa rivolto a destra dev’essere quella pubblicata in E. S. G. Robinson, COINS OF CYRENAICA. PERIODS IV, V., The Numismatic Chronicle, Fourth Series, Vol. 15 (1915), pp. 249-293. La scritta è il nome del magistrato.
    1 punto
  35. Per me, il miglior acquisto di quest'anno è sicuramente questo... Regno delle Due Sicilie - 120 Grana 1856
    1 punto
  36. Bella e gradevole moneta. Mi piace. Ha un solo grosso difetto: la bustina!! M.
    1 punto
  37. Francesco II ha sempre accettato con rassegnazione e fatalità il suo destino. Durante tutte le sue peregrinazioni in giro per l'Europa (prima a Roma, ospite del Papa, poi in Austria, poi in Francia e poi ancora in Austria) non ha mai dimenticato la sua Patria, continuando a circondarsi di segretari e personale di servizio che venivano dall'ex Regno. L'unità gli portò via tutto, a cominciare dai suoi fondi personali (che lasciò a Napoli perchè, disse, tutto apparteneva ai napoletani), ma non riuscirono a togliergli la dignità. Quando i Savoia gli proposero la restituzione dei suoi beni personali in cambio della rinuncia ad ogni diritto al Trono rispose "Il mio onore non è in vendita". Mi auguro che, comunque vada il lungo processo di canonizzazione, sia una occasione per riscoprire un personaggio che la storia ha condannato troppo velocemente. Quando si giudica l'operato politico dell'ultimo re di Napoli bisogna considerare che all'epoca dei fatti Francesco era un ragazzo di 23 anni e che suo padre lo aveva sempre tenuto accuratamente lontano dagli affari di Stato... Non fu uno sprovveduto o un imbecille (come lo qualificò uno dei suoi zii), fu semplicemente un ragazzo buttato in un "guaio" più grande di lui, ma che accettò con cristiana rassegnazione anche il tradimento di cui era circondato, a cominciare dalla sua stessa famiglia.
    1 punto
  38. Buongiorno, non è stato un anno facile per gli acquisti. Il budget è stato ridotto, il mio gusto limita di molto le opzioni di acquisto e, a partire da marzo, ho trovato una concorrenza più agguerrita. Alla fine nel 2020 ho introdotto in raccolta solo 3 monete. Questa è quella che cercavo da più tempo e quindi ha portato maggiore soddisfazione. Buon weekend.
    1 punto
  39. 1 rublo russo 1965 che commemora il ventesimo anniversario della vittoria sul nazi-fascismo al dritto: lo Stemma Nazionale divide la scritta CCCP (Soyuz Sovetskikh Sotsialisticheskikh Respublik), sotto la scritta Un Rublo (ОДИН РУБЛЬ) al rovescio: Monumento al Liberatore Sovietico che si trova a Berlino nel Parco Treptower. ПОБЕДА НАД ФАШИСТСКОЙ ГЕРМАНИЕЙ" (Vittoria sui fascisti tedeschi), "XX ЛЕТ" (20 anni). la data è sul contorno
    1 punto
  40. Buongiorno Savor. Al contrario di quanto leggi, lenl piume e le ginocchia di questa moneta non sono indicative di usura da circolazione, se non in casi limite dove la moneta nel suo complesso si presenta in modo completamente diverso dal tuo esemplare. Come ha giustamente scritto Quinto, il modo più corretto per valutare le monete di acmonital di grande tiratura e quindi di utilizzo esasperato dei conii, è quello di valutare il lustro natio presente sul Tondello, e dalle foto che hai presentato soprattutto sul dritto pare esserci e non così poco. Altro modo importante per la valutazione della conservazione è quello di osservare la superficie della moneta controluce, inclinandola per prendere visione di tutti i segnetti superficiali presenti (detti ragnatele) che in fotografia è impossobile apprezzare. Quindi con ogni probabilità la moneta in questione è più sulla scala dello SPL che del bb. Se volessi azzardare un giudizio dalle foto, direi qSPL. Ciao.
    1 punto
  41. Moneta molto bella, almeno in foto: https://www.sixbid.com/en/roma-numismatics-ltd/8055/greek/6621376/attica-athens-ar-tetradrachm-circa?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false
    1 punto
  42. Buonasera a tutti, sono giorni che pensavo a questa discussione, sarebbe bello poter fare un bilancio di quello che si è avverato, ma io proporrei di riprovarci anche quest'anno, giusto per provare ad esorcizzare il brutto momento che stiamo attraversando, perché la speranza è l'ultima a morire, nelle piccole e grandi cose, non faccio segreto che il regalo più grande che possa chiedere a Babbo Natale è di far cessare la pandemia, ma forse è troppo anche per lui, ma sognare e sperare non fa male. Potrei chiedergli di farmi passare il Natale con i miei figli, come credo desiderino tutti i genitori separati come me e che come me vivono in regioni diverse e di diverso colore . ? Ma sappiamo che anche questo è molto difficile in questo momento. Pazienza, allora torniamo a cose più leggere, una monetina mi piacerebbe averla, un bel Tornese con Tosone di Filippo IV con la data bella leggibile e il Tosone che chiamo affettuosamente Pecorina bello leggibile? Voi invece? Saluti Alberto
    1 punto
  43. Purtroppo non sono Babbo Natale... Non è un granché, ma ha una storia curiosa: l'ho trovato negli Stati Uniti per caso e son stato ben lieto di portarlo a casa, al prezzo di un menu da McDonald. Chissà cosa ci faceva là, se ce l'aveva portato qualche emigrante...
    1 punto
  44. Nel senso che ho trovato in una ciotola un 50 Öre svedese :lol: Nulla di importantissimo, ma fa sempre piacere scovare per 50 centesimi una moneta in argento (anche se di 600/1.000) tra una moltitudine di monete comunissime, questo valore da mezza corona (5 grammi) non l'avevo ancora in collezione. Tra l'altro, andando a controllare, non è la classica monetina spicciola coniata in miloni e milioni di esemplari, nel 1931 ne sono stati prodotti solo 671.457. E' cosa molto rara da un bel pò di tempo a questa parte... quindi, contentezza al quadrato che condivido in questa sezione del forum :)
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.