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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/20/20 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, i coronati, insieme agli armellini, sono le monete napoletane che più mi affascinano. Alfonso II, succeduto al padre Ferdinando, trovò le casse vuote e, contemporaneamente, avverti la necessità di reperire velocemente risorse finanziare per affrontare Carlo VIII, re di Francia, che portò in Italia la guerra moderna. Per cui, come da documento, risulta che il nuovo sovrano scrisse al Mastro di Zecca Tramontano le seguenti parole:"Ioan Carlo:noi havemo deliberato che in queste nostre cecche de napoli ed de L'Aquila de qua a ante se battano le soptoscritte monete... ; et che voi como ad mastro de dicte cecche possate fare la prima lettera del nome et cognome vostro come e stato facto in le monete de la felice memoria del serenissimo S. Re nostro padre calendissimo... ". La moneta alfonsiniana riprende due coronati di Ferdinando I, al diritto San Michele Arcangelo, al rovescio la scena del l'incoronazione.
    7 punti
  2. Ciao @magicoin come ha scritto giustamente @Rocco68 è probabile sia solo uno spostamento della data e legenda verso destra, però sarebbe utile una foto intera della moneta. Posto anch'io per confronto le foto della mia Piastra 1844. Ciao Beppe
    6 punti
  3. Buongiorno a tutti, @magicoin posto la mia 1844 per un confronto. Buona domenica a tutti. Un saluto Raffaele.
    6 punti
  4. Buongiorno Amici, anche io posto la mia Piastra del 1844 per confrontare il taglio del collo e la distanza dalla data. @magicoin Saluti e buona domenica.
    5 punti
  5. @magicoin Ecco la mia piastra del 1844.
    5 punti
  6. Buonasera. Dato che ci sono pochissime informazioni sulla monetazione di Aureolo scritte in italiano (mi risulta che l'unico scritto sia quello di Gianfranco Pittini), ho deciso di tradurre (alla bell'e meglio, siate comprensivi) parte di questa fondamentale ricerca di Jean-Marc Doyen, nella speranza che possa, in futuro, aiutare qualcuno che, come me, si trova in difficoltà a leggere direttamente dal francese. So anche che Aureolo non è un personaggio tanto approfondito o amato, ma ho tradotto il documento, in primis, per un mio personale interesse; dunque se fosse utile anche ad uno solo di voi per me sarebbe già oltre ciò che avevo pensato. Spezzerò la traduzione in serie, trovandomi per ora alla seconda, mi prendo un po' di "vantaggio" e posto la prima. Vi invito a segnalarmi eventuali errori e di aspettare con pazienza le altre serie che posterò sempre qui sotto ? Libera traduzione di parte dell’opera di Jean-Marc Doyen: “L’Atelier de Milan” a opera mia. FONTE: https://www.academia.edu/35545885/Latelier_de_Milan_258_268_Recherches_sur_la_chronologie_et_la_politique_monétaire_des_empereurs_Valérien_et_Gallien_253_268_thèse_de_doctorat_en_Archéologie_et_Histoire_de_lArt_Université_catholique_de_Louvain_1989_Volume_2B Rivolta di Aureolo: Emissioni a nome di Postumo SERIE 1. Della primissima emissione monetaria ordinata da Aureolo nel nome di Postumo rimane solo un tipo attestato da due copie. Uno di questi pezzi, noto esclusivamente da un disegno di Dardel riprodotto ne l’Atlas di J. de WITTE, e riportato da H. COHEN, purtroppo, trascurato da WEBB durante la scrittura del RIC e, cosa ancora più grave, trascurato da G. ELMER nel suo studio fondamentale sulla monetazione degli imperatori gallici. Il nostro studio delle serie si concentrerà, quindi, su un unico aspetto, notevole per molti versi perché va, in modo particolare, a fare luce sull’inizio del "regno" di Aureolo, dando rilievo alla sua monetazione. 1. Il Dritto Il dritto in sé non presenta nulla di particolare: ci mostra un ritratto con la scritta “IMP POSTVMVS AVG”, è uguale, insomma, a quello dell'imperatore gallico. Si tratta di un'effigie di Gallieno, vagamente ridefinito, con l'aggiunta di una barba arrotondata. La realizzazione della parte anteriore dei capelli è un’unicità della monetazione di Postumo a Milano: danno l'impressione di tre grandi “serrature?” parallele. Questa forma di acconciatura è quella di Gallieno durante la serie precedente, e l’incisore che ha realizzato questa prima immagine di Postume è, con tutta probabilità, il nostro incisore “G”: Il tipo di busto, corazzato e drappeggiato, visto frontalmente, girato di tre quarti, non si incontra più a Milano dal 263 (quinta serie di Gallieno); tuttavia, questo è l'unico modello utilizzato fino ad allora per gli Antoniniani di Postumo, da cui l’incisore “G” doveva essere stato ispirato. La punzonatura delle legende è identica a quella della serie precedenti di Gallieno, ma indubbiamente differiscono da quelle più tardive: 2. Il Rovescio L'immagine di Ercole che tiene nella mano destra una mazza, e nella sinistra il leonte e tre mele raccolte nel giardino delle Esperidi, è del tutto nuova a Milano. Questo rovescio è unico nell’iconografia di Postumo, ma c’è da dire, invece, che non mancano altre rappresentazioni del dio su moneta. Lo stile di questo tipo è particolarmente notevole: deriva direttamente dalle immagini del Bonvs Eventvs, la qualità dell'incisione e la cura dei dettagli (muscolatura, tratti del viso del dio, realismo del leonte) sembrano indicare che il conio fosse originariamente destinato alla coniazione dell'oro. D'altra parte, la punzonatura della legenda “VIRTVS AVG” viene o da “E” o da “G”, e non ha alcuna relazione, stilisticamente parlando, con le emissioni di Postumo, mentre, invece, non stonerebbe assolutamente con le emissioni milanesi di Gallieno. In realtà, il significato del rovescio è il vero elemento importante di questa moneta, dal momento che glorifica la Virtus di Postumo Augusto. Tuttavia, fin dall’inizio dell'assedio di Milano, nel 268, l'usurpatore gallico non sarà mai più menzionato nella monetazione (se non dalla sua effigie al dritto). Tutti i rovesci, dalla seconda serie alla quarta, senza eccezioni, non evocano più le qualità del nuovo Principe, come ci si potrebbe legittimamente aspettare in un programma di questo tipo, ma, piuttosto, la cavalleria appostata in città, sotto il controllo di Aureolo. Sull'autenticità dell'esemplare nella collezione di Roth, conservata a Stoccarda, non ci sono dubbi. R. ZIEGLER, che ci ha gentilmente inviato diversi calchi di questo pezzo, è chiaro su questo punto. Del resto, gran parte del rovescio è corroso, e, un esame sulle condizioni della superficie ha mostrato che non può nemmeno essere un'antica falsificazione, ad esempio mescolando due tipi presi da monete di regni diversi; la moneta è indiscutibilmente coniata. D'altra parte il tondello, anche se non è stato analizzato, sembra essere, a primo impatto, di una lega di qualità migliore rispetto al resto della produzione di quel tempo. Quindi il primo atto nel riconoscere la sovranità di Postumo sulla penisola settentrionale era l'emissione di rarissimi antoniniani di biglione (di un peso elevato e, senza dubbio, di una qualità meno mediocre del solito) e, con ogni probabilità, aurei radiati, prodotti dagli stessi conii (il modulo inverso, 21.5 mm, sembra escludere laureati il cui diametro ruota di solito intorno ai 18-18 mm). Un programma iconografico particolare atto a celebrare le virtù imperiali del nuovo Principe: Il resto della serie è ovviamente perso, ma è poco probabile che questa prima emissione abbia avuto una battuta d’arresto. Altri potrebbero apparire un giorno: non dimentichiamo che la nostra documentazione relativa al "regno" di Aureolo è molto limitata: nessun grande ritrovamento italiano è noto, e più di un terzo dei mille esemplari attualmente identificati provengono da due recenti reperti britannici (Cunetio: 221 ex .; Normanby: 150 ex.). Queste monete, ci ha confermato E. ARSLAN, sono molto frequenti nei livelli archeologici dell’antica città di Milano (Mediolanum). Possiamo quindi sperare che una scoperta importante, un giorno, potrà arricchire questa documentazione. Riteniamo, quindi, che la primissima emissione monetaria, coniata nella pianura padana in nome di Postumo, doveva avere un certo numero di tipi (forse tre, poiché il numero delle officine sembra essere mantenuto e ogni unità emetteva un tipo separato) che celebra le qualità del nuovo comandante del nord Italia. Un donativo è stato senza dubbio distribuito in questa occasione, per mantenere la lealtà delle truppe. Questo tema della FIDES si svilupperà, poi, nella seconda serie. Riguardo alla datazione, è difficile ammettere un'interruzione molto lunga tra la fine improvvisa delle emissioni in nome di Gallieno e la prima serie ordinata da Aureolo. Questa prima emissione è stata coniata, con ogni probabilità, durante l'inverno del 266/267, e l'incisore di Gallieno ha realizzato solo l'unica coppia di conii attualmente a noi nota; sarà poi “eliminato” a favore di una nuova squadra di quattro incisori appena formati. Quando il vecchio maestro incise la “VIRTVS AVG”, aveva ancora la mano abituata a produrre “BON EVEN AVG”, un tipo che appare, come abbiamo visto, nella fase più recente della quattordicesima serie di Gallieno. Una rottura, certamente logica, tra le coniazioni del legittimo imperatore e la coniazione dei ribelli, che difficilmente può interessare più di qualche settimana, di certo non mesi. Inoltre, non può essere collocato tra le serie quattordicesima di Gallieno e la prima di Postumo, ma è compresa tra la prima e la seconda, al momento del “cambio di squadra di incisori”, attestato da un certo numero di caratteristiche tecniche su cui torneremo in seguito. Comunque sia, la seconda serie prende il via in fretta: il nome di Postumo è impreciso su qualche conio e il suo ritratto sembra essere sconosciuto agli incisori: le prime effigi realistiche appariranno solo nella fase successiva.
    3 punti
  7. Salve, circa la classificazione concordo con @Agrippina (anche se sarebbe stato utile farci conoscere il diametro e il peso della moneta). Aggiungo che questo bronzetto ha una particolarità che forse conosci, ma "repetita iuvant" per cui te ne parlo comunque (magari poi leggerà questo intervento anche chi non ne ha mai sentito parlare). In poche parole, la tua moneta ha una forma che lo rende diverso dalla generalità delle altre romane in quanto, come si vede bene, non è tonda, ma pressoché quadrangolare. E' infatti una moneta che si dice "di barra". Per sapere cosa sia una moneta "di barra" non mi prolungo nella discussione, se non per aggiungere che probabilmente si tratta di monete battute da zecche imperiali itineranti (sostanzialmente non differiscono nel valore da quelle tradizionalmente "tonde", casomai vi subentrano ragioni di gusti personali). Per sapere di più su questa tipologia di monete e più generalmente sulle tecniche di coniazione, credo sia molto utile e interessante cliccare su questo link. A metà pagina circa leggerai anche delle monete come la tua e delle ragioni che l'hanno resa "quadrangolare". C'è poi un'altra pagina (che non riguarda la tua moneta) in cui si parla di "doppia battitura" e "ribattitura", cioè di monete sulle cui facce appare più o meno chiaramente un altro conio. Anche questa pagina credo sia utile da leggere, visto che molto spesso i due termini vengono confusi anche da chi è già più o meno esperto. http://manuali.lamoneta.it/CONIO.htm#tondello HIRPINI
    3 punti
  8. Cercando un po' sul forum ho visto che non ci sono discussioni che approfondiscono molto la monetazione irlandese. Quindi ho deciso di aprire questa discussione per poterne discutere. Vi allego le mie ricerche sul primo periodo 1928-1969. Spero sia di vostro interesse. Sentitevi liberi, come sempre, di aggiungere del vostro alla discussione. 1928-1969 Nel 1926 il governo dello Stato Libero d’Irlanda formò un comitato (il cui presidente era il poeta e senatore William Butler Yeats) per progettare il primo conio irlandese. Le decisioni iniziali furono quelle di scegliere l’arpa irlandese come simbolo nazionale sulla moneta e di utilizzare la lingua irlandese per tutte le scritte. Vennero scartate sia le raffigurazioni di personaggi politici del tempo, a causa degli scontri e delle tensioni del tempo, sia temi religiosi e culturali. Si scelse, infine, di concentrarsi sugli animali, simbolo dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca, cioè la base dell’economia irlandese. Si scelse di rappresentare l’arpa sul dritto e gli animali sul rovescio. Successivamente fu deciso dal Ministro delle Finanze che il valore delle monete dovesse essere rappresentato sia in numeri che in lettere. Il comitato organizzò un concorso (con un premio per il vincitore) a cui parteciparono tre artisti irlandesi (Jerome Connor, Albert Power e Oliver Sheppard), e altri artisti, quali Paul Manship (americano), Percy Metcalfe (inglese), Carl Milles (svedese) e Publio Morbiducci (italiano). Vinsero i progetti presentati da Percy Metcalfe e, dopo alcune modifiche, la monetazione entrò in produzione nel 1928 alla Royal Mint di Londra. Furono coniate inizialmente 8 monete, conosciute anche come la collezione del cortile (Barnyard Collection). Dritto Dal 1928 al 1937 il dritto ha raffigurato un’arpa irlandese a 16 corde (per il design si è tenuto come riferimento l’arpa di Brian Boru del Trinity College di Dublino). L’arpa è circondata dalla scritta Saorstát Éireann, che vuol dire “Stato Libero d’Irlanda” in irlandese. La data è divisa su entrambi i lati dello strumento. Nel 1938 fu promulgata una nuova costituzione (la Bunreacht na hEireann) con la quale si cambiò il nome dello stato in Eire (Irlanda). Il cambio del nome ufficiale del Paese portò quindi al cambio del dritto delle monete (introdotto l’anno dopo). La leggenda è stata modificata in Eire e la data è stata spostata sul lato destro dell’arpa. Rovescio Sul rovescio delle monete, come detto, sono raffigurati degli animali. E’ presente anche la firma dell’autore (la sigla PM in piccolo). Farthing (Feoirling, quarto di penny) - beccaccia in volo. Numerale: ¼d. La beccaccia era un importante uccello selvatico e, per i braccianti agricoli più poveri, anche un’aggiunta occasionale alla tavola. Mezzo penny (Leathphingin) - scrofa con maialini. Il maiale era un animale molto importante per la vita rurale irlandese. La maggior parte delle famiglie ne possedeva almeno uno, nutrito con i rifiuti della cucina e altri scarti vegetali e animali. Numerale: ½d. Penny (Pingin) - gallina con pulcini. Numerale: 1d. Tre pence (Leath reul) - lepre. Numerale: 3d. Sei pence (Reul) - cane lupo irlandese. Numerale: 6d. Scellino (Scilling, dodici pence) - toro. Numerale: 1s. La mucca e l’allevamento del bestiame erano molto importanti per l’agricoltura irlandese. Fiorino (Flóirín, due scellini) - salmone. Numerale: 2s. Il salmone rappresenta sia la pesca in mare che quella in acqua dolce, fondamentale per l’economia irlandese. Mezza corona (Leath choróin, due scellini e sei pence) - cavallo. Numerale: 2s 6d. Metalli Il farthing, il mezzo penny e il penny furono coniati in bronzo allo stesso modo delle attuali monete inglesi che erano in circolazione in Irlanda all'epoca. Il tre pence e il sei pence furono coniati in nichel. Nel 1942 il tre pence e il sei pence furono cambiati in cupronichel. Lo scellino, il fiorino e la mezza corona furono coniati in argento .750 legato con rame .250. La decisione di svilire le tre denominazioni d'argento irlandesi a cupronichel è dovuta all'atto di conio del 1950. Ciò si realizzò nel 1951 con l'emissione di uno scellino, fiorino e mezza corona in cupronichel in linea con la valuta inglese che era stata similmente svalutata nel 1947.
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  9. Certo che è facile criticare @Omar75 per il prezzo. Ma chiederei a coloro che criticano di mostrarci il loro Traiano, così potremo fare i confronti... No? Arka Diligite iustitiam
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  10. Come detto giustamente da @gennydbmoney è un esemplare che appare con cadenza regolare in varie aste, il che mi fa sospettare che venga sempre aggiudicata dalla stessa persona. In altre parole, conferente ed aggiudicatario combacerebbero (ma questa è solo una mia teoria...). Certamente non è qualcosa nato a Napoli, tantomeno durante l'epoca napoleonica. Il bordo, lo stile, il taglio liscio, il segno del tornietto, ecc. sono tutti elementi che propendono per un riconio postumo (come anche testimoniato dallo slab, per una volta...). Che sia fatto a Parigi o in Belgio o che sia stato eseguito nel 1850 anziché nel '70, onestamente credo sia abbastanza secondario, almeno per quel che mi riguarda.
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  11. Non per nulla invito a vedere la collezione... a me stesso! Mi faccio accomodare, non mi offro nulla perchè con un bicchiere pieno di liquido di vario genere vicino ad un raccoglitore non si sa mai, mi prolungo senza essere uno di quelli che non vede l'ora che finisca l'esposizione sfoglio io stesso le pagine con cura e non attorcigliandole come potrebbe fare un profano con la settimana enigmistica e le guardo tutte senza girare le pagine a sei a sei facendo saltare gli anelli dalle loro sedi per potere finire prima! ps: e non lecco le pagine nell'angolino basso per sfogliare una pagina! (mi è veramente successo una ventina di anni fa)
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  12. Grazie @demonetis, e un ringraziamneto alla Dottoressa Ana Serrano @AnaWan, responsabile del sito we web di we are numismatics (in Spagna). A mio pare questo volume sarà molto gradito e studiato anche dagli amici spagnoli.....in definitiva il periodo trattato è dei loro Re.
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  13. il limone è corrosivo, lascia stare..
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  14. Credo che quest’anno pronunciare la frase “Buon Natale” sia inopportuno. La situazione è drammatica e ormai non resta che sperare nei vaccini per superare la più grave crisi sanitaria ed economica dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Anche la numismatica avverte questo grave momento: tutti i convegni ed altre manifestazioni sono state annullate e credo che passerà ancora del tempo prima di poter partecipare ad una manifestazione numismatica in presenza. Non mi resta che augurarvi di trascorrere questi giorni serenamente con i vostri cari, magari leggendo un buon libro di numismatica.
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  15. Tutto questo fa ben sperare... forza giovani! da un vecchio 27enne, N.
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  16. Ciao ! Analizzando la foto dire che potrebbe essere un Picciolo di Papa Calisto III (1455-1458) della zecca di Roma con un bue a sinistra sul dritto e la croce patente al rovescio Catalogo: CNI 68; Muntoni 14
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  17. Ciao, Concordo con @Rocco68, differenze le ho notate solo nelle '34.
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  18. Salve, segnalo L'opera tratta le emissioni della Casa d'Aragona nell'Italia Meridionale dai Vespri Siciliani (1282) fino al Compromesso di Caspe (1412), interessando la Sicilia e la Sardegna. Il secondo volume, in corso di preparazione, colmerà invece il periodo compreso fra il regno di Ferdinando d'Antequera e quello di Ferdinando il Cattolico, analizzando anche la parte napoletana. 254 pagine a colori, 322 tipologie monetarie riportate, prezzo € 60 https://www.edizionidandrea.com/
    1 punto
  19. Nuovo acquisto proveniente da un lotto esitato da Heritage Eu. Inghilterra Enrico III Penny (Long Cross coinage) class 3b (mm3) Zecca diCanterbury , monetiere Nicole (Nicholas of St Albans oppure Nicholas of Hadlow) Peso: 1.47 g Churchill & Thomas: C116
    1 punto
  20. Una bella iniziativa. Dall’anteprima, mi sembra eseguita in modo semplice ma efficace. In altre parole, un’esecuzione sobria ma d’impatto. Penso che in molti l’acquisteranno o, se la troveranno in circolo, la terranno da parte.
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  21. Ciao a tutti. Ormai non è proprio più un mistero dopo gli articoli di Patrick Villemur, che non solo ha dimostrato che questi pezzi monetiformi sono contemporanei dei dupondii di Nemausus, ma anche che sono stati coniati nella zecca ufficiale. L’elenco degli esemplari conosciuti è stato publicato alla fine del ottocento da Antoine-Casimir Goudard, tra cui alcuni già individuati come falsi. (A.C. GOUDARD - Monographie des Monnaies frappées à Nîmes - Toulouse 1893 ) Si sapeva già per alcuni di loro che la provenienza bene documentata poteva essere collegata a un contesto cultuale o votivo (A Nîmes, il « Tempio di Diana », la Fontana di Nîmes inclusa nel complesso dell’Augusteum, e il castellum divisorium) I tredici esemplari genuini che conosciamo sono stati coniati, invece quelli falsi trovati finora, sono tutti fusi. I risultati dell'analisi della lega metallica eseguita su 11 esemplari museali si sono verificati identici ai dupondii dello stesso gruppo per gli ogetti autentici e diversi per quelli falsi. In particolare la differenza del tenore in piombo tra i 3 gruppi di dupondii (più importante per il gruppo Ib), che non poteva essere conosciuta dai falsari del XVIII e dei secoli seguenti si ritrova per i pezzi autentici « alla zampa ». Un’altra prova è stata fornita dall’identità di coni (a volte per il paio di coni dritto e rovescio) tra dupondii dei gruppi Ib, II e III e alcuni pezzi «alla zampa», il che significa che anche per loro, la coniazione è durata almeno 40 anni. L’estenzione di metallo (la « zampa ») risulta essere il canale di colata conservato durante la fabricazione dei tondelli e rilavorato poi a mano. Tre esempi: -Esemplare trovato nel castellum aquae (1844) -Esemplare del British Museum, di cui la lega non è stata studiata, ma che l’autore ha potuto esaminare, e secondo lui è sicuramente autentico. (Mentre quello di Cliff è un falso fuso, ottenuto da un calco del esemplare di Londra) -Esemplare di Parigi (si noti una rottura di conio al dritto del dupondius « c » che non esiste ancora sul « b » e sull’esemplare di Parigi. Non è, in questo caso, un conio usato ricuperato). Rimangono communque interrogativi, ad esempio sulla periodicità della coniazione, e a che tipo di pubblico erano destinati questi strani oggetti prodotti dalla zecca di Colonia Nemausus. 3 articoli di Patrick Villemur su’ll argomento, purtroppo in Francese: Les médailles [de Nîmes] dites pieds de sanglier ». Nouveau regard, nouvelle analyse Rome et les Provinces. Monnayage et Histoire. Mélanges offerts à Michel Amandry, 2017 https://www.academia.edu/41648525/Les_médailles_de_Nîmes_dites_pieds_de_sanglier_Nouveau_regard_nouvelle_analyse Sul bollettino della Société Française de Numismatique, P. Villemur, Maryse Blet-Lemarqand: https://www.academia.edu/40130806/Les_dupondii_de_Nîmes_à_la_patte_de_sanglier_Nouvelles_analyses_métalliques_et_conclusions Nel 2019: https://www.academia.edu/41123437/Les_dupondii_de_Nîmes_à_la_patte_de_sanglier_II_Plusieurs_liaisons_de_coins_probantes
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  22. @lorluke, tutto della moneta mi sa di "ricostruito" tranne il punzone del Busto di Gioacchino Murat. Da confronti con 3 Grana 1810 di conio Napoletano, tutti i particolari incisori coincidono. Questo da un semplice esame visivo, non avendo in mano il pezzo per poterlo confrontare dal vivo. Chiedo pareri anche al mio caro Amico @Asclepia.
    1 punto
  23. Concordo con ciò che ti ha detto l'ottimo @petronius arbiter. Saluti?
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  24. Ciao... Si la distanza tra la X di rex e la data delle 2 piastre a confronto si vede... Come si vede anche la diversa centratura dell'effige di Ferdinando... Ma oltre a questo non vedo grandi differenze, non vedo una lunghezza per esempio del collo come in alcune 1840 oppure la testa più grande o piccola, mio parere personale naturalmente ciò non toglie che è una bella piastra particolare che mi piacerebbe avere in raccolta. Un saluto. Raffaele.
    1 punto
  25. A dirla tutta, nonostante avessi letto ed informato i sulle differenze dei bordi, fino a quando non ho ripreso in mano la moneta, avevo in testa un dubbio che si faceva strada ? Per quanto riguarda la ricerca delle monete, non cerco mai la "perfezione", perché le stesse monete, per quanto debbano essere belle nel tenerle in mano, devono al contempo "raccontare". Ora, come hanno già detto, mancano i due pezzi da 50 e 100 lire ??
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  26. Sei in controtendenza Lino ?. Mi spiego: se i tagli minori , in particolare il 20 c è 10 L hanno un bel lustro ma molti graffietti , e onestamente non è impossibile trovare di meglio , il 20 L è un bordo del primo tipo e il tuo esemplare è davvero bello , direi qFdc, peccato per i graffietti in Esergo al R che non sono tuttavia deturpanti . Bello !
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  27. Bella patina e modulo largo non tosato
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  28. Oggi aggiungo delle note sulla moneta da dieci scellini emessa nel 1966. Dieci scellini (Deich scilling). La moneta da dieci scellini è una moneta commemorativa della Repubblica d’Irlanda coniata nel 1966. Fu disegnata da Thomas Humphrey Paget per il 50° anniversario della Rivolta di Pasqua del 1916. Sul dritto è raffigurato Patrick Pearse, leader della Rivolta di Pasqua. Sul rovescio viene mostrata la morte di Cú Chulainn, semidio mitologico irlandese, legato ad una pietra e con un corvo sulla spalla. La figura del rovescio è una miniatura di una statua di Oliver Sheppard presente nell’ufficio postale generale di Dublino, che fu quartier generale dei rivoltosi del 1916. La moneta ha diversi primati: - è la prima moneta commemorativa emessa dalla Repubblica d’Irlanda - è la prima moneta commemorativa della Rivolta di Pasqua - è la prima moneta a non raffigurare l’arpa sul dritto - è la prima moneta a raffigurare una persona sul dritto, oltre che la prima moneta a raffigurare un personaggio politico e storico della nazione - è la prima moneta ad avere un’iscrizione sul bordo: Éirí Amach na Cásca 1916, che vuol dire “1916 Rivolta di Pasqua” La moneta non ebbe molto successo e 1 milione 200mila pezzi furono ritirati e fusi. Numerale: 10s. Composizione 83,5% argento, 16,5% rame. Come mai un semidio mitologico su una moneta che celebra la Rivolta di Pasqua? L'immagine di Cú Chulainn è da sempre importante per il popolo irlandese, sia per i nazionalisti che per i sindacalisti dell'Ulster. Durante il periodo della rinascita gaelica e del nazionalismo irlandese, questi movimenti adattarono immagini della mitologia ai loro ideali. In particolare è legata a Patrick Pearse, il leader della Rivolta del 1916. Pearse era da sempre critico nei confronti del sistema educativo irlandese. Egli sosteneva che insegnasse ai bambini irlandesi ad essere buoni inglesi. Era un forte sostenitore della conservazione della lingua irlandese (soprattutto attraverso la Lega Gaelica) e in generale della cultura irlandese. Grazie ad alcuni importanti personaggi del nazionalismo irlandese, Pearse fondò la Scuola di Sant'Enda (8 settembre 1908) a Cullenswood House, Ranelagh, un sobborgo di Dublino. In questa scuola era presente un pannello di vetro colorato raffigurante Cú Chulainn. Come detto, una scultura in bronzo del defunto Cú Chulainn di Oliver Sheppard si trova nell'ufficio postale generale di Dublino (GPO), in commemorazione della Rivolta di Pasqua del 1916. Éamon de Valera, allora Primo Ministro, svelò la statua nella Pasqua del 1935, descrivendo il lavoro di Sheppard come "simbolo del coraggio intrepido e della costante costanza del nostro popolo". Al contrario, i sindacalisti vedono la figura di Cú Chulainn come un uomo dell'Ulster che difende la provincia dai nemici a sud. A Belfast, ad esempio, è raffigurato in un murale su Highfield Drive, ed era precedentemente raffigurato in un murale su Newtownards Road, come un "difensore dell'Ulster dagli attacchi irlandesi". Entrambi i murales sono basati sulla scultura di Sheppard. Un altro esempio è il murale eretto nel 1996 su Lenadoon Avenue, West Belfast, che commemora gli uomini dell'IRA. Tutte queste storie, naturalmente, meriterebbero grandi approfondimenti. Spero lo stesso sia di vostro interesse
    1 punto
  29. continua a monitorare il sito nella sezione dello shop abbonamenti e reintegri, i prezzi se sono come l'anno scorso sono gli stessi mandati anche nei moduli se aprono le schede in quella pagina del sito
    1 punto
  30. Con un valore nominale così alto non può che essere una hell bank notes (banconote dell'inferno), in Cina le bruciano in gran quantità come buon auspicio ai funerali. Sono biglietti di fantasia naturalmente e solitamente sono di taglio elevato per non offendere il caro estinto. Quello che si visualizza è il retro della "banconota", puoi inserire anche l'altra faccia? ...e questo giusto per non farci venire il torcicollo
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  31. Ciao, moneta sicuramente autentica! Purtroppo ha perso la sua argentatura e questo influisce sulla conservazione, che per me è BB. Ti allego per confronto un bell'esemplare con piena argentatura. M.
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  32. Ultima Vicereale in arrivo del 2020: Filippo III, 3 Cavalli
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  33. Eccomi, questa mattina mi permette di caricare le foto del 5 e 10 cent ? Se riesco, oggi, faccio nuovamente delle foto, magari, singolarmente delle monete
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  34. Non conoscevo questa variante. Davvero interessante. Buona domenica da Stilicho
    1 punto
  35. Dopo una lunga passeggiata mattutina nonostante la pioggia, vediamo se la notte mi ha portato consiglio: V a' lente perso, N a' capito! lì N a' VALENTE PERSONA CAPITOLINA Buona domenica da Stilicho
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  36. Non l'ho meravigliosamente vecchio come quello di @gigetto13 ma ce l'ho .... De Fertoni o Fortoni. E ci sono anche appunti che ho fatto a margine. E non me lo ricordavo.
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  37. Perdona la qualità, ma l’unica immagine che posso inviare è la foto della pagina del catalogo che avevo fatto anni fa... Credo però che sul forum sia già comparsa... Forse ne sa qualcosa @Illyricum65?
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  38. Molto belli i 2 Cavalli di Filippo II. Alcuni dei miei esemplari: Senza fichu e con fichu. Varie grandezze nella Corona al rovescio.
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  39. Secondo esemplare Peso 2,26 grammi Diametro 20,45 mm Terzo esemplare Peso 2,40 grammi Diametro 21,58 mm
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  40. 1 punto
  41. Implementate le nuove reazioni di riserva - Dpcm 19/12/2020
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  42. Buongiorno, racconto anc'hio una mia esperienza da un compro oro. Sono entrato e gli ho mostrato due marenghi di V.E.II dicendo "vorrei venderli" mi dice sono cinque grammi di oro puro e poi non sono neanche tanto belli ti posso dare 220 euro . Gli rispondo che sono 5,80 grammi di oro puro e che valgono di più . "SE vuoi ti do questi non di più" Al che ho voltato i tacchi e penso di non tornare più da un compro oro.
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  43. mmmmmm. Basta io coi no vax non mi ci metto a discutere.
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  44. Stiamo parlando di periodi molto diversi da quello attuale (basta pensare alle diversissime modalità della "riserva obbligatoria" rispetto a quelle attuali) . Se ti interessa l'argomento trovi tantissimo materiale, anche on-line (ed aggiungerei "purtroppo" ? ), a partire dalla "imbandigione del credito" di Einaudi. Allora esistevano banche che addirittura avevano un limite all'importo dell'utile netto, come le Casse di Risparmio il cui utile non poteva superare una determinata percentuale dei depositi. Per contro i tassi d'impiego dovevano rimanere alti per evitare un eccesso di concessioni creditizie che avrebbe generato un impatto indesiderato sull'andamento inflattivo e comunque non erano consentite dalla normativa allora in vigore. Il risultato è che le Casse di Risparmio, in virtù di questo limite centralmente imposto, oltre a strapagare i dipendenti riducevano l'utile netto dedicando molte risorse economiche ad attività di promozione (basta pensare alle migliaia di volumi di tutti i tipi che ancora troviamo sulle bancarelle di libri usati e che sono state edite da istituti di Credito!) e dovevano quindi destinare gli utili "in eccesso" ad attività "caritative", e ancora oggi, a distanza di molti anni, si vedono ambulanze con la scritta "dono della banca XXX", o autoveicoli destinati al trasporto di persone diversamente abili con le stesse "insegne". Tra le attività di promozione pubblicitaria, in anni nei quali le banche "di rango" non facevano alcun tipo di pubblicità nè editoriale nè televisiva, ci sono sia le pubblicazioni di pregio (volumi di arte, legge, storia, storia della moneta eccetera) che le medaglie che venivano donate alla clientela (ed in minima parte ai dipendenti)
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  45. Ciao a tutti, oggi ho ricevuto la mia prima 20 euro a firma Lagarde: Ha una particolarità, tutti i numeri di serie diversi: ... che sia di buon auspicio?
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  46. (moneta periziata, che non oso ancora - e non so se lo farò mai - aprire) certo, dipende dai punti di vista. Io sono per aprirle sempre, se voglio che restino nella mia collezione. Ho aperto (e comunque sempre tenuto) diverse perizie, non riesco a godermi appieno una moneta se non ho un contatto fisico. Diversamente, se hai intenzione in futuro (ma spero e credo di no) di rivenderla, la perizia certamente può essere un valore aggiunto. De gustibus...
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  47. Complimenti!! Moneta molto piacevole!!
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  48. Grazie ma non conosco giovanissimi solo vecchi over 40 come il sottoscritto )) Che di francobolli non hanno una minima passione.piuttosto li regalo a mia nonna che usa una stufa a legna in modo che possa farci un bel fuoco per l'inverno Scherzo li tengo anche se mi costa un po di spazio Grazie saluti
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