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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/02/21 in tutte le aree
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Rispetto ai temi messi in campo da @Cioso alcune considerazioni iniziali sono d'obbligo. Nel sistema monetario del periodo (ma anche del secolo precedente) a sesini, quattrini e, prima ancora, ai bagattini, veniva attribuito un valore fiduciario, non direttamente proporzionale al loro contenuto in metallo pregiato, Da ciò ne deriva che il peso non è da considerare un dato ponderale vincolante e comunque non con le minime tolleranze previste per i grandi nominali. E' comunque da tenere ben presente che per i sesini gli ordini di battitura prevedevano il taglio di 402 pezzi per libbra, pari a 0,9 g/pezzo (intrinseco passato dal 62%o al 27,77%o nel corso dei vari appalti). Per le muraiole il taglio era invece a 180 pezzi per libbra, pari a 2,01g/pezzo (intrinseco passato dal 208 al 166%o). Le verifiche precedenti alla liberazione di un lotto di piccoli nominali prevedevano la pesatura di una unità di peso di monete (una libbra, per es.) e il successivo conteggio, senza verifica dei singoli esemplari, con conseguente grande variabilità degli stessi. Altra considerazione importante; gli ordini di battitura, per quanto riguarda queste tipologie, non prevedevano delle misure di riferimento per diametro e spessore. Era sufficiente che un tondello fosse più riscaldato o meno e i dettagli della moneta, il diametro e lo spessore potevano risentirne di conseguenza. In collezione io conservo un paio di sesini con diametro di 18 mm... In definitiva, vista la grande differenza fra i pesi legali delle de tipologie e la lega veramente scarsa, ritengo quindi improbabile l'ipotesi dell'utilizzo di un tondello di muraiola. Venendo al tuo esemplare. Penso faccia parte della serie che nel mio studio sulla monetazione bassa di Francesco I descrivo e classifico fra le monete anonime inseribili fra i periodi di gestione di G.F.Manfredi ed E.Teseo (Panorama Numismatico n°330, pp. 11-14). Il ritratto è ottenuto con lo stesso punzone utilizzato per gli esemplari Png2S7 e successivi... di seguito alcuni esempi... ma anche: !!?? Di seguito le immagini dell'esemplare Png2S4 (mia collezione) con peso di 1,05g, in virtù delle N speculari, ipoteticamente collocabile fra le produzioni di G.F.Manfredi. Insomma... un periodo in cui a Modena si deve essere creata una notevole confusione monetaria di cui hanno sicuramente approfittato numerosi personaggi, penso anche dopo l'esecuzione capitale dello zecchiere Gian Francesco Manfedi. Per quanto riguarda il rovescio non vedo differenze significative nella foggia e nelle dimensioni dell'aquila. Penso quindi che il tuo esemplare debba essere classificato come normale sesino inseribile nel gruppo degli anonimi emessi fra il 1645 e il 1659 Con i migliori auguri a tutti un saluto Mario4 punti
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Buongiorno a tutti, rinnovo gli Auguri per un Anno sereno e fortunato. Come avrete intuito il mio interesse collezionistico da un anno a questa parte si è spostato al periodo del Vicereame, ma non disdegno di apprezzare le belle Borboniche, che magari a qualche Collezionista agli inizi possono apparire monotone e ripetitive. Prendiamo ad esempio la Piastra di Francesco I condivisa da Raffaele e confrontiamola con la 1826 dell'amico Sergio. All'apparenza possono sembrare identiche ma variano nel rovescio per la disposizione della legenda e per la punteggiatura avente dimensioni diverse: Grande in quella di Raff e piccola in quella di Sergio. Ma soprattutto è nel punzone dello Stemma Reale la differenza che ci fa capire come per quanto i Maestri incisori avessero cura nel riportare fedelmente tutti i particolari, qualcosa non veniva ricopiato esattamente. Chi colleziona Piastre di Francesco I sa che le varianti di conio si limitano a decori vari nei bordi, a legende lunghe o corte ma che io ricordi nessuna variante nello stemma. Vi prego di correggermi se sbaglio. La differenza che ho notato sta nella disposizione di due foglie nel ramo di alloro sul lato destro dello Stemma Borbonico. Sarebbe utile confrontare più rovesci di Piastre del 1826 per capire se la moneta di @Raff82 sia stata coniata prima di quella di @motoreavapore, o viceversa, perché sicuramente gli esuberi di metallo sul lato sinistro (nella piastra di Raffaele) mi fanno supporre che quel conio ebbe breve durata. Ho confrontato la mia 1826 ed ha il rovescio identico alla piastra di Sergio. Un caro saluto a tutti, Rocco.4 punti
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?...ci provo...grazie @dux-sab Grazie @WilliamB...i rilievi sono buoni e mi piace molto anche il colore "abbrozzatissimo" del metallo Grazie @Litra68...è costato un pò ma ne valeva la pena...son monetine che passano raramente e questa merita anche per la conservazione che porta...come ho già scritto l'ultimo esemplare che era passato in vendita, Artemide bb/bb+ 200 più diritti, non mi piaceva questa x me è tutta un'altra storia...e sterà benone accanto alle sue sorelle in scuderia...4 punti
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Segnalo la pubblicazione del n°58 del Bollettino della Numismatica: LA COLLEZIONE DI VITTORIO EMANUELE III, La zecca di Casale Monferrato Parte I Da Gian Giacomo Paleologo (1418-1445) a Guglielmo II Paleologo (1494-1518). Curato da Luca Giannazza. https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=233 pubblicazione disponibile anche in formato cartaceo. Buona lettura e complimenti all'autore. Mario3 punti
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Quest'anno arrivo in ritardo massimo per le feste, ma spero che accettiate i miei più sinceri auguri per un sereno e prospero 2021 (e comunque migliore di quello che ci siamo appena lasciati alle spalle ...?) Un caro saluto e spero a presto, MB3 punti
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In effetti non vedo dove questa discussione porti. La forma del tondello non denota assolutamente nulla, solo che ha preso una martellata.3 punti
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Buonasera Raffaele, @Raff82 bella la tua Piastra del 1826 , si difende benissimo, complimenti. Millesimo abbastanza raretto e difficile da trovare in condizioni decenti per via del noto conio basso. Solo per confronto ti posto la mia. Ciao e felice inizio 2021.3 punti
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Ora qualche spiegazione. Partirei dalla J. E’ una classica SOLI INVICTO COMITI di Costantino I (per praticità non e' la stessa della tavola da gioco): una espressione al dativo piuttosto significativa, in quanto implica un certo riconoscimento ed una certa sudditanza nei confronti degli dèi pagani. Il Sole senza dubbio rappresenta la supremazia, il potere (ma anche l’eternità collegata al concetto di invincibilità). Costantino, dunque è il favorito di una divinità che si fa garante delle sue vittorie, che lo accompagna in guerra, lo protegge e lo aiuta. Particolare l’uso del termine “comes”, usato nel IV secolo per indicare una figura della gerarchia amministrativa paragonabile ad un nostro “ministro”. Il Sole compare sulle monete di Costantino I già a partire dal 310 dopo la repressione del tentativo di usurpazione operato da Massimiano, in pratica in contrapposizione ideologica alla coppia Giove/Ercole che era stata alla base prima della prima tetrarchia. Interessante come poi le emissioni di tale rovescio si intensifichino dopo la vittoria su Massenzio e il cosiddetto Editto di Milano, con la particolarità di “dritti” da cui emerge un rapporto sempre più paritario tra lui e la divinità solare: l’imperatore ed il suo comes divino lottano dunque da pari, fianco a fianco, per il benessere dell’impero. Non si avverte insomma per ora la lenta dissoluzione della simbologia pagana. Verso il 318/319 il Sole, come l’ultimo dio pagano, scomparve progressivamente dalla sua posizione dominante sui bronzi. Rimase ancora in maniera intermittente fino al 325 su alcuni solidi, forse per dimostrare che la devozione verso quel dio non era del tutto cessata, probabilmente una concessione ai pagani in una epoca di transizione verso il Cristianesimo e quindi ancora piena di contraddizioni (qualcuno però sostiene che si possa trattare come di una interpretazione della divinità solare in senso cristiano). Da notare, nell’ultimo periodo delle emissioni bronzee con il Sole (316/318) , la concomitante comparsa di monete con un interessante rovescio: CLARITAS REIPVB(LICAE); la serie fu coniata in occasione dell’elevazione a Cesari di Costantino II e Crispo (316). Il significato di tale rovescio ci riporta alla moneta “E” del nostro gioco. Si tratta, infatti, di una CLARITAS REIPVBLICAE di Roma per Costantino II: il Sole, radiato con la clamide svolazzante, avanza verso sinistra, alzando la mano destra e tenendo un frustino nella mano sinistra: La legenda CLARITAS (intesa credo come “splendore”) si associa sempre al Sole, ma, secondo il RIC, l’abbinamento si risolve in una immagine “annacquata” del dio (Il RIC usa proprio l’espressione “watering down”). Insomma, una sorta di Sole pallido. Secondo alcuni si tratterebbe di una specie di concessione alla religione cristiana: il Sole non è più protagonista (la legenda non è più sua), non è più un simbolo religioso (pagano) Secondi altri, invece, la nuova legenda allargherebbe il significato del Sole, inteso come spirito associato (e non asservito quindi) al bene comune, insomma piuttosto un simbolo della grandezza (e forse della eternità) dello Stato (REIPVBLICAE), della sua forza. Interessante che “Claritas” abbia la stessa etimologia di “clarus”, da cui “clarissimi”, appellativo molto in uso nel tardo impero per indicare i senatori o l’appartenenza ad una famiglia dell’ordine senatorio. In effetti, i rovesci SOLI INVICTO COMITI e CLARITAS REIPVB(LICAE) sono del tutto simili come immagini rappresentate, pur con una maggior ricchezza iconografica del primo Questo e’ il SOL: Questa la CLARITAS: Questo rovescio e’ stato emesso per Costantino I, ma anche e soprattutto per i Cesari Crispo e Costantino II (ma ho trovato anche una emissione di Siscia per Licinio II). Forse, questa maggior abbondanza di emissioni per i Cesari potrebbe forse avvalorare la seconda ipotesi interpretativa di cui si parlava sopra, anche nell’idea di creare una vera dinastia costantiniana che avrebbe dato solidità allo stato. Come detto, la legenda, a volte, può essere spezzata in CLARITAS REIPVB, come in questo esempio di Arelate per Costantino: In questa di Crispo, la mano sinistra che regge il globo e’ volta all’interno, la clamide e’ distesa e ferma: Interessante questa variante con il globo nella mano destra. La moneta e’ tratta dal forum ed apparteneva al nostro Agrippa: C’e’ anche un aureo: Il terzo sole si trova nella moneta “B”, in una emissione di Siscia per Crispo: Qui il Sole non e’ nella effigie, bensì come parte dell’esergo. Il segno di zecca ASIS+sole nascente si compone di tre parti: La prima identifica l'officina monetale (A, cioè prima officina). La seconda, la zecca di emissione e cioe’ Siscia (SIS). La terza identifica l'emissione monetale (il sole nascente). Fanno parte di questa emissione (sole nascente in esergo) monete caratterizzate dalla stessa tipologia del rovescio, emesse nel nome dei Cesari Crispo e Costantino II (in occasione dei loro voti decennali) e monete dell'Augusto Costantino I (in occasione dei suoi voti ventennali). La legenda del rovescio CAESARVM NOSTRORVM va letta insieme a VOT X ed indica i "vota suscepta decennalia" dei due Cesari, Crispo e Costantino II che, a fronte di un sacrificio pubblico agli dèi, si attendevano in cambio il favore divino di dieci anni felici nello svolgimento delle loro funzioni. La zecca di Siscia si trovava in Pannonia, sulle rive del fiume Sava: Fonti: -Wienand: Costantino ed il Sol Invictus (in enciclopedia costantiniana Treccani) Costantino_e_il_Sol_invictus_in_Costanti.pdf -tesorillo.com -moneteromane.info -forum ancient coins (pagine di Doug Smith). L’argomento Sol Invictus (e collegati) e’ molto complesso ed una analisi completa dell’argomento esula da questa discussione e dalle mie capacità. Ovviamente ogni integrazione e correzioni sono ben gradite. Spero che il quiz vi sia piaciuto. Ancora buon anno a tutti- Stilicho3 punti
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Buongiorno e Buon Anno a tutti Voi. Per cominciare bene questo 2021 condivido una delle mie monete preferite. Ferdinando IV - 8 Tornesi 18163 punti
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Proseguendo il filone delle discussioni sulle prime monete, iniziato ormai diversi anni fa con Cina (https://www.lamoneta.it/topic/130632-monete-antiche-della-cina/) e India (https://www.lamoneta.it/topic/142604-le-prime-monete-indiane/), propongo questa volta una discussione, seppur molto introduttiva, sulle prime monete del Giappone. A differenza di Cina e India, il Giappone non ha avuto una tradizione monetaria autonoma, bensì strettamente connessa alla tradizione monetaria cinese: infatti, banliang e wuzhu (risalenti al periodo 206 a.C.– 25 d.C.), nonché monete del periodo di Wang Mang (8 - 23 d.C.), sono state ritrovate in tutto il Giappone, sebbene non in grandi quantità. Vi sono ancora dei dubbi relativi a quale sia stata la prima moneta ufficiale giapponese. Ciò che è certo è che la sua emissione sia stata estremamente tardiva, sul finire del VII secolo d.C.! Per fare un confronto, si tratta di più di 1.000 anni dopo l'introduzione della moneta in Lidia, Cina e India, risalenti indicativamente al VII-VI secolo a.C. Non mi sono note le ragioni di questo ritardo rispetto ad altre culture: francamente, non penso che possa essere riconducibile a una sorta di arretratezza economico/culturale, come sostenuto, per esempio, da Shin’ichi Sakuraki (pp. 23-25), in "Catalogue of the Japanese Coin Collection (pre-Meiji) at the British Museum". Mi parrebbe, piuttosto, più plausibile ricercare tali motivazioni in una certa "avversione" da parte del "governo" giapponese nei confronti di questo strumento (non molto dissimile da quello che, probabilmente, è accaduto anche in Mesopotamia o Egitto, dove la moneta è stata introdotta molto tardivamente sebbene conosciuta da secoli). La cronologia più accreditata sembrerebbe essere la seguente: mumon-ginsen, un lingotto di argento (o una moneta vera e propria?), datato al tardo VII secolo d.C., non recante alcuna iscrizione; Fuhonsen, oggi considerata la prima moneta giapponese. Moneta di rame datata anch'essa al tardo VII secolo d.C ; Wadō kaichin in d'argento, datata al quinto mese dell'anno 708; Wadō kaichin in rame, datata all'ottavo mese dell'anno 708. Nei prossimi giorni aggiungerò foto di queste monete e qualche altra informazione di interesse. Per ora concludo con la bibliografia utile che mi è nota: Catalogue of the Japanese Coin Collection (pre-Meiji) at the British Museum - disponibile integralmente su Academia.edu. In questo volume sono raccolte tutte le monete del British Museum, con un catalogo dettagliato e con molte note storiche; Hartill, D., Early Japanese Coins, opera di riferimento per questa monetazione. L'autore è noto anche per il volume dello stesso stampo sulla monetazione cinese - disponibile su Amazon a circa 20€; Munro, Coins of Japan, libro del 1904, ma opera ancora utile - disponibile in pdf in internet. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete informazioni di qualsiasi genere sull'argomento Un caro augurio di un anno migliore di quello appena trascorso... Matteo2 punti
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amico sdy82 mi autocito per chiarire il concetto: si tratta di un approccio al mondo delle monete e banconote (da qui la "infarinata numismatica"), non certo di un approccio alla Numismatica. Pochè come ben sappiamo, si parla di una scienza che studia e classifica le monete, dal punto di vista storico e artistico, non basta un trafiletto che descrive una moneta da 10 paise indiane per fare Numismatica. Quando parliamo di scienza , parliamo di libri, trattati e anche decreti di emissione e qualsivoglia documento che tratti di monetazione e delle tecniche di coniazione, della storia che ha fatto in modo che una moneta sia stata coniata e perché, con quale metallo e come e quando ....insomma un mondo di sapere che con questa raccolta c'entra poco . Non voglio svalutare la raccolta (tant'è che ho pure comprato il fascicolo) ma solo collocarla nei giusti binari, un ottimo modo di avvicinarsi alle monete, nulla di più. un caro saluto2 punti
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Breve riassunto storico: verso la fine del VII secolo l'imperatore Tenmu iniziò una serie di riforme e innovazioni basate sul modello cinese, in particolare replicò i procedimenti amministrativi e giuridici dell'epoca Tang ma "giapponizzati". In poche parole tentò di realizzare uno Stato centralizzato, simile a quello cinese, con a capo la famiglia imperiale. Oltre il modello politico, i giapponesi acquisirono altri aspetti della cultura cinese quali l'architettura, la scrittura e, molto probabilmente, anche la monetazione. La capitale Nara fu una vera e propria copia in scala ridotta della capitale cinese Changan. Inoltre, proprio durante il periodo Nara (710 - 784) la scrittura cinese portò alla comparsa dei primi libri scritti in Giappone e alla modellazione della prima lingua giapponese, dove i caratteri cinesi kanji si mescolarono con quelli autoctoni hiragana. Per quanto riguarda la monetazione, ancora oggi ci sono diversi dubbi sulla moneta Fuhonsen. Un vecchio libro del 1798 riporta che il Fuhonsen era una sorta di amuleto utilizzato per scopi religiosi. Inoltre, alcuni testi risalenti al periodo Nara specificano che la prima monetazione nasce con le monete Wadō kaichin. Attualmente, la moneta Wado-kaichin viene valutata come la più antica, e certamente circolata, valuta giapponese. In effetti molte monete Wado-kaichin sono state ritrovate in tutto il Giappone, persino in Manciuria e Corea.2 punti
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Assolutamente no e poi no! Mica vorrai offendere l'integrale neutralità di questa spilla?!? Qui in tutto il suo neutrale splendore (PS: la prossima volta vedi magari di postare foto più "leggibili") La soluzione è: "Distintivo per la festa nazionale Svizzera" https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_nazionale_svizzera L'identificazione sarebbe stata ancora più facile se noi parlassimo un po' di romancio grigionese --> "d'uost" --> Agosto Grüezi, NJk PPS: Mooolto importante: la spilla va solo lavata con acqua distillata e sapone... neutro!2 punti
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Buongiorno Rocco anche le foglie della parte sinistra sono diverse sono invertite.2 punti
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Dalla parte della figura seduta mi sembra di leggere SANCTVS GEORGII... L'altra faccia parrebbe avere Androclo con il leone, rappresentazione tipica delle tessere fiorentine. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Penso che Tinia intendesse dire esattamente questo: si tratta di pezzi non ottenuti volontariamente, ma semplicemente per casualità meccanica. Perché alienazione? I pezzi sono perfettamente leggibili, ed in un sistema di tipo non fiduciario la forma o lo stile non hanno tutta questa importanza. Si tratta di monete perfettamente adatte alla circolazione2 punti
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Cari tutti, Segnalo che Spink ha recentemente pubblicato due nuovi testi dedicati alla monetazione in oro e argento inglese fra 1649 e 1816. Il testo in argento è una nuova edizione aggiornata del testo di riferimento per questa monetazione , mentre quello dedicato alla produzione aurea è completamente nuovo. Considerando l'importanza dell'autore sono due volumi di grande rilievo. English Gold Coinage 1649-1816 Maurice Bull (spinkbooks.com) English Silver Coinage Since 1649 7th Edition Maurice Bull (spinkbooks.com)2 punti
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Ho dimenticato un particolare importante che vorrei aggiungere: Non a caso ho catalogato nel volume per prima i 3 Cavalli IN HOC SIGNO VINCES, da quelli Anepigrafi, anzi...... la suddivisione dei due Tipi è stata operata oltre anche alla diversità dei rovesci (con e senza motto), soprattutto tenendo conto proprio della diversità dei pesi tra i due. In sostanza ho stabilito quali coniati prima e quali coniati dopo un certo periodo. E una questione applicata a riforme monetarie.......eh.....eheheheh !! E tutte le monete catalogate nel Volume, dico tutte, di qualsiasi Re di Spagna trattato, sono state inserite anche con questa logica..... se le trovate prima è perchè vennero coniate prima.2 punti
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Ho ricevuto una lettera da San Marino affrancata con degli strani francobolli celebrativi della giornata mondiale dei WC o se preferite dei servizi igienici oppure, detto terra terra, dei cessi. è stata creata nel 2015 ma non mi era "pervenuta". Che l'ONU sia un carrozzone inutile che costa caro e serve a stipendiare una pletora di funzionari e affini in maggioranza nullafacenti me ne ero accorto anni fa quando a NY ci passai davanti e entrai per curiosità insieme a decine di persone tutte con la tesserina appesa al collo incrociandone altrettante che uscivano e non era un cambio di turno, erano le 10,30 a.m. Ogni giorno è la giornata mondiale di qualcosa e poiché 365 g. non bastavano ci sono g.m. in coabitazione in attesa che decidano di passare all'ora mondiale magari dell'orologio a cucù (non c'è la g.mondiale ,ho controllato, gravissima dimenticanza) L'UNESCO , costola dell'ONu, ha dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità "L'arte di suonare il corno da caccia piemontese". Sono andato a cercarlo su YouTube il corno piemontese.....non commento. Qualcuno sa come fare a farsi dichiarare "Pat.Mond. dell'um" ?. Vorrei chiederlo per me, chissà che con tutti i pat.mon che dichiarano non mi ci infilino per errore...sai che prestiggio ne ricaverei.... Auguri per un 21 più meglio del 20, non è difficile ..1 in più di 20 fa il 5%, con i tassi attuali sarebbe un bel guadagno.1 punto
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Ciao a tutti, Nel mio girovagare in rete mi sono imbattuto in questa piastra del 34. Sappiamo tutti che il 34 è l'anno delle varianti ma sinceramente non avevo mai visto una 34 con una A al posto della V in ATR,fino ad oggi questa variante l'ho notata solo nelle '59. Conservazione a parte vorrei conoscere il vostro pensiero in merito e sapere se ne avete visto altre con questa particolarità. Un saluto Raffaele.1 punto
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Per chi ancora non lo sapesse i beni culturali si sono occupati di recente di digitalizzare quasi tutti i registri dei vari comuni d'Italia dalla creazione dello stato civile in poi, quindi dal 1809. Trovate tutto qui: http://www.antenati.san.beniculturali.it/ io mi sono divertito a ricostruire il mio albero genealogico.. se siete fortunati, come il mio caso con antenati che non si sono mai spostati per secoli da un piccolo paesino (in cui quindi posso sfogliare tutti i vari registri in temi umani) potete risalire parecchio indietro. Io sono riuscito a tracciare la mia linea paterna fino ad un antenato nato a metà del 1700 (dal certificato di morte, avvenuta dopo il 1809). Buon divertimento a chi vuole provare. Saluti!1 punto
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Buonasera a tutti, Ferdinando II Piastra 1834 senza punteggiatura nella legenda al rovescio. Mi ricordava un caro Amico che questa variante è ostica da mettere in Collezione. Cosa ne pensate, è rara?1 punto
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Ecco quanto riporta Andrea del Pup nel libro Tecniche ed errori di coniazione.1 punto
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C’è una canzone dei The Beatles che si intitola Here comes the sun . E’ stata scritta e cantata da George Harrison ed è contenuta nell’album Abbey Road del 1969, uno dei miei preferiti (anche se quello che preferisco in assoluto e’ il cosiddetto White Album). Si dice che il brano sia stato composto in una soleggiata giornata di inizio primavera, mentre George si trovava a casa di Eric Clapton, grande chitarrista e suo grande amico. Here comes the sun….Il sole, appunto. Il testo di questa canzone mi piace molto, mi mette di buon umore. In questi giorni tristi e bui lo vedo come un auspicio: Here comes the sun……It ’s all right….va tutto bene, andrà tutto bene. Questa richiamo ai Fab Four mi serve per introdurre il quiz di oggi che per l’appunto ha come protagonista il sole. Il quiz e’ rivolto soprattutto agli appassionati ed ai neofiti. Del resto, io stesso appartengo a questa categoria e non sarei pertanto in grado di pensare quiz più elaborati. Comunque, e’ chiaro che il quiz sia aperto a chiunque voglia partecipare. In fondo, lo scopo del gioco e’ quello di parlare delle nostre amate monete. Quindi ogni contributo sarà ben gradito, perché sicuramente arricchirà la discussione. La tavola da gioco e’ sempre la stessa: una serie di monete di età costantiniana che avete già visto in un altro quiz. Le monete vanno dalla A alla T e questa volta si tratta di cercare la moneta (o le monete) che hanno “il sole”. Quindi: cercate il sole! Buona serata e buon anno da Stilicho1 punto
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Grazie @Stilicho, giochino divertente e istruttivo. Poi la rinascita del sole dopo i tre giorni di 'sepoltura' seguiti al solstizio invernale è quanto mai attuale, argomento sempre stimolate (e delicato) e di buon auspicio!1 punto
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Questo era l'esemplare precedente, sicuramente non brutto, ma quello nuovo mi piace di più....1 punto
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Bah alla fine,se una persona lo vuole acquistare,non sbaglia, ne diventa un numismatico conoscitore e futuro scrittore di libri. Va detto anche,visto che ho sentito parlar di prezzi/convenienza,che comunque sempre di un'azione commerciale si tratta,percui a mio avviso varrebbe la regola "prendere o lasciare", o prendere quello che vuoi,acquistar una tantum quando si trova il pezzo che piú ci incuriosisce ecc.... Anche a mio avviso,è piú bello cercare,rovistare,certo questa raccolta, a mio modo di vedere,è un'altra cosa,che si avvicina piú( in teoria) ai piú piccini(piccini piccini), che agli adulti. Ho messo tra parentesi in teoria,perchè poi vedi su,anche @sdy82 poi si incuriosisce e andrá in edicola! Questo,ovviamente è soggettivo, lo trovo bello,tra l'altro sempre per curiositá,visto che mai ne ho acquistate,tempo addietro tentai anche io di provare,ma mi andò male perchè l'edicola/addetto, mi ha fatto perdere la voglia,in quanto mi faceva passare e ripassare parecchie volte ripetendo sempre:"passa fra 2 gg",al che la mia pazienza è diventata pari a zero e quella curiositá che doveva esser OCCASIONALE a qualche numero,diventò magramente nulla?. Credo infine che,come dice @Meleto,le notizie,le info,i cataloghi ecc non mancano,percui andar lí a trovar quello che vorremmo,mi pare superfluo,ma siamo sempre lí,le ragioni per smentirci esistono sempre?. Pardon per il papiro Saluti Riccardo1 punto
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I simboli sulle monete del tardo impero sono molteplici. Vanno dalla stella, al ramo di palma, crescente lunare, globetto e altri di incerta interpretazione. Mi è difficile interpretare come sole nascente (tipo sole socialista) il simbolo della moneta B. Se proprio dovessi descriverlo direi che si tratti di una corona radiata. Che comunque deriva dalla corona del dio Sole. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Non c'è paragone con l'eccitazione di frugare in una bella ciotola. Con la differenza che invece di sistemare la moneta nella casella prestabilita devi studiare quello che hai comperato…….. un incentivo in più1 punto
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Buongiorno. Studiare i falsi è una cosa molto importante per un numismatico anche per riuscire a distinguerli da quelli autentici. E studiare i falsi del passato è un modo per riuscire a capire anche se nelle importanti collezioni del passato sono presenti e riuscire ad individuarli. Cosa sicuramente più complessa che riconoscere i falsi moderni. Per quanto riguarda il Meneghetti o il Cigoi sono stati seppur nel male dri falsari anche degli artisti di grande qualità. Ovviamente non li difendo perché erano comunque dei truffatori sotto sotto, però i loro falsi sono sicuramente degni di essere studiati e perché no diventare anche spunto per collezioni tipologiche. D'altra parte esiste già un buon numero di collezionisti che raccolgono falsi d'epoca. Che è una branca molto interessante e sicuramente ben diversa dal raccogliere falsi ottocenteschi. Però... Saluti.1 punto
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Buongiorno, credo di poter concordare: Septimius Severus, asse per Roma, 202-210. SEVERVS PIVS AVG, testa laureata a ds con egida sulla spalla sn./ VICTORIAE AVGG, la Vittoria con redini e pungolo guida una biga veloce a ds. SC all'esergo. RIC 829b Per una certezza resta da confermare il peso che dovrebbe essere compreso tra i 9-12 grammi o forse qualcosa in meno data l'usura, e il modulo di circa 10-11 mm. Nell'attesa, a tutti gli auguri per un sereno Nuovo Anno.1 punto
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È un pezzo di storia, checché se ne pensi. Certi falsari come lui o il mio concittadino Cigoi hanno certamente inficiato molte collezioni anche importanti, ma credo nessuno li reputi al pari dei moderni falsari bulgaro/cinesi di oggidì. Rimangono un interessantissimo fenomeno storico, che è stato studiato ed analizzato proprio come para-numismatico, meraviglioso ed intrigante.1 punto
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Una ipotesi molto interessante. Del resto, da come ho letto, il rapporto Costantino/Sole e' molto complesso. In effetti, qualcuno sostiene (come ho detto sopra) che l'atteggiamento di Costantino verso il Sole nell'ultimo periodo possa essere letto come una interpretazione della divinità solare in senso cristiano. Buona notte Stilicho1 punto
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@Gianluigi Baldi siamo in attesa del tuo regalo per iniziate in modo stupendo il 2021. Comincia con postarne una di quelle stupende e intrigranti monete. Ti ringrazio. PizzaMargherita.1 punto
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Ovviamente mi accodo anch'io a coloro che sconsigliano di cominciare quella collezione. Si tratta di una sfida enorme non commisurata al reale valore dei pezzi proposti. Lo sappiamo tutti. Però intendo fare delle precisazioni che, in linea teorica, capovolgono la mia stessa opinione. Dice bene @favaldar al post #3. Si tratta di cose buone per ragazzini. Però vorrei togliere alla parola "ragazzini" ogni sfumatura peggiorativa. Si tratta cioè di opere tagliate su una fascia di persone non preparate numismaticamente parlando (al di là della loro età anagrafica), ma badate che non c'è nulla di male a essere dei principianti, né a 10 anni né a 60! Perché bistrattare opere pensate appositamente come opere propedeutiche? Ci lamentiamo continuamente del mancato ricambio generazionale nel collezionismo, e poi ci lamentiamo di simili iniziative editoriali? A me sembra più facile avvicinare pubblico vergine tramite tali iniziative che non col Carboneri o con qualche Crawford, no? Non penso ovviamente che tali iniziative editoriali siano le uniche vie d'accesso alla numismatica, ma se esistono... ben vengano. Mi sembra importante quanto dice @talpa focalizzando l'attenzione sulle informazioni che spesso troviamo in questi volumetti. Io oggi, senza aver avuto né nonni né genitori collezionisti, sono quel che sono anche grazie a quei volumi. E ovviamente non ho mai concluso alcuna serie per i costi spropositati. D'altronde però nessuno ci impedisce di comprare sol o 10 delle 146 uscite previste (numeri a casaccio). Non possiamo sottovalutare la loro portata pedagogica. A me piacerebbe che anzi tali iniziative fossero in qualche modo portate nelle scuole primarie. Ovviamente, disgraziatamente, prima dell'obiettivo pedagogico viene quello commerciale. E quindi ti fanno pagare un'assurdità una collezione numismatica il cui valore maggiore sta proprio nelle informazioni dei fascicoli. È chiaro anche che rotolare centinaia di tondelli tra le mani nelle ciotole dei mercatini ha tutto un altro sapore. Ma non è scontato ahimé che un bambino di 10 anni riesca a trovare un mercatino a portata di mano. Più semplice è pianificare 10 uscite nell'edicola sotto casa.1 punto
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Secondo il mio parere meglio lasciar perdere se ti piacciono le monete mondiali con 960 euro per il costo dell'intera collezione e poi ne aggiungono altre uscite ti compri un bel volume World coins pure di 2-3 anni fa e cominci a comprare a lotti che si trovano a 5-10 euro al chilo.1 punto
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Stando a numista, ho cercato anche su ngc ma non fornisce questo tipo di informazione, dovrebbe essere stata coniata solo per collezionisti e non per la comune circolazione (nel numero di pezzi da te citato, 10,460) Saluti1 punto
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