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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/08/21 in tutte le aree
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Ciao @skubydu, ci risiamo...... vale la pena pulire una moneta antica ? L'esempio dei bronzi di Riace, calca a pennello. A prescindere delle patine, che sono elementi "naturali" che hanno permesso al bronzo, o oricalco ( che in origine, nasce a metallo naturale), di salvaguardarle. a volte inglobano elementi estranei, come ossidi vari, sedimenti calcarei, reazioni varie, ci fanno arrivare tante monete, ( non tutte) in condizioni a volte irriconoscibili. Qui nasce la scelta fortunata o sfortunata della moneta " incrostata", chi la pulisce, con quale esperienza ?. Purtroppo, abbiamo visto quali risultati un restauratore improvvisato deturpa la moneta, trapanini, bulini, bisturi ecc. ecc. E qui han ragione chi pensa che le monete vanno lasciate per come sono arrivate a noi. Ma da esperto........personalmente credo che, chi ama le monete, deve vedere il messaggio che l'incisore ( grande o piccolo che sia ) ci trasmette e godere le emozioni e che non solo io, che ho portato a termine un lavoro meticoloso, certosino e con il tempo necessario, ma anche per il collezionista che da una moneta incrostata, poco leggibile , la rivede ben nitida, godibile alle emozioni che accennavo prima. Un esempio di qualche anno fa.......... Prima...... Dopo Pulitura a secco, con bisturi al microscopio a 40/ 80 X. Non invasiva, si è cercato a salvaguardare la patina esistente, senza colorazioni ed un trattamento protettivo contro la peste del bronzo. Con questo ......si alla pulitura, ma in mani certe. Gionnysicily.9 punti
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Cari Lamonetiani, oggi - finalmente - sono entrato in possesso del mio regalo di Natale ed ho potuto completare il trittico di queste monetine in buona conservazione. Per festeggiare, desidero condividere con voi le immagini di questi tre esemplari che si ritrovano dopo una lunga ricerca.6 punti
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1969 Germania, 5 Marchi. 375 ° anniversario della morte di Gerhard Mercator. Matematico, astronomo e cartografo.4 punti
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Con l’ultimo arrivò del Volume III ho chiuso questa trilogia che parla delle monete Bizantina coniate in Italia, un complimento per i corposi volumi va all’editore ed agli autori, che hanno dato vita ad un’enciclopedia su questo interessante periodo storico. Sotto i tre volumi assieme che mostrano le loro belle copertine.4 punti
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4 punti
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scusa, forse mi sono spiegato male... le immagini e le didascalie sono utili se poi si aggiunge un contenuto proprio.... per esempio se si usano per spiegare o dimostrare qualcosa.... ma mettere in ogni post un copia incolla da acsearch non serve a nulla...4 punti
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Un titolo un po' tronfio per raccontarvi un episodio (e faremo nomi e cognomi!) che mi è accaduto recentemente dialogando a distanza con un venditore inglese che seguivo sebbene non abbia mai comperato nulla da lui, non perché non avesse belle monete o prezzi accessibili, ma per il semplice motivo che non ha mai avuto - o io non ho mai visto nelle sue vetrine online - monete per la mia collezione. La storia, in tempi di covid ma soprattutto di mondo globalizzato, si è svolta unicamente nel web e sui social dove il venditore ha un negozio eBay, un profilo Instagram e un profilo facebook. I profili in questione sono: Instagram: https://www.instagram.com/venividivici_coins/?hl=it Facebook: https://www.facebook.com/vvvcoins ebay: https://www.ebay.co.uk/usr/ancient_spirit?fbclid=IwAR1RdUZfbimqumqXnjrN_YQquQMMJfLVbB4b7hpyzsyBEiyWz97qSvvHzPE Il nome del negozio è Veni Vidi Vici coins e il motivo del "contendere" è questo bell'esemplare di Vittorino: Esemplare in ottima conservazione al dritto ma con un rovescio decisamente stanco e usurato, tipico delle emissioni galliche del periodo. Correttamente classificato e sicuramente originale. Ma, la storia non ci sarebbe senza questo "ma", il venditore non si limita a presentare la moneta per quel che è... fa di più inserendo questa descrizione nei suoi profili social: Da medio conoscitore di hoard e da grande appassionato di monete del III secolo e in particolare di monete con provenienza da ripostigli storici registrati, so con certezza che nessuna moneta proveniente dal Cunetio hoard è mai finita nel mercato numismatico. Il ripostiglio consta ufficialmente di 54951 esemplari e, come riportato nel testo relativo allo studio del ripostiglio (qui la versione più recente: https://books.google.it/books/about/The_Cunetio_and_Normanby_Hoards.html?id=unPKDwAAQBAJ&redir_esc=y), ma anche come ribadito nel sito istituzionale inglese finds.org.uk: Pertanto è un dato di fatto che tutti i pezzi siano musealizzati. Una o più monete potrebbero essere uscite nel mercato numismatico solamente in queste due condizioni: 1) furto dal museo 2) accantonamento di esemplari da parte dello scopritore prima della comunicazione del ritrovamento Ora, del primo caso non vi è alcuna notizia. Del secondo nemmeno, ma anche fosse così - e per pura speculazione fingiamo lo sia - comunque un pezzo con questa provenienza non potrebbe essere venduto ufficialmente come "from Cunetio hoard" perché sarebbe sfuggito alla "conta ufficiale" e sarebbe quindi detenuto irregolarmente e quindi privo di ogni appeal commerciale e collezionistico. Ma appunto, questo caso è solo una pura speculazione, perché - ribadisco - tutti gli esemplari sono al British. Stante tutto ciò, ho scritto un commento sul profilo instagram del venditore in cui semplicemente gli dicevo che una tale provenienza è impossibile e che sicuramente a monte c'è un errore se a lui il pezzo è stato venduto così poiché "bla bla bla" e sinteticamente gli ho riportato le informazioni in mio possesso e di pubblico domino. Risultato? Mi ha risposto "you are incorrect" per poi eliminare subito il mio commento, la sua risposta e bannarmi per sempre in modo che non possa più vedere il suo profilo. La cosa mi ha sorpreso... perché tanta veemenza? Non è il caso prima di fare un confronto dialettico? ...anche privatamente magari! Al che lo recupero su facebook, trovo la moneta, rimetto il mio commento e gli aggiungo anche la richiesta di motivarmi il fatto del suo ban sul profilo instagram.... risultato? Stessa storia! Stesso commento di risposta e nuovo ban pure su facebook! La cosa diventa diabolica a questo punto... ma non demordo, gli voglio dare una possibilità ulteriore perché non mi stava antipatico e non avevo alcun intento polemico! Così, con un altro profilo facebook, lo contatto questa volta privatamente dicendo che non dubito assolutamente della sua buona fede e che un errore può capitare a chiunque! Il pezzo è buono e se ha preso una "sola"... capita! Pazienza! E che alla base potrebbe esserci un fraintendimento su quella annotazione "cunetio hoard 2553" che altro non è che il numero di catalogo del ripostiglio della tipologia di moneta in questione... si tratta di uno dei principali hoard britannici dopotutto e viene comunemente utilizzato come catalogo per la monetazione del III secolo perché più accurato del RIC per certe emissioni, soprattutto per le galliche! Potrebbe quindi aver equivocato la catalogazione per provenienza... dai suvvia, parliamoci privatamente e arriviamo a un chiarimento! Oppure, se sei sicuro della provenienza, forniscimi una prova! Risultato? Ma ve lo devo dire? E mi banna da facebook anche questo account. Morale, se lo fai tre volte su tre, senza cercare un contraddittorio... be' allora i miei non son più dubbi ma certezze: sei in piena malafede e la tua credibilità di venditore che si autodefinisce per quel che mi riguarda va a ramengo (come si dice dalle mie parti!!!) Morali della favola (uso il plurale): - tutto il mondo è paese, anche il Regno Unito - venditore professionale purtroppo non sempre è sinonimo di venditore con professionalità - chi non accetta un confronto non merita nemmeno la possibilità di averlo Prima di fare questa discussione ho pensato anche alla possibilità che il venditore in questione capiti da queste parti e legga queste parole e le possa ritenere lesive o di cattiva pubblicità nei suoi confronti... ma ho ritenuto che non sussista nulla di tutto ciò... quanto ho raccontato corrisponde al vero e ho i log delle chat di instagram e di facebook e dalla mia la certezza di una istituzione pubblica britannica (il British Museum) e in ogni caso, essendo questo un forum aperto a chiunque, rinnovo la mia domanda: have you a proof about the provenance?3 punti
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1969 Sovrano Militare Ordine di Malta - 10 grani Assimilabile più ad un gettone per turisti che non ad una vera moneta.3 punti
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Grazie @gpittini e @Poemenius sia per la citazione di Carson che per l'imbeccata dell'asta CNG!!! Proprio dall'archivio CNG ho trovato la sua sorella: CNG eAuction 388, lot. 485: *//•, RIC V 2 var. E sebbene lo stato di conservazione di entrambi gli esemplari sia alquanto scarso (in particolare il mio!), quasi quasi mi sbilancerei per una identità di conio sia per il dritto che per il rovescio... il che rafforzerebbe l'ipotesi che anche sul mio pezzo sotto le incrostazioni del campo a sinistra ci sia la *! Insomma dai, per 15 euro neanche male!!!3 punti
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Buonasera a tutti, in attesa di autorevoli pareri sul pezzo del 1847 "tipologia di Busto diversa", condivido il 10 Tornesi 1848.2 punti
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Ciao @modulo_largo, condivido pienamente la tua opinione, una moneta GENUINA bulinata è sempre meglio di una moneta bella, falsa.2 punti
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Come purtroppo accaduto spesso nella storia, un'idea (in questo caso, l'antirazzismo) senza ombra di dubbio positiva, rischia di perdere la sua forza per colpa di un pugno di fanatici. O almeno spero che siano un pugno, ma non ne sono del tutto sicuro Perché questa intolleranza (è giusto definirla così) dilaga ormai in tutti i campi https://www.corriere.it/spettacoli/21_gennaio_05/grease-onda-bbc-social-infuriati-film-sessista-omofobo-797a2b10-4f26-11eb-9394-990bd512afa6.shtml petronius2 punti
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Quanto si parla dei sesterzi di Traiano, bisogna stare molto attenti. La gran quantità di sesterzi, che provengono dalla Bulgaria , ha fatto si, che i falsi Bulgari, sono stati esitati un pò dappertutto. Questo postato da @Sovereign, ha tutte le caratteristiche, di essere genuina, spatinata sicuramente e lievemente ripatinata o colorata, ma qualche dubbio lo lascia intravvedere. Ovvero osservando i piani del dritto è tempestato di (crateri), che possono essere anche corrosioni. Diversamente il rovescio, ha più corrosioni sui piani. Interessante il confronto con un rovescio dello stesso conio, in asta di Roma Numismatica del maggio 2018. Tutto torna nella normalità, ma la visione dal vivo è indispensabile.2 punti
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Onestamente non ne ero al corrente. Ammetto che è da diversi anni che non guardo più le nuove emissioni delle zecche europee. Meglio così che ci abbiano già pensato loro. L’esempio di Morricone era il primo che mi era venuto in mente. Comunque, il mio consiglio principale resta quello di limitare il numero di emissioni annue a “pochi” esemplari (4-5 al massimo per ogni nazione tra 2 euro commemorativi, monete in argento ed in oro). Adesso vengono emesse troppe monete commemorative e la situazione mi sembra che stia sfuggendo sempre più di mano...2 punti
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Nel pieno rispetto delle opinioni altrui, penso che sia opportuno distinguere. Quello che mi ha colpito della vicenda è stato vedere scalmanati sciamare nei locali, gli agenti barricarsi con del mobilio, i rappresentanti accucciarsi. Mi ha ricordato il tentativo di golpe spagnolo ... . Non si tratta di distinguere tra violenza buona e violenza cattiva, ma una cosa è la resistenza e la violenza (sicuramente deprecabile, di destra o di sinistra che sia) durante un corteo autorizzato o meno; altra l’assalto al parlamento. Cordialità2 punti
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Continuo la discussione passando alle monete euro, adottate dal 2002. Per quanto riguarda le monete in circolazione non c'è molto da dire, poiché tutte le monete raffigurano l'arpa celtica (sullo stile delle monete già viste in precedenza). Il disegno, questa volta, è ad opera di Jarlath Hayes. Piccola nota: dal 2015 la zecca irlandese ha smesso di coniare le monete da 1 e 2 centesimi. In questo post vorrei approfondire le monete commemorative da 2€. L’Irlanda, in totale, ne ha prodotte 6. Le prime quattro furono emesse da tutti gli stati dell’Unione Europea e sono: - 50 anni del trattato di Roma (2007) - 10 anni dell’Unione Economica e Monetaria dell’Unione Europea (2009) - 10 anni di monete e banconote in euro (2012) - 30 anni della Bandiera d’Europa (2015) Nel 2016 l’Irlanda ha prodotto la sua prima moneta da 2€ commemorativa nazionale, per il centenario della Rivolta di Pasqua (di cui abbiamo già parlato). Il disegno raffigura la statua di Hibernia (realizzata dallo scultore John Smyth) posta sull'edificio dell'Ufficio Postale Centrale che, come detto in un altro post della discussione, fu occupato nel 1916, dando inizio alla Rivolta di Pasqua. Hibernia è uno dei simboli dell'Irlanda. Il suo nome deriva dal greco antico ed era usato per riferirsi all'Irlanda. Il significato è che Hibernia guarda in avanti ed è, allo stesso tempo, un simbolo del passato, del presente e del futuro del paese. Nella parte superiore del tondello interno figura la dicitura «HIBERNIA» in caratteri che simulano la scrittura a mano e che traggono ispirazione dal Libro di Kells (anche di questo abbiamo già parlato). I raggi solari rappresentano il concetto alla base della rivolta: l'alba di una nuova nazione. Ai lati dell'immagine della statua si trovano gli anni «1916» e «2016». La figura di Hibernia è stata spesso utilizzata da riviste anti-nazionaliste a scopo propagandistico e satirico, in particolare nell’Ottocento. Esempio clamoroso fu quello della rivista Punch che, nel 1866, creò una vignetta in cui una ragazza (Hibernia) scappa da un gruppo di persone con caratteri mostruosi e scimmieschi (i feniani, cioè coloro che volevano la nascita della Repubblica) e trova sicurezza in un uomo (la Britannia). Nel 2019 è stata prodotta una moneta da 2€ commemorativa per i 100 anni della prima riunione del Dáil Éireann (parlamento). Il disegno raffigura la prima seduta del Dáil Éireann nella Round Room (sala rotonda), che ebbe inizio il 21 gennaio 1919. La seduta fu condotta interamente in lingua irlandese per sottolinearne il carattere simbolico. L'ampia sala rotonda della Mansion House sovrasta la congregazione del primo Dáil eletto della nazione. Le parole «An Chéad Dáil» (il primo Dáil), al centro del disegno, e l'anno «1919», in alto, sono incisi in carattere onciale tradizionale. Nel prossimo post parleremo delle monete commemorative in euro, oro e argento.. !2 punti
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I nonni, come tanti di noi - me compreso - avevano spesso una scatola in cui finivano "tagli, ritagli e frattaglie (cit.)", vale a dire carabattole che comunque dispiace di buttare nel sacchetto dei rifiuti : qualche moneta fuori corso, qualche gettone, qualche medaglietta, piccoli oggetti di metallo che sapevano benissimo che non valevano nulla. Ce l'ho anch'io, un vero scrigno del tesoro : praticamente immondizia ! Sono i nipoti che un bel giorno aprono la scatola e pensano/sperano che contenga qualcosa di valore, a volte trovano addirittuta antiche monete greche, romane...e così chiedono "Quanto vale ?", la Spranza è sempre l'ultima Dea... Sono loro ad essere un po' ingenui, i nonni si comportarono a suo tempo come [quasi] tutti noi ! Ciao TIBERIUS !2 punti
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Questa discussione prende spunto da un'altra aperta recentemente nella sezione “Repubblicane” da @ARES III e poi sviluppata da @L. Licinio Lucullo . La sua lettura mi e' particolarmente piaciuta, al punto di spingermi ad aprirne una nuova per un approfondimento specifico nella sezione “imperiali”. Quindi ecco la moneta di cui vorrei parlarvi: la RIC II Traiano 796 D/: Q CASSIVS VEST: busto di Vesta, velata, drappeggiata, a destra R/: IMP CAES TRAIAN AVG GER DAC P P REST: tempio di Vesta visto di fronte, esastilo, con una statua sul tetto e sedia curule all'interno; urna per il voto sulla sinistra; tavoletta con A C (absolvo-condemno) sulla destra. La moneta è molto simile a questa: Si tratta di un denario di età repubblicana, coniato a Roma nel 55 a.C., il Crawford 428/1. Questa è la sua scheda: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G191/1 Il dritto è perfettamente identico nelle due monete (immagine e legenda). Il rovescio, invece, cambia solo per un elemento: sulla moneta “imperiale” è presente la legenda (che manca quindi sulla “repubblicana”) nella quale le parole più significative per la nostra discussione sono TRAIAN e REST. TRAIAN perché in effetti si tratta di una emissione di Traiano. REST perché è un denario che fa parte della serie di monete di “restituzione”, ovvero una sorta di “riedizione” di vecchie monete. La legenda del rovescio si scioglie dunque così: Imperator Caesar Traianus Augustus Germanicus Dacicus Pater Patriae Restituit. Secondo Francesco Gnecchi (nel suo libro “Monete Romane”) : "Moneta restituita o di restituzione è quella che, ad un intervallo più o meno lungo dopo la prima emissione, viene riconiata da un altro imperatore il quale, riproducendo più o meno fedelmente il prototipo, vi aggiunge il proprio nome seguito dall'abbreviazione REST, più raramente dall'intera parola RESTITVIT". Le monete di restituzione si differenziano quindi dalle più comuni monete post-mortem perché riportano espressamente nella legenda l'identità di colui che tributa il ricordo tramite la "restituzione". Tali esemplari fanno la loro prima comparsa nel periodo dei Flavi. Tra essi si distinse proprio Traiano che non si limitò a rieditare i tipi dei suoi predecessori, ma anche un certo numero di monete dell’età repubblicana. Si tratta di aurei e denarii (soprattutto) che hanno tutti la medesima legenda del dritto, ovvero IMP CAES TRAIAN AVG GER DAC PP REST. L’invariabilità della legenda farebbe ipotizzare che l’intera serie sia stata emessa in una singola occasione (anche se a me pare un po' strano, onestamente) avvenuta in una data posteriore al 102 d.C. (quando Traiano ottenne il titolo di Dacicus con la conquista della Dacia per l’appunto) e prima del 114 quando gli fu assegnato il titolo di Optimus Princeps. Una data post quem plausibile potrebbe essere il 107 sulla base di un passaggio della “Storia Romana” di Cassio Dione (68, 15) -epitomato da Xifilino- in cui si dice che in quell’anno l’imperatore “fece fondere tutte le monete consumate”, con la logica conseguenza della immissione in circolazione di un grosso quantitativo di nuove monete. Ovviamente la domanda da porsi è: con quale criterio Traiano ha scelto le monete da restituire, in particolare quelle dell’età repubblicana? Il tratto dominante del carattere di Traiano fu il desiderio di enfatizzare e di espandere la gloria di Roma. Appare quindi ragionevole pensare che sia stato questo il motivo che lo portò alla emissione di monete di restituzione: i tipi da rieditare potrebbero essere stati scelti in base al loro carattere simbolico e rappresentativo per mettere insieme una serie di monete che spiegassero e celebrassero l’evoluzione della grandezza di Roma. In questo senso quindi Traiano potrebbe essere considerato come uno dei primi a considerare lo strumento monetario come un aiuto alla comprensione della storia. Insomma, una sorta di numismatico ante-litteram. È chiaro però come l’esaltazione della grandezza di Roma significasse anche l’esaltazione della grandezza del sovrano che aveva portato l’impero alla sua massima espansione ed a un periodo di prosperità economica. Secondo invece una ipotesi più pragmatica, probabilmente egli individuò i tipi che rischiavano di sparire come conseguenza della programmata fusione di vecchie monete e perciò usò l’espediente di rieditarli per conservarne memoria. La restituzione dei denari repubblicani da parte di Traiano potrebbe aver avuto uno scopo, per così dire, opportunistico e propagandistico insieme. Sembra infatti che, dopo 150-200 anni, circolassero ancora molte di queste vecchie monete di buon argento, che furono quindi ritirate per coniare denari di lega più bassa, con evidente guadagno per le casse imperiali; per dare un "contentino" ai cittadini, che erano affezionati a queste belle, buone e storiche monete, ne coniò quindi un certo numero di esemplari " di restituzione". È chiaro però che queste monete avevano impresso il nome di Traiano che pertanto le usò come veicolo propagandistico. La serie completa delle monete di restituzione si presenta come una sorta di epitome di storia romana che parte dalla leggenda di Enea e Anchise: Il periodo dei re è rappresentato dai classici ritratti di Romolo e Anco Marcio. Questa è la RIC II 799, Romolo: Si giunge quindi all’età repubblicana che è rappresentata con molte monete. Vi troviamo i Dioscuri, varie personificazioni di Roma, eroi come Orazio Coclite, personaggi famosi legati a particolari eventi storici come Cecilio Metello nella seconda guerra punica, Emilio Paolo nella conquista della Macedonia, Giugurta che si arrende a Silla. Interessante la presenza di personaggi molto famosi, che nella loro vita furono contrapposti tra di loro. Abbiamo infatti Giulio Cesare in questo bellissimo aureo, il RIC II 815: Interessante è l’immagine del dritto: come diceva in un vecchio post Mirko 8710 si tratta di un Cesare molto simile a Traiano. E l’accostamento a Cesare non è ovviamente casuale, come possiamo ben immaginare. Da rimarcare che Cesare è presente con in altri due aurei, di cui il RIC II 806… …e in 4 denarii. È il personaggio più rappresentato nella serie di restituzione, seguito (anche qui ovviamente, direi) da Ottaviano-Augusto. Poi, come detto, ci sono gli anticesariani: Pompeo, RIC II 811: …e Bruto: RIC II 797… Interessante è anche il fatto che Traiano, giunto al periodo imperiale, nel “restituire” i suoi predecessori (con aurei, si noti), ometta deliberatamente Caligola, Nerone, Ottone, Vitellio e Domiziano. Una spiegazione potrebbe essere legata al comportamento tirannico di questi sovrani, alla loro morte disonorevole e al fatto che nessuno di essi ottenne il titolo di divus. Da notare tuttavia che anche Tiberio non lo ebbe, ma stranamente lui fu rieditato da Traiano. Non è chiara la vera motivazione di ciò. Nel chiudere questa carrellata, vorrei ricordare che In molti casi non sono noti gli “originali” delle corrispondenti monete di restituzione (uno di questi è proprio la RIC II 815 di cui sopra). Torniamo alla nostra moneta. Abbiamo visto che “restituiva” una moneta repubblicana del tutto particolare. Andiamo pertanto ab ovo, al denario repubblicano. Questa moneta ci riporta ad un’appassionante vicenda legata alle Vestali che fece molto scalpore nella Roma dell’epoca. Si era nell’anno 114 a.C. e si era conclusa da poco la lunga avventura dei Gracchi con l’uccisione di Caio (121 a.C.) che era seguita a quella del fratello Tiberio (133 a.C.). La morte dei Gracchi aveva posto fine ad un lungo periodo di fermento sociale e politico che aveva visto emergere le istanze dei plebei e degli italici. La loro fine aveva quindi rappresentato una apparente ripresa del potere della aristocrazia, anche se le tensioni rimanevano altissime. Le Vestali erano le sacerdotesse di Vesta ed erano tutte ragazze di origine patrizia (elemento importante nella nostra storia). Il sacerdozio delle Vestali durava trent’anni e per tutto questo periodo era loro imposto l’obbligo della verginità. Il loro compito era quello di custodire ed alimentare il fuoco sacro sull’altare del tempio di Vesta. Il fuoco di Vesta non doveva mai spegnersi: le Vestali che per negligenza lo avessero lasciato estinguere venivano battute con verghe. Quelle che avessero tradito il voto di castità pagavano il sacrilegio con la vita, sepolte vive in una grotta nel Campus Sceleratus nei pressi della Porta Collina. Nella sua lunga vita il collegio delle Vestali, per ragioni facilmente intuibili, dovette essere turbato da più di uno scandalo, se la tradizione riferisce che ben tredici Vestali furono sepolte vive per perduta verginità. Proprio in riferimento a quanto detto, in quell’anno 114 a.C. a Roma corse voce che tra le Vestali si fossero verificati gravi episodi di dissolutezza. Fu promossa un’inchiesta ufficiale al termine della quale tre Vestali risultarono gravemente indiziate. Il processo, celebrato dal Pontefice Massimo, si concluse però con la condanna di una sola di esse. Nel clima politico dell’epoca molti (soprattutto i plebei) videro in questa sentenza una sorta di accordo sottobanco tra il Pontefice Massimo e le Vestali (non so se per ragioni politiche o per coinvolgimento diretto nello scandalo). Fu così che un tribuno della plebe invocò la revisione del processo portando la causa davanti al tribunale del popolo la cui presidenza fu affidata a Lucio Cassio Longino (fratello del cesaricida Gaio) , noto per il suo rigore e la sua integrità morale. Fu emesso quindi un verdetto esemplare che condannò a morte anche le altre due vestali in precedenza assolte. In questo modo si volle colpire non solo l’aristocratico collegio delle Vestali, ma anche e soprattutto il Pontefice Massimo. Circa sessant’anni dopo, nel 55 a.C., il magistrato monetario Quinto Cassio Longino (discendente di Lucio Cassio Longino) fece emettere un denario a memoria di quell’antico scandalo, del clamoroso processo e indirettamente del suo antenato che ne era stato il promotore. Interessante il fatto che il RIC consideri questa restituzione come commemorazione di una Lex Tabellaria. Ora, spulciando, ho letto che ci fu una Lex Cassia Tabellaria che riformò il sistema elettorale romano introducendo il voto segreto il cui promotore fu proprio quel Lucio Cassio Longino che aveva presieduto la revisione del processo contro le tre Vestali. Ecco che il cerchio si chiude. l diritto della moneta presenta il busto di Vesta. Il capo è parzialmente coperto da un velo trasparente che fa intravvedere l’acconciatura sottostante, con crocchia e diadema. L’espressione del volto è piuttosto “canonica” nel senso stretto della parola e trovo che trasmetta comunque un senso di serenità, a differenza forse dell’analogo repubblicano. A proposito di quest’ultimo, trovo molto bella le parole usate dal nostro Licinio Lucullo: “Emana da questo volto un’aura affascinante ed enigmatica, la sua espressione è quella malinconica e turbata di una divinità offesa”. All’epoca di Traiano erano ormai passati tanti anni da quei fatti. Forse anche questo cambio di espressione rientra in una politica di propaganda. Il rovescio è molto particolare. Al centro campeggia il tempio di Vesta, il cui aspetto circolare si intuisce dalla prospettiva generata dalle sei colonne di altezza diversa e dal tetto a cupola di forma conica leggermente stondato che ha due acroteri a protome di dragone ed è sormontato da una statua (probabilmente di Vesta) con patera e scettro. A destra una tavoletta per il voto con le lettere AC, che stanno per Absolvo/Condemno, ovvero i due possibili verdetti di un processo. Concluso il dibattimento, infatti, i membri del collegio giudicante erano invitati a ritirarsi per deliberare. Ogni giurato riceveva una tavoletta cerata recante da un lato la lettera A (absolvo), dall’altro la lettera C (condemno), e dopo aver cancellato una delle due (o entrambe se voleva astenersi) deponeva la tavoletta in un’urna appositamente predisposta, visibile sulla nostra moneta alla sinistra del tempio. Prima di concludere allego la discussioni che citavo all’inizio da cui ho tratto molte delle cose che ho raccontato, ringraziando ancora Licinio Lucullo e Ares III: E voi avete qualche moneta di restituzione di Traiano che volete condividere? Ciao. Stilicho1 punto
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Continuando sul tema di pulitura.........alcuni esempi di quando succede, se a farlo sono restauratori incapaci. Un sesterzio da Savoca luglio 2018. Un lavoro pessimo, che con bulini, si modificano dettagli . Ovvero un lavoro invasivo, dove molti lettere e figure , verranno meno deturpati. Segue un altro sesterzio da un'asta NAC marzo 2009.qui la pulitura è molto meno invasiva, ma visibile il lavoro dei bulini. Infine, un altro sesterzio da un'asta Solidus de novembre 2015. Osservando il bordo fortemente incrostato e immaginabile il lavoro di scrostatura o pulitura che è stato fatto. Sicuramente professionale, mano sicura competente. Il modellato figurativo è perfettamente originale, cosi le lettere tutt'attorno. Si notano delle corrosioni o mancanze di patina spessorata nel campo, che non sono state riempite. Un bel lavoro. Moneta sicuramente "Collezionabile".1 punto
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Io di sicuro commemorerei la casa automobilistica Isotta - Fraschini...1 punto
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Qui il problema secondo me è il solito : cioè si vuole costruire una storia da vendere al pubblico e si perde la prospettiva e l'obbiettivita', (vedi foto del cartaceo).1 punto
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Aggiungerei qualcosa, se posso. Motto: Unita nella diversità Superficie: 4 233 262 km^2 Istituzioni principali: Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio dell'Unione europea, Commissione europea, Corte di giustizia dell'Unione europea, Banca centrale europea, Corte dei conti europea Sedi istituzionali: (Bruxelles) Commissione Europea, Consiglio dell'Unione Europea e la sede secondaria del Parlamento Europeo; (Lussemburgo) Corte di giustizia dell'Unione Europea, Tribunale dell'Unione Europea, Segretariato generale del Parlamento Europeo; (Strasburgo) sede principale del Parlamento europeo; Agenzia spaziale: ESA (+EUSPA). Si potrebbe anche aggiungere una voce sui candidati ad entrare nell'Unione. Candidati: Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Turchia (Ufficiali); Bosnia ed Erzegovina, Kosovo (Potenziali). Infine, potremmo inserire anche le attuali presidenze, che però andrebbero poi tenuti in aggiornamento e forse ai fini della discussione non aggiungono nulla. Presidente del Parlamento Europeo: David-Maria Sassoli (luglio 2019-dicembre 2021) Presidente del Consiglio Europeo: Charles Michel Presidente della Commissione Europea: Ursula von der Leyen1 punto
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Per tornare alla moneta da cui è partito il topic, la stessa aveva realizzato, nel gennaio 2014, sempre da Heritage, 4.582.500 dollari (comprensivi di diritti). Questa cifra la pone al quarto posto tra le monete più costose di sempre, quella attualmente terza ha realizzato 4.993.750 dollari, vediamo se il Brasher riuscirà a scalzarla dal podio. Le prime due di questa classifica, rispettivamente con oltre 10 milioni e 7 milioni e mezzo di dollari, mi sembrano abbastanza fuori portata. Pur senza arrivare a tanto sono d'accordo sul fatto che questa, come del resto tutte le monete americane dei primi anni, non sia assolutamente competitiva dal punto di vista estetico con le contemporanee monete europee (ma anche con quelle di molti secoli prima). La zecca americana, rispetto alle principali zecche europee, poteva senz'altro definirsi arretrata, sia come attrezzature che come qualità del personale. Consapevoli di questo, gli americani cercarono fin dai primi dell'Ottocento di "importare" incisori dall'Europa, che avrebbero potuto non solo realizzare direttamente le monete, ma anche insegnare agli incisori autoctoni i "trucchi del mestiere" degli europei, ma ci vorrà qualche decennio prima di incominciare a vederne i risultati. petronius1 punto
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The Aragonese’s Coins of Southern Italy - Volume I Rinnovo ancora i miei complimenti agli all’editore ed agli autori di questa pubblicazione, in attesa del secondo volume, inizierò a godere delle pagine di questa opera.1 punto
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Salve a tutti. Abbiamo già discusso varie volte riguardo la circolazione monetaria dei primi del '900; più di una volta è stato ribadito il concetto degli scudi che venivano utilizzati quasi solo per grandi transazioni e che comunque in quegli anni non circolavano più, sostituiti dalle banconote. Eppure, credo di aver trovato una fonte dell'epoca che sembra dimostrare ben altro. Si tratta nientemeno che di un passo del Giornalino di Gian Burrasca, di Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli), pubblicato a puntate tra il 1908 e il 1909, ed ambientato tra il 1905 e il 1906. Ebbene, per nostra sorpresa, c'è scritto testualmente in una pagina: [...] 19 ottobre Stamani Luisa mi ha condotto in camera sua, mi ha baciato e con le lacrime agli occhi mi ha regalato un bello scudo d'argento dicendomi, come al solito, di esser buono, di non fare sciocchezze, perché in casa col da fare che c'è per i preparativi dello sposalizio nessuno può badare a me... L'ho sempre detto io, che Luisa è la migliore di tutte. Ho preso lo scudo e via, a mettere in esecuzione la mia idea. Ho comprato dodici razzi col fischio, sei candele romane, otto tippi-tappi, quattro belle girandole e altri fuochi artificiali tutti svariati, coi quali festeggerò gli sposi la sera del matrimonio, in giardino. [...] Naturalmente, è fuori discussione il fatto che Gian Burrasca aveva una famiglia borghese dalle abitudini e dalle possibilità economiche ben diverse rispetto a quelle della maggioranza delle persone. Nè, tantomeno, mi interessa in questa sede discutere riguardo il potere d'acquisto di uno scudo in quegli anni o del suo valore attualizzato. Quello che trovo assai significativo è il fatto che, in questo passo qualsiasi di quel libro per ragazzi, venisse considerato lo scudo come una moneta ben nota al pubblico giovane di allora, e quindi senza bisogno di ulteriori spiegazioni (neanche di indicarne il valore facciale). Ma, soprattutto, sembra mostrare chiaramente che allora recarsi in un negozio in città (in questo caso Firenze) e fare acquisti pagando con un singolo scudo fosse una cosa magari non comunissima, ma perfettamente normale: ovviamente, non poteva che trattarsi di uno scudo di un sovrano precedente e quindi coniato almeno una trentina d'anni prima. Forse è un po' poco, ma mi sembra che porti a dover necessariamente rivedere i "preconcetti" che avevamo sulla circolazione monetaria di quel periodo. Il tutto si sposa poi perfettamente con il fatto dello scudo del 1911 per richiedere il quale occorreva fornire uno scudo vecchio, ed apre nuove possibili considerazioni sullo scudo del 1914, che evidentemente non era poi così avulso dalla circolazione, come tipologia monetale.1 punto
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E tanto per continuare ecco un esemplare con 2 stelline al dritto, tre al rovescio e i caratteri sottili...mo bevo il caffè . Buona giornata a tutti!1 punto
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Salve Sono d'accordo con @nikita_ su Canton Ticino ma per me potrebbe trattarsi di un 3 Soldi molto consumato e ridotto leggermente di diametro (originariamente di 20mm) piuttosto che di un 3 denari, infatti quella ghirlanda che mi pare di intravvedere sopra lo stemma della sua moneta è presente nel tre soldi ma non nel tre denari: https://en.numista.com/catalogue/pieces23097.html1 punto
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Buonasera è una riproduzione che si può acquistare per pochi euro sulle bancarelle che si trovano di solito all ingresso dei siti archeologici, non ha valore numismatico è un semplice gadget senza storia e senza gloria, saluti1 punto
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Ciao, potrebbe essere questa del link, confrontala: https://en.numista.com/catalogue/pieces24902.html ps: o qualcuna di queste: https://en.numista.com/catalogue/ticino-1.html1 punto
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Che ne pensate di uno dei miei 2 Grana? Quattro stelline e mancanza di metallo simile alle vostre. In più un cerchio perlinato al rovescio e legenda del dritto differente.1 punto
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L'idea della discussione è bella, però penso che ci siano tanti artisti / monumenti / scrittori italiani famosi che non sono stati ancora omaggiati (almeno sui 2 euro commemorativi). Senza voler fare retorica, è un dato di fatto che abbiamo monumenti e paesaggi unici nel loro genere. Scienziati, condottieri ed artisti famosi in tutto il mondo. L'Italia ha tanto da omaggiare di se stessa. Sicuramente anche il cibo, non lo nego. Ma anche tanto altro. Dietro la scelta di voler omaggiare certe cose al posto di altro c'è una volontà, evidentemente. Basandomi sulle mie passioni, che sono principalmente lettura / musica / cinema.. mi piacerebbe tantissimo una moneta dedicata a Camilleri, una per Vittorio De Sica e una per Lucio Battisti. Ecco, l'ho detto ?1 punto
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Non concordo proprio con questo, perchè di euro che commemorano cose serie ce ne sono. E fra l'altro la sua vera origine è napoletana. A quanto pare fino a una settantina di anni fa all'incirca era quasi sconosciuta fuori dalla Campania, solo dopo si è imposta come piatto preferito in tutta Italia.1 punto
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Moneta buona e bella, pulita (oltre credo a qualche intervento nel campo di lisciatura e su alcuni dettagli) e poi un protettivo applicato (potrebbe essere il lucido che si vede). Ragazzi, non per essere polemico, ma prima di ipotizzare la falsificazione, valutate bene le varie opzioni .. Skuby1 punto
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Mi correggo, non si trattava di Umberto I, ma di Vittorio Emanuele II.1 punto
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Potrebbe essere un bronzo di Tessalonica, Ottaviano/Cesare, RPC 1554, come misure ci starebbe. Peró vista la conservazione e la mancanza delle legende sono incerto. Qui ci vuole @L. Licinio Lucullo1 punto
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Consideriamo questo esemplare la prima pietra di una nuova collezione....la voglia di tornare a guardare belle monete con ottimismo!! Il supporto e il consiglio degli utenti di questo forum, vecchi e nuovi saranno sempre un valido aiuto nelle scelte e nella valutazione degli esemplari da acquisire! Renato1 punto
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1969 Isole Fiji, Elisabetta 2a, 2 centesimi di dollaro Fiji, in bronzo. Nel 1969 le Fiji abbandonano il Pound e adottano il dollaro Fiji.1 punto
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Egitto, 5 piastre 1968 - Fiera Internazionale dell'industria1 punto
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Ormai tutto va sul FDC (eccezionale)e sul prezzo. A volte mi sono sentito venale con le mie piccole vendite per andare avanti ma vedo che oggi la Numismatica è ben poco più e quasi tutto si base sulla speculazione effettiva,storia, collezionismo e passione poco e nulla. Rimpiango il vecchio Picchio quando postava i suoi pezzi meravigliosi con la loro storia e con una descrizione da far passare quasi in secondo piano la sua moneta in alta conservazione, enunciando i particolari e le diversità seppur piccole di conio. La Numismatica così è fredda non ha anima e cuore. Io tutta sta passione per l'eccezionale conservazione non l'ho mai avuta preferisco il pezzo raro meglio se Inedito lì c'è numismatica e il numismatico,lo studio il piacere di avere in mano un qualcosa che si scopre riguardandolo e rigirandolo in mano. Quindi ,se posso scriverlo , per chi ha possibilità cercate il pezzo che fà storia no quello freddo da cassaforte e basta. Un FDC quante domande vi fa fare? Un conio particolare,diverso, quante ve ne farete? Quale dei due vi fa sentire dei Numismatici? Scusate se sono uscito fuori dal discorso ma ho sentito il bisogno di scrivere questo.?1 punto
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Buonasera Piano piano cerco sempre di aggiungere una monetina alla mia collezioncina estense. Oggi vi mostro questa liretta di Francesco III....i tagli in argento di questo duca sono davvero ostici da trovar belli, i rilievi già sono bassissimi e se ne vanno solo a guardarli. Questa l'ho reputata un buon compromesso di qualità e anche di patina....la veste del duca con tutti i particolari,i capelli ancora belli ricci...insomma non ho resistito. Il rovescio con L'Aquila soffre un po di più. Cosa ne pensate? Io la reputo un buon bb se non qualcosa di più per il dritto. Grazie a tutti e un saluto Marco1 punto
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Fra i regali di Natale ricevuti questo bel libro : SARACENO Vittorio Trattato Aritmetico Pratico o si Conti Fatti Torino 17821 punto
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