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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/13/21 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutti gli amici del forum, ho il piacere di condividere con voi uno dei miei ultimi arrivi in collezione...! Francesco l, piastra da 120 grana 1825... saluti a tutti...
    4 punti
  2. Carlo I , mezzo testone a cavallo con la spada come nel testone. scusate se non è FDC come si usa adesso!
    3 punti
  3. 1970 Italia Gettone che riproduce il fiorino da 100 quattrini del Governo provvisorio della TOSCANA del 1859. L'ho trovata sette anni fa in una ciotola a 50 cent e l'ho presa perchè mi aveva incuriosito. Una volta a casa scopro che aveva il punzone dell'argento .925 sul bordo, sono pur sempre 12,50 grammi per qualche spicciolo patacca patacca patacca patacca
    3 punti
  4. Egregio, la nota si riferisce essenzialmente alla differenza di 1 raggio nel III cantone fra la Lira del 1883 e 1884 con quelle degli anni seguenti come riportato nel "Gazzettino #5" del giugno 2019 (vedi qui sotto). Si tratta di 4 raggi anziché 5. 3 sono veramente pochi, per non parlare che nella moneta del discussione anche gli altri cantoni presentano meno raggi e soprattutto non ben orientati.
    3 punti
  5. Paypal ti restituirà il denaro (togliendolo al venditore) e ci sarà un tedesco in più non disposto a spedire in Italia.
    3 punti
  6. ultimi disegni di banconote di fantasia fatti in questi giorni, spero siano di vs. gradimento ? vedi link https://www.friziodesign.it/banknotes05.html
    2 punti
  7. Mi permetto di evidenziarti la nota nr 1 nel ns Catalogo relativamente alla lira di Umberto I https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-U1/6#0 saluti TIBERIVS
    2 punti
  8. 1970 Mongolia - 15 mongo (100 mongo = 1 togrog)
    2 punti
  9. Io in collezione dovrei avere sia il pezzo con cifra 5 della data ribattuta su 3 sia il pezzo col 5 non ribattuto. Ve li posto. Datemi i vostri pareri.
    2 punti
  10. Questo mio Grano 1790 è stato giudicato da Morello SPl+
    2 punti
  11. Dalla prima guerra mondiale in poi si sono formati in Francia gruppi di mercanti e industriali sotto vari nomi (Società di Commercio, Associazione di Commercianti e Industriali, vari sindacati e comitati, ecc.) per coniare moneta spicciola. L’anno di emissione di questo gettone è il 1922 e il 1933 è l’ultimo anno di validità (o l'anno di scadenza). In Numista puoi trovare un gettone dello stesso valore con l’anno 1927, come pure gettoni da 10 cent. sempre del 1922 come emissione ma con anno di scadenza 1927, 1930 e 1933. apollonia
    2 punti
  12. Sul Gigante in mio possesso (anno 2017) è riportato come R2. Stessa cosa per quel che riguarda il Montenegro dello stesso anno. Sul "nostro" catalogo di lamoneta è riportata, invece, come NC. Personalmente mi trovo più in linea con quest'ultima classificazione che non con le altre... Volendo fare un discorso generale, a mio avviso, qui in Italia c'è un po' la tendenza ad abusare dei termini R ed R2. In altre nazioni, come l'Olanda, quando si parla di un R2 si intende veramente una moneta "molto rara". Posso, però, capire la problematica di creare una distinzione tra monete estremamente comuni (come molte lire della Repubblica Italiana) da monete sì comuni ma che non te le tirano dietro. E' questo, a mio avviso, il punto nevralgico del problema, che porta a "sovrastimare" certe rarità. Teoricamente ci sarebbe il CC (moneta molto comune) ma vedo che è una sigla molto poco utilizzata. Peccato perché, secondo me, potrebbe tornare utile per rendere le cose un po' più chiare.
    2 punti
  13. Comunque i commenti dei # 15-16-17 non meritano ... commenti. Ho sempre trovato irriguardoso e stupido voler dire qualcosa senza sapere ciò di cui si sta parlando. Sempre e comunque. Se si ritiene di apportare qualche contributo utile ad una discussione (e non solo veder crescere il proprio numero di messaggi o di like nei social) allora bisogna conoscere quanto hanno detto gli altri, senza ritenerlo aprioristicamente "sbagliato, o non pertinente o che non porti nessun risvolto nella discussione". E' l'unico modo di crescere, non dico numismaticamente ma soprattutto umanamente. Come si può anche solo pensare ad una castroneria del genere: è un modo di ragionare puerile, aberrante e pericoloso, che ha caratterizzato ideologie e regimi totalitaristici: il presuntuoso ed arrogante che non sta a sentire gli altri (=leggere) non merita di parlare (= scrivere).
    2 punti
  14. Non me ne voglia il proprietario, ma è troppo bello per non farlo vedere.... Giusto per due chiacchiere serali Voi che conservazione gli dareste?
    2 punti
  15. Ferdinando I - Piastra 1817 R Ribattuta su quale altra moneta?
    2 punti
  16. Nasce l’Associazione numismatica Giuliana che opererà nel settore culturale con lo scopo di riunire tutti i numismatici residenti a Trieste. https://www.lamoneta.it/clubs/21-associazione-numismatica-giuliana/ Nel 2021 ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e per celebrare questa importante ricorrenza per la cultura e l’Italia intera. Tutte le Istituzioni pubbliche e private sono chiamate a dare un contributo, anche quelle che non hanno presentato un progetto al Mibac a tempo debito, come noi. L'associazione numismatica Giuliana vuole omaggiare la figura del sommo poeta offrendo il suo, pur modesto, contributo in ambito numismatico con un breve saggio sulle monete che al tempo di Alighieri circolavano nel nord est della penisola, di prossima uscita.
    1 punto
  17. Ciao Dalle foto direi che la moneta in realtà è ottomana... dovrebbe essere un Dirham di Murad III (1575-1595) della zecca di Gumushane Ti allego foto di confronto
    1 punto
  18. 1 punto
  19. Si, ottima osservazione! probabilmente si tratta di un metallo più morbido. è davvero molto anomalo anche quel bordo che sporge piegandosi in fuori al rovescio ad ore 8
    1 punto
  20. Un brutto falso,notare la R di zecca,il medaglione dell'Annunciazione e il bordo nonche la firma SPERANZA (il 3 della data l'avete notato tutti). La foto presa in diagonale e con luce forte sfalza un pò i rilievi ma credo con tutto quello che avete scritto non ci siano più dubbi. Peso e diametro scommetto che erano dati come da catalogo ne più ne meno. ps: posso sempre sbagliare solo in mano sono sicuro al 100% ma certi punti su questa tipologia sono standard.?
    1 punto
  21. P e N sieri con fusi PENSIERI CONFUSI Buona serata da Stilicho
    1 punto
  22. Allora a questo punto gli intrusi sono le banconote belga perché fanno parte della stessa serie ?
    1 punto
  23. Io personalmente non disprezzo la collezione degli euro ma non ho mai speso nulla oltre il facciale per collezionarli e così ho una piacevole collezione di pezzi curiosi, scovati nei resti o scambiati al facciale, che mi ha dato le sue soddisfazioni. Il collezionismo degli euro lo vivo ancora oggi così come più di 10 anni fa quando ho iniziato e non mi curo né di queste emissioni che considero davvero poco interessanti (a parte rari casi di monete che trovo più piacevoli come quella su Ercolano del 2009 per esempio https://en.numista.com/catalogue/pieces45346.html ) né di rincorrere per forza le emissione che si sono succedute negli anni come quelle francesi e belghe non destinate alla circolazione... Per il resto mi sono spostato su altre collezioni con un po' più di Storia (come @lorluke) ma se qualche euro che non ho mi capita ancora per le mani lo metto comunque da parte quindi non l'ho propriamente abbandonata come collezione.
    1 punto
  24. Beh se l'oggetto ti è piaciuto esteticamente hai fatto bene a prenderlo è una sorta di medaglia un oggetto comunque con un suo pregio artistico!
    1 punto
  25. Ciao carissimo @Meleto e grazie anche a te dei tuoi graditi interventi/storie ?. Anche a te,come per @nikita_,auguro di trovar ciò che aimè non prendesti quel giorno... Quel che hai detto a @carmhack è giustissimo,infatti anche io quando mi propongo di acquistar un tondello,prima lo punto,lo studio,vedo il valore e il mercato per non farmi fregar,vedo il materiale(almeno visivamente) e cerco di mantener il buon senso e a non dar conto al " buon affare" da mercatino. Proprio sulla monetazione cinese è un macello,fanno monete fantasy come la mia,false,gadget,con le piú svariate tecniche,ma qui mi fermo perchè il discorso poi diventa grande e impegnativo( stupendo e appassionante,teniche,falsi d' epoca?.....). Grazie ancora e se hai ancora queste patacchine e ti va di inserirle fallo pure,magari con l' originale a seguire? Salutoni
    1 punto
  26. Quindi, a otto anni per una diecina di monete (patacche) hai speso 50 euro? ex 100.000 lire…. io all'età di otto anni avevo un budget che andava dalle 20 alle 50 lire a settimana!
    1 punto
  27. Purtroppo non è sempre facile fare una valutazione su una moneta che non è ancora completamente pulita... Mi sono basato un pò su quello che c'è scritto sul montenegro, non sono molto esperto della monetazione di quegli anni.... Anche io sono curioso di come sarà il risultato finale:) La tua è una bellissima moneta!
    1 punto
  28. Buongiorno. Il 3 centesimi di Maria Luigia è una moneta di una certa rarità. In condizioni davvero "perfette" può anche raggiungere i 400/500 euro. Mi permetto, però, di avanzare qualche dubbio sulla qualità dell'esemplare in tuo possesso. A prima vista, dalle incrostazioni e dall'ossidazione diffusa, sembra quasi una moneta scovata sottoterra... Tra l'altro il tondello è visibilmente afflitto da colpi al bordo e altri deturpamenti sulla superficie. Vediamo a lavoro ultimato e, magari, con foto migliori cosa ne salta fuori. Per ora faccio fatica a formulare un giudizio. L'unica cosa che mi sento di escludere categoricamente è il FDC (ma anche lo SPL). Di seguito riporto l'immagine di un esemplare in alta conservazione aggiudicato qualche mese fa presso Bolaffi per 400 euro più diritti. Mi pare che non vi sia proprio confronto...
    1 punto
  29. Dal nasino all'insu e taglio capelli a me ricorda moltissimo Gordiano III nelle monete della troade, di Misia o regioni vicine. Il rovescio sembra anche a me un tripode con scritte ai lati.
    1 punto
  30. Essendo chiamato in causa rispondo, ma solo una volta e poi lascio perdere. Mi sembra di avere espresso un parere legittimo, seppure in contrasto con l'opinione di partenza della discussione. La mia opinione non era che si può saltare tutto e scrivere, ma che a fronte di un numero di pagine di discussione consistente posso accettare che l'utente ne legga qualcuna e poi decida di commentare. Sicuramente può portare a qualche ripetizione ma è anche, secondo me, l'unico modo per spingere nuovi utenti a partecipare. Altrimenti diventa un forum di sola lettura. Paragonare questa opinione al totalitarismo lo trovo un filo eccessivo, ma rispetto le opinioni degli altri, anche quelle più strambe. Ma vorrei fosse rispettata anche la mia con un po' più di civiltà.
    1 punto
  31. Perdincibacco autore del post #19 il proposito era lodevole ma, ahinoi, non sei proprio riuscito a trattenerti, hai dovuto per forza.....commentare.
    1 punto
  32. La data attribuita è [ca. 1920?]. C’è anche il gettone di controvalore 30 Paras in rame, di forma circolare e con il fiorellino a sei petali. Buona serata anche a te. apollonia
    1 punto
  33. E non solo nel mezzo tornese, Vedo spesso in vendita i Carlini del 1835 proposti come dei 1833.
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  34. Ho appena ricevuto la moneta vinta sull'ebay francese. La moneta era presentata come da classificare e l'asta si è conclusa ad una cifra piuttosto alta, visto che mi insrisco in una discussioen che parla vi valutazione me a sono cavata con 130 euro. Quante volte me la sono lascita sfuggire la rarità quando mi ero creduto l'unico ad averla azzeccata Questa volta è toccata me. Magari qualcuno di voi ha partecipato alla stessa asta e siamo stati involontariamente avversari la metto qui in spirito d'amicizia per festeggiare assieme un'acquisto non scontato abbazia san benigno Giovanni Battista di Savoia racconigi.bmp
    1 punto
  35. Come già detto una prova in rame logicamente non può avere lo stesso peso della stessa moneta in argento. Sulla consunzione sono d'accordo è piuttosto strano che una prova abbia circolato così tanto, questo potrebbe in parte rispondere al quesito principale: invece di una prova potrebbe essere un tondello in rame da argentare per spacciarlo come un quarto d'argento ?, non un prodotto di zecca. Questa ipotesi sarebbe avvalorata anche dalla non proprio esemplare esecuzione di questo conio/tondello.
    1 punto
  36. le monete in oro erano le uniche NON fiduciarie, erano sempre pesate, ed avevano un "costo" più che un valore, quindi avevano prezzi differenti in base al tempo e al luogo. questo è vero certamente dall'avvento del cosiddetto "solido"...prima non mi pronuncio...ma se avevi oro, in qualsiasi forma, valeva a peso e il solido è una moneta/lingotto che i denari legionari di Marco Antonio fossero ancora in circolazione al tempo di Vespasiano è noto e certo dalle contromarche..... che i bronzi di fine IV secolo , certamente almeno post 348, siano rimasti in circolazione fino a metà del VI secolo e in alcuni rari casi alle soglie del VII, ce lo dicono quasi tutti gli scavi stratigrafici e/o i tesoretti scavati in Italia, Spagna, Africa, e in parte in oriente... con quale valore, a noi non è noto....e ci sono diverse teorie, nessuna esaustiva al momento ciò che rimane in circolazione è comunque in qualche modo "selezionato", infatti il maggior "relitto" di III secolo che troviamo ancora nel V-VI sono i radiati Divo Claudio, che stimolarono addirittura idee circa una loro nuova coniazione nel V secolo e addirittura in zecche Africane.... (Ad oggi pare una tesi superata da parte di molti studiosi recenti...non mi pronuncio per mancanza di dati e dimestichezza effettiva) vendere le monete a peso e fonderle era vietato, e se posso, nella maggior parte dei casi inutile, perché la sopravvalutazione era tale per il coniato da stimolare piuttosto la falsificazione, che non la fusione per vendere a peso l'unica probabile fusione "sensata" era quella di monete in disuso o rese dal contenuto in argento di maggior valore rispetto alla prezzatura non dimentichiamo che era anche vietato "trasportare" moneta da un luogo ad un altro come fosse merce, proprio perchè in luoghi differenti potevano esserci valutazioni differenti, soprattutto per le monete in metallo nobile, ma la legge non fa differenza tra le monete.... tanti temi...tanta complessità in ogni caso, ribadisco che questi dubbi e questa complessità non ha lasciato traccia tra i contemporanei, e per loro era certamente tutto abbastanza chiaro...anche se a volte magari "difficile" dal punto di vista economico
    1 punto
  37. Segnalo un rarissimo bolognino aquilano di Ladislao con stellina a fine legenda del D https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LADAQ/2
    1 punto
  38. Eccomi qui con la seconda serie. Spero apprezziate ? SERIE 2 A. STRUTTURA: 1. Definizione delle fasi. Tutti gli autori hanno riconosciuto l'anteriorità delle monete recanti la forma “AEQVIT”. G.ELMER aveva ricostituito la sua "prima emissione" come segue: Questa tabella, alla maniera di un "Aufbau", dà largo spazio all'ipotesi, dato che l’esistenza delle monete d’oro 600 e 601 è solo supposta. Dunque, da parte nostra, dividiamo questo materiale, che risulterebbe essere più complesso di quanto pensasse ELMER, in due fasi. La prima fase comprende due gruppi, uno composto dagli aurei radiati, coniati usando gli stessi conii della prima emissione (quindi quelli degli antoniniani senza segno di zecca), il secondo è composto da rari antoniniani, con all’esergo “P”, “S”, o “T”. Ecco un riassunto di questi tipi: 2. Le titolature. Solo una forma è attestata, che è quella “IMP POSTVMVS AVG”. Tuttavia, un certo numero di monete (quattro in totale) sono state punzonate “POSTVNVS (sic)”. Questo errore ricorda il “PDSTIMVS” della prima emissione di Colonia. Ciò indica che l'informazione fu trasmessa solo verbalmente all’incisore. Dato che diverse monete presentano questa caratteristica, si può presumere che questo non fosse un semplice incidente di punzonatura, ma che facesse parte della riproduzione scritta di una forma parlata distorta (si pensi agli innumerevoli SECVR TENPO). Ciò dimostra, in ogni caso, che l’ortografia del nome del principale nemico dell'Impero era a malapena familiare in Nord Italia (inoltre, la monetazione gallica di Postumo appare solo molto raramente a sud delle Alpi). 3. Le denominazioni. Due nomi fanno parte di questa serie: aurei radiati e antoniniani. B. DATAZIONE: Abbiamo visto che la prima serie in assoluto è stata emessa alla fine dell'inverno 266/267. La serie successiva, molto breve, è seguita in breve tempo, nonostante un'interruzione di alcune settimane, poiché occorreva reclutare e addestrare nuovi incisori. Il numero di monete trovate mostra che la seconda serie a nome di Postumo è stata distribuita per poche settimane al massimo, collocheremo questo evento nella primavera dell'anno 267. In questa occasione Aureolo ha offerto una donativo, di cui sono conservati esemplari di dubbia autenticità. C. METROLOGIA: PHASE A, GROUPE A (aurei radiati): I due aurei radiati che ci sono giunti pesano 4,63 e 3,84 g rispettivamente! La seconda moneta, la quale mostra la traccia di un buco riempito, è, verosimilmente, un falso stampato su una moneta d'oro originale (che, a nostra conoscenza, non è mai stato trovata). Il valore medio è 4.235 g, ha quindi un interesse molto limitato. Tuttavia, sembra certo che il peso della moneta d'oro rimossa dalla quotazione sia più che raddoppiata rispetto all’ultima serie emessa da Gallieno, purtroppo altrettanto scarsamente documentata. Siamo comunque molto lontano dai 5,09 g registrati per la prima emissione monetaria milanese di Claudio. PHASE A, GROUPE B (antoniniani senza segno di zecca): in questo caso abbiamo i pesi di 56 esemplari: L'istogramma è abbastanza irregolare, ma non sembra che siamo in presenza di due popolazioni differenti. La fase B è attestata da due pesi (media: 3,12 g) che non hanno valore statistico. Se la lega non sembra essere stata modificata rispetto a quella della quattordicesima serie di Gallieno, il peso, invece, è stato notevolmente aumentato: l'antoniniano è stata "rivalutato" del 14,08% (è aumentato di 0,454 g). COMPOSIZIONE CHIMICA: Siamo estremamente poco documentati sulla composizione chimica degli antoniniani milanesi a nome di Postumo. Non è stata pubblicata alcuna analisi completa e abbiamo solo i seguenti dati: Ad eccezione di quello relativo al n ° 1506, respinto da LAFAURIE, il contenuto degli antoniniani milanesi battuti per Postumo appare omogeneo (5,78%). È vicino al 6,02% registrato per la quattordicesima emissione di Gallieno. D. TECNICHE MONETARIE 1. La coniazione. I tondelli sono generalmente molto rotondi e spessi. ?Il loro diametro è, però, inferiore a quello delle monete, la cui bordatura appare solo raramente.? Le tracce di ?ritratti d’incudine? sotto il rovescio sono numerose come prima; ne abbiamo trovate 10 (su 52 monete), ovvero il 19,23%, cifra praticamente identica al 19,6996 dell'ultima serie a nome di Gallieno. Questo elemento è un ulteriore argomento a favore di una interruzione molto breve tra gli scioperi di Gallieno e quelli del suo successore. 2. L’orientamento delle monete. I 51 assi sono suddivisi in 24 ex. A 6h (47.0696) e 27 a 12h (52.9496). Questo ci riporta al rapporto che esisteva fino alla serie 9/1 inclusa (48,31 / 51,6996). Questo elemento, che va ad aggiungersi al cambio di stile, indica che, almeno una parte della squadra della “moneta mediolanensis”, è stata cambiata. 3. La punzonatura delle legende. Pensiamo di riconoscere quattro mani diverse nella punzonatura dei titoli imperiali; li abbiamo attribuiti agli incisori “H”, “J”, “K” e “L”. Questi, infatti, conservano un certo numero di abitudini proprie di Milano (come la “V” formata da due barre parallele; la “A” in forma di “H”). D'altra parte, le “N” e la “M” sono incise con molta attenzione seguendo la normale ortografia per queste due lettere. L'uso dei punti di divisione è generalizzato per quanto riguarda i rovesci (ad eccezione di 1033B e 1037). 4. La sillabazione I trattini non sembrano avere alcun significato particolare. Inoltre, le varianti sono pochissime: AEQVIT è generalmente tagliato in AE / QVIT, più raramente in A / EQVIT. 5. Gli errori di legenda A parte le quattro monete che portano “POSTVNVS” invece di “POSTVMVS”, possiamo menzionare solo un VIRTVS AEQIT (sic) dal tesoro di Komin (n° 1040). Tuttavia, l'esistenza del pezzo non è stata verificata utilizzando un'immagine. 6. I diametri di bordatura Nonostante le dimensioni dei tondelli, in netto aumento rispetto alla quattordicesima serie di Gallieno, siamo riusciti a misurare solo 6 al dritto e 5 al rovescio: Queste cifre non sono molto diverse dai 20,85 / 20,64 mm registrati per quattordicesima serie di Gallieno. 7. Gli incisori Abbiamo visto, dunque, a proposito degli incisori, che quattro mani diverse sono apparse nella produzione della seconda serie di Aureolo. Sono questi: Solo il primo occupa un posto importante nella monetazione. È essenzialmente lui che conferisce, a questa seconda serie, il suo carattere particolarmente arcaico, con grandi effigi, dai tratti marcati, in altorilievo. Gli altri, le cui realizzazioni non mancano certo di fascino, aiutano poco nell'incidere sulle monete. E. PROGRAMMA ICONOGRAFICO I DRITTI: Il programma iconografico delle prima serie a nome di Postumo è banale, uguale a quello della sua zecca in Gallia: è elencata solo una forma di busto, D1. I ROVESCI: Il programma iconografico è organizzato attorno a un unico tema, che va ad onorare la cavalleria in tre forme; Concordia 20 ex. (27,40%); Fides (26,03%) e Virtus (46,58%). Il valore generale di questi temi è stato studiato in connessione con Gallieno. Abbiamo anche compilato altrove il catalogo delle poche rare presenze della cavalleria nella monetazione romana; non ci torneremo qui. Da una propaganda su Postumo, la monetazione milanese è passata all'uso di temi prettamente locali. Il succedersi della donativa durante il breve "regno" di Aureolo, e la rapidissima e definitiva cancellazione della Virtus (Postumi) Augusti a favore di rovesci strettamente milanesi potrebbero indicare che la base non seguì con entusiasmo i suoi dirigenti, e che dovevano essere compiuti sforzi speciali (vale a dire sussidi eccezionali) per assicurarsi il loro "sostegno franco e massiccio".
    1 punto
  39. Ciao @Sirlad, Sarebbe opportuno, prima di dare una legittima opinione, di osservare meglio. La numismatica classica, non studia solo le monete belle, ben centrate, non corrose, con bella patina, la dove i dettagli si leggono meglio, ma per fortuna, anche quelle di scarso valore commerciale, dovuto alle condizioni di conservazione, ma pur sempre un pezzo di storia. Ora una moneta in bronzo, arrivata a noi, attraverso chissà quali condizioni chimico-fisiche, al punto di essere irriconoscibile, NON va trattata MALE, o quanto meno, accertarsi se veramente si tratta di un ""gadget per turisti "". Spazzolando, mi sono imbattuto in questa discussione, che a parte qualche messaggio non opportuno e diretto a conoscenze per i principianti. In un bronzo cosi ridotto è impossibile rilevare i "dettagli", bene a fatto a postare @antonio bernardo, il suo bronzo di Suesa Aurunca, che in un confronto, si potrebbe (azzardare) a identificarla alla zecca di Suesa Aurunca. Avresti dovuto osservare il focolaio di cancro, nei capelli vicino al taglio del collo. Questo dettaglio, gli da la genuinità, come puoi osservare dalle foto che allego.
    1 punto
  40. Personalmente non ho mai avuto un ducatello superiore ai 23 grammi. Attualmente il più pesante di 15 esemplari pesa 22,70 grammi e gli altri si aggirano tra i 22,40 e i 22,60 g. Credo che i 23,3945503 g siano solo un peso teorico. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  41. Ciao ambidestro è un punzone di verifica come hai detto, con l'Angelo tipo n.16 del volume PESI MONETARI delle CIVICHE RACCOLTE di Milano del 1982, saluti Giancarlo
    1 punto
  42. BEATA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO con Gesù Bambino in piedi e con la mano sinistra tiene lo scapolare, R/. D sotto 1743 Da anni in collezione, potrebbe essere tessera di beneficenza?
    1 punto
  43. perchè il costo aumenta esponenzialmente con la conservazione ed un bb (il massimo che mi sarei potuto permettere) era quotato il doppio per si,un cambiamento di conservazione notevole ,ma secondo me non da giustificare il prezzo doppio.Secondo me le rarità vanno bene anche in conservazione bassa perchè riescono a soddifare chi le ha senza spendere un patrimonio(anche piccolo) e senza ricorrere a falsi
    1 punto
  44. Se a qualcuno interessa vorrei mettere in vendita il cofanetto di San Francesco.Ho fatto fare anche 3 teche verticali legno/vetro per esporre le 30 medaglie di Scatragli.saluti
    1 punto
  45. Ultimo esemplare entrato in collezione
    1 punto
  46. Non sono soltanto gli elementi iconografici a dirci che è un falso d'epoca ma anche il metodo di costruzione del conio. Non so se avete mai notato (almeno negli esemplari conservati meglio) una leggera cornicetta a semicerchio sottostante le leggende. Bene, quelle erano delle ghiere che apposte sul conio servivano a mettere tutte le lettere a livello. In questo falso d'epoca è evidente che i falsari non disponevano di tale attrezzatura, infatti, nessuna lettera della leggenda è allineata. Altra particolarità è la corona sullo stemma non in posizione centrale. Non si tratta di una variante ma è tutta la moneta che è differente .............. in peggio. Per quanto concerne la costruzione del conio in epoca medievale e in epoca moderna, vi invito a leggere il volume di Giuseppe De Sopo. ;) Juniomoneta sicuramente lo avrà questo volumetto e si renderà conto che i metalli dei conii erano diversi da epoca ad epoca. Nell'epoca moderna per battere monete di tondello più grande rispetto alle sottili monete medievali, i conii erano fatti in metalli differenti ........... e differente era la tecnica di punzonatura e incisione sui conii.
    1 punto
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