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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/27/21 in tutte le aree
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Come le ha già scritto @Gallienus il collezionismo di monete antiche esula spesso da ragionamenti tipo "Questa tipologia in questa conservazione viene venduta mediamente a questo prezzo X per cui io sono disposto ad arrivare a X ma non a X+1, altrimenti la comprerò nella prossima asta". Ci sono monete che compaiono sul mercato ogni 10/15 anni per cui questo ragionamento non è applicabile. Semplicemente il collezionista italiano di antiche non può essere contento e indifferente alla situazione perché sa di aver perso il 10% di competitività da fine dicembre. Le stesse identiche monete costeranno il 10% in più in tasca a lui, non basterà fare spallucce ed offrire il 10% in meno perché sa che in tale maniera finiranno nella collezione di qualcun altro. Allo stesso modo è chiaro che per un commerciante che compra per rivendere la problematica è minore in quanto riverserà sull'acquirente finale i maggiori costi e non ha una collezione da completare in una tempistica comunque limitata da capacità economica e speranza di vita.7 punti
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Ringraziando @Raff82 e tutti gli amici che contribuiscono alla conoscenza di questa Piastra 1834, in passato forse poco considerata perchè comune, ma in realtà molto interessante soprattutto dal punto di vista storico, posto la variante "FERDINANDAS" : Saluti a Tutti, Beppe5 punti
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Buongiorno a tutti, Altra piastra della mia raccolta, questa volta ha una A fuori posto. Al momento questa variante non è censita in nessun catalogo, mi piacerebbe insieme a voi capire la sua rarità. Un saluto Raffaele.4 punti
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Ciao a tutti! Ho recentemente inserito in collezione una lira di Carlo I Gonzaga 1633 e ho notato che la legenda del rovescio recita SANTA LVCIA anziché SANCTA LVCIA. Ho possibilità di consultare poca letteratura sulla monetazione (MIR, CNI) e non ho trovato indicazioni della variante. Qualcuno potrebbe per favore consigliarmi un catalogo su cui poter trovare un riferimento per il mio esemplare? Allego una foto Grazie anticipatamente! Marco3 punti
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CUNIETTI-CUNIETTI A. – Il denaro Imperiale d’Ivrea battuto nel tempo in cui la città si governava per la seconda volta a Comune 1310 -1313. Milano, 1909.3 punti
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il sesterzio è sicuramente autentico, il diritto decisamente rovinato con vari improvvidi rimaneggiamenti ( in particolare i fondi, con guance e collo lisciati per cercare malamente di togliere i crateri di corrosione). Rovescio meglio conservato sebbene con falle e scrostature, alcuni principi di cancro del bronzo ( quei verdini chiari che si intravedono ) Scarterei il discorso fiume. Un cordiale saluto a tutti, Enrico3 punti
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3 punti
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Fusione a cera persa. Evidenziati sul dritto, nei quadrati neri, tracce di sferette. Sul rovescio, la cornice incusa, evidenzia la mancanza di conio, le linee sono anomale. Fusione e burattata per nascondere le tracce della fusione, ma i dettagli sopra citati, sono evidenti a svelare la falsità.3 punti
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Buonasera a tutti, torno a scrivere sul forum dopo un periodo d’assenza visto che l’argomento della discussione e il modo in cui è stata affrontata mi hanno imposto quasi l’obbligo morale di scrivere alcune righe. Scusatene la lunghezza. Vorrei innanzitutto partire commentando il tono della discussione. È vero che è da qualche anno che non frequento il forum ma mi sembra di ricordare che è un posto dove vige la libertà di parola (entro certi limiti, s’intende), pertanto chiunque può esprimere liberamente un suo pensiero e nessuno, a mio modo di vedere, può arrogarsi il diritto di stabilire chi “dovrebbe avere almeno il pudore di stare zitto e imparare prima di parlare” e chi invece può parlare. Mi riferisco al commento di @simonesrt che peraltro, oltre a questo passaggio quantomeno discutibile, non ha apportato nulla di costruttivo alla discussione. Non mi pare poi sia legge non scritta che la preparazione numismatica di un utente dipende da quanto tempo egli sia registrato sul forum. Dando uno sguardo agli interventi di Agrippina vedo che è stata perlopiù attiva nella sezione identificazioni, rispondendo ad alcune richieste. Una nuova iscritta ma attiva e non il classico utente “da una botta e via” interessato al valore di quello che ha tra le mani e che poi, una volta ottenuta risposta, sparisce. Ad ogni modo, passando al merito della questione, leggo che nessuno di quelli che sostengono l’autenticità dell’esemplare, ha mostrato immagini di esemplari incontrovertibilmente autentici e simili a quello del British. Si parla di un dupondio di Tranquillina, moneta R4 sul RIC, e già soltanto questo dovrebbe imporre cautela nel dare giudizi affrettati, nell’uno e nell’altro senso. “Moneta autentica.” con tanto di punto perentorio scrive @skubydu, chiedendoci, immagino, di credergli sulla parola. Nell’attesa che @Crivoz fornisca le immagini di cui ha parlato, vorrei fare alcune osservazioni sui bronzi di Tranquillina e i suoi dupondi, visto che un esemplare di questi è argomento del topic. Non sarei così fiducioso, innanzitutto, di trovare dupondi originali nelle vendite all’incanto. Essendo i bronzi molto più rari dei già rarissimi esemplari argentei a nome di Tranquillina, ci si può aspettare l’esistenza di una nutrita produzione fraudolenta, non soltanto moderna, ma anche risalente agli scorsi due o tre secoli. Non è certo un mistero che i vecchi collezionisti facevano a gara per inserire nella loro collezione i pezzi o i nominativi più rari, incappando spesso in esemplari non autentici o facendoseli realizzare appositamente (nel caso di esemplari rarissimi o di nominativi di cui non erano e non sono tuttora note monete) come “tappabuchi” per la raccolta. E infatti nell’IBSCC troviamo scritto "It has long been a suspicion that most known sestertii of Tranquillina, if not all were made in the 19th century”. Possiamo estendere questo “suspicion” anche ai medi bronzi? In un articolo del 1933 pubblicato su The Numismatic Chronicle and Journal of the Royal Numismatic Society, Fifth Series, Vol. 13, No. 51, pp. 203-219, Karl Pink parla del falsario Claude Augustin De Saint Urbain (1703-1761) e delle sue produzioni, tra cui si annovera anche un denario di Tranquillina. Nella nota 12 a questo esemplare, a pagina 412, egli cita alcuni esemplari di dupondi di Tranquillina, di cui tre nella collezione del Museo di Vienna: “According to Elmer, all three Vienna pieces are from the same die and false. The same is true of Weber Sale, Pl XXXII, 2144,2145 and of the coin (? the same as 2145) in Riechmann, Lager-kat., May 1921, xvii, 1734. Is there a genuine original, and, if so, where?” Pink afferma quindi che Elmer ha ritenuto falsi gli esemplari di Vienna, tutti provenienti da stesso conio, e lo stesso vale per gli altri. Si chiede, quindi, se esistono esemplari autentici di dupondi di Tranquillina e, se esistono, dove sono. Ho deciso quindi di pormi la stessa domanda di Pink e facendo qualche ricerca, mi sono imbattuto in un dupondio di Tranquillina conservato nella collezione del Museo Archeologico Saint-Raymond di Tolosa. L’esemplare non soltanto appare essere una vecchia fusione, di quelle tipiche sette-ottocentesche, ma anche dello stesso “conio” (o impronta) dell’esemplare conservato nel British. Cosa comporta questo? In primis che la strana sensazione di cui parla @Poemenius non è dovuta a restauro o pulizia eseguiti sull’esemplare British: le due monete di Tranquillina nascono proprio con quel disegno e con quelle lettere. Non si può sostenere, inoltre, che l’esemplare di Tolosa sia una fusione ricavata dai calchi di quello del British in quanto quello di Tolosa presenta più dettagli di quello del British (a titolo esemplificativo si osservi parte della perlinatura sul bordo destro del D/ di quello di Tolosa, assente invece su quello del British). Si notano anche altre sospette similitudini tra i due esemplari, quali la forma del tondello, e i difetti o presunti tali dello stesso, posizionati tutti nei medesimi punti su entrambi gli esemplari (si veda l’immagine). Escludendo che l’esemplare di Tolosa provenga dai calchi di quello del British, resta l’ipotesi di una comune provenienza dai calchi di un terzo esemplare oppure da matrici realizzate nel XVIII secolo atte a produrre falsi di questo tipo. Per quanto riguarda la provenienza dei due esemplari, sappiamo che quello del British proviene dalla collezione del Duca di Blacas d'Aulps, continuata dopo la sua scomparsa e poi venduta nel 1867 al British. Come giustamente detto da @Luigi78, collezione importante e prestigiosa, non priva però di falsi. Ho scritto al Museo di Tolosa per conoscere la provenienza del loro esemplare e mi è stato risposto che apparteneva alla collezione di Charles Clément Martin de Saint-Amand (1700-1763), e che il Museo ospita 4247 monete di questa collezione. Quindi: due monete di due importanti collezioni di origine francese, raccolte tra il 1700 e il 1800, entrambe dalle stesse matrici, dalla forma del tondello molto simile e che presentano gli stessi difetti localizzati negli stessi punti del tondello. Senza dimenticare i cinque/sei esemplari falsi riconosciuti da Elmer, tre dei quali nel Museo di Vienna (di questi esemplari sarebbe interessante poter visionare le immagini, per valutare se anche i due British/Tolosa provengono dalle stesse matrici di quelli citati da Pink). Orbene, tutto considerato, mi sembra che i dubbi di chi ha aperto la discussione possano essere quantomeno comprensibili. Certamente, @Luigi78, il British avrà esaminato con cura i pezzi della collezione acquisita, tuttavia lo stesso Museo di Vienna conserva ben tre esemplari falsi di dupondi di Tranquillina, secondo quanto riportato da Pink e non penso siano stati meno scrupolosi nel selezionare gli esemplari. Questo per dire che più che fare affidamento sulle storie o sulla provenienza (più o meno prestigiosa) di una moneta preferisco guardare alla moneta stessa. Penso che un atteggiamento di questo tipo, in cui si raccolgono elementi inerenti all’argomento e si cerca di dimostrare o di smentire una tesi o anche soltanto le sensazioni di un utente, sia molto più utile e soprattutto più educato che ridurlo al silenzio tacciandolo di incompetenza. Un saluto a tutti3 punti
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Concordo con te @skubydu. Sicuramente con queste foto, si cerca di analizzare approssimativamente. Ho letto ed osservato, la discussione e "penso" che ci sia un pò di confusione. La moneta del BM, con patina abbondante, ha nei piani dei sedimenti non asportati da pulitura ( dettaglio n° 1) Osservando la stessa posizione della moneta Tolosa, si evidenziano le stesse tracce, ovvero Tolosa è copiata da BM. ( dettaglio n° 2 ). Confrontandoli ......... Da qui e evidente che l'impronta per creare una copia e partita dalla moneta del BM.2 punti
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Ho sempre adorato le monete messicane: l'argento abbonda su molte di loro Queste in particolare fanno parte della mia collezione da tempo immemore: 5 Pesos del 1948, diametro 40mm, peso 30gr, argento 900, moneta di uso comune allora, quindi NON una mera medaglia Assieme a queste, nel mio cuore pro-Messico (monetariamente parlando), ci sono altre molte piccole meraviglie che provvederò eventualmente a postare in seguito2 punti
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CUNIETTI-CUNIETTI A. – ACQUI. La sua zecca, lo stemma comunale, il sigillo vescovile. Milano, 1909.2 punti
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@Paolo Maria La risposta che ti ho dato è basata su fatti storici e ritengo che sia corretta. Ma vorrei approfondire la questione, perchè è un po' strana. Per questo mi sarebbe piaciuto sentire altri pareri. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Mhh patina di fiume non la vedo molto. vedo una moneta spatinata. Alcune lettere sembrerebbero incise nuovamente, e poi ripatinata “alla buona”. la moneta non mi fa impazzire...2 punti
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@r.tino fa un discorso da commerciante e non da collezionista. O al massimo da collezionista seriale, di quelle monete di regno/repubblica/euro, che si trovano in qualunque momento in tutte le aste. Chi colleziona monete più antiche trova spesso e volentieri la moneta che cerca in asta una volta all'anno o forse anche meno. Mi pare surreale dire che avere una spesa fissa in più non cambi niente: cambia tutto, per esempio mi rende meno competitivo nei confronti di chi il dazio non lo paga perché è inglese. Il risultato sarà inevitabilmente una maggiore reticenza per noi a partecipare alle aste inglesi (io sono un cliente fedelissimo di Bertolami: ora lo dovrò essere molto meno) con la conseguenza che ci verrà preclusa una fetta assai importante dell'offerta; qualora invece il pezzo esitato dovesse fatalmente attrarmi, inevitabilmente lo dovrò pagare di più, con l'ulteriore seccatura che la mia spesa non va ad alimentare virtuosamente il mercato numismatico, ma finisce nelle casse statali per idiozie politico-burocratiche.2 punti
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Segnalo la nuova pubblicazione annuale del Circolo Numismatico Romano-Laziale (CNRL) disponibile per i soci entro fine febbraio. Per informazioni sull'acquistono e su come aderire al sodalizio scrivere a [email protected]1 punto
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Scusami gennydbmoney, non volevo urlare, anzi ti ringrazio della esaustiva risposta, ringrazio anche QuintoSertorio chiarissimo. Spero di leggevi ancora perche' sono nuovo e ho bisogno di sapere di un po' di monete della zia. buona serata.1 punto
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Nell'ordine: Irlanda 1 pound 1928-1976 Malta 1 pound 1954 Zimbabwe 100000 dollari 2006 Tatarstan 1000 rubli 1993-95 Jersey 10 scellini 1941 Liechtenstein 50 Heller 1920 L intruso a mio avviso è la banconota dello Zimbabwe perché non è una banconota ma un assegno al portatore.1 punto
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Ciao, la tua moneta a me sembra autentica. Ho controllato i miei pezzi del 13 (40,20,5,2,1,1/2) e hanno tutti l'asse a medaglia come la tua....e aggiungo che questa particolarità l'ho notata anche in alcuni pezzi di Carlo di Borbone.1 punto
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Interessante varietà, che a memoria non ricordo di aver mai visto. Riferimenti bibliografici non ne esistono, ma quello non significa nulla, le varietà di legenda sulle monete mantovane sono quasi infinite e nessun testo uscito finora si è mai preso la briga di censirle tutte (impresa peraltro quasi impossibile). Quello che possiamo fare è censirla sul nostro catalogo online, e se vuoi inserire la foto faresti un grosso favore: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-MNO/141 punto
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1 cent delle Isole Salomone. Anno non saprei, ma è quella del 1977-1983. Questa è stata abbastanza facile1 punto
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In questa conservazione direi che un valore di mercato congruo è sui 300 euro. Saluti1 punto
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Autentica credo di si ma la barba e i capelli sono stati rifatti,non so se a bulino ma si vedono che sono incisi quasi graffiati,per me.1 punto
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Mia opinione e che la moneta è stata lasciata con i suoi sedimenti vari. Poiché il BM creava Elettrogalvani e facile dedurre, che questo dupondio di Tranquillina, ha avuto le sue copie in rame galvano, non essendo pulita, ha riprodotto anche i sedimenti e altri dettagli che sarebbero stati asportati, da una pulitura professionale. Chi ha avuto in mano i galvani, l'ha riprodotta a cera persa. Sarebbe interessante verificare i vari pesi.1 punto
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Ciao @Sovereign, Penso di no. Ti posto un dettaglio sul rovescio, tanto per farti una idea. Indubbiamente il rovescio e meglio conservato del dritto. Con le linee rosse, ho evidenziato tracce della bella patina che aveva, in giallo evidenzio il metallo (oricalco) che per vari effetti "chimici" ha perso la patina. Pensare a un restauro, mi sembra una impresa non facile, anche perché o si spatina tutta e portarla all'oricalco, o ripatinarla. Certamente perderà il fascino della sua naturalezza.1 punto
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Ciao a tutti Bel lavoro @Raff82, contribuisco con le mie. La RES l'avevo già mandata. Scusate ho inserito due volte la stessa piastra...1 punto
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Non la trovi probabilmente perchè non è Massimiano ma Galerio da augusto. Moneta classificata R2. Riferimenti: Paolucci - Zub 103; RIC VI, 59b. Arka Diligite iustitiam1 punto
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1972 San Marino - 500 lire Realizzata dallo scultore Giacomo Manzù1 punto
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Ciao @dracma. Dalle foto che hai postato, viene difficoltoso ricercare il motivo del peso di gr. 5,98. Sicuramente non è una fusione, propenso ad una moneta suberata. Magari se riesci a far foto migliori, con dettagli sul bordo, potremmo rivederle e analizzarle. Ti allego i dettagli che mi fanno ritenere ad una suberata. Le monete suberate, li hanno coniate un pò tutti e non solo nel periodo Greco, ma Romano, Bizantini ed altri. Kaulonia con gr. 6,03 Un'altra Krotone con gr. 6,081 punto
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Complimenti @fabry61 per questa preziosa aggiunta in collezione!!! E grazie a tutti per le interessanti spiegazioni dietro a questa tipologia di moneta1 punto
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Vedi che in calce alla mail con i dettagli della transazione, troverai un indirizzo di posta elettronica a cui rivolgerti per eventuali imprevisti... Lo scorso anno mi accade una roba del genere, scrissi subito e mi risolsero il problema ! ?1 punto
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Giusto per essere pignoli....! : stante la declinazione, "vi et mente" io lo tradurrei "con la forza e con la mente" , altrimenti avrebbero scritto vis et mens. Saluti !1 punto
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Buonasera a tutti, per la mia Napoletana di oggi ho scelto uno dei miei Grani 12 Cavalli millesimo 1791. Non so voi, ma io li trovo veramente graziosi, questo esemplare che pecca molto al diritto lo trovo veramente bello al rovescio, in fondo non si può avere tutto. ? Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno a tutti... per finire l'anno in bellezza, finalmente è arrivata anche questa monetina tanto tanto desiderata...era da tempo che la cercavo e poi finalmente, come sapranno in diversi, di recente è passata in vendita e qui nel forum se ne è anche scritto ( ne ho scritto pure io, facendo un pò lo gnorriperdonatemi! ) Il 3 il 4 il 6 cavalli del 1804 li avevo già e finalmente il poker del 1804 è servito....non ho le varianti con i due punti : e quelle con FERDIN (e credo queste ultime non le avrò mai e poi vabbè quelle con le sigle LD restano dei sogni), ma direi che per il momento posso accontentarmi...la condivido con piacere e ne approfitto per augurare a tutti di passare un piacevole e sereno ultimo dell'anno. Un caro saluto Cristiano.1 punto
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DE GREGE EPICURI Beh, sarà semplicemente un conio diverso. Tieni conto che nelle provinciali i ritratti sono diversissimi, non ci sono delle "tipologie canoniche".1 punto
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Eccoci di nuovo qui. Quest'oggi tratteremo il 50 stuiver del 1808, una moneta che solo all'apparenza risulta uguale all'omologa del 1807. In primo luogo cambia l'incisore: il buon George viene sostituito da A. J. van der Monde, sicuramente meno talentuoso e dotato (artisticamente parlando ?). La differenza più grande la riscontriamo, pertanto, proprio nella minor cura realizzativa. Come potrete osservare tra poco, i rilievi tendono ad essere generalmente più pastosi e meno delineati, soprattutto a livello della basetta. Un'altra piccola differenza la possiamo riscontrare nel taglio del collo, dove non sarà più presente la firma dell'incisore. La minor cura del dettaglio può in parte essere giustificata dall'enorme quantitativo di esemplari coniati (circa 2.500.000). Si tratta, infatti, dell'unica moneta in argento recante l'effige di Luigi Bonaparte che certamente entrò in circolazione. Le altre, come ricorderete, sono più o meno tutte essenzialmente pseudo-prove o progetti. I 2 milioni e mezzo di pezzi furono coniati nell'arco di tre anni, dal 1808 al 1810, ma riportano sempre e solo la data del 1808. Si stima, ad esempio, che nel 1810 ne siano stati coniati 700.000 ma vi posso assicurare che non esiste alcun 50 stuiver 1810... Non chiedetemi le ragioni di questa bizzarra scelta perché francamente non le conosco. Ve la riporto semplicemente come curiosità numismatica. Per far fronte a questa emissione inedita su larga scala, furono utilizzate numerose matrici e punzoni. Difatti, per gli amanti delle varianti di conio, il 50 stuiver 1808 rappresenta certamente una moneta "stimolante". Troveremo differenze nella larghezza del busto e nella conformazione delle ciocche di capelli del re. Avremo, poi, diverse varianti per quel che riguarda le dimensioni del corpo (piccolo o grande) e la lunghezza delle zampette dell'ape, simbolo della zecca di Utrecht. Se poi andassimo ad analizzare anche i punti non ne usciremmo più. Esistono, infatti, esemplari con un punto a sinistra dell'ape, altri in cui il punto dopo la data (1808) è allineato verticalmente con quello di HOLLAND, altri ancora in cui la punta del collo di Luigi può puntare o la seconda L di HOLL o il punto finale. Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti! In considerazione dell'elevato numero di esemplari coniati, il 50 stuiver 1808 è certamente una delle monete più comuni ed economicamente abbordabili del Regno d'Olanda napoleonico. Mentre per molte altre tipologie abbiamo parlato di decine di migliaia di euro, in questo caso con una spesa di 700-800 euro saremmo già in grado di trovare dei pezzi in alta conservazione. Nell'ultima asta Varesi 77, ad esempio, un esemplare qFDC è andato a 700 euro più diritti. Da notare, nonostante l'elevato stato di conservazione, la basetta "pasticciata" e i capelli poco definiti in diversi punti, aspetto che raramente abbiamo riscontrato in altri casi nella trattazione di questa specifica monetazione. Questa possiamo definirla, se vogliamo, come la versione "standard", tipica di oltre il 95% degli esemplari che regolarmente passano sul mercato. Esistono, poi, degli esemplari, molto più difficili da reperire, caratterizzati da un'insolita cura del dettaglio. Quello che vi sto per mostrare è il migliore che mi sia mai capitato di osservare e. Giustamente, a mio avviso, è stato aggiudicato a 2.600 dollari (quindi ben oltre la media dei realizzi). Per concludere, sono note anche alcune prove in oro. Nello specifico, due dal peso di 50 grammi considerate dell'epoca e una sottopeso (41,5 gr) più moderna. Di seguito vi riporto uno dei due esemplari prova autentici, che ricordo essere stato aggiudicato 2-3 anni fa per un totale di circa 220.000 euro in un'asta giapponese.1 punto
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Per conoscere meglio la storia di questa tipologia e delle zecche dove e' stata emessa , consiglio : Clara Semple - A Silver Legend: The Story of the Maria Theresa Thaler 20051 punto
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10 Tornesi 1856 D'Incerti 317, Pagani 350. Peso grammi 29,05 Provenienza Listino Baranowsky 1°Semestre 2001 - lotto 397 Giudicato SPL Conio decentrato al rovescio.1 punto
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Ne sparo una... 20 para del Montenegro? Le monete che si propongono per il quiz debbono essere di nostra proprietà o prelevate anche dal web? -------------------------- L'altro lato del 20 para del Montenegro (da una mia moneta)1 punto
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Dumbarton Oaks e‘ una residenza con giardino, bellissima, di una copoia ricchissima americana che amava l’epoca bizantina, il Rinascimento e collezionava anche antichità meso-americane ( Maya Aztechi etc). la magione, piu‘ una cospicua dote, sono state lasciate all’università di Harvard che le amministra come sede distaccata del suo museo ( DO e‘ a Washington DC, il museo di Harvard - Fogg museum - a Cambridge MA). Philip Grierson che collezionava monete bizantine ( oltre alla grandiosa raccolta del MEC) lascio‘ le sue monere a DO dove, assieme ad altre raccolte andarono a formare quella che oggi è probabilmente la piu‘ importante collezione di monete bizantine. harvard finanzio‘ poi il catalogo in 5 volumi (piu‘ altri volumi dedicati alle monetazioni satelliti - late roman bronze coins of the 5th cent. etc) che descrive la collezione ma riporta anche esemplari esistenti in altre collezioni di riferimento. Un‘opera eccezionsle che costituisce l‘opera di riferimento per eccellenza per la monetazione bizantina. La sua messa on line, rinunciando si diritti d’autore e gli introiti provenienti dall’opera a stampa testimonia la volontà di diffusione culturale operata dall’università e dal centro di studi bizantini ( che naturalmente vanno molto al di la‘ che non le sole monete) che opera a Dumbarton Oaks. Per chi si trovasse a passare da Washington ( un po‘ difficile di questi tempi ?) suggerisco sicuramente una visita alla splendida residenza situata sopra Georgetown..1 punto
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Sempre considerando che stiamo giudicando da delle immagini, come giustamente @Arka e @Agricola hanno osservato, vorrei che @Agricola mi indicasse a quali "macrodifferenze" fa riferimento. Non si è mai affermato che i due tondelli siano uguali ma che presentano innegabili somiglianze nella forma, nei "difetti" e nel posizionamento degli stessi. Possiamo concordare che il Tolosa provenga da fusione. - Fusione da un terzo esemplare fuso? Già in una fusione vengono a perdersi alcuni dettagli, figurarsi in una fusione di fusione. Sul Tolosa si notano dettagli dell'acconciatura e della perlinatura del bordo destro sul D/, assenti apparentemente sull'esemplare British. - Fusione da un terzo esemplare originale? Se così fosse, come giustificare gli stessi difetti sul bordo presenti sull'esemplare del British? Esiste un terzo esemplare con gli stessi difetti del Tolosa e British? tre esemplari con gli stessi difetti negli stessi punti? Bisogna anche considerare che le fusioni sono passibili di "ritocchi" volti a nascondere tracce della stessa e a rendere l'esemplare più credibile. Per quanto ne sappiamo potrebbe averli subiti l'esemplare British per evidenziare quei dettagli che invece si sono persi nella fusione dell'esemplare di Tolosa, che viene a configurarsi come fusione grezza (mancanza di dettagli, alcune lettere non completamente trasferite). O semplicemente che la fusione dell'esemplare British è meglio riuscita di quello di Tolosa. Difficile dire se Tolosa abbia o meno lo "scalino": l'esemplare British è fotografato con luce radente, mentre Tolosa con luce che tende ad appiattire i rilievi. Il bordo c'è, da vedere se produce un rilievo effettivo sull'esemplare. Comunque, sempre considerando l'angolazione diversa della luce nei due esemplari e l'inquadratura diversa del tondello, ho sovrapposto il dritto e il rovescio dei due esemplari (blu il Tolosa e rosso il British). E qui i link che rimandano a due GIF con un'animazione della sovrapposizione dei due esemplari: Dritto https://giphy.com/gifs/RuWNhhaNSrhLezVABO/html5 Rovescio https://giphy.com/gifs/mh5rNTGKHVft2dMAXH/html51 punto
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Attenzione. Nessuno pretende l’impeccabilità e la perfezione assoluta da parte dei periti. Siamo tutti esseri umani e soggetti ad errori. Però, a mio avviso, c’è una sostanziale differenza tra periti e medici (ad esempio): quando una persona si rivolge ad un medico per un problema che non è di sua competenza, il medico (solitamente) consiglia al paziente di recarsi da uno specialista o di fare visite ed analisi specifiche per avere un quadro clinico più chiaro. Avete per caso mai visto il vostro medico di famiglia operare un aneurisma dell’aorta? Ovviamente no. Per quello esiste una figura professionale che è sempre medico ma cardiochirurgo. Allo stesso modo il cardiochirurgo non avrà le competenze di un ortopedico o di un oculista nei loro rispettivi ambiti, pur avendo tutti e tre un percorso formativo simile nei primi 6 anni (quelli pre-specializzazione). In ambito numismatico, invece, capita di vedere periti che si occupano tanto di monete greco-romane quanto di lire della Repubblica, passando magari per gli stati pre-unitari e monete estere. Ovviamente, nessuno glielo impedisce ma forse anche questo è un problema. Il fatto che, in molte occasioni, non vi sia l’umiltà di dire al collezionista: “Guardi, onestamente non sono monete che tratto. Per una corretta valutazione le consiglio di recarsi da questo mio collega”. Se, invece, un perito si dichiara preparato e canna completamente la perizia, secondo me, è giusto criticarlo. Così com’è giusto criticare un medico che sbaglia la terapia o la diagnosi, dopo essersi professato esperto in quel campo. In altre parole, a mio avviso, la “cialtronaggine” andrebbe condannata sempre e comunque.1 punto
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Io invece ho notato che molti validi utenti si sono allontanati proprio per l'abbassamento del livello generale. Con questo non voglio assolutamente dire che i nuovi utenti non debbano esprimere dubbi o fare domande. Tuttavia anch'io trovo che spesso (direi anche troppo spesso) i nuovi utenti emettono sentenze con una certa leggerezza che sinceramente mi sembra fuori luogo. Una volta, quando si frequentava i circoli, c'era un rispetto maggiore per gli ''anziani''. Capisco che è un segno dei tempi, ma tutti dovrebbero avere più percezione dei propri limiti e comportarsi di conseguenza. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Non si può tirare in ballo a paragone il 500.000 lire, questa banconota dopo un periodo di fuori corso è stata prescritta, significa valore al cambio zero. Non sappiamo cosa succederà al biglietto da 500 euro, se sarà messo solo fuori corso manterrà quantomeno il suo alto valore facciale a prescindere dalla conservazione, ma se successivamente sarà pure prescritto... la storia si ripeterà. Ma possibilmente l'euro, essendo l'espressione di "moneta forte", magari farà la fine del dollaro US, mai prescritto. Le banconote da 500 e 1.000 dollari degli Stati Uniti, per esempio, valgono tantissimo (con un minimo del valore facciale anche se ridotti a brandelli) perché non sono mai stati prescritti, e perché molto rari naturalmente, una volta che sono già passati 75 anni dalla loro ultima emissione. La banconota da 500 euro, se non sarà mai prescritta, ma solo bandita dalla circolazione e non più stampata, diventerà sicuramente sempre più rara, ma tra molto, molto tempo.... se invece sarà pure prescritta.... non vorrei trovarmi nei panni dei possessori! p.s - "fuori corso" è una banconota che non può più circolare ma che mantiene il suo valore se portata al cambio alla banca emittente, una volta ritirata non sarà più rimessa in circolazione. - "prescritta" è una banconota che ha perso definitivamente il suo valore facciale, solitamente questo avviene dopo un tot periodo stabilito di "fuori corso".1 punto
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