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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/30/21 in tutte le aree

  1. Seguendo una discussione ho scoperto che la sezione di Monete medievali di Zecche Italiane non aveva un curatore. A questa sezione partecipano molti utenti esperti e preparati in questa monetazione che è sicuramente una delle più interessanti e complesse della numismatica. Tuttavia, proprio per la complessità della materia, credo che ai collezionisti che si avvicinano ad essa per la prima volta un curatore possa essere utile. E così, dopo due anni di riposo, ho proposto a @Reficul di riprendere la collaborazione come curatore di questa sezione. La monetazione medievale italiana è una materia vastissima e, pur avendo un'infarinatura generale, non sono un esperto di tutte le zecche. Quindi spero in una vostra collaborazione e in un vostro aiuto per rendere questa sezione sempre interessante e utile per tutti. Arka Diligite iustitiam
    12 punti
  2. Buonasera a tutti, prendo spunto da Cristiano @Asclepia, le sue foto di gruppo mi piacciono molto, così viene anche più semplice confrontarle e magari cogliere qualche differenza, ma soprattutto goderne la visione come se fosse un quadro con più elementi che fanno parte della stessa scena. ? Saluti Alberto Ps. A parte le varianti, mi mancano il 1788 e il 1804 ?
    4 punti
  3. Arrivati il 1818 e 1820 (dall'ultima asta Negrini) a far compagnia al 1816 e 1817 Monete relativamente comuni in bassa conservazione, ma già così non sono così facili da trovare (senza svenarsi). Adesso manca un bel 1819 e il 1821, decisamente meno raro di quello che dicono i cataloghi (compare praticamente in tutte le aste) Foto per l'archivio prima di metterle a riposare con le sorelline sul velluto in banca
    3 punti
  4. Dopo ben quattro anni di inattività ritorno in punta di piedi qui sul forum e nel mondo numismatico per parlare dell’ultima fatica dell’instancabile amico @Rex Neap...ho dato giusto una rapida sfogliata ma come al solito non deludi mai caro Pietro! Fotografie di qualità e descrizioni minuziose come tuo solito...sfogliandolo mi sono tornate in mente le discussioni interminabili che avevamo insieme ad altri amici qualche anno fa e mi si sta riaccendendo una scintilla che credevo ormai sopita. Gaetano
    3 punti
  5. Ciao Enrico, leggendo questa discussione, mi ha riportato a quei bei tempi, dove la nostra passione ci faceva fare le ore lunghe. Purtroppo, a volte le foto ingannano, L'utente @lucerio, alla luce di questa foto, ha ragione di interpretarla come un artefizio a bulino per evidenziare meglio una legenda. Un pò come alcuni "pulitori di Greche". Ma non è cosi. Lo ha spiegato @vitellio e cercherò di spiegarlo anche io, con un paio di disegnini. Premesso, che non tutte le monete coniate, da conii punzonati per le leggente. Ovvero, quelle che non hanno la "depressione" attorno alla lettera, sicuramente hanno subito una attenta levigatura alla base del conio, cosi da eliminare la proturberanza o sbavatura, durante l'inerzia del punzoncino/lettera. La foto che allego, ci fa osservare che le tre monete, i loro conii, non sono stati levigati. I motivi del perché ? distrazioni in officina, fretta nel coniare, altri motivi validi, Ma non è questo il punto. Con un'altra foto, voglio convincere @lucerio che cone scritto da @vitellio, trattasi di sedimenti o croste calcaree, ovvero sporcizia. La ritroviamo (in rosso) anche attorno al figurativo, i( in giallo) non sono scrostature, ma uguali sedimenti.
    3 punti
  6. Ogni tanto vi aggiorno su questa meraviglia. Ho appena fatto il tampone ? e dato che sono fieramente negativo domani passo baldanzoso la frontiera e scendo verso Roma col mio prezioso fardello. Spero di trovare il tempo di passare da Moruzzi, che - coincidenza vuole - proprio il mese scorso ha autenticato una banconota simile alla mia (ma in migliore conservazione) senza numeri di serie la quale si trova ora sulla baia alla foll... ehm... alla bellezza di 8000 euro. Vi tengo informati! ???
    2 punti
  7. Salve A seconda del diametro direi o 1/2 o 1 o 2 soldi Gorizia fine settecento https://en.numista.com/catalogue/pieces29838.html 18 mm 1/2 soldo 20.7 mm 1 soldo 22 mm 2 soldi
    2 punti
  8. 1972 Libia - 1 dinar Al retro la fortezza di Shaba, fu utilizzata anche dall'Esercito italiano durante il periodo coloniale del Fezzan.
    2 punti
  9. Ignác Semmelweis e l’importanza di lavarsi le mani L’Allgemeines Krankenhaus der Stadt Wien è il principale ospedale pubblico di Vienna. Stando a Wikipedia, è il quinto più grande d’Europa sia in termini di posti letto, sia di personale impiegato. È un’istituzione che ha sulle spalle oltre tre secoli di storia: i lavori per la sua costruzione iniziarono all’indomani del secondo assedio ottomano alla città del 1683. Nella sua lunga vita è stato il teatro di molte ricerche scientifiche importanti per la storia della medicina pubblica mondiale. Ed è qui che a metà dell’Ottocento un medico ungherese getta le basi di una disciplina che ha ancora una volta dimostrato la propria importanza durante la pandemia di Covid-19: l’igiene. Questa è la storia di Ignác Fülöp Semmelweis e dell’importanza di lavarsi le mani. Quando nascere era un rischio Alla fine del Settecento l’imperatore Giuseppe II visita l’ospedale. Colpito dalle difficoltà della struttura, decide di fare dell’ospedale pubblico di Vienna un’istituzione di eccellenza tanto nella cura dei propri pazienti quanto nella ricerca medica, favorendo il rapporto con l’Università. Proprio qui, nel 1844, nella migliore clinica dell’Austria-Ungheria, si specializza in ostetricia Semmelweis che, nel giro di due anni, viene nominato assistente professore al reparto maternità dell’ospedale di Vienna. Ignác Semmelweis era nato nel 1818 a Buda, figlio di una famiglia benestante di origini tedesche. Lasciare l’Ungheria per la capitale è un passaggio inevitabile per chi ha ambizioni e lui a 28 anni lavora in una delle più importanti istituzioni europee, sebbene l’ostetricia, specialmente all’epoca, non fosse il settore più ambito della pratica medica. A far nascere i bambini erano in fondo capacissime le donne fin dalla notte dei tempi. A peggiorare la fama del settore, circola negli ambienti viennesi la sensazione che andare a partorire in ospedale sia rischioso, spesso un condanna a morte per le donne. Capitava spesso che le puerpere si ammalassero di una forte febbre che non lasciava scampo. Chi poteva, partoriva in casa. I due padiglioni Il problema della febbre puerperale è all’ordine del giorno nel direttivo dell’ospedale, ma nemmeno i più blasonati medici e professori universitari sanno spiegare l’origine della malattia. Semmelweis nota però un fatto che sfuggiva a tutti. Nell’ospedale di Vienna i padiglioni di ostetricia sono due: in uno i parti sono assistiti dal personale medico, nell’altro solamente dalle balie e dalle infermiere. Il medico ungherese analizza il numero di neo-madri decedute nei due padiglioni tra il 1841 e il 1846, osservando che è più facile morire se si partorisce nel padiglione dove operano anche i medici. Il tasso di mortalità rispetto all’altro padiglione è cinque volte più alto. Semmelweis passa quindi a studiare che cosa facciano di diverso i medici rispetto a infermiere e balie. E la risposta non è difficile da trovare. Come in tutte le cliniche universitarie del mondo – è vero anche oggi – i professori dissezionano i cadaveri per studiarne le cause di morte e tenere lezione ai futuri medici. Può essere che qualcosa di mortale si trasferisca dai cadaveri alle partorienti attraverso gli stessi medici? All’epoca l’idea che esistessero i germi, entità invisibili a occhio nudo che possono trasmettere le malattie, non era ancora nota: bisognerà aspettare l’ultimo scampolo di secolo. La strana morte del dottor Jacob Kolletschka All’inizio del 1847, durante una delle autopsie di routine, un medico boemo più anziano di Semmelweis, Jacob Kolletschka, si ferisce al braccio con il bisturi. Nel giro di poco tempo si ammala gravemente, presentando sintomi simili a quelli delle neo-mamme. E se sia stato il bisturi infetto a trasferire qualcosa di nocivo e letale dentro al corpo dell’anatomopatologo? Lavarsi le mani, togliendo via ogni particella di questa minaccia invisibile prima di visitare le partorienti o assistere un parto potrebbe essere la soluzione al mistero della febbre puerperale? All’epoca nessuno dei medici si sentiva in dovere di lavarsi le mani dopo aver maneggiato gli organi di un cadavere e prima di visitare un paziente. Oggi sappiamo che la febbre che colpiva le neo-madri viennesi è provocata da alcuni batteri, come lo Streptococco o Escherichia coli, che trovano una via di accesso nelle lacerazioni della mucosa uterina che si possono verificare durante il parto. E sappiamo che erano proprio i medici che non si lavavano le mani a condannare a morte quelle donne. Semmelweis riesce a convincere l’ospedale a obbligare i medici a lavarsi le mani con acqua e sapone prima di passare da un paziente a un altro (morto o vivo che fosse). L’effetto è immediato: il tasso di mortalità del padiglione sotto osservazione si abbassa e raggiunge i valori dell’altro. Ma la storia di Semmelweis non è a lieto fine. L’opposizione della direzione dell’ospedale alle sue idee è feroce. Gli chiedono di mostrare che cosa porterebbero i medici sulle loro mani. E Semmelweis non può mostrarlo, anche se sa che l’introduzione della prima pratica di igiene in un ospedale ha migliorato la probabilità di sopravvivenza di un gruppo di suoi pazienti. Lotta contro il muro di gomma dell’establishment medico viennese, ma le forze sono impari. Da un parte la tradizione e l’autorità della prestigiosa università, dall’altra un medico che non riesce a mostrare le prove di quello che sostiene. La sua intuizione e la sua analisi diventano per Semmelweis un’ossessione: scrive decine di lettere, pubblicazioni a chiunque conti nella scienza medica in Europa. Ma nessuno lo ascolta. Entra in depressione, forse sviluppa qualche disturbo psichico. Sicuramente finisce la sua esistenza nel 1867 rinchiuso in un manicomio. Oggi, quando le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei Ministeri della Salute dei vari paesi ci ricordano l’importanza di lavarsi le mani per limitare la circolazione del coronavirus, ricordiamoci anche di Ignác Fülöp Semmelweis (a cui Budapest ha intitolato un’università? è stato il primo a capirne l’importanza. Su Ignác Semmelweis si possono leggere la tesi di laurea in medicina di Louis Ferdinand Céline pubblicata da Adelphi: Il dottor Semmelweis. Più recente è invece la biografia scientifica scritta da Sherwin B. Nuland: Il morbo dei dottori (Codice Editore). Su YouTube si trova anche un cortometraggio di Fred Zinnemann, vincitore del premio Oscar nel 1938, dal titolo esplicativo That Mothers Might Live. https://www.eastjournal.net/archives/114541
    2 punti
  10. Temo Skuby abbia ragione con buona pace di coloro che - lo scorso marzo - si preparavano ad intonare il de profundis per il mercato numismatico a seguito della pandemia, il mercato non solo ha resistito ma molte categorie di monete hanno significativamente aumentato le loro valutazioni come esemplificato in un efficace commento diffuso da CNG il mercato anglosassone offre l‘operativita‘ piu‘ interessante ma anche altri mercati mostrano ottimi realizzi. In Italia purtroppo persistono difficoltà dovute alle limitazioni imposte all‘esportazione delle monete soprattutto antiche - svantaggiando di fatto i commercianti italiani. Limitazioni che altrove non esistono o sono molto attenuate.
    2 punti
  11. Ciao, è uno dei tanti profili delle madonnine di Roma, "insolito" perchè meno comune... la classificazione non varia (sempre Muntoni 94), ma per i collezionisti che apprezzano anche le microvarianti è sempre interessante... Personalmente, più che per i tratti del volto, caratterizzo questa tipologia per il busto "lungo", che arriva in basso a lambire il bordo del tondello. Per quanto i conii delle madonnine fossero tutti approntati a Roma da Tommaso Mercandetti, questa caratteristica non si riscontra sulle emissioni di altre zecche, e da sola (anche senza il diritto che non hai postato), basta per attribuire a Roma la madonnina. Ciao, RCAMIL.
    2 punti
  12. E' illusorio pensare che i pagamenti elettronici possano danneggiare le organizzazioni criminali, ormai vi è un processo di interconnessione fortissima tra economie criminali e legali con appoggi e sostegni di ogni tipo a partire dalle stesse istituzioni politiche e finanziarie, spesso non si ha idea del volume di affari colossale che produce l'economia criminale e che in un secondo momento viene dirottato con ogni mezzo al finanziamento di attività legali creando alleanze e complicità ad ogni livello della struttura sociale...come se non bastasse le criptovalute sono uno strumento usatissimo nel deep web per ogni sorta di traffico illecito ed attività sovversive... Finchè il sistema economico e politico rimane quello che conosciamo la criminalità avrà sempre modo di prosperare...
    2 punti
  13. modificato per ripensamento il concetto più probabile e forse unico possibile in effetti è quello della espulsione del metallo nell'approfondire la lettera, senza levigatura finale, probabilmente senza un fondino o comunque con un fondino che facesse da contenzione del metallo "espulso", appianandolo, ma sempre in rilievo sul fondo del conio... sarebbe comunque interessante tracciare la produzione di un conio con queste caratteristiche per verificare se esiste un prima e un dopo, onde capire con certezza se era operazione di primo approntamento o una forma di ravvivare il conio (cosa più probabile).
    2 punti
  14. SOCIETA' FEMMINILE S. VINCENZO DE PAOLI - Gettone PER MEZZO LITRO DI LATTE
    2 punti
  15. Buonasera a tutti denaro Forte Buono I tipo del nuovo Cudazzo C49 (d?) P : 0,91g T:20mm
    1 punto
  16. Con le tue capacità non servono speranze, ci sono solo certezze. [emoji6] Buon lavoro
    1 punto
  17. 5 centavos Argentina 1972 50 cents Sri Lanka 1972 (grazie @undinar per avermi segnalato l'errore).
    1 punto
  18. Complimenti e buon lavoro, se avrai bisogno di un aiuto su Firenze conta su di me ? Saluti Marfir
    1 punto
  19. Sono molto contento per questa investitura! Non seguo moltissimo questa sezione, ma sulla competenza e disponibilità di @Arka Artur, non c'è alcun dubbio! Buon lavoro! Michele
    1 punto
  20. Tre nuove monete entrate in collezione. 1 dinar 1912 di Pietro I (Regno di Serbia) 100 leva 1930 di Boris III (Regno di Bulgaria) 1 corona 1898 di Francesco Giuseppe (Impero Austro Ungarico) Allego immagine di riepilogo* *nell'immagine c'è un errore di battitura sulla moneta di Francesco Giuseppe, è 1898 non 1848 Se riesco domani posto anche qualche immagine in dettaglio ?
    1 punto
  21. Benissimo! Per ciò che posso io sono qui.
    1 punto
  22. Per quel che posso io ci sono.?
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  23. Impossibile fare di meglio!! Bravissimo! Io mi fermo a 8... Un fiorino Nuova zelanda 5 pfenning repubblica federale tedesca penny regno unito 2 scellini regno unito 10 sen Malesia 1 dollaro Hong Kong 1 cent Australia 5 cent Nuova Zelanda Sulla moneta di Israele ci sono arrivato perchè l'ha indovinata Meleto!
    1 punto
  24. Non pensavo di trovare la commedia (che già di per sé è una produzione Italo-francese) in versione russa! Necessità e allo stesso tempo arbitrarietà dei confini. Comunque quello dei confini (temporali e spaziali) è un tema complesso. Non proseguo qui perché porteremmo la discussione fuori tema.
    1 punto
  25. E' esatto! lo stesso personaggio sia al fronte che al retro.
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  26. Non capisco cosa centri questo con i canaletti.... secondo il tuo ragionamento dovrebbero essere più accentuali verso l’esterno della lettera e meno verso la parte che da all’interno del tondello, il problema è che presentano lo stesso canaletto anche le SC fiancheggianti la figura , che sono molto vicine al punto di massima pressione , come da tuo schema, quindi, per queste ultime, se la tua motivazione fosse valida, il canaletto dovrebbe essere meno accentuato che sulle lettere più lontane dal centro, ma invece non è così, anzi: spesso è più accentuato proprio sulle SC nel campo.......quindi esattamente in contrasto di quanto da te esposto. È un problema di punzonatura ......
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  27. Ottimo! Buon Lavoro @Arka
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  28. Certamente un po di ceratura, non gli farebbe male, purché non sia bianca da candela. Ci sono stecche di cera di deversi colori, procurati una stecca colore marrone, con un spazzolino da denti usato, strofina sulla stecca, affinché noterai che le setole cominciano a colorarsi di marrò, comincia a spazzolare energeticamente, in vari sensi direzionali. Cosi facendo, farai una ceratura su tutto il rovescio, vedrai che avrà un migliore effetto e una sicura impermeabilizzazione.
    1 punto
  29. R E "star" e divi? Sì RESTARE DIVISI Buona giornata da Stilicho
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  30. La mia esperienza con gli argenti vaticani del decennio 2000-2010: mio padre li ha presi tutti, io ho deciso di non proseguire concentrandomi sui 2€ cc e, quando un paio di anni fa ho cercato informazioni per venderli mi è stato detto che non hanno alcun mercato, ed in negozio me li hanno rifiutati perché non ne avrebbero ricavato alcun guadagno, se non dandomi 10/15€ a moneta: risultato? Me li tengo perché sono davvero molto belli Quanto al 2€ di GK, ci sono diverse "leggende" sul perché valga così tanto ed in questo periodo poi, in cui l'assenza di fiere del settore fa calare l'offerta di esemplari sul mercato, i prezzi di quete monete già di per sé "esagerati", tendono pure ad aumentare
    1 punto
  31. Fiorino (2 scellini) 1964 Nuova Zelanda 10 Sen Malesia Dollaro Hong Kong 2 Scellini Regno Unito Elisabetta II 1 Cent Australia 5 pfennig Repubblica Federale Tedesca 2 cents Australia scellino 1951 Giorgio VI Nuova Zelanda Penny Regno Unito (nuovo tipo post 1971) Tailandia 1 baht Rama IX Nuova Zelanda 5 cents Penny Regno Unito grosso modulo Farthig Irlanda (1/4 di penny) Israele 5 Agorot Spagna 100 pesetas Croazia 10 lipa
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  32. Un pò mi mancherà ?
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  33. Manca solo la n. 9 che è verde, è per caso il 2 pence di Gibilterra?
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  34. Concordo con la classificazione di Stilicho per il RIC VI 36 la moneta non è comunissima purtroppo lo stato di conservazione è basso e verosimilmente come chiesto da ArKa anche lucidata maldestramente quindi penso che il valore sia di pochi euro, ma rimane sempre un pezzo di storia oltre che un valore affettivo per te. Sul discorso dei busti quando è possibile, basta guardare la posizione della spalla, se disposta anteriormente come in questo caso la visione sara' postero laterale, se invece sara' disposta posteriormente la visione sara' antero laterale, pero' concordo che non sempre è cosi' netta la distinzione come in questo caso. saluti maumo
    1 punto
  35. Le banche centrali sono tutt'altro che onnipotenti: le criptovalute sono fuori dal controllo di qualunque istituzione, mentre la decisione di sfavorire o sostituire il contante col denaro elettronico è di origine politica e viene sostenuta attivamente da quella parte della popolazione che vede solo vantaggi in tale processo, oppure se ne frega del tutto della questione e lo fa solo per la comodità di non dover maneggiare i soldi. Non che a nessuno (tranne forse all'Agenzia delle entrate) importi realmente qualcosa se si pagano le spese minori in banconote piuttosto che con la tesserina, ma fare i bravi amministratori moderni che eliminano gli spiccioli e le rapine fisiche porta parecchi voti. Per i pesci grossi è uguale, evadono lo stesso con le società off-shore. Quella della tracciabilità è una faccenda particolare che entra in gioco in certe circostanze di solito non riguardanti "l'uomo comune", ma può diventare un problema serio nel caso estremo di ritrovarsi in regime dittatoriale. Sono comunque, appunto, casi estremi. Il vero problema è il sistema del pagamento elettronico in sè: che esista è un conto, che finisca col rimpiazzare quello di pagamento in contante è un grave errore che mette a repentaglio la nostra sicurezza.
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  36. Per quel che posso vedere la medaglia presenta due ritratti quasi sicuramente maschili, le caratteristiche mi fanno pensare a una medaglia con personaggi storici, il periodo potrebbe essere della prima metà del XIX sec. ( ma e solo una mia ipotesi), escludo che si tratti di una medaglia religiosa o devozionale. Ciao Borgho
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  37. Se tuo padre ci teneva così tanto tienile un giorno si potrebbero rivalutare,prendi il catalogo Gigante come ti è stato indicato,lo trovi anche dove hai detto tu,così le metti in ordine,quando le ha fatte tuo padre,parlo per esperienza, non era facile come oggi raccoglierle e te le facevano pagare salate,era un'altro mondo,difficilmente uno acquistava dalla Zecca come ora,non vado oltre,saluti Aldo.
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  38. Cioè, in che senso?
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  39. Prova a cercare su Google "Duit Yasin 4", si trova qualcosa.
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  40. Ciao @grunf, concordo pienamente sulla tua conclusione. Rispettabile l'opinione di @le90, che non condivido. Se si parte con il dupondio del BM come prototipo, in ordine il dupondio di Madrid è derivato dal BM, lo conferma il tondello (bordi) delle monete, compresa Tolosa. La foto che allego, ci fa osservare che in NERO, tutte e tre hanno gli stessi difetti in comune. In GIALLO, la lettera N è perfettamente identica sui 3 esemplari. In BLU, le lettere SAB, in particolare la A, sul BM e ancora nitida, sulle altre, poiché di copie si tratta a cera persa, perdono di nitidezza. Il perlinato.......una volta ottenuta la matrice, in gesso, o argilla, o gomme, fino ai nostri tempi, siliconi e facile aggiungere il perlinato, aggiungere la pettinatura, modellare il drappeggio, al fine di migliorarne la conservazione. Tutte le possibili variazioni, ci confermano, che alla base è sempre il tondello ottenuto dalla prima impronta del BM, con i suoi difetti, che si ripetono. Altri dupondi postati, hanno gli stessi canoni, ma differenziano nel figurativo, Pertanto non li sto considerando al fine di questa discussione......ovvero il dupondio del BM è genuino.....Per mia opinione oggettiva, SI.
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  41. Che dolor che dolor! il mio avatar e quello di @wstefano provengono direttamente da questo biglietto (una mia banconota)
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  42. In verità non sono per niente nostalgico della grafica della lira, che non vuol dire ovviamente disprezzarla. Sono contento dello svecchiamento grafico che c'è stato.
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  43. Premetto che non sono affatto un rivoluzionario ma un semplice amante della Storia. Il passato ci insegna che se tante persone si stancano e si oppongono a qualcosa l’inevitabile smette di esistere. In Francia, dove vigeva la monarchia assoluta, Luigi XVI è stato mandato al patibolo, in Italia si è riusciti ad unire un’intera nazione (nonostante tutte le avversità), in Russia c’è stata la rivoluzione dei lavoratori, ecc. A mio avviso negli ultimi anni, invece, stiamo assistendo ad una crescente “arrendevolezza” da parte della popolazione, soprattutto in Occidente. Mentre un tempo le valvole di sfogo erano le piazze oggi lo sono i social network... Detto ciò, non è mia intenzione andare davanti alla BCE per fare la presa della Bastiglia ma nemmeno piegarmi così facilmente a cose che non gradisco. Per quanto mi riguarda, continuerò ad utilizzare il denaro fisico finché non esisterà una legge che lo metterà definitivamente al bando. Sono convinto che se milioni di persone faranno come me l’inevitabile si potrà quantomeno ritardare...
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  44. PORTATI ALLA LUCE GLI SPETTACOLARI STRUMENTI DI CACCIA UTILIZZATI 6000 ANNI FA IN NORVEGIA A causa dello scioglimento del ghiaccio, in Norvegia, sono stati portati alla luce tantissimi manufatti degli antichi uomini che vivevano in questi luoghi. Per l'esattezza sono state trovate 68 frecce e molti altri oggetti da un antico sito di caccia alle renne. I primi oggetti risalgono a 6.000 anni fa. "È il sito di ghiaccio al mondo con il maggior numero di frecce", scrive l'archeologo Lars Pilø, del Dipartimento dei Beni Culturali. "Fare ricerca sul campo qui e trovare tutte le frecce è stata un'esperienza incredibile, il sogno di un archeologo". Scoperte del genere ultimamente vengono fatte sempre più spesso, a causa dello scioglimento dei ghiacci. La maggior parte delle frecce risalgono al tardo neolitico (2400-1750 a.C.) e alla tarda età del ferro (550-1050 d.C.). Per quanto riguarda la ricostruzione dell'area dalle scoperte, i ricercatori hanno dovuto prendere in considerazione molti fattori diversi: il movimento del ghiaccio e dell'acqua di fusione, l'impatto dei venti, l'esposizione e così via. "È importante tenere presente che le placche di ghiaccio non sono i tuoi siti archeologici regolari", scrive Pilø. "Si trovano in alta montagna in un ambiente freddo e ostile". La zona di ghiaccio di Langfonne è ora meno di un terzo delle dimensioni di 20 anni fa e si è divisa in tre sezioni separate. I ricercatori pensano che la caccia alle renne si sia intensificata appena prima dell'era vichinga (intorno all'800 d.C.), ma c'è ancora molto da imparare. https://tech.everyeye.it/amp/notizie/portati-luce-spettacolari-antichi-strumenti-caccia-norvegia-483735.html
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  45. Il tempio, nell'architettura così come la conosciamo dell'antico mondo greco, è considerato l'edificio più eclatante : in Italia, la Magna Grecia e la Sicilia, ci hanno conservato numerosi ed importanti esempi di templi, nella quasi totalità nello stile dorico e nella tipologia di tempio periptero ed esastilo . Derogano a questa 'norma' , la cosidetta Basilica di Paestum, inconsueto tempio periptero ennastilo (fronte con colonne impari) ed il tempio 'G' di Selinunte, una collina di ruderi nella quale gli archeologi hanno riconosciuto un tempio periptero ottastilo di grandissime dimensioni ( 46 x 109 metri ) , più grande del Partenone anch'esso ottastilo . E' invece molto particolare, pressochè unico, il colossale tempio di Zeus olimpio ad Agrigento . Terone tiranno di Agrigento, in alleanza con Gelone tiranno di Siracusa, nel 480 a.C. affronta l'esercito cartaginese ad Imera infliggendogli una pesantissima sconfitta : questa vittoria viene commemorata in Agrigento da Terone, che fa erigere il tempio dedicato a Zeus olimpio . Probabilmente già danneggiato nel 406 a.C. alla caduta di Agrigento, il tempio crolla poi totalmente per un terremoto nel 1401 : l'enorme ammasso di rovine che ne risulta è da allora una cava per materiali di recupero per costruzione, dalla quale ancora nel XVIII sec. sono cavati i blocchi per costruire i moli di Porto Empedocle . Le indagini degli archeologi ci dicono di un tempio pseudoperiptero eptastilo di grandissime dimensioni ( 53 x 110 metri ) probabilmente il più grande noto : l'edificio risulta di particolare costruzione eseguita nella totalità ( colonne e muri ) in muratura a corsi orizzontali sovrapposti di blocchi . Nella volontà della ricerca dell'inusuale grandezza di questo particolare tempio, potremmo vedere un parallelo, nella stessa Agrigento, nella volontà di emettere gli eclatanti, più che inusuali decadrammi di argento, pervenutici in estremamente rari esemplari : monete forse di ostentazione, uniche, con quelle di Siracusa, in tutta la monetazione dei Greci in Italia .
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  46. Sempre nel 2013 fu emessa una moneta da 10€ in argento dedicata allo scrittore James Joyce. Non vi scrivo la sua biografia. In parte magari la conoscerete, ma in ogni caso la trovate facilmente online. Vorrei soffermarmi solo su qualche episodio della sua vita, sul caso e di quanto questo possa influire sulla nostra vita. Nonostante la famiglia fosse profondamente cattolica, Joyce fin da ragazzo rifiutava il Cristianesimo. Da piccolo era molto spaventato dai temporali e una zia li attribuiva all'ira di Dio. Joyce frequentò l'università di Dublino, studiando lingue moderne (inglese, francese, italiano) dal 1898 al 1902. Nonostante la laurea, si trasferì a Parigi inseguendo l'idea di diventare medico. In quei pochi mesi di soggiorno parigino visse in estrema povertà. Non bastavano né gli aiuti della famiglia né le paghe per le sue recensioni sul Daily Express. Dopo qualche mese, la madre si ammalò di tumore e Joyce fece ritorno in Irlanda. In quei pochi mesi a Parigi, però, Joyce si era imbattuto in un romanzo: Les Lauriers sont coupés di Edouard Dujardin. In quel romanzo, l'autore faceva uso della tecnica del flusso di coscienza, di cui Joyce diventerà simbolo. Una sera del 1904, dopo una grande bevuta, fu coinvolto in una rissa. Ad aiutarlo furono Alfred Hunter e Oliver Gogarty, un amico che studiava medicina. I due saranno i prototipi di Leopold Bloom, protagonista dell'Ulisse, e Buck Mulligan, personaggio del romanzo che alloggia in una torre Martello. E' proprio in una torre di questo tipo che Joyce soggiornò convalescente per sei giorni. Dopo una lite violenta con Gogarty, abbandonò la torre e, con Nora (la donna che sarà la sua compagna per la vita), si impose un esilio che lo tenne lontano dall'Irlanda per quasi tutta la vita. Anche se lontano dalla sua terra, nel 1914 finalmente vide la luce la raccolta di racconti Gente di Dublino. Episodi determinanti nella vita e nella produzione letteraria di questo grande autore. Ma ora passiamo alla moneta. Sul dritto è presenta l'arpa irlandese. Sul rovescio, invece, è presente un disegno (opera di Mary Gregoriy) di Joyce. Per descrivere il disegno, vi lascio le parole dell'autrice: "Questo disegno inizia con un ritratto. Dalla sommità della sua testa sgorgano le prime righe del capitolo 3 di Ulisse in un flusso di coscienza zampillante. Il testo è volutamente scarabocchiato e, forse in alcuni punti, quasi illeggibile, come il testo di Joyce, a volte insondabile. In questo capitolo il personaggio di Stephen Dedalus fa una passeggiata. I suoi pensieri si sovrappongono e si possono quasi sentire le ruote dentate nella sua testa che girano mentre gioca con le parole e pensa a cose che gli vengono in mente spontaneamente. Così facendo, descrive perfettamente il mondo che lo circonda, le persone che incontra o vede." Sul testo, però, ci fu una polemica, poiché differiva dall'originale per una parola (that). La Banca Centrale d'Irlanda ammise che il testo sulla moneta non corrispondeva al testo dell'Ulisse (e questo era evidente) giustificandosi con il fatto che la moneta (e il suo design) fosse una rappresentazione artistica dell'autore e del testo e non una rappresentazione letterale.
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  47. Stati dell'Africa Occidentale, 500 francs 1972, commemorativa del decennale del'Unione monetaria (argento 900) Al rovescio gli emblemi degli Stati membri dell'unione : Alto-Volta, Mauritania, Niger, Senegal, Togo, Costa d'Avorio ,Dahomey
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