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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/31/21 in tutte le aree

  1. Seguendo una discussione ho scoperto che la sezione di Monete medievali di Zecche Italiane non aveva un curatore. A questa sezione partecipano molti utenti esperti e preparati in questa monetazione che è sicuramente una delle più interessanti e complesse della numismatica. Tuttavia, proprio per la complessità della materia, credo che ai collezionisti che si avvicinano ad essa per la prima volta un curatore possa essere utile. E così, dopo due anni di riposo, ho proposto a @Reficul di riprendere la collaborazione come curatore di questa sezione. La monetazione medievale italiana è una materia vastissima e, pur avendo un'infarinatura generale, non sono un esperto di tutte le zecche. Quindi spero in una vostra collaborazione e in un vostro aiuto per rendere questa sezione sempre interessante e utile per tutti. Arka Diligite iustitiam
    8 punti
  2. Arrivati il 1818 e 1820 (dall'ultima asta Negrini) a far compagnia al 1816 e 1817 Monete relativamente comuni in bassa conservazione, ma già così non sono così facili da trovare (senza svenarsi). Adesso manca un bel 1819 e il 1821, decisamente meno raro di quello che dicono i cataloghi (compare praticamente in tutte le aste) Foto per l'archivio prima di metterle a riposare con le sorelline sul velluto in banca
    5 punti
  3. Buonasera @Josh09, come promesso ecco la mia Piastra del 1852 di Ferdinando II. Pure per me modello base con qualche difetto di conio al bordo. Queste imperfezioni, come i graffi di lima, è cosa normale per questo tipo di monetazione. Saluti e buona domenica. Sergio.
    5 punti
  4. Piastra 1834, Falso d'epoca realizzato in con leghe di metalli bianchi. Proviene dal noto sito, il venditore garantiva la sua autenticità..... Peso grammi 26,30 Collezione Rocco68 - N° 512/652. Al dritto e al rovescio nel morso di saggiatura del metallo, sono rimasti dei pezzettini di dente del truffato ?
    4 punti
  5. Con questi dettagli sotto, quello che vedo io da restauratore.
    3 punti
  6. Per @carmhack condivido questa immagine di 9 sovrani europei riunitisi in occasione dei funerali di Edoardo VII nel 1910. Alcuni di questi, un paio, saranno gli ultimi re del loro paese. Per esempio Guglielmo II di Germania. Inoltre la guerra che di lì a quattro anni sarebbe scoppiata in Europa avrebbe visto tutti questi rappresentanti di paesi qui riuniti in pace dividersi in due schieramenti contrapposti. A partire dal nuovo re del Regno Unito e Imperatore d'India Giorgio V con dietro appoggiato al suo schienale il futuro nemico Guglielmo II. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:The_Nine_Sovereigns_at_Windsor_for_the_funeral_of_King_Edward_VII.jpg
    3 punti
  7. Buona domenica a tutti. Proseguo con il mezzo tornese del 1848 Peso grammi 1,80 Il simbolo sotto il busto dovrebbe essere una stellina a 6 punte (senza la solita punta alta sinistra).
    3 punti
  8. Sei libero di fare quel che vuoi @skubydu, ma "urlare L autenticità di un pezzo", esclude un "modo [...] educato". te lo ho hanno già spiegato, che i falsari, nei loro modellati riproducono quello che vogliono. So benissimo cosa fanno i falsari, senza che me lo si spieghi, credimi. Per questo mi sto spendendo nella discussione. poi, io nell ultima comparazione che hai postato vedo lettere differenti per forma ed anche i rilievi lo sono. Con tutto il rispetto del mondo, perdonami. 1) la comparazione dell'ultima immagine era mirata alla perlinatura, non alle lettere. 2) l'ultima immagine confronta British e l'esemplare di un privato, da Madrid. Abbiamo già passato, diversi interventi fa, lo step in cui è appurato, concordemente, che British, Tolosa, Weber, BNF, Madrid, vengono tutte dalle stesse impronte. Quindi, quando dici "poi, io nell ultima comparazione che hai postato vedo lettere differenti per forma ed anche i rilievi lo sono", che cosa intendi dire? Che non vengono dalle stesse impronte? Se intendi dire questo, rileggiti i post precedenti. Oppure, se ne sei convinto, spenditi a fare qualche dimostrazione, come qualcuno ha fatto per dimostrare ciò che dice. "Io vedo, "io sento", "io penso"... @gionnysicily L'immagine sarebbe troppo pesante da caricare, ma puoi andare direttamente alla moneta da questo link: https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1867-0101-2205 per vederla ingrandita ed eventualmente ricavarti le immagini che ti servono. Come ho scritto prima, una impronta al dupondio del BM ( e non galvano ) sarà stato possibile ottenerla, per studio, in qualsiasi periodo, niente di più facile. Sì, ma si può escludere che il dupondio di Tolosa (da collezione del XVIII secolo), con perlinatura, provenga da un calco commissionato dal British come ipotizzato più su, in quanto quest'ultimo è entrato in possesso della moneta nel 1867 ( @grunf "il BM ha fatto dei galvani, e da questi probabilmente sono poi state prodotte le fusioni"). Qualunque ipotetico lavoro fatto a livello di aggiunta, deve essere collocato entro la prima metà del XVIII secolo. E comunque, ripeto, questi lavori generalmente possono saltare all'occhio per diversità d'esecuzione, mentre sui dupondi "aggiustati" c'è armonia tra ipotetiche aggiunte e moneta di base. Addirittura la perlinatura sarebbe stata eseguita negli stessi punti di quella originale, pur lievissimamente visibile, e nello stesso stile. Inoltre, dove collochiamo l'esemplare BNF? Con più dettagli rispetto alla moneta British su gran parte dell'acconciatura e sul diadema, ma sempre con perlinatura assente, come sull'esemplare British? Un falsario che stavolta si è impegnato a metà? Eppure sul BNF i dettagli "aggiunti" sul ritratto sono gli stessi degli altri con la perlinatura. Perchè qui non è presente se è la "stessa mano"? Oltretutto non c'è la minima traccia di coniazione su nessuna lettera dell'esemplare British. E, osservando le lettere dell'esemplare British, le ultime due A hanno le cavità occluse (a differenza delle altre e della B). Ma sono vuote, invece, nell'esemplare BNF. Vuote sono anche sull'esemplare Madrid, che pure ha invece, come evidenziato da Gionny alcune lettere occluse o meno definite. Come giustifichiamo le lettere occluse sull'esemplare British, che pure ne ha di aperte, e le lettere aperte sul Madrid, che pure ne ha di occluse? L'anomalia dell'esecuzione delle lettere che alludi, lo condivido, ma è un'altra cosa. Ma ugualmente pertinente al tema della discussione. Con tutte queste falsificazioni, in possesso anche di altri musei rispettabili, al pari del British, e con uno stile anomalo riscontrabile in tutte le monete "tipo British", come si fa ad essere certi dell'originalità dell'esemplare inglese? Le mie non sono convinzioni "granitiche", sono idee maturate in base ai confronti che ho fatto inizialmente con l'esemplare di Tolosa, il primo in cui mi sono imbattuto. Abbiamo un esemplare, quello British, dallo stile errato, con lettere completamente sbagliate, che non mostra tracce di coniazione nelle lettere, che condivide lo stesso D/ e R/ con altri esemplari certamente falsi, ma alcuni con più dettagli e che presenta lettere occluse al pari di altri falsi. Non sarebbe più logico, come Ockam insegna, considerarle tutte come produzione fraudolenta del XVIII secolo, anzichè postulare l'esistenza di copie successive realizzate da calchi alterati, e neanche tutte da questi, dato che l'esemplare BNF ha più dettagli sul ritratto ma niente perlinatura? Vorrei a tal proposito, ricordare la figura di Claude Augustin De Saint- Urbain, di cui Pink parla nell'articolo che ho citato nel mio primo intervento, incisore attivo nella prima parte del XVIII secolo, nato a Roma ma attivo tra Francia e Austria. Venne a mancare proprio a Vienna, nel 1761 dopo essersi qui trasferito nel 1737. A lui Pink riconduce le monete false, realizzate ex novo (non cioè da calchi di monete originali) rintracciate nel Museo di Vienna. E ragionerei anche sul fatto che diversi esemplari falsi hanno attualmente provenienza francese, quali Tolosa, BNF, Inumis, e forse il BM (già presente nella collezione del conte di Blacas d'Aulps) e che tre esemplari falsi, delle stesse impronte dei dupondi Weber (e quindi dell'esemplare British) sono stati individuati nella collezione del Museo di Vienna. "specie nel Settecento e nell'ottocento, dove pochi, ma ricchi collezionisti, erano alla ricerca anche di quello che non esisteva." Hai colto perfettamente il punto.
    3 punti
  9. Ho visto il film che narra la scoperta del sepolcreto di Sutton Hoo, diciamo che il novanta per cento della vicenda è incentrata su Basil Brown, scavatore del sito, e sui personaggi che ruotano attorno alla storia con patemi e tragedie connessi al tutto. Ma quel dieci percento rimanente è emozionante, soprattutto la scena della scoperta del tesoro, pensate che tra i primi oggetti rinvenuti viene citato"un tremisse merovingio", non una generica moneta d'oro, credo che sia la prima volta che nella filmografia mondiale viene citata la classe dei tremissi ?
    2 punti
  10. Riporto su questa interessantissima discussione e ,per iniziare, posto un Tre Cavalli di Filippo IV che mi fu donato anni fa proprio da @Rex Neap che di sicuro lo ricorda molto bene ? Magliocca 133 P/R 125 CNI 976 Gaetano
    2 punti
  11. A seguire il 1849, per anni si assegnò la rarità alla variante con la cifra 1 speculare della data. Con il tempo si è notato che è frequente trovare questa variante anziché il pezzo con la cifra corretta. Di seguito i miei due esemplari di Mezzo Tornese del 1849.
    2 punti
  12. Cambridge, scoperto cimitero medievale nel King's College: ritrovate 60 tombe Descritto come "una delle più importanti scoperte archeologiche anglosassoni dal 19esimo secolo" - è emerso durante i lavori di demolizione di un vecchio studentato. Rinvenuti, oltre a scheletri ottimamente conservati, anche 200 reperti, tra cui bracciali, pugnali, contenitori di terracotta. Il tutto viene fatto risalire a un periodo tra il quinto e il settimo secolo dopo Cristo È descritta come "uno dei più importanti ritrovamenti archeologici anglosassoni dal 19esimo secolo" l'eccezionale scoperta avvenuta al King’s College di Cambridge, grazie alla quale è venuto alla luce un vasto cimitero risalente all'Alto Medioevo. I reperti sono stati rinvenuti durante i lavori di demolizione di un vecchio studentato di Cambridge: nell'area sono state trovate 60 tombe e circa 200 oggetti, tra cui bracciali di bronzo, collane, spade, pugnali, contenitori di terracotta e fiaschette di vetro. La maggior parte dei ritrovamenti risale al primo periodo anglosassone tra il quinto e il settimo secolo dopo Cristo, ma i residui di alcune strutture risalgono all'età del ferro e all'epoca romana. Secondo il quotidiano The Guardian, è la "scoperta del secolo" nel campo dell'archeologia britannica. Sempre sul Guardian, Caroline Goodson, professoressa di storia medievale del King's College, ha sottolineato lo stato di ottima conservazione degli scheletri, dovuto al terreno alcalino che ha impedito la decomposizione delle ossa. Gli scienziati avranno così la possibilità di ricorrere alle tecniche più moderne per studiare il Dna dei defunti e scoprire la loro dieta. Goodson ha poi espresso "sorpresa" per il ritrovamento di così tante tombe medievali nei pressi dell'antico insediamento romano di Cambridge, che era stato abbandonato nel quinto secolo dopo Cristo. "Sapevamo già che Cambridge non era stata abbandonata del tutto", ha spiegato la docente al Guardian, "ma quello che vediamo ora offre un quadro più vasto e chiaro della vita negli ex insediamenti romani". Secondo Goodson, il sito agli albori del Medioevo era abitato da discendenti dei Romani e le nuove popolazioni anglosassoni che si erano impossessate della Gran Bretagna al tramonto dell'impero. Cimitero forse costruito dai Romani "Non vivevano più come vivevano i Romani, mangiavano in modo diverso, si vestivano in modo diverso e avevano un modo diverso di sfruttare le risorse della terra", spiega Goodson, "stavano cambiando modo di vivere durante un periodo di considerevole fluidità". In particolare, secondo Goodson "sarebbe molto interessante" scoprire se il cimitero era stato costruito dai romani e aveva continuato a essere utilizzato anche dopo la loro partenza, come emergerebbe dalla struttura di alcune tombe e dal ritrovamento di alcuni oggetti di fattura romana. https://tg24.sky.it/lifestyle/2021/01/31/cambridge-cimitero-medievale-kings-college
    2 punti
  13. Tutto bene quel che finisce bene... Il forum si conferma utile strumento di confronto e apprendimento, anche su temi delicati che si presterebbero meglio ad una discussione “da circolo”. Per quanto riguarda la soluzione: il costo di spedizione che ci rimetti è molto poco se lo consideri come il costo dell’apprendimento che porterai con te. ES
    2 punti
  14. Credo che la sezione sia sbagliata. Se la moneta è bulinata non è un falso, ma solo un esemplare autentico che ha subito alterazioni. La sezione corretta dovrebbe essere Magna Grecia e Sicilia.
    2 punti
  15. Spero vi faccia piacere ri-ri-ri-rivederla di nuovo. Piastra 1834 con contromarca BOMBA sul collo di Ferdinando II. D/ FERDINANDVS II. - DEI GRATIA REX R/ REGNI VTR. SIC ET HIER Taglio inciso al rovescio Riferimenti : D'Incerti 173/L Pagani 193/B Magliocca 539/1 R3 Collezione Rocco68 N° 394 Provenienza: InAsta N°9 del 7 Novembre 2004 - lotto 877 Peso grammi 27,46
    2 punti
  16. Buongiorno a tutti e buona domenica. Partecipo anche io alla condivisione delle Piastre del 1834, sperando possano essere utili a Raffaele e Beppe per il lavoro che stanno portando avanti con ammirevole e rara passione. Inizio con la prima: D/ FERDINANDVS II. DEI GRATIA REX Busto rivolto a destra, sotto 1834 R/ Stemma Borbonico coronato, sotto il valore G. 120 Intorno: REGNI VTR. - SIC. ET HIER da notare al rovescio la "svirgolata" in rilievo sulla cifra 2 del valore. Taglio PROVIDENTIAOPTIMI (unito) PRINCIPIS impresso al dritto, separato da un Giglio Borbonico posizionato orizzontale e nello stesso verso del motto. Riferimenti : D'Incerti 173/d Pagani 193/a Traina 27 Magliocca 539 Collezione Rocco68 N°441 Provenienza Asta Varesi del 19/20 Aprile 2006 - lotto 1084, peso grammi 27,40 prezzo pagato (diritti e spedizione inclusa) Euro 143,90 Giudicata in conservazione SPL Piastra Comune.
    2 punti
  17. 1848, variante cifre della data più alte a ridosso della barra e cerchio lineare al dritto, anziché perlinato. Riferimenti : D'Incerti 421/a Pagani 472/a Magliocca 798 Peso grammi 1,65
    2 punti
  18. Ciao Amici!Riportando su questa discussione,posto il mio esemplare di piastra Muntoni 4,veramente di rara osservazione, anche perché il capitolo delle varianti è, ancora,poco documentato e campo di applicazione dei soli specialisti
    2 punti
  19. Voi parlate principalmente di case d'asta, ma il ragionamento è di più ampio respiro e, in particolar modo, colpisce con maggiore incisività determinate tipologie di collezioni e conseguentemente particolari settori di mercato. La situazione delle case d'asta l'avete espressa e analizzata bene, fin qui. Ma vanno presi in considerazione anche altri fattori. La situazione normativa inglese sui ritrovamenti e sull'immissione nel mercato delle monete antiche è differente rispetto a quella di molti altri paesi, ergo, la moneta antica (o il ripostiglio) rinvenuti nel regno unito e regolarmente denunciati alle autorità competenti, se non ritenute di interesse nazionale e acquistate da qualche museo, vengono restituite allo scopritore e al proprietario del fondo su cui sono state scoperte. Queste poi vengono reimmesse nel mercato. Al più, se giudicate "tesoro" sono soggette a un certificato di esportazione (che non prevede costi, almeno io non ho mai pagato alcunché per averlo!). Questo comporta l'immissione di una gran quantità di "materia prima" nel mercato numismatico con frequenza pressoché costante. C'è quindi tutta una tipologia di monetazione antica (romana) che entra nel mercato numismatico e che proviene dall'Inghilterra e che segue sì i canali di vendita delle aste ma anche dei negozi fisici e virtuali dei professionisti britannici e le piattaforme di vendita online in cui operano anche i privati. Materiale che fino al 01/01/2021 non subiva particolari maggiorazioni di prezzo, anzi! Data la relativa grande disponibilità permetteva anche un prezzo di mercato abbastanza competivo rispetto ad analoghi esemplari nel mercato da tempi più "storici". Nello specifico io colleziono monete imperiali del III secolo, principalmente usurpatori britannici, impero gallico e monete provenienti da ripostigli registrati e catalogati. Per ciascuna moneta mi sono sempre premurato di avere tutti gli appoggi burocratici necessari per l'acquisto e, se previsto, per l'importazione. Data la tipologia di monete che seguo, un 80% delle monete della mia collezione proviene da venditori professionali inglesi (negozi fisici, negozi che operano online su vCoins, MaShop ed eBay o su siti propri, case d'asta inglesi o con base uk), un 15% da venditori francesi, un 4% da venditori tedeschi e un marginale 1% da USA, Svizzera, Austria, Spagna e Olanda. L'applicazione di dazi e comunque dell'iva più i costi fissi dello sdoganamento colpirà quindi l'80% dei miei acquisti futuri, un 80% di cui solo una parte abbastanza marginale proviene da case d'asta (diciamo un 15/20%) in quanto la restante parte deriva direttamente da commercianti al dettaglio (con alcuni ho un rapporto più o meno diretto e li contatto anche al di fuori delle piattaforme in cui operano acquistando, sempre con fattura e documentazione, direttamente da loro). Ora sto aspettando che mi contatti la dogana per un ultimo acquisto fatto da un commerciante tramite eBay. Il pacchetto con una manciata di monetine da ripostiglio e regolare fattura d'acquisto, è fermo da 10 giorni a Milano, per i controlli doganali. Il venditore mi ha detto che ha dichiarato l'esatto valore che ho pagato (perché è ligio e non fa magheggi o dichiarazioni mendaci per non avere, giustamente, grane). La soglia è inferiore alle 135£ quindi non ho dazi doganali, ma essendo superiore comunque ai 22€ sto aspettando la comunicazione della dogana per sapere l'importo relativo all'iva e ai diritti di sdoganamento (questi ultimi li so già memore di un precedente acquisto dalla Svizzera e ammontano a 7,50€). Sapevo della situazione e dei cambiamenti in atto dal 1 gennaio. L'acquisto l'avevo fatto a dicembre, ma - causa le festività - e l'aggiunta di un'altra moneta all'ordine, la spedizione è partita il 2 gennaio e il venditore è stato anche più che tempestivo... tant'è che io il pagamento l'ho fatto il 3 gennaio, quindi dopo la spedizione! Conoscendoci, sebbene virtualmente, ovviamente sapeva che di me ci si può fidare quanto ad affidabilità per i pagamenti. Purtroppo questa spedizione è andata così, e le monete subiranno una maggiorazione di circa 1/3 rispetto a quanto le ho pagate. Ho pendenti due offerte presso ROMA NUMISMATICS per un importo che ho stimato a filo budget provando a stimare da me i costi di importazione per l'iva e dovrei stare al di sotto del limite dei dazi (se non incide una qualche maggiorazione estremamente pesante del corriere!), ma che sarà soggetta al balzello dell'IVA. Questo fa sì che le mie offerte non saranno passibili di rilanci qualora superate perché altrimenti sforo il limite di spesa impostomi. Capite bene che la situazione post Brexit nel mio caso incide in maniera considerevole. E' vero, gli operatori italiani nel mercato sono molti e l'offerta è variegata. Tuttavia, non trovo operatori italiani che abbiano la stessa disponibilità di materiale (per la mia specifica collezione) come gli operatori inglesi, in particolar modo per le monete provenienti da ripostigli. Tutto ciò non bloccherà la mia collezione, ma ne limiterà la prosecuzione in maniera alquanto pesante... al che mi sorge il sospetto, che dietro a tutto questo ci sia un manovratore oscuro... un burattinaio che tesse le fila e che ha portato gli inglesi a volere la Brexit con tutte le conseguenze del caso. E credo anche di aver capito chi è: mia MOGLIE!!!! Così può finalmente smettere di lamentarsi perché compro un sacco di monete! Perdonatemi la battuta finale... ma dovevo sdrammatizzare perché per me la Brexit è stata una vera batosta numismatica!!!
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  20. Carissimi appassionati , grazie per avermi accolto in questo interessante forum. Sono un neofita , quindi mi scuso in anticipo per alcuni errori o richieste errate che farò. Posseggo alcune piastre 120 grana di Ferdinando II ( che variano dal 1833 al 1857 ) . Posto qui alcune foto di una del 1852 che secondo me è quella meglio conservata . Purtroppo sono foto fatte con il telefonino, quindi chiedo scusa se la qualità è troppo bassa . Conto solo in un parere approssimativo , nel frattempo sto provvedendo a farmi prestare una Reflex . Desideravo quindi chiedervi : - se è autentica :) ( spero di si) - un parere sullo stato di conservazione - Non sono assolutamente in grado di valutare se nella moneta sono presenti particolarità/varianti nè tantomeno capire se ci sono difetti di qualsiasi tipo, quindi mi affido a voi. Come specificato sopra posseggo altre monete di questo tipo. Ho preso questa come riferimento per avere un idea sulla valutazione , e se effettivamente vale la pena chiedere pareri anche per le altre. PESO : 27G DIAMETRO : 37 MM CONTORNO : providentia optimi princips GRAZIE
    1 punto
  21. La perlinatura sulla moneta risulta quasi sempre "riempita" per metà nella parte più esterna della moneta. Io credo che il flusso del metallo, che in questo caso è prevalente in direzione radiale, tenda a far accumulare il metallo sulla superficie che si oppone a tale flusso e meno sull'altra per una questione fluidodinamica intuibile. La perlinatura è nella parte più estrema del conio e qui la pressione di questo è ormai ridottissa (come da diagramma delle sigma già postato) e quindi il metallo tende più a uscire lateralmente che entrare nel buco della perlinatura e rimpirlo completamente. Per le lettere il ragionamento potrebbe avere una dinamica diversa per il fatto che le lettere sono un poco più interne e ancora c'è pressione sufficente a riempire le cavita (la perlinatura in questo caso aiuta a ridurre il flusso radiale , è questa la sua funzione), salvo lasciare degli spazi vuoti in aree in cui si crea un depressione per effetto del flusso. Ora io no pretendo di avere una verità in tasca, però cerco di dare una spiegazione plausibile a quello che osservo, peraltro quello che dico dipende da una serie di fattori (temperatura, del metallo, velocità di conio, fattori di forma, lubrificazione (ammesso ce ne fosse) del conio, caratteristiche della lega,...) per cui non si verifica sempre. Il fatto che potrebbe essere dovuta a una defomazione localizzata per effetto della punzonatura delle lettere è un idea anche plausibile, ma non mi convince perchè: - al dritto compare con meno frequenza e in modo meno marcato. Ora, ... lisciavano i conii solo al dritto perchè veniva rappresentato l'imperatore ? mi convince poco....e allora per tutte le coniazioni dove tutta questa cura dei conii non c'era (III e IV secolo) ? dovrei vederlo qualche volta al dritto,.. e invece no - in certe monete non compare affatto nè al dritto nè al rovescio, però per esempio si vedono riprese dell'iscrizione anche brutte e approssimative ad esempio, pensate al terzo secolo..., quindi erano così approssimativi nel ripernedere l'iscrizione e poi avevano la cura di lisciare i conii ? - perchè non compare mai in tutta la coniazione in bronzo dai greci fino ad arrivare alla monetazione repubblicana ?
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  22. REGNO D'ITALIA - 5 LIRE 1872 ZECCA DI ROMA Saluti a tutti
    1 punto
  23. Aggiungo alla discussione anche queste cartine dell'Europa che mostrano in rosso le monarchie e in blu le repubbliche. 1815 1930 1950
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  24. 1 punto
  25. Ottima notizia. Con la tua preparazione la sezione sarà ben presidiata. Mi fa proprio piacere il tuo ritorno tra i curatori!
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  26. 1 punto
  27. Posto due foto,prese con luce diversa
    1 punto
  28. Un doveroso ringraziamento pubblico ad Arka che nelle non troppe occasioni purtroppo in cui ho avuto il piacere di incontrarlo e parlargli di persona mi ha sempre impressionato favorevolmente per la grande passione e cultura numismatica che lo caratterizza. Certamente saprà ben fare anche qui !
    1 punto
  29. Proprio perché anche a me piace ragionare sui limiti che mettiamo alle nostre raccolte tematiche, mi interesserebbe sapere se @carmhack intende mettere in collezione anche un pezzo di Giorgio V ultimo sovrano d'Irlanda, magari un pezzo dove sia raffigurata l'arpa irlandese, nonostante il caso non sia paragonabile agli avvicendamenti che ci sono stati in Italia, in Grecia, in Francia, in Romania e così via dove in una stessa (più o meno) entità statale si sono avvicendati due sistemi politici diversi. Avendo inserito peraltro anche Napoleone III (cioè l'Ottocento), ti chiedo caro harmhack se inserirai anche gli ultimi regnanti polacchi prima della spartizione definitiva della Polonia.
    1 punto
  30. Sì, sono entrambi due personaggi di finzione. Sotto il profilo filologico è curioso il caso di Trebelliano che ritroviamo anche in Eutropio (9,8,1), che però lo descrive come successore di un altro usurpatore, Ingenuo, nell'Illirico (mentre il Trebelliano della Storia Augusta usurpò in Isauria, nell'Anatolia). Le ipotesi accreditate per spiegare la presenza della citazione in Eutropio sono due: o che in realtà l'autore intendesse Regaliano e poi il nome fosse stato alterato dai copisti di epoche successive inspirati dal Trebelliano della Storia Augusta, oppure, ed è la teoria che reputo più credibile, che il nome non fosse proprio incluso nel testo eutropiano, giacchè non compare nella traduzione greca di Peanio e nella storia di Orosio (che per il III sec. attinge, praticamente copiando, da Eutropio) scritte entro 25 anni dall'uscita del breviario, e che fosse stato aggiunto successivamente da qualche copista anche in questo caso ispirato dal Trebelliano della Storia Augusta.
    1 punto
  31. 1 punto
  32. Ci sono falsi d'epoca del quattrino veneziano di Francesco Foscari coniati al contrario degli originali. Potrebbe essere così anche in questo caso... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  33. Buongiorno @Josh09 e buongiorno a tutti, la piastra del 1805 da te postata e di solito chiamata "capelli ricci" ed è molto comune. Si distinguono, tra le molte varianti e errori, sopratutto per le dverse dimensioni dello stemma araldico al rovescio. Per la valutazione economica, come già detto da chi mi ha preceduto, conta molto la conservazione. Per darti comunque una una risposta concreta riguardo il suo valore ho controllato i prezzi di vendita su eBay e a meno di 90 euro non si trova nulla, escluso naturalmente dei falsacci cinesi moderni. Solo per un confronto ti posto la mia. P.S. le foto falle con il telefonino che vengono molto meglio. Saluti e buona Domenica.
    1 punto
  34. 1 punto
  35. La rarità riferita a queste tipologie di monete è abbastanza opinabile, non si può "standardizzare" la rarità sul tipo delle monete decimali, dove si conoscono i dati di emissione, eventuali quantitativi ritirati, naturalmente sia per ambedue vige l'incognita delle perse, rifuse, nascoste ecc ecc, ma certamente per monete che hanno più di cinquecento anni ed il materiale prezioso con cui erano eseguite, di certo in 5 secoli, avrà incentivato rifusioni, da qui giudicare con uno due o tre R è abbastanza relativo. Di certo, interviene nel giudizio, la conservazione, sarà sempre più problematico trovare un SPL+ che un BB. Nel mio data base, di Muntoni 14 del Doppio fiorino per Clemente VII, ne ho catalogati 37 da quello battuto nella Collezione Ruchat del 29/5/1922 aggiudicato a 300 lire agli ultimi sui 3/4000 euro, non mi fossilizzerei nel dare una o più R, è una moneta che non compare in tutte le aste, però non è neppure troppo difficile poterla aggiungere in collezione. saluti TIBERIVS
    1 punto
  36. Ogni tanto vi aggiorno su questa meraviglia. Ho appena fatto il tampone ? e dato che sono fieramente negativo domani passo baldanzoso la frontiera e scendo verso Roma col mio prezioso fardello. Spero di trovare il tempo di passare da Moruzzi, che - coincidenza vuole - proprio il mese scorso ha autenticato una banconota simile alla mia (ma in migliore conservazione) senza numeri di serie la quale si trova ora sulla baia alla foll... ehm... alla bellezza di 8000 euro. Vi tengo informati! ???
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  37. Questo è tutt’altro che assodato, in particolare nel periodo di emissione dei vittoriati. La leggera argentatura poi non capisco come avrebbero dovuto crearla, visto che la lamina dei suberati è già di spessore infinitesimale.
    1 punto
  38. Siamo ancora a gennaio. Diamo tempo agli acquirenti di capire e tener conto dei costi. Anche perché la perdita di pochi clienti potrebbe comunque riflettersi in maniera molto piú consistente sui prezzi di aggiudicazione e quindi sul fatturato.
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  39. Ciao @grunf, concordo pienamente sulla tua conclusione. Rispettabile l'opinione di @le90, che non condivido. Se si parte con il dupondio del BM come prototipo, in ordine il dupondio di Madrid è derivato dal BM, lo conferma il tondello (bordi) delle monete, compresa Tolosa. La foto che allego, ci fa osservare che in NERO, tutte e tre hanno gli stessi difetti in comune. In GIALLO, la lettera N è perfettamente identica sui 3 esemplari. In BLU, le lettere SAB, in particolare la A, sul BM e ancora nitida, sulle altre, poiché di copie si tratta a cera persa, perdono di nitidezza. Il perlinato.......una volta ottenuta la matrice, in gesso, o argilla, o gomme, fino ai nostri tempi, siliconi e facile aggiungere il perlinato, aggiungere la pettinatura, modellare il drappeggio, al fine di migliorarne la conservazione. Tutte le possibili variazioni, ci confermano, che alla base è sempre il tondello ottenuto dalla prima impronta del BM, con i suoi difetti, che si ripetono. Altri dupondi postati, hanno gli stessi canoni, ma differenziano nel figurativo, Pertanto non li sto considerando al fine di questa discussione......ovvero il dupondio del BM è genuino.....Per mia opinione oggettiva, SI.
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  40. cominciamo così... DOC 1966 ercolani cocchi 1978 Hahn Metlich 2013 CALLEGHER 2013
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  41. Buona sera...il periodo di coniazione della moneta è dal 1587 fino al 1621
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  42. Alla seduta del nuovo parlamento USA un pastore ha recitato una preghiera e l'ha conclusa con un Amen and Awomen. Non sapeva il latino sicuramente
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  43. io per esempio prenderei il Crawford vol II, darei una letta e vedrei di capire se le tecniche di coniazione e produzione tondelli sono coerenti con il risultato finale che vediamo.... poi essendo un volume di 45 anni fa, vedrei la biblio successiva....
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  44. Praticamente tutte, come è naturale che sia....l’eccezione sono quelle rotonde
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  45. https://www.academia.edu/44790418/SOARES_R_2020_O_périplo_de_um_soldo_ambrosino_piccolo_possíveis_narrativas_para_a_ocorrência_de_uma_moeda_milanesa_do_século_XIII_XIV_na_finisterra_mediterrânica_de_Sagres_In_Revista_M_Numismática_e_Medalhística_n_o_3_Lisboa_INCM_MCM_pp_6_16 Speri di leggere un articolo interessante, su un ritrovamento in Portogallo di una moneta medievale milanese e eccolo apparire! ?
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  46. Non era solo una risposta scherzosa. Alcuni mesi or sono un commerciante mi ha raccontato di interesse dei collezionisti cinesi per la medaglistica riferibile al loro paese (si parlava della medaglia di Pio XI per i martiri cinesi). Aggiunse che qualcuno aveva allargato la collezione ad altre medaglie di Papa Pio XI. Sulle emissioni medaglistiche di Innocenzo XI per il ricevimento degli ambasciatori cinesi sono stato impreciso nel post precedente . La emissione originale si caratterizza per il millesimo 1688 indicato nel rovescio (annno XII di pontificato); e con essa ( non con quelle non datate) si coordinano i riconi postumi di Hamerani e Mazio. Nella coniazione originale di questa medaglia la piega del camauro appare sotto la lettera U di INNOCENTIUS; poi si nota nel conio una vistosa frattura/escrescenza (asta Thalech). Probabilmente il conio viene rifatto e la piega nel camauro è nel nuovo conio sotto la lettera S di INNOCENTIUS. A questa ultima tipologia appartiene la medaglia della recente vendita di Bertolani, che per l'accuratezza del conio proviene probabilmente dalle riconiazioni settecentesche degli Hamerani e non da quelle ottocentesche del Mazio. E' invece originale la medaglia recentemente venduta da Corinphila, nella quale è confermata l'alta valutazione. In asta Thalech la medaglia risultò invenduta.
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  47. Capito, grazie mille..si penso anche io sia abbastanza originale con questa patina... non la toccherò!?
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