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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/31/21 in tutte le aree

  1. Seguendo una discussione ho scoperto che la sezione di Monete medievali di Zecche Italiane non aveva un curatore. A questa sezione partecipano molti utenti esperti e preparati in questa monetazione che è sicuramente una delle più interessanti e complesse della numismatica. Tuttavia, proprio per la complessità della materia, credo che ai collezionisti che si avvicinano ad essa per la prima volta un curatore possa essere utile. E così, dopo due anni di riposo, ho proposto a @Reficul di riprendere la collaborazione come curatore di questa sezione. La monetazione medievale italiana è una materia vastissima e, pur avendo un'infarinatura generale, non sono un esperto di tutte le zecche. Quindi spero in una vostra collaborazione e in un vostro aiuto per rendere questa sezione sempre interessante e utile per tutti. Arka Diligite iustitiam
    8 punti
  2. Arrivati il 1818 e 1820 (dall'ultima asta Negrini) a far compagnia al 1816 e 1817 Monete relativamente comuni in bassa conservazione, ma già così non sono così facili da trovare (senza svenarsi). Adesso manca un bel 1819 e il 1821, decisamente meno raro di quello che dicono i cataloghi (compare praticamente in tutte le aste) Foto per l'archivio prima di metterle a riposare con le sorelline sul velluto in banca
    5 punti
  3. Buonasera @Josh09, come promesso ecco la mia Piastra del 1852 di Ferdinando II. Pure per me modello base con qualche difetto di conio al bordo. Queste imperfezioni, come i graffi di lima, è cosa normale per questo tipo di monetazione. Saluti e buona domenica. Sergio.
    5 punti
  4. Piastra 1834, Falso d'epoca realizzato in con leghe di metalli bianchi. Proviene dal noto sito, il venditore garantiva la sua autenticità..... Peso grammi 26,30 Collezione Rocco68 - N° 512/652. Al dritto e al rovescio nel morso di saggiatura del metallo, sono rimasti dei pezzettini di dente del truffato ?
    4 punti
  5. Con questi dettagli sotto, quello che vedo io da restauratore.
    3 punti
  6. Per @carmhack condivido questa immagine di 9 sovrani europei riunitisi in occasione dei funerali di Edoardo VII nel 1910. Alcuni di questi, un paio, saranno gli ultimi re del loro paese. Per esempio Guglielmo II di Germania. Inoltre la guerra che di lì a quattro anni sarebbe scoppiata in Europa avrebbe visto tutti questi rappresentanti di paesi qui riuniti in pace dividersi in due schieramenti contrapposti. A partire dal nuovo re del Regno Unito e Imperatore d'India Giorgio V con dietro appoggiato al suo schienale il futuro nemico Guglielmo II. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:The_Nine_Sovereigns_at_Windsor_for_the_funeral_of_King_Edward_VII.jpg
    3 punti
  7. Buona domenica a tutti. Proseguo con il mezzo tornese del 1848 Peso grammi 1,80 Il simbolo sotto il busto dovrebbe essere una stellina a 6 punte (senza la solita punta alta sinistra).
    3 punti
  8. Sei libero di fare quel che vuoi @skubydu, ma "urlare L autenticità di un pezzo", esclude un "modo [...] educato". te lo ho hanno già spiegato, che i falsari, nei loro modellati riproducono quello che vogliono. So benissimo cosa fanno i falsari, senza che me lo si spieghi, credimi. Per questo mi sto spendendo nella discussione. poi, io nell ultima comparazione che hai postato vedo lettere differenti per forma ed anche i rilievi lo sono. Con tutto il rispetto del mondo, perdonami. 1) la comparazione dell'ultima immagine era mirata alla perlinatura, non alle lettere. 2) l'ultima immagine confronta British e l'esemplare di un privato, da Madrid. Abbiamo già passato, diversi interventi fa, lo step in cui è appurato, concordemente, che British, Tolosa, Weber, BNF, Madrid, vengono tutte dalle stesse impronte. Quindi, quando dici "poi, io nell ultima comparazione che hai postato vedo lettere differenti per forma ed anche i rilievi lo sono", che cosa intendi dire? Che non vengono dalle stesse impronte? Se intendi dire questo, rileggiti i post precedenti. Oppure, se ne sei convinto, spenditi a fare qualche dimostrazione, come qualcuno ha fatto per dimostrare ciò che dice. "Io vedo, "io sento", "io penso"... @gionnysicily L'immagine sarebbe troppo pesante da caricare, ma puoi andare direttamente alla moneta da questo link: https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1867-0101-2205 per vederla ingrandita ed eventualmente ricavarti le immagini che ti servono. Come ho scritto prima, una impronta al dupondio del BM ( e non galvano ) sarà stato possibile ottenerla, per studio, in qualsiasi periodo, niente di più facile. Sì, ma si può escludere che il dupondio di Tolosa (da collezione del XVIII secolo), con perlinatura, provenga da un calco commissionato dal British come ipotizzato più su, in quanto quest'ultimo è entrato in possesso della moneta nel 1867 ( @grunf "il BM ha fatto dei galvani, e da questi probabilmente sono poi state prodotte le fusioni"). Qualunque ipotetico lavoro fatto a livello di aggiunta, deve essere collocato entro la prima metà del XVIII secolo. E comunque, ripeto, questi lavori generalmente possono saltare all'occhio per diversità d'esecuzione, mentre sui dupondi "aggiustati" c'è armonia tra ipotetiche aggiunte e moneta di base. Addirittura la perlinatura sarebbe stata eseguita negli stessi punti di quella originale, pur lievissimamente visibile, e nello stesso stile. Inoltre, dove collochiamo l'esemplare BNF? Con più dettagli rispetto alla moneta British su gran parte dell'acconciatura e sul diadema, ma sempre con perlinatura assente, come sull'esemplare British? Un falsario che stavolta si è impegnato a metà? Eppure sul BNF i dettagli "aggiunti" sul ritratto sono gli stessi degli altri con la perlinatura. Perchè qui non è presente se è la "stessa mano"? Oltretutto non c'è la minima traccia di coniazione su nessuna lettera dell'esemplare British. E, osservando le lettere dell'esemplare British, le ultime due A hanno le cavità occluse (a differenza delle altre e della B). Ma sono vuote, invece, nell'esemplare BNF. Vuote sono anche sull'esemplare Madrid, che pure ha invece, come evidenziato da Gionny alcune lettere occluse o meno definite. Come giustifichiamo le lettere occluse sull'esemplare British, che pure ne ha di aperte, e le lettere aperte sul Madrid, che pure ne ha di occluse? L'anomalia dell'esecuzione delle lettere che alludi, lo condivido, ma è un'altra cosa. Ma ugualmente pertinente al tema della discussione. Con tutte queste falsificazioni, in possesso anche di altri musei rispettabili, al pari del British, e con uno stile anomalo riscontrabile in tutte le monete "tipo British", come si fa ad essere certi dell'originalità dell'esemplare inglese? Le mie non sono convinzioni "granitiche", sono idee maturate in base ai confronti che ho fatto inizialmente con l'esemplare di Tolosa, il primo in cui mi sono imbattuto. Abbiamo un esemplare, quello British, dallo stile errato, con lettere completamente sbagliate, che non mostra tracce di coniazione nelle lettere, che condivide lo stesso D/ e R/ con altri esemplari certamente falsi, ma alcuni con più dettagli e che presenta lettere occluse al pari di altri falsi. Non sarebbe più logico, come Ockam insegna, considerarle tutte come produzione fraudolenta del XVIII secolo, anzichè postulare l'esistenza di copie successive realizzate da calchi alterati, e neanche tutte da questi, dato che l'esemplare BNF ha più dettagli sul ritratto ma niente perlinatura? Vorrei a tal proposito, ricordare la figura di Claude Augustin De Saint- Urbain, di cui Pink parla nell'articolo che ho citato nel mio primo intervento, incisore attivo nella prima parte del XVIII secolo, nato a Roma ma attivo tra Francia e Austria. Venne a mancare proprio a Vienna, nel 1761 dopo essersi qui trasferito nel 1737. A lui Pink riconduce le monete false, realizzate ex novo (non cioè da calchi di monete originali) rintracciate nel Museo di Vienna. E ragionerei anche sul fatto che diversi esemplari falsi hanno attualmente provenienza francese, quali Tolosa, BNF, Inumis, e forse il BM (già presente nella collezione del conte di Blacas d'Aulps) e che tre esemplari falsi, delle stesse impronte dei dupondi Weber (e quindi dell'esemplare British) sono stati individuati nella collezione del Museo di Vienna. "specie nel Settecento e nell'ottocento, dove pochi, ma ricchi collezionisti, erano alla ricerca anche di quello che non esisteva." Hai colto perfettamente il punto.
    3 punti
  9. Ho visto il film che narra la scoperta del sepolcreto di Sutton Hoo, diciamo che il novanta per cento della vicenda è incentrata su Basil Brown, scavatore del sito, e sui personaggi che ruotano attorno alla storia con patemi e tragedie connessi al tutto. Ma quel dieci percento rimanente è emozionante, soprattutto la scena della scoperta del tesoro, pensate che tra i primi oggetti rinvenuti viene citato"un tremisse merovingio", non una generica moneta d'oro, credo che sia la prima volta che nella filmografia mondiale viene citata la classe dei tremissi ?
    2 punti
  10. Riporto su questa interessantissima discussione e ,per iniziare, posto un Tre Cavalli di Filippo IV che mi fu donato anni fa proprio da @Rex Neap che di sicuro lo ricorda molto bene ? Magliocca 133 P/R 125 CNI 976 Gaetano
    2 punti
  11. A seguire il 1849, per anni si assegnò la rarità alla variante con la cifra 1 speculare della data. Con il tempo si è notato che è frequente trovare questa variante anziché il pezzo con la cifra corretta. Di seguito i miei due esemplari di Mezzo Tornese del 1849.
    2 punti
  12. Cambridge, scoperto cimitero medievale nel King's College: ritrovate 60 tombe Descritto come "una delle più importanti scoperte archeologiche anglosassoni dal 19esimo secolo" - è emerso durante i lavori di demolizione di un vecchio studentato. Rinvenuti, oltre a scheletri ottimamente conservati, anche 200 reperti, tra cui bracciali, pugnali, contenitori di terracotta. Il tutto viene fatto risalire a un periodo tra il quinto e il settimo secolo dopo Cristo È descritta come "uno dei più importanti ritrovamenti archeologici anglosassoni dal 19esimo secolo" l'eccezionale scoperta avvenuta al King’s College di Cambridge, grazie alla quale è venuto alla luce un vasto cimitero risalente all'Alto Medioevo. I reperti sono stati rinvenuti durante i lavori di demolizione di un vecchio studentato di Cambridge: nell'area sono state trovate 60 tombe e circa 200 oggetti, tra cui bracciali di bronzo, collane, spade, pugnali, contenitori di terracotta e fiaschette di vetro. La maggior parte dei ritrovamenti risale al primo periodo anglosassone tra il quinto e il settimo secolo dopo Cristo, ma i residui di alcune strutture risalgono all'età del ferro e all'epoca romana. Secondo il quotidiano The Guardian, è la "scoperta del secolo" nel campo dell'archeologia britannica. Sempre sul Guardian, Caroline Goodson, professoressa di storia medievale del King's College, ha sottolineato lo stato di ottima conservazione degli scheletri, dovuto al terreno alcalino che ha impedito la decomposizione delle ossa. Gli scienziati avranno così la possibilità di ricorrere alle tecniche più moderne per studiare il Dna dei defunti e scoprire la loro dieta. Goodson ha poi espresso "sorpresa" per il ritrovamento di così tante tombe medievali nei pressi dell'antico insediamento romano di Cambridge, che era stato abbandonato nel quinto secolo dopo Cristo. "Sapevamo già che Cambridge non era stata abbandonata del tutto", ha spiegato la docente al Guardian, "ma quello che vediamo ora offre un quadro più vasto e chiaro della vita negli ex insediamenti romani". Secondo Goodson, il sito agli albori del Medioevo era abitato da discendenti dei Romani e le nuove popolazioni anglosassoni che si erano impossessate della Gran Bretagna al tramonto dell'impero. Cimitero forse costruito dai Romani "Non vivevano più come vivevano i Romani, mangiavano in modo diverso, si vestivano in modo diverso e avevano un modo diverso di sfruttare le risorse della terra", spiega Goodson, "stavano cambiando modo di vivere durante un periodo di considerevole fluidità". In particolare, secondo Goodson "sarebbe molto interessante" scoprire se il cimitero era stato costruito dai romani e aveva continuato a essere utilizzato anche dopo la loro partenza, come emergerebbe dalla struttura di alcune tombe e dal ritrovamento di alcuni oggetti di fattura romana. https://tg24.sky.it/lifestyle/2021/01/31/cambridge-cimitero-medievale-kings-college
    2 punti
  13. Tutto bene quel che finisce bene... Il forum si conferma utile strumento di confronto e apprendimento, anche su temi delicati che si presterebbero meglio ad una discussione “da circolo”. Per quanto riguarda la soluzione: il costo di spedizione che ci rimetti è molto poco se lo consideri come il costo dell’apprendimento che porterai con te. ES
    2 punti
  14. Credo che la sezione sia sbagliata. Se la moneta è bulinata non è un falso, ma solo un esemplare autentico che ha subito alterazioni. La sezione corretta dovrebbe essere Magna Grecia e Sicilia.
    2 punti
  15. Spero vi faccia piacere ri-ri-ri-rivederla di nuovo. Piastra 1834 con contromarca BOMBA sul collo di Ferdinando II. D/ FERDINANDVS II. - DEI GRATIA REX R/ REGNI VTR. SIC ET HIER Taglio inciso al rovescio Riferimenti : D'Incerti 173/L Pagani 193/B Magliocca 539/1 R3 Collezione Rocco68 N° 394 Provenienza: InAsta N°9 del 7 Novembre 2004 - lotto 877 Peso grammi 27,46
    2 punti
  16. Buongiorno a tutti e buona domenica. Partecipo anche io alla condivisione delle Piastre del 1834, sperando possano essere utili a Raffaele e Beppe per il lavoro che stanno portando avanti con ammirevole e rara passione. Inizio con la prima: D/ FERDINANDVS II. DEI GRATIA REX Busto rivolto a destra, sotto 1834 R/ Stemma Borbonico coronato, sotto il valore G. 120 Intorno: REGNI VTR. - SIC. ET HIER da notare al rovescio la "svirgolata" in rilievo sulla cifra 2 del valore. Taglio PROVIDENTIAOPTIMI (unito) PRINCIPIS impresso al dritto, separato da un Giglio Borbonico posizionato orizzontale e nello stesso verso del motto. Riferimenti : D'Incerti 173/d Pagani 193/a Traina 27 Magliocca 539 Collezione Rocco68 N°441 Provenienza Asta Varesi del 19/20 Aprile 2006 - lotto 1084, peso grammi 27,40 prezzo pagato (diritti e spedizione inclusa) Euro 143,90 Giudicata in conservazione SPL Piastra Comune.
    2 punti
  17. 1848, variante cifre della data più alte a ridosso della barra e cerchio lineare al dritto, anziché perlinato. Riferimenti : D'Incerti 421/a Pagani 472/a Magliocca 798 Peso grammi 1,65
    2 punti
  18. Ciao Amici!Riportando su questa discussione,posto il mio esemplare di piastra Muntoni 4,veramente di rara osservazione, anche perché il capitolo delle varianti è, ancora,poco documentato e campo di applicazione dei soli specialisti
    2 punti
  19. Voi parlate principalmente di case d'asta, ma il ragionamento è di più ampio respiro e, in particolar modo, colpisce con maggiore incisività determinate tipologie di collezioni e conseguentemente particolari settori di mercato. La situazione delle case d'asta l'avete espressa e analizzata bene, fin qui. Ma vanno presi in considerazione anche altri fattori. La situazione normativa inglese sui ritrovamenti e sull'immissione nel mercato delle monete antiche è differente rispetto a quella di molti altri paesi, ergo, la moneta antica (o il ripostiglio) rinvenuti nel regno unito e regolarmente denunciati alle autorità competenti, se non ritenute di interesse nazionale e acquistate da qualche museo, vengono restituite allo scopritore e al proprietario del fondo su cui sono state scoperte. Queste poi vengono reimmesse nel mercato. Al più, se giudicate "tesoro" sono soggette a un certificato di esportazione (che non prevede costi, almeno io non ho mai pagato alcunché per averlo!). Questo comporta l'immissione di una gran quantità di "materia prima" nel mercato numismatico con frequenza pressoché costante. C'è quindi tutta una tipologia di monetazione antica (romana) che entra nel mercato numismatico e che proviene dall'Inghilterra e che segue sì i canali di vendita delle aste ma anche dei negozi fisici e virtuali dei professionisti britannici e le piattaforme di vendita online in cui operano anche i privati. Materiale che fino al 01/01/2021 non subiva particolari maggiorazioni di prezzo, anzi! Data la relativa grande disponibilità permetteva anche un prezzo di mercato abbastanza competivo rispetto ad analoghi esemplari nel mercato da tempi più "storici". Nello specifico io colleziono monete imperiali del III secolo, principalmente usurpatori britannici, impero gallico e monete provenienti da ripostigli registrati e catalogati. Per ciascuna moneta mi sono sempre premurato di avere tutti gli appoggi burocratici necessari per l'acquisto e, se previsto, per l'importazione. Data la tipologia di monete che seguo, un 80% delle monete della mia collezione proviene da venditori professionali inglesi (negozi fisici, negozi che operano online su vCoins, MaShop ed eBay o su siti propri, case d'asta inglesi o con base uk), un 15% da venditori francesi, un 4% da venditori tedeschi e un marginale 1% da USA, Svizzera, Austria, Spagna e Olanda. L'applicazione di dazi e comunque dell'iva più i costi fissi dello sdoganamento colpirà quindi l'80% dei miei acquisti futuri, un 80% di cui solo una parte abbastanza marginale proviene da case d'asta (diciamo un 15/20%) in quanto la restante parte deriva direttamente da commercianti al dettaglio (con alcuni ho un rapporto più o meno diretto e li contatto anche al di fuori delle piattaforme in cui operano acquistando, sempre con fattura e documentazione, direttamente da loro). Ora sto aspettando che mi contatti la dogana per un ultimo acquisto fatto da un commerciante tramite eBay. Il pacchetto con una manciata di monetine da ripostiglio e regolare fattura d'acquisto, è fermo da 10 giorni a Milano, per i controlli doganali. Il venditore mi ha detto che ha dichiarato l'esatto valore che ho pagato (perché è ligio e non fa magheggi o dichiarazioni mendaci per non avere, giustamente, grane). La soglia è inferiore alle 135£ quindi non ho dazi doganali, ma essendo superiore comunque ai 22€ sto aspettando la comunicazione della dogana per sapere l'importo relativo all'iva e ai diritti di sdoganamento (questi ultimi li so già memore di un precedente acquisto dalla Svizzera e ammontano a 7,50€). Sapevo della situazione e dei cambiamenti in atto dal 1 gennaio. L'acquisto l'avevo fatto a dicembre, ma - causa le festività - e l'aggiunta di un'altra moneta all'ordine, la spedizione è partita il 2 gennaio e il venditore è stato anche più che tempestivo... tant'è che io il pagamento l'ho fatto il 3 gennaio, quindi dopo la spedizione! Conoscendoci, sebbene virtualmente, ovviamente sapeva che di me ci si può fidare quanto ad affidabilità per i pagamenti. Purtroppo questa spedizione è andata così, e le monete subiranno una maggiorazione di circa 1/3 rispetto a quanto le ho pagate. Ho pendenti due offerte presso ROMA NUMISMATICS per un importo che ho stimato a filo budget provando a stimare da me i costi di importazione per l'iva e dovrei stare al di sotto del limite dei dazi (se non incide una qualche maggiorazione estremamente pesante del corriere!), ma che sarà soggetta al balzello dell'IVA. Questo fa sì che le mie offerte non saranno passibili di rilanci qualora superate perché altrimenti sforo il limite di spesa impostomi. Capite bene che la situazione post Brexit nel mio caso incide in maniera considerevole. E' vero, gli operatori italiani nel mercato sono molti e l'offerta è variegata. Tuttavia, non trovo operatori italiani che abbiano la stessa disponibilità di materiale (per la mia specifica collezione) come gli operatori inglesi, in particolar modo per le monete provenienti da ripostigli. Tutto ciò non bloccherà la mia collezione, ma ne limiterà la prosecuzione in maniera alquanto pesante... al che mi sorge il sospetto, che dietro a tutto questo ci sia un manovratore oscuro... un burattinaio che tesse le fila e che ha portato gli inglesi a volere la Brexit con tutte le conseguenze del caso. E credo anche di aver capito chi è: mia MOGLIE!!!! Così può finalmente smettere di lamentarsi perché compro un sacco di monete! Perdonatemi la battuta finale... ma dovevo sdrammatizzare perché per me la Brexit è stata una vera batosta numismatica!!!
    2 punti
  20. Tre S cascan; DA lo sa TRESCA SCANDALOSA Buona serata da Stilicho
    1 punto
  21. 1 punto
  22. Come sempre spezzo una lancia a favore dei 2€ CC Proof. Non sono in Oro, ma per il momento la maggior parte mantiene o aumenta il valore d'emissione.
    1 punto
  23. Figurati! Volevo solo chiarire che il carattere “ufficiale” dei suberati è tutt’altro che assodato, e che nella maggior parte dei casi i conii utilizzati sono diversi da quelli di zecca, come mi pare si legga anche dallo scritto che riporti. Il saggio che ho allegato, che non dà risposte definitive sull’argomento (perchè ancora non ve ne sono), fra l’altro evidenzia che nei casi di “die link”, le caratteristiche dei conii usati possono far pensare a conii realizzati mediante calco di quelli ufficiali. Vi trovi comunque riassunto lo stato delle conoscenze attuali. Della moneta in questione, come ho detto, mi colpisce in particolare l’aspetto consunto come da circolazione, mentre è chiaro che una moneta laminata circolava solo finchè lo strato suoerficiale non si consumava o il saggio non mostrava l’inganno.
    1 punto
  24. Più che usura della moneta, direi usura del conio. Pur essendo state coniate "solo" 700.000 monete, il conio ha subito un'usura anomala. Molto probabilmente non è stato trattato termicamente nella maniera opportuna e questo, a mio parere, ha causato un deterioramento che poi è stato trasmesso alla moneta creando quelle "evanescenze" che si vedono.
    1 punto
  25. Ecco, scatolettata tanto per essere sicuri oltre ogni ragionevole dubbio, soprattutto dell'original ità del pezzo ? https://www.pcgs.com/cert/83216269 Divertente il grading... AU details, colpetti ripresi La foto però è scattata a regola d'arte ROBE DA MATTI!!!
    1 punto
  26. È sempre un piacere vedere questa bombetta!
    1 punto
  27. Grazie mille profausto, gentilissimo
    1 punto
  28. Davvero molto bello, il ritratto del re poi è affascinante. Interessante la vita “rocambolesca” della 1816
    1 punto
  29. Bei tempi, passati, ....grandi ricordi...e tantissime esperienze vissute insieme anche ad altri amici, che sono spariti anche loro dal forum !!! peccato. Grazie per aver comprato il mio volume....dedicati a leggerlo...che sei in gamba.
    1 punto
  30. Visto che vanno di moda i quiz, ne propongo uno io: Nella mia ciotolona di monete in lire italiane della Repubblica da quasi 10 Kg, ci sono almeno tre intrusi: chi sa dirmi quali sono?
    1 punto
  31. Grazie Rocco, moneta molto interessante. Abbiamo trascurato un pò le scritte del taglio in quanto le foto sono molto difficili da reperire. Pertanto chiederei agli amici del Forum se sono in possesso di monete con "anomalie" del taglio di postarle possibilmente evidenziando se la scritta è al DRITTO o al ROVESCIO come quella di Rocco. Raffaele ed il sottoscritto vi ringraziamo molto.
    1 punto
  32. Gran bel poker!! Davvero un insieme molto gradevole, complimenti! Michele
    1 punto
  33. Vorrei dire la mia valutazione sulla lite in questa discussione precisando che io sono incompetente in numismatica. Io compro monete che ritengo belle per guardarle e non per studiarle. ci sono alcune discussioni su questo forum col tema monete ovali iniziate da Apollonia e mi sono sempre chiesto il senso di queste discussioni e non l'ho trovato. Ho aggiunto anche io una foto o due a queste discussioni perche' trovavo divertente la cosa, ma il tutto finiva li. sul non-senso di queste discussioni do dunque ragione a Tinia, malgrado il fatto che non dovrei esprimermi sulla cosa perche' io sono per principio incompetente. sulla forma della discussione invece do torto a Tinia perche' Tinia si esprime spesso come un elefante al galoppo che attraversa una cristalleria. Credo che Tinia manchi del tatto comune che si ha quando si interloquisce con altre persone. Nessuno e' perfetto ma risulta spesso sgradevole leggere i suoi commenti quando non sono su aspetti tecnici ma vanno a colpire nel privato altre persone.
    1 punto
  34. 1 punto
  35. Ciao, ottima notizia. Ti aspettiamo in sezione. Ho sempre letto con piacere i tuo interventi e spero che ne scriverai molti molti altri!
    1 punto
  36. Ringrazio tutti per l'incoraggiamento e per la disponibilità. Speriamo di fare un buon lavoro. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  37. Complimenti @Litra68 bel quadretto, mi piace molto la 1791...a me mancano tutti i 6 cavalli, ho solo quello del 1804. Guardando ste foto e confrontando sembra che la P sul 1792 sia più grande che in tutti gli altri tondelli e fornita di gambetta orizzontale, mentre nel 1789 la sigla del valore "C.6." è più stretta rispetto agli altri, ho dato na sbirciata rapida online e sembra sia così per tutti i tondelli...ma potrei sbagliarmi!
    1 punto
  38. Ignác Semmelweis e l’importanza di lavarsi le mani L’Allgemeines Krankenhaus der Stadt Wien è il principale ospedale pubblico di Vienna. Stando a Wikipedia, è il quinto più grande d’Europa sia in termini di posti letto, sia di personale impiegato. È un’istituzione che ha sulle spalle oltre tre secoli di storia: i lavori per la sua costruzione iniziarono all’indomani del secondo assedio ottomano alla città del 1683. Nella sua lunga vita è stato il teatro di molte ricerche scientifiche importanti per la storia della medicina pubblica mondiale. Ed è qui che a metà dell’Ottocento un medico ungherese getta le basi di una disciplina che ha ancora una volta dimostrato la propria importanza durante la pandemia di Covid-19: l’igiene. Questa è la storia di Ignác Fülöp Semmelweis e dell’importanza di lavarsi le mani. Quando nascere era un rischio Alla fine del Settecento l’imperatore Giuseppe II visita l’ospedale. Colpito dalle difficoltà della struttura, decide di fare dell’ospedale pubblico di Vienna un’istituzione di eccellenza tanto nella cura dei propri pazienti quanto nella ricerca medica, favorendo il rapporto con l’Università. Proprio qui, nel 1844, nella migliore clinica dell’Austria-Ungheria, si specializza in ostetricia Semmelweis che, nel giro di due anni, viene nominato assistente professore al reparto maternità dell’ospedale di Vienna. Ignác Semmelweis era nato nel 1818 a Buda, figlio di una famiglia benestante di origini tedesche. Lasciare l’Ungheria per la capitale è un passaggio inevitabile per chi ha ambizioni e lui a 28 anni lavora in una delle più importanti istituzioni europee, sebbene l’ostetricia, specialmente all’epoca, non fosse il settore più ambito della pratica medica. A far nascere i bambini erano in fondo capacissime le donne fin dalla notte dei tempi. A peggiorare la fama del settore, circola negli ambienti viennesi la sensazione che andare a partorire in ospedale sia rischioso, spesso un condanna a morte per le donne. Capitava spesso che le puerpere si ammalassero di una forte febbre che non lasciava scampo. Chi poteva, partoriva in casa. I due padiglioni Il problema della febbre puerperale è all’ordine del giorno nel direttivo dell’ospedale, ma nemmeno i più blasonati medici e professori universitari sanno spiegare l’origine della malattia. Semmelweis nota però un fatto che sfuggiva a tutti. Nell’ospedale di Vienna i padiglioni di ostetricia sono due: in uno i parti sono assistiti dal personale medico, nell’altro solamente dalle balie e dalle infermiere. Il medico ungherese analizza il numero di neo-madri decedute nei due padiglioni tra il 1841 e il 1846, osservando che è più facile morire se si partorisce nel padiglione dove operano anche i medici. Il tasso di mortalità rispetto all’altro padiglione è cinque volte più alto. Semmelweis passa quindi a studiare che cosa facciano di diverso i medici rispetto a infermiere e balie. E la risposta non è difficile da trovare. Come in tutte le cliniche universitarie del mondo – è vero anche oggi – i professori dissezionano i cadaveri per studiarne le cause di morte e tenere lezione ai futuri medici. Può essere che qualcosa di mortale si trasferisca dai cadaveri alle partorienti attraverso gli stessi medici? All’epoca l’idea che esistessero i germi, entità invisibili a occhio nudo che possono trasmettere le malattie, non era ancora nota: bisognerà aspettare l’ultimo scampolo di secolo. La strana morte del dottor Jacob Kolletschka All’inizio del 1847, durante una delle autopsie di routine, un medico boemo più anziano di Semmelweis, Jacob Kolletschka, si ferisce al braccio con il bisturi. Nel giro di poco tempo si ammala gravemente, presentando sintomi simili a quelli delle neo-mamme. E se sia stato il bisturi infetto a trasferire qualcosa di nocivo e letale dentro al corpo dell’anatomopatologo? Lavarsi le mani, togliendo via ogni particella di questa minaccia invisibile prima di visitare le partorienti o assistere un parto potrebbe essere la soluzione al mistero della febbre puerperale? All’epoca nessuno dei medici si sentiva in dovere di lavarsi le mani dopo aver maneggiato gli organi di un cadavere e prima di visitare un paziente. Oggi sappiamo che la febbre che colpiva le neo-madri viennesi è provocata da alcuni batteri, come lo Streptococco o Escherichia coli, che trovano una via di accesso nelle lacerazioni della mucosa uterina che si possono verificare durante il parto. E sappiamo che erano proprio i medici che non si lavavano le mani a condannare a morte quelle donne. Semmelweis riesce a convincere l’ospedale a obbligare i medici a lavarsi le mani con acqua e sapone prima di passare da un paziente a un altro (morto o vivo che fosse). L’effetto è immediato: il tasso di mortalità del padiglione sotto osservazione si abbassa e raggiunge i valori dell’altro. Ma la storia di Semmelweis non è a lieto fine. L’opposizione della direzione dell’ospedale alle sue idee è feroce. Gli chiedono di mostrare che cosa porterebbero i medici sulle loro mani. E Semmelweis non può mostrarlo, anche se sa che l’introduzione della prima pratica di igiene in un ospedale ha migliorato la probabilità di sopravvivenza di un gruppo di suoi pazienti. Lotta contro il muro di gomma dell’establishment medico viennese, ma le forze sono impari. Da un parte la tradizione e l’autorità della prestigiosa università, dall’altra un medico che non riesce a mostrare le prove di quello che sostiene. La sua intuizione e la sua analisi diventano per Semmelweis un’ossessione: scrive decine di lettere, pubblicazioni a chiunque conti nella scienza medica in Europa. Ma nessuno lo ascolta. Entra in depressione, forse sviluppa qualche disturbo psichico. Sicuramente finisce la sua esistenza nel 1867 rinchiuso in un manicomio. Oggi, quando le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei Ministeri della Salute dei vari paesi ci ricordano l’importanza di lavarsi le mani per limitare la circolazione del coronavirus, ricordiamoci anche di Ignác Fülöp Semmelweis (a cui Budapest ha intitolato un’università? è stato il primo a capirne l’importanza. Su Ignác Semmelweis si possono leggere la tesi di laurea in medicina di Louis Ferdinand Céline pubblicata da Adelphi: Il dottor Semmelweis. Più recente è invece la biografia scientifica scritta da Sherwin B. Nuland: Il morbo dei dottori (Codice Editore). Su YouTube si trova anche un cortometraggio di Fred Zinnemann, vincitore del premio Oscar nel 1938, dal titolo esplicativo That Mothers Might Live. https://www.eastjournal.net/archives/114541
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  39. Dopo ben quattro anni di inattività ritorno in punta di piedi qui sul forum e nel mondo numismatico per parlare dell’ultima fatica dell’instancabile amico @Rex Neap...ho dato giusto una rapida sfogliata ma come al solito non deludi mai caro Pietro! Fotografie di qualità e descrizioni minuziose come tuo solito...sfogliandolo mi sono tornate in mente le discussioni interminabili che avevamo insieme ad altri amici qualche anno fa e mi si sta riaccendendo una scintilla che credevo ormai sopita. Gaetano
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  40. e che aspetti ancora? piuttosto che niente, è meglio piuttosto .. Nel senso ... quanto avresti speso in una perizia? piu spese varie di invio ecc ecc . qua, ci rimetti si, ma poco . Io non ci penserei 2 volte .... skuby
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  41. Grazie mille. Assolutamente giusto. La tua profonda comprensione dell'argomento è molto gradita. Lasciatemi spiegare. Sono rimasto sorpreso dai confini dell'argomento proposto. quoto C'è un film brillante - La legge è legge . C'è un personaggio del genio Fernandel. Ha anche rispettato i confini e impostato la linea. E poi c'è il personaggio Toto, ha guardato i confini e le tematiche dal punto di vista della vita. formalmente: Armavir, Soviet Tuva, Soviet Khorezm. Più vicino all'URSS. Ma questo è un argomento per i collezionisti della Russia zarista.
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  42. riesci a leggere nulla sul bordo? per Perugia P invertita non l'ho mai vista
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  43. Francamente dalle foto non vedo dettagli chiari tali da poter asserire una cosa del genere. Dove sono questi punti, perchè dalla foto, tra naturali leggeri difetti di tondello, tracce di montatura non le vedo. Per avere certezza di questo c'è necessità di una visione diretta dell'esemplare. Secondo, quelle micro-fratture sono causate dal metodo di coniazione. Lo si ritrova nelle monete coniate a rullo, come ad esempio molte monete papali.
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  44. Buongiorno e buona domenica a tutti, @Litra68 hai ragione possiamo raccogliere tutte le 34 in questa discussione e confrontarle. In attesa di capire la rarità delle 34 con le aquile capovolte posto come hai chiesto la ATR, tra l'altro un altro esemplare è apparso nell'ultima asta nomisma. Un saluto Raffaele.
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  45. Sicuramente il problema è questo .... pagare di piu ...che non piace. Probabilmente in questo periodo di ristrettezza economica, si fà sentire maggiormente, dove i collezionisti medio piccoli fanno fatica per cercare di coltivare i proprio hobby.
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  46. Dumbarton Oaks e‘ una residenza con giardino, bellissima, di una copoia ricchissima americana che amava l’epoca bizantina, il Rinascimento e collezionava anche antichità meso-americane ( Maya Aztechi etc). la magione, piu‘ una cospicua dote, sono state lasciate all’università di Harvard che le amministra come sede distaccata del suo museo ( DO e‘ a Washington DC, il museo di Harvard - Fogg museum - a Cambridge MA). Philip Grierson che collezionava monete bizantine ( oltre alla grandiosa raccolta del MEC) lascio‘ le sue monere a DO dove, assieme ad altre raccolte andarono a formare quella che oggi è probabilmente la piu‘ importante collezione di monete bizantine. harvard finanzio‘ poi il catalogo in 5 volumi (piu‘ altri volumi dedicati alle monetazioni satelliti - late roman bronze coins of the 5th cent. etc) che descrive la collezione ma riporta anche esemplari esistenti in altre collezioni di riferimento. Un‘opera eccezionsle che costituisce l‘opera di riferimento per eccellenza per la monetazione bizantina. La sua messa on line, rinunciando si diritti d’autore e gli introiti provenienti dall’opera a stampa testimonia la volontà di diffusione culturale operata dall’università e dal centro di studi bizantini ( che naturalmente vanno molto al di la‘ che non le sole monete) che opera a Dumbarton Oaks. Per chi si trovasse a passare da Washington ( un po‘ difficile di questi tempi ?) suggerisco sicuramente una visita alla splendida residenza situata sopra Georgetown.. dimenticavo... Nell’ estate del 1944, Dumbarton Oaks ospitò la conferenza della Società delle Nazioni , che pose le basi per la creazione delle Nazioni Unite (ONU).
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  47. Moruzzi mi ha risposto dicendomi che era un vecchio collezionista che aveva messa su una collezione di monete romane e che i suoi eredi ebbero a vendere tutto. Ma per privacy non mi può dire altro
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  48. Indipendentemente da chi è stata posseduta la moneta, credo sia un pò quello che tutti vorremmo. Mi spiego facendo un esempio: sono un collezionista che nella mia vita ho raccolto monete (romane-medioevali-regno-ecc) più o meno importanti, diciamo di una certa importanza e rarità, magari anche pezzi unici. Prima di lasciare questo mondo, visto che non ho nessuno a cui lasciare o che vuole proseguire la collezione, decido di alienare il tutto presso un commerciante. Almeno per me, sarebbe gratificante che il commerciante mettesse anche il mio nome vicino a certe monete. Chi verrà dopo di me avrà in mano qualcosa che è stato di un altro, qualcosa che è stato raccolto, custodito,preservato nel tempo e tramandato. Non ha importanza se sono famoso oppure no. Sicuramente qualcuno nell'ambiente mi ha conosciuto e forse apprezzato e questo basta. Chi era "BORDONI"? Io non l'ho conosciuto, ma sicuramente è stato un collezionista e merita di essere ricordato.
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