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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/05/21 in tutte le aree

  1. buongiorno a tutti, vi presento il mio ultimo acquisto.. direi una delle monete che mi piace di più proprio per l'incisione del dritto.. avevo il desiderio di prenderla in alta conservazione... ed ho trovato questa.. ho una mia idea in merito alla conservazione.. ma mi piacerebbe sapere la vostra opinione.. purtroppo in rete non sono riuscito a trovare foto in grado di farmi capire bene la reale conservazione di un fdc, sempre le solite foto da catalogo da saper interpretare.... i punti critici sempre il baffo...?cmq la moneta è questa.. dite la vostra... grazie?
    4 punti
  2. Be ho aspettato ma finalmente è arrivata ? ..Bordo..........?
    4 punti
  3. Ecco cosa ho trovato su fb (perdonate la non eccellete leggibilità):
    4 punti
  4. @Paolo Maria direi che è autentica.... appartiene al cosiddetto gruppo di Sirmium - Sirmium Group su queste hanno scritto recentemente Demo, Asolati e io... che ho avuto l'onore di essere citato da entrambi trovi tutti i contributi su academia, ASOLATI 2020 = M. Asolati, Tra Ostrogoti e Longobardi: la monetazione argentea dei Gepidi, in Argentum Romanorum sive Barbarorum. Tradition und Entwicklung im Gebrauch der Silbermünze im römischen Westen (4.-6. Jh.), 2. Internationales Numismatikertreffen / Permanences et évolution des usages monétaires de l’argent du IVe au VIe siècle dans l’Occident romain, 2èmes Rencontres internationales de numismatique (12-13 octobre 2017, Caen), a cura di J. Chameroy, P.-M. Guihard, ASOLATI SAN MICHELE (?) PRIMA DI SAN MICHELE: UNA RAPPRESENTAZIONE ARCANGIOLESCA SULLA MONETAZIONE DEI GEPIDI (VI SECOLO D.C.) DEMO 2017 = Ž. Demo, The Sirmium Mint in the Migration Period – Once Again from the Beginning, in «Numizmatičke Vijesti» n° 59, 70 (2017), pp. 96-111. DEMO 2018 = Ž. Demo, New information about an old problem (A contribution to knowledge about the distribution and circulation of coins of the so-called “Sirmium” group), in V. Ivanišević, B. Borić-Brešković, M. Vojvoda (eds.), Circulation of Antique Coins in Southeastern Europe, Proceedings of the International Numismatic Symposium (Viminacium, Serbia, September 15th - 17th, 2017), Belgrade 2018, pp. 157-175. DEMO 2018 Coinage of the Sirmium group from the early medieval cemetery of Mengen-Hohlen Merzengraben grave 12 Gennari 2016 = Gennari A., Il “gruppo di Sirmium”: sulle cosiddette silique dei Gepidi, in Monete Antiche anno XV n. 87, maggio/giugno 2016, pp. 20-34, Libreria Classica Editrice Diana, Cassino 2016. GENNARI 2017 = A. Gennari, The “Sirmium group”: about the so-called Gepids siliquae. With a specific catalogue, 2nd ed., Parma 2017. Gennari 2019 = Gennari A., The “Sirmium group”: about the so-called Gepids siliquae with a specific catalogue 2nd edition, in Acta Numismatica Hungarica, n. 1, Budapest 2019, pp. 63-251.
    3 punti
  5. Buonasera Roberta, anche il mio primo contatto con il Sito fu dovuto al desiderio di sapere qualcosa su una moneta che mi era stata regalata quando ero un bambino e che nessuno sembrava conoscere. Me la identificarono subito, era una moneta tibetana e....sul Sito sono poi rimasto. Il Sito serve anche a questo : venire incontro a chi non è un collezionista di Monete, Medaglie, Gettoni, ma ha la curiosità o la necessità di identificare un dischetto che gli viene regalato o ha trovato da qualche parte. Le Medaglie che hanno un contenuto storico, emesse da Stati o altri Enti Territoriali o anche da Istituti e Aziende private, nascono con uno scopo preciso : ricordare fatti importanti, riconoscere il valore e il contributo per coloro che si sono adoperati per il proprio Paese in tutte le forme possibili, da militari o da civili ; hanno insomma un significato importante al di là del loro valore intrinseco (per le poche coniate in Oro e Argento). Anche le Medaglie religiose sono ricercate e collezionate, ognuna di loro ha una propria storia e conseguentemente anche un mercato tra i collezionisti. Viceversa, le Medaglie come quella che hai mostrato - e come ti ha già detto Fagiolino - sono invece di fatto iniziative commerciali : alcune Aziende emettono su propria iniziativa delle medaglie non per conto degli Enti che ho già citato, ma fatte solo per essere vendute. Per trovare un mercato rilasciano a chi le compra un certificato che garantisce il titolo del metallo impiegato, garantiscono di avere ricevuto il patrocinio di qualche Autorità, Comitato, ecc. , indicano il numero dei pezzi coniati a testimonianza della loro futura rarità, confezionano il tutto in astucci eleganti e poi, semplicemente, le pongono in vendita, predisponendo e diffondendo una adeguata pubblicità che lascia intendere ai profani di Numismatica che si tratta di un buon investimento che sicuramente con il tempo aumenterà di valore : un AFFARE, insomma. Le Aziende produttrici le pongono in vendita ad un prezzo molto superiore al controvalore del metallo impiegato e in questo consiste il loro guadagno. Ma non è così : ai Numismatici queste Medaglie non fanno gola, non interessano : e quando chi le ha acquistate prova a rivenderle, purtroppo non riesce neppure a recuperre il prezzo pagato e - a meno di non trovare qualcuno interessato (ma...chi?) - è costretto a venderle appunto a peso, ad un orafo disposto all'acquisto o ad un commerciante di metalli preziosi. Se non si tratta di un ricordo personale, a mio avviso non vale la pena conservarla : meglio regalare ai futuri figli una sterlina d'oro, che troverà sempre l'acquirente ! Buona serata. @robertamarconni
    3 punti
  6. La Madonna col bambino che guarda in basso verso il doge è una rappresentazione molto comune anche nei dipinti ufficiali veneziani, Tiziano, Veronese e Tintoretto in primis, ma anche i minori. La Serenissima voleva sempre sottolineare il fatto di essere sotto lo sguardo (quindi la protezione) della Madonna, dalle opere d'arte costosissime fino alle monetine per il popolo. Piccoli particolari ben evidenziati da @Arka sono la prova provata dell'intelligenza e del marketing fenomenale veneziano, capillare (monete per il popolo) e ufficiale (tele celebrative del potere). Concordo con Artur: dove è tutta questa noia? @Arka
    3 punti
  7. Per rimanere in tema alla Sede Vacante del 1590, ricordo che sono ben 4 le zecche che sono state coinvolte dalla coniazione dello stemma Caetani: ROMA, FANO, MACERATA e MONTALTO. Tutte queste emissioni sono molto rare, e le poche apparizioni nel panorama numismatico sono sempre riconducibili a Quattrini o Baiochelle.... I TESTONI e il Giulio per Roma sono delle esimie rarità, personalmente censite in 2/3 esemplari per tipologia: GIULIO Dritto TESTONI ROMA Rovescio TESTONI Daniele
    2 punti
  8. Salve : un falso nasce come imitazione di qualcosa che è reale, di solito a scopo truffaldino, di lucro. Più che un falso a me pare un gioco, qualcuno che si è divertito con un dischetto di metallo, magari anche fuso o scaldato da lui.....
    2 punti
  9. REGNO D'ITALIA - VITTORIO EMANUELE II° - 5 LIRE 1873 ZECCA DI MILANO Saluti a Tutti, Beppe
    2 punti
  10. Buon pomeriggio a tutti, faccio ancora in tempo a postare il mio mezzo Tornese del 51.? Eccolo.. Saluti Alberto
    2 punti
  11. Ciao! Questa "moneta" a me sembra un dischetto di metallo placcato d'oro o ottone con delle incisioni, quali la croce e le altre incisioni che ci sono dall'altro lato. Non è una moneta, hanno provato a riprodurre una moneta medievale, quindi in pratica è un falso. Buona Giornata! cc000
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti, @demonetis, grazie, l'ho trovato veramente interessante, @gennydbmoneye @Asclepiaavevano visto giusto, mi viene da dire che il nostro passato è sempre presente, e i nostri amati tondelli fanno si che non dimentichiamo mai chi siamo e da dove veniamo. Saluti Alberto
    2 punti
  13. Ora la sorella senza punto dopo ET, messo in collezione da poco FERD.III.P.F.A.SIC.ET HIER REX 1814. V.B. G.1. Saluti!
    2 punti
  14. L'ho visto anche io. E' un reperto interessante. Teniamo presente che circolavano molte monete sottopeso (quanto meno, diventate sottopeso con l'usura); il peso esatto veniva rispettato solo per gli aurei (e se ne capisce il motivo). Immagino che, data la vastità dei possedimenti e soprattutto della rete dei commerci di Roma, pochi, in periferia, si sarebbero accorti di un denario un po' sottopeso e un po' di basso titolo. E' un po' il motivo per cui oggi falsificano i dollari (anche) in Italia, secondo me Sempre che non si tratti del reperto di uno scadente falsario dell'era moderna
    2 punti
  15. Napoletana di oggi: Ferdinando II Tornesi Due 1843.
    2 punti
  16. Buonasera a tutti, riprendo a condividere mezzi Tornesi con il millesimo 1851. Di seguito i miei due esemplari. D'Incerti 423/c Pagani 474/a
    2 punti
  17. Buongiorno a tutti gli amici del forum...qui voglio iniziare una carrellata di tutte le varianti che conosco per questa specifica tipologia di monete, parlerò solo di rame e di grani dal 1814 al 1816, periodo movimentato per Ferdinando. Un po' di storia. Già nel Gennaio del 1812 attraverso lord Bentinck, Ferdinando III, con il pretesto di una finta e improvvisa malattia, fu obbligato a rinunciare ai suoi poteri, nominando reggente il figlio Francesco e a trasferirsi in campagna, a Ficuzza. Fu concessa una nuova Costituzione Siciliana, ispirata al modello inglese. A Palermo, il 19 luglio 1812, il Parlamento siciliano, riunito in seduta straordinaria, promulgò la nuova Costituzione, decretò l'abolizione della feudalità in Sicilia e approvò una radicale riforma degli apparati statali. La nuova carta costituzionale, invisa da Ferdinando, che però non vi si poté opporre a causa delle pressioni britanniche, ma anche per via delle insistenze di suo figlio, il principe vicario, finì con il diventare un eccellente strumento di propaganda per i Borbone, mentre fu deplorata da molti dei nobili che l'avevano votata, quando s'accorsero che essa toglieva loro l'antico potere. Il 5 luglio 1814, Ferdinando III, dopo aver annunciato la fine della sua lunga degenza, riprese possesso delle sue funzioni, mantenendo in vigore, almeno formalmente, la costituzione e dichiarandosi intenzionato a restituire armonia nel regno siciliano. Dietro pressioni britanniche, Maria Carolina, accusata di complotto verso l'Inghilterra, era stata allontanata dalla Sicilia e costretta a ritirarsi a Vienna, dove morì l'8 settembre 1814. Il 27 novembre 1814, ormai sessantatreenne, Ferdinando sposa a Palermo, con matrimonio morganatico, la più giovane Lucia Migliaccio, vedova di Benedetto III Grifeo principe di Partanna e già madre di sette figli. Il 23 aprile 1814, Lord Montgomery, il vice di Bentinck, si sporse dal parapetto di babordo della nave Abukir annunciando la caduta di Napoleone al Re Ferdinando, che intanto era accorso al Molo. Ma ancora l'era murattiana non era volta al termine. Passò ancora un anno, quando l'esercito del Re Gioacchino il 3 maggio 1815 fu duramente sconfitto nella Battaglia di Tolentino e il popolo napoletano iniziò a inneggiare al ritorno del Re Nasone. Dopo il recepimento delle norme stabilite al Congresso di Vienna, in particolare dopo il Trattato di Casalanza, firmato presso Capua il 20 maggio 1815, consentì a Ferdinando di riprendere possesso, il 7 giugno 1815, del Regno di Napoli. Ai Borbone, però, non furono restituiti Malta, che restò protettorato britannico, e i Presidii, che furono assegnati al Granducato di Toscana. Dopo la seconda caduta di Napoleone, Murat, che aveva cercato di raggiungerlo a Parigi, fuggì dapprima nel sud della Francia e poi in Corsica, da dove tentò di tornare a Napoli con un pugno di fedelissimi per sollevarne la popolazione. Dirottato da una tempesta in Calabria, fu arrestato, condannato a morte da un tribunale militare nominato dal generale Vito Nunziante, governatore delle Calabrie, secondo una legge da lui stesso voluta, e fucilato a Pizzo Calabro il 13 ottobre 1815. Murat, prima di morire, disse di quel tribunale voluto da Ferdinando I: «Io avrei creduto il re Ferdinando più grande e più umano. Io avrei agito più generosamente verso di lui se fosse sbarcato nei miei stati, e che la sorte dell'armi lo avesse fatto cadere in mio potere!» Nel dicembre 1816, con la Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie, Ferdinando, fino ad allora III di Sicilia e IV di Napoli, istituì una nuova entità statuale, il Regno delle Due Sicilie, e assunse il titolo di Re del Regno delle Due Sicilie. (fonte wiki) Tornando alle monete l'incisore è Vincenzo Beninati. In tutti i grani troviamo le sue sigle al rovescio V. B. a racchiudere le diverse figure "classiche" : il pegaso alato, il grappolo d'uva, le cornucopie, le spighe o ancora la Securitas in trono. Scrivo classiche appunto perchè sono chiari richiami a monete dell'antichità, che a guardar bene ritroviamo anche nel nostro passato più recente, nelle lire in italma della nostra repubblica: la spiga nel 10 lire, il grappolo nel 5 lire, la coruncopia nella moneta da1 lira. A rendere classicheggiante i nostri grani, anche la sigla P.F.A. Pius Felix Augustus, Pius Felix che ritroviamo anche nelle monete romane imperiali. I tondelli in questione sono sempre difficili da trovare in buona conservazione, vale un pò per tutti i tagli, forse il più facilmente reperibile in conservazione diciamo buona ,in bb o giù di lì è il 2 grani "normale" con la corona a 6 punte (quello a 7 è un'altra storia), monetina questa che mi ha fatto cadere tra le braccia di Vincenzo e dei tondelli da lui siglati. Quindi comincio proprio con un 2 grani del 1815, non con la prima che acquistai anni fa, ma con l'ultima arrivata di recente dall'Est Europa (si mi piacciono le missioni umanitario diplomatico numismatiche e i rimpatri numismatici) 2 GRANI 1815 (ETHIER e profilo in legenda) D : FERD.III.P.F.A.SICILIAR.ETHIER.REX profilo con corona a 6 punte sotto la data 1815. R : V.B. pegaso alato e sotto i valore G. 2. (v.b. piccole e G.2. con caratteri più grandi) contorno rigato La particolarità di questo tondello sono: la legenda "ETHIER" senza spaziatura; il profilo di Ferdinando che entra in legenda tra REX e la data; le V capovolte al posto delle A al dritto ; il fatto che da quanto posso vedere non sembra ribattuto su altre monete, cosa che invece si riscontra spesso nei 2 grani Variante rara per quel che mi dicono le mie ricerche. ecco le immagini e buona continuazione
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  18. Segnalo questo interessante articolo comparso su Cronaca Numismatica online, opera di un amico del forum che conosciamo bene https://www.cronacanumismatica.com/bisanti-e-non-solo-le-monete-nell-araldica/ petronius
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  19. Buonasera proseguo anche io la discussione sempre con un 2 Tornesi millesimo 1842
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  20. Medaglia devozionale e celebrativa, rame/ottone, coniata, secondo quarto del XIX sec. (1839). Roma.- D/ S. Pietro e S. Paolo apostoli, in esergo: ECCLI . 33.19. dovrebbe fare riferimento ad un versetto biblico o dei vangeli?- R/ Cinque Santi canonizzati il 26 maggio 1839 da Papa Gregorio XVI, sono: S. Alfonso Maria de Liquori, S. Pacifico da S. Severino, S. Giovan Giuseppe della Croce, S. Francesco de Geronimo, S. Veronica Giuliani.- Ciao Borgho
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  21. È il sesino per Carlo I https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-MNO/2
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  22. Complimenti @Rocco68 per le monete eccellenti, contribuisco anch'io postando la mia moneta, molto più modesta, ma piacevole per il ritratto del Re che considero uno dei più belli della monetazione Borbonica. Saluti a Tutti, Beppe
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  23. Ero il 55, ma al 46 è uscito il Direttore e mi ha gentilmente fatto entrare visto che la guardia giurata mi aveva fatto sedere all'esterno. Ho preso il trittico e le tre sfuse - Alla prossima spero di farcela visto che sarà l'ultima moneta della Serie IMPERATORI ROMANI- Sfuggito con l'ordine annullato e rimborsato ieri-
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  24. Hai ragione @Asclepia il puntino esiste ed è inglobato dalla "C". E' interessante però che la scritta C.6. sia molto più stretta del solito. Un Caro Saluto e Complimenti a @Litra68 per la moneta inusuale, Beppe
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  25. Ce l'ho fatta! Oggi ho trascorso una mezza giornata in Piazza Verdi presso il punto vendita del Poligrafico per prendere il trittico "Nutella". Quattro ore di fila tutto sommato sono passate velocemente anche grazie a un tempo clemente...un anticipo di Primavera qui a Roma. Non c'è stata ressa grazie al fatto che un collezionista ha organizzato la fila distribuendo biglietti numerati. Eccovi in anteprima la foto.
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  26. Difficile poter datare una riproduzione del genere, l'arco temporale è piuttosto vasto, in buona sostanza a partire dalla seconda metà dell'800 (successivamente la coniazione dell'autentica presa a modello) sino ad arrivare ai nostri giorni.
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  27. è un gettone per le giostre usato in passato anche in Italia, puoi trovare alcune info qui:
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  28. mi pare che siano foto migliori di quelle che ho visto con molte macchine digitali compatte..... non sapevo. grazie
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  29. Ecco, lo sapevo.. dopo lungo studio e ricerca ho appena acquistato la stessa tipologia in qSPL e prima ancora che mi arrivi a casa @tonycamp1978 pubblica questa A parte scherzi, moneta veramente bella, poi a me personalmente piace molto la tua modalità di foto, come esposizione, sfondo nero, etc.. che valorizza molto le monete. In questo caso direi che i rilievi sono decisamente da fdc. Non si riesce a capire bene fino in fondo quale sia la situazione dei campi e del lustro, che (dalle foto) sembra essere presente "a macchie", soprattutto al rovescio, sbaglio? In ogni caso, veramente complimenti per il bellissimo esemplare!
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  30. Scusami, scrivevamo e postavamo nello stesso momento, complimenti un Altro bell'esemplare. ? Saluti Alberto
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  31. Ottimo contributo... l'ho scritto in più di un post che il 10 grani mi ricordava i bronzi romani, io facevo un paragone con i sesterzi e non con i dupondi, ma l'impressione era giusta...grazie del contributo @demonetis (per ingrandire basta cliccare un paio di volte sul articolo ed è tutto leggibilissimo)
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  32. https://eshop.bcl.lu/T/home_page.html
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  33. Nuove letture : Gerarluigi Rinaldi Il fondo numismatico della Docieta' Napoletana di Storia Patria Edizioni D'Andrea 2020 (Tre volumi)
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  34. Isole Vergini Britanniche, 10 cents 1973 al rovescio : martin pescatore dagli anelli
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  35. @Pablos Quindi le monete sono state in gran parte immesse sul mercato. Direi praticamente tutte. Di quelle 5000 e rotte monete, una e' anche in mio possesso. Si tratta di una PAX AVG di Tetrico I: Ho guardato il "siliqua hoard" (che se non erro dovrebbe essere in Pamphill III): monete stupende! Una ultima annotazione: e' un piacere vedere la disponibilità della curatrice del BM; una cosa più unica che rara. Peccato solo che ci sia stata la Brexit.....(ovvio riferimento agli acquisti oltremanica) Ciao e grazie per il prezioso contributo. Stilicho
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  36. Se le monete sono di qualità molti particolari emergono e sono apprezzabili. Dettagli che purtroppo nelle monete di bassa qualità non si possono apprezzare. Ricordo anch'io che avevo in collezione alcune lire e mezze lire di ottima conservazione, poi cedute per fare posto a nominali maggiori. Complimenti ad Arka.
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  37. Aggiungo che questo quattrino è la contraffazione del quattrino di Milano di Filippo IV di Spagna: https://www.ebay.it/itm/s545-108-Milano-Filippo-IV-di-Spagna-1621-1666-Quattrino-SD-/382917990379
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  38. Buonasera a tutti. Avendo acquistato qualche tempo fa una moneta della terza emissione di Aureolo, recante al R/ la Fides seduta con patera e stendardo, con provenienza da Pamphill Hoard, ho deciso di investigare un po’ e cercare qualcosa in più, dato che i dati del PAS e del British Museum non mi soddisfacevano pienamente, così sono riuscito a risalire alla mail della dott.ssa Eleanor Ghey, curatrice per il BM del suddetto ripostiglio, le ho chiesto se avesse dati, foto, documenti da darmi per studiare la composizione di questa Hoard. Con grande gentilezza mi ha risposto subito inviandomi dei documenti in modo del tutto confidenziale che, per motivi di organizzazione del sito web, il British Museum ancora non è in grado di pubblicare, regalandomi così, prima che della pubblicazione ufficiale, i cataloghi completi con tutti i dettagli dei radiati trovati. Ho chiesto, allora, come prima cosa, se vi era la possibilità di condividere il materiale con questo forum e in particolare con @grigioviola (anche un po’ per sdebitarmi, vista la mole di informazioni che gli chiedo ogni volta), al che ha risposto che non c’erano assolutamente problemi per la condivisione con il “co-researcher”, ma che, invece, non avrei potuto assolutamente condividere i cataloghi sul forum. Tuttavia, con la sua autorizzazione, ho la facoltà di condividere almeno la parte introduttiva, elencante la composizione e il contesto, che è poi quella che vedete qui sotto. Per i cataloghi completi, ahimè, bisgonerà aspettare la pubblicazione da parte del British Museum. Per lo meno, però, un po’ di chiarezza su questa hoard è fatta! Vorrei elogiare la fiducia della dott.ssa nel cedere, senza neanche chiedere spiegazioni, dati che comunque hanno comportato un lavoro di identificazione, classificazione e catalogazione. Una grande gentilezza e una grande professionalità. Ciò che posso divulgare è qui scritto: Circostanze della scoperta (traduzione): Due vasi di ceramica separati, contenenti delle monete sono stati trovati durante attività di metal-detecting su un terreno arato in un campo di stoppie nel comune di Pamphill, Dorset, il 14 ottobre 2011. I vasi erano rotti, con solo le basi intatte. Le monete sono state estratte dal fondo dei vasi e pulite nel Dipartimento di Conservazione del British Museum. Oltre alle monete provenienti da ciascun vaso, è stato ricevuto anche un sacchetto di reperti di superficie contrassegnato con il numero 53360, contenente 8 monete e diversi chiodi di ferro. Le monete in questo sacchetto consistevano in un nummus di Constante, zecca di Treviri, RIC 199 (datato al 347-8 d.C. e presumibilmente un ritrovamento vagante) e radiati di Gallieno (cfr Cunetio 1403), Quintillo (Nby. 1167), Postumo (tipo incerto , Retro 'Nemesis'), Vittorino (Nby.1404 / 1412 e 1432) e 2 monete illeggibili. C'era anche un sacchetto separato (proveniente dallo scavo?) contrassegnato come 'base of ploughsoil 53360' contenente 6 monete, presumibilmente legate a entrambi i vasi? Quest'ultima conteneva quattro monete usurate illeggibili, un radiato di Gallieno (Cunetio 1084) e un radiato di Tetrico II (Nby . 1526). Il British Museum ha acquisito da Pamphill Hoard 10 monete in totale, fra cui una proveniente da un terzo ripostiglio scoperto nel 2017, denominato “siliqua hoard”, potrete ben capire il perché. La moneta in questione è un miliarense di Teodosio I classificato come “unlisted”: Per approfondire la Siliqua Hoard basta andare sul sito del PAS: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/710597 Per quanto riguarda, invece, i due vassoi di radiati, il BM ha preso sotto la sua ala questi bellissimi esemplari: Tornando a noi e ai documenti fornitemi da Eleanor Ghey... Report del primo vassoio: Report del secondo vassoio:
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  39. Concordo con @nikita_, una riproduzione di 5 ryal tunisini del tempo dell'impero ottomano, si legge l'anno islamico 1289 che dovrebbe corrispondere all'anno gregoriano/cristiano 1872. Penso che sia una riproduzione.
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  40. Buonasera a tutti, per la mia Napoletana di oggi non ho scelto una moneta in particolare ma un gruppetto di 3 Cavalli di Ferdinando IV sono veramente un piacere per gli occhi, non trovate. ? Saluti Alberto
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  41. Ciao, sembrerebbe un'insolita riproduzione di questa monetina d'oro tunisina: https://en.numista.com/catalogue/pieces56460.html In ogni caso aspetta qualche altro parere.
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  42. Possiamo ammirare la nike su questa moneta della collezione Virzi
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  43. Accettiamo solo puffi numismatici!
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  44. Nuovo entrato in collezione Peso monetale genovese della Quadrupla d'oro. Di fattura Genovese, epoca ultimi anni del XVI - prima metà XVII sec.
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  45. Buongiorno e buona domenica, amici bonapartisti! Quest'oggi vorrei condividere con voi la felicità per il mio ultimo acquisto. Purtroppo, non vi mostrerò una moneta ma, bensì, di un bel libro. Nello specifico, trattasi del "Napoleone Bonaparte. Arte e Storia nelle medaglie", volume sulla medaglistica napoleonica a cura di Mario Coniglio. La bellezza di questo libro risiede, a mio avviso, principalmente nella descrizione storica che accompagna ogni esemplare, in grado di farti rivivere scorci del passato e apprezzare a pieno il significato di queste medaglie. Oltre a ciò, bisogna sottolineare anche la cura fotografica nel riportare immagini a tutta pagina pienamente definite e senza sgranature o altro che ne possano inficiare i dettagli. Purtroppo, il libro risulta ormai alquanto ostico da reperire, specie in buone condizioni. Difatti la 1° ed unica edizione risale al 1977 e consta solamente di 999 copie. Personalmente, mi ritengo fortunato nell'essere riuscito a trovare a distanza di oltre 43 anni una copia in ottime condizioni e ad un prezzo onesto.
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  46. E' così complicato salvare o stampare la foto con tutti i dettagli ? Qualcosa così Se poi non siete tranquilli non comprate all'estero e nemmeno da un privato. Ma se io dovessi cedere una moneta della mia collezione la accompagnerei dalla doc. come sopra. La fattura no a meno che non sia riferita a quella sola monete, oppure darei una copia cancellando le altre monete.
    1 punto
  47. Ti aggiungerei il grosso aquilino di Merano imitato in tutto il nord e il grosso tirolino sempre di Merano imitato in tutta l'area tedesca con il nome di kreuzer per almeno un paio di secoli... Arka Diligite iustitiam
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  48. Ciao Mr. Coin e grazie per il "buon".....aggettivo che potrebbe non essere condiviso da tutti. Per tentare di rispondere alla Tua domanda, partirei - come sempre - dai dati documentali. Qui sotto, posto la pagina 44 delle Relazione della Regia Zecca 1914-1939, che riporta alcune notizie interessanti e, soprattutto, ufficiali, sull'emissione di queste monete auree: Dunque, a partire dal secondo semestre dell'esercizio (di Zecca) 1930/'31 e per finire con l'esercizio 1933/'34, migliaia di coppiole auree "Italia su prora" (100 Lire) e "Littore in marcia" (50 Lire) vennero prodotte per alcuni Istituti bancari, che preventivamente avevano fornito l'oro necessario e corrisposto alla Zecca il diritto di coniazione, pari a L. 22 per ogni Kg. di oro monetato. Le monete così ottenute, precisa la Relazione, "furono tutte spedite a Rio de Janeiro, Montevideo, Santiago, Buenos Aires, Barranquilla (ridente Città sita nel nord della Colombia, n.d.r.) ed in varie città del Mediterraneo Orientale. La Relazione non spiega il motivo per il quale queste Banche procedettero all'operazione "oro in lingotti contro oro monetato italiano" ma, con un po' di fantasia potremmo anche ipotizzarlo. Contestualizzando l'operazione nel periodo storico immediatamente successivo alla "Grande Depressione" economica del 1929 e alla fase di crescente egemonia del Regine Fascista, si può ragionevolmente ipotizzare da un lato un intento propagandistico mirato a diffondere in quei Paesi dell'America Latina, nei quali la presenza di connazionali emigrati era molto significativa, il "messaggio dell'Italia Fascista" e, dall'altro, garantire una "riserva" aurea fuori dall'Italia ed in Paesi che in quel momento potevano considerarsi politicamente "stabili" , in oro monetato piuttosto che in oro in lingotti (forse per una migliore "liquidabilità", in caso di emergenza, dell'oro monetato piuttosto che di quello in lingotti)??? Caro azaad, non so sia corretto affermare che i collezionisti dell'epoca poterono reperire quelle monete senza alcun surplus sul valore nominale. Innanzitutto perché, come già sappiamo, le monete in oro non si "compravano" dalla zecca pagandole, ma si ottenevano versando alla Zecca l'equivalente dell'oro fino necessario alla loro coniazione oltre alle spese (quelle, si, si pagavano) di coniazione. D'altro canto, la determinazione operata dal R.D. 18.7.1930, n. 1.148, secondo cui gr. 7,919 di oro fino corrispondevano esattamente a L. 100, fu una valutazione di tipo esclusivamente politico, che lasciava il tempo che trovava, dal momento che l'Italia non era produttrice d'oro e quindi, se doveva approvvigionarsi di questo metallo, doveva acquistarlo sul mercato internazionale al prezzo, appunto, di mercato e non a quello imposto da una sua legge. In secondo luogo, l'impossibilità di acquistare, pagandola, una moneta aurea nazionale, che veniva ceduta dalla Zecca solo previa consegna dell'oro fino corrispondente, rendeva abbastanza pleonastico il rapporto fissato "politicamente" tra Lira italiana e oro. Un interessante documento che posto di seguito, scoperto in archivio dalla ricercatrice Nunziatina Panetta e pubblicato a pag. 150 sul Suo libro "Gli indigeni preferivano i Talleri", 2015, ci fa chiaramente capire quanto fosse inutile (salvo che per motivi "propagandistici") aver fissato per legge il rapporto Lira/oro prescindendo dal reale prezzo di mercato del biondo metallo: Come potete rilevare, anche se il documento si riferisce alle monete auree "imperiali" del '36, che peraltro venivano coniate ancora sulla base del rapporto Lira/oro fissato dal R.D. n. 1.148/1930, la moneta da 100 Lire di gr. 7,919 di oro fino, conteneva in realtà un controvalore pari a Lire 169,32 mentre la moneta da 50 Lire di gr. 3,959 di oro fino, avrebbe contenuto in realtà un controvalore pari a Lire 84,66. Per scrupolo dovremo controllare il prezzo dell'oro al grammo sul libero mercato nel periodo 1931, 1932, 1933 ecc, sapendo però che dal documento postato nel 1936 l'oro sarebbe costato al grammo Lire 21,38. Da questa rilevazione, dunque, apprendiamo che (almeno nel 1936) nessuno avrebbe potuto pagare 100 Lire (poniamo, in banconote) per acquistare la moneta d'oro da 100 Lire, in quanto tale moneta avrebbe avuto un "valore", al netto dei diritti di coniazione, di quasi 170 Lire. Parliamo di un valore del metallo prezioso contenuto dalla moneta, superiore di circa il 70% rispetto al valore facciale della stessa (con buona pace del R.D. n. 1.148/'30, che stabiliva, ancora nel 1936, un rapporto fisso Lira/oro)! Saluti. M.
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