Vai al contenuto

Classifica

  1. Samuele Fumagalli

    Samuele Fumagalli

    Utente Senior


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      159


  2. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      24053


  3. grigioviola

    grigioviola

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      4969


  4. ARES III

    ARES III

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      7951


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/22/21 in tutte le aree

  1. Ciao, in realtà non si tratta di un suberato ma di un regolare antoniniano con una imbiancatura superficiale di argento o simil tale (lega). La procedura di imbiancatura si faceva senza rivestire un'anima di rame con una lamina d'argento (procedura del suberato) bensì con un processo differente che prevedeva l'esposizione a vapori di agenti con poteri sbiancanti per la lega di cui erano composte queste monete. C'era un bell'articolo di Pilon (mi sembra, o Callu) in cui venivano spiegate le varie tecniche di argentatura superficiale delle emissioni galliche... Se lo recupero metto il link
    5 punti
  2. Buonasera a tutti , sto seguendo con attenzione la discussione e colgo l occasione di condividere alcuni dettagli della mia piastra 1851 con bordo rigato foto scattate con microscopio digitale. focalizzandoci sulla C , il mio parere è che le righe siano state impresse dopo causando quella sbavatura sulla C..
    3 punti
  3. Giuseppe buonasera, per me è cosa molto comune la mancanza della stanghetta sulle A come anche le aquile ribattute...! Comunque la tua ha il 9 su 8, non so se ci avevi fatto caso... colgo l occasione per postare l ultimissima arrivata a casa solo qualche giorno fa... Ferdinando lV, piastra da 120 grana 1795 “SIGILIAR”... Mi piace davvero molto anche se non è in altissima conservazione, ha una bellissima patina, bei fondi e non soffre dei classici difetti per questa monetazione di lll classe... una buona serata a tutti..!
    3 punti
  4. Come già scritto da Petronius il falso può essere anche perfettamente identico alla moneta buona senza che ciò comporti tuttavia la commissione di un reato. Non è la falsificazione in quanto tale a essere repressa, in questo caso. Se però il falso viene realizzato con particolare destrezza e costituisce l’ “artificio” o il “raggiro” che il falsario (o chi per lui, ad esempio il venditore) utilizza per ricavare un “ingiusto profitto” ai danni di un malcapitato acquirente, allora si potrebbe parlare di truffa (art. 640 c.p.). Aggiungo che quando il venditore del falso è un commerciante professionale quest’ultimo potrebbe incorrere - se non dovessero sussistere i presupposti della truffa - nel reato “minore” di frode in commercio (art. 515 c.p.). Saluti.
    3 punti
  5. Dico la mia senza presunzioni, ma credo sia molto plausibile. Secondo me è possibile sia stata usata una macchina simile a questa che ho trovato sul web. Su uno dei conii era impresso il motto per intero, mentre l'altro, quello mobile, era rigato per non farla scivolare ed aumentare il grip.
    2 punti
  6. Grecia - 5 Dracme 1976 Busto di Aristotele, opera dello scultore Lisippo Copia romana conservata a Roma, Palazzo Altemps
    2 punti
  7. È una tessera veneziana del tipo PROVISORIA all'olio.
    2 punti
  8. Complimenti a Tutti per le bellissime Piastre 1859 postate. Mi sono sempre chiesto se le Piastre coniate da Francesco II con l'effige paterna ( sicuramente passarono mesi x l'approntamento dei nuovi conii ) siano distinguibili da quelle coniate da Ferdinando prima del decesso. Quindi chiedo gentilmente agli esperti. Posto una delle mie Piastre 1859 che presenta due piccole anomalie: la prima è la mancanza della stanghetta della "A" di FERDINANDVS. La seconda è che sembra che le Aquile dello Stemma di Aragona-Sicilia siano state ribattute. Un Caro Saluto a Tutti, Beppe
    2 punti
  9. La mia collezione dei marenghi di Carlo Felice , pur lentamente, prosegue : 20 Lire 1831 Torino (P) Carlo Felice
    2 punti
  10. Jon Frum (noto anche come John Frum o John From) è la figura centrale di un culto del cargo diffuso sull'isola di Tanna, nello stato oceanico di Vanuatu. L'area dove si ritiene che Jon Frum riapparirà Tale movimento religioso sorse tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, quando Vanuatu era un condominio anglo-francese con il nome di "Nuove Ebridi". Le circostanze della nascita di tale culto sono poco note. Non è chiaro se esso sia sorto spontaneamente tra gli abitanti di Tanna o sia stato creato ad opera di un singolo predicatore. E, soprattutto, la stessa figura di Jon Frum risulta essere avvolta nel mistero. È noto come tale culto cominciò a svilupparsi con l'arrivo di circa 300.000 soldati statunitensi nelle Nuove Ebridi, incaricati di difendere l'arcipelago da una possibile invasione giapponese. Jon Frum è infatti descritto come un soldato americano della seconda guerra mondiale, a volte ritenuto un uomo di colore, a volte un bianco. Non si hanno però notizie storiche circa l'esistenza di un militare americano chiamato Jon (o, più correttamente, John) Frum. Del resto, il cognome Frum è molto raro nel mondo anglofono, per cui si ritiene esso possa essere la corruzione di cognomi come "Frumm", "Frumme" o "Fromme", piuttosto comuni tra le famiglie tedesche ed ebraiche. Secondo un'altra interpretazione, tale nome deriverebbe da una corruzione dell'espressione John from America ("John dall'America"), che gli isolani possono aver sentito usare dalle truppe statunitensi di stanza sull'isola durante la guerra. Si ritiene inoltre che la figura di Jon Frum possa essere stata notevolmente influenzata da una divinità-vulcano adorata localmente. Gli isolani furono notevolmente impressionati dalla disciplina, dal senso di appartenenza e dall'abbondanza di risorse dell'esercito americano. Una certa impressione dovette forse esercitare anche il fatto che, nelle file delle truppe statunitensi, militavano pure soldati di colore. Ciò portò allo sviluppo della figura di Jon Frum che, secondo i fedeli, dovrebbe portare loro serenità e prosperità (anche in forma materiale, attraverso l'invio dei beni della società occidentale, come tipico dei culti del cargo). I seguaci di Jon Frum, in particolare, costruirono strisce segnaletiche e una torre di controllo nella speranza che arrivassero degli aerei a portare loro i cosiddetti "cargo". https://it.m.wikipedia.org/wiki/Jon_Frum
    2 punti
  11. E la civetta si è appena fonata i capelli!
    2 punti
  12. In discussioni come queste https://www.lamoneta.it/topic/125130-come-collezionare-leuropa-comunitaria/?tab=comments#comment-1423545 https://www.lamoneta.it/topic/180648-le-valute-europee-comunitarie-dallorigine-ad-oggi/ https://www.lamoneta.it/topic/181590-idea-di-collezione-euro-globale/?tab=comments#comment-2027566 ho fatto ipotesi di come si potrebbero collezionare l'euro & affini con vari criteri. Ma siamo sicuri di conoscere a fondo il Paese dove circolano i nostri amati euro e altre valute? Nel caso qualcosa fosse sfuggito, e anche come pro-memoria sintetico, ecco la CARTA D'IDENTITA' DELL'UE Nome: Unione Europea (UE) Tipo: comunità di stati / organizzazione internazionale sui generis / confederazione Fondazione: anni '50 [ Inizio processo d'integrazione: 9 maggio 1950 --- Comunità: 23/7/1952 (CECA) - 1/1/1958 (CEE) ] Governo: collegiale (Consiglio europeo) Capitale: Bruxelles / Brussel Bandiera: Inno nazionale: "Inno alla Gioia" di Beethoven Festa nazionale: 9 maggio Abitanti: 446 milioni Nome abitanti: "unionali" Membri: 27 membri. Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo (-fondatori) | Danimarca, Irlanda (1973) | Grecia (1981) | Spagna, Portogallo (1986) | Austria, Svezia, Finlandia (1995) | Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovenia (2004) | Romania, Bulgaria (2007) | Croazia (2013) Ex-membri: Regno Unito (1973 - 2020) Dipendenze: (Francia): Nuova Caledonia, Wallis e Futuna, Polinesia francese, Saint-Barthélemy, Saint-Martin, Saint-Pierre e Miquelon, Clipperton, Terre Australi e Antartiche Francesi | (Paesi Bassi): Aruba, Curaçao, Sint Maarten | (Danimarca): Fær Øer, Groenlandia Lingue ufficiali: 24 lingue. Francese, tedesco, italiano, olandese, inglese, danese, irlandese, greco, spagnolo, portoghese, svedese, finlandese, polacco, sloveno, slovacco, ceco, lettone, estone, lituano, ungherese, maltese, bulgaro, rumeno, croato. Valute comunitarie: Euro, Corona danese, Corona svedese, Złoty polacco, Corona ceca, Fiorino ungherese, Leu rumeno, Lev bulgaro, Kuna croata (fino al 2023) Valute speciali per le dipendenze: Franco CFP, Fiorino dei Caraibi, Fiorino di Aruba, Corona delle Fær Øer PIL (Prodotto Interno Lordo) in milioni di €: 15.075.651 (FMI) - 13.366.075 (Banca Mondiale) Dominio Intrernet: .eu Sito Internet: https://europa.eu/ TV di stato: EbS TV news 24h: Euronews Numero di Telefono: 00 800 6 7 8 9 10 11
    1 punto
  13. DE GREGE EPICURI Tendenzialmente non ci sono antoniniani suberati, ma antoniniani particolarmente scarsi di argento. In realtà esistono anche antoniniani "strani", forse in leghe particolari (es. con Pb) ed altri che sembrano "spolverati" di Ag in superficie.
    1 punto
  14. Ciao, non sembrerebbe nemmeno una moneta, magari @simone ne saprà di più. Nel frattempo confrontala con queste due: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=206482 https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=201983
    1 punto
  15. Buongiorno, ho trovato questo interessante video che descrive bene il quadro al termine della Tetrarchia e la battaglia decisiva per la sua fine. Approfitto dell'occasione per creare un post "multimediale". Ok, la Storia... ma le monete? Ve le propongo di seguito in quanto testimonianze dei protagonisti dell'evento. Gli sconfitti: LICINIO I: https://www.coinarchives.com/8537309bcff9d6960ecf0ddeca7a9abd/img/roma/020/image00687.jpg Roma Numismatics Ltd > Auction XX Auction date: 29 October 2020 Lot number: 687 Price realized: 48,000 GBP (Approx. 61,943 USD / 53,123 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Licinius I AV Aureus. Nicomedia, AD 321-322. LICINIVS AVG OB D V FILII SVI, bare-headed, draped, and cuirassed bust facing / IOVI CONS LICINI AVG, Jupiter, holding Victory on globe in right hand and sceptre in left, seated facing on high-backed throne set on platform inscribed SIC•X• SIC•XX• in two lines; at feet to left, eagle standing left, head right, holding wreath in beak, SMNΔ in exergue. RIC 41; Depeyrot 31/1; Alföldi 262; Calicó 5094; Hunter -. 5.30g, 22mm, 11h. Fleur De Coin. Very Rare; in an exceptionally high state of preservation - certainly one of the finest specimens known. From the Long Valley River Collection; Ex Numismatica Ars Classica AG, Auction 100, 29 May 2017, lot 631 (hammer: CHF 70,000); Ex A. Tkalec AG, 24 October 2003, lot 412. This aureus is immediately striking for its facing portrait, a conceit rarely seen on Roman coins up until this date and not fully adopted until decades later in the 4th Century. Gold issues of Maxentius and Constantine bearing facing portraits, dating to the 310s, are the most obvious candidates for the inspiration behind this example, although some apparent innovation is extant in this aureus. The coins of the later Roman empire and onwards into the Byzantine period that are most associated with facing portraits routinely portray their subjects in a formulaic and generic manner, with little to distinguish between the physiognomical characteristics of the various emperors depicted, whereas this portrait of Licinius intimates at an intention to reflect his genuine appearance; a continuation and development of the images on the coins of Maxentius and Constantine, which were still heavily influenced by tetrarchic ideals of uniformity. When considered alongside the best known sculptural portrait of Licinius in the Vatican Museums (XL VII 19 (511 B)), there are parallels in Licinius' depiction on this coin. Although the aureus' portrait is inherently more schematic by virtue of its medium, it is possible to see similarities in the wide eyes, positioned slightly too close together, the raised brows and the pronounced lines around his mouth and nose. A marble head in the Kunsthistorisches Museum in Vienna has also been attributed as Licinius in a compelling argument by R. R. R. Smith (The Public Image of Licinius I: Portrait Scuplture and Imperial Ideology in the Early Fourth Century, The Journal of Roman Studies, vol. 87, 1997, pp.170-202), in which he specifically cites its relationship to the numismatic portraits as part of his reasoning behind the attribution (p.188). This further metes out the view that there was an attempt at individuality in the image of Licinius presented here. While the obverse of this coin illustrates stylistic idiosyncrasy, the symbolism of the reverse iconography is indicative of the unsettled times in which this aureus was issued. In terms of technical skill and artistry, the die cutters have surpassed the quality on the obverse, achieving extraordinary detail in the depiction of Jupiter enthroned, but the semantic context of this image provides an insight into the state of the relationship between Licinius and his co-emperor Constantine in this period. At surface level this coin, minted seemingly as part of his decennalia issue, can be read as Licinius simply giving thanks for his first ten years of co-rule with Constantine and seeking divine favour for another ten years, however the presence of OB D V (ob diem quinquennalium) in the obverse legend denotes this as marking the fifth year since his son, Licinius II, was pronounced Caesar. The presence of Jupiter, a standard type at Nicomedia, is a reflection of the differing faiths between the two emperors; as Constantine moved closer to monotheism and the Christian God, adopting the Chi-Rho symbol as a regular shield and standard device, Licinius staunchly upheld the supremacy of the traditional Roman pantheon, affiliating himself with Jupiter, who is portrayed as his patron and protector on most of his coinage. It is somewhat ironic that the year of his decennalia in 317 perhaps marked the end of peaceful co-rule with Constantine, and by the time at which this particular coin was issued it would be only a few years before the outbreak of civil war between the two emperors in 323. This conflict played out across several battles and eventually resulted in Licinius' defeat at the Battle of Chrysopolis in 324 where Constantine's army fought under standards emblazoned with the Chi-Rho symbol, opposing Licinius' battle lines which were adorned with images of the gods of the Roman pantheon. Thus did the battlefield aptly mirror the succinct imagery of their respective coinage on a monumental scale. Estimate: 45000 GBP https://www.coinarchives.com/640e80e326f7412e2327d478ad5f56f8/img/roma/e78/image01778.jpg Roma Numismatics Ltd > E-Sale 78 Auction date: 17 December 2020 Lot number: 1778 Price realized: 55 GBP (Approx. 74 USD / 61 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Licinius I BI Nummus. Antioch, AD 321-323. IMP C VAL LICIN LICINIVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust to right / IOVI CONSERVATORI, Jupiter standing to left, holding Victory on globe and sceptre, eagle with wreath before, captive behind; X-IIΓ in right field, SMANTZ in exergue. RIC VII 35. 3.49g, 18mm, 11h. Extremely Fine. Very Rare. From a private UK collection. Estimate: 75 GBP https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1761703&AucID=4049&Lot=1778&Val=98d70cf511a883350169042469581a1c MARTINIANUS: https://www.coinarchives.com/fc70d71a7fa226e4de0a82732db23200/img/roma/020/image00695.jpg Roma Numismatics Ltd > Auction XX Auction date: 29 October 2020 Lot number: 695 Price realized: 1,900 GBP (Approx. 2,452 USD / 2,103 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Martinian Æ Nummus. Nicomedia, AD 324. D N M MARTINIANO P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right / IOVI CONSERVATORI, Jupiter standing left, holding Victory on globe in right hand and eagle-tipped sceptre in left, captive on ground to right, X-IIΓ above, eagle to left holding wreath in beak; SMNΔ in exergue. RIC 46. 2.46g, 20mm, 11h. Good Very Fine. Very Rare. From the inventory of Roma Numismatics Ltd. Estimate: 2500 GBP https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1714731&AucID=3897&Lot=695&Val=da70245082275691765b19474e59ffc5
    1 punto
  16. Può essere solo Tito, dato che solo lui ha coniato questo rovescio. Giusta l'indicazione di @Stilicho sulle due opzioni; personalmente ritengo più probabile il RIC 225 per la posizione delle lettere al rovescio, oltre che per la maggiore rarità del RIC 227.
    1 punto
  17. 1976 Italia Due miniassegni personalmente ricevuti in resto su un'autolinea insieme a delle monete, conservate e mai più spese. Banco di Sicilia - 100 lire Federazione commercianti Palermo del 25 ottobre 1976 Credito italiano - 100 lire COIN Grandi magazzini spa Venezia del 21 settembre 1976
    1 punto
  18. Se é così mi scuso. Non avevo visto il post con il regolamento che conoscevo già. La moneta é già stata consegnata alle autorità competenti se é questo che intendete, chiedevo a voi esperti per un parere in piú. Vi ringrazio della dritta ma sono sicuro che una risposta più chiara Bradi a dei nuovi appassionati non farà altro che attirare più gente in questo bel sito cosí ben fatto.
    1 punto
  19. 1 punto
  20. dovrebbe essere 1 cash cinese se non erro ma attendiamo gli esperti
    1 punto
  21. Magari lascia anche le foto con scritto di che moneta si tratta, può sempre essere utile in caso di ricerca
    1 punto
  22. La figura sul rovescio sembra avere in mano Sx una cornucopia e nella Dx una patera intento ad offrire un sacrificio. il tuo trova corrispondenza con quello che ti posto anche se le fattezze sono obiettivamente non usuali. Denario Genio, RIC 43 Disponibile AGGIUNGI AL CARRELLO COD: 905/15-464Categorie: Monete Romane Imperiali, Settimio Severo Descrizione Product Description Settimio Severo, Denario 194-195, Roma, RIC 43 3.18g x 19mm, argento D/ L SEPT SEV PERT AVG IMP IIII; testa laureata. R/ GENIO P R; il Genio, che sacrifica su altare con patera, con cornucopia. BB+
    1 punto
  23. Moneta molto interessante , difficile da mettere in collezione
    1 punto
  24. Sembrerebbe Iulia Domna con la legenda al Diritto: IVLIA DIANA FELIX ed al rovescio Vesta,; non ci troviamo, però, col fatto che SC sia ai lati della Dea e non all'esergo Saluti Eliodoro
    1 punto
  25. Sarebbe perfetta se avessi voglia di metterci le mani sopra... ma la lascio così, peggiorare ora che riposa con i suoi successori non può certamente!
    1 punto
  26. Buona sera a tutti, @Rocco68faccio compagnia alla tua stupenda 59enne. Un saluto Raffaele.
    1 punto
  27. @enrico70 Questa decorazione ha avuto una vita assai lunga ed è stata approntata da diverse zecche, per cui piccole differenze sono note : la stessa cosa vale per nastri e astucci. Inoltre i nastri nelle tue foto sono arrotolati, per cui se ne vede solo una piccola parte. Andrebbero distesi e fotografati per intero : come avrai sicuramente già fatto, digitando il nome dell'Ordine compaiono nel web numerosissime immagini delle Croci, purtroppo non tutte le didascalie che le accompagnano sono sempre esatte. Vale la pena di confrontare ogni esemplare delle tue con quelle che vedrai, dovresti trovarle.... Ho notato la fila di nastrini posti al centro del brevetto di nomina : sono correlati alle decorazioni poste nella cornice, ma ne mancano due. Viceversa non è previsto un nastro per la Medaglia del Dopolavoro, magari possono averla consegnata anche appesa ad un nastrino tricolore, ma semplicemente un nastro non è previsto per questo genere di medaglie/ricordo private. Saluti.
    1 punto
  28. Da ore 2 pare di leggere ALEXAN...quindi anche io propendo per Severo Alessandro. Credo poi che si tratti di un denario e non di un antoniniano (vedo una testa laureata e non radiata). Ciao da Stilicho
    1 punto
  29. Mi ricorda più Alessandro Severo... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  30. Ciao Rocco, complimenti bellissima piastra, ora che mi ci fai pensare una somiglianza con le aquile in effetti pare ci sia. Un saluto Raffaele.
    1 punto
  31. Buon giorno a tutti voi, contribuisco al database con questo rottame che conserva comunque un grande fascino, ringrazio sin da subito chi vorrà aggiungere qualcosa.Saluti Giovanni.
    1 punto
  32. Ho scoperto che la calibrazione delle fotocamere del rover Curiosity, che si trova sulla superficie di Marte dalla fine del 2012, viene effettuata attraverso il confronto visivo con.. un cent del 1909. Come si può vedere, di conseguenza e ovviamente, quindi la moneta si trova fuori dalla atmosfera terrestre e in particolare sulla superficie di Marte da quasi 10 anni. Tra le varie cose, questo ci permette anche di rispondere alla domanda che tutti sicuramente ci siamo posti prima o poi.. "come patinerebbe una moneta su Marte?" Ecco la risposta Qualcuno conosce altre monete extra-terrestri? Saluti!
    1 punto
  33. Oserei aggiungere anche 2 cose... 1) Chi non ha mai preso una fregatura con le romane scagli la prima pietra. 2) Non ti fidare ciecamente neppure delle case d'asta, non tanto per la NON genuinità delle monete ma per il fatto che spesso sono pesantemente rimaneggiate per renderle, secondo loro, più belle. Senza fare nomi e cognomi il mio consiglio è di chiedere prima di ogni acquisto. Poi deciderai tu, in piena consapevolezza, se prendere una moneta intonsa, ripulita o bulinata. L'importante è che sia conscio di come spendi i soldi. Per quanto mi riguarda le monete intonse sono il meglio, anche se non bellissime, poi ci sono quelle ripuilte ma non modificate e quelle spatinate ma originali. Alla fine quelle bulinate che, per me, non sono più monete antiche e non hanno più alcun fascino, per quanto possano essere "belle". Ma trovarne di bulinate e belle è tra il difficile e l'impossibile. Le monete che io definisco BELLE non sono quelle perfette ma quelle piene di fascino e di storia, quelle che fanno sognare di legioni, taverne, schiavi e imperatori. Quelle che, se le tieni strette in mano ad occhi chiusi, ti raccontano la loro storia millenaria. Ciao! TWF
    1 punto
  34. Roma Numismatics Ltd > Auction XX Auction date: 29 October 2020 Lot number: 78 Price realized: 65,000 GBP (Approx. 83,882 USD / 71,937 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Sicily, Syracuse AR Tetradrachm. Time of Dionysios I, circa 410-395 BC. Unsigned dies by Parmenides. Charioteer, holding kentron and reins, driving fast quadriga to left, about to turn left, Nike flying above to right, crowning charioteer; ear of grain beneath double exergual line, on which a broken chariot wheel / Head of Arethusa to left, hair in ampyx and sphendone ornamented with stars, wearing triple-pendant earrings and necklace; ΣVRAKOΣION and four dolphins around, one emerging from bust truncation. Tudeer 74 (V26/R51); Fischer-Bossert 74b (this coin); Jameson 838 (these dies); SNG ANS 284 (these dies); HGC 2, 1342. 17.50g, 27mm, 8h. Extremely Fine. Very Rare; possibly the finest known example, well struck and centred on a very broad flan boasting excellent metal, lightly toned. This coin cited in W.R. Fischer-Bossert, Coins, Artists, and Tyrants: Syracuse in the Time of the Peloponnesian War (ANSNS 33, New York, 2017); From the Long Valley River Collection; Ex Roma Numismatics Ltd., Auction III, 31 March 2012, lot 74 (hammer: £48,000); Ex Hermann Robinow Collection, Morton & Eden Ltd, Auction 51 (A Collection of Exceptional Greek Coins), 24 October 2011, lot 58; Ex Numismatica Ars Classica AG, Auction 10, 9 April 1997, lot 148. 'They say that there was a hunter called Alpheius, who fell in love with Arethusa, who was herself a huntress. Arethusa, unwilling to marry, crossed to the island opposite Syracuse called Ortygia, and there turned from a woman to a spring. Alpheius too was changed by his love into the river. [...] Because the water of the Alpheius mingles with the Arethusa, I am convinced that the legend arose of the river's love-affair' (Pausanias, Description of Greece, 5.7). Just as the tale of Arethusa captured the imagination of Pausanias, the Corinthians, who established the Syracusan colony on the island of Ortygia, chose the enchanting deity to be their patron. As the colony established itself and spread from its nucleus to the Eastern coast of Sicily, depictions of the nymph's head started to appear on their early coins minted at the end of the 6th century BC. As the colony of settlers grew and transitioned into a democracy, they gained both strength and territory as well as a flourishing cultural scene. With their growing ambition and power, clashes with neighbouring cities competing for supremacy were inevitable and Syracuse became embroiled in various conflicts until its transformation back into a tyranny under Dionysios I (c. 430-367 BC) gave way to a period of prosperity. Besides his highly successful military tactics, another dimension to the rule of Dionysios I was his patronage of the arts. Numerous sculptures and die-cutters were employed to enhance the city's grandeur and, as the art scene blossomed, the opportunity for individuals to hone their skills and become famous arose. A number of die cutters proudly signed their works and thus we have come to know the names of some of them, including Exakestidas, Kimon, Euainetos and Parmenides. Each artist succeeded in producing variation in style, especially in the treatment of the head of Arethusa, which by this time was prolific on the reverse of Syracusan coins. Here, depicted in side profile, Arethusa is adorned with a necklace and earrings while her hair is encased in an ornate net. She is surrounded by four dolphins, swimming around her, perhaps to symbolise the salt waters of the harbour in the vicinity of her fountain. On the obverse a chariot, guided by four spritely horses, races to the left while Nike flies overhead with a wreath of victory, reaching down to crown the charioteer. The depiction of the chariot, considered a fitting emblem of Syracuse's aristocracy, stands in stark contrast to the static, two dimensional designs of the previous century. Gone is the slow pacing quadriga, replaced by a revolutionary new style that is fluid and dynamic: the horses' heads turn with alertness as the motion of their powerful limbs drive the chariot forward. Estimate: 35000 GBP
    1 punto
  35. Monete, medaglie e banconote come strumenti di propaganda culturale e raffinati mezzi di espressione grafica Convegno numismatica - YouTube Vorrei segnalarvi un interessante convegno che si è tenuto a Chiasso, presso il M.A.X. Museo che ha ospitato l'evento, che è stato tenuto forzosamente a porte chiuse nel rispetto delle normative anti-pandemia attualmente vigenti ma che è stato registrato integralmente e postato come video sul canale YouTube . L’evento è stato organizzato in collaborazione con AdA (Avvenire dell'Antico), un’Associazione culturale no profit che intende promuovere studi e riflessioni su temi di antichità classiche e la loro relazione col moderno e contemporaneo. In particolare l’Associazione studia l’influenza delle fonti classiche, artistiche o letterarie, e la reinterpretazione dell’Antico negli ambiti della grafica storica, archeologia, numismatica, letteratura, genealogia, storia dell’arte, architettura. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Chiasso e la presentazione del Convegno, seguono le tre relazioni in programma: Giovanni Maria Staffieri - Vice-Presidente CNT (Circolo Numismatico Ticinese) - Raffigurazione di monumenti celebri su monete imperiali romane quale strumento di propaganda - che ha illustrato alcuni monumenti antichi come il Faro di Alessandria e la Sfinge su monete provinciali romane mostrandoci il parallelo con i resti, e le trasformazioni, di questi monumenti oggi. Howard Burns – Professore emerito alla Scuola Normale di Pisa - Monete e medaglie come strumento di propaganda culturale: monumenti e progetti architettonici IL Prof. Burns ha parlato della nascita della medaglia con Pisanello e Leon Battista Alberti presentando alcune interessantissime medaglie rinascimentali tra cui il tempio Malatestiano di Rimini raffigurato su una medaglia di Matteo de’Pasti, un’importante medaglia di Cristoforo Foppa che illustra al rovescio l’unica testimonianza che abbiamo del progetto originario del Bramante per la Basilica di San Pietro poi non realizzato. Burns ci ha parlato del pontefice Paolo II (1464-1471) , al secolo il veneziano Pietro Barbo che collezionava già all’epoca avidamente monete e medaglie di epoca classica, custodendole nella sua residenza di Palazzo Venezia a Roma. Infine ci ha mostrato uno dei grossi piu’ belli prodotti all’epoca del primo Rinascimento: quello di Gianfrancesco Gonzaga (1433-1444) per Mantova con la veduta della città di Mantova in una spettacolare resa prospettica. Manlio Monti – Grafico professionista, editore e incisore - La grafica della cartamoneta, il caso di Albert-Edgar Yersin Infine Manlio Monti ci ha parlato del meraviglioso mondo delle banconote, non solo quelle pluripremiate svizzere (i 10 e i 50 franchi) , avendo collaborato con un artista grafico d’eccezione come Yersin che ha tra l’altro inciso alcuni dei francobolli svizzeri piu’ belli, ma ci ha illustrato una breve storia delle banconote, molto interessante presentando alcune bellissime e particolari banconote provenienti da vari Paesi del mondo. Il video è molto lungo piu’ di 2h, avendo riprodotto l’intero convegno, ma ci si puo' posizionare sulle parti/relazioni che piu' interessano o vederlo eventualmente in piu' tappe per il suo contenuto, molto ricco, di divulgazione culturale riguardante monete, medaglie e banconote come mezzi di propaganda culturale. Buona visione! Invito Convegno AdA 28.11.20.pdf
    1 punto
  36. TAGLIO: 2 cent NAZIONE: Lituania ANNO: 2017 TIRATURA: 23.000.000 CONSERVAZIONE: qBB LOCALITÀ: Muggiò TAGLIO: 50 cent NAZIONE: Vaticano ANNO: 2014 TIRATURA: 1.726.376 CONSERVAZIONE: qSPL LOCALITÀ: Muggiò
    1 punto
  37. taglio: 1 euro paese: andorra anno: 2016 tiratura: 2.339.200 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 50 cent paese: sanmarino anno: 2018 tiratura: 1.100.000 condizioni: bb+ città: trieste
    1 punto
  38. taglio: 2 euro cc BNDR paese: slovenia anno: 2015 tiratura: 1.000.000 condizioni: bb-spl città: trieste note: 2 pz
    1 punto
  39. Buongiorno "il mattino ha il rame in bocca"....foto di gruppo anche forse un pò di ostentazione ma vabbè...belle le ammucchiate di monete, tra tutte una delle mie preferite è la più bruttina...il 3 grana in alto a sinistra, "numeri arabi e stella" unico esemplare che conosco, scovato qualche tempo fa sulla baia americana, slabbato e tutto quanto...brutto ma molto raro...poi vabbè sono affezionato a tutte e quando le ho sotto mano qualche foto nuova scappa sempre aggiungendo le ultime arrivate...buona mattinata a tutti...
    1 punto
  40. Aggiungerei qualcosa, se posso. Motto: Unita nella diversità Superficie: 4 233 262 km^2 Istituzioni principali: Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio dell'Unione europea, Commissione europea, Corte di giustizia dell'Unione europea, Banca centrale europea, Corte dei conti europea Sedi istituzionali: (Bruxelles) Commissione Europea, Consiglio dell'Unione Europea e la sede secondaria del Parlamento Europeo; (Lussemburgo) Corte di giustizia dell'Unione Europea, Tribunale dell'Unione Europea, Segretariato generale del Parlamento Europeo; (Strasburgo) sede principale del Parlamento europeo; Agenzia spaziale: ESA (+EUSPA). Si potrebbe anche aggiungere una voce sui candidati ad entrare nell'Unione. Candidati: Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Turchia (Ufficiali); Bosnia ed Erzegovina, Kosovo (Potenziali). Infine, potremmo inserire anche le attuali presidenze, che però andrebbero poi tenuti in aggiornamento e forse ai fini della discussione non aggiungono nulla. Presidente del Parlamento Europeo: David-Maria Sassoli (luglio 2019-dicembre 2021) Presidente del Consiglio Europeo: Charles Michel Presidente della Commissione Europea: Ursula von der Leyen
    1 punto
  41. Buonasera, che ne dite di questo denaro? La conservazione non è eccelsa ma mi sembra una variante poco comune. Grazie mille Paolo
    1 punto
  42. @Pugliese50, vede: la Numismatica ha diverse anime e ci vuole rispetto per capire che la parte scientifica della comunità numismatica non è composta unicamente da accademici laureati in numismatica. Io studio architettura e non mi disturba affatto che uno dei più grandi architetti viventi al mondo (certamente il minimalista più importante, sto parlando di Tadao Ando) non abbia una laurea ed abbia fatto il camionista per gran parte della propria vita, come molti altri architetti che non sono laureati: del resto storicamente, fino ad un passato abbastanza recente, l'architettura non era materia universitaria ed il pensiero si è sviluppato nelle accademie e nelle scuole d'arte (ritengo positivo che una parte del pensiero sull'Architettura continui a svilupparsi in quel contesto). Analogamente la Numismatica nasce dall'analisi della moneta come oggetto da collezione, per cui storicamente la figura del collezionista ha rappresentato un passaggio fondamentale, e siamo tutti contenti che il metodo scientifico che da un centinaio di anni viene perfezionato dagli accademici in campo storico abbia rivoluzionato il modo di affrontare anche i problemi in ordine allo studio della moneta (grazie a Dio). Tuttavia il presupposto fondamentale è che le materie storiche, come quelle scientifiche, hanno ragioni oggettive che chiunque può comprendere e razionalizzare, dunque si parte dal concetto che chiunque elabori un pensiero scientifico ha ragione nella misura in cui riesce a svilupparlo razionalmente. Quando, come lei ha fatto, si parte dal presupposto che chi ha una laurea (o un titolo in generale) ha più ragione di chi non ce l'ha anche se le ragioni razionali di chi non ce l'ha sono maggiori, allora si finisce alla più elevata espressione della stupidità umana, la quale pure comprende l'autoreferenzialità, ma può arrivare ad espressioni ben più gravi, come terrapiattismo e persino tristi teorie scientifiche razionalizzate da alcuni regimi della storia. L'infallibilità papale è un concetto per cui il papa dice il vero anche quando mente, purtroppo, tuttavia, non si applica al resto del mondo (compresi i professori universitari). Per concludere, chiaramente un accademico avrà visioni più ampie su una tematica complessa come la Numismatica (poichè chi la affronta amatorialmente ha un proprio lavoro e può dedicare al massimo una parte della propria giornata), eppure è altresì chiaro che su singoli ambiti di ricerca, un amatore può sviluppare pensieri più complessi e globali di un accademico; a fronte di ciò, chiudere la discussione a questa fascia di soggetti può chiaramente solo limitare il progresso della ricerca. Forse non condividerà nulla di quello che ho scritto, il che è molto frequente nelle persone limitate nell'apprendimento e nel confronto (fatto questo che riguarda gran parte del mondo accademico e di quello religioso), ma temo che il problema sia unicamente uno: molti devono placare la frustrazione di guadagnare quello che guadagna un professore universitario, a fronte dei grandi sacrifici che fa per arrivare ad esserlo, trovandosi poi a dibattere in un ambiente che li vede alla pari di altri individui che non hanno fatto lo stesso percorso, e che sulla base di qualità razionali e particolari attitudini alla ricerca (oltre che, le garantisco, a molto studio individuale), riescono per alcuni ambiti ed alcuni settori ad ottenere la medesima qualità. Questa è la vita: Ho un amico che per vent'anni si è allenato tre volte alla settimana senza mai perdere un allenamento ed ora gioca negli amatori del mio paese, mentre alcuni si svegliano a diciott'anni e finiscono a giocare in Serie A (comunque con dedizione e fatica, ma senza mangiare la stessa quantità di fango). Bisogna accettarlo. Io sono felice della mia vita, ho un lavoro che mi permette di vivere serenamente, posso permettermi di spendere mille euro per una moneta che mi piace ogni volta che voglio e se discutiamo di monete posso parlare di quello che so; mi fa ridere che un gruppo di accademici debba chiudersi ed evitare il confronto con me per la sola ragione che non accetta la razionalità scientifica e crede di vendicarsi con il mondo per le ingiustizie che ha subito dalla vita. L'associazione di cui parla, mi pare scientificamente inconcludente, perchè potenzialmente potrà produrre studi scorretti o infondati ai quali sarà vietato replicare nella stessa sede e verso la stessa platea a chi ha le ragioni per farlo in virtù di un'autoproclamata superiorità razionale. Semplicemente uno spettacolo pietoso per quanto mi riguarda. La scienza supera la democrazia culturale con la dignità del metodo, non con la dittatura della cattedra. Magdi A. M. Nassar
    1 punto
  43. Ciao. Queste monete sono comuni perchè ne vennero complessivamente coniate (negli esercizi dal 1930 al 1934) n. 50.008 esemplari per il tipo da 100 Lire e n. 50.694 per il tipo da 50 Lire. Che all'epoca potesse ottenerle anche un privato disposto a fornire l'oro necessario, non ci troverei nulla di strano (fra l'altro, se le Banche si fecero coniare alla zecca 49.378 esemplari da Lire 100 e la tiratura complessiva di questa moneta fu di 50.008 pezzi, ci sono 630 monete che non vennero coniate per le banche ma....per altri..). Le Relazione dice che le monete coniate per le banche finirono tutte all'estero e pertanto è verosimile ritenere che, in un certo momento, buona parte di queste monete fece ritorno in Patria. Quando rimpatriarono e in che numero , rimane, al momento, ignoto. M.
    1 punto
  44. Ciao Mr. Coin e grazie per il "buon".....aggettivo che potrebbe non essere condiviso da tutti. Per tentare di rispondere alla Tua domanda, partirei - come sempre - dai dati documentali. Qui sotto, posto la pagina 44 delle Relazione della Regia Zecca 1914-1939, che riporta alcune notizie interessanti e, soprattutto, ufficiali, sull'emissione di queste monete auree: Dunque, a partire dal secondo semestre dell'esercizio (di Zecca) 1930/'31 e per finire con l'esercizio 1933/'34, migliaia di coppiole auree "Italia su prora" (100 Lire) e "Littore in marcia" (50 Lire) vennero prodotte per alcuni Istituti bancari, che preventivamente avevano fornito l'oro necessario e corrisposto alla Zecca il diritto di coniazione, pari a L. 22 per ogni Kg. di oro monetato. Le monete così ottenute, precisa la Relazione, "furono tutte spedite a Rio de Janeiro, Montevideo, Santiago, Buenos Aires, Barranquilla (ridente Città sita nel nord della Colombia, n.d.r.) ed in varie città del Mediterraneo Orientale. La Relazione non spiega il motivo per il quale queste Banche procedettero all'operazione "oro in lingotti contro oro monetato italiano" ma, con un po' di fantasia potremmo anche ipotizzarlo. Contestualizzando l'operazione nel periodo storico immediatamente successivo alla "Grande Depressione" economica del 1929 e alla fase di crescente egemonia del Regine Fascista, si può ragionevolmente ipotizzare da un lato un intento propagandistico mirato a diffondere in quei Paesi dell'America Latina, nei quali la presenza di connazionali emigrati era molto significativa, il "messaggio dell'Italia Fascista" e, dall'altro, garantire una "riserva" aurea fuori dall'Italia ed in Paesi che in quel momento potevano considerarsi politicamente "stabili" , in oro monetato piuttosto che in oro in lingotti (forse per una migliore "liquidabilità", in caso di emergenza, dell'oro monetato piuttosto che di quello in lingotti)??? Caro azaad, non so sia corretto affermare che i collezionisti dell'epoca poterono reperire quelle monete senza alcun surplus sul valore nominale. Innanzitutto perché, come già sappiamo, le monete in oro non si "compravano" dalla zecca pagandole, ma si ottenevano versando alla Zecca l'equivalente dell'oro fino necessario alla loro coniazione oltre alle spese (quelle, si, si pagavano) di coniazione. D'altro canto, la determinazione operata dal R.D. 18.7.1930, n. 1.148, secondo cui gr. 7,919 di oro fino corrispondevano esattamente a L. 100, fu una valutazione di tipo esclusivamente politico, che lasciava il tempo che trovava, dal momento che l'Italia non era produttrice d'oro e quindi, se doveva approvvigionarsi di questo metallo, doveva acquistarlo sul mercato internazionale al prezzo, appunto, di mercato e non a quello imposto da una sua legge. In secondo luogo, l'impossibilità di acquistare, pagandola, una moneta aurea nazionale, che veniva ceduta dalla Zecca solo previa consegna dell'oro fino corrispondente, rendeva abbastanza pleonastico il rapporto fissato "politicamente" tra Lira italiana e oro. Un interessante documento che posto di seguito, scoperto in archivio dalla ricercatrice Nunziatina Panetta e pubblicato a pag. 150 sul Suo libro "Gli indigeni preferivano i Talleri", 2015, ci fa chiaramente capire quanto fosse inutile (salvo che per motivi "propagandistici") aver fissato per legge il rapporto Lira/oro prescindendo dal reale prezzo di mercato del biondo metallo: Come potete rilevare, anche se il documento si riferisce alle monete auree "imperiali" del '36, che peraltro venivano coniate ancora sulla base del rapporto Lira/oro fissato dal R.D. n. 1.148/1930, la moneta da 100 Lire di gr. 7,919 di oro fino, conteneva in realtà un controvalore pari a Lire 169,32 mentre la moneta da 50 Lire di gr. 3,959 di oro fino, avrebbe contenuto in realtà un controvalore pari a Lire 84,66. Per scrupolo dovremo controllare il prezzo dell'oro al grammo sul libero mercato nel periodo 1931, 1932, 1933 ecc, sapendo però che dal documento postato nel 1936 l'oro sarebbe costato al grammo Lire 21,38. Da questa rilevazione, dunque, apprendiamo che (almeno nel 1936) nessuno avrebbe potuto pagare 100 Lire (poniamo, in banconote) per acquistare la moneta d'oro da 100 Lire, in quanto tale moneta avrebbe avuto un "valore", al netto dei diritti di coniazione, di quasi 170 Lire. Parliamo di un valore del metallo prezioso contenuto dalla moneta, superiore di circa il 70% rispetto al valore facciale della stessa (con buona pace del R.D. n. 1.148/'30, che stabiliva, ancora nel 1936, un rapporto fisso Lira/oro)! Saluti. M.
    1 punto
  45. Circa la collocazione cronologica, purtroppo poco si sa della storia di Abakainon nel corso del IV secolo e sulle ragioni della scelta del tipo del cavallo libero (tipico simbolo di libertà e frequente in emissioni soprattutto di età timoleontea). Si sa solo che nel 396 a.C. (quindi al tempo delle emissioni della dracma siracusana con Testa di Atena/Stella e delfini), Abakainon soccombette alle mire antisicule del tiranno siracusano Dionisio I, il quale occupò la zona marittima del territorio abacenino per fondarvi la colonia militare di Tyndaris, con 600 messeni esuli e precedentemente stanziati dallo stesso Dionisio [Diodoro XIV, 78, 5]. Tuttavia dal 393 al 392 a.C., nel corso del conflitto tra Siracusa e Cartagine, Abakainon si alleò con l'ammiraglio cartaginese Magone, per liberarsi dal giogo siracusano. Ma già nel 392 a.C. il tiranno siracusano riuscì ad assoggettare la città [Diodoro XIV, 96, 4]. Non si sa nulla degli anni successivi fino all'avvento di Timoleonte, ma sembra che la città sia sempre rimasta nell'orbita siracusana, presumibilmente senza avere il diritto di battere moneta ed economicamente quasi asservita al rapido sviluppo della vicina Tyndari. Tale condizione di asservimento a Tyndaris non sembrò modificarsi con la morte di Dionisio, nel 367 a.C., con conseguente crollo dell'impero siracusano per le violente lotte interne. Anche durante le guerre civili di Siracusa e delle lotte di Dione, tra il 357 e il 343 a.C., Tyndaris sembra essere l'unica città della Sicilia nord-orientale ad emettere proprie monete (a parte forse alcune emissioni di mercenari), avviandosi a un rigoglioso svilupppo economico (anche il Calciati, per Tyndaris, vol. I, nn. 1-9, ipotizza per un'epoca pretimoleontea). Nel 343 a.C. Abakainon partecipò attivamente alla symmachia creata da Timoleonte, forse su sollecitazioe della stessa Tyndaris, che fu una delle prime è più fedeli alleate del condottiero corinzio. In questo clima di libertà e di autonomia Abakainon ebbe modo di emettere monete di bronzo e rare litre d'argento. Ma dopo la sconfitta cartaginese sulle rive del fiume Krimissos, nel 339 a.C., si implose la symmachia, forse perchè Timoleonte rinnegò lo spirito della symmachia, rinunciando al programma di una Sicilia unita nella coesistenza pacifica delle varie stirpi e dell'autonomia delle singole poleis, preferendo il primato di Siracusa. Difficilmente Abakainon rimase fedele a Siracusa e probabilmente aderì alla coalizione antisiracusana, riuscendo forse fino al 317 a.C., fino cioè all'ascesa al potere a Siracusa del tiranno Agatocle, sottrarsi in qualche modo dall'egemonia siracusana e d è possibile che abbaia continuato ad emettere a proprio nome monete di bronzo di decrescente peso, riservate alla circolazione nel proprio territorio interno. Nel 315 a.C. Abakainon si alleò nuovamente con i Cartaginesi, guidati da Amilcare, contro il tiranno Agatocle, che aveva ferocemente represso la fazione cittadina a lui avversa [Diodoro XIX, 65]. Due anni dopo, nel 313 a.C., la città cadde nuovamente sotto il dominio siracusano [Diodoro XIX, 110]. Rimase sotto il dominio siracusano almeno fino alla morte di Agatocle, nel 289 a.C., quando riuscì a diventare di nuovo indipendente. Ma nenche questo periodo di indipendenza durò a lungo, cadendo definitivamente in potere dei Romani a partire dal 263 a.C., sotto i quali la città assunse il nome di Abacaenum e, secondo un frammento epigrafico, divenne anche municipium. I momenti di libertà durante i quali Abakainon poté emettere monete col proprio etnico dovrebbero essere : 1) 393 - 392 a.C. (durante l'alleanza col cartaginese Magone) 2) 343 - 339 a.C. (durante la symmachia timoleontea) 3) 336 - 317 a.C. (dopo la morte di Timoleonte e fino all'avvento di Agatocle) 4) 315 - 313 a.C. (durante l'alleanza con i Cartaginesi contro Agatocle). La logica suggerisce che il bronzo inedito e la rara litra con il tipo del cavallo libero siano stati emessi durante l'alleanza con Timoleonte. Però allo stesso periodo sono state attribuite due altre rare emissioni di litre nonché la nota e bella serie con emilitra, tetras e onkia, tutti con protome di toro nuotante.... Resta il problema della coesistenza di due distinte tipologie, con cavallo libero e con toro androproso nuotante, in un lasso di tempo così ristretto. E' possibile che abbiano iniziato con il tipo del cavallo libero, alle prime notizie della libertà promessa da Timoleonte, per continuare con il tipo del toro nuotante, che può al limite essere continuato anche dopo la morte di Timoleonte (senza considerare che forse esiste ancora un nominale maggiore, forse la litra, col toro cozzante, anche se a sua volta un pò discostante rispetto al toro androprosopo nuotante). Una alternativa potrebbe essere il epriodo 393-392 a.C. per le rare emissioni col cavallo libero, ma mi sembra una datazione forse un pò alta. Infine esistono due onkiai con stella, che però potrebbero appartenere piuttosto al perido posttimoleonteo. Qualche suggerimento (visto che ormai esiste accordo sull'autenticità del bronzo inedito di Bertolami) ?
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.