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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/07/21 in tutte le aree
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È da tanto che, colpevolmente, non aprivo una discussione sul forum ma il mio tempo libero purtroppo/per fortuna è sempre meno e cerco di dividerlo adeguatamente fra le mie passioni ed interessi. Di recente c’è stata un’interessante asta che ha messo all’incanto un’intera collezione che ha creato bagarre fra numerosi collezionisti. Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato l’interesse suscitato, oltre quello ovvio alla moneta, verso i cartellini della vecchia collezione. Solitamente quando si compra una moneta il tondello resta “anonimo”, riparte da zero nelle mani del suo nuovo possessore destinando all’oblio chi prima di lui ha curato e coccolato quella moneta, un triste destino per noi collezionisti. Un semplice pezzettino di carta che accompagna la moneta invece ha permesso di non far cadere nel dimenticatoio il precedente possessore, un dovuto rispetto a chi prima di noi ha permesso che la moneta sia finita in mano nostra. Insomma una sorta di immortalità oltre che per il tondello, anche per chi prima di noi lo ha avuto. Una visione forse un po’ troppo romantica e poco legata all’attuale momento storico del collezionismo in cui il pensiero predominante è dettato da due sole parole: “Quanto vale?”, ma permettetemi questa visione forse più adatta ai tempi che furono e nel vedere l’interesse per i cartellini, che spero non sia motivato dal pensiero di un surplus sul valore economico, mi ha fatto comprendere che qualche “vecchio romantico” numismatico ancora c’è e questo è un bene per la Numismatica. Fatta questa doverosa e piacevole premessa passerei a parlare di una moneta ora in mio possesso ma sui cui sono riuscito a ricrearne parte dei suoi passaggi di mano nel tempo. Chi mi conosce sa della mia passione mai sopita per i cavalli. La moneta del popolo per eccellenza ricca di tipologie e di innumerevoli varianti e questo la rende, a mio avviso, il motivo sul perché sia tanto apprezzata dai collezionisti. Ognuno di noi credo possa vantare di avere in collezione un esemplare particolare, raro, o magari non ancora censito. Avendo per scelta ridotto la mia raccolta a pochi esemplari e cercando di studiare a fondo queste poche monete, periodo storico compreso, mi capita sovente di vedere gli stessi esemplari transitare di asta in asta nel tempo a conferma che le monete restano… i collezionisti passano. La ricerca continua di esemplari da censire mi ha portato a scoprire diversi passaggi d’asta di una moneta ora presente nella mia collezione. Una semplice curiosità ma che fa apprezzare ancor di più questo piccolo tondello di rame passato di mano in mano per tanti anni alimentando anche, senza negarlo, un po’ di ego del sottoscritto inorgoglito sapendolo passato in alcune collezioni importanti del passato. La prima notizia su questo cavallo lo troviamo nel “ragionamento” di Giovan Vincenzo Fusco Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia edito nel 1846 dalle stamperie del Fibreno a Napoli (il Fibreno è un breve corso d’acqua che scorre a pochi metri dalla mia casa natale… segno del destino? ?). Il “ragionamento” del Fusco, illuminante per l’epoca, non è però esente da qualche imprecisione in quanto questo cavallo viene riportato come battuto nella zecca di Capua. Ve lo presento: Da Fusco 1846, Tav. IV, nr. 3 Passano gli anni e si arriva al 1882 dove, per la legge di cui sopra che non ammette deroghe al fatto che le monete restano mentre i collezionisti passano, questo cavallo, assieme alle altre monete della collezione Fusco, viene messo all’incanto. Pur se nel catalogo della collezione la moneta non è riportata tra le poche e sicuramente più meritevoli di figurare nelle tavole, la sappiamo presente perché al lotto 2149 leggiamo la descrizione di 6 cavalli con relativi riferimenti ed uno di essi è riferito proprio al lavoro del Fusco, tav. IV numero 3. Non so chi abbia preso la moneta ma di certo dopo è finita nella collezione Cora perché nel successivo passaggio, cioè la vendita della collezione San Romé del 1924, la ritroviamo al lotto nr. 2343 proprio con l’indicazione del passaggio precedente (collezione Cora nr. 167). Con relativa immagine nelle tavole. Passano gli anni ed ecco che, all’inizio del nuovo millennio, la moneta viene riproposta in un listino di vendita della ditta Baranowsky di Roma. Un sorriso, una stretta di mano e da allora questo cavallo riposa con me. Per concludere questa è una mia storia ma sono certo che molti di voi ne hanno altre da raccontare. Vi invito a farlo in modo da non tagliare quel legame che unisce noi collezionisti di oggi con quelli del passato onorando la loro memoria. D.F.9 punti
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Non te la prendere Diamante, cerco di spiegarti qual è il problema. Il bello di questo sito è che permette in maniera gratuita e pressoché immediata di ottenere pareri numismatici da persone che sono dei veri maestri in questo campo. Spesso passano anni interi della loro vita a studiare monete. Se come risposta alla loro valutazione (sempre gratuita e sempre immediata e in questo caso - purtroppo per te - impeccabile) ottengono un “ma come fa ad esserne così sicuro?” allora ci sta che parte il sarcasmo. Ripeto, non te la prendere. Il problema è che qua non sei su Google: stai interagendo con delle persone. (A proposito, “buongiorno”, “ho trovato ieri questa a casa del nonno”, “grazie a chi vorrà aiutarmi”, sono parole che fanno sempre piacere ?)9 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti. La mia napoletana del giorno: Ferdinando IV - 4 Tornesi 18004 punti
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Buona sera a tutti. Bei tempi quando si sfogliavano i Listini di vendita Numismatici, quelli cartacei per intenderci. Alcuni riportavano le tavole in appendice con le foto in bianco e nero delle monete, ma non di tutte, solo le più prestigiose o rappresentative e le descrizioni dei pezzi erano ridotte al minimo. Altri tempi e altri venditori. Si acquistava a "scatola chiusa". Un esempio della ditta Rinaldi.3 punti
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Acquistai, tempo fa, due grani di Filippo IV che facevano parte della Civitas Neapolis3 punti
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È una moneta piuttosto comune e, se non piace, può essere facilmente sostituita a poco prezzo con una in migliori condizioni. Per quanto concerne la "strisciata" nerastra, se si tratta di solfuro d'argento è parte della patina e non può essere rimossa se non assieme alla restante. Tuttavia, come suggerito, un bagno in acentone (preceduto da un bagno in vaselina che emulsiona) che non va ad intaccare la patina, ma "sgrassa", può giovare qualora quel segno sia di altro materiale sensibile alla sua azione. Per concludere: tentar non nuoce e... Honi soit qui mal y pense (e relative varianti). P.S.: sia acetone che olio di paraffina (vaselina) però, devono essere puri e vanno acquistati da un ferramenta o da un bricolage, non in farmacia che, essendo per uso umano, hanno aggiunta di profumi od altro che possono risultare nocivi alla patina e/o al metallo.3 punti
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Riprendo questa vecchia discussione per inserire il cartellino della collezione Mirabella ... Ne approfitto per chiedere a qualcuno esperto in grafologia se la scrittura (a me non sembra) sia la stessa sui due cartellini3 punti
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Ripropongo la discussione precedentemente chiusa dal @cdc per i troppi ot. Mi permetto di ribadire che non ho condiviso quanto fatto, visto che discussioni piene di ot ce ne sono a iosa, ma andiamo avanti. Ottimo convegno come le volte scorse, affluenza positiva in entrambi i giorni, nessun episodio spiacevole accaduto dentro e fuori dalla struttura. Misure anticovid fatte rispettare come è giusto che fosse. Segnalo purtroppo un furto di cartamoneta che è avvenuto a 200 km dal convegno ai danni di un commerciante che ore prima era stato al convegno. Quindi NULLA a che fare con il convegno e nessun collegamento si può fare tra il furto e la presenza ore prima del commerciante al convegno.2 punti
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Buon giorno. Credo che non sia sarcasmo . Forse solo un po' di risentimento da parte di chi da un parere da esperto e viene disatteso quasi con sufficienza. I PERT sono FERT i ghirigori sono rosette e nodi sabaudi e chi ha dato il suo parere sula falsità della moneta ha ragione. Cordiali saluti. Gabriella2 punti
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Buona domenica a tutti gli utenti condivido il mio tornese 1852.2 punti
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Nel n. LIII dell'Archivio Storico Sardo ho trovato questo interessante saggio su alcune lettere di cambio sulla tratta Cagliari-Pisa del XV secolo di Silvia Seruis, a p. 47 https://drive.google.com/file/d/1qVs6ayXq6eVy9x6JHCIJbzT7UoFTlwJ1/view2 punti
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Buonasera Gabriella, confermo l'identificazione come quattrino di Filippo IV. Si tratta del tipo con al rovescio il campo inquartato con le armi del Ducato, l'emissione iniziò nel 1621, si fermò nel 1630 per proseguire l'anno successivo. Nel 1661 venne poi creata una nuova tipologia, con al rovescio la sola biscia coronata. La cronologia del tipo con campo inquartato è piuttosto chiara, osservando il mutare dell'effigie del sovrano. La moneta proposta è certamente collocabile nella ultima fase di emissione, dal 1645 circa fino alla sostituzione col nuovo tipo. Il ritratto è realizzato col medesimo punzone impiegato per le doppie, che ripresero ad essere coniate proprio nel 1645 (una prima emissione, ad oggi non nota o ancora non individuata, avvenne nel 1622) e che quindi ci permettono di dare una collocazione cronologica più precisa all'uso di questo tipo di ritratto. Se desiderasse approfondire la monetazione con ritratto di questo sovrano per la zecca milanese mi permetto di inserire di seguito il link ad un mio contributo pubblicato nell'autunno 2019 sul bollettino della SNI Le emissioni milanesi di Filippo IV con effigie Cordiali saluti, Antonio2 punti
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Le monete di piombo sono state emesse in varie aree del mondo greco antico, con Alessandro Ianneo, re di Giudea e Sommo sacerdote, e i sovrani del regno nabateo tra le più importanti autorità emittenti. Si trovano anche oggetti di piombo unici provenienti da altre aree, a volte copie di una o di entrambe le facce di una moneta ufficiale, a volte con tipi di fantasia completamente sconosciuti come questi (CNG 85). NORTHERN or CENTRAL GREECE, Uncertain mint. 3rd century BC – 2nd century AD. PB Tokens(?). Lot of four lead tokens(?), probably from a city in northern or central Greece. Includes the following types: (a) Boar at bay right / Dog standing right // (b) Goat(?) standing right / Grape bunch on vine // (c) Bull standing right / Trident head // (d) Male(?) reclining left, holding thyrsos / Female standing left, holding two grain ears. Fine to VF condition. LOT SOLD AS IS, no returns. Four (4) objects in lot. CNG 85, Lot: 330. Estimate $200. Sold for $470. Questi pezzi enigmatici si identificano spesso come gettoni di distribuzione o biglietti d'ingresso, oppure per altri usi come bolle, pesi, contraffazioni contemporanee o moderne, denaro funerario, pezzi di prova o di battitura e persino monete circolanti. Come gettoni, gli oggetti possono essere serviti inizialmente da prova o garanzia di qualche genere; come pezzi di prova, gli oggetti potrebbero essere serviti a documentare i disegni delle monete per l'approvazione prima della battitura di massa, come fanno le monete modello nel mondo moderno.1 punto
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1977 Egitto - 10 milliemes ١٩٧٧ Commemora le modifiche costituzionali egiziane del 1971 5 piastre - Emissione FAO Cibo e acqua per tutti1 punto
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Buonasera a tutti, @ggioggio, aspetto le altre tue Publiche, ma anche degli altri, diamoci sotto, è una bellissima tipologia e penso che tanti di voi ne hanno da far vedere. ? Posto mio 3° Esemplare, mi piace per la sua forma quasi ovale, infatti il diametro è mm 30 e 32. Ghirlanda interamente visibile, peccato per la frattura del tondello. Peso g. 10,5 Magliocca 43 Saluti Alberto1 punto
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La causa di questi annunci assurdi è che non si paga la tariffa di inserzione, costo che fino al qualche anno fa era invece richiesto da ebay (mi pare di ricordare un minimo di 60 o 80 centesimi che si pagava in base al prezzo di inserzione)1 punto
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Salve Mosdef, Non era la mia prima scelta per il ritratto, ma con le lettere distinguibili, propongo Domiziano, un asse emesso sotto Tito. CAES DIVI VESP F DOMITIAN COS VII Al rovescio, niente di sicuro ma mi sembra di vedere il fiore tenuto in mano da Spes, e la S del SC? https://www.acsearch.info/search.html?id=19374491 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Lussemburgo Anno: 2004 Tiratura: 2.481.800 Condizioni: BB+ Città: Milano1 punto
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Taglio: 2 euro BNDR Nazione: Lettonia Anno: 2015 Tiratura: 1.010.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Non mi convince troppo il senso della frase, ma potrebbe essere: Grandi noie risolte presto1 punto
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Taglio: 2 euro TYE Nazione: Estonia Anno: 2012 Tiratura: 2.000.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Taglio: 2 euro EMU Nazione: Cipro Anno: 2009 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Non sbagli ,effettivamente la zona del Sannio è da considerare teatro degli ultimi stadi dell' evoluzione stilistica delle cinture longobarde a cinque pezzi in bronzo. https://www.google.com/search?sxsrf=ALeKk03UdGZEDVv41VlhY1bgUpykQXZaZw%3A1615125134306&source=hp&ei=jtpEYJqVEI-mUrHDhagI&q=sannio+longobsrfo&oq=sannio+longobsrfo&gs_lcp=ChFtb2JpbGUtZ3dzLXdpei1ocBADMgcIIRAKEKABOgcIIxDqAhAnOgQIIxAnOgoILhCxAxCDARBDOggIABCxAxCDAToKCAAQsQMQgwEQQzoECAAQQzoCCC46BQgAELEDOgIIADoICC4QxwEQrwE6CwguEMcBEK8BEJMCOgoILhDHARCvARAKOgYIABAWEB46CAgAEBYQChAeOgUIIRCgAVDNEli0P2C-Q2gBcAB4AIABggSIAbcZkgEMMC4xMi4zLjEuMC4xmAEAoAEBsAEP&sclient=mobile-gws-wiz-hp#1 punto
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non li ho, ma mi sento di darti due consigli 1 - questi volumi si trovano in molte biblioteche. puoi andarli a vedere prima di un acquisto oppure 2 - sia Giostra che Arslan sono persone molto disponibili. puoi contattarli anche via academia e chiedere a loro direttamente anche solo un aiuto bibliografico saluti1 punto
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Anche io, come tutti, però mi pare che nella lista dei generi ammessi ed esclusi, le monete da collezione siano tra quelli esclusi.... e quindi non si possano assicurare .... Anche la maggior parte dei corrieri generici classifica le monete da collezione aventi più di 100 anni tra i beni non spedibili. estratto dal regolamento poste italiane.... quindi a maggior ragione non assicurabili e non risarcibili.1 punto
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Qui trovi qualche info sulle 50 Lire in oggetto: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ITL/10 E su questo thread trovi l'elenco delle varianti:1 punto
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Aggiungo che la Zecca americana ha confermato che, per il 2021, coesisteranno sia il vecchio che il nuovo design, con il nuovo tipo che sarà disponibile a partire da metà anno. Per il futuro, invece, sembrerebbe che il rovescio con l'aquila araldica andrà definitivamente in pensione per essere sostituito dal nuovo. Quindi, anche a fini collezionistici, questa sarà una annata importante.1 punto
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Credo che le monete e le banconote da collezione siano escluse dai beni spedibili e quindi assicurabili a valore pieno.1 punto
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Eccomi, come promesso vi mostro l'ultimo esemplare entrato in collezione per Sarawak. Si tratta di un pezzo da 20 centesimi del 1911, coniato durante il lungo regno di Charles Brooke. La tiratura è di soli 15.000 esemplari e possiamo dire che non si trova così facilmente in giro. Moneta coniata in argento '800, del peso di 5,43 grammi e del diametro di 23,4 millimetri. D : Al diritto abbiamo la testa volta a sinistra del secondo Rajah, con intorno la denominazione C. BROOKE RAJAH ed in basso l'indicazione dell'autorità emittente; R : Il rovescio presenta, al centro, il valore circondato da una corda legata in basso da un nodo, in alto la data, ai lati la ripetizione in lettere del valore, infine, in esergo, il segno di zecca; Sono soddisfatto anche perchè la conservazione è più che discreta e la moneta non presenta le consuete tracce di appiccagnolo, che, come abbiamo già visto, sono tipiche per le monete in argento di Sarawak. Sono graditi i vostri commenti.1 punto
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Ok, ma non ti preoccupare.... Non sono deluso, anzi, come ho detto prima, credo che sia una delle prime 10 forse 15 monete di "valore" che possiedo. Io sono un amante delle monete, non lo faccio a scopo di lucro. Come ho detto in altri posts non venderei mai una MIA moneta. Tutte le monete che possiedo hanno una storia da cui non mi voglio allontanare. Grazie comunque a tutti voi che mi fate conoscere aspetti delle monete che non conoscevo. SB1 punto
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Lo scorso sabato al Convegno di Roma Colleziona mi è stata commissionata la pulizia ed il recupero di tre monete dell’Impero Romano. Oggi vi propongo il recupero di un sesterzio di Filippo II (247-249 d.C.), moneta con molte concrezioni calcaree cristallizzate e concrezioni terrose solidificate, che si estendevano su buona parte del tondello. Dopo il consueto bagno in acqua demineralizzata, si è proceduto alla rimozione meccanica delle concrezioni sotto forte ingrandimento che coprivano gran parte di una bellissima patina verde oliva. Ed ecco il risultato finale.1 punto
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Ciao e complimenti! Bellissima premessa, che condivido in pieno, e ottima presentazione di questa "storica" moneta! Michele1 punto
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Del convegno si è parlato pochissimo, la discussione ha ormai poco da dire. Chiudo1 punto
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Mi verrebbe da dire che i caducei con ali alte si osservano soprattutto nella statuaria ma non so de dico una sciocchezza....1 punto
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Buonasera, Nessuna delle date citate è particolarmente rara. La meno coniata è il 1939 D, ma anche questa è stata emessa in più di 15 milioni di esemplari. Le monete del tipo con le spighe di grano al rovescio (1937 1938 1939-D 1944 1947-D) possono valere qualche euro in Fior di Conio, ma se le ha trovate così in giro è improbabile che siano in conservazione elevata. I cent del tipo con il Lincoln Memorial (gli altri) valgono anche meno (spesso neanche 1€ in FdC, per le date comuni). L'unica variante di un certo valore per le date citate è quella con il rovescio "raddoppiato" per il 1983, (qualcosa del genere: https://www.thesprucecrafts.com/doubled-die-coins-768451), ma essendo rara è difficile sia tra le sue monete per coincidenza. Ecco delle pagine con i valori per le monete da 1 cent dei suoi tipi: https://en.numista.com/catalogue/pieces908.html (Spighe) https://en.numista.com/catalogue/pieces42.html (Lincoln Memorial in bronzo) https://en.numista.com/catalogue/pieces43.html (Lincoln Memorial in rame su zinco) Saluti1 punto
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Mi dispiace, ma si stanno dando tante informazioni fuorvianti. Mi limiterò all’ipotesi dell’acquirente consumatore. “Art. 63 (Codice del Consumo) Passaggio del rischio 1. Nei contratti che pongono a carico del professionista l'obbligo di provvedere alla spedizione dei beni il rischio della perdita o del danneggiamento dei beni, per causa non imputabile al venditore, si trasferisce al consumatore soltanto nel momento in cui quest'ultimo, o un terzo da lui designato e diverso dal vettore, entra materialmente in possesso dei beni. 2. Tuttavia, il rischio si trasferisce al consumatore già nel momento della consegna del bene al vettore qualora quest'ultimo sia stato scelto dal consumatore e tale scelta non sia stata proposta dal professionista, fatti salvi i diritti del consumatore nei confronti del vettore”. Il professionista che decide di offrire i suoi beni per la vendita anche a distanza (on-line) assume automaticamente l’obbligo di provvedere alla spedizione degli stessi. A meno che ciò non sia espressamente escluso nelle condizioni di vendita (solo ritiro a mano, ma non è l’ipotesi che ci interessa). Il primo comma è chiaro: se il professionista vende a distanza (e assume l’obbligazione di spedire) il rischio di perdita o danneggiamento resta in capo al venditore sino a quando il bene non giunge nella materiale disponibilità dell’acquirente o di un suo incaricato o delegato. Tra acquirente e vettore non si instaura alcun rapporto contrattuale (a dispetto di quanto qualcuno qui sostiene per propria infondata convinzione personale). Se il bene va smarrito, quindi, il venditore dovrà rimborsare l’acquirente e IL VENDITORE dovrà poi vedersela con il vettore. Non è un problema dell’acquirente. Il secondo comma, tuttavia, prosegue prevedendo una eccezione: il rischio passa immediatamente in capo all’acquirente se il vettore è scelto dall’acquirente stesso e NON SIA PROPOSTO DAL VENDITORE. Ma che vuol dire? Significa che se il venditore mi offre la possibilità di scegliere tra spedizione assicurata e spedizione low cost e io scelgo quest’ultima, se il bene va smarrito per colpa del vettore, ancora una volta io (acquirente) avrò il diritto di essere rimborsato dal venditore. La possibilità di scegliere l’opzione low cost, infatti, me la ha offerta il venditore e io, che ho il braccio corto, ne ho approfittato. Diverso è il caso (che ricade nella previsione dal secondo comma) in cui il venditore offra solo metodi di spedizione sicuri, tracciabili e assicurati (e statene certi, non lo fa nell’interesse dell’acquirente ma nel suo perché solo così può evitare di rimetterci se il bene va smarrito e ciò perché sarà a sua volta rimborsato dall’assicurazione di quanto avrà di tasca propria rifuso al compratore). In questo caso, se l’acquirente propone al venditore di far eseguire il ritiro presso la sede di quest’ultimo da un vettore dallo stesso acquirente designato (e il venditore accetta) allora il rischio di smarrimento si trasferisce in capo all’acquirente sin dal momento della consegna del bene al vettore. Come si può intuire, nessuna norma OBBLIGA il venditore a offrire la spedizione assicurata e a rifiutare la spedizione ordinaria. Sono le conseguenze della sua scelta, tuttavia, a obbligarlo. Come si è visto, infatti, se il venditore è così sprovveduto da spedire senza assicurazione il rischio di rimetterci è solo il suo. Se, quindi, non vuole fallire nel giro di poco tempo la scelta non può che essere obbligatoriamente quella di spedire con posta assicurata. E ciò va precisato nelle condizioni generali di vendita. E se il compratore, a questo punto, insiste per un metodo di spedizione diverso, il venditore avrebbe piena ragione di rifiutarsi di spedire (ma ciò è impossibile che accada se si lavora bene: nelle condizioni di vendita, infatti, il venditore prevederà da subito un incremento sul prezzo di acquisto pari al costo della spedizione assicurata). Questo in casa Pay Pal lo sanno, per questo rimborsano l’acquirente senza grosse difficoltà. E aggiungo: se il venditore è italiano e si rifiuta di rimborsare l’acquirente per lo smarrimento del bene durante il trasporto (con vettore offerto dallo stesso venditore) ci sono diversi strumenti semplici ed economici per indurlo a tornare su i suoi passi. Non si faccia terrorismo psicologico. Con venditori esteri il discorso è ovviamente più complicato. Nonostante anche il venditore EUROPEO sia assoggettato alle medesime regole sarà ovviamente più oneroso sostenere un contenzioso con quest’ultimo. E ora una chiosa finale. Quando le proprie competenze non sono tipicamente giuridiche bene si farebbe, quando si offre un parere, a utilizzare quantomeno il condizionale quando ci si esprime (lo fanno anche coloro che quelle competenze le possiedono). Ma si sa, i depositari assoluti della verità sono gli altri. Attendo con ansia smentite giuridiche (che sono pronto ad accettare facendo eventualmente anche ammenda se ho errato). Tutto il resto è piazzetta. Amen. Giuseppe1 punto
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Bronzo di Gordiano III (Synnada, Frigia) che raffigura sul rovescio un tempio distilo che racchiude uno scudo tra due rami (Leu Numismatik WEB AUCTION 15). Bronzo molto raro (RPC VII 795, terzo esempio noto), la cui legenda sul rovescio vanta la discendenza dorica e ionica degli abitanti di Synnada.1 punto
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Personalmente, non getterei troppo la croce sulla povera gente. Anzi, credo che noi italiani siamo stati tra i popoli più ligi e rispettosi, soprattutto nelle prime fasi della pandemia. E' naturale, poi, che ad un certo momento alcune persone si stanchino e mostrino insofferenza per le restrizioni. Ed è a questo punto che deve farsi valere il governo, che deve motivare la nazione, cercare di convincere la gente che lo sforzo è necessario, che bisogna continuare a resistere e stringere i denti. E' nelle ore più buie che si mettono in mostra i veri statisti, come Churchill quando l'Inghilterra era ad un passo dalla disfatta, unica nazione rimasta a fronteggiare la devastante potenza bellica tedesca. Qui, invece, il governo cambia le regole in continuazione, generando entropia e mancanza di certezze. La gente, di conseguenza, non riesce più a capire le reali motivazioni di queste decisioni, perdendo progressivamente fiducia. In ambito medico questa situazione ricorda molto il termine "compliance", che indica l'adesione del paziente ad una specifica terapia. Quando un paziente è poco compliante la colpa è sia sua che del medico. Quest'ultimo dev'essere in grado di creare un rapporto di fiducia col proprio paziente, sensibilizzarlo, fargli capire i rischi connessi alla patologia, i vantaggi della terapia, ecc. Non basta semplicemente prescrivere due farmaci, altrimenti saremmo tutti medici... Allo stesso modo, la soluzione non è nemmeno usare il metodo punitivo e la frusta verso chi non segue le indicazioni. Ricorderete, ad esempio, il film di Fantozzi quando voleva mettersi a dieta. Celebre la scena delle polpette mangiate di nascosto, segno che la terapia non solo si era dimostrata inefficace ma anche deleteria, dato che non appena ne ha avuto la minima opportunità, il nostro ragioniere si è ingozzato senza alcun freno... Possiamo, in un certo senso, fare il paragone con la situazione contingente: dopo settimane di chiusure e limitazioni, appena si ritorna in zona gialla, la gente si accalca nelle vie del centro, nei bar, ecc. vanificando tutti gli sforzi precedentemente fatti nell'arco di una manciata di giorni. Bisognerebbe, forse, trovare una via di equilibrio costante, invece di passare da zero a cento, puntando più sulla sensibilizzazione mediatica dei rischi legati a comportamenti del genere piuttosto che sulla continua minaccia di multe e controlli.1 punto
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Ben ritrovati, appassionati del periodo napoleonico! Prima d'iniziare vorrei scusarmi con tutti voi per la prolungata assenza ma in quest'ultimo periodo sono stato particolarmente indaffarato. Prometto che d'ora in avanti torneremo pienamente operativi e che le prossime “puntate” usciranno con maggiore frequenza. Chiusa la parentesi, direi d'iniziare senza ulteriori indugi. Quest'oggi ci concentreremo su due monete in oro estremamente rare: il 10 e 20 gulden. Il termine “gulden” in italiano può essere tradotto in “fiorini”. Io, onestamente, continuerò a chiamarle gulden, sia per abitudine che per rimando diretto alla monetazione olandese. Non so perché ma 10 e 20 fiorini mi suonano male all'orecchio per queste tipologie di monete. Cominciamo con il 20 gulden, moneta coniata sempre (e solo) ad Utrecht in due anni: 1808 e 1810 (non nel 1809). Come potete osservare, questo esemplare presenta numerose analogie col ducato nella sua versione finale e “definitiva”. Cambiano, ovviamente, il peso (13,67 grammi anziché 3,50), il titolo dell'oro (885 millesimi, più basso dunque) e il diametro (26 mm invece di 19 mm). Altre piccole differenze le possiamo riscontrare nel disegno del volto di Luigi Bonaparte (opera di George), a mio avviso uno dei meglio riusciti per quanto riguarda questa specifica monetazione, e nel bordo, caratterizzato da una “perlinatura” molto elaborata ed elegante. Nel taglio della moneta, infine, troviamo incisa la frase “De naam des Heeren zy geloofd”, che può essere tradotta in “Crediamo nel nome del Signore”. Queste monete furono coniate in un numero talmente esiguo di esemplari che si ritiene più corretto definirle come prove di zecca che monete vere e proprie. Sicuramente non entrarono mai in circolazione, né tantomeno furono utilizzate nell'economia di tutti i giorni, a differenza dei ducati. Secondo le fonti storiografiche più accreditabili, queste prove furono donate dal maestro di zecca ad amici e parenti. Per certi versi, può forse ricordarci il 20 lire “dei marescialli” di Vittorio Emanuele III. Purtroppo, non conosciamo il numero esatto di esemplari coniati (non molti, comunque). Il 20 gulden del 1808 viene considerato come R4 e sul mercato può arrivare a superare anche i 100.000 euro se in condizioni vicine al FDC. Il 20 gulden del 1810 (R3), invece, viaggia tra i 20.000-40.000 euro a seconda delle condizioni in cui si trova. Per nostra grande fortuna, nell'ultima asta Schulman (n°365) sono state battute entrambe le annate. La prima ha raggiunto 120.000 euro più diritti d'asta (+20%), mentre la seconda 42.000 (più diritti). Del 10 gulden c'è veramente poco da aggiungere rispetto al “fratello maggiore”. Cambia ovviamente il peso (6,83 grammi) e il diametro (22 mm). Anche il disegno del volto varia lievemente. Per il resto, non riscontriamo grosse differenze. Anche il 10 gulden fu coniato come “prova di zecca” solo nel 1808 e nel 1810. L'esemplare del 1808 dovrebbe presentare la firma di George alla base del collo. Uso il condizionale perché nelle aste si vede sempre e solo l'esemplare del 1810, nonostante sulla carta siano di pari rarità (ovvero R3). Quindi, non mi è mai capitato di osservarne uno... Anche l'esemplare che vi mostro qui di seguito proviene dall'asta Schulman 365 ed è stato aggiudicato a 24.000 euro (più diritti). So che, a volte, è brutto parlare di prezzi e cifre ma lo faccio soltanto per darvi la misura delle quotazioni di mercato di queste vere e proprie rarità numismatiche. Sia del 10 che del 20 gulden esistono numerose prove di zecca realizzate in bronzo con numerose peculiarità: con o senza la firma di George, con variazioni nella formula della frase incisa al contorno, ecc. Per questioni di tempo e praticità, non le tratterò. Sappiate, comunque, che esistono. Bene! Per oggi direi che può bastare. Spero che abbiate apprezzato la ripresa della discussione. Come sempre, domande, opinioni, curiosità e commenti sono ben accetti. Alla prossima!1 punto
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Buongiorno a tutti sono la figlia di Franchino Rosario e mi sono iscritta solo per mandare a tutti quelli che lo ricordano un saluto da parte mia e soprattutto da mio padre che a 96 anni è ancora qui a ricordare i bei tempi della nascita della numismatica milanese.1 punto
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Sarà anche poco personale, ma è bello. Manca solo il codice fiscale del Papa e poi c'è tutto.1 punto
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