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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/21 in tutte le aree

  1. 8 punti
  2. Posto il mio Grano 1622 di Filippo IV
    8 punti
  3. Condivido il mio Tarì di Francesco II in conservazione davvero notevole: giudicate voi. La foto non rende al meglio il suo lustro.
    7 punti
  4. 21 marzo 2020 - 21 marzo 2021. E' passato un'anno dall'inizio di questa discussione. Anche qui, come nella discussione gemella sulle monete veneziane, tante risposte, arrivate a 535. E tante visite, arrivate a 13.800. Anche in questo caso vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa discussione. E così anche coloro che hanno letto i nostri post. Spero che tutti si siano divertiti e che continuino a farlo, perchè la nostra storia non finisce qui... Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  5. Al netto della differenza quantitativa (la maggior parte degli esemplari riporta I), le due curve sembrano potersi sovrapporre facilmente sempre attorno al peso medio di circa 4.5 grammi. Resto a vostra disposizione per ogni tipo di suggerimenti e nuovi dati (immagini, pesi ecc.). Grazie, questo ormai è il mio compito. Scherzi a parte, ormai sono più di cinque anni da quando ho iniziato questa avventura, che è ovviamente di nicchia ma che grazie a voi e a molti altri mi sta dando grandi soddisfazioni. Prima o poi dovrò affrontare, lo so, lo studio della successione dei conii, che già normalmente è difficile per monete "normali", figuriamoci per queste. Ma il bello della numismatica di oggi è anche questo. Spulciare non solo più nei Libri, ma anche nelle comunità come il nostro bellissimo Forum!
    4 punti
  6. All'inizio dei tempi, la dea Cerere seminava, innaffiava le piante e faceva sì che gli alberi fiorissero e dessero frutti. Mentre Cerere lavorava, sua figlia Proserpina giocava nei verdi boschi della Sicilia, e la sera tornava a casa insieme alla madre, cantando e ridendo con lei. Plutone, il dio dei morti, non viveva sul Monte Olimpo, ma regnava sotto terra, al freddo e al buio, da solo. Nessuna donna aveva infatti mai voluto rinunciare allo splendore della luce, al calore del sole e alle bellezze della natura per diventare regina dell'Oltretomba. Un giorno, Plutone scorse Proserpina mentre ella raccoglieva fiori nel verde della sua amata Sicilia, e quando la vide se ne innamorò. Sapendo però che se fosse andato a chiederla in sposa a Cerere, entrambe avrebbero rifiutato la sua proposta, decise di rapirla, col consenso di Giove. Salì quindi sul suo carro nero e, sporgendosi da questo, afferrò Proserpina per i capelli. Quando giunsero al fiume Acheronte, che divide il regno dei vivi dal regno dei morti, Proserpina gridò al punto che anche il fiume s'impietosì, e cercò di far cadere Plutone afferrandolo per le gambe. Proserpina, disperata, si tolse la cintura di fiori che indossava e la lanciò nel fiume, affinché le acque potessero portare alla madre il suo messaggio. Plutone e Proserpina giunsero nel regno dei morti e, mentre Plutone cercava di consolarla dicendole che sarebbe diventata regina, sulla Terra era sceso il tramonto. Cerere invano la cercò disperatamente in giro per il mondo, e intanto, per il dolore e la disperazione, lasciò appassire i fiori e smise di seminare, sicché il frumento e i frutti smisero di crescere. Dopo nove giorni e nove notti vissuti senza sonno e senza cibo alla ricerca della figlia scomparsa, il decimo giorno Cerere si sedette stanca e disperata lungo la riva di un fiume, e in quel momento scorse, accanto a lei, una piccola cintura di fiori. La verità le fu quindi raccontata da Elios, il dio Sole. Egli le rivelò lo svolgimento dei fatti avvenuti con il consenso di Giove. Per il dolore, Cerere non si curò più della terra, e quindi cessò la fertilità dei campi. Giove, vedendo la fame sterminare intere popolazioni, mandò i suoi messaggeri a rabbonire l'indignata Cerere, la quale, irremovibile, rispondeva che sarebbe tornata alle cure della terra solo se Proserpina fosse tornata con lei. Giove decise allora d'inviare immediatamente Mercurio ad avvisare la figlia affinché non toccasse cibo. Plutone infatti aveva fatto preparare un pranzo succulento e appetitoso, e malgrado Proserpina fosse troppo infelice per mangiare, infine, su insistenza di Plutone, cedette per la fame davanti a rossi e succosi chicchi di melograno che il dio dei morti, furbamente, le aveva messo in mano. Plutone gliene porse una dozzina e, quando arrivò Mercurio, Proserpina purtroppo ne aveva già assaggiati sei. La fanciulla scoppiò in lacrime quando venne a conoscenza della legge divina per cui colui che mangia anche un solo boccone mentre si trova nel regno dei morti non può più ritornare sulla Terra. Giove, mosso a compassione, decise che Proserpina, avendo mangiato sei soli chicchi di melograno, avrebbe vissuto nel regno dei morti insieme a Plutone sei mesi all'anno e i rimanenti sei mesi avrebbe vissuto sulla Terra insieme alla madre Cerere. Il mito di Proserpina vuole quindi che l'arrivo della primavera sia sancito dall'arrivo di Proserpina sulla Terra, e che il suo ritorno nell'Ade, sei mesi dopo, coincida con l'arrivo dell'autunno. La primavera ritornerebbe allora l'anno successivo, assieme alla fanciulla. Gian Lorenzo Bernini ( 1621 ) Il Ratto di Proserpina Roma - Galleria Borghese
    3 punti
  7. Molto probabilmente è stata montata su di un portachiavi, ne ho una di Ferdinando ii cosi.
    3 punti
  8. Buongiorno, Concordo sull'attribuzione a Vittorio Amedeo II e sul nominale di 2 denari. Per la data, possiamo innanzitutto restringere il campo alle emissioni tra il 1707 e il 1730 considerando la forma rotonda della moneta. Il frammento leggibile di scritta al D/ mi sembra "VIC AM D G" e non "VIC AM II D G". Inoltre l'ultima lettera della leggenda mi sembra una "E" (di "PE") e non una "P" (di "CYP"). Assieme al diametro sui 15-16mm e al peso più prossimo a 1,5g che a 2g, oltre che alla maggiore rarità delle monete precedenti, questi dati mi farebbero propendere per un'attribuzione al periodo del Regno di Sicilia https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA2SIC/1 o di Sardegna https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA3SA/2 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA3SA/1, e non al II tipo da Duca di Savoia https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA2DU/2. Gli anni papabili si restringono quindi al periodo 1717-1730. I dettagli del D/ e R/ di queste monete nel suddetto periodo mi sembrano cambiare poco tra un'emissione e l'altra, quindi faccio molta fatica a spingermi oltre, ma ci provo (tenendo presente che da qui in poi non basta il grano, ma serva una bella manciata di sale). A questo punto ci sono 2 principali fattori che permetterebbero un'identificazione più precisa: leggere la data al R/ o leggere il nome del regno dopo il "D G" al D/. Questa seconda ipotesi mi sembra più fattibile. Osservando il carattere cerchiato in arancione, mi sembra di notare che non sia perpendicolare al centro della faccia, ma diagonale, così: "/". Mi ricorda maggiormente una gamba della "A" di "SAR" piuttosto che la "I" di "SIC", quindi ipotizzerei che l'emissione da considerare sia questa: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA3SA/1. Gli anni possibili sono quindi quattro: 1725, 1726, 1727 e 1730. Se fossi costretto a sbilanciarmi su un millesimo preciso, ipotizzerei 1726, ricostruendolo più o meno come nell'immagine sotto, ma starei quasi tirando a indovinare a questo punto?. Forse i pareri degli utenti esperti potranno portare a un'identificazione più precisa. Spero comunque che il mio intervento sia stato d'aiuto saluti Magus
    3 punti
  9. Buongiorno a tutti e buona domenica, oggi posto uno dei miei Grani di Filippo IV, peccato per la schiacciatura sotto il busto, mi avrebbe fatto piacere scorgere un simbolo. ? '' La Moneta Napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503-1680'' Magliocca 48 Saluti Alberto
    3 punti
  10. Una piastra del 1817 Reimpressa su un 12 Carlini della repubblica Napolitana.
    3 punti
  11. Posso essere daccordo su tutto... Mi è piaciuta molto come è stata affrontata la questione e il risultato secondo me è corretto. Poi che dire... con quel bellissimo 2 denari del 1726 preso come riferimento ... è mio e lo amo tanto !
    2 punti
  12. Forse non serve piú,ma la metto comunque,non si sa mai,tanto non costa nulla,stata fatta apposta?
    2 punti
  13. 1979 Argentina - 50 pesos 100° Anniversario della conquista del deserto della Patagonia Al prezzo di migliaia di vite di indigeni che vivevano in quei luoghi, gli argentini grazie all'irrigazione trasformarono il deserto conquistato in terreno per l'agricoltura, creando un granaio che rese l'Argentina una superpotenza agricola all'inizio del XX secolo.
    2 punti
  14. Senza pretesa di avere ragione, ma a mio parere si tratta di una riproduzione fusa e dipinta (non direi ripatinata, per non fare un torto ai restauratori). A quel punto, se è veramente stata trovata nel terreno, si vede che qualcuno l’ha proprio buttata poco prima. Peraltro le patine malachite sono di solito multistrato e mineralizzano un certo spessore, mentre qui sembra che sia andata via per una abrasione... Come dicevo in apertura, potrei sbagliare, ma ne sconsiglierei l’acquisto (oltretutto da privato). ES
    2 punti
  15. Per me patacca di fantasia ,al massimo ottocentesca. Il dritto fa il verso ad un dupondio ma lo stile è raffazzonato e improponibile. Il materiale da come lo descrivi è il classico amalgama a base di alluminio e chissà quale altro metalloide tipico degli inizi del '900 ,anche i diffusi crateri da bollicine lo dimostrano.
    2 punti
  16. Ciao, aggiungo anche il link per Giovanni... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GC/1
    2 punti
  17. Penso che questa sia l'essenza del collezionismo: una infinita aspirazione alla completezza. Dopo tutto, se fosse possibile completare la collezione, probabilmente soffriremmo continuamente l'assenza dei pezzi mancanti anziché goderci quelli che abbiamo. Collezionare è un po' come vivere, è un percorso appassionante fatto di storie e destinato a finire, prima o poi, senza aver chiuso nessuna Storia.
    2 punti
  18. Buona serata E' un Soldo da 12 bagattini della Repubblica di Venezia. Il nome del Doge sotto il quale è stata coniata mi pare sia Bertucci Valier (15/06/1656-29/03/1658) Poco valore pecuniario, ma molto storico. saluti luciano
    2 punti
  19. Faccio finalmente seguito al precedente messaggio, caro @Litra68. Però, invece di caricare la foto del mio banale marengo acquistato come da propositi per il 2021, carico qui una panoramica, banale anche questa, assolutamente niente di che, però sapete che soddisfazione è poter osservare tutte insieme queste monete?! I due ramini dal nominale più piccolo vengono da un acquisto Bolaffi del 1995 all'incirca, forse il 20 centesimi l'ho acquistato anche prima, e ora, siamo nel 2021, ho aggiunto l'ultimo pezzo mancante (20 lire) per avere la tipologica così come la immaginavo diversi lustri fa. C'ho messo più di 25 anni per metterla insieme (d'altronde se ogni anno comincio una nuova collezione, a parità di disponibilità economiche, non può che diminuire la velocità di raccolta delle mie singole collezioni ?). Come ho scritto altrove, le nostre collezioni crescono con noi, i nostri propositi crescono con noi, e cambiano. Nel corso degli anni ho sostituito delle monete per bilanciare la presenza delle varie zecche, inserendo per esempio il tondello di Bologna per il pezzo da 5 centesimi. E ora sono qua, pago della mia tipologica di Vittorio Emanuele II. Mancheranno per sempre ahimé il 20 centesimi stemma e gli altri valori in oro. Continuerò a sognarli. Però magari tra qualche anno, se riuscirò a mettere da parte qualcosa, se troverò magari la giusta congiuntura di mercato, se in giro si vedrà qualcosa in MB o anche meno, metterò nei propositi anche il 5 lire del 17/3/1861. Ma questa... è un'altra storia! Scusate se modifico, ma non potevo non mettere il tema principale. ...tanto più che di si parla di sogni, di desideri (quali sono i nostri propositi).
    2 punti
  20. REGNO D'ITALIA - UMBERTO I° - LIRE 5 1879 Cari Amici, @villa66 ha spiegato ottimamente il contesto storico-economico che portò alla lunga sospensione della coniazione degli Scudi ed appunto per questa ragione, come il millesimo 1879 sia l'ultimo di Re Umberto I°. Tale Scudo presenta una curiosità, rilevata, penso per la prima volta, da @QuintoSertorio , che nella discussione che riporto, scrive: “Ho notato che in molti esemplari di questo tipo è presente una interruzione del riquadro (nella parte esterna) del secondo nodo dall'alto a destra del collare, mentre in altri esemplari è perfettamente coniato”. Si può notare bene in questa moneta in buone condizioni. Ho svolto una ricerca con i miei Scudi e su Internet ( circa 50 esemplari): l'interruzione appare progressiva. Poche sono le monete che non la presentano ( 4 esemplari ) poi si passa ad un assottigliamento appena evidente fino ad arrivare ad un vera e propria interruzione. Ad essere pignoli, si possono evidenziare altre due piccole anomalie: 1- Il pallino contrassegnato sembra diventare più evanescente fino a scomparire del tutto nella Fig. 4 ( quella con interruzione completa ) 2- La distanza del “ 5 “ dal Collare dell'Annunziata sembra maggiore nelle monete che presentano l'anomalia. In merito alle cause l' ipotesi avanzata nella Discussione citata all'inizio, è quella del conio “sporco” e/o usurato nel tempo, pertanto gli Scudi con riquadro completo dovrebbero essere i primi coniati. A mio modesto parere potrebbe essere valida anche l'ipotesi opposta: un conio nato imperfetto, con delle debolezze in questo settore, che con il susseguirsi delle coniazione causò una “mancanza di conio” rilevata solo dopo che erano state coniate numerose monete. Quindi la necessità di un ritocco del conio per correggere tale anomalia con la conseguenza che le ultime dovrebbero essere quelle complete in questo settore. Mi scuso se vi ho annoiato e per la lunghezza del post. Cari Saluti a Tutti, Beppe
    2 punti
  21. Perché Valente? Come ricorderete, poco tempo fa ho pubblicato una discussione su un frammento di siliqua attribuita a Valente e che, molto probabilmente, era una imitativa (Detriti sulla "baia" - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo). Nel preparare quel lavoro, mi è venuta voglia di approfondire la figura di questo imperatore che, diciamolo, è sempre stato accompagnato da una accezione negativa (e ne comprendiamo anche il perché, ne parleremo). Da ciò, ho iniziato ad interessarmi anche alle sue monete; in particolare mi hanno colpito quelle in oro. Come forse saprete, a me piacciono molto i bronzi del IV secolo e, onestamente, non mi sono mai soffermato molto sulla monetazione aurea di questo periodo, se non in occasione di qualche discussione sul nostro forum (forse anche in maniera inconscia l' ho sempre vista piuttosto lontana, non potendomene permettere l’acquisto). Ho scoperto però che le monete auree hanno un grande fascino, non solo dovuto al fatto che l’oro e’ un metallo incorruttibile, ma anche perché sono davvero di grande qualità stilistica ed artistica, veri piccoli capolavori molto curati, anche nelle tecniche di coniazione. Ma chi era Valente? Valente era il fratello minore di Valentiniano I il quale, giunto al potere nel 364 con l’appoggio dei militari della guardia imperiale, lo aveva associato al trono comprendendo la difficoltà di gestire da solo un regno tanto vasto. Su questa decisione aveva però anche pesato l’opinione degli stessi soldati che si rendevano conto delle difficoltà nella gestione di un impero così ampio e che avevano caldeggiato un co-reggente, anche se avrebbero forse preferito un estraneo anziché’ Valente (forse perché meglio controllabile? O forse perché intuivano le scarse attitudini al comando di Valente? Non e’ escluso che lo stesso Valentiniano I abbia fatto lo stesso ragionamento....). Quindi Valentiniano I tenne per sé l’occidente e affidò l’oriente a Valente, iniziando di fatto quella divisione dell’impero che poi sarebbe in fondo perdurata fino alla sua fine avvenuta circa un secolo dopo. In realtà, sebbene gli fosse stato conferito sin quasi da subito il titolo di Augusto, Valente fu subordinato di fatto al fratello. Non ci sono, infatti, dubbi sul fatto che Valentiniano I, nel dividere il potere con Valente, intendesse comunque tenere nelle sue mani le redini dello stato. Era il più anziano, il più esperto ed era il solo sul quale erano caduti i voti del corpo elettorale. La sua parte dell’impero comprendeva tre delle quattro prefetture e l’intero Illirico, da sempre terra di reclutamento dei soldati. E poi (cosa forse ancora più importante in chiave di supremazia), possedeva Roma, la capitale reale e morale dell’intero impero. Come dice lo storico Schiller (Geschichte der römischen Kaiserzeit, ii, pag 350), nella sua divisione Valentiniano I mostrò che intendeva che la subordinazione dell’Oriente all’Occidente fosse permanente. Non da ultimo, da notare l’elevazione al rango di augusto di suo figlio Graziano nel 367. E Valentiniano si adoperava per rendere chiaro che, sebbene avesse condiviso con Valente i pieni poteri, non si trattava affatto di parità di poteri. La documentazione disponibile mostra però come Valente non si preoccupasse affatto di questa posizione di inferiorità e anzi pare che abbia accettato di prendere ordini da suo fratello e che abbia preso decisioni e messo in atto iniziative per suo volere Non poteva mancare, in tal senso, la “voce” delle monete, da sempre forte strumento di propaganda. Ne e’ la prova una coppia di solidi con la legenda VOTA PVBLICA emessi per la prima volta nel 368 e che mostra i due imperatori nimbati con indosso l’abito consolare e seduti su un trono uno accanto all’altro in segno di unità e comunione di intenti. Ora, sui solidi VOTA PVBLICA coniati nelle zecche orientali sotto il controllo di Valente, entrambi gli imperatori sollevano una mappa (la bandiera da corsa) nella loro mano destra, come segno di potere. Ecco Valentiniano, RIC IX Costantinopoli 29 A: Ed ecco Valente, RIC IX Costantinopoli 29B: Se invece ci spostiamo ad Occidente (qui zecca di Mediolanum) vediamo che solo l’imperatore di sinistra, il senior Valentiniano I, solleva la mappa: Questa e’ la RIC IX Mediolanum 3 A per Valentiniano I: E questa e’ di Valente, la RIC IX Mediolanum 3B: Ci sono tuttavia solidi dove invece i due sovrani sono, per così dire, paritari; come in questi solidi di Treveri per Valente e Valentiniano I: Ho provato a dare una mia interpretazione. In questi ultimi due solidi la legenda e’ VICTORIA AVGG e con ogni probabilità si riferisce alla vittoria nelle guerre contro i germani, alamanni, franchi e goti (che si combatterono dal 364 al 369) e che valsero contemporaneamente ad entrambi i titoli di Germanicus, Alamannicus, Francicus e Gothicus Maximus come era prassi, anche se il grosso dello sforzo fu magari compiuto da uno solo dei due in base alle rispettive sfere di influenza. Particolare e’ qui la comparsa in esergo delle lettere OB che sarebbero le iniziali della parola obryzum, o obryziacum ovvero oro purissimo, raffinato. Queste lettere compaiono sulle monete auree emesse dalle zecche di Treveri, Tessalonica, Costantinopoli ed Antiochia a partire dal 368. Questa marca indica e garantisce dunque la purezza del metallo utilizzato, purezza che e’ stata confermata da indagini compiute in epoca moderna , secondo le quali i solidi coniati dopo il 368 d.C, mostrano una percentuale di oro nel metallo utilizzato superiore al 99%, diversamente da quelli prodotti in precedenza che invece contenevano fino anche a oltre il 6% di argento e rame. Ma chi fu in realmente Valente? Valente fu un grande sfigato: fu coinvolto nella disfatta di Adrianopoli, che inevitabilmente ne pregiudicò il giudizio dei contemporanei e dei posteri. In questa battaglia l’esercito romano venne quasi completamente distrutto dai Goti e lo stesso Valente vi trovò la morte. Questa sconfitta inevitabilmente fece etichettare Valente come sovrano incompetente, inadeguato, ignorante, in particolare al confronto con la dinastia di Costantino e con lo stesso fratello Valentiniano che lo aveva voluto come collega sfidando il consiglio dei soldati. Adrianopoli, dicevamo.....9 agosto 378....il giorno dei barbari..... (855) La battaglia di Adrianopoli - 378 d.C - Il collasso di Roma - YouTube Ammiano Marcellino dice che Valente era un uomo “inter probra medium et praecipua”, ovvero “che aveva qualità straordinarie e orribili in egual misura”. Quando suo fratello lo nominò imperatore aveva trentasei anni. Sulle monete e’ rappresentato quasi sempre come tendente a ingrassare, con il collo robusto e già un accenno al doppio mento. Sempre Ammiano dice che aveva le gambe incurvate e la pancetta e che vedeva male da un occhio. Inoltre, non era istruito, non era di illustri natali, non era carismatico, coraggioso ne’ particolarmente intelligente. Tuttavia, era un bravo agricoltore e un buon soldato (doti queste che gli venivano dalle origini pannoniche), e si conquistò (almeno inizialmente) la fiducia dei sudditi combattendo la corruzione, riducendo le tasse e costruendo opere pubbliche come l’acquedotto di Costantinopoli, ancora i nparte visibile a Istanbul. Tuttavia, fu un fanatico religioso di fede ariana che anziché placare, inasprì i conflitti religiosi. Questa fu forse una delle cause principali della sua crescente impopolarità. Infine, un aspetto positivo per un imperatore romano: era fermamente convinto della supremazia di Roma che riteneva andasse difesa e affermata e della importanza della integrità dello stato romano. Convinzioni queste che contribuirono, nel bene e nel male, alla disfatta sua e del suo esercito. Insomma, Valente era semplicemente un uomo comune con tutte le sue contraddizioni che fu posto di fronte ad una impresa sovrumana e straordinaria, la sfida del potere imperiale, da cui alla fine venne travolto. Tuttavia, ancora oggi non gode di buona fama. In questi giorni sto leggendo un libro di Noel Lensky: Il fallimento dell’impero. Valente e lo stato romano nel quarto secolo d.C.. Nella seconda di copertina Giusto Traina scrive: “Perché occuparsi di un imperatore mediocre, nonché principale responsabile del fallimento dell’impero? Perché è proprio dal bilancio fallimentare del regno di Valente che si possono comprendere le ulteriori vicende dell’impero, in particolare la caduta senza rumore dell’Impero d’Occidente avvenuta poco meno di un secolo dopo Adrianopoli”. Ecco, Adrianopoli….ci risiamo. Ma lo stesso Lensky dice: “Il mio obiettivo non e’ denigrare Valente. Le fonti antiche si sono spinte abbastanza in là nel macchiare la reputazione dell'uomo per tutti gli anni avvenire. Ma non cerco nemmeno di riabilitarlo. Tentativi del genere sono invariabilmente riduttivi e imprevedibili. Al momento non disprezzo Valente né lo ammiro particolarmente. Ha fatto il meglio che poteva per sopravvivere a quello che indubbiamente era il più grande lavoro del mondo dei suoi tempi e la sua caduta finale rappresenta in egual misura una testimonianza delle difficoltà di governare l'impero e degli errori dell'imperatore”. Devo dire che Valente non fu neppure fortunato. Adrianopoli fu solo il culmine, ma egli dovette affrontare incursioni di barbari (Persiani, Goti…) , usurpazioni (Procopio), violazione dei trattati, crisi economiche, lotte religiose intestine e anche catastrofi naturali (le fonti descrivono almeno sette grandi terremoti, un devastante maremoto, una grandinata prodigiosa a Costantinopoli e due carestie, una in Anatolia ed una in Siria). Insomma, un po’ sfigato era. Pero’, che belle monete fece coniare! Ecco una carrellata di altri solidi: Questo e’ un RESTITVTOR REIPUBLICAE di Nicomedia Qui siamo a Siscia, SALVS REIP Credo che queste due emissioni si riferiscano anche esse alla restaurazione ed alla salvezza dell’impero in occasione delle guerre contro i barbari che minacciavano l’integrità del regno. A conferma di ciò, sul solido di Siscia, la presenza di un barbaro prigioniero. Trovo bellissimo questo 1 e ½ solido, con una GLORIA ROMANORVM davvero inusuale: Ricordiamo l’importanza che aveva per Valente proprio la gloria di Roma, del suo potere universale, del suo dominio sul mondo. Fa il paio con questa, con le personificazioni di Roma e Costantinopoli: Molto particolare questo solido: Si vede, tra i due imperatori, una piccola figura togata che dovrebbe essere il piccolo Graziano. Un omaggio dello zio al nipote, associato al trono da Valentiniano I ad occidente. Qui sotto, invece, vediamo un omaggio non solo al nipote, ma anche a fratello: le due figure del rovescio sono infatti Valentiniano I e Graziano: Ovviamente commenti, interventi, correzioni e osservazioni sono bene accetti. Fonti e letture consigliate: - N. Lensky: Il fallimento dell’impero. Valente e lo stato romano nel quarto secolo d.C.; 21 editore - RIC volume IX - Adriano Savio: Monete romane; Jouvence - Alessandro Barbero: 9 agosto 378, il giorno dei barbari; Laterza Ciao da Stilicho
    1 punto
  22. voglio condividere con voi il mio tornese Filippo III con data 1613 con il 3 al contrario scusate per le foto
    1 punto
  23. St all'opera, R menti' STALLO PER ARMENTI Buona notte da Stilicho
    1 punto
  24. Se da un quarto numero, me li gioco al lotto ?
    1 punto
  25. io potrei fare testa o croce per decidere se originale o un falso. E sicuramente sbaglierei anche in quel caso ?
    1 punto
  26. Buonasera a tutti, rieccomi qua, allora il peso del Tornese è di g. 4,12. E posto foto del dettaglio sigle. Saluti Alberto
    1 punto
  27. Sarà un'intera balletta (= 10 mazzette)... giusto per fare dopo un pò di volantinaggio... usanza ancora in uso nei matrimoni all'uscita dalla chiesa!
    1 punto
  28. Medaglietta di SANCARLO BORROMEO, argento, metà ottocento
    1 punto
  29. Buon pomeriggio, un mio contatto mi ha chiesto aiuto per la catalogazione di una sua moneta Vicereale. La sottopongo alla vostra attenzione. Tornese Con Ara a lati Diritti Filippo III 16 20. Sigle MA Ho solo queste foto e non ho i dati ponderali. Ringrazio in anticipo chiunque dirà la sua. Saluti Alberto
    1 punto
  30. Io ho una piccola raccoltina tipologica di qualche gettone SIP con i marchi delle aziende e uno della STIPEL.
    1 punto
  31. Concordo pienamente con @417sonia. Le veneziane hanno una propria sezione. Il carrarino invece lo vediamo volentieri qui. ? Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  32. Egitto due monete commemorative del 1979 da 10 qirsh, la prima celebra la Giornata per l'educazione nazionale e la seconda il 25° anniversario fondazione della zecca Abbasia (notare sopra l'edificio, dentro la ruota dentata vi è raffigurato un macchinario per la coniatura delle monete)
    1 punto
  33. Apposta esistono i venditori professionali,ovvero coloro che garantiscono una lecita provenienza con tanto di certificato da allegare con fattura. Ai mercatini aimè,ciò non succede....
    1 punto
  34. Buonasera a tutti, complimenti Cristiano ? i ramini di Murat mi fanno impazzire, poi tu ogni tanto ne proponi uno nuovo, e addirittura in gruppo. ? Secondo me quello centrale non ha la data spaziata, ho preso a riferimento proprio quello che hai messo per compagnia, osserva la posizione della seconda cifra 1 rispetto al Fiocco. Riguardo al 1°a Sx ho difficoltà a metterlo a fuoco e quindi non mi esprimo. Saluti Alberto
    1 punto
  35. Intravedo una figura andante verso sinistra e non stante. Le posizione delle gambe e la presenza di quella che sembra una lancia trasversale mi farebbe propendere per MARTI PACIFE.
    1 punto
  36. Bei tempi! Scende quasi la lacrimuccia, sono passati un bel po’ di anni. Quando mi iscrissi io ne avevo 13... ora un po’ di più. Complimenti per la giovane età, persevera e soprattutto studia! @Numismatico 007 N.
    1 punto
  37. 1979 Italia - 500 lire Ruggero/Impallomeni/Berti del 2 aprile 1979 Sarà l'ultima banconota (definizione corretta = biglietto di stato) con un nominale da 500 lire circolante in Italia, sostituita nel 1982 da una moneta bimetallica fu messa fuori corso il 28 febbraio 1986. Alceo Quieti, famoso incisore di francobolli (Italia, Vaticano ecc) ne fu l'autore.
    1 punto
  38. Buongiorno, chiedo agli amici del forum un chiarimento su questa moneta, in particolare come mai sia datata 1654, quando il papato di Alessandro VII é iniziato nel 1655. Grazie in anticipo, F.f.
    1 punto
  39. Moto Guzzi 100 anni fondazione: non mi stupirei se IPZS emetterà fuori sacco moneta dedicata. Da seguire. Buona prosecuzione di settimana.
    1 punto
  40. Per la Napoletana di oggi, condivido questo mio Carlino del 1832
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  41. Comunque visto che sono in ballo vi posto uno degli ultimi acquisti, è una moneta che mi ha sempre affascinato ma che non ho mai messo tra i miei obbiettivi, ma quando l'ho vista in asta, quasi snobbata perché tutti erano concentrati sulle sue due sorelle più fortunate e meglio conservate, mi sono fatto avanti e lo portata a casa, non è il massimo ma sono stato contento di averla aggiunta in collezione... Filippo IV di Spagna, Carlino da 10 grana denominato "antitosatura" ma che per ironia della sorte si presenta palesemente tosato... Peso: 1,85 grammi Riferimento :La moneta napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503-1680,di Pietro Magliocca, N°33... Provenienza :asta Scaligera E4 del 27/02/2021,raccolta Mirabella,lotto 87... Anche con questa moneta ho ricevuto il cartellino e la bustina del precedente proprietario... La foto della moneta è della casa d'asta...
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  42. Scusate l' --------- ma penso che sia lei il mio migliore acquisto per il 2020
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  43. Intanto vediamoli questi Gazzettini freschi di stampa ...
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  44. La moneta in questione è una delle tante vendute dall’utente eBay Dionysos_numismatik (Hamburg, feedback 100% positivo). L’utente dichiara la moneta come autentica e permette di restituirla entro 14 giorni. Tutto appare rassicurante se non fosse che l’indirizzo per la restituzione riconduce a tale dott Serop Simonian, antiquario di Amburgo nato in Egitto, noto alle cronache per il falso papiro di Artemidoro. “A vendere il papiro è un commerciante amburghese di origini egizio-armene, Serop Simonian, che aveva già al suo “attivo” vendite poco chiare, anzi falsi accertati, al Museo tedesco di Hildescheim e il cui fratello era stato ucciso negli Stati Uniti nell’ambito di una vicenda riguardante il traffico di antichità” ( http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?domain=archivio&action=articolo&idArticolo=2698 ) e ancora... https://torino.repubblica.it/cronaca/2018/12/10/news/il_papiro_di_artemidoro_e_un_falso_venne_pagato_quasi_tre_milioni_di_euro-213885644/ https://www.ilfoglio.it/cultura/2018/12/10/news/il-falsario-di-talento-e-il-papiro-di-artemidoro-228518/ Questo non dimostra la falsità della moneta, ma dimostra che la garanzia di autenticità da parte di questo antiquario che ha venduto diversi falsi e che è salvo per prescrizione non può garantire un bel nulla.
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