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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/27/21 in tutte le aree

  1. Salve a tutti ecco a voi una piastra non facilmente reperibile in questa conservazione. 120 grana 1791 VI tipo. Attendo commenti.
    6 punti
  2. Buongiorno a tutti. Riprendo la disamina della moneta in questione, suggerendo la lettura dell'articolo pubblicato su "Il Giornale della Moneta" da due Lamonetiani nell'ottobre 2012. Titolo: "Le avventure di uno spicciolo del Regno. I 20 centesimi Esagono." Queste monete sono tutto meno che un "orrore" e, inoltre, recano a noi tutti una testimonianza storica di prim'ordine. Mi permetto di osservare che non tutti gli Utenti hanno la stessa esperienza e qualche sciocchezza sarà capitato a tutti di dirla. Certo continuando a chiudere le discussioni, risulta ancora più difficile correggere e aiutare chi scrive stupidaggini. Dico questo non per polemica ma perché provo un certo disagio a vedere discussioni chiuse non appena il confronto diventa un pò più serrato: se non ci sono insulti o litigi da bar, perché chiudere? Abbiamo già il "politicamente corretto" che anestetizza il cervello... Un saluto a tutti.
    5 punti
  3. Io credo che la Numismatica (con la N maiuscola) non solo non abbia bisogno della scatola, ma anzi è la sua negazione. Mi spiego. La Numismatica è una materia complessa e difficile da imparare. E per poterla conoscere a fondo bisogna per forza faticare e toccare le monete con mano. Chi compra monete in slab non sarà mai invogliato a fare fatica, non potrà mai conoscere le monete a fondo e quindi non diventerà mai un Numismatico. Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  4. Fatemi fare un po' di metafisica. Ricordare i defunti, li tiene in vita, accorcia la distanza tra noi e loro. E allora scrivo qui, a distanza di 10 anni, tuttavia senza intenti celebrativi, semplicemente dopo aver risistemato e ripensato e chiosato la mia collezione del Regno d'Italia. È l'unica moneta che io abbia mai preso presso il negozio del sig. Morello in p.zza Risorgimento a Formia. Eravamo circa a metà degli anni '90. Ogni tanto da Terracina andavamo a trovare i nostri parenti a Formia, e io mi ero reso conto di quel negozio: NUMISMATICA. Un giorno prendo coraggio e chiedo a mio padre di fermarsi. Io avevo cominciato da poco a collezionare, a leggere il Montenegro. Entriamo, dico di voler acquistare qualcosa di semplice e il sig. MORELLO mi para davanti i suoi vassoi. Rimango un po' sorpreso dai prezzi (li avevo giudicati alti ma senza alcuna cognizione di causa). Poi vedo il 10 centesimi della foto. Mi mancava. Costava probabilmente 10.000 lire. E rivedo mio padre prendere una banconota dal portafoglio per pagare la moneta. Avrei voluto frequentarlo di più, il sig. Morello. In questi frangenti avrei potuto chiedergli qualcosa in più riguardo alla monetazione di Gaeta che ho cominciato a sbirciare poco tempo fa. Avrei voluto annotare più monete con la dicitura "Acquisto presso MORELLO, Formia", ma purtroppo non è così. E allora lo saluto adesso, il sig. Morello. "Buone cose!"
    4 punti
  5. Buonasera Carlino 1837, Provenienza : NAC 16, del 28-29 Ottobre 1999, lotto 1427. InAsta 1, del 1-2 Dicembre 2001, lotto 557. Collezione Rocco68 N°227. Peso grammi 2,32 Un caro saluto a tutti.
    4 punti
  6. Personalmente, sono dell'avviso che qualunque grande personaggio della Storia abbia dietro di sé dei lati positivi e degli altri negativi. Perfino il grande imperatore Costantino, venerato dalla Chiesa Ortodossa, non fu propriamente uno stinco di santo, stando anche ai racconti di Alessandro Barbero... https://www.lastampa.it/cultura/2016/05/12/news/enigma-costantino-santo-uxoricida-1.34997931 A mio avviso, Napoleone resta un grande uomo, che partendo praticamente da zero è arrivato a dominare mezza Europa. Un generale geniale, capace di rivoluzionare l'arte della guerra, portandola alla modernità. Un leader carismatico che per tutta la vita ha dovuto combattere contro nemici più potenti di lui. Infatti, al primo grande errore bellico (l'invasione della Russia) perse tutto, vanificando gli anni di sudate conquiste contro le forze della Coalizione. Saccheggiò l'Italia? E' vero, ma quanti conquistatori non hanno saccheggiato le nazioni che occupavano? Perché ricordiamo sempre Napoleone ma difficilmente pensiamo agli inglesi in Grecia? Era un distruttore? Certamente, ma anche un costruttore d'infrastrutture, ponti, acquedotti, strade, piazze, ecc. Era un despota liberticida? E' ovvio, ma a quel tempo quale regime monarchico (specie in tempo di guerra) garantiva libertà di parola e opinione? Rimane, comunque, un personaggio grandioso, che ha segnato la Storia e che, come è ovvio, porta con sé delle contraddizioni, come Cesare, Costantino, Carlo Magno, ecc. Nessuno di questi, se andiamo a guardare fino in fondo, è senza macchia...
    4 punti
  7. Oman 25 baisa 1400 (1980) sultano Qaboos bin Sa'id l'emblema nazionale dell'Oman raffigura un pugnale khanjar nel fodero al centro di due scimitarre incrociate
    3 punti
  8. Ciao @giacutuli non voglio rinfocolare le polemiche di altre discussioni. Ognuno ha la propria personalità, il proprio vissuto, il proprio carattere. Lasciami solo dire che la frase "non ho tempo per studiare" non posso accettarla. Anche se Tu fossi a capo di una Multinazionale, la passione per la numismatica ti indurrebbe a ritagliare uno spazio nel quale potresti acquisire dei testi, studiarli e quindi accrescere le tue conoscenze. Ho visto molte persone prendere una Laurea studiando di notte, perchè durante il giorno lavoravano duramente. Probabilmente nei libri non troverai tutte le risposte che cerchi, allora è accettabile intervenire nel Forum e chiedere consigli a chi ne sa più di noi. Ma tu hai una notevole collezione, posti monete bellissime, alcune delle quali molto rare, che osservo con estremo piacere, pertanto non metterti alla pari di quelli che dicono di aver trovato delle monete nel cassetto del nonno... etc etc Venendo alla Piastra 1832 senza pallini nello Stemma del Portogallo, ti invito a comperare l'ottimo libro di Mario Pin " LE PIASTRE DA 120 GRANA DI FERDINANDO II° DI BORBONE" - Ed. D'Amico L'ho comperato anni fa a 22 E, sicuramente una spesa alla portata di tutti. A pag 100 troverai quanto stai cercando. Essendo il libro soggetto a Copyright non ti posso mandare la scansione. Per quando riguarda altri testi "sacri" tipo il Cagiati o il D'Incerti con una semplice ricerca su Google Books li potrai trovare e scaricare. Un Caro Saluto, Beppe
    3 punti
  9. Stasera vi posto una perla vicereale, un mezzo ducato *Tarì di Filippo II spero vi piaccia ?
    2 punti
  10. Posto il mio Carlino 1837 per confronto dei conii
    2 punti
  11. @Lando Griffin Le scatole di plastica con su scritto cosa c'è dentro servono alla gente che non è in grado di capirlo da sola. E dal momento che in numismatica oltre ai collezionisti ci sono gli investitori che differenziano il portfolio tra bitcoin, terreni petroliferi in Kamchatka, azioni della Gillette e oggetti d'arte, la scatola di plastica è l'unico modo per garantire l'acquisto. Dunque, in estrema sintesi, le monete inscatolate costano di più perché hanno un pubblico di potenziali acquirenti molto più ampio.
    2 punti
  12. Complimenti per la bella discussione e per i molti interventi interessanti e condivisibili. Dal mio punto di vista, pur non volendo dare l'impressione del “purista”, lascerei da parte la “collezione di monete da investimento”. L'investimento non ha nulla a che fare con la numismatica e/o la passione. Preferirei parlare di acquisti oculati e/o di monete che tengano il prezzo per non avere in futuro il rimpianto di aver sprecato i soldi. Ma anche questo motivo, qualche volta, passa giustamente in secondo piano, perchè manca quel millesimo o quella tipologia di moneta che piace, ti attira e quindi, pur valendo 70 sei disposto a pagarla 100 e se la venderai sarà già tanto recuperare il 50%. Comunque, in questo caso, la moneta ti avrà dato soddisfazione e questo ripagherà il prezzo sostenuto. Sicuramente chi ha possibilità economiche e la pretesa di recuperare in futuro i soldi, dovrà orientarsi sulle alte conservazioni e possibilmente sulle monete rare, semplicemente perchè l'offerta è ( e sarà ) scarsa oggi come domani, e la forbice si allargherà una volta di più ( BB vs qFDC ). Per il Collezionista medio, il mio consiglio è quello di trovare un Settore o una Tipologia che dia soddisfazione, senza tante preoccupazioni per il futuro. L'importante è studiare ed essere aggiornati con il mercato ( passaggi in Asta, vendite sul Web, contatti con altri collezionisti o professionisti). Un'ultima considerazione: trarre esempio in campo numismatico da quello che è successo in passato. Ad esempio le Serie della Repubblica, San Marino e Vaticano degli anni 70-80 che tutti comperavano a prezzi alti ( per il valore intrinseco ) ed adesso le puoi solo regalare. Certe monete del Regno, ad esempio il 20 L. Littore 1927-28 ed il 20 L. Elmetto che negli anni '70 erano monete ricercate e costose ed adesso te le tirano dietro a 100-200 Euro. Non consiglierei mai di intraprendere la Collezione degli Euro o ancor peggio delle monete Ag FS di Palau o delle Isole Cayman. Considerazioni personali ovviamente, ma ricavate da una certa esperienza, Saluti a Tutti e Complimenti per gli interventi,
    2 punti
  13. Non è una moneta, è un souvenir per turisti, che può essere usato come soprammobile. Saluti
    2 punti
  14. Vorrei aggiungere anche io il mio, umile, pensiero sulla questione che ha motivato questa discussione in prima battuta. Cercherò di essere breve, e in alcuni casi, specialmente scrivendo, la brevità non va d'accordo con la chiarezza. Se non siete d'accordo, prima di prendervela subito con me, chiedetemi di chiarirmi meglio eventualmente Secondo il mio punto di vista, questo forum dovrebbe essere un luogo (virtuale) completamente differente dagli altri social o forum. Il motivo per cui io sono qua è per imparare. Se avessi voluto semplicemente farmi un selfie dopo aver acquistato uno scudo del 1901, avrei usato Instagram o Facebook per quello. Si può imparare sicuramente anche attraverso uno scambio di idee tra pari (attraverso la maieutica, per scomodare personalità importanti), ma molto più spesso si impara da persone più competenti e preparate di noi. Di conseguenza, al contrario di tutti gli altri social, in questo forum, che per sua natura è quasi al confine con il mondo scientifico/accademico, non tutte le opinioni valgono allo stesso modo. Quando mi collego, quello che spero di trovare tra le nuove discussioni è qualcosa di simile all'intervento di @ilnumismatico sulle monete borboniche di grosso modulo e non altro. Questo non vuol dire che gli altri non possano intervenire, anzi!, io stesso ogni tanto provo a dire qualcosa, ma secondo me tutti devono avere sempre a mente che tipologia di forum stanno frequentando, cercando quindi di fare il massimo per evitare di allontanare persone da cui si può veramente imparare qualcosa. Saluti!
    2 punti
  15. Secondo me i pallini in origine c'erano, l'usura e i segni di contatto li hanno cancellati del tutto.
    2 punti
  16. Qualcosa aveva già scritto Arka, me lo ricordo perchè avevo toccato alcuni punti non corretti. Per il resto possiamo ricordare che la storia della zecca di Dobbiaco si lega alle conseguenze e alle dinamiche della guerra di successione della Contea di Gorizia. Una storia assai articolata e molto complessa, che in più riprese si interseca con quella della Serenissima. Farne una sintesi è limitativo perché la priva dei molti passaggi significativi, ma ci provo brevemente, senza pretese, e perdonatemi le sicure sbavature (soprattutto @Arka. Dobbiamo partire dal 1415, quando a Costanza il conte Enrico riceve dal Sigismondo l’investitura dei suoi feudi imperiali, tra cui la Contea di Gorizia, e ciò ha anche una valenza politica quale forma di contrasto all’espansione veneziana. Ma Venezia trova comunque modo di entrare in Friuli, ed infatti nel 1420 conquista prima Udine e poi piega il Patriarcato di Aquileia. Nel 1424, Enrico IV e il fratello si presentano a Venezia come eredi dei feudi di Gorizia, ma Venezia ne pretenderebbe il titolo. Questo però è inaccettabile per l’Imperatore, che considera il casato dei “Mainardini” suoi Principi e, dunque, sottoposti al solo suo potere, e non certo sudditi di Venezia. La storia prosegue e nel 1456 si apre la lotta per la successione; tra gli aspiranti vi sono i Conti goriziani Giovanni e Leonardo. Tra rivendicazioni e tradimenti, appoggi segreti di Venezia i conti Giovanni e Leonardo inizialmente si muovono in modo vincente ma, poi, devono fare i conti con il voltafaccia dell’Imperatore, che non intende più riconoscere a Giovanni e a Leonardo i privilegi promessi. La lotta si fa allora durissima e allo scontro decisivo i Goriziani, traditi, rinunciano allo scontro e accettano l’armistizio di Pustarnitz. Con tale atto, nel 1460 perdono la capitale Lienz (che era sede della zecca) e si spostano a Dobbiaco, dove aprono la nuova zecca, sino al 1462, anno in cui viene ripreso il controllo di Lienz. La zecca di Dobbiaco ha la particolarità di adottare il piede di Merano, rispetto al piede di Aquileia adottato a Lienz. È per questo motivo che vengono battuti, tra l'altro, quattrini e kreuzer sullo stile della riforma monetaria tirolese di Sigismondo. La moneta postata è descritta da Arka nel suo post che ho recuperato, riporta il nome del Conte Giovanni, ed è una moneta decisamente rara...
    2 punti
  17. Autentiche?.... Si Verniciate?...No Ripatinate artificialmente?...SI!
    2 punti
  18. Un investimento in numismatica, è un investimento a lungo termine senza certezza del risultato, anche se condivido quanto espresso da altri lamonetiani in merito alla possibilità di puntare a qualità e rarità di alcune monete o a monetazioni che riscuotono ampio consenso, strategia che aumenta significativamente le possibilità di un buon risultato dell'investimento. C'è chi investe in monete per lasciare una bella collezione a chi verrà dopo di noi: 1. Perché la possano rivendere e trovarsi un bel gruzzoletto 2. Per provare a trasmettere questa passione e farla proseguire. In entrambe le ipotesi la collezione non ci seguirà ma ci sarebbero dei benefici. Nel mio caso, è qualcosa che faccio principalmente per me, perché mi fa piacere farla: non si vive di solo pane! ..poi se chi verrà potrà usufruirne per fare soldi, conservarla, proseguirla, bene! Altrimenti pace: è e sarà stata una bella compagnia. magicoin
    2 punti
  19. La scatoletta misteriosa. Correvano i primi anni '80, piena guerra fredda. Non ricordo esattamente che anno, forse il 1983, proprio quel terribile anno in cui il mondo intero rischiò più d'una volta e senza nemmeno saperlo di saltare in aria, distrutto dalla guerra nucleare (*). Ma per fortuna, come possiamo notare dal fatto che siamo ancora vivi, il mondo non finì e potei continuare la mia infanzia, ancora inconsapevole di quanto pericoloso fosse. In una scrivania di una stanzetta di casa mia c'era una piccola scatola di legno dipinto di blu, bassa e larga con l'interno ricoperto di velluto rosso imbottito e una trentina di strane monete che m'incuriosivano: ce n'erano di varie epoche e posti, tutte molto diverse una dall'altra e soprattutto così diverse dagli spiccioli che maneggiavo io. Era molto rilassante osservarle una per una alla luce di una lampada da tavolo, osservare quell'affascinante varietà di dimensioni, stili, materiali, scritte e altre caratteristiche. Tutta un'altra storia rispetto ai pochi tipi di monete che all'epoca potevano capitarmi in mano: la 50 lire, le 100 lire modello '54, Marconi e FAO, le 200 lire modello '77, valorizzazione donna e FAO. Conoscevo anche le monete da 5, 10 e 20 lire, ma quelle erano già state levate di mezzo dall'inflazione, mentre a rendere ogni tanto curiosa la situazione c'erano i gettoni telefonici della SIP che all'epoca circolavano col valore di 200 lire. Ecco che senza rendermene conto cominciava a nascere dentro di me la passione per la numismatica che continua ancora oggi. Ma un brutto giorno questo idillio s'interruppe. Arrivò il momento di trasferirci in una casa più bella di una via più bella, a poca distanza dalla vecchia. Una volta risistemati tutti i mobili e ripresa la solita vita aprii ancora una volta la scrivania, ma mi prese un colpo... la scatola era sparita! Allarmato corsi da mia nonna a chiedere spiegazioni. - Ma dov'è quella scatoletta blu con dentro le monete che stava nella scrivania? - Non so... sarà in uno dei pacchi nello sgabuzzino - rispose lei con poca convinzione. Erano degli scatoloni di cartone chiusi col nastro grigio in cui era rimasta della roba dalla vecchia casa, che si era deciso di sistemare con calma dopo (o forse mai più?), impilate sui vari ripiani di uno scaffale di ferro in uno sgabuzzino. Siccome, guardacaso, in quel cantuccio silenzioso mi piaceva molto rifugiarmi per giocare pensai di unire l'utile al dilettevole: dovevo assolutamente riavere la mie adorate monete, quindi dovevo rovistarci dentro. Ma come fare? Erano troppo pesanti per me, ed erano tutti sovrapposti. Non potendo spostarli per guardarci dentro mi venne in mente un'idea geniale: cominciai a bucarli e ad infilarci dentro un braccio, nella speranza di percepire col tatto la scatoletta blu e tirarla finalmente fuori. Ma la mia speranza fu vana: nessun oggetto era così rigido, o se lo era non si trattava di quello che cercavo. Dopo vari tentativi ci rinunciai, sconsolato. Un sabato pomeriggio come tanti di quell'epoca cominciai come tante altre volte l'allegra routine del preludio al giorno libero da impegni scolastici e studenteschi: dopo pranzo mi bastava scendere e attraversare la strada per andare in sala giochi, pronto a un pomeriggio di svago e divertimento. Subito il via alle tre partite di rito con le 300 lire a mia disposizione, poi una sempre divertente e didattica sessione d'osservazione degli altri giocatori. Dopo alcune ore riattraversai soddisfatto come sempre la strada per tornare a casa, da dove in lontananza a volte sentivo provenire dal juke box della sala giochi canzoni come "Smalltown Boy" di Bronski Beat o "Noi, ragazzi di oggi" di Luis Miguel. Quella sera non sapendo cosa fare pensai di guardare alcune cartoline con interessanti francobolli della serie Siracusana e Castelli, come avevo preso a fare da un po' di tempo... quand'ecco il colpo di scena: aprii la scrivania e la scatola era tornata al suo posto! Contentissimo per quel "miracolo" ricominciai ad ammirare le mie care, vecchie amiche monete: adesso avevo a mia disposizione sia loro che i francobolli per sognare. Tempo dopo il figlio di un'amica di famiglia che collezionava monete me ne regalò due olandesi in corso, ma la cosa davvero importante che mi regalò quel giorno fu la sua ottima idea: anch'io avrei cominciato una raccolta. Le misi insieme alle altre e fu l'inizio della mia collezione di monete. Poi presi una 500 lire Mercurio e una 1000 lire Verdi secondo tipo, resti di commissioni che mi fu permesso tenere, e le inserii in un astuccio piatto di stoffa azzurra: quello fu l'inizio della mia collezione di banconote. Ora quella modesta cassetta custodisce ancora monete, i miei doppi. Quelle che aveva dentro sono nei raccoglitori, cosi come anche le prime due banconote. Ancora oggi non so di chi fosse stato quel contenitore prima che lo adottassi io, ma chi lo lasciò probabilmente non pensava che avrebbe influito così tanto sugli interessi di qualcuno... o magari sì? Non so che fine farà la mia collezione quando non ci sarò più, ma so di certo che prima la scatoletta blu tornerà in un cassetto. (*) https://www.ilpost.it/2013/05/18/able-archer-urss-1983/
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  20. Qui tutti fanno altra professione eh, mica essere collezionisti è un lavoro
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  21. Al di là delle sterili polemiche, vorrei fare presente che a memoria quelle particolarità su quel tipo di piastra non credo siano state mai, a ragione, riportate su un catalogo. Come so che non esiste un catalogo di tutti i granelli di sabbia delle spiagge sarde, giusto per dare l'idea di come di queste ribattiture ne sia pieno il mondo delle piastre
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  22. 1980 Sud Korea - 100 won Al fronte vi è raffigurato Admiral Yi Sun-Sin (1545-1598) ammiraglio ed eroe nazionale. Statua in bronzo a Seoul
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  23. Beh, questa è una posa tipica dei mici "in carne"...
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  24. Ho avuto qualche dubbio a postare la mia "bucata" in questa discussione "Le nostra monete forate" della sezione dal titolo "Monete estere", ma poi ho visto che sono di più quelle italiane e così ecco qua: 50 Centesimi 1889 di Umberto I (tappato).
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  25. Ecco, come promesso, la risposta all'enigma del bordo più spesso posto da @Bradi. Prima, però, occorre fare un passo indietro per capire che cosa successe nella zecca di Milano in quel 1810. Fino a quell'anno, nella zecca di Milano operava tal Luigi Manfredini. Costui era uno degli incisori più talentuosi del periodo e, durante la dominazione napoleonica, fu direttore della zecca di Milano, luogo dove venivano approntati tutti i conii della monetazione del Regno d'Italia. Manfredini si occupava della realizzazione del dritto delle monete (tra cui, ovviamente, particolare rilevanza la rivestiva l'esecuzione dei ritratti di Napoleone), mentre i suoi collaboratori si concentravano sul rovescio. Tra questi collaboratori spiccavano per importanza Girolamo Vassallo (da tenere a mente) e Giuseppe Salvrich. Alla fine del 1810, però, Luigi Manfredini venne allontanato dalla zecca di Milano per una serie di attriti politici nei confronti di Napoleone. Al suo posto, venne nominato nuovo direttore della zecca di Milano proprio Girolamo Vassallo. Quest'ultimo sostituì i conii al dritto di tutte le monete in bronzo del Regno (1 soldo, 3 centesimi e 1 centesimo), andando a modificare anche il contorno di queste monete. Difatti, nel passaggio tra 1° e 2° tipo non cambia solo il ritratto di Napoleone ma si passa anche da un contorno con filetti circolari (paralleli tra loro) ad uno liscio, certamente di più facile esecuzione. Inoltre, il bordo a margine della moneta viene leggermente rialzato, similmente a quanto era già avvenuto per le altre tipologie di monete napoleoniche in oro ed argento. Conclusa la premessa, veniamo ora a noi: nella transizione da 1° a 2° tipo (tra 1810 e 1811) fu creata una moneta "ibrida", con il ritratto di Napoleone ancora appartenente al 1° tipo, mentre bordo e contorno di "nuova generazione". Si tratta di una moneta-prova estremamente rara, risalente solo al 1810 e di cui sono noti pochissimi esemplari. E' questa (e solo questa) la moneta R5 a cui fa riferimento il Gigante. Perciò non esiste nessuna moneta del genere per il 1813 o per qualunque altro anno che non sia il 1810. Per questo, non si trova la misura dello spessore della moneta. Perché non è una questione di millimetri... Spero così di aver chiarito ogni dubbio. Prima di chiudere, vorrei ripetere un qualcosa che ho già scritto pochi giorni fa in un'altra discussione: per arrivare a livelli di conoscenza così approfonditi, purtroppo, il Gigante non basta. Per carità, è un ottimo catalogo che fornisce una buona base di partenza ma, per logiche ragioni, non può entrare così nel dettaglio per ogni singola moneta, altrimenti diventerebbe un'enciclopedia numismatica. In altre parole, non si può pretendere tutto il sapere della monetazione italiana dal '700 ad oggi condensato in un singolo volume. Di seguito riporto un esempio di soldo prova del 1810, appartenente alla collezione Vitalini. Non si tratta di un 3 centesimi ma il discorso, per le ragioni esposte, è il medesimo. Difatti, se andrete a vedere, sempre sul Gigante è riportato un esemplare con contorno liscio e alto anche per il soldo del 1810.
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  26. Sicuri. Gli Stati con sistema di Common Law beneficiano di una maggiore certezza e uniformità del diritto e della sua applicazione. Noi di Civil Law può capitare che, nello stesso tempo, diamo una risposta diversa alla medesima fattispecie, dipende da chi giudica... Le Armate napoleoniche saccheggiarono in lungo e in largo dove passarono. Chiese e Palazzi depredati e a volte distrutti o ridotti ad alloggio per la truppa, non credo siano grandi meriti del piccolo Corso. Specie per noi italiani che i saccheggi li abbiamo subiti... L'abbozzo di progetto Europeo in realtà era un abbozzo di egemonia francese sull'Europa. Mai nella Storia si è visto un usurpatore issare su così tanti Troni i propri congiunti. La questione papale per me è molto complessa. Per rimanere a Napoleone mi sembra si possa affermare che il suo attacco alla Chiesa era volto principalmente ad incamerarne i notevoli beni e a costringerla a dare allo stesso una investitura "divina" della quale evidentemente sentiva la mancanza... Poi è chiaro che in circa vent'anni di potere nulla può essere completamente negativo: ho citato prima i reduci napoleonici che costituirono il primo nucleo carbonaro e, per tornare alla numismatica, posso aggiungere la monetazione con il sistema decimale (che infatti parecchi Sovrani della Restaurazione non si sognarono di abolire o comunque ripristinarono in pochi anni). Comunque bella discussione... grazie a tutti!!!
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  27. Agevolo il seguente link per chi è interessato a quanto scritto nel primo post da Viganò: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/teche-gdn-storia-retroscena-uno-spicciolo-del-regno-ditalia-20-centesimi-esagono/
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  28. Sì bellissima moneta. Non so valutare le conservazioni quindi non mi esprimo
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  29. posti sempre monete da far invidia :)... era in un lotto che mi hanno regalato di 600 e passa monete che sono ancora che sto controllando....c'è anche un'altra in nuovo post su un'altra moneta....tralasciando le condizioni ovviamente grazie Marco
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  30. Non potrebbe trattarsi del RIC 1072? La differenza dovrebbe essere al dritto; chiedo a @gpittini per imparare. http://numismatics.org/ocre/id/ric.3.m_aur.1072 https://en.numista.com/catalogue/pieces263777.html
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  31. non aveva messo la foto e la cercavo conla sfera
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  32. MI è andata bene? ? Forse non hai ben inteso cosa significa nella mia famiglia il "passare di fanteria" ? Perchè ti assicuro che, quando sentivo proferire questa frase dai miei, andavo al galoppo più veloce di Furia cavallo del West per non farmi prendere ?
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  33. Intendevo anomalie in generale. Nel mio caso era il codice di stampa di una 5 € col numero della lastra distanziato da quello della posizione in foglio, che in quelle normali è scritto tutto attaccato.
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  34. Buonasera a tutti, in attesa di mettere in collezione un grano '' POPVLORVM QVIES''? Mi accontento di gustarmene il Diritto che si trova sulle più abbordabili PVBLICHE Commoditas. Siete d'accordo? Posto il mio 6° Esemplare? FILIPPO IV 1622 Diametro 32mm Peso g. 12,31 Saluti Alberto
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  35. Qualche giorno fa ho postato una vagonata di falsi venduti una 15ina di anni fa per 2-3 euro l'uno. Ricordo bene che c'era anche il 2 lire e 1/2 di Pio IX: non lo presi perché mi piacevano solo i moduli grandi. Questo esemplare, se fosse autentico, sarebbe almeno SPL (nonostante la pessima foto) e varrebbe non meno di 100 €. Se preso a pochi euro su una bancherella ... "a buon intenditor poche parole". Scommetto che è sottopeso! A proposito: anche mia nonna (pace all'anima sua) avrebbe fatto foto migliori di queste. Mi meraviglio che non sia stata posata sulla carta igienica fiorita per farla meglio risaltare: lo consiglio al nostro amico per il futuro.
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  36. Nuova intervista di Quelli del Cordusio che e’ questa volta con la Prof.ssa Lucia Travaini, docente di Numismatica medievale e moderna all'Università Statale di Milano, che ci ricorderà la figura del grande numismatico Philip Grierson e il suo ultimo libro " Monete, mercanti e matematica ". Vi auguro buon ascolto e una buona visione ! https://drive.google.com/file/d/1g9Jj_3vtE6Cvf-u49FDm5KMfZ6wFnAOg/view?usp=drivesdk
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  37. @Denisq Ciao Denisk, No : 50,00 Euro per tutto il Medagliere non è un prezzo congruo, e mi spiego. Contrariamente a quanto può pensare uno che non si intenda minimamente di Medaglistica, il controvalore commerciale di una Medaglia NON è dato dalla sua rarità, cioé dal numero dei pezzi in cui è stata coniata, ma dalla richiesta che ne fanno i Collezionisti. Faccio un sempio concreto : la notissima Eiserne Kreuz di Seconda Classe (la notissima Croce Tedesca) è stata coniata in 4.500.000 di pezzi, una numero vastissimo, e tuttavia, come puoi vedere in un qualsiasi listino di Aste, la sua quotazione è alta in quanto per vari motivi che non sto ad elencare è molto richiesta sul mercato, ed è appunto la "legge del Mercato" che detta praticamente i prezzi. E' vero che le tue Medaglie sono comuni, ma entrano di diritto in ogni Collezione di Medaglistica Militare : si tratta di Decorazioni e Medaglie Commemorative Ufficiali, tutte portabili sulla divisa, non di Medagliette ricordo emesse dopo la guerra da Enti e Associazioni varie (anche se in numeri molto più contenuti). Quella meno importante è anche corredata dal brevetto di nomina : certo sarebbe interessante se anche le altre avessero il loro. Tieni presente che con il tempo queste medaglie diventano progressivamente più rare : nel dopoguerra si trovavano sulla bancarelle dei mercati di abiti e ferri vecchi e potevi acquistarle per qualche lira, ma da allora è trascorso non un secolo ma quasi : molte sono finite in mano a collezionisti, altre sono conservate con cura come cimeli familiari e - pur restando medaglie abbastanza comuni - non le trovi più in vendita a quattro soldi. Condivido il consiglio che ha dato Magus : inoltre la cornice andrebbe smontata, rimosse le brutte graffette che trattengono le medaglie, le stesse andrebbero appese in ordine diverso in modo da lasciare leggibile il testo scritto, i nastri andrebbero rivisti, insomma la normale manutenzione che si esercita su un oggetto che lo merita, un piccolo cimelio della Storia del nostro Paese. Non sono un commerciante, per cui mi astengo dal parlare di prezzi (che sul mercato del resto spesso presentano anche valutazioni alquanto diverse) , e comunque Magus ti ha fornito link di riferimento. Ma se a te proprio non ti interessano e te ne vuoi disfare, non sarà una cosa difficle, sicuramente. Potresti tenerle anche se non sei un Collezionista : debitamente ripulito, quel Medagliere può trovare posto in qualsiasi Studio o sala, come ogni pezzo da collezione, A risentirci e, se credi, facci sapere che fine farà questo interessante cimelio. Buona serata. @Magus
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  38. Molto interessante. Non sapevo che le 5 lire Aquilino o le 500 lire Caravelle venissero chiamate "colombine". Mio nonno, garzone di un negozio di apparecchi radiofonici a Sesto San Giovanni nella seconda metà degli anni trenta, mi raccontava spesso che, dopo la consegna e l'installazione della radio, i clienti fossero soliti lasciare la mancia nell'ordine di 50 centesimi-1 lira, talvolta 2 lire. Raccontava sempre come un fatto eccezionale l'aver ricevuto una volta ben 5 lire (da lui chiamato "Aquilotto"), cifra che a suo dire poteva garantirgli 10 ingressi al cinema. Purtroppo credo che non sia possibile fare equivalenze precise nel potere d'acquisto, dipende da tante cose. Oggi quanto costerebbe andare 10 volte al cinema? Penso intorno ai 100 euro o giù di lì, ma come sono i cinema di oggi rispetto a quelli degli anni trenta? Direi molto ma molto migliori come qualità del servizio e decisamente meno essenziali (la maggior parte delle persone guarda i film su Internet o alla TV). Sempre nel 1935 circa un giornale costava tra i 20 e i 30 centesimi, oggi almeno 1,50 euro; ma i giornali di quell'epoca erano enormemente più importanti per la popolazione, che spesso non aveva la radio (e di altri media neanche a parlarne), oggi invece ci si informa diversamente e il quotidiano cartaceo è relegato al bancone del bar. Cambiando la società e i costumi cambiano i prezzi e l'indice di rivalutazione ISTAT serve a poco secondo me. Bisogna considerare troppe variabili. Ad esempio la paga media di un operaio nel 1957, citata qui sopra, di 50.000 lire: rivalutate ad oggi sarebbero 734,45 euro. Dubito che lo si possa considerare uno stipendio medio accettabile nel 2021.
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  39. A mio parere un punto centrale di cui tenere conto nel progettare una collezione, soprattutto se finalizzata ad obiettivi di conservazione o incremento del valore economico, è il tempo da dedicare alla stessa, in quanto più si va indietro cronologicamente più la complessità delle monetazioni si approfondisce, è stato fatto l'esempio dei grandi moduli argentei italiani dal cinquecento al settecento, in particolare le bellissime piastre papali, ebbene si tratta di un campo che richiede una grande dedizione, dove l'investimento non è solo in denaro (e ce ne vuole tanto) ma anche e soprattutto di tempo ed energie da dedicare allo studio, alla ricerca e visualizzazione costante di esemplari, il campo delle piastre papali ad esempio è pieno zeppo di monete forate, manipolate, restaurate che richiedono un'esperienza notevole per poterne riconoscere le problematiche, tanto più che la tendenza dominante del mercato vede solo le alte conservazioni in una posizione tale da trovare acquirenti ad un prezzo importante, si tratta di monete non facili da reperire in una conservazione adeguata, e anche quando si trovano in tale conservazione hanno prezzi davvero molto elevati e la loro rivendita non è propriamente immediata, necessitano dell'amatore con disponibilità notevoli... Insomma credo che la domanda da porsi sia questa, quanto tempo ed energie si è disposti a dedicare alla propria collezione? Quasi sempre quando si è disposti ad investire tanta dedizione nello studio e ricerca delle monete, un investimento simile spodesta nell'attenzione e nei propositi quello orientato agli aspetti economici, non è detto che quest'ultimo scompaia, ma diventa secondario, la collezione diventa un investimento culturale più che un investimento economico...
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  40. Gran Bretagna, 25 pence 1980 Commemorativo dell'80° compleanno della Regina Madre
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  41. Brutta cosa, brutta cosa. Cerca di non recidere quel legame, e se possibile di ravvivarlo. Pensa che i francobolli non sono mai morti (se ne usano molti meno ma ancora si usano), che la posta non è morta e che la lettera spedita sarà lenta quanto vogliamo ma è di fatto il mezzo di comunicazione più sicuro esistente al mondo (nel senso della privacy). Pensa a tutto quello che hai sempre sognato di avere e che adesso puoi trovare a prezzi anche stracciati.
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  42. 1980 Thailandia - 5 baht emissione FAO 2523 ๒๕๒๓ Commemorativa per la circolazione (9.000.000 pz. coniati) Emessa in occasione dei 48 anni della Regina Sirikit (1932-vivente), consorte di Rama IX (1927-2016) e madre dell'attuale sovrano Rama X. Vanta ben 45 onorificenze nazionali e straniere (la Regina Elisabetta II ne ha 16). Il suo personale emblema reale Nel corso del tempo impegnata ai problemi ambientali del suo Paese, il lavoro femminile, l'artigianato locale, allo sviluppo dell'agricoltura e tanto altro.
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  43. 1980 Laos - 10 + 20 e 50 att (100 att = 1 kip)
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  44. Afganistan, 2 afghani 1359 - 1980 al dritto : emblema dello Stato e leggenda Repubblica Democratica di Afghanistan al rovescio : due - 2 - afghani
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  45. Buongiorno a tutti... Posto una foto dal messaggio chiaro e lampante,dove tutti quesiti hanno una sola risposta,tale da far prendere con piú leggerezza(a mio modo di vedere!) le nostre collezioni? Un salutone a tutti?
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  46. Il foro centrale della moneta del Regno di Napoli mi fa ricordare un tagliapasta in mio possesso del periodo della Prima Guerra Mondiale, ma il bordo liscio e spesso del 5 tornesi non permette di essere stato utilizzato per lo stesso scopo. Ci vuole la lente d'ingrandimento per intravedere qualcosa del suo passato di moneta... comunque è stato utilizzato un pezzo da 10 centesimi di Vittorio Emanuele II°. A suo tempo mia nonna mi disse che era molto più conveniente farselo a casa così che comprarlo o farselo costruire appositamente dal fabbro.
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