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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/07/21 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, lasciamo da parte le rigature destrorse e sinistrorse nei sottocorona. Vi presento il rinnovato ( per conservazione) Grano Cavalli 12 1798 Sappiate che la pulizia di terzo grado....... Non è stata opera mia, ma di un autentico " macellaio" ... Senza offesa per la categoria. Spero che con il tempo si attenui quel rossore del rame nudo.3 punti
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Sono titoli dell'Impero Austro-Ungarico passati in forma transitoria, dopo la Prima Guerra Mondiale, in carico alla Direzione Generale del Debito Pubblico del Regno d'Italia. Partiamo dal primo - Terzo Prestito di Guerra Austriaco, obbligazione al portatore da 200 Corone, interessi al 5 e mezzo %. I tagli emessi per questa tipologia di obbligazioni sono da 100, 200, 1000, 2000 e 10.000 Corone. Valore in base alla conservazione, direi una decina di euro. L'altro dovrebbe essere (uso il condizionale e dopo ti spiego il perché) Sesto Prestito di Guerra Austriaco, obbligazione al portatore da 10.000 Corone, interessi al 5 e mezzo %. I tagli emessi per questa tipologia di obbligazioni sono da 100, 200, 1000 e 20.000 Corone. Come puoi notare non ho riportato il taglio da 10.000 Corone, il motivo? Il mio catalogo non lo riporta. Suppongo pertanto che nel momento della sua redazione fosse sconosciuto anche all'autore Valore in base alla conservazione - prendo come riferimento il taglio più alto - direi una trentina di euro. Se mi autorizzi, vorrei girare le immagini ad Alex Witula, l'autore del catalogo, per aver una conferma da lui. Un'ultima cosa, questi titoli si distinguono per la presenza di vari timbri e marche da bollo che venivano apposti sui certificati del Debito Pubblico Austriaco. Quelli sui tuoi, sono dell'Ufficio del Registro con l'indicazione della città e data di emissione. Alcuni di questi timbri sono di assoluta rarità, come per esempio la marca da bollo da due Corone annullata con il timbro "Delegazione del Governo" . Saluti. @petronius arbiter cosa ne pensi?3 punti
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Buonasera amici...condivido questa che è una monetina più rara di quel che si crede, monetazione per amanti del rame, 4 quattrini 1798, cifre allineate, meno rara della cugina con cifre sfalsate ma ad avercene, si vede poco...ci ho messo un bel pò ma ho migliorato la conservazione di quella che avevo in collezione...eccola...rigatura della corona da sinistra a destra ancora visibile, nel tipo con cifre sfalsate la rigatura è posta da destra a sinistra.3 punti
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Salve, e grazie a @417sonia per l'esattezza delle info fornite, alle quali c'è ben poco da aggiungere: - lo stemma inglese è in versione "antica", o per meglio dire "semplice", l'essenziale inquartato di Francia e d'Inghilterra al quale il tempo e la storia hanno aggiunto in forme diverse gli stemmi di Scozia, Galles, Irlanda, Hannover; - il motto che gli gira intorno è quello del celebre Ordine della Giarrettiera, in uso da dopo la metà del XIV secolo e così chiamato perché (secondo la leggenda) un re avrebbe aiutato una dama a reindossare una giarrettiera caduta: di conseguenza quelle parole possono essere tradotte in maniera forse meno letterale, ma più "a senso", come un regale ma sonoro vaffa rivolto a coloro che malignavano sul gesto compiuto; - la rosa è purtroppo priva di colori, i quali ci avrebbero aiutato a dire se fosse Tudor o Lancaster: mancando però evidenti riferimenti a una di queste due famiglie, ritengo quindi che potrebbe essere la doppia rosa Tudor-Lancaster (rossa all'esterno, bianca all'interno) in uso dalla fine del XV secolo; - il bravo @Magus mi ha preceduto di pochissimo!, stavo per notare anch'io che la seconda parte della legenda attorno alla rosa è quella da lui identificata: aggiungo che il riferimento è a un Guglielmo, nome usato da (se non erro) quattro regnanti inglesi. Escluderei che l'oggetto sia stato emesso da Guglielmo III e Gugliemo IV, vissuti fra XVII e XIX secolo, soprattutto perché usarono stemmi resi complicati dall'aggiunta delle proprie figure araldiche dinastiche; restano Guglielmo I e Gugliemo II, a loro volta da escludere come emittenti perché vissero nell'XI secolo, ma... - ...ma nulla impedisce di pensare che l'oggetto sia stato realizzato per ricordare uno di questi ultimi due, il che spiegherebbe la presenza dello stemma "antico" d'Inghilterra sopra evidenziato; - chi, quando, perché e per quale scopo abbia fatto produrre quest'oggetto, ahinoi, è un altro discorso; - forse un aiuto può venire dalla parola che precede GWIHELMVS, magari pulendo con delicatezza l'oggetto la si riesce a leggere meglio: non so perché, ma mi viene da pensare a una parola in gaelico, probabilmente suggestionato dal GW con cui inizia la seconda.2 punti
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Probabilmente questo taglio non era anomalo per il popolo, dato che si erano già coniate monete da 9 Cavalli sotto Carlo di Borbone e Ferdinando IV. Dall'ultima coniazione del 1804 fino al 1832 erano passati solo 28 anni. E sicuramente i 9 Cavalli non erano andati fuori corso nel 1804 ma forse si usavano ancora (qui potrà essere più preciso qualcuno più esperto di me).2 punti
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Buonasera, Paragonare quanto scritto da @giuseppe ballauri alle "offese gratuite" rivolte al personale della Zecca Napoletana da Giacutuli, mi sembra esagerato. Vi invito a non "sporcare" le discussioni in questo modo. Siamo qui per imparare, io primo fra tutti. Un caro saluto, Rocco.2 punti
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Recentemente uscito : Sivana Balbi De Caro Quaderno della Zecca N. 4 : La Fabbrica delle Monete Roma 20212 punti
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Ma che problemi hai??? Ti sto scrivendo come vedo e faccio io le cose...non capisco manco qual'è l'argomento, di che stiamo parlando??? Lo sai? Stiamo parlando di come si descrive una linea...da dove parto io e da dove parti tu son cose relative...io parto dall'alto, tu dal basso, altri partono da dove parti tu, altri da dove parto io, ma an do sta il problema, il risultato non cambia se ci si capisce...cmq a me interessa parlare di monete e fino ad oggi mi sono sempre fatto capire...saluti e baci, da sinistra a destra e dall'alto verso il basso...2 punti
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Fino a qualche tempo fa era agganciato all'euro, ma a causa di alcuni recenti sviluppi si è rivalutato moltissimo: Secondo me il ruro resta una bolla speculativa però ?2 punti
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Io non so quale metodo sia giusto, nel senso se partire dall'alto o dal basso, ma prendendo in riferimento le rigatura sui 10 tornesi di Francesco II e la rigatura dei sottocorona delle piastre di Ferdinando IV si è sempre scritto : Da destra a sinistra ↖↖↖ Da sinistra a destra ↗↗↗ Con riferimento dal basso...2 punti
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Buongiorno @gennydbmoney...un pò di confusione si. Tagliamo la testa al toro: Rigatura \\\\\ per il tipo cifre allineate Rigatura ///// per cifre non allineate e senza corona. Io scrivevo da sinistra a destra nel mio perché parto dall'alto verso il basso. In sto caso dei segni "/" "\" sono più chiari delle parole2 punti
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Napoletana del giorno Ferdinando IV, 5 Tornesi 1798 P sotto la corona e senza punto. Rami della corona lunghi.2 punti
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Nuova intervista di Quelli del Cordusio che e’ questa volta con la Prof.ssa Lucia Travaini, docente di Numismatica medievale e moderna all'Università Statale di Milano, che ci ricorderà la figura del grande numismatico Philip Grierson e il suo ultimo libro " Monete, mercanti e matematica ". Vi auguro buon ascolto e una buona visione ! https://drive.google.com/file/d/1g9Jj_3vtE6Cvf-u49FDm5KMfZ6wFnAOg/view?usp=drivesdk2 punti
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Buongiorno a tutti, Visto che nessuno lo ha ancora fatto, posto qui l' immagine del nuovo 2€ Personalmente mi piace molto, diversa dal solito e con una prospettiva interessante. Bene!1 punto
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Questa sera voglio proporvi un mezzo scudo di Antonio Priuli. Moneta sicuramente comune, ma con la particolarità che a questa manca una lettera, infatti invece di Anton reca la scritta Aton. Massaro GR ovvero Giacomo Renier. Peso 15,75 gr. Sperando di aver condiviso una moneta particolare e interessante.1 punto
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E' la riproduzione della Parmalat per la Misterday (la tua è la numero 2): http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ParmalatMisterDay/MisterDay.html1 punto
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Ciao! Mi ero dimenticato di questa discussione, l’ho riletta con piacere con l’occasione. Sia Vigno che visroboris non si collegano più dal 2019, ed erano loro ad aver elaborato i file. Se riesco in questi giorni mi cimento io a tempo perso partendo dal sito che avevano citato loro (a meno che qualcuno non intervenga con i dati già elaborati e aggiornati). Ciao, Federico1 punto
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Molto bravi e ottima iniziativa u.n modo nuovo e accattivante di fare comunicazione e soprattutto divulgazione numismatica. analoghe iniziative portate avanti dall’ANS ( american numismatic society) e dalla società mediterranea di metrologia numismatica - tra le diverse cui ho potuto partecipare - hanno avuto anche un ottimo seguito..1 punto
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Posto il mio Tornese Uno e Mezzo del 1850, scusandomi in anticipo per la qualità delle foto...1 punto
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Grazie Mario per questa iniziativa che seguo con piacere, ho avuto il piacere di conoscerti a Pistoia, sembra un secolo fa. I Gazzettini che mi hai dato sono il ricordo di quel bel convegno1 punto
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Noto una nuova valuta, il ruro In base alla descrizione penso sia equivalente a 6 euro (500 ruro x 6 = 3.000 euro)1 punto
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Ricevuto questo interessante listino di letteratura numismatica. Special List 27 - Numismatic Literature.docx1 punto
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MILANO 1909 FEDERICO BORROMEO CARDINALE, ARCIVESCOVO DI MILANO, cugino di CARLO BORROMEO, fondatore della BIBLIOTECA AMBROSIANA e PINACOTECA AMBROSIANA. BRONZO, mm. 50 - Autore: DONZELLI MILANO1 punto
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La moneta è buona. A me quelle cerchiate in rosso e blu sembrano normali tracce delle concrezioni precedenti la pulizia, mentre quella in verde una piccola sfogliatura dell'argento.1 punto
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1982 Mozambico - 50 centavos (100 centavos = 1 metical)1 punto
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@Bradi Occhiolungo è uno dei personaggi creati da @nikita_ per la sua discussione in Agorà ''Una rara variante...''. Arka Diligite iustitiam1 punto
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E' sempre molto difficile fare raffronti tra epoche così distanti. Per sapere che la dote di 12.000 lire fosse piccola o meno dovremmo sapere quanto portavano in dote altre spose e il livello sociale al quale appartenevano. La concezione del valore delle cose varia molto nel tempo. Faccio due esempi. Nel 1999 ho comprato un computer per lit. 6.000.000. Sono più di 3.000 euro e paragonabile agli attuali che costano meno di un terzo era una coppia di asinelli a confronto con una Ferrari. La seconda sono le scarpe. Nel medioevo, ma anche dopo, si rubavano ai morti. Ora tutti ne abbiamo parecchie paia e nel medioevo saremmo considerati ricchi... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Comunque consiglierei ai neofiti di non cominciare la collezione con una delle monetazioni più difficili in assoluto. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Anche nel tipo senza sigle la rigatura della corona va da destra verso sinistra1 punto
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Ritengo molto utile e di arricchimento, riportare qui una vecchia discussione che ho trovato facendo ricerche sui mezzi carlini, spero non vi dispiaccia. Saluti Alberto1 punto
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1982 Città del Vaticano - Giovanni Paolo II° anno IV - 500 lire La prima bimetallica per il Vaticano MCMLXXXII1 punto
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1882 Regno Unito, Vittoria regina, 1 penny in bronzo, secondo ritratto.1 punto
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Grazie Massimo, troppo gentile! Cerco, per quello che mi è possibile, di contribuire in questa bellissima community con le mie settoriali competenze e la mia grande passione! Buona giornata M.1 punto
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Ciao @Francesco63 E'una medaglia annuale di Pio IX realizzata, come puoi leggere nella legenda al rovecio, nell'anno XXIV di pontificato (ovvero il 1870) per celebrare il concilio ecumenico tenutosi in quel periodo Ti allego il link del nostro catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE924/11 Volevo aggiungere che il fatto che abbia quel gancetto (in gergo numismatico si chiama appiccagnolo) deprezza parecchio la medaglia nonostante sia ben conservata (sembra non avere pesanti colpi al bordo).1 punto
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Sopravvissuto al pranzo di Pasquetta, continuo con il millesimo 1854. Due esemplari diversi sia per il dritto che per il rovescio.1 punto
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@Stilicho Approffittando del richiamo a questa discussione, vorrei aggiungere che anche il termine siliqua non è il nome corretto per la moneta d'argento del IV e V secolo. Siliqua infatti è un unità di misura corrispondente a 1/6 di scrupolo che era 1/24 di un oncia. Quindi una misura estremamente piccola. E' un termine che però, alla pari del follis, viene usato da secoli dagli studiosi e dai collezionisti e quindi di difficile rimozione. Il nome più corretto per queste monete probabilmente è ''argenteo'', come quelli della riforma di Diocleziano. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Aggiungiamo anche tutte le altre interviste finora fatte sul canale YouTube di Quelli del Cordusio compresa la prima fatta alla Prof.ssa Lucia Travaini. Intervistare la Prof.ssa Lucia Travaini è’ stato motivo di orgoglio e di grande soddisfazione, che abbia acconsentito non era per nulla scontato ma lo ha fatto per due volte, la ringrazio pubblicamente anche qui per la sua grande disponibilità e per questo momento di divulgazione e qualità numismatica offerto a tutti ! https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ?app=desktop1 punto
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taglio: 2 cent paese: austria anno: 2021 tiratura: ? condizioni: spl città: trieste note: NEWS!1 punto
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Comunque mi pare che ci sia sempre un po' di confusione per quanto riguarda le tirature delle monete maltesi (ed anche nella pagina dedicata a Malta nel sito eurocollezione i punti interrogativi sono parecchi)... Un altro esemplare dei 2 euro maltesi del 2015, ed anche 1 cent maltese del 2017 (anch'esso teoricamente non dovrebbe trovarsi in circolazione) mi erano stati entrambi offerti da un altro collezionista nel corso di uno scambio di monete circolate...1 punto
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Per una fortunata coincidenza, grazie a @giuseppe ballauri , sto scoprendo aspetti inediti di questo forum. Forse non ho molto girovagato ma tra i tanti post che leggo ed ho letto, pieni di asettiche identificazioni o scarne valutazioni, non mi aspettavo di trovare qui anche questi tipi di contenuti, così intimi e ricchi di sensibilità; ed è una bella sorpresa. Leggo che tanti attributi sono già stati spesi per commentare queste bellissime storie brevi (le sue ma anche quelle di altri che hanno accolto il suo invito a raccontarsi), bellissime perchè è evidente che sono state scritte col cuore e con tanta nostalgia, probabilmente custodite gelosamente per tanto tempo prima di renderle pubbliche. Potrei aggiungere tanti altri aggettivi: racconti avvolgenti e coinvolgenti, storie confidenziali ed interiori, aneddoti carini ed affettuosi... Mi limito invece ad una sola parola: grazie! Grazie Beppe perchè trovare tanta sensibilità dove meno te lo aspetti non può che fare bene allo spirito e di conseguenza all'umore: e ce n'è sempre bisogno! Giovanni1 punto
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La scatoletta misteriosa. Correvano i primi anni '80, piena guerra fredda. Non ricordo esattamente che anno, forse il 1983, proprio quel terribile anno in cui il mondo intero rischiò più d'una volta e senza nemmeno saperlo di saltare in aria, distrutto dalla guerra nucleare (*). Ma per fortuna, come possiamo notare dal fatto che siamo ancora vivi, il mondo non finì e potei continuare la mia infanzia, ancora inconsapevole di quanto pericoloso fosse. In una scrivania di una stanzetta di casa mia c'era una piccola scatola di legno dipinto di blu, bassa e larga con l'interno ricoperto di velluto rosso imbottito e una trentina di strane monete che m'incuriosivano: ce n'erano di varie epoche e posti, tutte molto diverse una dall'altra e soprattutto così diverse dagli spiccioli che maneggiavo io. Era molto rilassante osservarle una per una alla luce di una lampada da tavolo, osservare quell'affascinante varietà di dimensioni, stili, materiali, scritte e altre caratteristiche. Tutta un'altra storia rispetto ai pochi tipi di monete che all'epoca potevano capitarmi in mano: la 50 lire, le 100 lire modello '54, Marconi e FAO, le 200 lire modello '77, valorizzazione donna e FAO. Conoscevo anche le monete da 5, 10 e 20 lire, ma quelle erano già state levate di mezzo dall'inflazione, mentre a rendere ogni tanto curiosa la situazione c'erano i gettoni telefonici della SIP che all'epoca circolavano col valore di 200 lire. Ecco che senza rendermene conto cominciava a nascere dentro di me la passione per la numismatica che continua ancora oggi. Ma un brutto giorno questo idillio s'interruppe. Arrivò il momento di trasferirci in una casa più bella di una via più bella, a poca distanza dalla vecchia. Una volta risistemati tutti i mobili e ripresa la solita vita aprii ancora una volta la scrivania, ma mi prese un colpo... la scatola era sparita! Allarmato corsi da mia nonna a chiedere spiegazioni. - Ma dov'è quella scatoletta blu con dentro le monete che stava nella scrivania? - Non so... sarà in uno dei pacchi nello sgabuzzino - rispose lei con poca convinzione. Erano degli scatoloni di cartone chiusi col nastro grigio in cui era rimasta della roba dalla vecchia casa, che si era deciso di sistemare con calma dopo (o forse mai più?), impilate sui vari ripiani di uno scaffale di ferro in uno sgabuzzino. Siccome, guardacaso, in quel cantuccio silenzioso mi piaceva molto rifugiarmi per giocare pensai di unire l'utile al dilettevole: dovevo assolutamente riavere la mie adorate monete, quindi dovevo rovistarci dentro. Ma come fare? Erano troppo pesanti per me, ed erano tutti sovrapposti. Non potendo spostarli per guardarci dentro mi venne in mente un'idea geniale: cominciai a bucarli e ad infilarci dentro un braccio, nella speranza di percepire col tatto la scatoletta blu e tirarla finalmente fuori. Ma la mia speranza fu vana: nessun oggetto era così rigido, o se lo era non si trattava di quello che cercavo. Dopo vari tentativi ci rinunciai, sconsolato. Un sabato pomeriggio come tanti di quell'epoca cominciai come tante altre volte l'allegra routine del preludio al giorno libero da impegni scolastici e studenteschi: dopo pranzo mi bastava scendere e attraversare la strada per andare in sala giochi, pronto a un pomeriggio di svago e divertimento. Subito il via alle tre partite di rito con le 300 lire a mia disposizione, poi una sempre divertente e didattica sessione d'osservazione degli altri giocatori. Dopo alcune ore riattraversai soddisfatto come sempre la strada per tornare a casa, da dove in lontananza a volte sentivo provenire dal juke box della sala giochi canzoni come "Smalltown Boy" di Bronski Beat o "Noi, ragazzi di oggi" di Luis Miguel. Quella sera non sapendo cosa fare pensai di guardare alcune cartoline con interessanti francobolli della serie Siracusana e Castelli, come avevo preso a fare da un po' di tempo... quand'ecco il colpo di scena: aprii la scrivania e la scatola era tornata al suo posto! Contentissimo per quel "miracolo" ricominciai ad ammirare le mie care, vecchie amiche monete: adesso avevo a mia disposizione sia loro che i francobolli per sognare. Tempo dopo il figlio di un'amica di famiglia che collezionava monete me ne regalò due olandesi in corso, ma la cosa davvero importante che mi regalò quel giorno fu la sua ottima idea: anch'io avrei cominciato una raccolta. Le misi insieme alle altre e fu l'inizio della mia collezione di monete. Poi presi una 500 lire Mercurio e una 1000 lire Verdi secondo tipo, resti di commissioni che mi fu permesso tenere, e le inserii in un astuccio piatto di stoffa azzurra: quello fu l'inizio della mia collezione di banconote. Ora quella modesta cassetta custodisce ancora monete, i miei doppi. Quelle che aveva dentro sono nei raccoglitori, cosi come anche le prime due banconote. Ancora oggi non so di chi fosse stato quel contenitore prima che lo adottassi io, ma chi lo lasciò probabilmente non pensava che avrebbe influito così tanto sugli interessi di qualcuno... o magari sì? Non so che fine farà la mia collezione quando non ci sarò più, ma so di certo che prima la scatoletta blu tornerà in un cassetto. (*) https://www.ilpost.it/2013/05/18/able-archer-urss-1983/1 punto
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