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  1. Saturno

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/28/21 in tutte le aree

  1. Lo sapevo - mi sono svenato. Mai ero arrivato a spendere 1000€ per una banconota (diritti di asta compresi). Secondo voi ci arriva al BB/SPL come dichiarato dal Bolaffi ? ? Ditemi di sì. Ho bisogno del vostro conforto... Ecco il fronte
    6 punti
  2. Bella moneta Alberto, @Litra68, questa tipologia mi piace molto perchè il Rame di Murat nacque come moneta coniata sui Tornesi di Ferdinando IV ( il 3 Grana sui 6 Tornesi, il 2 Grana sui 5 Tornesi ) e circolò molto ( cosa piuttosto strana ma documentata ), probabilmente fino all'Unità. Infatti la scarsa conservazione è la regola, unita molte volte a mancanza di metallo dovuto ai tondelli che non erano vergini. A mio parere hanno una grande storia e mi sono particolarmente care. Qualche mese fa, grazie alla segnalazione di un grande amico, ho acquisito questo Grana 2 che presenta la particolarità di avere la perlinatura del bordo solo sul R/ . Penso sia una Tipologia piuttosto Rara, ma naturalmente sarei felice se gli amici del Forum fornissero qualche commento in proposito. Grazie.
    4 punti
  3. L'oncia del 1750 coniata a Palermo a nome di Carlo di Borbone è decisamente curiosa. La peculiarità sta nella legenda del D/ dove si legge CAROLVS D G SIC ET HIS REX, che significa 'Carlo per grazia di Dio re di Sicilia e di Spagna' al posto di HIE REX, ossia 're di Gerusalemme'. L'aspetto bizzarro è che Carlo nel 1750 non era (ancora) re di Spagna, bensì re di Napoli e di Sicilia. Solo nel 1759 ascese al trono spagnolo lasciando le due corone al figlio Ferdinando e portando con sè a Madrid il secondogenito maschio Carlo, poiché il primogenito Filippo fu dichiarato "demente". Per una S al posto di una E si è commesso un grave errore nella titolatura del sovrano e ha fatto sì che la moneta divenisse di esimia rarità. Ma forse lo zecchiere aveva doti divinatorie... L'esemplare che posto proviene dall'asta Nomisma n. 54 del 30 e 31 agosto 2016, lotto1640, aggiudicato a 12000 €. Così il compilatore del catalogo la descrive: PALERMO Carlo di Borbone (1734-1759) Oncia 1750 – MIR 566 (indicato R/5, senza valutazione) AU (g 4,42) RRRRR Ex collezione Spahr. Moneta di estrema rarità tanto che, come si legge nel MIR, potrebbe trattarsi di una prova. Grading/Stato: SPL Aggiungo l'interessante scheda, con relativa nota, del volume Attardi-Gaudenzi, Le monete italiane dal 1700 all'Unità d'Italia - Regno di Sicilia. Siracusa - Palermo. 1734-1759. Seconda parte. La nota degli autori del catalogo andrebbe aggiornata aggiungendo l'ulteriore passaggio in asta della Nomisma del 2016.
    3 punti
  4. Ciao a tutti! Ho sempre sognato di mettere una moneta nella collezione, e questo sogno si è avverato! Scudo stretto 1670 con la Madonna Repubblica di Genova periodo Domenico II Contarini. Diametro 44 mm , peso 37,9 gr. * ET * REGE * EOS * 1670 * I . S . S. La Beata Vergine di fronte sulle nubi, coronata di stelle, col Bambino in grembo e lo scettro diritto. Rev \ DVX ET GVB REIP GENV Croce con una stella a sei punte in ogni quadrante in cerchio perlinato tra due cerchi lineari. Dav 3901 . CNI 20/26 MIR 294/30 . Lunardi 260 (R1)* Solo negli anni 1654, 1665, 1666, 1668 e 1670 fu battuta la serie completa (scudo stretto, mezzo, quarto e l’ottavo)
    2 punti
  5. ROMA COLLEZIONA si terrà il 5-6 Giugno 2021 presso il Complesso Scolastico Seraphicum Via del Serafico, 3 – Roma EUR
    2 punti
  6. Ciao, complimenti per l'ottimo pezzo. Se posso fare un po' l'antipatico ti segnalo che il Contarini in quel periodo era doge di Venezia mentre a Genova vigeva la regola dei "Dogi biennali" e in quel biennio era doge Francesco Garbarino. ... Come diceva il grande filosofo Massimo Buscemi ..."Tutto questo, per la precisione"
    2 punti
  7. Miglioramento ... Foto molto pesanti ... Se qualcuno è interessato, posterò una foto del bordo
    2 punti
  8. BOEME DI ELEGANTI MANIERE Ciao da Stilicho
    2 punti
  9. Repubblica Democratica Tedesca, 5 mark 1989 Celebrativa del 500° anniversario della nascita di Thomas Müntzer. Chiesa di S.Maria (Marienkirche) a Mühlhausen in Turingia.
    2 punti
  10. 2 punti
  11. Ciao @fagiolino, la risposta alla tua non comprensione sta al post #1; ove, come da titolo, si chiede cosa si stesse ascoltando mentre si è connessi al forum, qualora lo si stesse facendo. Certo che scrivere un commento è un buon suggerimento, ma come sicuramente comprenderai, le emozioni che suscita la musica, non sempre si riescono a spiegare... La musica fa sognare e volare capire La musica da la forza di reagire La musica fa viaggiare senza partire La musica fa capire ciò che vuoi capire
    2 punti
  12. Complimenti per lo splendido gesto... Questo è quello che si intende con il "condividere la conoscenza"
    2 punti
  13. L’attecchimento della romanizzazione nella pars orientis dell’Impero fu in un certo senso minore (se preferiamo “più superficiale”) che non in quella occidentis (e il mantenimento della lingua greca può esser letto come una prova) in quanto il mondo ellenizzato, l’Egitto, la Mesopotamia e la Siria erano già in possesso di culture ben radicate e sviluppate che andavano sostituite; ciò non di meno i cittadini di queste aree si sentivano meno Romani se è vero che in un periodo più tardo gli stessi bizantini chiamavano sé stessi “Romaioi”(Ρωμαίοι) o “Romioi”(Ρωμιοί) ovvero “Romani”. Attecchì invece meglio nella parte occidentale, salvo nella Britannia dove forse un clima meno favorevole e la relativa lontananza, oltre il “naturale” confine della Manica (l’isola era considerata “ai confini del mondo” dai latini, paragonabile quasi all’Oceania della Britannia vittoriana con i debiti rapporti) portò ad un minor afflusso di coloni, soldati e funzionari di origine latina e quindi ad un minore attecchimento della romanizzazione (che si limitava principalmente alle aree urbane e alle villae diffuse in ambito rurale e degradava verso nord). In merito alla romanizzazione della Britannia pre-neroniana Tacito riporta che “…venne ai Britanni l'abitudine alla nostra foggia di vestire e l'uso frequente della toga; a poco a poco essi si abbandonarono anche alla seduzione dei cibi, alle raffinatezze dei portici, dei bagni, dei conviti: ignari, essi chiamavano civiltà tutto questo, che null'altro era se non un aspetto della loro servitù” da cui si evince che essa fu tentata ma in modo fallimentare se è vero che vi fu la ribellione guidata da Boudicca degli Iceni. Laddove non esisteva una struttura urbana risultava più complesso far attecchire dello stile di vita romano a scapito di quello tradizionale locale: l’esempio paradigmico è la situazione della Germania a oriente del Reno, dove la distribuzione umana risultava contraddistinta dall’esistenza di piccoli villaggi distribuiti nella foresta. La struttura “città” era fondamentale nel promulgare la romanizzazione: nelle città si innalzavano statue e stele marmoree inneggianti all’Imperatore, mentre lungo le strade extraurbane il suo nome compariva scolpito sulle pietre miliari, a ricordare a tutti chi fosse la massima autorità. RIB 2224, Britterne, Britannia. Pietra miliare riutilizzata. mp caes m | a[nt] gord… e sovrapposta ipm c ex|svvio | tetric|vs p f avg (si noti l’errore IPM anziché IMP). Gordiano III, 238-244 d.C., Tetrico I, 270-3 d.C. La costruzione di un sistema stradale efficiente, di solito compiuto dai genieri dell’esercito quando non già presente all’atto della conquista del territorio, è un altro punto fondamentale al fine di permettere gli spostamenti in modo agevole e fa parte di quel complesso di opere pubbliche di cui si accennava prima. In contrapposizione alla romanizzazione, ovvero alla “Romanitas” avevamo poi l’esatto contrario, il c.d. “Barbaricum”, che contraddistingueva tutto ciò che stava oltre il Limes e che non era “romano”.
    2 punti
  14. Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi.. Grana 2 Gioacchino Napoleone. ? Saluti Alberto
    2 punti
  15. Francamente non m’interessa molto che sia stata io a dare una soluzione, ma rimango perplessa... Spesso non è la soluzione, ma il cammino, le esitazioni diverse, gli scambi, addirittura gli errori, che possono interessare i lettori curiosi nell’identificare una moneta. Cambiando la cronologia, si capisce poco di tutto questo. Basterebbe un simbolo che segnalasse il post più « utile » per l’utente frettoloso? Ma forse mi sbaglio.
    2 punti
  16. 1 punto
  17. Numismatica Felsinea presente e ti aspetto al nostro tavolo per due chiacchiere numismatiche
    1 punto
  18. Alla grande Stefano! Hai centrato l'obiettivo tranquillo✌️
    1 punto
  19. Ho tolto il colore per visualizzarla meglio Si intravede la data islamica 1362 ١٣٦٢ quindi è del 1943
    1 punto
  20. Complimenti Beppe, questa con il perlinato al rovescio non è semplice da mettere in collezione...oltre questa da te postata ne ho viste altre due se non ricordo male. Un saluto a tutti.
    1 punto
  21. Concordo con la valutazione espressa da @nikita_ bel pezzo petronius
    1 punto
  22. Unione Sovietica, 5 rubli 1989 Cattedrale di San Basilio, Mosca
    1 punto
  23. Ciao @favaldar ho spostato la tua richiesta in una delle discussioni già aperte. petronius
    1 punto
  24. Buongiorno, se qualcuno è interessato mi contatti.
    1 punto
  25. La T è piuttosto simile a quella dei tremissi per Pisturia ( Pistoia) .
    1 punto
  26. Direi BB+ quindi ci siamo in quell'intervallo di conservazione. Complimenti!
    1 punto
  27. Consiglio una ricerca sul forum, visto che si tratta di un argomento già trattato centinaia di volte. La rarità non è certo data dalla tiratura, che è quella iniziale della moneta e non tiene sicuramente conto di tutti gli avvenimenti avvenuti da quando è stata coniata ad oggi. Ci sono monete emesse in milioni di esemplari che però sono stati ritirati/demonetizzati/distrutti per motivi di vario genere, che diventano quindi decisamente più rare rispetto a monete che inizialmente hanno avuto tirature inferiori. Quello che fa la rarità è l'attuale reperibilità sul mercato di oggi, non certo la tiratura dell'epoca.
    1 punto
  28. 1 punto
  29. Il gettone raffigura su una faccia lo stemma della città di Calais e sull’altra la scultura Les Bourgeois de Calais (I Borghesi di Calais) di Auguste Rodin dedicata a un episodio della guerra dei cent’anni. In basso una piccola cornucopia, simbolo della Zecca di Parigi. La scultura, commissionata dalla città a Rodin nel 1884, commemora la resa di Calais agli inglesi dopo un assedio di undici mesi. Il cronista contemporaneo Jean Froissart (1337 circa - 1405 circa) narra che, dopo la resa, Edoardo si offrì di risparmiare la gente della città se sei dei suoi leader si fossero consegnati a lui, presumibilmente per essere giustiziati. Edoardo pretese che uscissero con un cappio al collo e che portassero le chiavi della città e del castello. Uno dei più ricchi capi della città, Eustache de Saint Pierre, si offrì volontario per primo, e altri cinque borghesi si unirono a lui. Saint Pierre guidò questo inviato di volontari fino alle porte della città. Fu questo momento, e questa struggente miscela di sconfitta, eroica abnegazione e volontà di affrontare la morte imminente, che Rodin catturò nella sua scultura, in scala un po' più grande del vero. Secondo il racconto di Froissart, i borghesi si aspettavano di essere giustiziati, ma le loro vite furono risparmiate dall'intervento della regina d'Inghilterra, Filippa di Hainault, che persuase il marito ad esercitare pietà sostenendo che la loro morte sarebbe stata un cattivo presagio per il suo bambino non ancora nato.
    1 punto
  30. E' un 1.000 markka della Finlandia
    1 punto
  31. Caravelle, sono daccordo con i tuoi pensieri. Personalmente ritengo inoltre che per noi che attualmente ci interfacciamo tramite questo forum, quale migliori monete da valorizzare nelle nostre collezioni se non quelle con cui ognuno ha vissuto la propria infanzia e non solo? "Nostalgia della nostra vecchia Lira".
    1 punto
  32. Per il rovescio, sarà questo? Più che raro, in realtà questo sesterzio non esiste. Purtroppo una monetina per turisti, brutta copia di una fantasia rinascimentale. https://www.acsearch.info/search.html?id=6617558
    1 punto
  33. 1 punto
  34. Complimenti per questa discussione assai corposa e interessante che più che una discussione è un piccolo saggio divulgativo sul concetto di "romanitas" e sulla seduzione che quest'idea aveva nelle popolazioni limitrofe che vedevano in Roma un modello se non addirittura un "richiamo di legittimazione". E proprio su quest'ultimo aspetto di ricerca di legittimazione si va a sovrapporre un altro punto focale citato in chiusura da @Illyricum65: L'idea di Romanitas che viene quindi chiamata in causa a legittimare un potere di per sé illegittimo che anziché porsi in antitesi al potere sovrano ufficiale (e quindi ROMANO per eccellenza) si pone non soltanto in piena continuità, ma addirittura soccombe al fascino più "puro" della Romanitas richiamando quell'idilliaca età dell'oro celebrata dal poeta per eccellenza dell'Impero: Virgilio. Uno degli esempi più emblematici in tal senso ce l'abbiamo durante il III secolo, in Britannia, dove troviamo Carausio: un comandante militare romano ma originario della Gallia Belgica che si ribella, nel 286 d.C., contro l’Impero Centrale retto da Diocleziano. Crausio, partito come generale rivoltoso nel nord della Francia, colse subito l'opportunità di oltrepassare il canale della Manica e creare in Britannia un nuovo regno indipendente da Roma. Tra le innumerevoli emissioni di Carausio se ne distinguono alcune caratterizzate da legende emblematiche riprese su medaglioni (quindi di assoluto carattere celebrativo) e su emissioni d'argento (destinate a donativi) e in biglione (a uso e consumo del popolo). I medaglioni succitati sono due e sono conservati al British Museum: Il primo, acquistato nel 1967, porta al dritto la legenda “IMP C M CARAVSIVS P F AVG” e la raffigurazione del busto a sinistra dell’imperatore con corona laureata, abiti consolari e uno scettro sormontato da Vittoria alata. Al rovescio la raffigurazione della Vittoria su carro andante verso destra e la legenda “VICTORIA CARAVSI AVG” e all’esergo la sigla “INPCDA”. Il secondo, acquistato nel 1971, vede una similare rappresentazione al dritto dell’imperatore, stavolta con scettro sormontato da un’aquila, con legenda IMP C [M A]VR CARAVSIVS AVG GER”. Al rovescio l’imperatore stante a sinistra in abiti militari con globo e lancia e a fianco la Vittoria con palma e corona. La legenda riporta “VICTOR CARAVSIVS AVG GERM MAX” e all’esergo la sigla “RSR” presente anche citate emissioni argentee e in biglione di cui parlavo prima. La sorprendente similitudine dei due medaglioni è prova inconfutabile che queste due emissioni dovevano avere una matrice comune e di conseguenza anche le sigle all'esergo “INPCDA” e “RSR”. Lo studioso Guy De La Bedoyere ha l’intuzione vincente mettendo in relazione le due sigle con la legenda “EXPECTATE VENI” presente in numerose emissioni di Carausio e abbinata anche alla sigla “RSR”: il tutto sembra portare senza ombra di dubbio alcuno a Virgilio e in particolar modo alla Egloga IV6-7 dove troviamo il passaggio “Redeunt Saturnia Regna, Iam Nova Progenies Caelo Dimittur Alto” in cui si palesa un ritorno all’età dell’oro e alla discesa di una nuova progenie celeste. Il legame del messaggio politico di Carausio con i rimandi virgiliani messo in relazione con l'altra sua famosa serie “CARAVSIVS ET FRATRES SVI” porta a ipotizzare con una buona dose di certezza che l'identificazione di questa “stirpe celeste” non può trovare altra individuazione se non nei tre sovrani dell'epoca ovvero Carausio, Diocleziano e Massimiano portatori e diffusori della Romanitas più pura nonché quindi fautori del ritorno dell’età dell’oro. http://www.kenelks.co.uk/coins/carausius/carausiusetfratres.jpg E il Virgiliano "Regno di Saturno" quale doveva essere? In un pensiero romano-centrico non può che essere Roma, ma stiamo parlando di Carausio e quindi, mettendo a fuoco e calando in concreto il suo messaggio, il Regno di Saturno altro non può essere che la Britannia, neonato impero che il suo reggente pone con pari dignità e in perfetta continuità culturale con l’Impero Centrale. Chiudo qui il mio intervento per non divagare ulteriormente su Carausio e andari fuori tema, ma mi premeva evidenziare un caso palese della qui discussa "sottile seduzione della romanitas".
    1 punto
  35. 1989 Portogallo, 100 Escudos. Commemorativa circolante 550° anniversario della colonizzazione delle Azzorre.
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  36. E' impossibile avere una formula che stabilisca il valore di una moneta o di un oggetto, in quanto la variabile "umana" influisce molto sul valore. Il fatto di avere un "buco" vuoto nella collezione, comporta , nel caso si trovasse, per esempio la moneta mancante, a sottostare a delle leggi "mentali" che nessuna formula può estrapolare. Pur di averla si è disposti a sborsare una cifra superiore al risultato dell'ipotetica formula. L'appagamento personale non ha prezzo. Sicuramente si può ipotizzare una formula: rarità x conservazione x patina x ..... = € .... Ma quando l'oggetto dei desideri è nelle tue mani e stai trattando, saltano tutti i parametri. Quando a fine partita stai perdendo e un gol cambierebbe le sorti, anche il portiere esce dai pali e gli schemi vanno a farsi benedire.
    1 punto
  37. Jugoslavia, 5000 dinara 1989 Commemorativa del Summit dei Paesi Non-Allineati a Belgrado
    1 punto
  38. Il peso ci potrebbe anche stare, a stento, ma sembra un falso fuso, molto malfatto.
    1 punto
  39. Per mia esperienza so che vi è un continuo torrente di "Caravelle" che viaggia verso la fusione. Alcune finiscono addirittura in Polonia per essere trasformate in lingottini. Molti negozi numismatici, quando ritirano collezioni o semplici "tesoretti", avviano a centinaia queste monete (escluse le più belle) ad operatori che provvedono alla fusione o a venderle a chi le fonde. Oggi, con la Repubblica in ribasso, con l'interesse sopito e con la crisi economica, molti le cedono o non le cercano: questo porta alla distruzione in sordina. Senza clamore e col continuo depauperamento del numero, se dovesse continuare così, fra una ventina d'anni - se non prima - queste monete cominceranno a scarseggiare. Ovviamente è solo un'ipotesi, ma io, gli esemplari in buona conservazione (dallo SPL-FDC in su) quando capita l'occasione, li terrei...
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  40. Giovanni Beltrani, Le monete battute dalla Repubblica Napoletana nel 1799, pp.161-166. Allego il testo dato che nella biblioteca numismatica non è più possibile scaricarlo. Ottobre6.pdf
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  41. Difatti non so se pulirla o meno. Da una parte vorrei ammirare la sua bellezza senza concrezioni dall'altra vorrei lasciarla così, per come il suo vissuto e la sua storia l'ha trasformata. La mia paura più grande è riuscire a togliere tutto il materiale che vi si è posato/creato sulla superfice, per poi scoprire che sotto il metallo è tutto "mangiato". Non lo so, magari un giorno deciderò cosa farne. Nel frattempo gironzolerò in questo forum, magari è la volta buona che inizio ad addentrarmi in questo
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  42. Fratelupo, grazie per l'aiuto! Il traduttore ha davvero deciso di scherzare! Un altro Thaler. Oggi E ' Ottingen. Contea di Ottingen Principato del Sacro Romano Impero . I primi conti di Ettingen, di cui ci sono informazioni-i fratelli Ludwig I e Conrad I, sono menzionati in 1147. Il diritto di coniare le monete esisteva dalla fine del 14 ° alla metà del 18 ° secolo. La contea durò fino al 1806 e fu inclusa nel Regno di Baviera OETTINGEN - OETTINGEN Ludwig Eberhard, 1622-1634. Taler 1624, mit Titel Ferdinand II. ø 42 mm Ag 29,44gr
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  43. Grazie a @grigioviola ed @Illyricum65 siete fenomenali, penso che sia proprio lei. Ho trovato l'articolo del Bourne del 2009 ed in effetti non è riportata, provero' a scaricare l'aggiornamento del 2020 se riesco, ma in effetti la moneta presente al BM me la conferma. Immagino che PI sia PIUS, FE sia FELIX ed IN sia INVICTUS. Sono contento finalmente di avere un pezzo sicuramente non comune e grazie a @vietminin per i complimenti. saluti maumo
    1 punto
  44. insieme al catalogo ci sono anche le monete in regalo ?
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  45. ho fatto due citazioni a caso, quindi non è a Scudo1901 e a lorluke che mi rivolgo: faccio solamente una riflessione, stimolato da questa discussione. Non entro nel merito del "meglio 1 giorno da FDC che cento anni da BB", la questione non mi coinvolge (credo di avere in casa circa 4 chili di argento e quasi sicuramente nessun FDC, anche se non rifiuto a priori gli FDC, semplicemente non li cerco), ma rifletto sul collezionismo di monete. Ora il fatto che meno rovinata la moneta sia e più questa valga è non ovvio, ma lapalissiano; e questa ricerca della qualità si trova in qualunque tipo di collezionismo: dalle auto d'epoca ai quadri, dai mobili agli orologi si cerca sempre la perfezione e, quando non c'è, si RESTAURA. Capita spesso che il collezionista d'auto spenda più per il restauro che per l'acquisto del mezzo, e il collezionista d'arte fa restaurare un quadro anche solo per togliere la patina di sporco del tempo, ed il quadro ripulito vede salire il suo valore, così come l'auto rimessa a nuovo. Il restauro è talmente diffuso che è non solo una professione riconosciuta, ma anche una disciplina universitaria. Le monete no, GUAI a toccarle, anzi, viva la patina del tempo. Perchè? Il collezionista di monete è diverso dagli altri collezionisti? Non mi si venga a dire che la numismatica è una disciplina di studio, perchè se così fosse non servirebbe avere in casa monetieri pieni di monete, nè che il collezionista di quadri impressionisti non è uno studioso del periodo che colleziona. Siamo collezionisti tout court. Perchè si ricerca la perfezione e non si accetta che questa possa essere recuperata, se la moneta, nel corso della sua vita, l'ha persa? Non mi si venga a dire che restaurandola, la moneta perde il suo epos dovuto al tempo trascorso o alle vicende storiche che l'hanno coinvolta: e un quadro, allora? Ecco, questa cosa proprio non la capisco.
    1 punto
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