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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/02/21 in tutte le aree

  1. Finora tutta la bibliografia numismatica, iniziando dal lavoro del Lanfranco in poi, ha considerato i due tagli monetali di ‘Esperimento Tecnico’ (50 Centesimi e Buono da 1 Lira) come prove di ristampa su monete del tipo ‘Quadriga Briosa’. Lo studio da me condotto ripercorre un’attenta analisi sulle quatto prove monetali ristampate sulle suddette monete, rivelando nuove ed entusiasmanti verità, ma, anche dubbi e perplessità sull’operato della Regia Zecca. “Il ritorno della moneta argentea, tra ‘Prove di Stampa’ ed ‘Esperimenti Tecnici’", è ora liberamente fruibile dal sito internet www.ilnumismatico.com
    5 punti
  2. Tornese I5 SI Tornese I5 82
    5 punti
  3. Buongiorno a tutti, Chissà forse un giorno troveremo un Tornese del 1588 con le due S finali. In zecca in quegli anni non badavano tanto alla forma corretta dei numeri 8 o 2, sostituiti con i punzoni della S oppure della Z Alcuni esempi: I5 S0
    5 punti
  4. Cari Lamonetiani, oggi, giornata festiva, è l'occasione per far un giretto nell'album "dei rottami" per vedere se ne esce qualcosa d'interessante. L'occhio mi è così caduto su questo Scellino in buona conservazione. Questa moneta, nota anche come lo "Scellino del Giubileo", fu coniata in occasione del 50° anno di regno della regina Vittoria (1837-1901) in 4.527.000 esemplari (la cifra comprende anche quelli con millesimo 1888, più rari). D/: busto coronato (2° ritratto, 1° tipo, Jubilee Head) più piccolo della regina volto a sinistra e attorno legenda "VICTORIA DEI GRATIA BRITT: REGINA F: D:", ovvero Victoria by the Grace of God Queen of the Britains Defender of the Faith (Vittoria per grazia di Dio regina dei Britanni Difensore della Fede). Incisore: Joseph Edgar Boehm (1834-1890). R/: Scudo reale coronato (è inquartato e riporta nel primo e nel quarto quartiere di rosso i tre leoni d'oro - più correttamente leopardi - passanti e con la testa in maestà di Inghilterra; nel secondo di giallo, il leone rampante con la doppia cinta fiorita e contrafiorita di gigli di Scozia in rosso, e nel terzo azzurro, l'arpa d'oro d'Irlanda cordata d'argento). all'interno di Giarrettiera, data divisa sotto. Sulla Giarrettiera il motto: "HONI SOIT QUI MAL Y PENSE" (francese medioevale che presenta alcune varianti), ovvero Sia maledetto colui che pensa male [di ciò]. Incisore: Leonard Charles Wyon (1826-1891). Per chi ha voglia di ulteriori notizie vi rimando all'Ordine della Giarrettiera. C/: godronato.
    3 punti
  5. Ciao a tutti, ripropongo a distanza di più di un anno questa discussione sulle monete di Gregorio XIII per mostrarvi due aggiunte in collezione, due testoni che fino a ora non sono ancora stati presentati. Partiamo: Testone, Roma (Munt 23, CNI 290) D/: stemma ovale in cornice, chiavi con impugnatura cuspidata a intagli. . GREGORI - VS . XIII . P . M . R/: Gesù a destra consegna le chiavi a San Pietro inginocchiato. . ET . TIBI . DABO . - CLAVES In basso a destra, segno della zecca di Roma. Es.: ROMA T/: liscio peso: 9.44 g. Si tratta di un testone rarissimo, decisamente più raro rispetto a quello con al D/ il busto di papa Boncompagni e R/ analogo. Questo esemplare inoltre presenta una conservazione davvero fuori dal comune: infatti, i pochissimi esemplari apparsi sul mercato faticano ad arrivare al BB.
    2 punti
  6. Grazie @nikita_ per l'aiuto che è stato fondamentale per la soluzione .... spero che sia quella corretta. Dovrebbe essere il 100 schilling austriaco la serie 1950 La filigrana rappresenta un'allegoria femminile mentre sul retro del biglietto una bellissima vista di Dürnstein sul Danubio. Comunque ti faccio i complimenti perché hai scelto una bellissima banconota:
    2 punti
  7. Nepal, 5 rupee 2047 - 1990 Celebrativa della nuova Costituzione
    2 punti
  8. Ciao, si, se ti riferisci a quelle asperità che compaiono nel rovescio sono dovute al processo di coniazione, probabilmente da un conio sporco o leggermente rugginoso. Influiscono sulla valutazione economica del valore ma non sulla conservazione, dal momento che sono difetti insiti del processo produttivo
    2 punti
  9. 2 punti
  10. Ho comprato il Catalogo della Collezione Gnecchi - Monete italiane con liste dei prezzi di aggiudicazione e elenco nominativo degli acquirenti italiani. Edito nel 1976 dalla Nummorum Auctiones S.A. di Lugano. La collezione fu battuta all’asta organizzata il 7 gennaio 1902 a Francoforte dai numismatici L. & L. Hamburger. La collezione del Cav. Ercole Gnecchi di Milano resta molto probabilmente “la più importante collezione privata di monete italiane che mai sia stata venduta all’incanto”. Ebbene, per quanto riguarda la “Venezia” sono individuate le monete aggiudicate dal Conte Zoppola, mentre i prezzi furono espressi in marchi tedeschi il cui cambio ufficiale medio negli anni 1901-1903 era pari a 1,24 lire italiane circa. Naturalmente il Conte Zoppola, come tanti altri acquirenti (Papadopoli, Majer, Ratto, Sua Maestà il Re d’Italia, etc.), si sono resi aggiudicatari di tantissime monete della raccolta suddivise per città di riferimento. Appena posso, segnalo le monete della Venezia (descritte in tedesco) aggiudicate dal Conte Zoppola con i relativi prezzi dell’epoca. ?
    2 punti
  11. Ultimo O. T. Sulla storia longobarda del sud, visto che è stata accennata nei precedenti post. Vi allego foto da cui si può notare la massima espansione del ducato di Benevento. Poi si affermeranno Salerno e Capua. I Longobardi del sud, stanchi di lottare tra di loro, chiamarono due famiglie normanne a combattere al loro posto, i Drengot e gli Houteville. I normanni, ben presto, soverchiarono i Longobardi, e con Ruggero II fondarono il Regno di Sicilia che sarebbe poi divenuto Regno di Napoli. La monetazione era fortemente influenzata da quella bizantina.
    2 punti
  12. Domanda interessante @Adelchi66 anche per VALTERI che ha nome Michele . Vale una curiosità considerare che nel Piemonte, in Val di Susa e sul suo impervio monte Pirchiriano, verso il VI sec. fosse probabilmente diffuso il culto di San Michele Arcangelo : ai piedi del Pirchiriano si trovano le Chiuse di Susa o Chiuse Longobarde il cui superamento nel 773 da parte dei Franchi segna l'inizio della fine del regno longobardo . Ed a distanza di un paio di secoli, sulla sommità del Pirchiriano viene edificata l'imponente Abbazia di San Michele della Chiusa, meglio nota come Sacra di San Michele una buona serata
    2 punti
  13. Il culto di Giove Appennino (o Penninus) si deve collocare presso il santuario-tempio ubicato vicino alla via Flaminia tra Gubbio (PG) e Cantiano (PU) - Scheggia (PG) . (Menziono entrambe le località di Cantiano e Scheggia, in quanto ancora ci sono delle problematiche sulla effettiva e precisa posizione). Questo luogo di culto era dedicato inizialmente ad una divinità degli antichi Umbri, Giove Grabovio, e si può ipotizzare che fosse il santuario dei 12 popoli Umbri che formavano la tota di Ikuvium. A parziale conferma di ciò si sottolinea che le famosissime Tavole eugubine (tavole in bronzo contenenti il testo italico più lungo finora mai ritrovato, di natura religioso-rituale) furono ritrovate proprio in quest'area. In principio quest'area sacra doveva essere formata semplicemente da un'ara per i sacrifici e da alcuni grandi alberi consacrati alla divinità. In seguito ai contatti ed agli scambi economici e culturali con le genti Etrusche anche le popolazioni di Ikuvium decisero di aggiungere all'altare dei sacrifici un naos dove collocare una statua o un'immagine della divinità. Si ipotizza che la struttura del primitivo tempietto fosse molto probabilmente ispirata a modelli etruschi come si evince da un frammento di fregio del tempietto datato IV secolo a. C. raffigurante il profilo di un uomo, forse un sacerdote del culto.
    1 punto
  14. Sfogliando l'ottimo catalogo on-line del Munzkabinett del Museo di Berlino, vale ammirare il tetradrammo con ritratto frontale di Apollo, inciso per Katane a fine V sec. a.C. da Choirion, tra i valenti incisori di quella stagione di grandi artisti, ricordato anche da C. Seltman nel suo Masterpieces of Greek Coinage .
    1 punto
  15. Buongiorno, non mi sembra che sia già stato segnalato. Il gabinetto numismatico di Berlino sta mettendo online la propria raccolta. Finora 36000 esemplari sono stati pubblicati, ciascuno con una scheda dettagliata e foto ad alta risoluzione. https://ikmk.smb.museum/home?lang=en Un’ottima iniziativa, che si spera sia seguita un giorno anche dai musei italiani. Buona domenica Appah
    1 punto
  16. Un metodo algebrico è questo. Poniamo M = numero dei maschi e F = numero delle femmine. La prima espressione utile è: M = 2(F-1) In questa espressione il termine fra parentesi indica il numero di sorelle visto da una femmina (su un certo numero di femmine una di loro vede il numero di sorelle diminuendo di 1 il numero totale perché esclude sé stessa). L’altra espressione utile è: M-1 = F In questa espressione M-1 è il numero di fratelli visto da un maschio. Risolvendo il sistema lineare di due equazioni in due incognite avremo F+1 = 2F – 2 da cui F = 3 M = F+1 = 4 Quindi 3 figlie e 4 figli. apollonia
    1 punto
  17. Per tentativi. Sono partito dal presupposto che, in base al testo, i maschi dovevano essere di più delle femmine e ho iniziato a calcolare: • 1 femmina e 2 maschi = non può essere poiché non avrebbe sorelle; • 2 femmine e 3 maschi = non può essere perché i maschi, essendo dispari, non potrebbero essere il doppio delle sorelle; • 3 femmine e 4 maschi = può essere perché, come detto nel precedente post, ogni figlia ha 2 sorelle e 4 fratelli (il doppio delle sorelle); ogni figlio ha 3 fratelli e 3 sorelle (pari fratelli e sorelle).
    1 punto
  18. Ti auguro di scoprirle al più presto.
    1 punto
  19. Non sovrapporre i francobolli soprattutto se nuovi su gomma. Se viaggiati o senza gomma no problem. Se nel raccoglitore dove li conservi ce ne sono altri separali da quelli non infettati dalla ruggine/ossidazione, lasciare gli ossidati nel vecchio raccoglitore, spostare i non ossidati in un nuovo raccoglitore, purtroppo qui serve l'investimento di un nuovo raccoglitore. Per gli ossidati quando vorrai ti dirò come pulirli/lavarli. È una cosa molto comune sulle vecchie collezioni, che comunque è risolvibile, assolutamente non gettare nella spazzatura gli ossidati, si possono curare e tornano come nuovi se la micosi/ruggine/ossidazione non è troppo in profondità. Lasciare il raccoglitore all'aria e spaginare di tanto in tanto, evitare la conservazione in luoghi umidi e la luce solare. Puro piacere esserti stato d'aiuto, quando vuoi sono qui, grazie a te.
    1 punto
  20. Salve a tutti, Mi sono imbattuto in questo sito quando stavo cercando alcune informazioni su internet. Ho collezionato monete papali da diversi anni. Vorrei condividere con voi una moneta del Papali Giubileo 1675. Saluti Edison.
    1 punto
  21. Buonasera? Alla faccia del "rottamino"... Qui mi ha dato subito un sussulto il rovescio. Praticamente spettacolare,si apprezza tutto,giá è bellissima la moneta di suo,ma vedere in che conservazione si trova.... Salutoni✌️
    1 punto
  22. Ho fatto un po' di modifiche alla luce, ... ed è venuta chiaramente fuori una stella che prima non avevo visto, quindi è sicuramente filigrana stelle ☆. Ora bisogna capire di quale tipo. Filigrana ☆I (1955-60) Filigrana ☆ II (1956-61) Filigrana ☆IV (1962-66)
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  23. Come hai già visto, queste monete valgono per l'oro che contengono, a oggi circa 4.000 euro per due esemplari. Ma un compro oro ti offrirebbe certamente di meno, se invece c'è qualcuno che vuol darti 1.000 euro in più, dagliele subito, prima che legga questa discussione petronius P.S.: dò per scontato, come da te scritto, che siano autentiche, ma non è certo da queste foto e senza conoscere peso e diametro che si può dare un parere, è chiaro che garantirne l'autenticità ricade esclusivamente sotto la tua responsabilità.
    1 punto
  24. Speravo di essermi salvato con l'emoticon giusta al punto giusto La mia deduzione si basava sul fatto che la doppia "T" (BRITT) fa intuire l'uso di un plurale. Dal momento che non ho mai sentito parlare, almeno in inglese moderno delle "Britannie" (al massimo Great Britain o United Kingdoms), direi che effettivamente BRITT è l'abbreviazione di "Britanniorum", che in inglese moderno si dice "britons". Tuttavia, ho visto che in altre monete di Vittoria, ad esempio in oro, l'abbreviazione arriva fino a "Britanniar.", che dunque esclude Britannorum Regina e cambia la legenda in "Britanniarum Regina", che però non ha molto senso nè in latino nè in inglese. Allora ho cercato un pò in giro e ho scoperto che il mio stesso dubbio lo aveva avuto la "Numismatic Chronicle and Journal of the Numismatic Society" nel 1851 https://www.jstor.org/stable/pdf/42682106.pdf in cui, dopo essersi lamentati, da buoni inglesi, del fatto che le iscrizioni fossero in latino piuttosto che in inglese, affermano che la legenda in questione è quantomeno poco chiara e propongono la traduzione di "Queen of Great Britain and Ireland" Questo è il passo in cui lo dicono: "I submit, that " Britanniarum Regina" (Queen of the British Isles), is not so clear as " Queen of Great Britain and Ireland." In the former, the information or statement is imperfect ; for the reader must refer to some other record to ascertain the names of the British islands. In the English inscription these names are given, and no further information is required." La frase successiva del testo poi - da appassionato di storia e in particolare proprio di situazioni in cui alcuni documenti bucano letteralmente le barriere del tempo - mi mette un pò di emozione visto che l'autore del 1851 si rivolge proprio a noi "This [dubbio] equally applies to the person who may have the coin under consideration in A.D. 1846 or in A.D. 4846 [facciamo 2021 per il momento..]" Saluti!
    1 punto
  25. 1 punto
  26. Potresti gentilmente evidenziare questo scritto, grazie. NON SERVE l'ho già visualizzato. È esclusa l'emissione del 1984 con iscrizione marginale inferiore "I.P.Z.S. - ROMA". Servirebbe foto su sfondo nero.
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  27. L'ideale è posizionare la striscia su sfondo nero. Questo segnatasse 100 Lire ocra ha un lungo stato di servizio, emesso la prima volta nel 1947 ha avuto altre emissioni nel 1955 e nel 1984, con ben 6 tipi di filigrana differente.
    1 punto
  28. Si certo, tutto può essere... Nei nominali in rame di Ferdinando IV il carattere che sostituisce la S non è un 8... Sui nominali in oro non mi pronuncio visto che non rientrano tra i miei interessi... Inoltre si discuteva di un periodo antecedente di circa 200 anni , quindi il paragone mi sembra poco attinente...
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  29. Non c'è nessuna anomalia nella serie, per questo tipo di 10.000 lire è la terza lettera della combinazione alfanumerica che determina l'emissione, non bisogna guardare le prime due lettere, sono solo indicatori numerici di vari contingenti di stampa, una HB 098274 R Ciampi/Stevani del 6 settembre 1980 come quella presentata, si trova giustamente nella sequenza IB-000.001 I >> ZB-700.000 Z
    1 punto
  30. La lettera Z no, Questa potrebbe essere il punzone della lettera N coricata.
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  31. Quelle aggiudicate da Zoppola, sì. Per il Foscarini, oltre le Oselle, erano presenti le monete che allego.
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  32. Quattrino "tipo Bologna" battuto a Solferino del 1643 sotto Carlo Gonzaga. Moneta di una certa rarità. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CGON/23
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  33. Dipende dall'anno. E poi andrebbe comunque vista dato che difetti di conio o conii stanchi abbondano.
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  34. Segnalo che l’articolo in pdf è liberamente scaricabile. Vedi relativa discussione:
    1 punto
  35. Quante cose vorrei dire a quel Carlo Bombrini che tanto si spese per distruggere l'economia dell'ex Regno delle due Sicilie, contribuendo a quel dualismo economico che tuttora sussiste..
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  36. Buongiorno simone e grazie per le delucidazioni; un saluto da nonno cesare
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  37. Perfetto. apollonia
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  38. TRAINER ESONERATO Ma dopo aver scritto mi sono accorto che era già stata data la soluzione da gigetto13 Buona notte da Stilicho
    1 punto
  39. I Longobardi sono stati una presenza fortissima, nelle mie zone in Campania, ma numismaticamente non ci sono grossi contatti con il centro nord. Perdonatemi l'O. T., ma vi aggiungo qualcosa che spero interesserà. La foto è mia http://www.santangelodalifeturismo.it/index.php?it/80/la-grotta-di-san-michele-arcangelo
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  40. Vado a memoria: non è a corso legale quindi si può distruggere tranquillamente. Se però la trovi sotto terra, siccome è più vecchia di 50 anni, in teoria rientrerebbe nella tutela del patrimonio culturale quindi andrebbe denunciato il ritrovamento alle Autorità etc etc... Saluti Simone
    1 punto
  41. E' la più bella moneta per la circolazione emessa nel corso della Repubblica Italiana. Ancora non capisco perchè la zecca non la riproponga nel formato ONCIA: ne farebbero una venduta esagerata. Saluti Simone
    1 punto
  42. Potrebbe essere un soldo veneziano da 12, il RO sembra piuttosto il NO di noster. ER invece FR di un Francesco doge. Temo di più non si possa, ma prova a fare una foto migliore di quel ROL, magari aiuta.
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  43. Buongiorno a tutti e buona domenica, la mia Napoletana di oggi. 10 Tornesi 1798 Ne ho tre esemplari uno normale, uno doppio punto e questo SICILIA Sinceramente non li avevo cercati ma quando me li sono trovati davanti non ho esitato a prenderli. Ora sono in fase di studio Saluti Alberto
    1 punto
  44. Sull'inserto Plus del Sole24 Ore di sabato scorso c'è un trafiletto che riporto: Una nuova banca dati con informazioni su circa 90.000 monete nelle collezioni pubbliche tedesche e austriache è online grazie alla collaborazione tra 29 istituzioni. Il portale ikmk.net offre accesso gratuito al più grande database di monete nel mondo di lingua tedesca, comprendente parti delle collezioni del Münzkabinett a Berlino e la sua controparte al Kunsthistorisches Museum di Vienna, nonché migliaia di monete in musei più piccoli e collezioni universitarie. Sul database immagini ad alta risoluzione, descrizioni delle monete e informazioni sulla provenienza. Ciao
    1 punto
  45. Comunque la domanda ancor prima di "Circolavano?" è "Perché furono coniate?". La risposta va cercata nelle riserve auree (e d'argento, per il periodo di rapporto fisso di cambio oro:argento riferibile agli scudi e non agli spezzati minori) delle Banche che dovevano garantire una "teorica" convertibilità in oro della cartamoneta. Gli Istituti di Credito dell'Ottocento potevano emettere cartamoneta che, salvo brevi periodi di corso forzoso, poteva essere convertita in oro ed argento su richiesta del privato. Da ciò la necessità di coniare moneta aurea, quasi tutta tesaurizzata dagli Istituti Bancari. La prima metà del Novecento fu un'epoca confusa in cui la coniazione in oro argento fu sempre "a garanzia" fino alla 1^ guerra mondiale, per poi sparire sostanzialmente e riapparire nel 1926 con la ripristinata convertibilità in oro della cartamoneta (ma con rapporto di cambio alterato con la lira cartacea) e scomparire nuovamente per il riflesso della crisi di Wall Street nel 1929. Probabilmente il mistero di dove siano finite le 5 Lire del 1914 va iscritto in quest'ambito con il loro stoccaggio preferenziale in qualche caveaux. Dunque a partire dal 1861, "Unità d'Italia", la moneta d'oro la videro quasi solo le Banche ed i pochi privati che chiedevano la conversione in oro della cartamoneta (non sempre ottenibile e solo per quota parte della richiesta). Gli spezzati d'argento (fonte di speculazione) e le monete di bronzo circolavano a valore fiduciario; l'argento poi scomparve per l'impennata del suo costo dopo il 1915. A questo punto, salvo qualche operazione di regime nel periodo di ripristinata convertibilità (la coniazione delle 20 Lire 1927 e 1928), il metallo prezioso scomparve e venne monetato solo come "oggetto" per i collezionisti, come oggi. Anche le 100 Lire 1903, 1905, 1912, 1923 e 1925, 1936, 1937, 1940 furono "monete per collezionisti", ma altrettanto si può dire per questi stessi nominali di V.E. II e Umberto I, mentre i "marenghi solamente mantennero la funzione di convertibilità affidata all'oro monetato. In tutto questo si iscrive teoricamente un ulteriore aspetto: la monetazione dell'oro/argento presentato dai privati. Particolarmente vivace nel Settecento ed Ottocento, si mantenne attiva anche nel Novecento fino alla fine del Regno di V.E. III, pur se con una regolamentazione che imponeva di rispettare il quantitativo indicato per decreto (dunque molto limitato da cui la discrezionalità con cui vennero con ogni evidenza considerate le richieste, che nel periodo fascista furono quasi certamente rapportabili alla fedeltà al regime). Anche le 100 lire prora e 50 littore del 1931 furono in gran parte coniate su commissione della Banca Commerciale Italiana per il Sud America che pagò anche un diritto fisso per chilo di oro lavorato.
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  46. Penso anch'io che in qualche caso anche la moneta non emessa per la circolazione possa avere circolato, ma non al valore nominale, quanto al valore intrinseco. Immagino che durante la seconda guerra mondiale, in piena iperinflazione, e con eserciti nemici in casa, chi aveva in casa questi 100 lire li abbia potuti scambiare per beni di prima necessità, o addirittura per aver salva la vita in certi casi. A rigore, le uniche monete, dopo la prima guerra mondiale, che hanno avuto un seppur minima chance di aver circolato al nominale sono le 50 e 100 lire del 31-33. Per le altre si può ipotizzare l'utilizzo al valore intrinseco in casi di drammatica emergenza. Ma allo stesso modo può circolare qualsiasi moneta per collezionisti con un valore intrinseco consistente.
    1 punto
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