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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/21 in tutte le aree

  1. La monetazione di Re Umberto I° per la Colonia Eritrea si presta ad alcune considerazioni e probabilmente meriterebbe qualche studio approfondito. La prima considerazione è che ,secondo il Gigante 2021, le monete per la coniazione Eritrea furono ricavate dalla fusione delle Piastre Borboniche e delle monete Pontificie ritirate negli anni precedenti ( purtroppo non è citata la fonte), La seconda è che queste monete furono ritirate in gran copia negli anni successivi (quasi ad "estinguere" la specie). Prendiamo ad esempio il 50 Centesimi1890: coniati 1800.000 pezzi (alcuni furono coniati nell'anno successivo sempre con data 1890 ). Risultano ritirati 1732.991 pezzi (rifusi e usati come tondelli per le emissioni nazionali). Quindi rimarrebbero 70.000 pezzi disponibili. Però è da pensare che i molti militari e "coloniali" avessero qualche difficoltà a usare tale moneta quando ritornati in patria ( non penso che al mercato molti conoscessero queste tipologie). Si può presumere che tale tipologia possa essere stata rifusa anche da privati, orefici innanzitutto ( come è avvenuto fino a pochi decenni fa con le 500 Lire Caravelle ). Quindi, a mio parere le monete di Umberto I° per l'Eritrea dovrebbero essere considerate più rare di quello che riportano i Cataloghi/Manuali. Naturalmente questo è un mio parere personale. Cosa ne pensate? Posto il mio 50 Centesimi 1890 scusandomi x la foto in formato francobollo. Saluti a Tutti,
    3 punti
  2. Torno a invitare, come in altra discussione, l'utente @Edoardo Taricani a precisare meglio le Sue qualifiche (come scritto altrove, qui è pieno di "numismatici") e a documentare le sue affermazioni. La numismatica è una scienza, e come tale necessita di riscontri oggettivi, finora mancanti nella Sua identificazione. Grazie per la collaborazione.
    3 punti
  3. Gentile @Edoardo Taricani in quattro degli undici messaggi finora postati, Lei afferma di essere "un numismatico". Ora, essendo questo un forum di numismatica, è ovvio che di numismatici ce ne siano molti, di diverso genere e livello di conoscenze. Studiosi, collezionisti avanzati, professionisti del settore quali commercianti e periti, semplici appassionati. Lei ha segnalato al CdC il post di @Bradi che Le chiedeva semplicemente di chiarire a quale di queste categorie Lei appartenga. Nel caso, ipotizzato, sia quella dei periti numismatici, come forse NON avrà notato, essendosi appena iscritto, ce ne sono molti sul forum che mettono a disposizione le loro conoscenze del tutto gratuitamente, e senza necessità di rimarcare continuamente la loro qualifica. Ciò precisato, Le dò il benvenuto nel forum, augurandole una serena e proficua collaborazione alle nostre discussioni. Buona serata.
    3 punti
  4. Buongiorno, non confonda il piano civile con quello penale. Mi spiego: dal punto di vista della commissione del reato (aspetto penale) anche in materia di beni culturali vige la presunzione di innocenza e sarà sempre l’accusa a dover offrire la prova della reità. È sul piano civilistico, invece, che vige una presunzione di proprietà del bene culturale in capo allo Stato, presunzione che è onere del privato cittadino vincere attraverso la prova della legittimità dell’acquisto e, quindi, del possesso. In altri termini, si può essere innocenti dal punto di vista penale ma, ciononostante, perdere il possesso della moneta. Saluti.
    3 punti
  5. Oggi ho portato a casa questa bellissima 2 lire 1914. Comprata da un rigattiere che ne aveva 2-3 uguali della stessa seria “025”. Pagata 25 euro. Voi che conservazione gli dareste e come giudicate l’acquisto?
    2 punti
  6. Portogallo 100 escudos 1990 Navigazione astronomica
    2 punti
  7. La parola 'reale' difficilmente potrei utilizzarla, sempre secondo me naturalmente, anche riguardo l'attribuzione dei gradi di rarità, non posso dimenticare verso la fine degli anni '90 una 5.000 lire Bellini serie A nell'arco di qualche anno passare da R2 a CC ...cose che ti fanno pensare...
    2 punti
  8. Dato alla mia ragazza come resto da una gelateria al posto dei 10 centesimi. 1 dinar serbo del 2019 equivalente a 0,008 euro ? ps. È bello imbustato come se fosse una moneta preziosa perche la mia ragazza si è fissata dicendo che dovevo conservarlo come le monete preziose che ho e l’ho accontentata ? ora vuole andare in nazioni che non hanno l’euro che l’è presa la mania di spendere soldi che non siano euri, chissà, magari mi diventa collezionista anche lei ?
    2 punti
  9. Sono stato io a cancellare il messaggio dell'utente e dove veniva quotato. All'utente in questione ho mandato PM segnalando che le compravendite sono proibite salvo che nell'apposita sezione. Salvo non sia di fretta mando sempre PM e immagino che anche il resto dello staff faccia così. Chiederei aiuto agli utenti un po' piú esperti come te, non solo per segnalare tentativi di compravendita (sono arrivate 2 segnalazioni), ma anche per intervenire nella discussione segnalando ai nuovi utenti le regole base.
    2 punti
  10. Che tasto dolente che hai toccato.... queste banconote non sono rare e secondo il mio parere nemmeno NC, una piccola cifretta di tutto rispetto un secolo fa, ma se ogni tanto ci scappa un ritrovamento di più esemplari con numeri consecutivi dei motivi ci saranno, uno dei quali per l'appunto perchè era un piccolo taglio. 165 milioni di pezzi per questo biglietto (considero il totale emesso per un collezionista tipologico) sono veramente tanti, è vero che contribuirono alla diffusione di massa della cartamoneta, ma c'erano ancora delle resistenze, abbandonare i piccoli nominali d'argento, espressione di un vero valore rappresentato quantomeno dall'intrinseco, non è stato ben digerito dalla popolazione. Detto questo i cataloghi per queste specifica banconota esagerano, in verità lo sono per tutte ma per certune lo sono ancor di più. Vedi in giro che le conservazioni eccezionali hanno pure un prezzo eccezionale? ma si sa, la richiesta nasce da quanto riportato dai cataloghi, per un buon sup mi fermerei ad una settantina di euro, un centinaio o poco più se fds. In ogni caso per 25 (o 35 ) euro è stato un affarone.
    2 punti
  11. Buongiorno. Quest'oggi vorrei porre alla vostra attenzione l'ultimo video del canale "Quelli del Cordusio". Come da titolo, si tratta di un'interessante discussione riguardante le medaglie napoleoniche. Personalmente, ho apprezzato molto l'analisi artistica degli esemplari trattati. Peccato solo per la breve durata. Il video vola via con estremo piacere e, alla fine, vi lascia il desiderio di volerne sapere di più. O, almeno, questa è la sensazione che ho avuto io. D'altro canto, però, come giustamente viene detto ad inizio video, la medaglistica napoleonica è un argomento talmente mastodontico che condensarlo in un singolo video è un'impresa ai limiti dell'impossibile. Detto ciò, senza ulteriori indugi, ecco a voi il video. Buona visione a tutti e, come al solito, complimenti a @dabbene e agli ospiti che invita.
    2 punti
  12. Il Conte Zoppola, da grande collezionista qual'era, oltre ai ''tombini'' collezionava anche le meravigliose piccole veneziane. Qui un esempio: E' un raro bianco di Pietro Gradenigo acqistato da Zoppola da G. Majer (figlia del Majer di cui sopra) nel 1932 per lire 200. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  13. Buonasera @marley69, Essendo un bronzo del IV secolo la moneta in questione viene chiamata con vari nomi: "follis", centennionale ridotto, mezzo centennionale... È comunque un piccolo bronzo (un AE4 di diametro 14-16 mm) che raffigura Costantino I, coniato nel 347-348 d.C. Fa parte di una serie di emissioni postume attribuibili al regno dei suoi figli, che commemorano l'ormai divinizzato padre (Divus Costantino). Nello specifico penso sia la RIC VIII 32, con al rovescio Costantino in piedi e nel campo VN - MR (Venerabilis Memoria). Il segno di zecca in esergo sembra SMALB o SMALΓ quindi Alessandria, seconda o terza officina: Alexandria RIC VIII 32 Divus Constantine I AE Follis. 347-348 AD. DV CONSTANTINVS PT AVGG, veiled bust right. / VN-MR to left and right of Constantine shrouded, standing front, looking right. Mintmark SMAL_. Eccone altre: https://www.acsearch.info/search.html?term=VN-MR Attendiamo eventuali pareri da parte degli esperti. Forse si potrebbe spostare la discussione in una sezione più adatta. Spero di essere stato d'aiuto saluti Magus
    2 punti
  14. Anche in questo caso ti chiedo la cortesia di circostanziare la tua identificazione perchè così fatta resta del tutto incomprensibile. Ho percorso tutto il CNI vol.5, sezioni dedicate alle emissioni degli Sforza e, a parte la prova di un testone per Galeazzo Maria Sforza, una prova di multiplo di testone per Giovanni Galeazzo Maria Sforza e Lodovico Maria Sforza, e una prova di multiplo di testone per Lodovico Maria sforza, proprio non ho trovato monete in bronzo (ci sono anche alcune prove di testone in rame per Lodovico e Beatrice d'Este)... Al netto degli immancabili errori del CNI... mi pare di vedere che le monete del periodo sono solo in oro, argento o mistura (anche quando molto povera), di bronzo proprio non ne trovo. Dovresti quindi condurci verso la retta via e illuminare la strada... da solo non ci arrivo Grazie Mario
    2 punti
  15. Scusami Edoardo ma penso che bravo numismatico quale sei dovresti circostanziare un po' meglio le tue identificazioni fornendo dei riferimenti o almeno qualche collegamento ad esemplari presenti sul web. In questo caso in particolare ho ripercorso tutti i file di https://www.wildwinds.com/coins/ric/julia_domna/i.html e proprio non riesco a trovare un bronzo con due teste accollate e rivolte a destra, senza legenda. Sicuro che comprenderai la necessità di far crescere le conoscenze di tutto il forum un saluto Mario
    2 punti
  16. Buona sera a tutti. :hi: In occasione del recente Convegno di Parma, una franca chiacchierata intrattenuta con un un giovane e preparato “medaglista”, membro di un'importante Associazione di Numismatici professionisti, mi ha indotto a proporVi questo modesto contributo, che tocca un argomento forse (anzi...sicuramente) già trattato a suo tempo ma che, a quanto pare, stenta ad essere compreso nella sua essenza, forse perchè trattasi di “essenza giuridica”, che alcuni – e lo posso capire – proprio per questo motivo trovano un poco indigesta. L'argomento è quello concernente la natura giuridica delle cosiddette “perizie”, ovvero quelle attestazioni di autenticità e, spesso, anche di conservazione, che si riportano a penna o con altri strumenti di scrittura su cartellini descrittivi della moneta e che vengono poi “sigillati” con essa all'interno di bustine di plastica (ma sarebbe lo stesso se la moneta venisse sigillata in una “slab” di stile nordamericano con l'applicazione di un “bollino” non rimovibile sovr'applicato) oppure mediante il rilascio di cartoncini contenenti la riproduzione fotografica della moneta e delle altre indicazioni descrittive, di autenticità e di stato conservativo. Vorrei affrontare il discorso utilizzando un linguaggio chiaro a tutti, cercando di ridurre al minimo i “tecnicismi”, anche se talora, dato l'argomento, non potrò fare a meno di farne uso. I punti che vorrei chiarire sono essenzialmente tre: 1. che cos'è esattamente quella cosa che, nell'ambiente numismatico, siamo soliti chiamare “perizia” (impropriamente...e vedremo fra poco perchè)? 2. Vi sono differenze giuridiche fra “periziare” una moneta utilizzando locuzioni preventive quali “a mio parere...”oppure “ritengo la moneta ecc.” piuttosto che ometterle del tutto e scrivere direttamente: “autentica”? 3. Chi è legittimato a redigere? La possono redigere solo i “Periti” (cioè coloro che hanno ottenuto l'iscrizione alla C.C.I.A.A e/o all'Albo dei periti ed Esperti del Tribunale? Oppure bisogna essere iscritti ad un'Associazione di professionisti numismatici? Dal colloquio intercorso a Parma, qualcosa mi dice che, sull'argomento, esista ancora (ed anche fra alcuni Professionisti) non poca confusione. :nea: (fine prima parte)
    1 punto
  17. Grazie @VALTERI, per aver postato il tetradramma di Katana, che giace nelle bacheche del Museo di Berlino. Capolavoro firmato dal grande incisore Xoirion. Di un altro aspetto, il tetradramma dello stesso conio, presso il medagliere di Siracusa. Sicuramente il più ben conservato a nostra conoscenza. Se non fosse al Museo e sarebbe comparso in un'asta, non avrebbe vita facile, grazie alla sua "alta" conservazione, sarebbe messo alla gogna. Se si osservano i vari dettagli sul dritto, questa è una moneta, che da forti emozioni.. Il Viso, gli occhi, le foglie di alloro che laureano il Dio Apollo, i suoi capelli, ( che come descrive bene @skubydu sui vari piani di lavoro) offrono un effetto tridimensionale, del tutto insieme, compresa la Cedra e l'arco.
    1 punto
  18. Ho provato a migliorare un po' le foto:
    1 punto
  19. Ah mi ha pure segnalato per aver posto una semplice domanda ???..... professionale ?
    1 punto
  20. Un confronto con il seguente esemplare acquisito: Alvise Pisani 1735-1741. Mezzo ducatone da 62 soldi, AR 13,70 g. S M V ALOY PISANI D Il Leone alato, a s., volto di fronte e con la zampa anteriore appoggiata sul libro aperto; a d., il doge genuflesso con vessillo; all'esergo, Z F (Zorzi Foscolo massaro). Rv. MEMOR ERO TVI IVSTINA VIR S. Giustina stante, trafitta in seno da pugnale, con palma nella d. e libro nella s.; sullo sfondo, galere in navigazione; all'esergo, 62. CNI 17. Paolucci 15. Conosciuta in qualche pezzo. Patina iridescente, q.Spl Conservazione: qSPL RRRRRR
    1 punto
  21. Dato che dovrebbe essere difficile utilizzare la parola "reale" per le valutazioni e qualche volta anche sulla rarità delle banconote riportate sui catologhi, allora mi viene da pensare che gli aggiornamenti che vengono commercializzati annualmente sono solo una proforma e non rispecchiano ed analizzano l'evoluzione del mercato. Non vorrei che ci sia anche qualche conflitto d'interesse o addirittura cercare di influenzare il mercato ma sono solo mie congetture....per cui quando faccio degli acquisti cerco un riferimento nei cataloghi ma il forum sicuramente permette di avere un confronto reale con tutta la community.
    1 punto
  22. Buonasera, ho letto tutto d'un fiato questa discussione, bella idea postare tutta la serie di rame del 1792, una bella visione di insieme, monete di tutto rispetto, devo dire che sono sempre più attratta dalle monete Borboniche.
    1 punto
  23. Posso dirti che il Gigante 2021 continua a considerarla NC e valuta il SUP = 11 €, mentre il FDS = 32 €. Viene segnalata R invece la J004 con valutazioni interessanti: BB = 25; SPL = 75; SUP = 200 e FDS 270 €. Ovviamente valori da prendere con prudenza.
    1 punto
  24. Inizialmente Giorgio aveva 40 monete e Carlo 56. Se chiamiamo x il numero di monete iniziali di Giorgio e y il numero iniziale di monete di Carlo, il problema può essere risolto con questo sistema: x+8 = y-8 y+8 = 2(x-8) Quindi: x = y-16 Sostituendo: y+8 = 2(y-16-8) y+8 = 2y-48 y = 56 x = 56-16 x = 40 Inserendo i valori x e y trovati: 40+8 = 56-8 48 = 48 (Dando 8 monete a Giorgio e togliendole a Carlo, entrambi avrebbero 48 monete) 56+8 = 2(40-8) 64 = 2(32) (Dando 8 monete a Carlo e togliendole a Giorgio, Carlo ne avrebbe il doppio: 64 vs 32)
    1 punto
  25. Ciao, fortunatamente è una moneta comune, in special modo se in bassa conservazione. è questa: https://en.numista.com/catalogue/pieces129438.html
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  26. Ciao Mario . Questa moneta in particolare l'ho vista sui miei cataloghi di numismatica e la posseggo quindi ,posso dire con certezza il tutto. Cordiali saluti da Edoardo
    1 punto
  27. Il prezzo dei 2€ cc ancora non si conosce (così come non si conosce il disegno della moneta), ma poiché tutte le uscite hanno subito aumenti di prezzo, è lecito pensare che così sarà anche per i 2€ cc (la divisionale FDC è aumentata di 2€, ad es.): la butto lì, 1€ in più per la FDC, 2€ in più per la FS
    1 punto
  28. Bisogna tenere presente che il secondo volume di Paolucci risale al 1991, mentre il terzo libro del Voltolina al 1998, quindi niente di più facile che sia stata acquisita dal Voltolina dopo l'uscita del libro "La zecca di Venezia". Bruno
    1 punto
  29. Buongiorno e benvenuto. Più che una moneta credo sia un gettone o medaglia. Sarebbe da postare o spostare la discussione in exonumia.
    1 punto
  30. ci sono molti periti numismatici sul forum ma non lo sbandierano ai 4 venti per il lavoro che fanno....Potrebbe anche illuminarci qualcosa in più sul Suo " sono un numismatico"?
    1 punto
  31. Federico III Denaro D/ TESTA CORONATA DEL RE A SINISTRA IN CERCHIO DI PERLINE INTORNO FRI / T / DEI GRA / REX SICILIE R/ CROCE PATENTE IN CERCHIO DI PERLINE CON GLOBETTO NEL PRIMO E TERZO CAMPO INTORNO + REX: SICILIE:
    1 punto
  32. A leggere questi ultimi interventi (monete d'argento da 5€) si rileva quanto sia distante anni luce il desiderio del collezionista, con la realtà economica italiana /europea /mondiale. È utopico pensare che uno stato (sia nazionale o a livello comunitario) pensasse d'emettete una moneta d'argento per la circolazione, anche in basso titolo, scomparirebbe subito tesaurizzata. Rimanendo con i piedi a terra ed ipotizzando un'eventuale emissione, dovrebbe essere già più piccola e più leggera di un 500 lire, in quanto questa vale già, solo per il metallo 6/7 €, quindi dovrà essere di lega bassa 500/1000? Mai poi perché il MEF dovrebbe impegnarsi in un'operazione antieconomica per emettere una monetina ( con alto costo) per far contenti quattro nostalgici collezionisti? Comunque state tranquilli, che fra un po' di anni la moneta da 5 € (in metallo vile) la vedremo, se non altro per il sopravvanzare della svalutazione dell'euro, che già nei suoi primi vent'anni di vita, ha già provveduto all'eliminazione dall'uso frequente i due più piccoli tagli (2/2 cent.) Saluti TIBERIVS
    1 punto
  33. Buongiorno, condivido il parere espresso ma sui due cataloghi consigliati ci passa un abisso, il primo è specifico per la sola monetazione napoletana dall'introduzione dei macchinari che sostituirono la coniazione a martello fino alla chiusura della zecca, con varianti, inediti e non ultime le molte notizie di interesse storico, mentre il secondo è un catalogo generale di tutta la produzione italiana dal 700 in poi fino ai nostri giorni, quindi se si vuole orientare la collezione solo su Napoli consiglio vivamente il primo...
    1 punto
  34. ? pensa te, ce li ho quelli dell'anno scorso, ma per non ricordarmeli, molto probabilmente non avrò nemmeno aperto i cofanetti... ?
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  35. All'inizio Francesco aveva 8 monete in tasca. Mettiamo che le monete iniziali siano X. 2 da 20 vengono scambiate con 8 da 5 cent ---> X - 2 + 8 1 da 5 viene poi scambiata con 2 da 2 cent e 1 da 1 cent ---> X - 1 + 2 + 1 In tutto: X - 2 + 8 - 1 + 2 + 1 = X + 8 quindi otto monete in più rispetto all'inizio. Se il numero di monete è raddoppiato: X + 8 = 2X X = 8 All'inizio Francesco aveva 8 monete da 20 centesimi. Alla fine ha 6 monete da 20 cent, 7 da 5 cent, 2 da 2 cent e 1 da 1 cent, per un totale (invariato) di €1,60.
    1 punto
  36. E come l'hai convinta la morosa? Dicendole: - Andiamo e torniamo con 2 Lire ? Ritorno serio nel dire che anche secondo me il grado di conservazione si avvicina al FDS. Le altre rimaste, erano nel medesimo stato?
    1 punto
  37. Lo sospettavo. ? Ma visto che di solito sono di manica larga con le monete, avevo remore nel rischiare una valutazione superiore su queste banconote.
    1 punto
  38. Il 500 lire Aretusa, generalmente è una banconota comune stampata in centinaia di milioni di pezzi. Scrivo generalmente perchè ci sono due Decreti di emissione, il 23.04.1975 e il 23.02.1970, che spuntano una discreta raità e di conseguenza i valori di mercato sono discretamente elevati. Ma veniano alle tue banconote, da quello che traspare dalle foto paiono due FDS sempre chè le immagini non ingannino. Il Dec. di emissione è il 23.02.1970, ma, purtroppo, non rientrano nel contingente che gli conferisce la discreta rarità di cui parlavo in precedenza in quanto, all'interno di questa emissione solo la serie che va da T19 a Z19 - alcuni cataloghi la prolungano sino a E20 - sono considerate rare perchè prodotte in "soli" 6 milioni di pezzi e la carta è priva di fibrille fluorescente. La serie delle tue banconote è la Y24 pertanto... Il Dec. del 1975 fà storia a se in quanto anche se prodotto su carta con fibrille fluorescente è stata stampata in soli 3 miloni di pezzi. Per questa tipologia di biglietti, la consequenzialità delle serie è questa: Dec. 20.06.1966 da A1 a M13 (C) Dec. 20.10 1967 da N13 a S19 (C) Dec, 23.02.1970 da T19 a Z19 (R2) - alcuni cataloghi la prolungano sino a E20 - Per queste tre emissioni la carta utilizzata è senza fibrille fluorescente. _______________________________________________________________________________________________________________________ Dec. 23.02.1970 da A20 a Z25 (C) - le tue rientrano in questa emissione. Dec. 23.04.1975 da A26 a C26 (R2) - alcuni cataloghi gli attribuiscono un R3 Con fibrille fluorescente. __________________________________________________________________________________________________________________________ Il valore di mercato dei tuoi biglietti, se come pare sono in FDS, direi 10/15 euro ciascuno. Saluti.
    1 punto
  39. Ciao a tutti, ripropongo a distanza di più di un anno questa discussione sulle monete di Gregorio XIII per mostrarvi due aggiunte in collezione, due testoni che fino a ora non sono ancora stati presentati. Partiamo: Testone, Roma (Munt 23, CNI 290) D/: stemma ovale in cornice, chiavi con impugnatura cuspidata a intagli. . GREGORI - VS . XIII . P . M . R/: Gesù a destra consegna le chiavi a San Pietro inginocchiato. . ET . TIBI . DABO . - CLAVES In basso a destra, segno della zecca di Roma. Es.: ROMA T/: liscio peso: 9.44 g. Si tratta di un testone rarissimo, decisamente più raro rispetto a quello con al D/ il busto di papa Boncompagni e R/ analogo. Questo esemplare inoltre presenta una conservazione davvero fuori dal comune: infatti, i pochissimi esemplari apparsi sul mercato faticano ad arrivare al BB.
    1 punto
  40. Ecco altro esemplare ex Collezione Zoppola appena acquisito: Francesco Contarini, 1623-1624. Mezzo ducato da 62 soldi, AR 13,24 g. S M VEN FRANC CONT – DVX Il Leone alato, a s., volto di fronte e con la zampa anteriore appoggiata sul libro aperto; a d., il doge genuflesso con vessillo. Rv. MEMOR ERO TVI IVSTINA VIR S. Giustina stante, trafitta in seno da pugnale, con palma nella d. e libro nella s.; sullo sfondo, galere in navigazione e, all'esergo, 62. CNI 100. Paolucci 13. Estremamente raro. qBB Ex collezione Zoppola; acquistato da Rizzini nel 1906 per lire 40. Conservazione: Spl / Fdc RRRR
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  41. A mio modesto parere ci vedo due I I ai lati dello stemma,poi anche la raffigurazione dell aquila direi che sono propenso su Giovanni. P.s.=cmq la certezza lo da il segno zecchiere in questo caso visibile di Giovanni Del Giudice I I . Spahr dal 126 al 131. A voi pareri anche.... Saluti
    1 punto
  42. Buongiorno a tutti! Tra "le più belle" inserisco questa Piastra da 120 Grana di Francesco II Saluti
    1 punto
  43. Condivido pienamente il pensiero di Cinna74. Anch'io preferisco le monete libere. Però signori riflettete : se da cedente molto spesso la vostra moneta in slab viene valutata di più la scatoletta è sempre da rifiutare ? Che ci piaccia o no il mercato internazionale e nostrano va in quella direzione sempre di più....
    1 punto
  44. Condivido il mio Tarì di Francesco II in conservazione davvero notevole: giudicate voi. La foto non rende al meglio il suo lustro.
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  45. @@petronius arbiter Ciao. "Non mi è chiaro perché la "perizia" cui siamo abituati non possa essere definita una "perizia semplice". 1)- Nella perizia cui siamo abituati, il perito risponde a un quesito (questa moneta è autentica?) 2)- Lo fa, di norma, per iscritto (compila il cartellino) 3)- Non si assume formalmente responsabilità particolari ("a mio parere", la moneta è autentica, se non lo fosse, pazienza). Ci sarà pure una differenza con quello che tu, più sotto, chiami un semplce expertise, ma non riesco a coglierla." Se intendiamo per "perizia", ancorché "semplice", ciò che comunemente si intende, e cioè un elaborato contenente non solo una risposta "secca" ad uno o più quesiti ma almeno un minimo di articolato ragionamento che spiega "il perché" della risposta fornita, è evidente che la pura e semplice attestazione che la moneta "è autentica", non corrisponde a quelli che sono "i canoni" normali che caratterizzano una perizia, ancorché "semplice". In questo senso ero andato alla ricerca di un termine, come "expertise", che sta ad indicare nel mondo dell'arte la dichiarazione resa da un esperto in merito all'autenticità dell'opera, che mi sembrava ciò che più si avvicina alle nostre "perizie" numismatiche. Quanto alla non assunzione di responsabilità, il discorso va inteso nel senso che il certificatore, se coincidente con lo stesso venditore, risponderà evidentemente dell'errata valutazione attestante l'autenticità della moneta verso l'acquirente, che avrà diritto a vedersi rimborsato il prezzo pagato (comprese eventuali costi sostenuti per la "perizia") per la moneta acquistata e dichiarata autentica, ma scoperta poi essere falsa. Se invece il certificatore è un terzo (non venditore) a cui il proprietario della moneta si rivolge - pagando - per ottenere "l'expertise", laddove l'attestazione fosse errata il committente potrà farsi rimborsare dal distratto perito quanto pagato. La mancata assunzione di responsabilità riguarda pertanto ulteriori profili che non siano quelli direttamente connessi ai casi di responsabilità "diretta" sopra enunciati. "Il discorso non fa una piega, ma lo vedo di (quasi) impossibile applicazione pratica. E' come per i gradi di rarità di cui abbiamo appena discusso, siamo tutti d'accordo che spesso non rispecchiano il vero, o non sono comunque sufficienti a stabilire la reale rarità, o sono dati con troppa faciloneria, ma poiché da essi, R2, R3, ecc.,nella pratica, dipende in buona parte il valore di una moneta, sarebbe difficilissimo, se non impossibile, convincere commercianti (in primis) e collezionisti a farne a meno. Per le perizie è lo stesso discorso. Io potrei conoscere le monete americane meglio degli esperti di PCGS (non è vero :lol:), ma in caso di divergenze (moneta falsa per me, buona per loro, o moneta MB per me, SPL per loro) il collezionista, a chi darebbe retta? se anche fossi davvero così esperto, non avrei comunque alcuna chance. E anche se le divergenze non ci fossero (buona per entrambi, stesso grado di conservazione), tra una moneta periziata da me, e una da PCGS, il collezionista, quale sceglierebbe?" Beh, non c'è dubbio che ci siano soggetti professionalmente deputati alla certificazione delle monete come ad esempio l'Ente americano che citavi Tu, che potranno godere sul mercato di una certa reputazione. Ma, e qui mi costringi a fare qualche nome, tra un giudizio di autenticità su una moneta napoletana espresso da PCGS e un altro, contrastante, espresso sulla stessa moneta da francesco77, siamo sicuri che daresTi la preferenza al parere di PCGS? E tra il giudizio contrastante, sull'autenticità, espresso dallo stesso Ente americano e da acraf, su una moneta dei socii italici, siamo sicuri che preferiremo il giudizio di PCGS? Mi fermo per brevità a questi due esempi, ma potrei continuare citando altri Utenti di questo forum i cui pareri, nelle monetazioni di competenza, possono ben competere e, perché no, anche sovrastare, il parere di Enti di certificazione, di Case d'aste e di professionisti "tuttologi" che, proprio perché "tuttologi", talvolta commettono anche grosse sviste. Certo, come dici Tu può essere utopia che un singolo privato goda di maggior credito numismatico rispetto ad un Ente certificatore, ad una Casa d'aste, ecc...ma questo è un discorso che va bene, con tutto il rispetto, per il "parco buoi", perché chi invece conosce le capacità e le conoscenze di quei singoli, non avrà esitazioni a rivolgersi a loro, piuttosto che all'Ente, per ottenere un expertise, nei casi dubbi. (Fra l'altro, scusa, ma sono persino alcune ditte numismatiche che già si rivolgono a costoro per conoscerne il parere su certe monete...e questo la dice lunga...). Poi, è evidente che tra il parere di un "pinco pallino", sedicente numismatico, e quello di un Ente certificatore, prevarrà il secondo. L'autorevolezza, in numismatica come dappertutto, va conquistata "sul campo", non a chiacchiere. Saluti. :hi: Michele
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  46. Questo è il punto critico ..... l'impunibilità del perito che sbaglia. Mi piacerebbe vedere perizie fatte e sottoscritte "in scienza e coscienza" dove con quella formula si sottintende la credibilità professionale di chi stende la perizia, che sa bene che se sbaglia paga (giustamente).
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  47. Il problema è che bisognerebbe avere l'onestà intellettuale e professionale e dire: non conosca questa monetazione. Ti suggerisco di andare da Tizio. Oppure...fammela studiare (un perito deve avere le capacità di ricerca, approfondimento e studio) e poi cerco di dare una risposta alla tua richiesta... Altrimenti, come dice Michele..si va a finire nella perizia de noantri.
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