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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/08/21 in tutte le aree
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Ciao @Raff82 è molto difficile poter comprendere i motivi di questa notevole varietà di conii del millesimo 1834. Esimi studiosi hanno cercato una risposta che per adesso, in mancanza di una documentazione, non è ancora stata trovata. In passato sul Forum la questione è stata lungamente dibattuta. Sono state avanzate ipotesi personali, alcune prive di logica ed altrettante risposte qualche volta sopra le righe, pertanto non è mia intenzione continuare o alimentare queste sterili polemiche, ma solo fornire delle ipotesi personali che sono e resteranno tali. Mario Pin nell'ottimo libro: “ Le Piastre da 120 Grana di Ferdinando II di Borbone “ - D'Amico Editore -2017 – Pag.96 scrive quanto segue: Si parla di “libertà di azione degli addetti”, ed “imprecisioni durante le operazioni di coniazione” Ed ancora di “ Effetto artigianale della produzione nella Zecca di Napoli”. Questo avrebbe portato al fatto che molti addetti manifestavano il proprio estro producendo dei conii personalizzati. Non mi permetterei di contestare ad uno Studioso della levatura di M.Pin queste conclusioni, però tale interpretazione, dal mio punto vista, mi sembra troppo “artistica”. La Zecca di Napoli al tempo non aveva nulla da invidiare alle altre della Penisola, era diretta da persone capaci e pertanto esistevano dei controlli e poco o nulla era lasciato al caso. Ne fa fede ad esempio il fatto che le Piastre abbiano un limite di tolleranza della lega d'argento sovrapponibile agli Scudi coniati in altre Zecche. Non è pensabile che tali monete uscissero dalla Zecca con anomalie di conio piuttosto vistose, senza che i Dirigenti ne fossero a conoscenza. Sicuramente l'altissima tiratura di questo millesimo poteva permettere che degli errori fossero presenti, ma sicuramente non in tale quantità e non con questa varietà. Pertanto avanzo una mia personale ipotesi: gli “errori” erano intenzionali e ben conosciuti dal personale della Zecca di Napoli. Perchè esistevano queste anomalie? Probabilmente erano un marchio. Per distinguere l'incisore e/o aiutanti che, in caso di “problemi” poteva essere identificato. Oppure per distinguere semplicemente una “partita” di Piastre derivanti dalla fusione di altre monete o poter risalire alle forniture dei metalli comprati magari in altri Stati. Vi ringrazio per l'attenzione e ribadisco che sono soltanto congetture non suffragate da elementi concreti. Saluti a Tutti3 punti
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Il concetto, così espresso, è equivoco (visto che si parla di "accusa") e mi permetto di precisare ancora una volta che nel processo penale a carico del collezionista è e sarà sempre solo l'accusa (il P.M., per intenderci) a dover offrire la prova della sussistenza di una delle fattispecie di reato eventualmente contestate (di solito si tratta di una tra quelle di cui all'art. 176 C.B.C., "Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato", art. 648 c.p. "Ricettazione" o art. 712 c.p. "Acquisto di cose di sospetta provenienza"). E' solo dal punto di vista (diciamo) civilistico (per agevolare la comprensione del diverso regime probatorio) - ossia nella risoluzione della controversia tra Stato e privato sulla proprietà dei beni - che sarà il collezionista a dover offrire la prova della legittimità del proprio titolo di proprietà delle monete, dovendo vincere la presunzione normativa (cioè stabilita per legge) di appartenenza statale. E' questa la prova diabolica, non quella in ambito penale. Ed è sempre per questo che si possono verificare situazioni in cui nonostante l'assoluzione il collezionista si veda comunque confiscare definitivamente le monete. Spero sia ora più chiaro. Saluti.3 punti
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Ciao @Litra68, si ho una grande passione per le 34,ogni volta che ne trovo una è sempre una domanda continua, nel caso della piastra in oggetto mi sono chiesto come mai ci sia stata la volontà di non incidere nessun punto nelle abbreviazioni e nemmeno dopo il numerale ll Un saluto Raffaele.3 punti
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Io spero proprio di no... Ma basta questo perbenismo assurdo! Allora le Chiese? Le opere artistiche che ebbero come patrocinatore il Vaticano? ... Già nascondono le Guerre che mi sembra una boiata pazzesca. La Storia é fondamentale, ma ora come ora l' I phone é più importante. Male.3 punti
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L'ho scritto di fretta, in questo momento, quindi quello che ho scritto, spero si comprende è proprio quello che intendo lasciare come messaggio. Ovviamente non mi allontano dalla discussione, infatti l'ho fatto proprio qui a questo proposito, senza pensarci su. > alle pagine 321 - 322 e 323 del Manuale che ho anche avuto premura di fare dei ritagli, per chi non avesse il volume, ci sono tante, ma tante risposte, ai centinaia di quesiti, domande, risposte a cavolo che leggo spesso; ma se poi, ribadisco, non si ha volgia di leggere e scrivere la prima cosa che ci passa per la testa, il risultato sarà sempre insoddisfacente.....ed ho utilizzato un parola nella normalità....per non scrivere dell'altro....del tipo "l'asino vola".2 punti
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permettetemi una considerazione Sono decine le discussioni sul forum (e probabilmente le sottostimo) dedicate all'interpretazione delle norme che regolano il commercio, lo scambio e il collezionismo in genere delle monete - in particolare antiche. Giuristi esperti, Bizerba, Vitellio, piu' recentemente Allek si sono alternati a dare commenti o rispondere a domande riguardanti l'interpretazione delle norme. Se volessimo fare la sintesi forse pero' ancora sfuggirebbe qualche particolare, qualche elemento, qualche interpretazione della giurisprudenza che non permette - nessuna colpa sia beninteso ai ns valenti giuristi . di definire con CERTEZZA assoluta cosa è permesso e cosa no. Ma non è questa la conclusione cui intendevo arrivare bensi la lascio come mero elemento di meditazione. La mia considerazione riguarda invece come sia possibile - in un Paese culturalmente, civilmente (qualcuno magari avrebbe da ridire ed economicamente avanzato come l'Italia - che vi possa sussitere un clima cosi incerto riguardo le regole che determinano cosa si possa e cosa non si possa fare. Chiariro' meglio con un esempio: frequento quando capita diversi altri fora, UK, francesi, spagnoli, US etc. ebbene in NESSUNO di essi si perdono 'tonnellate' di ore preziose a disquisire di certificati di provenienza (al massimo di autenticità e grading - quelli si) di responsabilità civili/penali (queste ultime poi le ho lette solo in connessione a furti e ladrerie), di sentenze della corte di Cassazione (negli altri Paesi le corti Supreme si occupano di ben altro o se proprio toccano l'argomento come diritto naturale del cittadino lo fanno una volta sola non contraddicendosi in decine di sentenze che invece di dirimere la questione la complicano e basta). Insomma il mio sgomento è perché in un Paese che nulla ha da invidiare - civilmente, culturalmente, economicamente ad altri pari grado - si debba subire questi iniqui trattamenti dove alla fine ci si ritrova nostro malgrado a disquisire molto piu' a lungo di regolamenti/pratiche/sentenze legali piuttosto che di MONETE, e della loro storia e importanza culturale ed artistica, come avviene nella stragande maggioranza dei forum di discussione in tutti gli altri Paesi. Preferirei di gran lunga leggere - non me ne vogliano i ns fini giuristi - al posto di virtuosistiche interpretazioni giurisprudenziali (che spesso - di nuovo non me ne vogliano - restano fini a se stessi perche le regole sono state concepite per essere soggette a interpretazioni disambigue) commenti sulle monete e sul contesto che ci permettono di rievocare o approfondire meglio.. Scusate lo sfogo ma trovo iniqua questa condizione per coloro che perseguono questa passione per diletto e amore di consocenza, senza contare i danni o le limitazione, e i costi aggiuntivi imposti a chi fa della numismatica una professione commerciale..2 punti
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Buongiorno a tutti, oggi vi voglio mostrare il mio ultimo acquisto, arrivato proprio ieri direttamente dall'ultima Inasta. Come potete ben vedere dalla foto qui sotto, si tratta di una moneta usurata, soprattutto al dritto, e forse a qualcuno, sopratutto agli amanti delle alte conservazioni, potrebbe anche non trasmettere nulla o quasi... ma in questo caso è la rarità della moneta a regalare grandi emozioni! Si tratta infatti di una tipologia diversa e più rara dalla 'classica' Lira di Francesco III con l'Aquila al rovescio (anch'essa non comune da trovare). In questo caso infatti al rovescio troviamo la Vergine ed il Bambino, iconografia per me molto bella e che si rifà alle Lire, 2 Lire e a diversi tagli in oro di Francesco I d'Este (duca dal 1629 al 1658). Il dritto si presenta usurato soprattutto dalla metà in su del busto del duca, mentre la legenda e la data rimangono integre e ben leggibili. Il rovescio è invece più godibile, con le figure della Vergine e del Bambino che emergono bene dai fondi, anche se i dettagli sono purtroppo andati persi. La moneta è classificata come R2, ed è probabilmente la tipologia più rara per quanto riguarda le monete di Francesco III. Cosa ne pensate? Che tipo di conservazione le attribuireste? (Inasta la segnalava qMB) Grazie a tutti per l'attenzione e a chi vorrà intervenire! Cioso.2 punti
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Si tratta della «Lira di Reggio», di 1/3 più leggera delle solite lire modenesi, perché ci volevano 3 lire reggiane per fare 2 lire modenesi. Allo stesso modo il «Capellone» era mezza lira reggiana, e questo spiega l'inconsueto suo valore inciso (6 Bolognini e 8 Denari). Essendo una lira reggiana, il rovescio (come le più famose serie in oro e argento di Francesco I) riproduce la Madonna della Ghiara (di cui esiste la Basilica a Reggio), a cui i duchi estensi furono sempre molto devoti, a partire da Francesco I che le diede il merito di avere salvato lui e la sua famiglia dalla terribile peste del 1630.2 punti
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Quello che ho scritto stasera, non è stato per niente premeditato, sono entrato nel Forum per leggere un Msg privato che mi era arrivato l'avviso sul cell., poi ho letto la discussione.....ed eccoci qui. Buona serata a tutta la Sezione. PM1 punto
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E' scritto e noto questo > L’effige e lo stemma (non completati e perfezionati) erano le prime due operazioni immesse sul conio; solo dopo questo iniziale procedimento si provvedeva all’incisione di legende, ornamenti, data, valore e di tutti gli altri piccoli particolari; in pratica questi venivano aggiunti in un secondo tempo, con altri punzoni oppure a mano libera; questo metodo operando, per non perdere i dettagli nel momento in cui il punzone freddo e temperato veniva battuto nel conio di acciaio reso in quel momento caldo e stemperato; il risultato di queste operazioni aggiuntive ha dato origine a numerosissime differenze tra una moneta ed un’altra variando quindi le posizioni delle legende, delle date, del valore, la spaziatura tra le lettere e gli intervalli tra le parole; anche i caratteri utilizzati erano spesso diversi da altri e venivano usati in modo promiscuo, senza contare della punteggiatura, quasi sempre trascurata e apposta in modo irregolare; quelle innumerevoli vanno registrate soprattutto nella composizione dello stemma borbonico (imprecisione araldica), non da meno anche quelli accaduti nei tagli delle monete e sul bordo.1 punto
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No, non dovrebbe proprio, e non solo per motivi di sicurezza sanitaria. Secondo me non si dovrebbe proprio arrivare al livello di far presenziare alla più alta carica dello Stato una partita di calcio, trattando questo "sport" come fosse un evento storico per la nazione che richiede la mobilitazione ai livelli supremi. Il tutto con buona pace degli altri sport (anche quelli senza virgolette) a cui simili onori invece non vengono riservati. Per come la vedo io è un'assurdità di principio, un'assurdità totale.1 punto
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Il primo, la ha il tondello di forma quadrata ed è considertato C mentre il secondo , Come il tuo, ha il tondello rotondo , ed è classificato R2. Erano monete coniate grossolanamente, senza particolare cura, pertanto i Tondelli assumevano anche la forma quadrata per facilità di taglio della lastra di rame. Il controllo del peso avveniva iaddirittura su unità di peso come il marco, quindi con un gran numero di pezzi, controlando la media generale e non quella del singolo pezzo.1 punto
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Le madonne lignee con bambino sono molto comuni in europa, a memoria senza ricerche me ne vengono in mente subito una in basilicata e una ad Augusta in Germania. Alcune hanno un melograno in una mano, altre tre dita alzate di una mano, oggetti e posizione delle dita hanno un loro significato simbolico. Più che oggetti semplicemente religiosi sono testimonianze storiche e artistiche non di poco conto, per cui non vedo motivi per cui oggetti così belli non debbano potere essere coniati su monete.1 punto
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DE GREGE EPICURI Vi mostro alcune monete di Alessandria Troade, avute da un amico tramite scambio. Questa è forse la più comune; pesa 5,48 g. e misura 21 mm. Al D, il consueto ritratto turrito della città (che è sita in Mysia); secondo alcuni, si tratta di una Tyche. La scritta è: COL TROADA. Al rovescio, un'aquila vola a dx, ad ali aperte; tiene con le zampe ad artiglio la testa (o la parte anteriore) di un toro. Legenda COL AUG TRO. Baldwins 47, 135 Simile anche a BMC 53, ma ci sono molte varianti nelle legente, più o meno abbreviate.1 punto
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Allora sarà un onore per me regalarti uno dei miei esemplari. Un caro saluto, Rocco Citraro.1 punto
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La realtà è molto diversa dalla teoria. Provate solo a pensare a degli eredi che si trovano una collezione. Di norma, al massimo, ci sono dei cartellini come documentazione e si dovrebbe pretendere fatture (comunque molto generiche) o altri documenti che attestino la provenienza... Mah... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Spagna - 100 Pesetas 1995 50° Anniversario della Fao1 punto
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Condivido il pensiero di @numa numa. E' davvero frustrante che i collezionisti italiani di monete antiche debbano vivere perennemente con l'angoscia di questa spada di Damocle sulla propria testa. Tra l'altro si tratta di una situazione che non ostacola soltanto il "povero" collezionista ma, per una serie di elementi, finisce col danneggiare lo stesso stato italiano. Pertanto, pur aberrando molto spesso certi discorsi "esterofili", credo che in questa circostanza il nostro Paese farebbe bene a prendere esempio da sistemi virtuosi, in cui si è creata una serena e proficua convivenza tra interesse pubblico e privato. A tal proposito, mi permetto di citare un breve passaggio presente nella prefazione di un'importante asta tenuta alcuni anni fa a Milano: "Crediamo che anche in Italia sia arrivato il momento di sviluppare un corretto rapporto di collaborazione tra pubblico e privato, i cui interessi, a differenza di quanto pensino alcuni funzionari del Ministero dei Beni Culturali, non sono affatto contrastanti, ma anzi collimano. E' interesse delle Istituzioni tutelare e incoraggiare il collezionismo privato che è, da sempre, il più grande bacino da cui attingere per le collezioni pubbliche. Rendere difficile il collezionismo e regolamentare in maniera irragionevole la libera circolazione delle monete è un'operazione miope e di finta tutela; ci chiediamo che senso abbia negare il permesso di libera circolazione per monete che sono presenti in moltissimi esemplari nelle collezioni pubbliche e, soprattutto, è logico interrompere quel processo virtuoso che negli ultimi anni aveva portato all'emergere di così tante collezioni? Noi crediamo di no e sappiamo che queste considerazioni sono condivise da moltissimi studiosi sia all'interno dei musei sia nelle Università, ma purtroppo l'Italia è un paese strano, dove spesso la burocrazia assume posizioni del tutto inspiegabili". Da allora ad oggi, purtroppo, sono trascorsi quasi 9 anni ma, a quanto pare, la situazione non è migliorata particolarmente...1 punto
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Grazie per le risposte, ad oggi ancora nulla. Ribadisco che non è accettabile che l'IPZS non dia delle comunicazioni adeguate (nome del corriere e tracking). Se faccio il confronto con i siti e-commerce dove ho acquistato, non so se ridere o piangere.1 punto
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Non è una richiesta obbligata, se il conferente vuole mostrarla, lo fa di sua iniziativa, altrimenti, la casa daste , deve accontentarsi( a norma di legge) della auto certificazione rilasciata dal conferente.1 punto
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Presi ad un'asta recente due testi, entrambi con begli ingrandimenti fotografici. Ho offerto anche per La monetazione incusa della Magna Grecia (G.Gorini, 1975), ma ho desistito visto il prezzo raggiunto (aggiudicato a 300 Euro!). Ciao Art and Coinage in Magna Graecia (R. R. Holloway, 1978) Götter Griechenlands. Meisterwerke antiker Münzkunst (K. Lange, 1941)1 punto
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Devo essere sincero. Benché io raccolga tendenzialmente, come specificato già altrove, dal BB in giù, non posso non ammirare alcuni pezzi che state qui presentando. Un po' d'invidia c'è. Ma tanto tempo fa ho posto le condizioni per le mie collezioni, e mi mantengo fedele a quelle linee di condotta. Per quanto riguarda il mio 2 tornesi 1857, non essere troppo zelante. ?? Si legge tutto, sì, ma è davvero brutto (con tanto di tondello ondulato). Piccola digressione (da sviluppare altrove, non qui): ci diciamo spesso che siamo in pochi ad accettare scarrafoni nelle nostre raccolte. Ho la sensazione che invece siamo in molti. Non colleziono tutto il CU di Ferdinando II ma solo gli anni '50 (compreso suo figlio). Praticamente ho fatto una scelta tipologica delle preunitarie e inserisco nella raccolta una moneta per tipo. Tanto per rimanere nel tema della discussione, mi manca il 3 tornesi (ultimo tipo di ritratto). Ne ho visti in basse-bassissime conservazioni e confacenti alle mie possibilità, ma per un motivo o per l'altro, non li ho ancora mai acquistati. Sarò curioso di osservare qui i vostri esemplari. Per quanto riguarda i ramini dai nominali già esaminati, eviterei di aggiungere i miei: non credo abbiano alcuna particolarità (anche se non mi interesso di proposito al discorso varianti). Spezzerei di certo una continuità di ragionamento gradiente (dal nominale più piccolo a quelli più grandi) che secondo me è un valore aggiunto di tale discussione.1 punto
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Massimino il Trace Gaio Giulio Vero Massimino (in latino Gaius Iulius Verus Maximinus, nato in Tracia nel 173 circa e morto ad Aquileia Romana il 10 maggio 238), meglio noto come Massimino il Trace (Maximinus Thrax), è stato imperatore romano dal 235 alla sua morte nel 238. Fu il primo barbaro a raggiungere la porpora imperiale, grazie al solo consenso delle legioni, essendo nato senza la cittadinanza romana e senza essere neppure senatore. Fu anche il primo imperatore a non aver mai messo piede a Roma, in quanto trascorse i suoi tre anni di regno impegnato in vittoriose campagne militari. Egli fu anche il primo imperatore-soldato del III secolo. Il suo governo viene ritenuto dagli storici un vero momento di svolta della storia imperiale (anarchia militare). Massimino, da vero soldato qual era, ottenne successi militari sia lungo il fronte renano sia danubiano, dove sconfisse prima gli Alemanni e poi i Sarmati della piana del Tibisco. Massimino impose un durissimo prelievo fiscale per finanziare l'esercito e s'inimicò sia il Senato sia le élite delle città. La rivolta contro di lui partì dall'Africa, dove proprietari e coloni si ribellarono e venne acclamato Augusto il proconsole d'Africa Gordiano I che associò al potere il figlio (Gordiano II) venendo quindi riconosciuto dal senato. La rivolta fu domata dalle truppe di Massimino e i due Gordiani furono eliminati. Nel 238, però, Massimino venne infine ucciso dai suoi stessi soldati mentre assediava Aquileia nel tentativo di raggiungere Roma. Massimino fu anche uno degli uomini più alti della storia umana, misurando tra i 239 e 248 cm circa. Valore nominale: Sesterzio Diametro: 31 mm Peso: 19,67 gr Dritto: MAXIMINVS PIVS AVG GERM, busto laureato drappeggiato e corazzato a destra visto di 3/4 da dietro Rovescio: VICTORIA GERMANICA, S-C in campo, la Vittoria stante a sinistra, tiene corona in mano destra e ramo di palma nella sinistra, ai piedi prigioniero seduto con mani legate dietro Zecca: Roma Officina: 6e Anno di coniazione: fine 237-gennaio 238 Riferimento: RIC 90, Cohen 109 (8f), BMC/RE 191 Rarità: R1 Note: Sesterzio coniato per festeggiare la grande vittoria sulle tribù Germaniche del 236. Uno degli ultimi arrivi. In mano è BELLISSIMA con particolari veramente incredibili. ? Ave! TWF1 punto
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Continuano le stranezze: rigori concessi all'Inghilterra ma non alla Danimarca, il pallone che ai sdoppiata, Var inesistente,... La domanda è: cosa succederà contro l'Italia? Ecco i possibili accorgimenti studiati dalla UEFA per aiutare, ma solo un pochino, a vincere l'Inghilterra: per la serie ti piace vincere facile!1 punto
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Ciao a tutti, Altra piastra della mia raccolta, diritto e rovescio senza nessuna punteggiatura, unico punto quello presente tra la G e 120. Un saluto Raffaele.1 punto
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Ricevuti la scorsa settimana, consegnati da GEODIS. Rischiamo però che le buste si sbriciolino sul tragitto......??1 punto
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Forse un piccolo bronzo di Erice, Campana 48b? https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3568&lot=145 C’è una variante del Campana 48b con una foglia davanti al cavallo, mi chiedo se non sia il caso per la tua moneta?1 punto
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Non è inedita, anzi ben conosciuta (es. Voltolina I, 40 pag. 58). È una medaglia ibrida D/ Moro R/ Foscari. Conosciuta anche da Armand e da Hill. Anche io propendo per una fusione postuma, sempre giudicando delle foto. PS se scrivo in un annuncio che è sconosciuta, quando invece non lo è, mi sa tanto di specchietto per le allodole...1 punto
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Infatti il Gigante dovrebbe eliminare almeno la foto di riferimento perchè non è della vera variante (se mai c'è) ma una sbavatura di conio di una T ed anche un bimbo la vede,poi si vuol chiamare Variante anche il difetto di conio........ Un catalogo può commettere un'errore,spero di scelta,un Perito meno per come la vedo io. L'onesta numismatica per me ha la precedenza su tutto. Un BB per me puo essere un BB+ o qBB, per un'altro ma una P è questa una T è quest'altra.1 punto
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Buonasera a tutti, Finalmente è entrata in Collezione Litra68 una moneta da tempo desiderata, l'ho presa perché ho trovato il giusto rapporto qualità prezzo secondo i miei canoni. Piastra Francesco I 1825 Francesco I di Borbone (Francesco Gennaro Giuseppe Saverio Giovanni Battista; Napoli, 19 agosto 1777 – Napoli, 8 novembre 1830) fu Re delle Due Sicilie dal 1825 fino alla morte. Cercavo sul Web un qualcosa che potesse accompagnare la moneta, perché ritengo che attraverso la ricerca fatta in questo modo ci si possa arricchire di nuove conoscenze e di cose che anche se piccole sono interessanti. Magari non sono note prettamente Numismatiche ma aiutano a capire la persona dietro la Corona. ? Voglio riportare qualcosa che riguarda l'uomo non il Re. Un uomo appassionato tra le altre cose di Botanica. La sua passione per la Botanica lo portò a scrivere due Trattati sull’argomento: “ Istruzione sulla coltura del Cartamo” e “ Memorie sulla coltura e uso dell’erba dell’abbondanza” come riferì Giulio Genoino poeta napoletano. Ma cosa è il Cartamo? Il Cartamo è una pianta dai molteplici utilizzi. I semi (contengono il 40-45% di olio) vengono utilizzati per la produzione di olio ricco di acidi insaturi (soprattutto linoleico 75% e oleico 10%), utilizzato soprattutto nell'industria farmaceutica e nella produzione di vernici. I panelli di cartamo vengono impiegati nell'alimentazione degli animali per il loro elevato contenuto di fibra e proteine. Dalla corolla dei fiori si estrae la cartamina, sostanza colorante usata in tintoria e in cosmesi. Il cartamo (l'intera pianta) viene impiegato nell'alimentazione degli ovini sia come foraggio fresco che affienato, se falciato prima della fioritura. Saluti Alberto1 punto
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Aggiungo due estratti interessanti di documenti dell'epoca. Nell’articolo di Giuseppe Maria Viti “Dove e come si fabbricano i nostri soldi” pubblicato ne La Lettura 1912 viene scritto: "i tondelli assumono, dopo questa operazione, un aspetto curiosissimo: una nera zona circolare, come un fosco alone, interrompe la bianchezza del metallo. Ma un nuovo imbianchimento toglie la bruna impurità emersa dalla sottocute del tondello". Nella Relazione della Regia Zecca 1911-1912 viene scritto: “l’operazione della raschiatura, per diminuire il peso dei tondelli sopra la tolleranza, viene eseguita con macchine cosidette tornitrici , che tolgono un riccetto avente forma di corona circolare sopra una delle faccie dei tondelli pesanti”.1 punto
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Purtroppo mi sentirei di risponderle di no: la tranquillità non la si può mai avere sul piano civilistico. Una provenienza trasparente delle monete dovrebbe far stare sereni dal punto di vista penale (dovendosi escludere la sussistenza di qualsivoglia fattispecie penalmente rilevante). Non altrettanto sul piano civilistico, potendo lo Stato sempre rivendicare la proprietà delle monete adducendo che le stesse, essendo bene archeologico "per definizione" (l'espressione non è mia ma di una parte della giurisprudenza e dello stesso MiBAC), soggiacciono alla presunzione di proprietà Statale di cui si è ampiamente detto. In questo caso l'onere della prova contraria (diabolico, aggiungerei, visto che secondo gli interpreti si dovrebbe risalire al 1909, nonostante il silenzio della legge sul punto, aggiungo sempre io) è a carico del privato collezionista. Una precisazione: il sequestro in ambito penale è una misura cautelare che mira ad "assicurare" il bene "oggetto di presunto reato" nelle more che il processo penale faccia il suo corso. Il sequestro, in caso di esito sfavorevole per l'imputato, si convertirà certamente in confisca (le monete diventano a tutti gli effetti proprietà Statale). La confisca, tuttavia, potrà essere ugualmente disposta anche in caso di assoluzione ogniqualvolta venga accertata la rilevanza delle monete sotto il profilo "culturale" e il possessore non sia stato in grado di provare di possedere a uno dei seguenti titoli: i beni "1) gli siano stati assegnati in premio per il loro ritrovamento; 2) gli siano stati ceduti dallo Stato; 3) siano stati acquistati in data anteriore all’entrata in vigore della legge n. 364 del 1909 [...]". Alcune considerazioni strettamente personali che nulla hanno a che fare con il diritto. Acquistare da venditori professionisti è sempre la scelta più saggia. I professionisti sono a loro volta sottoposti a controlli e se una moneta finisce in vendita attraverso i loro canali (fisici o on-line che siano) è verosimile che la stessa sia stata già attenzionata da qualcuno superando indenne il vaglio di "interesse" per lo Stato. L'acquisto sulla Baia di monete antiche da privati è un rischio che non vale la pena di correre... fosse anche che abbiamo trovato il pezzo della vita. Lo Stato non ha interesse a recarsi a casa di chiunque acquisti monete antiche. Di solito se ciò si verifica è perché si è commessa qualche leggerezza nell'acquisto o nella smania di mostrare ad amici, parenti, conoscenti e chi più ne ha più ne metta, i propri tondelli (alcune volte i problemi nascono dall'invidia... spiace dirlo). Forse quest'ultimo è l'aspetto più triste per il collezionista che, sempre orgoglioso dei suoi pezzi, sarebbe pronto a esibirli alla prima occasione utile. E' quella che personalmente definisco "la solitudine del collezionista di monete antiche". Saluti.1 punto
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1995 Germania - 10 marchi 800° Anniversario della morte di Enrico XII di Baviera, detto Enrico il Leone.1 punto
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Sperando di far cosa gradita agli appassionati di monetazione estense, agli appassionati di emissioni della zecca di Reggio Emilia e a tutti gli interessati, Vi informo che ho pubblicato sul canale academia.edu la copia pdf dell'articolo: Ercole II d'Este, un inedito bagattino con Vergine e Bambino; recentemente pubblicato da Panorama Numismatico nel n°372 5/2021 consultabile e scaricabile gratuitamente al seguente collegamento: https://www.academia.edu/49284151/Reggio_Emilia_Ercole_II_dEste_un_inedito_bagattino_con_Vergine_e_Bambino Buona lettura Mario1 punto
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Comunque se un giorno la "scientifica" avesse bisogno delle impronte digitali degli impiegati di questo ufficio si potrà rivolgere a noi collezionisti.... Le abbiamo tutte?1 punto
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Aggiungo un altro scarrafone ai miei Tornesi del 1622 di Filippo IV, con sigle di Michele Cavo poste in verticale.1 punto
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La discussione l’ho letta bene @allek e ho anche capito molto bene le sue argomentazioni, che però non condivido, trovandole confuse. La legge impone al possessore di monete antiche di interesse culturale ed artistico un certificato di lecita provenienza, cioè chi possiede queste monete deve dimostrare come le ha avute. Conseguentemente, mi scusi, ma chi sarebbe quel fesso di acquirente, che in una compravendita fra privati non si farebbe rilasciare questo certificato dal venditore..., credo nessuno. Ecco perché il suo focalizzare l’attenzione sul mero dato letterale dell’art.64 del Codice dei Beni Culturali che parla solo di esercenti il commercio non ha alcun senso, la legge impone di avere OBBLIGATORIAMENTE un certificato di lecita provenienza, quindi chiunque acquisti tali beni lo deve richiedere al venditore, anche se questo è un privato. Spero di essermi spiegato. Saluti1 punto
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Mi dispiace ma forse dovrebbe rileggere con più attenzione l’intera discussione, compresi i miei post. Mi vedo costretto a ricapitolare i concetti da me espressi perché così sembra che io stia suggerendo di acquistare da privati una moneta antica come se si trattasse di una bottiglietta di minerale. Non è così. Tutto è partito dal quesito se il certificato di lecita provenienza sia OBBLIGATORIO PER LEGGE anche nelle compravendite tra privati: la mia risposta è stata NO. Non lo dico io ma il codice dei beni culturali (e stiamo dando per scontato, tra l’altro, che la moneta oggetto di compravendita sia sottoposta alla disciplina ivi contenuta). Ho aggiunto, poi, che il fatto che la legge non prescriva nella compravendita tra privati il certificato in questione NON esclude che un acquirente avveduto (e quindi dotato di BUON SENSO), ESIGA dal venditore una dichiarazione di contenuto equipollente al certificato di lecita provenienza e copia di tutta la documentazione attestante la legittima circolazione della moneta nel tempo (fatture, ricevute, foto ecc.). Ma che succede se il venditore (privato) si rifiuta o non è in grado? La legge glielo impone? La mia risposta è NO. Che possibilità ha allora l’acquirente? 1. Rinuncia all’acquisto (STRADA ASSOLUTAMENTE PREFERIBILE); 2. Acquista ugualmente esponendosi al rischio di commettere un reato e incorrere in tutti i guai connessi (opzione sconsigliata, ovviamente). Come vedete stiamo dicendo la stessa cosa ma con la differenza che mi sono permesso di puntualizzare che non c’è norma di legge che imponga al venditore privato di fornire la certificazione di cui parliamo. Documentazione che, in ogni caso, ha quale unico scopo (sia che si acquisti da privato che da professionista) quello di agevolare l’onere della prova (che può essere offerto comunque anche con altri mezzi) nell’ipotesi in cui venga contestata l’illecita provenienza della moneta acquistata e successivamente rivendicata dallo Stato. Mettiamola così: il buon senso, in questo caso, sopperisce a una lacuna di una legislazione che, pur prevedendo serie consegue per un acquisto incauto, nessuna prescrizione fornisce in merito alle cautele da adottare quando si compravende tra privati. E allora va pure bene dire che quando si compra da privato è OBBLIGATORIO farsi rilasciare tutta la documentazione dal caso a patto, però, che non si dica che detto obbligo sia codificato (ed è solo questo che stavo cercando di sostenere: l’assenza di codificazione). Spero di essere riuscito a spiegarmi questa volta. E mi si dica pure che non si condivide (argomentando) ma non che sono confuso... è una affermazione che trovo poco edificante. Vi prometto che ho chiuso davvero e non vi tedio più. Saluti1 punto
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