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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/15/21 in tutte le aree
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Volevo informarvi che non ho dimenticato Venezia e che sto (piano piano... ) procedendo anche con questa zecca, correggendo alcune imprecisioni e aggiungendo nuove schede. Sempre con la speranza che possa essere utile. Arka Diligite iustitiam8 punti
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Ciao a tutti, La mia napoletana di oggi... Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.4 punti
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Buongiorno a tutti Denaro Debile UmbertoIII I Tipo del nuovo Cudazzo (C39) Il Tipo II per comparare (C40)3 punti
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A partire dalla metà del VIII Secolo il tema di Sicilia diviene la provincia più importante dell'impero Romano d'Oriente in Italia. Il tema, oltre l'isola, controlla le punte di Calabria e Sicilia, influenza i ducati bizantini campani e quella che resta della provincia di Sardegna. Il solido coniato in Sicilia si sgancia, già sul finire del secolo precedente, dal cambio 1:1 con il solido di Costantinopoli. Il solido di Sicilia è una moneta del peso medio di circa 3.8 grammi, con un titolo inferiore di quello di Costantinopoli. Anche il follis segue una strada tutta sua, a dimostrazione della profonda autonomia monetaria che godeva la provincia Siciliana. Il IX secolo è un periodo di generale agonia per le province romane in Italia. L'impero, diviso tra guerre civili e una debolezza militare intrinseca, è in profonda crisi. Gli arabi scorrazzano in Anatolia senza troppe difficoltà, I bulgari e gli slavi hanno mano libera nei Balcani, con l'eccezione delle grandi città e di poche enclavi. Creta cade in mano ai pirati quasi senza reazione da parte dell'autorità imperiale, rendendo definitivamente insicure le rotte che collegavano la Grecia all'Italia. Di questa situazione approfittano gli Arabi di Tunisia, iniziando nell'827 la conquista della Sicilia. La monetazione Siciliana di questi anni è rappresentata dai classici 3 nominali in oro, Solido, semisse e tremisse di Sicilia, basati sul piede del solido da 3.8 grammi, e da Folles in Rame nel range 2 - 4 grammi. L'emissione di Folles in Rame a partire dal regno di Niceforo è caratterizzata dalla Dicotomia tra folles coniati su tondello largo e folles coniati su tondello stretto. Sotto Teofilo, l'esistenza di due diverse tipologie diventa evidentissima. La prima è coniata su un tondello largo, capace di contenere l'intera figura del sovrano e permettere la piena leggibilità della legenda. Il conio del rovescio ha un'impronta di dimensioni maggiori. La seconda è coniata su un tondello striminzito, non contiene l'intera figura del sovrano al dritto e la legenda non è mai leggibile per intero. Il conio del rovescio è molto più piccolo del primo conio. Vari numismatici hanno ipotizzato che le due tipologie rappresentino 2 emissioni aventi valore differente, il follis e il mezzo follis. Seppur ragionevole, questa ipotesi cozza col fatto che per altri sovrani, la differenza tra i due nominali può essere ardua da rivelare, in quanto la differenza tra le dimensioni dei tondelli diventa minore e i tondelli risultano spesso mal coniati, rendendo difficile, per la popolazione dell'epoca, il rapido riconoscimento dei possibili due nominali. Un'altre spiegazione, più semplice, potrebbe essere che si tratti di folles coniati da differenti zecche siciliane: una militare (la più piccola), volta al risparmio, effettuata per pagare le truppe rapidamente e in loco durante le varie fasi della guerra Arabo-Bizantina. Anche questa spiegazione non chiarisce perchè questi nominali sembrano comparire a partire dal periodo di Niceforo. Qualunque sia la spiegazione all'emissione di queste due tipologie, un collezionista di monete bizantine di Sicilia dovrebbe possedere entrambe le tipologie, peraltro entrambe comuni e facilmente acquistabili in asta. Ecco le mie due monete: Follis: 5.1 g circa 20 mm diametro Mezzo(?) follis 2.2 g 16 mm diametro3 punti
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Santarpia Gennaro I biglietti dei prigionieri di guerra durante i due conflitti mondiali 20213 punti
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Parliamo ora del rovescio. Lo trovo bello. Mi piace molto la figura plastica della Pietas che mi ricorda quasi la Madonna dei pellegrini di Caravaggio: La Pietas e’ colta quasi in in movimento. E’ come se sia stata chiamata da qualcuno (o guarda indietro?): volge il capo di lato ed effettua un lieve movimento di torsione che scopre la gamba sinistra con un gesto molto sensuale, mentre il bimbo le si aggrappa al collo. La gamba stessa e’ leggermente flessa e ciò conferisce ulteriore dinamicità alla azione. In questa moneta si apprezza meglio quanto ho scritto: La Pietas, appunto. La parola che meglio descrive l'atteggiamento religioso romano è la proprio pietas che non corrisponde alla “pietà” in senso moderno ne’ alla “carità” cristiana. La pietas esprimeva il senso del dovere, del rispetto ed anche della devozione dovuto in primo luogo agli dei, ma anche alla patria e alla famiglia In questo senso il titolo di Pius (aggettivo riferito alla pietas) e’ l’appellativo che spesso vediamo associato sulle monete al titolo di Augusto (Pius Felix Augustus). Chi meglio dell’imperatore (e delle imperatrici) può esprimere meglio questo rispetto, questa devozione verso dei, patria, famiglia? Qui, nella PIETAS ROMANA, e’ espresso benissimo proprio questo concetto di devozione, di rispetto verso famiglia con questa donna che tiene in braccio un bimbo piccolo, il classico simbolo della maternità, insomma. Quindi la Pietas/Teodora esaltata come madre, ma anche come simbolo della famiglia sia in senso lato, ma sia e soprattutto in senso specifico. Come detto, la famiglia e’ quella costantiniana cui si deve il massimo rispetto, che cresce sempre di più di generazione in generazione (la donna allatta un piccolo discendente). Mi viene in mente anche una altra pietas familiare, molto toccante : quella moneta di restituzione di Traiano in cui Enea porta sulle spalle il padre Anchise: Trovo infine significativo l’aggettivo ROMANA: la Pietas e’ una caratteristica dei Romani, di nessun altro popolo Non bisogna dimenticare tuttavia il periodo in cui siamo. C’e’ già stato il cosiddetto Editto di Milano, libertà di culto per tutti, anche per i Cristiani. Anzi, il cristianesimo e’ sopravvanzato, con l’avvento di Costantino. Ebbene, la pietas calza bene anche con la religione cristiana che ovviamente esalta la maternità e la famiglia. Insomma, un messaggio trasversale. Da notare che poi, si alcune monete di Teodora, e’ possibile trovare anche una croce sul dritto: Ecco un riepilogo: Ciao da Stilicho. PS: aspetto suggerimenti sulla classificazione3 punti
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Distinti esperti di monete romane repubblicane, vorrei condividere alcune riflessioni sul denario di Lucius Manlius Torquatus e Lucius Cornelius Sulla Felix. A mio parere è una moneta che presenta diversi aspetti suggestivi. E’ sicuramente il primo denario romano che porta in legenda il titolo di “Imperator”; a seconda della datazione attribuitagli, poi, potrebbe anche essere la prima moneta in assoluto a riportarlo, mentre, se fosse esatta la datazione di Crawford (82 aC), le prime monete a mostrare questo titolo sarebbero alcuni rari cistofori emessi nell’ anno 85 aC da C. Flavius Fimbria. Altro aspetto particolare: tradizionalmente questa è considerata la prima moneta in cui vi è la rappresentazione di un contemporaneo vivente su una moneta romana. Infatti il triumphator su quadriga del R/, incoronato dalla Vittoria e reggente un caduceo, viene identificato con L Cornelio Sulla Felix. Dopo di lui molti altri metteranno il proprio ritratto su moneta, anche al D/, il chè è uno specchio fedele del passaggio dalla Repubblica al governo di uno solo. Vorrei però far notare (e qui mi rivolgo agli esperti) che nel denario di Caius Fundanius del 101 aC (Cr 326/1) sia Babelon che Crawford indicano la possibilità che il Triumphator su quadriga sia Caio Mario, l’ eterno rivale di Silla. Caio Mario avrebbe quindi scippato a Silla il primato sulla prima raffigurazione di vivente ritratto su moneta. Questo rende il denario di Manlio e Silla ancora più intrigante, come se Silla avesse voluto dimostrare che i tempi erano cambiati e che era lui, al momento, il primo uomo di Roma, emettendo un denario parallelo a quello raffigurante Mario. Crawford distingue tre tipi di denario, tutti caratterizzati dalla testa di Roma a dx con elmo attico alato al D/ e da Triumphator su quadriga al passo, incoronato da Vittoria alata al R/: Cr 367/1 in cui la scritta al D/ è disposta in modo diverso dagli altri due tipi (L. M- ANLI. PRO. Q) Cr 367/5 diviso, nel nostro catalogo La Moneta, in due sottosezioni: la prima in cui il cavallo in primo piano è in posizione centrale, la seconda (R3) in cui la zampa anteriore del cavallo in primo piano sfiora il bordo del tondello con un numero di controllo sottostante. Cr 367/3 con lettera T coricata dopo MANLI nella legenda del D/. Alcuni pensano che la T in questione sia l’ iniziale di TORQVATVS, altri ipotizzano che sia invece una L rovesciata ad indicare l’ età di Silla (come nel denario di Giulio Cesare R-I2/2-1 e nei quinari di Marco Antonio e Fulvia). Quello che vorrei evidenziare è che, a mio avviso, nella catalogazione Cr 367/3 (R-G256/4-1) coesistono due diversi tipi di monete, entrambi rappresentati nel Catalogo La Moneta. La differenza sta nel rovescio e più precisamente nella posizione dei cavalli della quadriga. Vi sono infatti esemplari con il cavallo in primo piano che sfiora con la zampa alzata il bordo del tondello ed esemplari, come quello postato, in cui il cavallo in primo piano è in posizione centrale. E’ forse la scoperta dell’ acqua calda, ma non ho trovato, sui testi consultati, qualcuno che abbia segnalato questa diversità. Propongo quindi all’ esimio Curatore del sito ed ai vari esperti se non sia il caso di dividere in due sottosezioni Cr 367/3, analogamente a quanto si è fatto per Cr 367/5. Ringrazio per la cortese attenzione e spero in numerosi riscontri per chiarire alcuni aspetti per me ancora non chiari di questa affascinante moneta.2 punti
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@odjob, anche Faraglia riporta poche notizie. Afferma che, nel mese di gennaio 1240, Federico II autorizzò, per l' estate seguente, in Puglia, la vendita di 4000 salme di grano a tarì 10 la salma, ossia tarì 1 e grana 5 il tomolo. TI riporto il riferimento alle unità di misura: https://it.wikipedia.org/wiki/Unità_di_misura_storiche_della_Sicilia Saluti Eliodoro2 punti
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Ciao @Lucani56 , purtroppo solo adesso ho letto il tuo post e ho fatto una ricerca sul catalogo di Crapanzano vol.II. Ti allego la foto del catalogo: Spero ti possa tornare utile. Se vuoi ti posso dare anche altre info su tutta la serie con la relativa descrizione del Crapanzano.2 punti
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Ciao @Saturno, Se non erro questi gettoni dovrebbero essere riconducibili alla Caille Bros. Manufacturing Company o ad aziende collegate a essa. https://en.wikipedia.org/wiki/Caille_Bros. La Caille Bros. (esistita dal 1893 al 1932) era un'azienda statunitense che fabbricava macchinari come bilance e distributori automatici, ma il suo core business era la produzione di slot machine meccaniche e altre macchine da gioco: https://www.arcade-museum.com/manuf_detail.php?manuf_id=222 Chiaramente, associati alle macchinette vi erano anche dei gettoni con il logo dell'azienda, alquanto simili a quello visibile nell'immagine postata da @caravelle82: Qui altri gettoni della Caille Bros.: https://www.ebay.com/sch/i.html?_from=R40&_trksid=p2380057.m570.l1313&_nkw=caille+token&_sacat=0 Da una breve ricerca su EB e numista mi risultano poi almeno due aziende con nomi e loghi variabili ma molto simili tra loro: 1. La Compagnia Caille - Milano: https://www.ebay.it/itm/254360173565 2. La Compagnie Caille - Paris: https://en.numista.com/catalogue/pieces42464.html Ecco altri gettoni per entrambe: https://www.ebay.it/sch/i.html?_from=R40&_trksid=p2334524.m570.l1313&_nkw=compagnia+caille&_sacat=0&LH_TitleDesc=0&_odkw="la+compagnia+caille"&_osacat=0 Mi manca l'anello di congiunzione tra la Caille Bros. d'oltreoceano e le varie Caille europee, ma posso immaginare che queste fossero in qualche modo affiliate alla prima. Data la somiglianza tra i loghi e la simile funzione come gettoni da consumazione, mi risulta facile pensare che ci fosse del DNA condiviso. Saluti Magus2 punti
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INDICE RINGRAZIAMENTI pag. 11 ABBREVIAZIONI pag. 12 INTRODUZIONE pag. 13 I CLASSIFICAZIONE DEI SOLDINI pag. 15 II LA ZECCA DI VENEZIA pag. 23 III: LA NASCITA DEL SOLDINO E LA SUA EVOLUZIONE NEL CONTESTO STORICO DEL XIV° E XV° SECOLO pag. 29 IV: I MASSARI ALL’ARGENTO NELL’EPOCA DEL SOLDINO VENEZIANO pag. 49 Grafia e lettere pag. 52 I simboli convenzionali: il 9 e la stella o asterisco pag. 54 Realizzazione dei coni e presenza di punti nei campi del soldino veneziano pag. 59 Metodo di identificazione pag. 67 V I DOGI E I LORO MASSARI Andrea Dandolo (04/01/1343 – 07/09/1354) pag. 69 Marin Faliero (11/09/1354 – 16/04/1355) pag. 73 Giovanni Gradenigo (21/04/1355 – 08/08/1356) pag. 77 Giovanni Dolfin (13/08/1356 – 22/07/1361) pag. 81 Lorenzo Celsi (16/07/1361 – 18/07/1365) pag. 85 Marco Corner (21/07/1365 – 13/01/1368) pag. 91 Andrea Contarini (20/01/1368 – 05/06/1382) pag. 95 Michele Morosini (10/06/1382 – 16/10/1382) pag. 103 Antonio Venier (21/10/1382 – 23/11/1400) pag. 107 Michele Steno (01/12/1400 – 26/12/1413) pag. 115 Tommaso Mocenigo (07/01/1414 – 04/04/1423) pag. 119 Francesco Foscari (15/04/1423 – 01/11/1457) pag. 125 Pasquale Malipiero (30/10/1457 - 07/05/1462) pag. 133 Cristoforo Moro (12/05/1462 - 09/11/1471) pag. 137 Nicolò Tron (25/11/1471 - 28/07/1473) pag. 141 Nicolò Marcello (13/08/1473 – 01/12/1474) pag. 145 Pietro Mocenigo (14/12/1474 – 23/02/1476) pag. 149 Giovanni Mocenigo (18/05/1478 – 04/11/1485) pag. 151 Agostino Barbarigo (30/08/1486 – 20/09/1501) pag. 155 APPENDICE A: SUCCESSIONE TEMPORALE DEI MASSARI ALL’ARGENTO CHE CONIARONO I SOLDINI pag. 159 BIBLIOGRAFIA pag. 1752 punti
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Adelchi Benetton IL SOLDINO VENEZIANO E I SUOI MASSARI da Andrea Dandolo ad Agostino Barbarigo2 punti
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Ciao, confrontala con questa del link: https://en.numista.com/catalogue/pieces130986.html2 punti
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Salve a tutti amici collezionisti, altro tassello per la mia collezione una 1798 SICILAR. A mio parere modulo più che soddisfacente facendo paragone conservazione Rarità. Chiedo a voi i vostri pareri un abbraccio a tutti. @rocco 601 punto
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Buondì a tutti, stavo cercando alcuni pdf ed è saltato fuori questo. Non so se qualcuno lo abbia mai messo sul forum ma ho pensato che forse potrebbe interessare : http://www.socnumit.org/doc/MRDS/SMRDS.pdf un saluto M.1 punto
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Spagna - 100 Pesetas 1996 Madrid - Biblioteca Nazionale di Spagna1 punto
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Ciao fabry autopubblicazione. Sto trattando con Youcanprint, quindi anche Amazon e pure in ebook. penso che per settembre sarà acquistabile1 punto
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Fantastico. Dove si potrà trovare? Non vedo l'ora di metterlo in biblioteca e leggermente.1 punto
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13 g sono pochi per una moneta autentica che pesa sui 17 g. Probabilmente si tratta di un falso per fusione di scuola bulgara.1 punto
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Numismaticamente non vale nulla, a nessun collezionista Numismatico potrebbe interessare, fatto salvo un "collezionista nostalgico", se d'oro e in buona lega vale il metallo, merita solo il crogiolo. Saluti TIBERIVS1 punto
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Si non e’ coerente per tipo ed epigrafia con le flavie note di Desiderio per Mediolano. bellissimo - e perfettamente coerente - invece il tremisse di Carlo per Lucca con la rappresentazione dell’arcangelo ( secondo l’ interpretazione che diedi in un articolo di qualche anno fa) mentre in precedenza si è pensato al busto di Carlo Magno ( del quale abbiamo effettivamente delle rappresentazioni ma solo su denari e soldi d’oro post- riforma con il tipo del busto laureato alla guisa di imperatore romano). E’ un buon inizio1 punto
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A me sembrerebbe che la prima lettera sia una R, la seconda non so è la terza pare troppo piccola per essere una lettera del nostro alfabeto. Dovrebbe essere stata coniata a Treviri, Roma e Costantinopoli. Dal segno di zecca che si vede escluderei l’ultima….. ora cerco ancora in rete1 punto
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Spagna - 25 Pesetas 1996 Comunità Autonoma di Castilla - La Mancha Cuenca - Casas Colgadas Erette in epoca medievale sopra la gola del fiume Huécar, le "Case Sospese" formavano originariamente un lungo cordone, di cui oggi ne rimangono pochi esemplari. Il loro aspetto attuale , lo si deve ai vari restauri e ricostruzioni eseguiti nel secolo scorso ed in particolare il più importante è quello del 1928 ad opera dell'architetto Fernando Alcantara. Dal 1966 ha sede il Museo dell'Arte Astratta Spagnola.1 punto
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Ma guardi che anche io ritengo parte delle varianti note frutto di errore. Pensavo di essere stato chiaro nel mio post. Solo che non le considero tutte frutto di errore, specie alla luce del documento che ho postato che, pur se noto e stranoto come lei afferma, non viene mai citato stranamente e, sempre a mio avviso, meritava appieno di essere riportato in questa discussione dove ormai l'interesse si era focalizzato sull'origine di tali varianti. Mi sono permesso quindi di manifestare la mia opinione. Lei poi definisce il documento come appartenente ad un'epoca tarda ma vorrei sottolineare che esso non è frutto di un ordine diretto alla zecca quindi non può essere utilizzato per una datazione post quem ma va riferito ad altri fatti, indubbiamente posteriori al 1834, da cui però emerge l'ovvia e precedente usanza in zecca di apporre segni particolari e segreti. Non credo ci sia altro da aggiungere.1 punto
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Continuiamo! Il Lavoro è la Roccia su cui si costruisce la Chiesa del Futuro vabbè che anche l'Italia è fondata sul lavoro (si mormora degli altri) ma pure qui non si scherza! Nuova medaglia in collezione (dello stesso incisore di quella di sopra) ca. 38 mm / 7 g; alluminio, di quello bello morbido che si graffia solo a guardarlo (il bronzo allora era troppo caro): è del 1925 ma ricorda l'inflazione del '23 "In memoria del periodo peggiore della Germania. Ricordatelo!" 1 libbra di carne costava 3200 milioni, 4 libbre di pane 840 miliardi, 1 quintale di patate 5000 milioni, "3 milioni di disoccupati" in esergo Qui è la prima volta che su queste medaglie vedo far riferimento non solo ai prezzi, ma anche alle conseguenze dell'inflazione. Direi che questa è una medaglia "di transizione": non viene rappresentata la miseria, bensì una mano operaia, e si dà un messaggio chiaro ed orientato al futuro, che poi non fu roseo - ma questa è un'altra storia. Servus, njk1 punto
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Proprio perché in zecca c'erano persone di elevata caratura penso che non siano state semplici "falli".... Magari la fretta? Ma la fretta crea altro1 punto
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Ciao @rastan, qui però ci discostiamo e di molto perchè come argomento specifico (cioè andare ad osservare dettagli e coni di una tale evidenza che non possono essere classificati come errori), dall'affermazione letta al post 105.1 punto
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Albania - 20 Leke 1996 La liburna prende il nome dal popolo dei Liburni ( pirati della Dalmazia ). Utilizzata per la prima volta durante la battaglia di Azio fu adottata da Augusto come modello per le sue flotte, risultando la migliore tra le navi a disposizione Era una nave stretta, veloce e molto manovrabile, adatta agli inseguimenti, al supporto logistico e al rapido trasporto di truppe. Poteva essere a due, tre, fino a sei ordini di remi, almeno in epoca imperiale.1 punto
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Beh la mia soffre un pò al D/ e il ritratto è un pò "piallato", ma per le mie finanze va bene così. La posto comunque. Ciao1 punto
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Si hai ragione, hanno il loro fascino... L'appuntamento è solo rimandato, vorrei cercare di completare prima le piastre... È difficile ma ci provo..1 punto
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Grazie Rocco, la mezza del 92, la più comune è già in raccolta... Presa da un grande amico nonché grande collezionista (che ringrazio), gli altri nominali per il momento non ho intenzione di aggiungerli alla raccolta, almeno per il momento. Grazie, un saluto. Raffaele.1 punto
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Aggiungo due estratti interessanti di documenti dell'epoca. Nell’articolo di Giuseppe Maria Viti “Dove e come si fabbricano i nostri soldi” pubblicato ne La Lettura 1912 viene scritto: "i tondelli assumono, dopo questa operazione, un aspetto curiosissimo: una nera zona circolare, come un fosco alone, interrompe la bianchezza del metallo. Ma un nuovo imbianchimento toglie la bruna impurità emersa dalla sottocute del tondello". Nella Relazione della Regia Zecca 1911-1912 viene scritto: “l’operazione della raschiatura, per diminuire il peso dei tondelli sopra la tolleranza, viene eseguita con macchine cosidette tornitrici , che tolgono un riccetto avente forma di corona circolare sopra una delle faccie dei tondelli pesanti”.1 punto
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Mi sembra che questo post riassuma con estrema semplicità il problema di fondo. La questione dell'intolleranza, termine già di suo indicativo dell'impostazione distorta di chi non comprende, ma "tollera" xké in qualche presunta maniera "superiore", non sta nella creazione di neologismi politicamente corretti o nella censura di ciò che si reputa scorretto, ma nella comprensione del significato di certi atteggiamenti. Non si risolve una fobia cancellandone i sintomi o proibendo di parlarne; bisogna andare alla radice. E le radici qui sono nell'atteggiamento, che può purtroppo essere bigotto da entrambi i lati. Finché non si trova la forza di affrontare le proprie paure si continuerà a nascondere la testa sotto i sassi. L'atteggiamento ottuso si rinnova in numismatica dove, ad esempio, si vieta la vendita di monete con la svastica xkè, in qualche modo, offendono la sensibilità di qualcuno. Omero era "razzista", Dante un integralista bigotto? E se anche fosse? Non sarebbe un'ottima occasione di capire perché? Dopo tutto, la storia non offre forse l'opportunità di scavare nelle proprie radici culturali x capirle ed evolverci in qualcosa di più consapevole? O lo studio si riduce a meccanica ripetizione di filastrocche (che alla lunga si trasformano in slogan..)?1 punto
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Un grandissimo esperto di Sebeti è il mitico @eracle62, è stato per me un grande maestro nella monetazione napoletana, se si collegherà potrà senz’ altro essere di grande aiuto.1 punto
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Anni fa acquistai una piastra papale sigillata in questa plasticaccia, la prima cosa che feci appena ricevuta, mi armai di cacciavite e pinze e l'aprii..... con tanti saluti all'NGC. salti TIBERIVS1 punto
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Ciao @@sandokan se nel motore di ricerca digiti: medaglia i protagonisti del millennio e vai nelle immagini troverai una certa quantità di "medaglie" con identico rovescio e dritto differente: più che di medaglie o gettoni (che dovrebbero presentare un valore per essere tali) si tratta di una serie pubblicitaria credo della Ditta Despar, comprendente i seguenti personaggi: - William Shakespeare - Henri Ford - Leonardo da Vinci - Michelangelo - Tazio Nuvolari - Albert Einstein - Sigmund Freud - Wolfgang Amedeus Mozart - Le Curbusier - Vincent Van Gogh - Cristoforo Colombo - Madre Teresa - Sigmund Freund - Live Aid Feed the World - Tazio Nuvolari - Mahatma Gandi - Bill Gates - Neil Armstrong - Henry Ford - Charlie Chaplin1 punto
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