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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/26/21 in tutte le aree

  1. La monetazione del tetradramma di Leontinoi, ( Apollo con i capelli bagnati ) e risaputo che è sempre stato un solo conio di dritto, a coniare " migliaia " di tetradrammi. Dal 1988, ci fu un inquinamento di falsi. Falsi che per primo il Fichera riprodusse, grazie ad alcuni esemplari genuini, che ha potuto riprendere le impronte. Impronte fedelissime e a riprodurre le monete, gli fu facile. Non essendo un Numismatico, ma un bravo artigiano, non curò l'importanza di alcuni dettagli. Dettagli che per fortuna, ci permettono di rivelare ( grazie a questi errori ) , quali e perché alcuni tetradrammi sono falsi. Di questi dettagli, non li menzionerò tutti, ma solo alcuni, che già sono sufficienti a discriminare i falsi modesti, si perché alcuni falsi, fino a poco tempo fa, ci cascavano quasi tutti. Ho già scritto prima, che il solo è unico conio, ha una perlinatura unica e sola, Che la rottura del tratto dei capelli vicino l'orecchio, durante la coniazione, si è deteriorato, allargandosi, da qui è stato possibile sequenziare la consecutività del conio. Nel corso della coniatura della zecca, l'Artista che creò questo eccezionale Dritto, ha ritoccato il conio, su alcuni dettagli impercettibili. In questa sequenza che allego, dall'1 al 5 sono senza il polpo accidentale all'occhio. Dal 6 al 9 si evidenzia l'allargarsi della rottura, fino al 9 con la guancia del tutto deturpata e alcuni colpi accidentali. Il post successivo, senza colpo accidentale e le prime battiture. Notiamo che un punto in comune di riferimento, ci rivela che il perlinato ha sempre 17 perline evidenziato In giallo. Interessante.....il taglio del collo del Dio Apollo, su tulle le genuine e sempre lo stesso, fino alla 9 la più deteriorata. Già da qui. si possono analizzare i buoni dai cattivi. Come ho scritto prima, le variabili a restringere il cerchio, ci sono, ( metallo, codoli, grinzature dei bordi,ecc.ecc.) Buona lettura, mi piacerebbero commenti pacati. Buona notte
    5 punti
  2. Buon pomeriggio a tutta la sezione... '38 a confronto.... Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.
    4 punti
  3. Buongiorno...dimenticavo di aver pure io una 92 orecchio coperto ? dimmi te!!! Che testina smemorata che ho...in ogni modo pare identica alla tua, orecchio coperto e 10 torrette, quindi esiste un conio con 9 e uno con 10 torrette per la orecchio coperto (la 9 l'ho trovata sul Magliocca). Ecco le foto un caro saluto.
    4 punti
  4. Eccolo il Gazzettino di Quelli del Cordusio n.7 - settembre 2020 in versione integrale a disposizione di tutti, buona lettura estiva e buone vacanze ! https://drive.google.com/file/d/1MTT3M3XUUuAGlool5RFenqcKYJkPZ7bH/view?usp=drivesdk
    3 punti
  5. 1998 Gambia - 1 - 5 - 10 - 25 - 50 butut + 1 dalasi
    3 punti
  6. Portogallo - 200 Escudos 1998 Serie "Le Scoperte Portoghesi" - La Rotta delle Spezie All'inizio del XV secolo, la scuola di navigatori di Sagres, fondata dal Gran Maestro Enrico il Navigatore aveva già circumnavigato le coste dell'Africa. Intorno al 1460 la sua missione si era mutata nella ricerca della Rotta delle Spezie, un passaggio per l'India intorno alla punta meridionale dell'Africa e, verso la fine del secolo, questa ricerca stava giungendo a compimento. Già nel 1488 le navi dell'Ordine del Cristo avevano raggiunto il Capo di Buona Speranza, mentre Pero da Covilha aveva viaggiato per terra raggiungendo l'India. Non rimaneva che unire i due segmenti del viaggio e il Re Manuele I del Portogallo, Gran Maestro dell'Ordine del Cristo, affido questo incarico a Vasco Da Gama. Vasco Da Gama lasciò Lisbona l'8 luglio 1497 sulla sua ammiraglia, la nave São Gabriel, accompagnata dalle navi Sao Rafael e Santa Fé. Raggiunto il Capo di Buona Speranza, lo circumnavigò nel mese di novembre 1497. A Natale superò le coste del Natal ( l'attuale Durban, in Sudafrica ), da lui così chiamato. Il 7 aprile 1498 raggiunse Mombasa, e da li arrivò a Malindi. Il sultano di Malindi accolse gli esploratori a braccia aperte e mise loro a disposizione un esperto navigatore che aiutò Vasco da Gama a raggiungere senza problemi l'India. Il 20 maggio 1498 Vasco da Gama sbarcò a Kozhikode ( chiamata dai portoghesi Calicut ), sulla costa sud-occidentale dell'India. Seguirono difficili negoziati con il Principe di Kozhikode, per concludere di un trattato commerciale. Dopo mesi di sforzi diplomatici Vasco da Gama ottenne una concessione e ripartì l'8 ottobre, lasciandosi dietro alcuni dei suoi uomini con l'incarico di stabilire un insediamento commerciale. Luis de Camoes ( 1880 ) La Nave Ammiraglia "Sao Gabriel" Illustrazione tratta dal Poema Epico "I Lusiadi" Washington - Biblioteca del Congresso
    3 punti
  7. E' anche questa la forza di questa bellissima iniziativa didattico-divulgativa, l'essere scevra da qualunque secondo fine o da qualunque tipo di tornaconto personale... E' solamente l'opera di volontari appassionati e cultori della materia, tutti molto preparati e competenti.
    3 punti
  8. Carissimi, per quel che mi pare di capire siamo ancora nella fase delle indagini preliminari, forse neanche chiuse, quindi al momento le ipotesi dell'accusa hanno un solo limite, quello della astratta configurabilità del capo di accusa.... solo dopo la chiusura delle indagini e la richiesta, formulata dal Pubblico Ministero, di rinvio a giudizio ( momento in cui si passa da indagati a imputati e in cui i Capi d'accusa si chiarificano) ci sarà un primo vaglio, di fronte al G.U. P. ( Giudice Udienza Preliminare). Il vaglio ( spesso solo teorico, anche se non mancano buoni Gip che vagliano attentamente le situazioni) si fa un po' più fine e dovrebbe essere valutata la astratta sostenibilità in Giudizio delle accuse ( questo nell'ottica anche di impedire che si celebrino costosi processi sostanzialmente inutili poichè basati sul nulla . Già in questa sede credo sia affrontabile il tema principale delle fatture. Lascerei quindi all'eventuale Dibattimento la valutazione approfondita della questione dolo e quant'altro ( peraltro, con fatture ben difficilmente ipotizzabile a meno che non siano false et similia), per adesso sembra più importante capire quali siano le intenzioni dell'accusa e le sue tesi. ( anche capire chi si ha di fronte è molto importante, se ci si può chiarire e discutere) Non abbiamo tutti gli elementi per capire se l'accusa ha al suo arco solo la presunta appartenenza al territorio italiano delle monete... nel caso fosse così, credo che @ἐξετάζω46 non dovrebbe avere troppe difficoltà a dimostrare la propria buona fede e il proprio corretto agire, in considerazione del fatto che le fatture dovrebbero avere ottimo gioco ( purchè, ripeto, non ci siano retroscena poco edificanti) . Sembra fondamentale avere un buon Avvocato che abbia voglia di conoscere o che conosca già la complicata legislazione e che abbia voglia di "sbattersi" cercando di parlare con il P.M, o Il Gip Gup etc... presentando le proprie ragioni. Almeno altrettanto importante avere un ottimo Perito di Parte che esponga le basi per cui alcune tesi dell'accusa ( sia del P.M. che della P.G) siano insostenibili e lontani dal dettato normativo e fattuale della normalità del mercato numismatico ( non mi soffermo sul merito ma alcune cose scritte sono realmente surreali e in contraddizioni tra loro ). Mi dispiace che cose così avvengano, ma purtroppo sono accadute, accadono e accadranno per un bel po' , almeno fino a che non verrà fatta una seria riflessione giuridica in merito. ( che poi qualcuno ci marci sulla situazione è un sospetto fastidioso che trova terreno fertile in certi atteggiamenti, ma con questo ben poco si può combinare) Il cambio di mentalità non credo sia alle porte, purtroppo... e con grande nocumento per la numismatica italiana, che vede lo scollamento oramai totale tra pubblico e privato.... ahimè! Un cordiale saluto, Enrico
    3 punti
  9. Ti posso dare qualche numero, inserendo già il futuro numero 8, sono stati fatti 8 Gazzettini in 4 anni e mezzo, ci sono stati 50 autori diversi, alcuni con più pezzi scritti, 92 articoli esclusi gli editoriali e rubriche varie, aggiungiamo chi ha fatto editing, chi ha seguito la produzione e stampa, chi ha seguito la comunicazione e la distribuzione anche in Convegni di varie parti della nostra Penisola. I nomi si trovano negli indici dei 7 numeri finora pubblicati e divulgati sul sito di Academia.edu, certamente la partecipazione sta crescendo sempre più , nel numero 8 passeremo da 11 autori a ben 18 e vi assicuro che questa e’ una grande gratifica e soddisfazione per chi lo vede crescere e svilupparsi ogni volta, sempre pensando che dietro non c’e’ nessun editore, circolo, Associazione, sponsor o pubblicità di alcun tipo, e’ un’auto produzione di volontariato culturale, chi vuole collabora ciclicamente ...
    3 punti
  10. Ucraina, 2 grivne 1998 Commemorativa dell'80° anniversario della battaglia di Kruty . ll 29 gennaio del 1918 le truppe ucraine si scontrarono con quelle russe nei pressi della stazione ferroviaria Kruty. Nonostante il vantaggio numerico schiacciante dei bolscevichi (l’unità ucraina fu composta da 520 soldati, mentre i bolscevichi contavano 4800 uomini), i giovani ucraini riuscirono a trattenere il nemico per 4 giorni permettendo alle forze principali ucraine di riorganizzarsi e prepararsi alle battaglie successive Maggiori informazioni https://ucraina-ucraini-in-italia.webnode.com.ua/news/kruty-1918-dignita-e-coraggio/
    3 punti
  11. Del parrucchiere , del chirurgo plastico e della non autenticità ….. ma ha già risposto Vitellio anche per me.
    2 punti
  12. Così inavvicinabili che non ci sono proprio….,
    2 punti
  13. 2 punti
  14. Ennesima discussione molto divertente ed istruttiva contaminata da permalosità diffusa. Si è resa necessaria una piccola "pulizia".
    2 punti
  15. Complimenti @dabbene per questa nuova veste editoriale del Gazzettino, ancora una volta uno sforzo divulgativo meraviglioso, a beneficio di tutti. Speriamo che in questo modo sempre più giovani si avvicinino alla numismatica.
    2 punti
  16. Quando iniziai a collezionare ed ero seduto tra grandi collezionisti mi chiedevo chissà se riuscirò mai ad avere monete da museo. Anno per anno, seguendo un caro amico e poi altri amici che mi hanno aiutato nella crescita, nel conoscere immediatamente conservazione, varianti rare e storie di vecchi collezionisti, stando lontano da cattive compagnie e quindi ho iniziato a capire. Ricevere poi messaggi di neofiti che mi chiedono: Ciao Luca secondo te?. E poi dopo 10 anni e passa aprire il vassoio e scoprire che ogni tassello è pieno di una meraviglia, di una storia e di un chissà che giro avrà fatto prima di passare nelle mie mani. In foto Piastra o 120 grana Ferdinando IV data 1791 moneta Rara a mio avviso più rara dei moduli Commemorativi Pro Fausto e Soli Reduci. Saluti a tutti
    2 punti
  17. Posto una 1784 per me una dei ritratti più belli sotto Ferdinando IV e poi è un pezzo che aggiunge tanto lustro alla mia collezione. Cosa ne pensate? Attendo commenti a valanga.
    2 punti
  18. Ben trovati, vorrei avere informazioni su una piccola medaglia, 23 mm di diametro, relativa al giubileo del 1650 che non ho trovato nel catalogo. Grazie anticipatamente a tutti
    1 punto
  19. No, non ne sono sicuri.... ? ... il pezzo non credo abbia subito ritocchi evidenti, solo la patina probabilmente aiutata/ ricolorata dopo spatinatura che ha lasciato un po' di rugosità un saluto, Enrico
    1 punto
  20. 1 punto
  21. Ma ne siete proprio sicuri…?!
    1 punto
  22. DE GREGE EPICURI La Romania non sarà stata entusiasta di questa medaglia, che sembra rivendicare il passato ungherese della Transilvania, divenuta romena dopo la guerra 1914-18. In realtà, la storia della Transilvania è molto complicata, ed è legata ai numerosi spostamenti delle frontiere dell'Impero Ottomano rispetto al Regno d'Ungheria prima, ed all'Impero Austriaco poi. In mezzo ad una popolazione di agricoltori che parlavano prevalentemente romeno, la minoranza più importante era quella sassone, che parlava tedesco (da cui il nome tedesco della Transilvania SIEBENBUERGEN, citato nella medaglia).
    1 punto
  23. Forse questa? Però non l'ho letta... 1563539966718_Circolare_n_13_2019_DG_ABAP.pdf
    1 punto
  24. Complimenti per l'acquisto, bella moneta...mooolto più bella e integra con le foto ben fatte che non con le precedenti. Il craterino c'è ancora, in alcune zone sembra bluastro e dal tipo di risultato potrebbe essere un "un punto di saldatura" e ritocco, non credo con nitrato di argento ma con complessanti per il rame (suppongo) se invece la zona nera è bella resistente e sbordante dal cratere allora può trattarsi di un "punto" fatto con ossidanti. Puoi godertela e tienila in "osservaizone epr qualche tempo, con un controllo mensile per 3 mesi. Credo che ti sei risparmiato un lavoro delicato e sembra anche ben fatto. Un saluto
    1 punto
  25. L'ultima zecca importante del Nord-Est che mancava è Merano. Anche questa zecca presenta molte difficoltà. Per esempio i Kreuzer di Mainardo II andrebbero classificati per simboli, ma ci vorrebbe moltissimo tempo da dedicarci. Rimane come obiettivo. Per ora c'è un esempio per tante emissioni. Spero che anche così possa essere d'aiuto. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  26. Scusa, posso farti una domanda? Tu riesci a "leggere" le immagini che hai postato? Io non vedo che dei tondelli molto scuri, non vorrei essere molto peggiorato con la vista...
    1 punto
  27. Aureo XXXX assi Da oltre due anni sto portando avanti uno studio finalizzato alla redazione di un Corpus di tutti i cosiddetti aurei marziali, con Testa di Marte/Aquila e ROMA e con i valori di 60, 40 e 20 assi (anonimi e con simboli). Ho già raggiunto quasi 500 esemplari da tutto il mondo e, per colmo di ironia, mi mancherebbero all’appello solo i due aurei dell’ex. Coll. Bignami, esposti nel medagliere Capitolino proprio nella mia città, Roma, ma dei quali sembra molto difficile riuscire ad avere dati e immagini digitali. Qui colgo l’occasione per analizzare il nominale più raro, il XXXX (=40) assi, anche per mostrare le notevoli difficoltà che si incontrano per censire, riordinare e identificare esemplari autentici e falsi. Il vecchio e famoso lavoro di Bahrfeldt, “Die römische Goldmünzenprägung” (Trad.: La Monetazione d’oro romana), Lubecca 1923, aveva censito in tutto 10 esemplari, come dalla seguente scansione: Allo stato attuale ho identificato 13 esemplari, che possono essere suddivisi in tre distinti gruppi, A – B – C, in base a caratteristiche stilistiche, che si ritrovano anche nei nominali da 60 assi e 20 assi anonimi (ossia senza simboli) e già definiti in studi della Caltabiano e della Rizzo. I gruppi A e B sono strettamente connessi fra loro e sono presenti nel fondamentale ripostiglio di Agrigento (34 pezzi da 60 assi + 2 pezzi da 40 assi + 16 pezzi da 20 assi con simbolo spiga), trovato nel 1987 durante lo scavo di una trincea archeologica a notevole profondità in prossimità del terrazzo sottostante al bouleuterion (sala del consiglio) e ora custodito nel locale museo. Invece il gruppo C, non presente in questo ripostiglio, sembra essere distinto e coniato successivamente: ha caratteristiche che lo avvicinano ai 60 assi con simboli. Grazie ai due esemplari del ripostiglio di Agrigento, abbiamo potuto misurare il loro peso specifico, ma ha rivelato una purezza di oro compresa tra 98 e 99%. Riporto sotto il catalogo completo, con l’identificativo dei conii del diritto (O1) e de rovescio (R). GRUPPO A 1) – O1/R1 – g. 2,23 – 6h London. BM 1844,1008.56 = Grueber I, p. 27, n, 187 = ex coll. Thomas [= Bahrfeldt 5.6] 2) – O1/R1 – g. 2,23 – 11h New York, ANS 1967.153.4 = Grueber I, p. 27, n. 188, pl. XII, 2 ex coll. Blacas (ceduto dal BM come doppione nel 1924) [= Bahrfeldt 5.8] 3) – O1/R1 – g. 2,23 – 2h Paris, BNF REP-21358 = BNF 78 = Ailly, I, p. 92, n. 3 [= Bahrfeldt 5.5, tav. II, 11] 4) – O2/R2 – g. 2,24 – 3h Rip. Agrigento 1182 5) – O3/R3 – g. 2,23 – 6h Paris, BNF REP-21359 = BNF 78bis = ex coll. Rothschild 2 [mancante in Bahrfeldt] 6) – O4/R4 – g. 2,22 – 11h Paris, BNF REP-21360 = BNF 79 = ex coll. Luynes 127 [= Bahrfeldt 5.2, tav. II, 9] GRUPPO B 7) – O5/R5 – g. 2,24 – 6h Berlin, Staatliche Mus. 18201116 = ex coll. Rauch 1878 [= Bahrfeldt 5.3] – O6/R5 – g. 2,25 – 1h Coll. RBW 162 = Numismatica Ars Classica 45, 2.iv.2008, 5 coll. Feirstein = Triton 3, 30.xi-1.xii.1999, 809 9) – O6/R5 – g. 2,22 – 12h Paris, BN 21361 = 79bis = ex coll. Prosper Valton 623 = Rollin & Feuardent, 20.iv.1896, 7 coll. Montagu (g. 2,26) = Sangiorgi, 19.i.1893, 1383 coll. Borghesi (venduto a 265 lire) [= Bahrfeldt 5.1 (= 5.4, tav. II, 10] 10) – O6/R5 – g. 2,12 – 10h Rip. Agrigento 1181 GRUPPO C 11) – O7/R6 – g. 2,21 – 9h Merzbacher, 15.xi.1910, 964 coll. Van Muyden [= Bahrfeld, p. 18] esemplare non più rintracciato e di autenticità da verificare 12) – O8/R6 – g. 2,23 – 9h Hess & Leu 36, 18.iv.1968, 394 = Cahn & Hess, 17.vii.1933, 7 coll. Haeberlin = Hirsch 21, 16.xi.1908 250 coll. Weber = Rollin & Feuardent, 25.iv.1887, 4 coll. P. D’Amécourt [= Bahrfeldt 5.7] 13) – O8/R7 – g. 2,23 – 4h Budapest, ET-A 172A_1913-4 ex coll. Vidal = Bourgey, 4-5.xi.1913 9 coll. Quadras y Ramón [= Bahrfeldt 5.9, tav. II, 8] (continua)
    1 punto
  28. Il motivo dell'appetibilità dello scudo d'oro di Gritti e del suo valore rispetto al ducato è il fatto che lo scudo fa tipologia. Gli altri scudi d'oro costano molto di più. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  29. Condivido una moneta passata in Asta Tauler & Fau circa un mese fa con l’indicazione di un ½ shekel cartaginese legato alla seconda guerra punica in Italia e nello specifico un’imitazione barbara. Fermo restando che non sono a conoscenza di imitazioni di monete cartaginese, lo riterrei un più che raro ½ shekel legato alla cosiddetta rivolta libica scoppiata in Nord Africa alla fine della prima guerra. Questo sia per la presenza della lettera MEM sotto il ventre del cavallo (ci sono diverse interpretazioni sul suo significato che non sto a ricordare, ma che è presente in maniera costante sulle coniazioni di questa tipologia) e sia per la presenza della lettera ZAYIN sopra il dorso del cavallo. La lettera ZAYIN con o senza segmenti è presente sulle monete auree e d’argento della rivolta libica, anche per essa non è certo il significato, ma personalmente la riterrei legata a una certificazione di valore. Le monete d'argento e d'oro dove questa appare hanno peso inferiore rispetto al teorico, nello specifico il peso di questa moneta di argento è di 3,1 gr. mentre teoricamente dovrebbe essere di 3,5/3,7 gr., lo steso vale per le mezze unità auree dove il loro peso è inferiore rispetto al teorico e c’è la presenza della lettera ZAYIN. Peraltro la stessa lettera ZAYIN compare negli shekel di zecca iberica verso la fine della seconda guerra punica che avevano peso inferiore rispetto all’unità teorica. A parte queste personali suggestioni, che ne pensate rispetto all’attribuzione? Anche lo stile che è considerato imitativo dalla casa d’aste non lo considererei troppo male tenuto conto che queste monete si ritiene siano state coniate dai sottomessi “sudditi” in territorio libico più che dai mercenari in rivolta, con mezzi probabilmente e strumenti non proprio all’avanguardia….
    1 punto
  30. Chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato
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  31. esatto zecca Zaragoza https://tauleryfau.bidinside.com/en/lot/26252/carlos-ii-1665-1700-dinero-1678-/
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  32. Quello che hai in mano non e' un semplice bronzetto tardo-imperiale. Si tratta, infatti, di un pezzo della serie FEL TEMP REPARATIO (abbreviata in FTR) una delle più note della monetazione romana imperiale, nella tipologia "fallen horseman" o "cavaliere disarcionato". E' una serie molto vasta e davvero interessante: La serie FEL TEMP REPARATIO - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo. La tua moneta dovrebbe essere questa, la RIC VIII 222, zecca di Aquileia, prima officina. Da notare il ramo di palma dopo la P dell'esergo: Coin Detail - coinproject.com Sarebbe comunque molto importante avere anche i dati di diametro e peso. Ti auguro una buona serata. Stilicho
    1 punto
  33. Leu Numismatik AG > Web Auction 17 Auction date: 14 August 2021 Lot number: 3318 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Anonymous, 12th-14th century. Medallion (Bronze, 24 mm, 10.51 g, 12 h). The Mother of God "Hodegetria", nimbate, wearing chiton and maphorion, pointing with her right hand towards Infant Christ seated on her left arm. Rev. On the left, Saint Theodore, nimbate, standing facing, holding a spear in his right hand, and resting his left hand on shield; on the right, Saint George, nimbate, standing facing, holding spear in his right hand and resting left hand on sword. Beautifully engraved and very attractive. Somewhat smoothed, otherwise, extremely fine. Starting Price: 100 CHF ILLUSTRAZIONE: Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane. L’opera, attribuita al pittore Antoniazzo Romano e datata all’ultimo decennio del XV sec., costituisce la pala d’altare dell’omonima cappella nelle Sacre Grotte Vaticane, parte integrante dello spazio sacro della Basilica di San Pietro
    1 punto
  34. Bene, credo sia venuto il momento di chiudere questa discussione che ha, comunque, sollevato un poco d'interesse in questi giorni d'afa (al momento in cui scrivo ha superato le 1.500 visualizzazioni). Come tutti avete capito, si tratta di un banale photoshop presentato anche in modo "burlesco" tirando in ballo il "classico cassetto del nonno" e arricchendolo con un'improbabile lettera del Veroi e cambiando l'ordine di crociera delle Caravelle (davanti la Pinta e, buon ultima, la Niña). Tuttavia, nonostante il titolo già orientasse verso tutto questo facilitando ulteriormente il compito, dovete ammettere che a più d'uno - per un attimo - qualche dubbio è venuto (e chissà quanti fra quelli che non han voluto pronunciarsi). La foto invita a riflettere: lavorando sui pixel è possibile rifinire al meglio l'immagine. Pensate se invece dell'alone scherzoso, l'immagine d'una moneta di maggior probabilità fosse stata presentata con tutti i crismi della serietà... Ma perché tutto questo? Il mio voleva essere un modo (frivolo, lo ammetto) per dire (soprattutto a coloro che per comprare una moneta di un certo pregio si fidano ad occhi chiusi d'una buona immagine e di una presentazione allettante): le monete più rare vanno viste in mano e proposte da un negoziante conosciuto ed affidabile, che è sempre disponibile a riprenderla. Invece, mi capita troppo spesso leggere, anche qui sul forum: "Ho comprato questa moneta (ad es. 5 Lire 1914), non sono un esperto mi dite se è autentica?" E se nella maggior parte delle volte si tratta - per fortuna - di un acquisto di pochi euro, capita la volta che il povero ingenuo acquirente abbia dato fondo al portafogli credendo di fare un affare perchè da qualche parte ha letto che si tratta di una moneta preziosa/ricercata. Spero di non avervi annoiato. Un'ultima cosa. Una "seconda "prova" esiste: riporta anche la "P" al posto del segno di zecca "R" ed è dovuta ad un riempimento di conio. Da anni gira voce che esistano 3 esemplari siffatti (gli ultimi prodotti), ma la notizia non ha mai trovato ufficialità neppure nei cataloghi più completi...
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  35. Complimenti per questa moneta, che tipologicamente adoro. Malgrado sia una moneta comune, rimane sempre un esborso non indifferente, specie se si cerca in alta conservazione. Onestamente, da queste foto (che non sono male quanto a definizione), il FdC non ce lo vedo. Vedo segni importanti nei campi, e un colore del metallo un po spento, ma non escludo che sotto questo aspetto possa influire l'illuminazione. Ti allego una foto di un esemplare FdC. Osserva lo stato dei campi, come siano perfettamente scevri da qualsiasi rigatura, e la brillantezza del metallo deve essere compatta e omogenea in ogni singolo punto dell'intera superficie monetale.
    1 punto
  36. non è che più è vecchia e più vale eh......molti purtroppo pensano " ah ho una moneta del 1700 allora varrà soldoni" . purtroppo non è così altrimenti saremmo tutti miliardari
    1 punto
  37. La tua medaglia corrisponde ad una emissione privata dell'anno 1650 (anno santo). L'incisore è sconosciuto. E' citata dal Miselli nelle medaglie di Innocenzo X - anno VII - n. 445. Anche nel catalogo del forum la medaglia è presente con le indicazioni citate (pontefice,anno, classificazione Miselli). E' una medaglia originale, poichè non risulta che il conio sia stato acquistato dal cardinal Mazio per i riconi ottocenteschi. Non è una medaglia particolarmente rara.
    1 punto
  38. Forse vende il tavolo a 100€.... Che cosa è rimasto della " banconota"? ?
    1 punto
  39. Ringrazio per la segnalazione, trattandosi di un esemplare ancora non censito. Purtroppo non è facile conoscere la presenza nelle collezioni pubbliche italiane, specialmente in piccoli musei. Non so se è stato pubblicato....
    1 punto
  40. Ti ringrazio. Ho dovuto esaminare bene questo pezzo, a prima vista un poco strano. E' risultato essere autentico e appartiene a una emissione verso la fine della lunga sequenza dei 60 assi marziali anonimi.
    1 punto
  41. Per una corretta informazione, riporto qui sotto un messaggio che ho ricevuto dalla Casa di aste Bertolami, direttamente alla mia posta personale. Ovviamente non ho nessuna intenzione di polemizzare o di contestare, ma solo di poter avere assicurazioni sull'autenticità (o meno) visto che era emerso il problema di dover registrare questo interessante esemplare con la sua giusta posizione in seno al Corpus. E' un classico dilemma a cui spesso si trova lo studioso che vuole catalogare correttamente un materiale numismatico, pregando gli esperti ad esaminare la moneta dal vivo, non avendo la possibilità di essere di persona a Londra. Ecco il testo: Caro Alberto, ti scrivo per il 40 assi marziale, e ti prego di pubblicare per intero questa mia comunicazione sul forum La Moneta, del quale tu fai parte, dato che sono stato informato su discussioni poco edificanti nei confronti della casa d'aste per la quale sto lavorando, la stessa che sta valutando di intraprendere azioni legali per turbativa d'asta sulle basi delle dichiarazioni labili e non comprovate che caratterizzato molte discussioni, e che al contempo minacciando i buoni realizzi concorrono a screditare la credibilità dei nostri esperti, clienti e conferenti. Prima di tutto invito a visionare tutti dal vivo le monete, prima di esprimersi in piena libertà. Inoltre vorrei fare alcune considerazioni sulla tecnica di coniatura antica, e sulla duttibilità dei metalli nobili. Non credo ci sia molto da aggiungere alle nostre amichevoli e appassionanti discussioni (delle quali di seguito riporto alcuni concetti). Vorrei solo allegare in calce l'immagine di un denario della Calpurnia ex NAC 59 (lot 744), il cui dritto presenta un'analoga caratteristica a quella del 40 assi presentato nell'asta di oggi. E aggiungo anche alcuni aurei cesariani, sempre ex NAC. A mio modesto parere queste monete sono originali. Non sempre è così dogmatica a quanto pare la regola dei conii d'incudine e di martello: lo sfalsamento dei piani è molto comune nei metalli nobili, più morbidi delle leghe e ciò comporta che ogni moneta coniata è diversa naturalmente dall'altra, per quanto riguarda infinite varianti tecniche dovute principalmente alla forza e alla direzione applicata alla battitura, e alla composizione metallica di ogni singolo tondello, persino nei suoi elementi in traccia. Venendo ora al rovescio, alla R dell'etnico. A parte il fatto che al microscopio la stanghetta della R c'è, spalmata per scivolamento di conio e abbastanza debole.Ma dall'osservazione dei coni R6 - R7 del tuo utilissimo studio, noto che si tratta quasi dello stesso identico conio, sicuramente dello stesso incisore. Sull'apice superiore esterno dell'ala piena delle aquile dei due conii vi è un segno superfluo, e l'interno dell'ala a riposo è caratterizzata dallo stesso numero e dalla simili posizione delle puntinature indicanti il piumaggio. Tu che studi anche le sequenze dei conii, non credi si possa prendere in considerazione la traccia di una evoluzione stilistica, o di una ripresa del conio? A mio parere vi è la possibilità non scartabile che l'incisore in una prima fase possa aver reso debolmente la stanghetta della R, anche perchè il resto della lettera è visibilmente perfetta fino alla base, in tutti i suoi minimi particolari. In questo caso è ovvio che non si tratta di un errore, bensì di un difetto. Possono esistere difetti nei conii antichi? Certamente. Possiamo fare a gara per cercare casi simili. Non dimentichiamoci che stiamo discutendo di una emissione rarissima per eccellenza, anche dall'analisi dei ripostigli si evince che venne prodotta in numero di molto minore ai 60 e 20 assi, basare giudizi su un numero tanto esiguo di conii è riduttivo. I falsi di questa emissione, come di tante altre rare, sono presi dai calchi di esemplari noti. Questa coppia di conii è nota? Esemplari recentemente visti in giro (vendite e musei) ne abbiamo a disposizione? Ho molte precisazioni da fare anche sulla Taranto di cui si discute in un'altra descrizione, ma tra poche ore ho l'asta e devo tornare a lavoro. Invito gli utenti a visionare le monete dal vivo, e a prendere in considerazione diversi elementi, prima di esprimersi con tanta freddezza: questa esagerata caccia alle streghe non è né intelligente né edificante. Un caro saluto,
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