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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/25/21 in tutte le aree
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" il Frutto della Vittoria" questo riportano nel rovescio i bellissimi Doppi Sestini di Federico III D'Aragona, al centro due Cornucopie decussate ricolme di frutti, simboleggiano la pace e l'abbondanza avvenuta nel reame dopo la sedata ribellione dei Baroni. Al dritto, al centro lo stemma Aragonese coronato a 9 centine, e intorno la legenda variamente disposta: + FEDERICVS :D:G:REX:SI:HIE Nel Corpus vengono riportati 25 Doppi Sestini o Grani, tutti diversi con peso variabile dai 6,30 grammi ( Rif. 80) ai 3,55 (Rif. 84). Vi presento il mio esemplare appena entrato in Collezione. Rif. CNI 77 Diametro mm 25 Peso grammi 3,90 Un caro saluto, Rocco.10 punti
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Per farvi apprezzare al meglio l'arte incisoria in questi nominali, vi faccio vedere due miei disegni riguardanti un dritto ed un rovescio.7 punti
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Complimenti per il pezzo di notevole conservazione per il tipo! Le monete da sempre sono state strumento di propaganda e gli aragonesi sono stati maestri in questo rappresentando sui loro nominali imprese che alludevano a fatti storici cercando in pratica di esaltare il loro governo. In questa moneta in particolare viene riportata la "pariglia di cornucopie" che Luigi Volpicella nel suo "Le imprese nella numismatica aragonese di Napoli" così descrive: "Ultima impresa, che si trova sui doppi sestini del re Federico, della quale non si ha notizia altrove che su quelle monete, è la pariglia di cornucopie col motto VICTORIAE FRUCTUS, destinata certamente a ricordare la fine vittoriosa della guerra contro gli ultimi francesi di Carlo VIII e gli ultimi baroni ribelli". Non va poi sottovalutata la mole della moneta. Il popolo fino a poco tempo prima aveva maneggiato cavalli a peso ridotto, da poco sostituiti da sestini, ed ora si ritrova tra le mani un "monetone" che, se pur di rame, va ad accrescere quell'idea di abbondanza scaturita dalla vittoria sull'invasore d'oltralpe e sui baroni ribelli. In passato ne ho avuto due nella mia collezione, poi alienati, ma uno mi vergogno di postarlo per via della foto scadente... posto l'altro.6 punti
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Federico D'Aragona è stato uno dei maggiori esponenti del Regno Aragonese. Stimato anche dai nobili che diedero vita alla seconda congiura dei Baroni, cui proposero la corona al posto dell'odiatissimo Alfonso II. Divenuto re in età matura, cercò senza riuscirsi di accontentare i baroni napoletani. A seguito dell'accordo di Granada, tra Ferdinando il Cattolico e Luigi XII che sostanzialmente divideva il Regno di Napoli in due parti - Abruzzo, Terra di lavoro e Napoli ai Francesi - il resto agli spagnoli, pensò erroneamente che gli il Cattolico l'avrebbe aiutato, ma non fu così, tant'è che Federico preferì consegnarsi ai Francesi che gli garantirono la Contea del Maine e un vitalizio di 30.000 scudi l'anno. Numismaticamente, Federico toglie dalla circolazione il cavallo, sostituendolo col sestino (Sextina) che valeva due cavalli, cercando di recuperarne il potere d'acquisto. VI posto il sestino ed un cavallo con sigla T4 punti
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Allora ti faccio un esempio. Dal quinto piano di un palazzo scatto una foto sul marciapiede affollato e ti dico: ma come non dovresti capire quali sono le donne belle? Arka Diligite iustitiam4 punti
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Scusate, nel precedente post ho pubblicato delle foto senza sfondo e sono quindi invisibili, rimedio subito.3 punti
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Buongiorno a tutta la sezione, Condivido con tutti voi la mia 1816, ex collezione Mirabella.... Un saluto a tutti. Raffaele.3 punti
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Marco Aurelio Marco Aurelio Antonino Augusto (in latino Marcus Aurelius Antoninus Augustus; nato a Roma il 26 aprile 121 e morto a Sirmio il 17 marzo 180, meglio conosciuto semplicemente come Marco Aurelio, è stato un imperatore, filosofo e scrittore romano. Su indicazione dell'imperatore Adriano, fu adottato nel 138 dal futuro suocero e zio acquisito Antonino Pio che lo nominò erede al trono imperiale. Nato come Marco Annio Catilio Severo (in latino Marcus Annius Catilius Severus), divenne Marco Annio Vero (in latino Marcus Annius Verus), che era il nome di suo padre, al momento del matrimonio con sua cugina Faustina, figlia di Antonino, e assunse quindi il nome di Marco Aurelio Cesare, figlio dell'Augusto (in latino Marcus Aurelius Caesar Augusti filius) durante l'impero di Antonino stesso. Marco Aurelio fu imperatore dal 161 sino alla morte, avvenuta per malattia nel 180 a Sirmio secondo il contemporaneo Tertulliano o presso Vindobona. Fino al 169 mantenne la co-reggenza dell'impero assieme a Lucio Vero, suo fratello adottivo nonché suo genero, anch'egli adottato da Antonino Pio. Dal 177, morto Lucio Vero, associò al trono suo figlio Commodo. È considerato dalla storiografia tradizionale come un sovrano illuminato, il quinto dei cosiddetti "buoni imperatori" menzionati da Edward Gibbon. Il suo regno fu tuttavia funestato da conflitti bellici (guerre partiche e marcomanniche), da carestie e pestilenze. Marco Aurelio è ricordato anche come un importante filosofo stoico, autore dei Colloqui con sé stesso (Τὰ εἰς ἑαυτόν nell'originale in greco). Alcuni imperatori successivi utilizzarono il nome "Marco Aurelio" per accreditare un inesistente legame familiare con lui. (Wikipedia) Valore nominale: Sesterzio Diametro: 30,50 mm circa Peso: 25,71 gr Dritto: M ANTONINVS AVG - TR P XXVIII (Marcus Antoninus Augustus Tribunicia Potestate duodetricesimus), busto laureato drappeggiato e corazzato a destra Rovescio: IMP VI - COS III (Imperator sextum Consul tertium), Iovi seduto a sinistra, tiene una vittoria nella mano destra ed un lungo scettro nella sinistra, S - C in esergo Zecca: Roma Officina: 4 Anno di coniazione: 174 Riferimento: RIC 1098, Cohen 252, BMC/RE 1470 Rarità: R1 Note: Coniato nel 174, quando Marco Aurelio era impiegato in una massiccia offensiva in territorio sarmatico (174-175), forse ha voluto chiedere a Giove protezione per le sue guerre. Marco Aurelio, uno dei miei imperatori preferiti insieme al padre Antonino Pio. Sesterzio in discreta conservazione. Meglio in mano. Al solito attendo commenti! Grazie! Ave! Quintus2 punti
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Vi sfido a trovare un orrore più orrore di questo scarto di Zecca Napoletana ?2 punti
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Esiste anche un doppio sestino variante per la legenda al R/. Una vera rarità. Classificato al nr. 91 del CNI ed appartenente alla collezione reale al R/ riporta +GLORIA ET DIVICIE°IN DOMO° EIVS (Gloria e ricchezza nella sua casa). Altra peculiarità della monetazione aragonese era quella di riportare in legenda motti religiosi a riprova della loro fede. Fortunati i possessori. Posto l'immagine tratta dalla tavola del CNI.2 punti
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Si, Commodo non c’entra. La dedica è dalla forma consacrata: SPQR (il soggetto alla fine, al nominativo, e sotto inteso « monumentum fecit »), in onore di Settimio Severo e del figlio (entrambi al dativo) Il nome di Geta, cancellato poi da Caracalla, doveva apparire sulla quarta linea della dedica, al posto di OPTIMIS FORTISSIMISQVE PRINCIPIBVS, com’è stato scritto da @Stilicho Il nome e i titoli di Caracalla corrispondono all’anno della dedica dell’arco (203 d.C) IMP CAES M AVRELIO L FIL ANTONINO AVG PIO FELICI TRIBUNIC POTEST VI COS PROCOS PP Imperator Caesar Marcus Aurelius, figlio di Lucius, Antoninus Augustus Pius Felix, tribunicia potestate VI, console, proconsole, pater patriae. La sesta tribunicia potestas = anno 203 per Caracalla, che è già « Pater Patriae » dal 199 e « Felix » dal 200 d.C. Il nome completo di Caracalla alla sua morte nel 217: Imperator Cæsar Marcus Aurelius Severus Antoninus Pius Felix Augustus Parthicus Maximus Britannicus Maximus Germanicus Maximus, Pontifex Maximus, Tribuniciæ Potestatis XX, Imperator III, Consul IV, Pater Patriæ. Ma torniamo a quel bel sesterzio, complimenti @Quintus.2 punti
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Credo ci siano modi più semplici per farle, io comunque uso GIMP. Prima ritaglio il soggetto e poi ricalco con il bianco tutte le parti che mi interessano. I disegni non sono uguali a quelli delle monete originali perché cambio le proporzioni: solitamente sulle monete antiche molti elementi sono sproporzionati (occhi, bocca, orecchie, ecc.) quindi bisogna rimpicciolirli e aggiustarli a piacimento. É più facile di quanto sembri ma porta via un po' di tempo. Grazie! Buona idea quella degli ex libris.2 punti
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Ciao @magicoin, la tua 59 a me piace... Ci sono piastre di Francesco II con le aquile d'Aragona in posizione normale ma poi sono state ripunzonate con le aquile d'Aragona capovolte... C'è anche un articolo che ne parla... Posto la mia per un confronto sui conii. Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.2 punti
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Ciao Ranbel, sto ancora cercando le prue e forse ho capito dove le vedi!! grande credo che vista la pessima condizione delle superfici è dura andare oltre e molto probabilmente, con il vostro aiuto una presunta identità alla moneta la si possa dare. Grazie a tutti!2 punti
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Decreto legislativo 22/01/2004 n. 42 Sanzioni penali Opere illecite Articolo 169 1. È punito con l'arresto da sei mesi ad un anno e con l'ammenda da euro 775 a euro 38.734,50: a) chiunque senza autorizzazione demolisce, rimuove, modifica, restaura ovvero esegue opere di qualunque genere sui beni culturali indicati nell'articolo 10; […] MA: Cassazione penale , sez. II 03/07/2008 n. 35173: “Il fatto che tale norma punisca solo chi agisca senza l'autorizzazione, fa comprendere che il legislatore ha previsto l'operatività di tale articolo unicamente nei casi in cui un'autorizzazione sia ottenibile. Certo non nei casi, come quello di specie, che coinvolga un terzo estraneo al bene che non potrebbe mai chiedere nè ottenere un'autorizzazione per far un qualsiasi intervento sul bene tutelato e tanto meno per compiere un atto vandalico come quello posto in essere dall'imputato. Quindi la formulazione del D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 169 "chiunque senza autorizzazione demolisce, rimuove, modifica, restaura ...." indica, proprio, come l'autorizzazione diventi il presupposto costitutivo del reato e renda impossibile il concorso con il reato di cui all'art. 635 c.p. come nella presente fattispecie.” C'è anche l'art. 733 c.p.: Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. Chiunque distrugge, deteriora o comunque danneggia un monumento o una altra cosa propria di cui gli sia noto il rilevante pregio, è punito, se dal fatto deriva un nocumento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda non inferiore a 2.065 euro. Può essere ordinata la confisca della cosa deteriorata o comunque danneggiata. Nonchè l'art. 635 c.p.2 punti
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Mah, a me viene: apparecchio in formato ridotto. Ciao da apollonia2 punti
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Il mio pensiero. Anche a me pare si tratti di un bronzo del IV secolo del tipo GLORIA ROMANORVM (io leggo ...ORVM da ore 9), in particolare questa tipologia (ne esistono diverse): Type 42 (tesorillo.com) Si vede l'imperatore che trascina un prigioniero con la mano destra e che tiene un labaro od altro stendardo nella mano sinistra, con dentro un simbolo. Questa tipologia, come si vede in allegato, e' stata coniata da diversi imperatori, ma guardando la spezzatura della legenda di dritto in cui, dopo la testa, si legge bene S P F A... che fa pensare a Valente, anche se non si nota il caratteristico "faccione". Quanto al rovescio, nel campo di destra, io vedo una gamma sormontata da una stella ed a sinistra un probabile lettera V. Sulla base dello schema che ho allegato mi sono indirizzato su Tessalonica ed ho trovato questa (RIC IX 31 type XXXVIII secondo Coinstuff, 26 secondo Numis Bible, OCRE....non capisco bene; Il RIC le mette insieme 16, 26, 31...). Ovviamente, la mia e' solo una ipotesi . Infine una annotazione: Come gia' detto da Eliodoro, queste monete , coniate dopo la riforma di Costanzo II e Costante del 349 (in base alle considerazioni che abbiamo fatto), andrebbero classificate in base al diametro. Quindi dovrebbe venire chiamata AE4, anzichè genericamente follis. Ma qui il diametro è assai impreciso e potrebbe essere anche un AE3. Allego, soprattutto a beneficio dei semplici appassionati/ neofiti (come me) una discussione esplicativa (dal post #4): Anche la faccenda classificativa resta comunque aperta. Ovviamente disponibile a correzioni o integrazioni. Ciao da Stilicho2 punti
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Buon giorno a tutti, Bella piastra mi piace molto, quelle con la torretta in basso verticale hanno tutte la punteggiatura al diritto e al rovescio completa... Un saluto Raffaele.2 punti
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@AndrewChoosy, complimenti per questa tua Piastra del 1815! Ho voluto vedere anche il rovescio perché è da molto che ricerco "errori araldici" nello stemma. La tua mi ha colpito per questo particolare "non simmetrico" in un collare sotto lo stemma sul lato destro. Da una veloce ricerca su piastre dello stesso millesimo non ho trovato riscontri.2 punti
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È un Ae3, credo, del basso Impero, l'imperatore sembrerebbe, dalla legenda, essere Valente, con al rovescio l'imperatore che trascina il prigioniero. Attendiamo altri pareri. Saluti Eliodoro2 punti
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Vi va di far analizzare le patine dei vostri argenti? Avete dubbi che siano artefatte? Avete monete con patina di vecchia collezione? (merce rara ultimamente) o monete che aspettate da una vita che si patinassero e invece nulla? Preferite le monete spatinate? Conoscete metodi di patinatura "fai da te" e volete farceli conoscere? Io non ho mai pulito un argento, le ripongo nei vassoi a riposare, controllandole ogni tanto, convinto da sempre che una patina naturale dia più valore ad una moneta. Per farvi un esempio di cosa intendo per patina di vecchia collezione in una moneta Borbonica....1 punto
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Buonasera, di comune accordo tra i Curatori si ritiene la discussione degna di esser inserita nelle biografie imperiali, delineando in maniera egregia Adriano come personaggio storico. Buona serata Illyricum1 punto
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Altro documento attestante l'inequivocabile presenza dei segni segreti apposti dagli incisori sui coni (e solo da loro conosciuti). Il documento è stato redatto dal controloro della zecca napoletana interrogato per periziare un 10 tornesi di Francesco II sospettato di essere stato coniato a Roma. Fonte: N. Borrelli, Su alcuni "Dieci tornesi" di Francesco II di Borbone, in "Supplemento all'opera le monete del Reame delle Due Sicilie...", 1914, p. 24.1 punto
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Continuiamo con gli ORRORIRARI? Ecco, allora, un "contestato" 2 Centesimi 1862 "N grande". Contestato perché il Gigante non considera più queste varianti di conio, mentre il Montenegro lo classifica R5. Contestato - per me - perché la "N" è sì grande rispetto all'altra versione, ma non lo è quanto il segno di zecca del 5 Centesimi come spesso ò riportato.1 punto
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Condivido un altro bel doppio Sestino, mancante nel gruppo dei 25 pezzi elencati nel Corpus per via del globetto dopo HIE°1 punto
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Buongiorno a tutti, posto per condividere con voi, un altro mio Maltagliato di Filippo IV del 1643, con evidente doppia battitura al dritto. CAGLIARI Filippo IV (1621 – 1665). 21,5 gr. 44 mm.1 punto
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Nuova lettura : Giuseppe Buceti Le monete del Regno di Sicilia dagli Aragonesi ai Borbone 1282-18361 punto
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Patina da vecchia collezione, tondello integro, gigliato contemporaneo, buon acquisto1 punto
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Premesso che non esprimo in questo mio intervento ipotesi circa la bontà della moneta in oggetto, temo non abbiate dato il giusto peso al periodo citato dall'intervento di Tiberius. Per chi voglia informarsi circa l'esistenza di monete di borsa false a titolo congruo, ripropongo una serie di interventi frutto di una encomiabile ricerca d'archivio di @bizerba62. Noterete molte similitudi fra la presente discussione e quella del link e leggerete anche riguardo ai marenghi. In effetti questi quesiti si ripropongono ciclicamente in varie sezioni del forum. Ho avuto in passato il piacere di evidenziare questi interventi a molti utenti coi medesimi dubbi. @CdC credo possa essere utile cambiarne il titolo in modo da renderlo più fruibile nelle ricerche; in effetti sarebbe auspicabile, in qualche modo, metterlo in evidenza. Buona serata.1 punto
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Mah! Essendo una moneta periziata, c'è poco da dire, un gigliato postumo. Saluti Eliodoro1 punto
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In questo caso partiamo dal 1966… Notevole il miscuglio su questa busta, troviamo anche “Matrice e Figlia" di “trasporto pacchi in concessione". Spero di non andare troppo O.T.1 punto
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Nel leggere di questo ripostiglio sono rimasto colpito dal numero delle monete (ben 14.000) e dal luogo del ritrovamento che si trova su una vecchia via romana che conduceva a Strasburgo (Argentoratum), città fondamentale per la difesa del limes germanico-retico. Quanto alle monete postate, saranno anche piuttosto comuni, tuttavia, da collezionista (se così si può dire?) di bronzi del IV secolo (ed in particolare di monete dei costantinidi) devo dire che quelle mostrate sono davvero gradevoli; soprattutto, mi piacciono la CONSTANTINOPOLIS e la VRBS ROMA (in particolare la prima che ha un grado di conservazione maggiore). Certo, come detto, l'appartenenza ad un ripostiglio dà ad esse un sicuro valore aggiunto. Buona notte da Stilicho1 punto
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Benvenuto @Raikom, una domanda, non provocatoria e non polemica. Ma su che base i 5 centesimi italiani che si trovano ovunque, facilmente, su tutto il territorio e vengono dati di resto dal tabaccaio, al supermercato, al mercato ed in qualsiasi altro luogo, possono avere un valore aggiunto? La mia è una semplice domanda solo per capire da dove sia scaturito questo tuo dubbio. Buona permanenza1 punto
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Non credo che si possa parlare di vero collezionismo per questi pezzi di carta fantasy 0 euro, è vero che si raccoglie di tutto ed ognuno è libero di spedere cifre folli per cose inutili, ma personalmente vedo molto più seria ed originale una raccolta di rotoli di carta igienica nelle sue varie sfumature, colori e grafica: ed alla fine dei giochi, qualora questa stramba raccolta di rotoli si trasformerà in un fuoco di paglia, a differenza di quella carta straccia da 0 euro, se ne potrebbe apprezzare la loro utilità.1 punto
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.....ELETTRO .... lega d'oro e d'argento che si rinviene anche in natura per cui fu uno dei primi materiali utilizzati per la produzione di monete ... Ah! Gli stateri della Lidia.... :rolleyes: Argento / Oro ... "Ciò che è opposto concorda .... ... e dai discordi l'Armonia più bella ..." Eraclito Valeria1 punto
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