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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/28/21 in tutte le aree

  1. Grazie per il tuo bel commento! Come ho specificato questo acquisto mi serviva più che altro per un approccio "fisico" con quel tipo di moneta... Ho preferito un investimento da pochi euro per poi, eventualmente, pensare a investimenti più importanti in futuro. Diciamo pure che alla fine questo post l'ho scritto per salutare tutti i vecchi amici che avevo sul forum
    4 punti
  2. Ciao, se può essere d’aiuto.. anche se dice poco/niente comunque complimenti per l’acquisto! Ho seguito l’asta anche io!
    4 punti
  3. PRUTAH EMESSA DA ERODE AGRIPPA I NELL’ANNO VI DEL SUO REGNO TIPO DI MONETA Prutah METALLO Bronzo AE TECNICA Coniazione AUTORITA’ / PERSONAGGIO / FAMIGLIA Erode Agrippa I , re di Giudea dal 37/39 al 44 d.C. EPOCA Romana – Giudaica ANNO ANNO VI del regno di Erode Agrippa I , 42 o 44 d.C. ZECCA Giudaica (Gerusalemme?) DIAMETRO 16,91 mm PESO 2,92 gr RIFERIMENTI BIBL. Sear, 5567 ; B.M.C. , 27, 1 ; Meshorer, 120; Hendin, 1244; R.P.CI. , 4981 DRITTO ΒΑCIΛЄⲰC ΑΓΡΙΠΑ e canopo VERSO L - ζ con tre spighe di grano CONSERVAZIONE E GRADO DI RARITA’ Mbb / R (50/100) PROVENIENZA (Collezioni / aste) Ex Moruzzi Numismatica Claudia 2008 n. 187 ERODE AGRIPPA I ( Marcus Iulius Agrippa , 10 a.C. - 44 d.C. ) Dopo l’assassinio di suo padre Aristobulo ( 7 a.C. ), il giovane Agrippa venne mandato da Erode il Grande alla corte imperiale romana. Qui, il futuro imperatore Tiberio ( 14 – 37 d.C. ) ebbe molto ad affezionarsi a lui tanto da considerarle eguale al figlio Druso ( 14 a.C. - 23 d.C. ). Causa i suoi eccessi, Agrippa venne allontanato da Roma, per ritornarci in un secondo momento dopo una perentesi della sua vita in Giudea, dove lo zio lo nominò, per poi togliergli la nomina stessa, “agoranomos” in Tiberiade. Tiberio ebbe ad accoglierlo bene e qui fece amicizia con il futuro imperatore Caligola, tanto che , ascoltato in segreto da Eutiches (liberto) Erode Agrippa disse che avrebbe preferito al trono Gaio anziché Tiberio. Godendo dell’amicizia di Caligola (Gaio), dopo la morte di Tiberio, Agrippa venne nominato governatore di quei territori che dapprima erano sotto il controllo di Filippo “il tetrarca”; quindi la Iturea, l’Aurantide, Batanea, Gaulanitide e la Traconide) . Con il ritorno in Roma nel 39 con il titolo di “re” , Caligola gli assegnò anche la Parea e la Galilea . Elargendo consigli a Claudio, dopo la morte di Caligola ( 41 d.C. ), questi gli affidò il governo della Provincia Romana di Giudea. Il Regno di Agrippa I poteva essere paragonato, per territorio, a quello di Erode il Grande, suo nonno. Benché aperto agli influssi ellenistici che da Alessandro Magno erano molto sentiti in terra di Palestina (anche se così venne chiamata solo dopo, sotto Adriano), Agrippa fu un sostenitore, sia nella sua sfera privata che pubblica, ed osservatore del giudaismo dell’epoca. Ciò gli procurò il bene placido rabbinico come anche quello popolare. Agrippa I morì nel 44 d.C. a cinquantaquattro anni. Si era recato in Caesarea per celebrare dei giochi in onore dell’imperatore Claudio . Giuseppe Flavio ci dice , nel libro XIX di “Antichità Giudaiche”, che indossava un manto intessuto in argento nella sua totalità; riferendo inoltre che accusò da subito un forte dolore allo stomaco “fin dall’inizio”. Del libro XIX Giuseppe Flavio cita anche dei documenti ufficiali romani: In merito alla morte di Agrippa I : ANTICHITA’ GIUDAICHE, Libro IX, 346-350 Libro XIX:346 Il re non li rimproverò e non respinse, come empia, la loro adulazione; ma di lì a poco guardò in alto e vide un gufo posarsi su una fune al di sopra della sua testa. Subito lo riconobbe come nunzio di tristi presagi, come un'altra volta lo fu di liete notizie, e sentì una fitta al cuore. Sopraggiunse anche un dolore allo stomaco che subito si diffuse dappertutto, acutissimo fin dall'inizio. Sussultando, prese a dire ai suoi amici: Libro XIX:347 << Io, “il vostro dio”, ora sono costretto ad abbandonare la vita, poiché il fato respinge in modo immediato le parole bugiarde dette, or ora, da voi. Da voi sono detto immortale, ed eccomi ora condannato a morire. Io, però, debbo accettare la mia sorte come Dio vuole. In realtà non ho vissuto un'esistenza ordinaria, ma un'esistenza in grande stile, salutata come una vera benedizione”. Libro XIX:348 Mentre pronunciava queste parole era sopraffatto da un dolore sempre più profondo. Si affrettarono quindi a trasportarlo al palazzo; e presso tutti corse voce che era sul punto di morire. Libro XIX:349 Immediatamente il popolo, con donne e bambini, secondo la loro usanza ancestrale, sedettero vestiti di sacco supplicando Dio per il re; e ovunque risuonavano pianti e lamenti. Il re, che giaceva nella sua vasta camera da letto, guardava giù il popolo prostrato e non poté trattenere le lacrime. Libro XIX:350 Straziato dal dolore al ventre, dopo cinque giorni morì. Aveva cinquantaquattro anni d'età e sette di regno.
    3 punti
  4. Nessuno. Però è stato sicuramente pubblicizzato dopo. Per carità sono eventi di taglio differente ma comunque dispiace.
    3 punti
  5. Buongiorno amici potevo aggiungerla alla discussione che ho aperto appunto su questa tipologia monetale, ma secondo me si meritava un post a se! Se lo merita per via della sua conservazione, del tipo con asterischi è la più bella che ho visto...sicuramente alcuni veterani della numismatica ne hanno viste di migliori e se qualcuno ha immagini di esemplari con questi simboli da postare li guardo molto volentieri ma questa è davvero un gioiellino senza contare la rarità, che come ho già scritto, nei manuali è sottostimata, da NC andrebbe passata almeno a R. Ecco le foto, molto graditi saranno i vostri commenti. Buon Lunedì amici. Come al solito nella variante con asterischi troviamo il rombetto dopo GRANA. Saluti ancora.
    3 punti
  6. Voglio far vedere questo ultimo arrivo in collezione, si tratta di un Cavallotto del 1618 di Carlo Emanuele I del IV o V tipo, se classificato con il mir o con il Cudazzo. Fra le più rare di questa tipologia monetale, ancor più raro è trovarli con la data perfettamente leggibile come in questo caso. Questo millesimo è considerato meno raro sui vari cataloghi rispetto all'anno successivo, ma ho avuto l'occasione di vedere più date del 1619 rispetto a quelle del 1618, quindi personalmente lo ritengo più difficile da rintracciare. Aggiungo che in questa tipologia la data è spesso fuori dal tondello e spesso si vede solo la parte superiore dell'ultima cifra non rendendo possibile capire se si tratta di un 8 oppure di un 9. Con questa moneta colgo l'occasione di scrivere qualcosa di più sui cavallotti, perché secondo me c'è un poco di confusione sui vari cataloghi... Consumata, ribattuta ma per fortuna con la data chiara e con un peso di 1,83 gr. ecco l'ultimo cavallo aggiunto al branco
    2 punti
  7. Da amante delle alte conservazioni, dico che non tutti possiamo collezionare solo FDC (o quasi). Anche perché nel mondo non ce ne sono abbastanza per accontentare le richieste di tutti ? Quindi, ben venga chi compra anche le monete in bassa conservazione. Detto ciò, complimenti per questo esemplare di Gioacchino Murat e che possa essere il primo di una lunga serie!
    2 punti
  8. Sì, io non ho fatto il servizio militare, però mio fratello fece lì il giuramento (doppio passaporto entrambi). Siamo Ebrei. Ho acquistato questa moneta, ma anche altre due. Una la posterò fra qualche secondo, l'altra domani. Amo molto la storia della Palestina, specialmente dal VI sec. a.C. al Medioevo tutto. Ovviamente non sono di parte per quel che concerne la storia ebraica ehehe
    2 punti
  9. Concordo con @eliodoro, hai fatto bene a prenderla. Ben centrato, bei rilievi e legende leggibili, vista la tipologia non è cosa così scontata, anzi. Ho letto anche l'altra discussione... e al prossimo giro ti consiglierei di puntare su un così detto "Masada Type" della prima guerra giudaica. È una tipologia che potremmo definire molto "patriottica". In ottica ebraica, per il periodo, penso sia seconda solo alle stupende emissioni riferibili a Bar Kochba. Ancora oggi le reclute dell'esercito israeliano prestano giuramento in quel di Masada. L'esemplare che avevi notato non era tuttavia un gran che, con un po' di pazienza ne troverai di maggiormente appaganti.
    2 punti
  10. E’ ormai una lunga storia quella dei Gazzettini, direi una bella storia, che ci ha accompagnato in questi anni e che continuerà a Dio piacendo ...ma si potrà valutare anche altro magari degli Speciali e a oggi ne abbiamo già due importanti fatti. Giusto ....il Gazzettino ha tenuto compagnia a tanti in questi anni anche in digitale sul nostro sito di Academia.edu ma poi allietando materialmente col mio trolley tanti tanti appassionati nei vari Convegni oltre a Milano, da Verona a Mestre a Capua a Piacenza a Pistoia a Castellammare a tanti Convegni siciliani, se farà piacere lo faremo ancora per chi vorrà e riterrà ...certo tutto questo comporta fatiche, oneri e tanto impegno e passione da parte di tanti ovviamente meglio dirlo senza nulla avere e in pieno volontariato e senza alcun motivo commerciale e di lucro ...
    2 punti
  11. Il Gazzettino #8, poi, seguirà la strada dei suoi predecessori. Dopo qualche tempo finirà on line e chi, non avrà potuto riceverlo da Mario in cartaceo, potrà consolarsi col PDF...
    2 punti
  12. 6 Ottobre ore 10 Prezzo 120€, con spedizione presumo 150. Fonte MTM
    2 punti
  13. Le tempistiche di ossidazione variano moltissimo in base alle variabili in gioco, come ad esempio quelle accennate da @El Chupacabra (modalità di conservazione e luogo, inteso anche [e soprattutto] come località abitativa; ad esempio una zone di mare influisce tantissimo). Ma non dimentichiamo anche molta differenza la gioca anche la storia stessa della moneta, che inizia all'atto della sua creazione (quindi, tutte quelle molteplici variabili che entrano in gioco per tutto il lungo processo produttivo). Tradotto in parole povere, significa che due monete, ad esempio, lavate nello stesso modo e messe in un monetiere una affianco dell'altra, potranno sviluppare tempistiche e modalità di ossidazione differenti. Dopo aver visto diverse monete di @tonycamp1978, ad esempio, mi sono fatto l'dea che il suo ambiente influisce notevolmente nel processo ossidativo delle sue monete (ricordo ad esempio, quel 2 Lire "Valore" di VEII, con una patina molto particolare, un po sulla falsariga di questa per le tonalità "elettriche" di alcune iridescenze). Da quello che vedo da queste foto, il suo esemplare di 2 Lire 50nario presenta zone maculate non patinate e tonalità "elettriche" che, solitamente, sono riconducibili a un lavaggio precedente. Nel mio primo commento accennavo alla resa fotografica delle foto oggetto del post. Se @Horussone riuscisse a fare foto più nitide, si potrebbe "capire meglio" (chiaramente, sempre con tutti i limiti di una fotografia) lo stato del metallo che, ripeto, da quel poco che si vede sembrerebbe attestarsi sul BB/Spl e aver ricevuto (sempre da quello che mi sembra dalla foto) qualche "strofinatura meccanica" da maldestra pulitura. Ciò premesso, onestamente la patina non mi sembra malvagia; parlando in toni franchi, la preferisco di gran lunga a quella di Tony. Sorvolo sugli esemplari di @QuintoSertorio e Chupa dal momento che la loro patina è assai delicata (e la foto è in risoluzione più contenuta) e non ci consente di farne una disamina analoga a queste due ora in esame. Anche io ho un esemplare di questa tipologia e ha sviluppato una patina da monetiere molto lentamente (più di un decennio). Se riesco (ma non garantisco) provo a fare una foto dignitosa per confronto.
    2 punti
  14. Ho sempre pensato che gli eventi e’ bello farli ma anche raccontarli prima, durante e dopo ...certamente viverli in prima persona, ora che in fondo e’ possibile, e’ la soluzione migliore. Ci sono volutamente tanti spunti, tanti ingredienti, l’appassionato troverà il suo o i suoi, certamente il nuovo Gazzettino e’ il primo ed e’ quello che farà partire la giornata. 18 sono stati gli autori, di fatto e’ un libro, verranno loro i protagonisti in 7/8 a raccontarlo con un abstract del loro articolo. Il Gazzettino e’ un lavoro di tanti, e’ giusto che siano loro a raccontarlo, dispiace essendoci stata partecipazione di autori di ogni parte d’Italia che alcuni non ci possano esserci per motivi geografici, ma so che in molti ci penseranno quel giorno ....
    2 punti
  15. Ci sono troppe variabili in gioco. Certamente (giudicando dalle foto, naturalmente) è una patina che s'è formata molto velocemente ed in modo non uniforme: anche per me sembra abbia subito un trattamento di lavaggio/pulizia. La velocità della patina è dovuta all'ambiente in cui si forma e può essere volontaria o no: infatti, la presenza di inquinanti nell'aria e sul velluto (e dalla loro quantità e tipo) può essere voluta o meno e sono quelli che ossidano la moneta nei punti più sensibili all'azione chimica creati da un precedente intervento. Qui sotto, la mia moneta a lentissima ossidazione in album sistematico di platica:
    2 punti
  16. Per caso la moneta era stata lavata con qualche prodotto prima di essere messa sul velluto? Dalla mia breve esperienza, ho notato che tempi brevi di patinatura e la presenza di macchiette non patinate (o patinate in modo diverso) sono sintomi compatibili con un lavaggio recente. Per quanto riguarda le macchiette io le avevo attribuite ad un risciacquo approssimativo post liquido magico Io ho questa moneta da 18 mesi sul velluto ed è rimasta assolutamente identica Saluti!
    2 punti
  17. Hippalektryon, chi era costui? La storia comincia (o meglio ricomincia) nel 1868. Nei pressi delle mura di Volterra viene rinvenuto un ripostiglio costituito da alcune verghe d'argento, una statuetta a forma di leone, sempre d'argento, un tondello non coniato e 65 minuscole frazioni arcaiche, il tutto contenuto in un recipiente ceramico, probabilmente di bucchero (IGCH 1875). La scoperta viene immediatamente messa in relazione con quella avvenuta l'anno precedente ad Auriol, a pochi chilometri da MarsIglia, dove, sempre in un contenitore ceramico, erano state rinvenute 2130 frazioni arcaiche, per la stragrande maggioranza di tradizione ionica (IGCH 2352). Il ritrovamento del "Tesoro di Auriol" aveva fatto un certo scalpore, avendo per la prima volta portato alla luce in maniera imponente quella che è considerata una delle prime monetazioni d'occidente, realizzata dai coloni focesi, fondatori di Marsiglia, durante il VI sec. a.C. All'epoca del rinvenimento, proprio in ragione di questa stretta relazione, ci sarà anche chi arriverà a mettere in dubbio la genuinità del ripostiglio di Volterra, ipotizzando un'operazione speculativa messa in atto da qualche commerciante. In effetti la coincidenza è curiosa, ma ancora più curioso è che gli altri due più importanti rinvenimenti contenenti frazioni di tipologia riconducibile a quella dei pezzi di Auriol si situano in quella stessa manciata di anni: nel 1862 era stato rinvenuto il tesoretto di Morella (Spagna centromeridionale, IGCH 2311), contenente 21 monete di cui alcune di quello che sarà successivamente definito "tipo Auriol", e nel 1868, stesso anno di Volterra, quello di Pont de Molins (Catalogna, IGCH 2313), contenente 46 monete e, proprio come a Volterra, alcune verghe d'argento grezzo. Sulla base di questi rinvenimenti monetari, e di altri epigrafici ed archeologici, prenderà consistenza la conoscenza di quel milieu culturale che dalle coste dell'Etruria a quelle spagnole, passando per la Provenza, vedeva nel VI secolo l'incrociarsi di mercanti Etruschi e Ioni, lungo rotte commerciali punteggiate di scali ed empori, che facevano perno sulle colonie focesi di Marsiglia, Aleria, probabilmente Emporion, e l'Etruria settentrionale costiera (la pesenza di una comunità di ioni è attestata a Populonia), in quello che all'epoca può considerarsi l'estremo occidente, il Far West appunto, della colonizzazione greca. Ma torniamo all'Hippalektryon, e a Volterra. Il ripostiglio fu smembrato, quindi in parte ricostituito presso il medagliere di Firenze, successivamente "perso" in seguito all'alluvione dell'Arno, ricercato inutilmente a più riprese dal Pautasso per conto del Furtwaengler, finalmente ritrovato e pubblicato nel 1975 dalla Cristofani Martelli. La composizione superstite (52 pezzi) è la seguente: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto b) 1 es. con testa di foca a s. c) 3 es. con testa di foca a d. d) 1 es. con testa di ariete a d. e) 1 es. con protome di capro rampante a s. f) 1 es. con testa di rapace a d. g) 3 es. con testa femminile a d. h) 2 es. con elmo ionico a s. i) 17 es. con Hyppalektryon a s. l) 7 es. con Hyppalektryon a d. m) 15 es. con Gorgoneion Fin dall'epoca del rinvenimento le monete furono generalmente attribuite a Marsiglia, per similitudine (e in alcuni casi identità) con in pezzi di Auriol, fino al 1973 quando il Furtwaengler (il principale studioso della monetazione arcaica di Marsiglia) sulla base dei tre pezzi pubblicati dal Gamurrini nel 1874 proponeva un'attribuzione "etrusca" della maggior parte dei pezzi di Volterra. Nel 1975 finalmente le monete venivano ritrovate nei magazzini di Firenze e pubblicate, e la Cristofani Martelli proponeva le seguenti attribuzioni: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto - Focea? b) 1 es. con testa di foca a s. - Focea? c) 3 es. con testa di foca a d. - Focea? d) 1 es. con testa di ariete a d. - Provenza (Auriol) e) 1 es. con protome di capro rampante a s. - "imitazioni occidentali" f) 1 es. con testa di rapace a d. - "imitazioni occidentali" g) 3 es. con testa femminile a d. - imitazioni locali di imitazioni provenzali h) 2 es. con elmo ionico a s. - imitazioni locali di imitazioni provenzali i) 17 es. con Hyppalektryon a s. - Etruria (Populonia?) l) 7 es. con Hyppalektryon a d. - Etruria (Populonia?) m) 15 es. con Gorgoneion - Etruria (Populonia?) con una datazione tra la metà del VI e quella del V sec. Quasi in contemporanea alla pubblicazione del ripostiglio da parte della Cristofani Martelli, nel 1976, usciva l'opera monumentale del Furtwaengler sulla monetazione arcaica di Marsiglia che, del tutto indipendentemente, confermava in sostanza queste attribuzioni, escludendo la pertinenza provenzale di tutti i tipi di Volterra con l'esclusione del pezzo a testa d'ariete. Negli anni succssivi, soprattutto a causa di ricerche clandestine col metal detector (rispetto alle quali in territorio francese, pur essendo illegale, c'è purtroppo una certa tolleranza di fatto) una ventina di esemplari dei vari tipi "Volterra" (compreso qualche esemplare di Hyppalektryon e Gorgone) venivano rinvenuti in Provenza, ma anche in Catalogna, e da parte di alcuni numismatici francesi veniva proposta una riattribuzione Marsigliese o provenzale. Tesi rifiutata nel 2002 dal Furtwaengler, in ragione della massiccia diffusione nelle zone oggetto dei rinvenimenti di importazioni etrusche di VI sec. (bucchero e ceramica etrusco-corinzia), nonchè dalla presenza stabile, attestata epigraficamente, di mercanti etruschi che effettuavano scambi argento monetato (Pech Maho ed Emporion). L'attribuzione è quindi mantenuta in ambiente etrusco, forse nell'ambito di una comunità di mercanti Ioni residenti a Populonia, l'utilizzazione nell'ambito di una rete commerciale greco etrusca che copriva la zona costiera tra la Toscana e la penisola Iberica. Ma l'Hippalektryon? Eccolo l'Hippalektryon, in tutto il suo orrore (anche la foto ci mette del suo...) gr. 0,98 E' proprio roba da Far West... Siamo agli albori della monetazione etrusca, o si tratta dell'opera di coloni focesi installati in Provenza? Certo è che guardando la gorgone (o ciò che ne resta) nel sottomultiplo, l'ipotesi Populonia non sembra poi così remota.... gr. 0,48 Fatto sta che tanto l'Hippalektryon che la gorgone di Volterra hanno trovato posto nella SNG di Firenze.
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  18. Buonasera Antonio @Antfolle86, bentornato in Sezione. La passione non è legata alla conservazione. Compra ciò che ti pare e divertiti. Ciao, Sergio.
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  19. Nessuno nasce imparato. E solo chi pensa di sapere già tutto, non impara più niente. Qui sei il benvenuto sia se avrai bisogno di altre delucidazionim, sia se deciderai di iniziare a collezionare monete, o medaglie e affini ??
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  20. nel link che mi hai postato se non ho letto male i 3 baiocchi pesano 3,41 e hanno diametro 21mm. Non dovrebbe essere autentica perciò? scusa il disturbo
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  21. Moneta autentica diametro 3,75 cm., peso 25 gr. Nient'altro da dire petronius
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  22. 1 punto
  23. Questa per me ha una patita molto più bella. Forse perchè più visibili i rilievi, forse perchè è di certo meno "variopinta". Ovviamente de gustibus...
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  24. Ciao, giusto come riferimento stiamo parlando di RIC 28b - VBERITAS AVG. Il difetto che hai evidenziato non è il solo. Noto anche la strana forma dell'orecchio che sembra ribattuto, un eccesso di metallo circolare sotto l'occhio, una doppia linea del naso, un paio di tracciati trasversali sotto l'orecchio. Aggiungo le linee tremolanti dei capelli. Non saprei, mi paiono tutte anomalie ma non direi falsa. Ipotizzo magari una ribattuta oppure che sia stato battuto su un denario precedente. Anche le labbra mi sembrano curiosamente lavorate. Può essere sia stato ritoccato? Altri pareri? Al retro curiosamente non noto niente di anomalo.
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  25. Acquistato la settimana scorsa, veramente ben fatto, molto chiaro negli schemi; complimenti, forse i caratteri delle tavole sono un pò minuscoli ... ma son vecchio.- Subito consultato per il mio soldino del Doge Michele Steno: e sono riuscito a classificarlo agevolmente: è di tipo E, sotto classe C, Massaro Marco Navager.-
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  26. ...e poi chi dice il nostro sia stato organizzato dopo? Il Gazzettino #8 era pronto a fine aprile e si pensava di distribuirlo nel VeronaFil di maggio. Quando abbiamo saputo che era stato annullato, ci siamo presi la briga di riformularlo e dargli un'ultima correzione (la data ufficiale, si guardi la copertina, è luglio 2021) e per la prenotazione dell'albergo e la disponibilità dei NIP si è riusciti a trovare una data comune solo ad ottobre, il 16 appunto. Si tratta comunque di due cose ben diverse: uno è commerciale con agganciate delle conferenze di cui non mi sembra ci si sia presa la briga di presentarle, l'altro - il nostro - è puramente culturale e fatto a 270 chilometri di distanza. Certo che dispiace, e qualcuno presente a Milano, probabilmente un salto a Venezia l'avrebbe fatto, ma dire "ognun per sé" potrebbe valere anche per noi e non porta da nessuna parte. Teniamo anche presente, e non è poco, che la pandemia a costretto tanti a rinviare ed è stato inevitabile il sovrapporsi di cose al momento in cui le restrizioni si sono allentate...
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  27. Lavoro glorioso! Spero che sarai sempre entusiasta!
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  28. Dispiace che proprio nello stesso giorno abbiano organizzato un'evento simile a Milano. Come al solito ''ognun per sè''... Arka Diligite iustitiam
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  29. E' stata esposta al sole per due estati. Ho rifatto le foto
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  30. Si figuri, anche a me riempiono di curiosità, infatti, un po’ alla volta, sto mettendo su una piccola collezione di quelle italiane. Comunque si tratta di uno stralcio di una rivista di Torino del 1934, purtroppo non so essere più specifico quindi le riporto pari pari quello che ho trovato online così eventualmente può provare ad approfondire. Bosco Emilio - Curiosità numismatiche. 1. Tessera mercantile pisana. Torino, 1934 (31 dicembre 1933) pp. 135 Se le interessa si trova facilmente a una decina di euro. Saluti
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  32. La moneta da queste foto è autentica ed anche bella. Saluti
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  34. Bellissima e completa raccolta, complimenti! Condivido il mio solitario Ducato:
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  35. Troppo gentili, ringrazio tutti, e ringrazio per le aggiunte e gli approfondimenti che avete allegato e che mi sono ben segnato.- Il mio soldino è quello in foto nel Montenegro e il Ducato è stato aggiudicato alla Nac 108 come da foto con n. 196.- Credo sia d'obbligo cercare un grosso migliore e le varianti del soldino con i vari massari.- A BREVE LE FOTO
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  36. Si e proprio per questo è fondamentale un'azione immediata di schedatura del materiale. Il dato scientifico è quello che piu' conta in assoluto. Bene o male la quasi totalità delle monete ritrovate sono già presenti in collezioni pubbliche mentre il dato del contesto di ritrovamento e soprattutto della composizione del ripostiglio sono importantissimi ai fini di ricostruire la circolazione del periodo. Prima si pubblica e meglio è. Gli inglesi poi appena preso il dato scientifico permettono di rilasciare il ripostiglio sul mercato, trattenendo solo eventuali pezzi (rarissimi - perche al BM hanno già tutto e di piu') che eventualmente mancassero nelle loro collezioni.
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  37. Caro Talpa il Modesti completo sono XX volumi in XII tomi (se non ho fatto male i conti) cui occorre aggiungere i 2 vol. delld medaglie annuali + i 3 del Miselli per i pontefici (1600-1700) non coperti dal Modesti e infine il vol. di Boccia sulle medaglie delle sedi vacanti. Il CNORP e’ un’opera che rivaleggia con il CNI in quanto a stazza ? per le medaglie con soggetti di chiese e basiliche ti consiglio l’agile volumetto di Giancarlo Alteri ( ex conservatore gabinetto Vaticano di monete e medaglie) Mirabilia Urbis in Nummis e il catalogo NAC 118 che presentava l’importante collezione Modesti di medaglie con soggetti di chiese ed edifici religiosi. Li fu esitata la bellissima medaglia di Giulio II con al rovescio il primigenio progetto del Bramante per la basilica Vaticana ( non realizzato come tale) del quale questa emissione resta l’unica testimonianza in quanto non ci sono pervenuti disegni o altri schizzi del progetto. per San Pietro ti divertirai a vedere le molteplici rappresentazioni dei vari progetti da quello iniziale del Bramante appunto (1506) ai successivi del Sangallo, Raffaello, Michelangelo, fino al completamento da parte del Maderno e la sistemazione finale del Bernini della facciata e della piazza e all’inaugurazione avvenuta sotto Urbano VIII nel 1626 ben 120 anni dopo la prima pietra! bellissima la tua medaglia e intrigante il tuo “Ulisseggiare”… ma attento ai Proci ? Bramante non lasciò un unico progetto definitivo della basilica, ma è opinione comune che le sue idee originarie prevedessero un rivoluzionario impianto a croce greca (ideale richiamo ai primi martyria della cristianità), caratterizzato da una grande cupola emisferica posta al centro del complesso. Tale configurazione si può desumere, in parte dall'immagine impressa su una medaglia del Caradosso coniata per commemorare la posa della prima pietra del tempio, il 18 aprile 1506 puo’ desumere, in parte,dall'immagine impressa su una medaglia del Caradosso coniata per commemorare la posa della prima pietra del tempio, il 18 aprile 1506
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  38. @Ranbel Sono veramente grato a Ranbel per l’identificazione di un denario che non conoscevo, molto interessante dal punto di vista storico per il legame con il quarto re di Roma, a quanto si dice il primo a portare acqua nella città per mezzo di un acquedotto. Buona notte apollonia
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  39. Annosa questione quella dei "30 pezzi d'argento", ma sempre affascinante. Parlando di sicli ho sempre ritenuto più probabile che i trenta pezzi d'argento fossero mezzi sicli piuttosto che sicli, in quanto il mezzo siclo era "il taglio" preciso della tassa del tempio, come riportato in Esodo 30:12-13 "Quando per il censimento farai la rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi pagherà al Signore il riscatto della sua vita all'atto del censimento, perché non li colpisca un flagello in occasione del loro censimento. Chiunque verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore."
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  40. Allego il link al lavoro di Kenneth Friedmann e Richard Schaefer sul vittoriato anonimo, che agevola di parecchio il lavoro di classificazione. A occhio direi entrambi 44/1. http://stevebrinkman.ancients.info/anonymous/AnonymousVictoriatii.html
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  41. Grande Pietro, se riesco, posto quanto presente del Doge Steno nella Collezione Correr (Papadopoll-Castellani), ed altro. Benvenuto, Domenico Ecco:
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  42. Ciao! Complimentoni .... mi associo alla richiesta di Fabrizio. Riguardo a Cologna Veneta, area posta tra il veronese ed il vicentino che, ad un dato momento, divenne territorio veneziano, aggregato al sestiere di Dorsoduro, possiamo dire che è uno di quei "misteri storici" noti solamente agli studiosi di Venezia. https://www.conoscerevenezia.it/?p=59656 Non è dato sapere se nell'ambito comunale di Cologna veneta circolassero normalmente solo le monete che circolavano a Venezia e quindi i mezzanini ed i denari per VR e VI (che non avevano valore liberatorio a Venezia) dovessero essere cambiati da un cambiavalute ... saluti luciano
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  43. Trovate le prime prove di attività umana nelle Americhe Le impronte trovate nel White Sands National Park nel New Mexico forniscono la prima prova inequivocabile dell'attività umana nelle Americhe e offrono informazioni sulla vita oltre 23.000 anni fa Le impronte trovate nel White Sands National Park nel New Mexico forniscono la prima prova inequivocabile dell’attività umana nelle Americhe e offrono informazioni sulla vita oltre 23.000 anni fa. Le più antiche impronte umane conosciute nelle Americhe Le impronte si sono formate nel fango molle sui margini di un lago poco profondo che ora fa parte di Alkali Flat, una grande playa a White Sands. I ricercatori dell’US GeologicalSurvey hanno datato queste tracce utilizzando la datazione al radiocarbonio degli strati di semi sopra e sotto gli orizzonti dell’impronta. Le date variano in età e confermano la presenza umana per almeno due millenni con le tracce più antiche risalenti a circa 23.000 anni fa, che corrisponde all’altezza dell’ultimo ciclo glaciale, rendendole le più antiche impronte umane conosciute nelle Americhe. La ricerca, pubblicata su Science, è stata condotta da scienziati della Cornell, della Bournemouth University, del National Park Service, dell’US Geological Survey e dell’Università dell’Arizona. Le tracce a White Sands sono state scoperte per la prima volta da David Bustos, responsabile delle risorse del parco. Per indagare sul sito, il team ha sperimentato tecniche geofisiche non invasive guidate da Thomas Urban, ricercatore presso il College of Arts and Sciences e con il Cornell Tree Ring Laboratory. “Il rilevamento e l’imaging con la tecnologia non distruttiva hanno notevolmente ampliato la nostra capacità di studiare queste notevoli impronte nel loro contesto più ampio”, ha affermato Urban. “Ora abbiamo una finestra unica sulla vita durante il Pleistocene in Nord America, e questo nuovo studio fornisce la prima prova inequivocabile di una presenza umana sostenuta nelle Americhe migliaia di anni prima di quanto la maggior parte degli archeologi pensasse fosse probabile”. Le impronte raccontano una storia interessante di come fosse la vita in quel momento, affermano i ricercatori. A giudicare dalle loro dimensioni, le tracce sono state lasciate principalmente da adolescenti e bambini più piccoli, con occasionali adulti. Sono presenti anche tracce di animali: mammut, bradipo gigante, lupi e uccelli. “È un sito importante perché tutte le piste che abbiamo trovato mostrano un’interazione degli esseri umani nel paesaggio insieme agli animali estinti”, ha affermato la coautrice Sally Reynolds della Bournemouth University. “Possiamo vedere la coesistenza tra esseri umani e animali sul sito nel suo insieme e, essendo in grado di datare con precisione queste impronte, stiamo costruendo un’immagine più ampia del paesaggio”. L’archeologia tradizionale si basa sulla scoperta di ossa e strumenti, ma spesso può essere difficile da interpretare. Le impronte umane forniscono prove inequivocabili di presenza e anche di comportamento. In precedenza si pensava che gli umani fossero entrati in America più vicino a 16.000 anni fa, dopo lo scioglimento delle calotte glaciali nordamericane, che ha aperto rotte migratorie. Tuttavia, le impronte mostrano una migrazione molto precedente di umani nelle Americhe. “Le impronte lasciate a White Sands danno un’immagine di ciò che stava accadendo, gli adolescenti che interagiscono con bambini e adulti più piccoli”, ha affermato Matthew Bennett, della Bournemouth University, che ha contribuito a condurre lo studio. “Possiamo pensare ai nostri antenati come abbastanza funzionali, cacciatori e sopravvissuti, ma ciò che vediamo qui è anche attività di gioco e di età diverse che si uniscono. Una vera visione di queste prime persone”. https://www.reccom.org/le-prime-prove-di-attivita-umana-trovate-nelle-americhe/
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  44. Taglio: 1 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 971.100 Condizioni: BB+ Città: Milano
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  45. Stati Uniti d'America - Quarter "State" Dollar 2006 - South Dakota Mount Rushmore National Memorial Anche ad un Italiano si deve la realizzazione del complesso scultoreo, importante meta turistica sul massiccio montuoso delle Black Hills. Maestro carpentiere e capo scultore fu Luigi Del Bianco, il quale si occupò personalmente dei lineamenti del volto di Thomas Jefferson. Luigi Del Bianco ( 1892 - 1969 )
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  46. Ho avuto modo di visionare oggi con cura il Gigante 2022, confrontandolo con il mio 2018. Il catalogo è molto buono, ma facendogli le pulci permangono le già note criticità: anzitutto gli svarioni riguardanti indicazioni di rarità e valutazioni di diverse monete pontificie - possibile che non abbiano un esperto del settore da consultare? -, mentre su altre monetazioni prosegue l'altalena dei prezzi: gli scudi con croce stretta di Carlo Alberto per esempio hanno visto la volta scorsa triplicarsi il prezzo, che ora si è nuovamente dimezzato. Molto seguiti Napoli e Sicilia, anche se alcuni interventi sono discutibili (a che pro scambiare 17° e 18° tipo della piastra di Ferdinando?) e continua a esser dato troppo spazio a varianti abbastanza insignificanti. Il Gigante resta comunque ad oggi l'unico catalogo valido per la monetazione contemporanea, ma il mio interrogativo principale è il seguente: per quale motivo, a 22 anni dalla conclusione dell'ampliamento del catalogo per l'inserimento di nuove emissioni, non viene inserita qualche piccola aggiunta, anche di poco impegno, ma che invoglierebbe al rinnovo annuale del catalogo? Per esempio: l'inserimento di Giuseppe II nella monetazione di Milano - quattro monete in croce, io le ho aggiunte a penna - e magari poi della monetazione riformata di Maria Teresa, che con un impegno minimo consentirebbe di "chiudere" l'argomento... ma gli esempi potrebbero essere molti altri. Era una strategia già percorsa con successo da Alfa trent'anni fa, non riesco sinceramente a comprendere il motivo per cui non venga presa in considerazione da Gigante, che nella sua storia ha fatto un unico ampliamento mi pare intorno al 2010 - peraltro assai impegnativo - ossia l'aggiunta di Carlo di Borbone su Napoli, inizialmente non presente.
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  47. Non è una questione di essere sboroni o sbruffoni. Semplicemente un commerciante non ha bisogno di consultare un catalogo per comprare o vendere una determinata moneta. Questo perché, per esperienza, conosce già come si muove il mercato e sa quanto può chiedere (o pagare) un esemplare, mantenendosi ovviamente sempre un certo margine di profitto. In altre parole, non ha bisogno che sia il catalogo a dirgli che valore dare ad una moneta. Soprattutto per quel che riguarda le monete presenti sul Gigante, che rappresentano un po' il pane quotidiano per la maggior parte dei numismatici italiani: Stati preunitari, Regno d'Italia e Repubblica.
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  48. Lodevole l’iniziativa. Dispiace tremendamente che viene fatta in contemporanea al convegno di Venezia. Già pubblicato da un bel pezzo sul portale e già presente da qualche anno sempre al terzo sabato di ottobre Per l’ennesima volta non ci si riesce a coordinare…
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